Due parole sul fatto che la cgil ha raccolto firme e (speriamo) l'anno prossimo voteremo referendum per abrogare norme licenziamento Jobs act ci stava. Comunque sempre molto brave. Complimenti
Ciao, su Ottolina un paio di mesi fa è stato intervistato il professor Franco Focareta per promuoverei referendum indetti dalla CGIL, se scorri in basso nella sezione video lo trovi. Era ancora in fase raccolta firme, ma è comunque utile per promuovere il referendum facendolo girare ;-)
Da fare un video dal come difendersi quando un azienda corrompe un fornitore esterno che organizza presso di lui un autentico agguato. Lo dice chi ha subito questo trattamento.
@@alessandrorampazzo6201 il suffisso in "ato" esprime il participio passato dei verbi in -are. Perciò non è né maschile né femminile...l'italiano, questo sconosciuto...😅
@@marcomarini7504 Posto che ciò che dici è inesatto, visto che la derivazione (il participio) è irrilevante nella sua evoluzione (il sostantivo che ne segue), l’italiano cambia indipendente dai tuoi gusti. Tu parli latino per caso ?
Procedete per temi?!?! Stranamente ANCHE VOI come VISIONE TV non intervistate il VOSTRO COLLEGA Andrea Cionci sulla questione dell'INVALIDITA' di bergoglio dovuta alla mancata abdicazione di BENEDETTO XVI.
@@alessandrorampazzo6201la Boldrini ha dato questo uso. Fece espellere Di Battista dalla Camera (all'epoca lui era parlamentare e la Boldrini Presidente della Camera) perché lui si rifiutò di chiamarla Presidenta. Certe mode trovano appiglio in persone che non sanno replicare se non offendendo. Povero di spirito. Confermo che se queste sono le persone che frequentano questo canale, allora, l'errore è mio. L'italiano non è un'opinione.
@@apuleio43 Non è un aeroporto questo, non c’è bisogno di annunciare la tua partenza. L’italiano, comunque, È un opinione. Altrimenti parleresti latino.
Mi sono bastati pochi secondi per rinunciare a vedere una "CAGATA PAZZESCA" degna della corazzata POTEMKIN con la presentazione DELL'AVVOCATA. Per favore anche NO, GRAZIE!!!
Il sistema economico del ventennio è riassunto nella carta del lavoro del 27', eviterei di continuare a mistificare il passato addirittura dando la colpa ad un regime finito ottant'anni fa, per il sistema economico fallimentare di oggi. Poi continuare a dire che l'economia fascista era liberale😂...
Ricorderei che il fascismo ha aperto la sua politica economica con l'austerità del ministro De' Stefani, sostenuto dalla grande industria e dai banchieri. Sì, la politica economica fascista proseguiva quella liberale
@@giorgiolodigiani1081certo, il sistema corporativista, l'IRI, la costruzione di intere città e lo stato a partito unico, sono compresi nel pacchetto liberal?😂
@@giorgiolodigiani1081per esempio c'era il contratto unico nazionale per categoria, cosa nell'attuale regime economico considerata utopia. Ripeto, basta fare una ricerca sulla carta del lavoro e studiarla per bene, punto per punto. Studiare il corporativismo, l'IRI, e il funzionamento generale di quella economia; che ognuno è libero di giudicare bene o male, ma sicuramente non era un'economia liberista. Il liberismo presuppone uno stato che non intervenga nell'economia, già questo basta a escludere questa definizione.
@@Controlamonetaadebito Il tutto dominato da rapporti di forza (si veda il sistema delle casse mutue) e da squadracce pronte a colpire. L'intervento statale era mosso dalla necessità di fare l'"Impero", non certo di aiutare i lavoratori, che infatti stavano ancora in condizioni di miseria
Questi due personaggi tolgono risorse ad altri mezzi di informazione molto piu corretti e coerenti, spiace dirlo ma la coperta e corta e il loro lavoro e pessimo
Le leggi presentì, passate e quelle che auspicate sono pensate per una fabbrica come la FIAT. L'economia attuale è invece basata per la maggior parte sulla produzione di servizi che richiede autonomia del collaboratore e il prefetto allineamento di valori e obbiettivi tra imprenditore e collaboratori. Le due parti non devono essere contrapposte ma allineate. Sono un imprenditore nel settore del servizi online e non mi sognerei mai di aprire una azienda in Italia, considerando le leggi attuali sul lavoro e quelle ancora peggiori che ausppiacare. Se non sono libero di terminare la collaborazione con la stessa facilità con cui può farlo il collaboratore che ricevesse una offerta migliore, non mi sognerei mai di assumerlo. Nella economia dei servizi in cui viviamo il collaboratore ha lo stesso potere contrattuale dell'imprenditore quindi entrambi devono avere la stessa libertà di iniziare o terminare una collaborazione. Non vi rendete conto che con quello che proponete, inibite la creazione di nuove aziende e spingete aziende esistenti a chiudere e trasferirsi all'estero come è avvenuto nel mio caso? Se l'Italia non si adegua alle necessità del mercato del lavoro attuale e rende il licenziamento facile come in USA, UK, Irlanda, Svizzera, Germania, Polonia, ecc, in Italia rimarranno solo aziende di Stato, pensionati, percettori di prebende statali e dipendenti pubblici, in pratica solo persone che ricevono dallo Stato e tutti coloro che immettono fondi nelle casse dello Stato andranno via come sta già accadendo da anni
Scusa quel papiello che hai scritto (da buon imprenditore) si presenta come cavoli a merenda. Nel mondo capitalista un imprenditore serio è prima di tutto un disonesto, quando va bene, se no è addirittura criminale. Guarda la storia economica-industriale nordamericana. Studiati le "class action" che sono state istruite nei tribunali americani nel corso degli anni, e si denota una immoralità strutturale nell'ambito imprenditoriale. Quindi, quando un imprenditore è contro il diritto (in senso giuridico) del lavoro, adducendo come scusa "il diritto al licenziamento" , in realtà sta sottointendendo che intende promuovere azioni moralmente discutibili senza violare la legge. Io da anni sento il tuo ricatto di non venire ad aprire una azienda in italia per la presenza di leggi che tutelano i dipendenti, ad una marea di "imprenditori". Rispondo sempre che imprenditori come te non li vogliamo in italia dove il lavoro dipendente è giustamente tutelato. Già abbiamo la nostra mafia che inquina il settore con i suoi illeciti. Altri "benefattori" dall'estero è meglio che restino all'estero. Se proprio devi, trasferisciti negli Usa, ti accoglieranno a bracce aperte..Saluti da un ex militare G.di F. .... 😂
@@CLOUD-hb9dy credo che stai facendo confusione alla radice. Se parli di collaboratori/ici stai ragionando su un rapporto paritario che attiene più al diritto societario cioè al rapporto tra società. Il tuo collaboratore per capirci se lo intendi così deve essere una partita Iva (chiaramente non monocommittente) e li il rapporto si può interrompere in qualunque momento da entrambe le parti, salvo vincoli dello specifico contratto che potete aver stipulato. Qui si parla di uno specifico rapporto di lavoro che è quello subordinato nel quale di fronte a vincoli ben precisi e obblighi quale può essere per esempio un fisso e obbligato orario di lavoro al lavoratore devono essere garantiti diritti quali per esempio la stabilità lavorativa per poter programmare la propria vita. Poi se il lavoratore/ice non adempie ai suoi obblighi contrattuali (per dire rallenta volontariamente la produzione, fa atti di sabotaggio ecc. Ce ne sono una marea) a quel punto il licenziamento è legittimo anche con articolo 18. Lo stesso art 18 specifica le motivazioni per il licenziamento giustificato. Se poi invece ciò che intendi è che vuoi poter licenziare chiunque con la classica pedata in... Che dire, era cosi nel 1800.... Se questa la ritieni modernità...
@@fiomtenariscostavolpino3680 ho 50 collaboratori a partita iva di cui sono l'unico cliente per accordi tra le parti, quando firmano il contratto sono consapevoli che non possono avere altri clienti e nessuno glielo impone. Riguardo l'orario di lavoro, ogni collaboratore fa orario differente in base al Paese che gestisce per via dei fusi orari: lavoriamo con clienti in tutto il mondo. Tutti i collaboratori lavorano da casa propria, così si evitano costi di affitto uffici e tutta la burocrazia legata ad avere un ufficio. I collaboratori sono liberi di chiudere la collaborazione con 30 giorni di preavviso se trovano una offerta migliore, ed è accaduto diverse volte. Io sono libero di chiudere la collaborazione con 30 giorni di preavviso, se per esempio in un Paese non si può più vendere, come è avvenuto con la Russia 2 anni fa, ho chiuso la collaborazione con la persona che gestiva il mercato russo. Non si tratta di dare pedate a nessuno, si tratta di avere una azienda efficiente che gestisce il rapporto con i collaboratori in maniera paritaria. Nessuno obbliga i miei collaboratori a lavoro con me e nessuno può obbligare me a tenere un collaboratore se per qualche motivazione io non volessi continuare la collaborazione. Niente leggi, giudici, avvocati o altre ingerenze non richieste, solo io e i collaboratori che decidono di collaborare con me. Io non sono nel 1800, sei tu nel 1970 ma ora è il 2024. Io non ho una fabbrica di bottoni ma una azienda che crea valore producendo informazioni.
@@morrissent5354d'accordo Sig. Ex militare, seguirò il suo gentile consiglio e rimarrò ad operare all'estero. Io vivo in uno Stato in cui non si pagano imposte, quindi non esiste un corpo militare che persegue gli evasori, visto che non essendoci imposte, non ci sono evasori. Io non potrei avere una azienda in Italia ma neanche lei e suoi ex colleghi militari potrebbero avere un lavoro dove io vivo. Saluti e buona vita.
Grazie mille per questi video :)
Grazie
Bravissimi ottoliner
Siete bravissime.
Mi sembra una rubrica utilissima. Complimenti
Bravissime Irene e l’avvocatA
Due parole sul fatto che la cgil ha raccolto firme e (speriamo) l'anno prossimo voteremo referendum per abrogare norme licenziamento Jobs act ci stava. Comunque sempre molto brave. Complimenti
Ciao, su Ottolina un paio di mesi fa è stato intervistato il professor Franco Focareta per promuoverei referendum indetti dalla CGIL, se scorri in basso nella sezione video lo trovi. Era ancora in fase raccolta firme, ma è comunque utile per promuovere il referendum facendolo girare ;-)
Dopo un decennio che la CGIL sosteneva il Jobs act..caspita che falsi! Solo la Fiom, una parte e i sindacati di base erano contro
❤❤❤
Da fare un video dal come difendersi quando un azienda corrompe un fornitore esterno che organizza presso di lui un autentico agguato. Lo dice chi ha subito questo trattamento.
Soprattutto per renzi (💩
Se io sono geometra, uomo, allora sono un geometro?🤔
Geometra è sia maschile che femminile, avvocato è esclusivamente maschile.
Poi oh se vuoi ti chiamiamo geometro.
@@alessandrorampazzo6201 il suffisso in "ato" esprime il participio passato dei verbi in -are. Perciò non è né maschile né femminile...l'italiano, questo sconosciuto...😅
@@marcomarini7504 Posto che ciò che dici è inesatto, visto che la derivazione (il participio) è irrilevante nella sua evoluzione (il sostantivo che ne segue), l’italiano cambia indipendente dai tuoi gusti. Tu parli latino per caso ?
Procedete per temi?!?! Stranamente ANCHE VOI come VISIONE TV non intervistate il VOSTRO COLLEGA Andrea Cionci sulla questione dell'INVALIDITA' di bergoglio dovuta alla mancata abdicazione di BENEDETTO XVI.
Prova a prendere le pilloline tutte insieme. Tutta la scatola, da bravo.
Interessante
Avvocata, sindaca... solo per questo ho cambiato canale...
Voi conservatori tutti le passerine arrossate avete ?
@@alessandrorampazzo6201la Boldrini ha dato questo uso. Fece espellere Di Battista dalla Camera (all'epoca lui era parlamentare e la Boldrini Presidente della Camera) perché lui si rifiutò di chiamarla Presidenta. Certe mode trovano appiglio in persone che non sanno replicare se non offendendo. Povero di spirito. Confermo che se queste sono le persone che frequentano questo canale, allora, l'errore è mio. L'italiano non è un'opinione.
@@apuleio43 Non è un aeroporto questo, non c’è bisogno di annunciare la tua partenza.
L’italiano, comunque, È un opinione. Altrimenti parleresti latino.
... idem.
@@alessandrorampazzo6201 ok. Buonaserata
Mi sono bastati pochi secondi per rinunciare a vedere una "CAGATA PAZZESCA" degna della corazzata POTEMKIN con la presentazione DELL'AVVOCATA.
Per favore anche NO, GRAZIE!!!
Il film di Eisenstein di cui sparli è annoverato tra i migliori 100 film della st. del cinema...ed ai primi posti...
Il sistema economico del ventennio è riassunto nella carta del lavoro del 27', eviterei di continuare a mistificare il passato addirittura dando la colpa ad un regime finito ottant'anni fa, per il sistema economico fallimentare di oggi.
Poi continuare a dire che l'economia fascista era liberale😂...
Ricorderei che il fascismo ha aperto la sua politica economica con l'austerità del ministro De' Stefani, sostenuto dalla grande industria e dai banchieri. Sì, la politica economica fascista proseguiva quella liberale
@@giorgiolodigiani1081certo, il sistema corporativista, l'IRI, la costruzione di intere città e lo stato a partito unico, sono compresi nel pacchetto liberal?😂
@@Controlamonetaadebito Come vivevano i lavoratori sotto il fascismo? A chi andava la ricchezza delle imprese?
@@giorgiolodigiani1081per esempio c'era il contratto unico nazionale per categoria, cosa nell'attuale regime economico considerata utopia.
Ripeto, basta fare una ricerca sulla carta del lavoro e studiarla per bene, punto per punto.
Studiare il corporativismo, l'IRI, e il funzionamento generale di quella economia; che ognuno è libero di giudicare bene o male, ma sicuramente non era un'economia liberista.
Il liberismo presuppone uno stato che non intervenga nell'economia, già questo basta a escludere questa definizione.
@@Controlamonetaadebito Il tutto dominato da rapporti di forza (si veda il sistema delle casse mutue) e da squadracce pronte a colpire. L'intervento statale era mosso dalla necessità di fare l'"Impero", non certo di aiutare i lavoratori, che infatti stavano ancora in condizioni di miseria
Questi due personaggi tolgono risorse ad altri mezzi di informazione molto piu corretti e coerenti, spiace dirlo ma la coperta e corta e il loro lavoro e pessimo
E non guardarli.
Tu sai fare di meglio? Ciacaron...
Le leggi presentì, passate e quelle che auspicate sono pensate per una fabbrica come la FIAT. L'economia attuale è invece basata per la maggior parte sulla produzione di servizi che richiede autonomia del collaboratore e il prefetto allineamento di valori e obbiettivi tra imprenditore e collaboratori. Le due parti non devono essere contrapposte ma allineate. Sono un imprenditore nel settore del servizi online e non mi sognerei mai di aprire una azienda in Italia, considerando le leggi attuali sul lavoro e quelle ancora peggiori che ausppiacare. Se non sono libero di terminare la collaborazione con la stessa facilità con cui può farlo il collaboratore che ricevesse una offerta migliore, non mi sognerei mai di assumerlo. Nella economia dei servizi in cui viviamo il collaboratore ha lo stesso potere contrattuale dell'imprenditore quindi entrambi devono avere la stessa libertà di iniziare o terminare una collaborazione. Non vi rendete conto che con quello che proponete, inibite la creazione di nuove aziende e spingete aziende esistenti a chiudere e trasferirsi all'estero come è avvenuto nel mio caso? Se l'Italia non si adegua alle necessità del mercato del lavoro attuale e rende il licenziamento facile come in USA, UK, Irlanda, Svizzera, Germania, Polonia, ecc, in Italia rimarranno solo aziende di Stato, pensionati, percettori di prebende statali e dipendenti pubblici, in pratica solo persone che ricevono dallo Stato e tutti coloro che immettono fondi nelle casse dello Stato andranno via come sta già accadendo da anni
Scusa quel papiello che hai scritto (da buon imprenditore) si presenta come cavoli a merenda. Nel mondo capitalista un imprenditore serio è prima di tutto un disonesto, quando va bene, se no è addirittura criminale. Guarda la storia economica-industriale nordamericana. Studiati le "class action" che sono state istruite nei tribunali americani nel corso degli anni, e si denota una immoralità strutturale nell'ambito imprenditoriale. Quindi, quando un imprenditore è contro il diritto (in senso giuridico) del lavoro, adducendo come scusa "il diritto al licenziamento" , in realtà sta sottointendendo che intende promuovere azioni moralmente discutibili senza violare la legge. Io da anni sento il tuo ricatto di non venire ad aprire una azienda in italia per la presenza di leggi che tutelano i dipendenti, ad una marea di "imprenditori". Rispondo sempre che imprenditori come te non li vogliamo in italia dove il lavoro dipendente è giustamente tutelato. Già abbiamo la nostra mafia che inquina il settore con i suoi illeciti. Altri "benefattori" dall'estero è meglio che restino all'estero. Se proprio devi, trasferisciti negli Usa, ti accoglieranno a bracce aperte..Saluti da un ex militare G.di F. .... 😂
@@CLOUD-hb9dy credo che stai facendo confusione alla radice. Se parli di collaboratori/ici stai ragionando su un rapporto paritario che attiene più al diritto societario cioè al rapporto tra società. Il tuo collaboratore per capirci se lo intendi così deve essere una partita Iva (chiaramente non monocommittente) e li il rapporto si può interrompere in qualunque momento da entrambe le parti, salvo vincoli dello specifico contratto che potete aver stipulato. Qui si parla di uno specifico rapporto di lavoro che è quello subordinato nel quale di fronte a vincoli ben precisi e obblighi quale può essere per esempio un fisso e obbligato orario di lavoro al lavoratore devono essere garantiti diritti quali per esempio la stabilità lavorativa per poter programmare la propria vita. Poi se il lavoratore/ice non adempie ai suoi obblighi contrattuali (per dire rallenta volontariamente la produzione, fa atti di sabotaggio ecc. Ce ne sono una marea) a quel punto il licenziamento è legittimo anche con articolo 18. Lo stesso art 18 specifica le motivazioni per il licenziamento giustificato. Se poi invece ciò che intendi è che vuoi poter licenziare chiunque con la classica pedata in... Che dire, era cosi nel 1800.... Se questa la ritieni modernità...
@@fiomtenariscostavolpino3680 ho 50 collaboratori a partita iva di cui sono l'unico cliente per accordi tra le parti, quando firmano il contratto sono consapevoli che non possono avere altri clienti e nessuno glielo impone. Riguardo l'orario di lavoro, ogni collaboratore fa orario differente in base al Paese che gestisce per via dei fusi orari: lavoriamo con clienti in tutto il mondo. Tutti i collaboratori lavorano da casa propria, così si evitano costi di affitto uffici e tutta la burocrazia legata ad avere un ufficio. I collaboratori sono liberi di chiudere la collaborazione con 30 giorni di preavviso se trovano una offerta migliore, ed è accaduto diverse volte. Io sono libero di chiudere la collaborazione con 30 giorni di preavviso, se per esempio in un Paese non si può più vendere, come è avvenuto con la Russia 2 anni fa, ho chiuso la collaborazione con la persona che gestiva il mercato russo. Non si tratta di dare pedate a nessuno, si tratta di avere una azienda efficiente che gestisce il rapporto con i collaboratori in maniera paritaria. Nessuno obbliga i miei collaboratori a lavoro con me e nessuno può obbligare me a tenere un collaboratore se per qualche motivazione io non volessi continuare la collaborazione. Niente leggi, giudici, avvocati o altre ingerenze non richieste, solo io e i collaboratori che decidono di collaborare con me. Io non sono nel 1800, sei tu nel 1970 ma ora è il 2024. Io non ho una fabbrica di bottoni ma una azienda che crea valore producendo informazioni.
@@morrissent5354d'accordo Sig. Ex militare, seguirò il suo gentile consiglio e rimarrò ad operare all'estero. Io vivo in uno Stato in cui non si pagano imposte, quindi non esiste un corpo militare che persegue gli evasori, visto che non essendoci imposte, non ci sono evasori. Io non potrei avere una azienda in Italia ma neanche lei e suoi ex colleghi militari potrebbero avere un lavoro dove io vivo. Saluti e buona vita.
Grazie renzi e fornero augurarvi di non incontrarmi mai