Io ho fatto Psicologia e nonostante sia catalogata come facoltà facile, sono stati gli anni più difficili della mia vita, nel senso che avere a che fare 15 ore al giorno con malattie mentali era davvero pesante da reggere e gestire. A me ovviamente piaceva, ma non di rado chi mi circondava mi diceva che mai si sarebbe imbarcato in quel percorso vedendo cosa studiavo. Poi io ero anche in un contesto troppo competitivo, per entrare dove volevo in magistrale ho dovuto rifiutare un 26 (folle) altrimenti ero fuori. Ora insegno e cerco di non trasmettere questo mindset ed angoscia ai miei studenti. Secondo me ogni facoltà ha le proprie difficoltà, e non in ultimo ci metterei anche la svalutazione sociale da reggere, alquanto frustrante quando spendi anni della vita a diventare un professionista serio.
A mio avviso, da studente di giurisprudenza, più che fase mnemonica e più importante la comprensione di norme ed istituti, perché pur sapendo tutto a memoria ma non saperlo applicare, non ti porta una conoscenza della materia al massimo se ti va bene passi l'esame
Per passare l'esame a giurisprudenza devi avere memoria, chi ti esamina non è interessato a sapere se capisci o meno, questa è stata la mia esperienza.
@@l.l.6904 Ti posso assicurare che nella mia università, ed in qualsiasi ateneo in cui si richiede una certa prestazione all'esame, sapere tutto a memoria ma non saper rispondere correttamente a domande sul ragionamento di vari istituti, o alla comparazione di essi, non ti fa superare l'esame. Avere una buona memoria ti può essere utile, ma se l'istituto non lo hai capito veramente, non solo non passi l'esame ma una volta finita l'università come potrai fare l'avvocato o il giudice?
@@tyrunttv338 a me non risulta, ad ogni modo se fosse come dici tu non sarebbe giusto perché nessuno può aver la presunzione di dire di aver capito un istituto, tantomeno un povero studente e non puoi chiedere a chi ha visto il diritto solo nei libri di fare ragionamenti che richiedono anni di pratica ed esperienza per saper rispondere.
@@tyrunttv338 inoltre finita l'università, nessuno studente è capace di fare l'avvocato né il giudice. Non esiste nessuno studente davvero. Ci vuole pratica per fare entrambe le cose, ci vogliono percorsi ulteriori.
@@l.l.6904 cioè scusi quindi secondo lei l’importante è sapere cosa dice l’art 2932, ad esempio e non capire il come mai dell’esecuzione in forma specifica? Boh sarà stata la mia facoltà ma da me insistevano molto sul farci capire più che sul riempirci la testa di norme imparate a memoria
Credo che la difficoltà sia molto relativa. Ho fatto 2 anni di scienze della comunicazione nei quali ogni materia che affrontavo mi annoiava tanto da fare una fatica immensa a studiarla. Per fortuna ho capito che non faceva per me, mi sono iscritto a Giurisprudenza e sto dando esami regolarmente 😅
Ciao, perdonami la domanda: sono uno studente che ha deciso di cambiare percorso di studi con giurisprudenza per le tue stesse motivazioni. Per caso avresti qualche consiglio da darmi per iniziare al meglio questo percorso? Grazie!
Non esiste facoltà al giorno d'oggi che non sia competitiva e dove il mercato del lavoro non si stia per saturare. Trovare un bel lavoro sarà sempre più difficile ovunque, tanto vale fare qualcosa che piace e per cui si é portati
@@FJC_ premesso che io sono dell'idea che si debba fare ciò per cui si è portati e che piaccia, è evidente che ci siano facoltà che aprano le porte a più posti di lavoro (medicina e ingegneria in primis) e altre abbastanza limitanti. Io penso che si dia troppa importanza alla laurea, non è necessario laurearsi per crearsi una buona posizione. La laurea porta via almeno 5 anni della tua vita, se devi spenderli a studiare ha senso scegliere una strada che poi faccia rendere al massimo quei 5 anni. Se non si è inclini a studiare ritengo sia decisamente preferibile percorrere fin da subito una carriera lavorativa, oppure frequentare un corso abilitante ad una professione (operaio specializzato ad esempio). Se inizi a 19/20 anni a lavorare, nel tempo che avresti impiegato a studiare in facoltà non redditizie avrai guadagnato 3/4 anni di lavoro, aiutandoti ad arricchire il proprio curriculum
@@K4ngy concordo su tutto. Io però penso che se una persona fosse incline allo studio, ma facesse molta difficoltà ad apprendere i concetti di medicina e ingegneria (che, per giunta, possono anche non piacere), finirebbe per finire fuori corso di non si sa quanto, perché sono facoltà che non fanno sconti a nessuno, e alla fine il tempo perso lì probabilmente combacerebbe con quello impiegato a trovare lavoro con un percorso meno sicuro, ma che piace e per cui si é portati. Del resto, le competenze possono anche essere ampliate con percorsi aggiuntivi, tra cui linguistici e specializzazioni. Tempi difficili
Mah se uno studia basta fare i concorsi. È chiaro che ci va tempo , soldi , sudore anche per 4-5 anni dopo la laurea. Un mio amico è appena diventato magistrato a 31 anni (come primo lavoro eh, non ha mai fatto altro oltre studiare 5 anni, fare 18 mesi di tirocinio e fare altri 2-3 anni di scuole preparatorie al concorso) ma si è fatto il mazzo. Ma non c'è ovviamente solo magistratura, con la laurea in legge puoi fare tantissimi concorsi pubblici di vario genere. Certo è che superare magistratura è come vincere al lotto, questo è come si sente lui in questo momento
In Spagna dicono che sia più facile a differenza dell'Italia che ama molto la teoria in Spagna è più pratica la facoltà così come medicina... Loro dicono che i codici servono per essere consultati non imparati a memoria
Sarebbe interessante il tuo parere riguardo scienze politiche, da molti considerata una facoltà facile, invece non è molto più facile di giurisprudenza..
Non concordo. Sono laureando in giurisprudenza, e non è una materia difficile. Non ha difficoltà intrinseche di concetti come le scienze naturali, perché il diritto è un costrutto umano e l'uomo tende sempre a fare le cose economicamente: questo fa sì che il diritto è retto da una impalcatura di base logica, compresa la quale si è fatto una parte significativa del lavoro. In secondo luogo, imparare a memoria non serve a giurisprudenza: i codici sono scritti per essere sfogliati e consultati, non per essere imparati a memoria. Ciò che occorre è capire le norme ed essere capaci di legarle. L'unica difficoltà sta nel fatto che il diritto è vasto, e occorre costanza nello studio, quello certamente. Anche una buona dialettica, lo studio pregresso almeno del latino per le etimologie e logica verbale e proposizionale aiutano molto.
Bah io ho fatto giurisprudenza e non concordo per niente con quello che hai scritto. Devi sapere le cose a memoria nel dettaglio altrimenti non ti danno l'esame.
Alessandro avrei una domanda abbastanza complicata. Ho visto che sei propenso all'abolizione del test di ingresso a medicina ma sei anche consapevole che un mercato del lavoro, come quello di giurisprudenza, si può saturare. Al momento c'è una carenza di medici che verrà riparata nei prossimi anni, eppure stanno aumentando sempre di più gli ingressi a medicina, contrariamente alle indicazioni della federazione e dei principali sindacati. Rimuovere il test di ingresso e avere 60mila potenziali medici che si laureano ogni anno saturerebbe in poco tempo il mercato del lavoro. Quale sarebbe la soluzione? Converrai con me che una selezione ci deve essere. Selezione in itinere? Vuol dire che a giurisprudenza gli esami sono troppo facili e bisogna fare più selezione?
@@gianlucafiorucci7921se uno si paga i corsi di preparazione e ha i soldi per pensare solo e soltanto a studiare giustamente puoi passare per più dotato Se sei povero e magari lavori ti paghi un affitto e studi meno sei meno dotato Ma che dici / i mestieri dovrebberono essere liberi a tutti e non selezionati Se io voglio diventare medico Me ne fotto del test di matematica perche il mio interesse è in medicina Lacune che poi andrai a recuperare Perché gli stessi dotati sono gli stessi che sbagliano preglievi o diagnosi hai pazienti e piangono dagli avvocati del lavoro che prima trattavano con inferiorità perché fanno medicina .-. Il test serve in specializzazione in modo da avere i migliori medici nei campi dove sono i migliori
Ai miei tempi Giurisprudenza era considerata una facoltà "facile". Niente da capire, solo memoria In Italia è difficile solo quello che è matematica. Ovviamente non è vero.
Io ho fatto Psicologia e nonostante sia catalogata come facoltà facile, sono stati gli anni più difficili della mia vita, nel senso che avere a che fare 15 ore al giorno con malattie mentali era davvero pesante da reggere e gestire. A me ovviamente piaceva, ma non di rado chi mi circondava mi diceva che mai si sarebbe imbarcato in quel percorso vedendo cosa studiavo. Poi io ero anche in un contesto troppo competitivo, per entrare dove volevo in magistrale ho dovuto rifiutare un 26 (folle) altrimenti ero fuori. Ora insegno e cerco di non trasmettere questo mindset ed angoscia ai miei studenti. Secondo me ogni facoltà ha le proprie difficoltà, e non in ultimo ci metterei anche la svalutazione sociale da reggere, alquanto frustrante quando spendi anni della vita a diventare un professionista serio.
A mio avviso, da studente di giurisprudenza, più che fase mnemonica e più importante la comprensione di norme ed istituti, perché pur sapendo tutto a memoria ma non saperlo applicare, non ti porta una conoscenza della materia al massimo se ti va bene passi l'esame
Per passare l'esame a giurisprudenza devi avere memoria, chi ti esamina non è interessato a sapere se capisci o meno, questa è stata la mia esperienza.
@@l.l.6904 Ti posso assicurare che nella mia università, ed in qualsiasi ateneo in cui si richiede una certa prestazione all'esame, sapere tutto a memoria ma non saper rispondere correttamente a domande sul ragionamento di vari istituti, o alla comparazione di essi, non ti fa superare l'esame. Avere una buona memoria ti può essere utile, ma se l'istituto non lo hai capito veramente, non solo non passi l'esame ma una volta finita l'università come potrai fare l'avvocato o il giudice?
@@tyrunttv338 a me non risulta, ad ogni modo se fosse come dici tu non sarebbe giusto perché nessuno può aver la presunzione di dire di aver capito un istituto, tantomeno un povero studente e non puoi chiedere a chi ha visto il diritto solo nei libri di fare ragionamenti che richiedono anni di pratica ed esperienza per saper rispondere.
@@tyrunttv338 inoltre finita l'università, nessuno studente è capace di fare l'avvocato né il giudice. Non esiste nessuno studente davvero. Ci vuole pratica per fare entrambe le cose, ci vogliono percorsi ulteriori.
@@l.l.6904 cioè scusi quindi secondo lei l’importante è sapere cosa dice l’art 2932, ad esempio e non capire il come mai dell’esecuzione in forma specifica? Boh sarà stata la mia facoltà ma da me insistevano molto sul farci capire più che sul riempirci la testa di norme imparate a memoria
BRAVISSIMO Alè ❤️
E pensare che c'è qualcuno a cui piace!
Credo che la difficoltà sia molto relativa.
Ho fatto 2 anni di scienze della comunicazione nei quali ogni materia che affrontavo mi annoiava tanto da fare una fatica immensa a studiarla. Per fortuna ho capito che non faceva per me, mi sono iscritto a Giurisprudenza e sto dando esami regolarmente 😅
Ciao, perdonami la domanda: sono uno studente che ha deciso di cambiare percorso di studi con giurisprudenza per le tue stesse motivazioni. Per caso avresti qualche consiglio da darmi per iniziare al meglio questo percorso? Grazie!
La cosa più difficile di giurisprudenza è trovare lavoro
Non esiste facoltà al giorno d'oggi che non sia competitiva e dove il mercato del lavoro non si stia per saturare. Trovare un bel lavoro sarà sempre più difficile ovunque, tanto vale fare qualcosa che piace e per cui si é portati
@@FJC_ premesso che io sono dell'idea che si debba fare ciò per cui si è portati e che piaccia, è evidente che ci siano facoltà che aprano le porte a più posti di lavoro (medicina e ingegneria in primis) e altre abbastanza limitanti.
Io penso che si dia troppa importanza alla laurea, non è necessario laurearsi per crearsi una buona posizione. La laurea porta via almeno 5 anni della tua vita, se devi spenderli a studiare ha senso scegliere una strada che poi faccia rendere al massimo quei 5 anni.
Se non si è inclini a studiare ritengo sia decisamente preferibile percorrere fin da subito una carriera lavorativa, oppure frequentare un corso abilitante ad una professione (operaio specializzato ad esempio). Se inizi a 19/20 anni a lavorare, nel tempo che avresti impiegato a studiare in facoltà non redditizie avrai guadagnato 3/4 anni di lavoro, aiutandoti ad arricchire il proprio curriculum
@@K4ngy concordo su tutto. Io però penso che se una persona fosse incline allo studio, ma facesse molta difficoltà ad apprendere i concetti di medicina e ingegneria (che, per giunta, possono anche non piacere), finirebbe per finire fuori corso di non si sa quanto, perché sono facoltà che non fanno sconti a nessuno, e alla fine il tempo perso lì probabilmente combacerebbe con quello impiegato a trovare lavoro con un percorso meno sicuro, ma che piace e per cui si é portati. Del resto, le competenze possono anche essere ampliate con percorsi aggiuntivi, tra cui linguistici e specializzazioni. Tempi difficili
Mah se uno studia basta fare i concorsi. È chiaro che ci va tempo , soldi , sudore anche per 4-5 anni dopo la laurea. Un mio amico è appena diventato magistrato a 31 anni (come primo lavoro eh, non ha mai fatto altro oltre studiare 5 anni, fare 18 mesi di tirocinio e fare altri 2-3 anni di scuole preparatorie al concorso) ma si è fatto il mazzo. Ma non c'è ovviamente solo magistratura, con la laurea in legge puoi fare tantissimi concorsi pubblici di vario genere. Certo è che superare magistratura è come vincere al lotto, questo è come si sente lui in questo momento
In Spagna dicono che sia più facile a differenza dell'Italia che ama molto la teoria in Spagna è più pratica la facoltà così come medicina... Loro dicono che i codici servono per essere consultati non imparati a memoria
E concordo
ho una memoria scarsissima ma mi sono laureato senza difficoltà a Bologna grazie a professori che volevano capire se io avessi capito
Sei riuscito a trovare lavoro poi ?
la domanda non è quanto è difficile giurisprudenza, la domanda è: perchè giurisprudenza?
Sarebbe interessante il tuo parere riguardo scienze politiche, da molti considerata una facoltà facile, invece non è molto più facile di giurisprudenza..
Dai, ci penseremo per un video
"Non è molto più facile di giurisprudenza" ci andrai cauto, però sicuramente non è una facoltà all'acqua di rose
Io ho studiato filosofia, una materia che ho amato, ma qualcuno l'ha catalogata come "facile". Ci metterei lui a studiare e capire Hegel
Un video su ingegneria matematica? ( È la mia facoltà)
Ci penseremo
Non concordo. Sono laureando in giurisprudenza, e non è una materia difficile. Non ha difficoltà intrinseche di concetti come le scienze naturali, perché il diritto è un costrutto umano e l'uomo tende sempre a fare le cose economicamente: questo fa sì che il diritto è retto da una impalcatura di base logica, compresa la quale si è fatto una parte significativa del lavoro. In secondo luogo, imparare a memoria non serve a giurisprudenza: i codici sono scritti per essere sfogliati e consultati, non per essere imparati a memoria. Ciò che occorre è capire le norme ed essere capaci di legarle.
L'unica difficoltà sta nel fatto che il diritto è vasto, e occorre costanza nello studio, quello certamente. Anche una buona dialettica, lo studio pregresso almeno del latino per le etimologie e logica verbale e proposizionale aiutano molto.
Bellissima materia
Bah io ho fatto giurisprudenza e non concordo per niente con quello che hai scritto. Devi sapere le cose a memoria nel dettaglio altrimenti non ti danno l'esame.
Alessandro avrei una domanda abbastanza complicata. Ho visto che sei propenso all'abolizione del test di ingresso a medicina ma sei anche consapevole che un mercato del lavoro, come quello di giurisprudenza, si può saturare. Al momento c'è una carenza di medici che verrà riparata nei prossimi anni, eppure stanno aumentando sempre di più gli ingressi a medicina, contrariamente alle indicazioni della federazione e dei principali sindacati. Rimuovere il test di ingresso e avere 60mila potenziali medici che si laureano ogni anno saturerebbe in poco tempo il mercato del lavoro. Quale sarebbe la soluzione? Converrai con me che una selezione ci deve essere. Selezione in itinere? Vuol dire che a giurisprudenza gli esami sono troppo facili e bisogna fare più selezione?
I test di ingresso non servono a nulla. Sulla base di cosa decidi che uno è più dotato di un altro? La selezione va fatta nel corso di studi.
@@gianlucafiorucci7921se uno si paga i corsi di preparazione e ha i soldi per pensare solo e soltanto a studiare giustamente puoi passare per più dotato
Se sei povero e magari lavori ti paghi un affitto e studi meno sei meno dotato
Ma che dici / i mestieri dovrebberono essere liberi a tutti e non selezionati
Se io voglio diventare medico
Me ne fotto del test di matematica perche il mio interesse è in medicina
Lacune che poi andrai a recuperare
Perché gli stessi dotati sono gli stessi che sbagliano preglievi o diagnosi hai pazienti e piangono dagli avvocati del lavoro che prima trattavano con inferiorità perché fanno medicina .-.
Il test serve in specializzazione in modo da avere i migliori medici nei campi dove sono i migliori
Ai miei tempi Giurisprudenza era considerata una facoltà "facile".
Niente da capire, solo memoria
In Italia è difficile solo quello che è matematica. Ovviamente non è vero.
Scusate ma fisica è peggio
ma molto più bella 😊
Le hai fatte entrambe per dirlo?
Ci sono 2 pezzi di carta che rovinano le persone . I SOLDI 💰 e la LAUREA 📜
Così, de botto, senza senso
Anche il cancro e la patologie neurodegenerative
Noooo solo ingegneria è difficile