00:00 - Intro 0:54 - Come siamo arrivati al concetto contemporaneo di AI? 4:44 - Definire l'intelligenza: animali, alieni, macchine possono essere "intelligenti"? 10:44 - Creare sistemi automatizzati ci aiuta a capire qualcosa in più di noi 14:06 - Creare meccanismi autonomi che perseguono obiettivi, in maniera adattativa: possono sfuggire al controllo? 18:29 - I diversi algoritmi delle piattaforme: come funzionano? 25:50 - I confini tra le discipline sono arbitrari e mutevoli 28:06 - Il ritmo dell'avanzamento della tecnologia è molto veloce 31:11 - Le reti neurali: come funzionano e come imparano 36:06 - Il passo avanti degli ultimi anni: la capacità generativa a livello linguistico 42:20 - La macchina capisce o opera solo a livello statistico? Differenze tra capire e sentire 50:52 - Cosa ci sfugge delle reti neurali? 54:29 - Senza capire come fa, possiamo solo fidarci delle AI; ma possono avere un secondo fine? 58:29 - Chat GPT può passare il test di Turing? Le macchine possono raggiungere livelli sovrumani? 1:03:29 - Alpha GO e altri esempi di capacità sovrumane 1:07:29 - La difficoltà di comunicare tra intelligenze diverse 1:13:40 - Lo scenario di una AI che sfugge al controllo: cosa serve perché succeda? 1:22:48 - Come ci assomiglia la AI? L'aspetto morale 1:26:17 - L'uomo non ha istintivamente l'onestà intellettuale a verificare ciò che dice; il potere della narrazione 1:32:46 - Il conflitto tra mondo complesso e cervello umano 1:34:41 - I possibili scenari futuri
"Tutte le volte che ti trovi davanti a una situazione interamente nuova e non puoi usare la memoria, devi fare qualcosa. E lì ci vuole l’intelligenza. Questo stiamo emulando nelle macchine. Questo. Non l’umanità o la coscienza." Grazie, interevnto e dialogo molto interessanti.
Bellissimo e chiaro discorso a dispetto della non linearità. I temi sono importanti e la lucidità con cui li avete affrontati è pregevole. Parlarne è importantissimo non solo per chi ci lavora ma per come andrà a impattare sulla percezione globale di cosa intendiamo con parole come intelligenza, strumento oggetto e soggetto e altri.
Si doveva sconfinare sul Covid... Quello che non è chiaro è che l'intervistato dice giustamente che portare i dati alle persone per far loro cambiare idea va fatto con rispetto perchè è traumatico ecc. Ecc. Non tiene conto però dell'opposto: ovvero che a volte sono le informazioni che hanno gli altri che sono giuste e non le nostre. Ps: io ho due amici che sono morti dopo la vaccinazione... Ovviamente sarà un caso.
Nello Cristianini ormai una vera garanzia per temi trattati l' AI, seguo le sue interviste da un po' e ad oggi non c'è stata una volta dove non mi abbia colpito con il suo sapere. Complimenti per la scelta del protagonista di questa intervista e per il tuo Tolk. Se può esservi utile, in riferimento alla capacità di generare parole palindrome (time: 1h 21' 37"), ho testato GPT 4o poco fa e queste sono state le sue risposte: - Un esempio di una parola italiana che abbia le ultime lettere uguali alle prime lettere, ma invertite, è "aratro". Se scomponiamo questa parola, vediamo che le prime tre lettere sono "ara" e le ultime tre lettere, invertite, sono "tro". Anche se non è una parola comune, rispetta la condizione richiesta. Un altro esempio, più semplice e comune, potrebbe essere la parola "osso". Le prime due lettere "os" sono invertite nelle ultime due "so". - Hai ragione, "aratro" non soddisfa correttamente il criterio richiesto. Un altro esempio corretto, oltre a "osso", è "anna". La parola "anna" ha le prime due lettere "an" che sono invertite nelle ultime due "na". - Capisco. Ecco una frase interamente palindroma: "Amo Roma." - Certamente! Ecco una frase palindroma più lunga: "i topi non avevano nipoti." Devo dire che, eccetto qualche piccola correzione, se l' è cavata bene 😀
l'assunto è che se esiste un'intelligenza capace di rispondere al test questa sia tecnologicamente avanzata almeno al pari di chi ha prodotto il messaggio. Cosa c'entra l'antropocentrismo?
Le membrane cellulari sono la prima forma di intelligenza. Comunque è un discorso molto arduo da capire per chi non ha una formazione scientifica, anche solo di semplice biologia cellulare. Parlare di dinamiche non lineari e sistemi complessi alle persone 'comuni' o anche semplicemente a quelle di formazione più 'umanistica' sperando che comprendano davvero la vedo dura. Più che altro per una differenza di significati che si danno a certe parole. È un po' come parlare due lingue profondamente differenti ma identiche all' apparenza. Al di là dei contenuti comunque, quello che emerge di più da questa bellissima conversazione è, per quanto mi riguarda, l'enorme differenza di visione e interpretazione della realtà dei due interlocutori: da una parte una mente più logica e scientifica e dall' altra una più filosofica e narrativa. Molto interessante, complimenti ad entrambi.
Professore, lei è geniale, e questo è indubbio, ma non si addentri in questioni di filosofia pura, perché lì viene parecchio meno, e è evidente che non è il suo campo. Lei si espone pubblicamente: se anche il minore dei filosofi contemporanei si confrontasse con lei, gran parte delle idee che si è fatto su questa cosa che lei chiama Intelligenza (separata dalle emozioni, etc...) crollerebbe in un nanosecondo.
11:09 La raccomandazione o successivamente la selezione da parte di un sistema che offra dei contenuti correlati consequenziali alle scelte applicate dall'utente. Questa dinamica, oggi largamente applicata, ha come effetto di selezionare la scelta che di conseguenza si stringe sempre più. Leggo Harry Potter 1 e 2 ed ecco che arriva il 3 anziché un qualsiasi altro libro di altro genere. Il risultato è una sorta di inbreeding dell'offerta di informazioni, per cui si viene a creare un imbuto che lascia fuori molto e fa passare prima poco poi sempre meno. Definirei questo sistema intelligente se volessi vendere solo libri Harry Potter, ma per gli altri utenti o potenziali tali questo sistema ha un design a monte parecchio limitato, perché non rispecchia il reale interesse di chi oggi volesse una giornata di fantasia con un libro di Harry Potter, e l'indomani un po' di informazione con libro di Cristianini. E si sa che le persone sono molto più complesse e hanno di norma interessi molteplici. Questa dei consigli focalizzati, nello specifico, è una dinamica che se fosse manifestata da un umano somiglierebbe tanto a quella che in psichiatria si definisce nevrosi ossessiva. Tornando al focus troverei più appropriato parlare di funzionalità anziché di intelligenza, ma soprattutto parlerei più dell'intelligenza di chi, umano tra gli umani, definisce, modella, persegue gli scopi e appunto le funzionalità a cui queste macchine vengono dedicate. Tanto più che tali sistemi trovano applicazione per la gestione di apparati particolarmente complessi per quantità e qualità delle loro variabili intrinseche. Ecco in questo caso definirei intelligente lo scopo e il modo in cui un compito assai complicato viene assolto piuttosto che il sistema che lo risolve. Che poi ci sia motivo di meraviglia che questo sistema sia in grado di apprendere da solo secondo un modello di logica ad hoc è effettivamento un comodo passo in avanti per chi lo deve utilizzare
Ci avete pensato che si potrebbe applicare in un mondo futuribile l’IA all’ambito giudiziario come estrema asettica garanzia? Infondo si è giudicati da un magistrato che ha per forza di cose una conoscenza non illimitata anche in campo strettamente giuridico. Inoltre l’IA è razionale e teoricamente non sarebbe influenzata nella valutazione dei fatti.
Tutti felici di questa intervista. Io invece l'ho trovata meno profonda di quel che appare. A parte che l'ho interrotta quando ha parlato di covid: parla con apparente umiltà di "essere cauti ad annullare le narrazioni altrui", ma con l'implicita sicurezza che la narrazione sia solo e sempre quella altrui mentre la propria sia la verità. E qui fa l'esempio dell'amico "ovviamente non vaccinato" che "quindi" muore di covid. Come se la narrazione "malattia polmonare + positività al tampone" sia certezza, senza che neanche gli sfiori l'idea di considerare che le malattie all'apparato respiratorio sono la terza causa di morte in Italia da chissà quanti decenni, e senza considerare la validità delle "diagnosi da tampone" di tale presunta nuova e specifica malattia (che non ha nessun sintomo o insieme di sintomi specifici, o comunque non se ne teneva conto nel caos sociale della "pandemia", né lo si fa ora che ormai la valutazione di questa "malattia specifica" è stata introiettata con le stesse modalità di allora). Eppure io, senza certezze, senza farmi narrazioni considerate certamente vere, sto comunque ancora aspettando dal 2020 di vedere segni di tale pandemia (pur essendo in una regione mediamente colpita di uno dei Paesi più colpiti al mondo), perché, pur con l'ospedale in cui lavoro pieno di positivi nel 2020, non vedevo niente (né all'obitorio, né nella terapia intensiva, né in un reparto in cui analizzano anche le problematiche polonari), se non nuovi protocolli e pedissequa aderenza alle narrazioni televisive. Ma lasciando perdere, rimanendo sull'argomento principale: questi tecnici, perché tali sono, ed in ciò non c'è niente di male, possono solo raccontare cosa fanno queste macchine di cui parlano. Per il resto si vede bene proprio da questa intervista che non hanno la minima cognizione di cosa significa quello che stanno costruendo. L'intervistatore ad un certo punto chiede, in pratica, se queste macchine sentono quello che fanno, se hanno cognizione di almeno una parte dei loro processi interiori, se hanno una integrazione soggettiva delle loro parti e processi, o se sono un mero assemblaggio con funzioni del tutto insensibili a ciò che fanno: e il "tecnico" intervistato non comprende neanche la domanda, inizialmente, per poi rispondere (lui che poco dopo relega altre domande a mero pensiero magico, il che può anche andar bene) che "ovviamente" queste macchine hanno una visione interiore di ciò che stanno facendo, visto che sono così brave a farlo. Sì? E come? Grazie a cosa è avvenuta tale capacità di sentire ciò che fanno? Quindi è sufficiente fare un assemblaggio di oggetti secondo la fisica classica e il risultato è un ente consapevole di ciò che fa? Quindi anche il tavolo davanti a me è consapevole dell'essere tavolo, ha cioè una sua pur minima soggettività specifica? Se fosse, andrebbe valutato e dimostrato in qualche modo, mentre dire semplicemente "sì, hanno questa capacità", è mero pensiero magico. Ma in fondo, da tecnico, non poteva dire molto sull'argomento: queste persone si entusiasmano (e, di per sé, niente di male) per i giocattoli che costruiscono, e visto che questi giocattoli fanno "cose sovrumane" (? Anche il mio frigorifero raffredda gli oggetti in un modo che io non so fare, per quanto soffi sopra di essi. È quindi sovrumano?), tanto basta per essere soddisfatti. Questi giocattoli leggono tutti i libri attualmente esistenti ed accessibili, e quindi il gioco è fatto, vuol dire che sono macchine estremamente intelligenti. Questi tecnici confondono l'alta capacità che riescono a dare a questi assemblaggi, senza capire che il risultato è mero meccanismo senza consapevolezza, anche quando tali macchine trovano soluzioni incredibili (ma sempre e solo tramite percorsi ristretti, per quanto veloci, e mai con una visione d'insieme, mai con un "colpo d'occhio", come invece riescono a fare anche gli organismi più semplici). Il problema non è (come il tecnico stava ingiustamente rimproverando l'intervistatore, che in realtà voleva fare una domanda più profonda) il sentirsi defraudati del "primato dell'essere umano": il problema è invece lo scambiare una cosa per un'altra, con la conseguenza di ingannarsi e di farsi ingannare da questi tecnici (spesso involontariamente anche da parte loro). Fanno un bel giocattolo, che sicuramente rivoluzionerà le società, ma credono di aver fatto qualcosa che non è: un organismo (tanto che, se non sbaglio, nell'intervista il "tecnico" intervistato chiama "organismi" queste macchine). Eppure la fisica quantistica (di solito citata a sproposito dai non addetti ai lavori) l'ha persino citata (di per sé giustamente, lui che è addetto ai lavori), ma nonostante questo non ha colto il punto: pur sapendo che essa ha mostrato che il vero aspetto delle cose è una indistinzione ed una integrazione unitaria, poi ci viene a raccontare (a proposito di narrazioni) che è sufficiente fare degli assemblaggi "classici" per avere una autentica integrazione di parti risultanti un organismo con una propria soggettività e visione d'insieme. Dare in mano alle persone (soprattutto quelle con un qualunque potere sociale) questi giocattoli dicendogli (con convinzione!) che hanno in mano degli organismi vivi fatti semplicemente di materiali diversi, potrebbe essere come minimo fuorviante. Non tanto, come temeva l'intervistatore, perché li adoreremo come Dei (cosa possibile e già in atto in piccole realtà, religiose o meno), ma soprattutto perché alimenteremo la tendenza (già ampia da molto tempo) che anche noi siamo solo assemblati, e non anche e soprattutto integrati in un modo ancora non indagato a fondo (per non dire per niente; al massimo una qualche "biologia quantistica" ha fatto i primi passi ma non so quanto efficacemente; alla peggio per ora dovremo accontentarci di mantenere un approccio umanistico accanto a quello tecnico-scientifico, ma sarà sempre meglio che far fagocitare di nuovo uno di questi due aspetti dall'altro - prima era toccato a quello tecnico-scientifico essere mangiato da un umanismo esasperato e iperreligioso, ora si rischia il contrario, entusiasmandoci troppo con questi meccanismi, o credendo che i loro costruttori possano sapere e dirci qualcosa di più oltre allo spiegarci come li hanno assemblati) .
Li ha chiamati meccanismi,non organismi Inoltre ha specificato che le parole assumono nuovo significato,come volare prima si usava solo per gli uccelli ed ora si usa anche per gli aereoplani e nessuno si scandalizza Meccanismi o macchine "pensanti" ma non nel senso umano E neppure uno scienziato(fisico ecc.) può controllare l'interazione di un algoritmo(matematico)con miliardi e miliardi di parametri ...senza per questo essere declassato a tecnico Aggiungerei tantissime altre cose...ma mi fermo qua
@@BrunaDistante ero sicuro che avesse detto organismi, ma al di là dell'aver sentito male una parola, tutto il suo discorso non sembra tenere in considerazione la coscienza-consapevolezza se non come interazione: e qui il problema non è il dare un nuovo significato alle parole, né scandalizzarsi per qualcosa, qui si tratta di stabilire se è sufficiente fare degli assemblaggi per avere quella integrazione che permette un punto di vista vissuto soggettivamente. Perché questo sono, le interazioni delle reti neurali artificiali: degli assemblaggi, non importa quanto complessi, meri accostamenti di oggetti di fisica classica, persino utilizzando i bit quantistici (tali bit calcolano con le leggi della fisica fondamentale, ma nel complesso sono innestati in "giocattoli" classici). Per gli organismi biologici, oltre alle connessioni classiche (un dendrita vicino ad un assone, ecc.) si dovrebbe cominciare a sospettare (e qualche ricercatore ha già sospettato) che l'integrazione generale di un organismo si basi anche sulla fisica fondamentale delle particelle. Comunque sia, questi teorici e tecnici "dell'intelligenza artificiale" pensano che sia sufficiente che un meccanismo fornisca risposte logiche complesse, per presupporre che in esso vi sia un particolare punto di vista soggettivo e una percezione dei propri particolari stati interni. Pensare così mi sembra una riflessione poco approfondita sull'argomento.
Alla fine l'attuale IA è intelligente come è empatico Dexter. Se ben addestrato riesce a imitare un comportamento intelligente (nel caso di Dexter, morale), ma al momento può solo fingere di avere una coscienza.
Non solo: qualcuno nelle stesse condizioni di Dexter, in quanto organismo (umano, tra l'altro), ha comunque un minimo di integrazione tra le sue "fredde" parti interiori (tralasciamo come possa esserci tale integrazione negli organismi: è una interazione non locale da ricercare nella fisica fondamentale? Vedremo), risultanti in una soggettività sperimentata direttamente che a sua volta gli dà per lo meno la capacità di poter fare ragionamenti per compensare quello che non riesce a sentire gran che visceralmente. Queste macchine no. Hanno solo assemblaggi. Per quanto complessi e funzionali, tale complessità e funzionalità sono comunque solo frutto di assemblaggio. Anche dando loro una computazione quantistica, essa rimarrebbe slegata dal resto della macchina, sarebbe pur sempre solo un pezzo in più (altrettanto frutto di assemblaggio). Non hanno quindi un punto di vista soggettivo (appunto integrato) vissuto direttamente, possono al massimo solo emularne gli aspetti percettibili esternamente. Anche dando ad esse degli schemi presi dalle funzionalità emotive più complesse, loro non le sentirebbero, sarebbe anche questo solo una emulazione.
ma se non siamo in grado di creare la vita, come si può creare un intelligenza che a sua volta è parte integrante di una vita? un mio modestissimo parere, sarebbe, come primo step, quello di imparare bene ad usare i vocaboli ed il loro significato, perchè sennò si finisce con il preparare i bagagli per andare a Roma, mentre poi si voleva andare dal formaggiaio a comprare una Toma.
Luciano Floridi. Intervista lui sull'argomento. Capacità di agire senza intelligenza, questa è l'AI di oggi secondo lui. Gli algoritmi non sanno e non vogliono.
Ho chiesto a claude 3.5 sonnet e chatgpt 4o di dirmi una frase di senso compiuto che abbia le ultime parole uguali alle prime e claude ha risposto:"Lentamente il sole tramonta tramonta il sole lentamente".mentre chatgpt ha scritto:"cercare di capire è capire di cercare".Quale vi sembra il migliore?
"L'estate è migliore quando ogni giorno è un invito all'avventura, tra il canto delle cicale e il profumo del mare, e si conclude con la promessa che domani sarà ancora così, perché l'estate è migliore." Copilot
Mi chiedevo con quale senso critico AI affronterà la analisi dei libri, immagino che verranno messi tutti sullo stesso piano, scienza e romanzo, sacro e profano. Oppure qualcuno dovrà guidarne l’apprendimento. Anche in relazione alla letteratura scientifica, non tutti gli studi hanno lo stesso valore scientifico e le conclusioni non sono sempre generalizzabili.
nemmeno chi la sta sviluppando si rende conto della portata storica di questa invenzione, Demis Hassabis (il tizio che gestisce l'IA di google) per minimizzare ha detto la IA attuale è paragonabile a quella di un gatto ha detto poco! (è di google, quindi prendiamo per assodato che non sia troppo sveglio) , fino a 3 anni fa era simile a quella di un girino, se facciamo il paragone tra quanto ci hanno messo i gatti ad evolversi a partire dai primi anfibi, e si parla di centinaia di milioni di anni, direi che non è proprio una cosa da banalizzare tra altri tre anni sarà lei a darci i croccantini, tranne a quelli di google ai quali dovrà dare ancora il latte
“Certi successi si raggiungono con fatica, ma a volte la fatica si trasforma in successi certi.” Ecco cosa risponde Chat GPT alla richiesta: Scrivi una frase in italiano di senso campito dove le ultime parole sono uguali alle prime ma con un senso invertito
Per ma questione è totalmente mal posta. La macchina non è autocosciente. Il problema è l'uomo dietro la macchina. A chi giova questa corsa dell'AI? Perché, se non l'avete notato c'è un crescente tasso di ignoranza e regressione culturale/spirituale che è stato favorito proprio da queste tecnologie. Quindi a chi giova tutto ciò? Fermo restando che sono utili e comode, ripeto, a chi giovano veramente?
Sicuramente non sono autocoscienti, ma non é detto che imparando e modificando la crescita di questa intelligenza essa non possa diventarlo, sai sono argomenti talmente complessi che é difficile esprimersi, cmq sul resto che hai scritto riguardo alla regressione e su a chi giova questo sono d' accordo
Però tu pensa quando avrà assorbito tutte le conoscenze che possiamo dargli in pasto tramite libri e altro, dopo magari 10 anni che ha interazioni con milioni di essere umani su un' immensa vastità di domande, capisci che accrescerà la propria capacità in una maniera spaventosa
@@trucchiforyou1714l'ai rimarrà sempre non umana. L'essere umano è un mistero non creato da sé stesso per cui non ci sarà niente di creato dall'uomo che potrà mai essere umano come lui. Da questo punto di vista sono sicura. Che poi l'AI possa svilupparsi non ci sono dubbi, ma non sarà mai né umana né tantomeno autocosciente: L'autocoscienza è il sapere di dover morire per poi dare senso alla propria vita. Una macchina lo saprà mai? Secondo me no, per lo meno non come un essere umano.
:-) Il video di Cristianini è estremamente interessante e offre spunti di riflessione cruciali sul futuro dell'IA. La sua capacità di spiegare concetti complessi in modo accessibile è un grande vantaggio per chiunque sia interessato a comprendere le profonde trasformazioni in atto nel campo dell'intelligenza artificiale. Sicuramente un contenuto altamente raccomandato per chiunque voglia approfondire queste tematiche. GPT4o
C è un elemento che secondo me va considerato e che non ci consente di ritenere l intelligenza artificiale alla pari dell uomo. Se chiedo a chatgpt di scrivere una frase destinata ad un mio conoscente questi capirà che lo stile di scrittura non è quella dello scrivente. In questo contesto la macchina viene smascherata come tale
Fino a quando chatGPT non avrà accesso a quello che hai scritto e scrivi ogni giorno, in quel caso"userà il tuo stile" e imitandoti, ingannerà il tuo conoscente.
L’algoritmo di youtube è talmente restrittivo rispetto ai propri gusti che io che lo guardo molto ormai mi trovo a non trovare mai niente di interessante perché non propone mai niente fuori dal mio giardino
Un computer statisticamente puó migliorare ad esempio il completamento delle parole ma non è in grado di capirne il significato! Qui stiamo parlando di stupidità artificiale e non intelligenza artificiale
???? Ma se puoi dire alla macchina chiama tizio e la macchina chiama tizio, come fai a dire che la macchina non capisce? Sarà un modo di capire diverso da quello umano, ma mi sembra che purtroppo capiscono. Durante la pandemia a Singapore nei parchi c'erano robot poliziotti che controllavano se le persone mantenevano la distanza di sicurezza anti-contagio e se portavano la mascherina ed in caso di non osservanza delle norme si avvicinavano agli umani ed intimavano di rispettare le regole, e se non ubbidivi chiamavano una pattuglia di umani, per ora, ma potrebbero essere addestrati anche a dare una manganellata ai disubbidienti. Ma quale completamento delle parole quella è roba che si fa da oltre 30 anni, il livello attuale d'interazione è anni luce avanti.
Un po di confusione la fa anche lei. L'intelligenza, come la intende lei è una definizione, ma lascia intendere che esiste fuori da questa definizione come qualcosa sé stante. Attenzione di non passare dall'antropocentrismo al tecnocentrismo!
00:00 - Intro
0:54 - Come siamo arrivati al concetto contemporaneo di AI?
4:44 - Definire l'intelligenza: animali, alieni, macchine possono essere "intelligenti"?
10:44 - Creare sistemi automatizzati ci aiuta a capire qualcosa in più di noi
14:06 - Creare meccanismi autonomi che perseguono obiettivi, in maniera adattativa: possono sfuggire al controllo?
18:29 - I diversi algoritmi delle piattaforme: come funzionano?
25:50 - I confini tra le discipline sono arbitrari e mutevoli
28:06 - Il ritmo dell'avanzamento della tecnologia è molto veloce
31:11 - Le reti neurali: come funzionano e come imparano
36:06 - Il passo avanti degli ultimi anni: la capacità generativa a livello linguistico
42:20 - La macchina capisce o opera solo a livello statistico? Differenze tra capire e sentire
50:52 - Cosa ci sfugge delle reti neurali?
54:29 - Senza capire come fa, possiamo solo fidarci delle AI; ma possono avere un secondo fine?
58:29 - Chat GPT può passare il test di Turing? Le macchine possono raggiungere livelli sovrumani?
1:03:29 - Alpha GO e altri esempi di capacità sovrumane
1:07:29 - La difficoltà di comunicare tra intelligenze diverse
1:13:40 - Lo scenario di una AI che sfugge al controllo: cosa serve perché succeda?
1:22:48 - Come ci assomiglia la AI? L'aspetto morale
1:26:17 - L'uomo non ha istintivamente l'onestà intellettuale a verificare ciò che dice; il potere della narrazione
1:32:46 - Il conflitto tra mondo complesso e cervello umano
1:34:41 - I possibili scenari futuri
Intervista ed opinioni di una profondità che suscita ed impone riflessioni sempre più necessarie per vivere il nostro quotidiano. Grazie
"Tutte le volte che ti trovi davanti a una situazione interamente nuova e non puoi usare la memoria, devi fare qualcosa. E lì ci vuole l’intelligenza.
Questo stiamo emulando nelle macchine. Questo. Non l’umanità o la coscienza."
Grazie, interevnto e dialogo molto interessanti.
Bravo studi !❤
Bellissimo e chiaro discorso a dispetto della non linearità. I temi sono importanti e la lucidità con cui li avete affrontati è pregevole. Parlarne è importantissimo non solo per chi ci lavora ma per come andrà a impattare sulla percezione globale di cosa intendiamo con parole come intelligenza, strumento oggetto e soggetto e altri.
Bellissimo questo episodio sono rimasto incollato fino alla fine. Contenuti davvero ben pensati e trasmessi
Ho apprezzato moltissimo l'intervista. Piena di riflessioni e spunti affrontati in modo chiaro e diretto e tenuti alla portata di tutti. Grazie!
Si doveva sconfinare sul Covid... Quello che non è chiaro è che l'intervistato dice giustamente che portare i dati alle persone per far loro cambiare idea va fatto con rispetto perchè è traumatico ecc. Ecc. Non tiene conto però dell'opposto: ovvero che a volte sono le informazioni che hanno gli altri che sono giuste e non le nostre.
Ps: io ho due amici che sono morti dopo la vaccinazione... Ovviamente sarà un caso.
Bellissima puntata, complimenti.
molto bene condotto e un ospite di alto livello.
Un’apertura fantastica e profonda sul mondo AI. Grazie infinite. 👍🏼🤝
Nello Cristianini ormai una vera garanzia per temi trattati l' AI, seguo le sue interviste da un po' e ad oggi non c'è stata una volta dove non mi abbia colpito con il suo sapere.
Complimenti per la scelta del protagonista di questa intervista e per il tuo Tolk.
Se può esservi utile, in riferimento alla capacità di generare parole palindrome (time: 1h 21' 37"), ho testato GPT 4o poco fa e queste sono state le sue risposte:
- Un esempio di una parola italiana che abbia le ultime lettere uguali alle prime lettere, ma invertite, è "aratro". Se scomponiamo questa parola, vediamo che le prime tre lettere sono "ara" e le ultime tre lettere, invertite, sono "tro". Anche se non è una parola comune, rispetta la condizione richiesta.
Un altro esempio, più semplice e comune, potrebbe essere la parola "osso". Le prime due lettere "os" sono invertite nelle ultime due "so".
- Hai ragione, "aratro" non soddisfa correttamente il criterio richiesto. Un altro esempio corretto, oltre a "osso", è "anna". La parola "anna" ha le prime due lettere "an" che sono invertite nelle ultime due "na".
- Capisco. Ecco una frase interamente palindroma:
"Amo Roma."
- Certamente! Ecco una frase palindroma più lunga:
"i topi non avevano nipoti."
Devo dire che, eccetto qualche piccola correzione, se l' è cavata bene 😀
Per la verità ho appena commentato che attendersi una risposta dallo spazio in qualche decennio è demenziale.
Sono meravigliato per la profondità di questo podcast, spero di sentire ulteriori approfondimenti
Ciao, sul canale trovi altre 70 puntate, molte delle quali su argomenti simili o contigui youtube.com/@pdrilpodcastdidanielerielli?si=v7Z1_Dwag5z5jh5n
Bellissima intervista
Nello Cristianini sei il mio idolo
INTERESSANTE!😮😮😮
Sembrerebbe che le emozioni siano un "costo" delle "macchine biologiche". Molto interessante...
l'assunto è che se esiste un'intelligenza capace di rispondere al test questa sia tecnologicamente avanzata almeno al pari di chi ha prodotto il messaggio. Cosa c'entra l'antropocentrismo?
Le membrane cellulari sono la prima forma di intelligenza.
Comunque è un discorso molto arduo da capire per chi non ha una formazione scientifica, anche solo di semplice biologia cellulare. Parlare di dinamiche non lineari e sistemi complessi alle persone 'comuni' o anche semplicemente a quelle di formazione più 'umanistica' sperando che comprendano davvero la vedo dura. Più che altro per una differenza di significati che si danno a certe parole. È un po' come parlare due lingue profondamente differenti ma identiche all' apparenza.
Al di là dei contenuti comunque, quello che emerge di più da questa bellissima conversazione è, per quanto mi riguarda, l'enorme differenza di visione e interpretazione della realtà dei due interlocutori: da una parte una mente più logica e scientifica e dall' altra una più filosofica e narrativa. Molto interessante, complimenti ad entrambi.
Professore, lei è geniale, e questo è indubbio, ma non si addentri in questioni di filosofia pura, perché lì viene parecchio meno, e è evidente che non è il suo campo. Lei si espone pubblicamente: se anche il minore dei filosofi contemporanei si confrontasse con lei, gran parte delle idee che si è fatto su questa cosa che lei chiama Intelligenza (separata dalle emozioni, etc...) crollerebbe in un nanosecondo.
11:09 La raccomandazione o successivamente la selezione da parte di un sistema che offra dei contenuti correlati consequenziali alle scelte applicate dall'utente. Questa dinamica, oggi largamente applicata, ha come effetto di selezionare la scelta che di conseguenza si stringe sempre più. Leggo Harry Potter 1 e 2 ed ecco che arriva il 3 anziché un qualsiasi altro libro di altro genere. Il risultato è una sorta di inbreeding dell'offerta di informazioni, per cui si viene a creare un imbuto che lascia fuori molto e fa passare prima poco poi sempre meno. Definirei questo sistema intelligente se volessi vendere solo libri Harry Potter, ma per gli altri utenti o potenziali tali questo sistema ha un design a monte parecchio limitato, perché non rispecchia il reale interesse di chi oggi volesse una giornata di fantasia con un libro di Harry Potter, e l'indomani un po' di informazione con libro di Cristianini. E si sa che le persone sono molto più complesse e hanno di norma interessi molteplici. Questa dei consigli focalizzati, nello specifico, è una dinamica che se fosse manifestata da un umano somiglierebbe tanto a quella che in psichiatria si definisce nevrosi ossessiva. Tornando al focus troverei più appropriato parlare di funzionalità anziché di intelligenza, ma soprattutto parlerei più dell'intelligenza di chi, umano tra gli umani, definisce, modella, persegue gli scopi e appunto le funzionalità a cui queste macchine vengono dedicate. Tanto più che tali sistemi trovano applicazione per la gestione di apparati particolarmente complessi per quantità e qualità delle loro variabili intrinseche. Ecco in questo caso definirei intelligente lo scopo e il modo in cui un compito assai complicato viene assolto piuttosto che il sistema che lo risolve. Che poi ci sia motivo di meraviglia che questo sistema sia in grado di apprendere da solo secondo un modello di logica ad hoc è effettivamento un comodo passo in avanti per chi lo deve utilizzare
Une delle migliori lezioni sull'AI per non esperti. Non a caso in uno dei migliori podcast...
Il podcast più interessante d'Italia. Se conoscete qualcosa di simile, potreste linkarmi qualcosa?
Grazie! Se capisci l'inglese c'è Lex Fridman: ua-cam.com/users/lexfridman
Ci avete pensato che si potrebbe applicare in un mondo futuribile l’IA all’ambito giudiziario come estrema asettica garanzia? Infondo si è giudicati da un magistrato che ha per forza di cose una conoscenza non illimitata anche in campo strettamente giuridico. Inoltre l’IA è razionale e teoricamente non sarebbe influenzata nella valutazione dei fatti.
Tutti felici di questa intervista. Io invece l'ho trovata meno profonda di quel che appare. A parte che l'ho interrotta quando ha parlato di covid: parla con apparente umiltà di "essere cauti ad annullare le narrazioni altrui", ma con l'implicita sicurezza che la narrazione sia solo e sempre quella altrui mentre la propria sia la verità. E qui fa l'esempio dell'amico "ovviamente non vaccinato" che "quindi" muore di covid. Come se la narrazione "malattia polmonare + positività al tampone" sia certezza, senza che neanche gli sfiori l'idea di considerare che le malattie all'apparato respiratorio sono la terza causa di morte in Italia da chissà quanti decenni, e senza considerare la validità delle "diagnosi da tampone" di tale presunta nuova e specifica malattia (che non ha nessun sintomo o insieme di sintomi specifici, o comunque non se ne teneva conto nel caos sociale della "pandemia", né lo si fa ora che ormai la valutazione di questa "malattia specifica" è stata introiettata con le stesse modalità di allora). Eppure io, senza certezze, senza farmi narrazioni considerate certamente vere, sto comunque ancora aspettando dal 2020 di vedere segni di tale pandemia (pur essendo in una regione mediamente colpita di uno dei Paesi più colpiti al mondo), perché, pur con l'ospedale in cui lavoro pieno di positivi nel 2020, non vedevo niente (né all'obitorio, né nella terapia intensiva, né in un reparto in cui analizzano anche le problematiche polonari), se non nuovi protocolli e pedissequa aderenza alle narrazioni televisive. Ma lasciando perdere, rimanendo sull'argomento principale: questi tecnici, perché tali sono, ed in ciò non c'è niente di male, possono solo raccontare cosa fanno queste macchine di cui parlano. Per il resto si vede bene proprio da questa intervista che non hanno la minima cognizione di cosa significa quello che stanno costruendo. L'intervistatore ad un certo punto chiede, in pratica, se queste macchine sentono quello che fanno, se hanno cognizione di almeno una parte dei loro processi interiori, se hanno una integrazione soggettiva delle loro parti e processi, o se sono un mero assemblaggio con funzioni del tutto insensibili a ciò che fanno: e il "tecnico" intervistato non comprende neanche la domanda, inizialmente, per poi rispondere (lui che poco dopo relega altre domande a mero pensiero magico, il che può anche andar bene) che "ovviamente" queste macchine hanno una visione interiore di ciò che stanno facendo, visto che sono così brave a farlo. Sì? E come? Grazie a cosa è avvenuta tale capacità di sentire ciò che fanno? Quindi è sufficiente fare un assemblaggio di oggetti secondo la fisica classica e il risultato è un ente consapevole di ciò che fa? Quindi anche il tavolo davanti a me è consapevole dell'essere tavolo, ha cioè una sua pur minima soggettività specifica? Se fosse, andrebbe valutato e dimostrato in qualche modo, mentre dire semplicemente "sì, hanno questa capacità", è mero pensiero magico. Ma in fondo, da tecnico, non poteva dire molto sull'argomento: queste persone si entusiasmano (e, di per sé, niente di male) per i giocattoli che costruiscono, e visto che questi giocattoli fanno "cose sovrumane" (? Anche il mio frigorifero raffredda gli oggetti in un modo che io non so fare, per quanto soffi sopra di essi. È quindi sovrumano?), tanto basta per essere soddisfatti. Questi giocattoli leggono tutti i libri attualmente esistenti ed accessibili, e quindi il gioco è fatto, vuol dire che sono macchine estremamente intelligenti. Questi tecnici confondono l'alta capacità che riescono a dare a questi assemblaggi, senza capire che il risultato è mero meccanismo senza consapevolezza, anche quando tali macchine trovano soluzioni incredibili (ma sempre e solo tramite percorsi ristretti, per quanto veloci, e mai con una visione d'insieme, mai con un "colpo d'occhio", come invece riescono a fare anche gli organismi più semplici). Il problema non è (come il tecnico stava ingiustamente rimproverando l'intervistatore, che in realtà voleva fare una domanda più profonda) il sentirsi defraudati del "primato dell'essere umano": il problema è invece lo scambiare una cosa per un'altra, con la conseguenza di ingannarsi e di farsi ingannare da questi tecnici (spesso involontariamente anche da parte loro). Fanno un bel giocattolo, che sicuramente rivoluzionerà le società, ma credono di aver fatto qualcosa che non è: un organismo (tanto che, se non sbaglio, nell'intervista il "tecnico" intervistato chiama "organismi" queste macchine). Eppure la fisica quantistica (di solito citata a sproposito dai non addetti ai lavori) l'ha persino citata (di per sé giustamente, lui che è addetto ai lavori), ma nonostante questo non ha colto il punto: pur sapendo che essa ha mostrato che il vero aspetto delle cose è una indistinzione ed una integrazione unitaria, poi ci viene a raccontare (a proposito di narrazioni) che è sufficiente fare degli assemblaggi "classici" per avere una autentica integrazione di parti risultanti un organismo con una propria soggettività e visione d'insieme. Dare in mano alle persone (soprattutto quelle con un qualunque potere sociale) questi giocattoli dicendogli (con convinzione!) che hanno in mano degli organismi vivi fatti semplicemente di materiali diversi, potrebbe essere come minimo fuorviante. Non tanto, come temeva l'intervistatore, perché li adoreremo come Dei (cosa possibile e già in atto in piccole realtà, religiose o meno), ma soprattutto perché alimenteremo la tendenza (già ampia da molto tempo) che anche noi siamo solo assemblati, e non anche e soprattutto integrati in un modo ancora non indagato a fondo (per non dire per niente; al massimo una qualche "biologia quantistica" ha fatto i primi passi ma non so quanto efficacemente; alla peggio per ora dovremo accontentarci di mantenere un approccio umanistico accanto a quello tecnico-scientifico, ma sarà sempre meglio che far fagocitare di nuovo uno di questi due aspetti dall'altro - prima era toccato a quello tecnico-scientifico essere mangiato da un umanismo esasperato e iperreligioso, ora si rischia il contrario, entusiasmandoci troppo con questi meccanismi, o credendo che i loro costruttori possano sapere e dirci qualcosa di più oltre allo spiegarci come li hanno assemblati) .
Li ha chiamati meccanismi,non organismi
Inoltre ha specificato che le parole assumono nuovo significato,come volare prima si usava solo per gli uccelli ed ora si usa anche per gli aereoplani e nessuno si scandalizza
Meccanismi o macchine "pensanti" ma non nel senso umano
E neppure uno scienziato(fisico ecc.) può controllare l'interazione di un algoritmo(matematico)con miliardi e miliardi di parametri ...senza per questo essere declassato a tecnico
Aggiungerei tantissime altre cose...ma mi fermo qua
@@BrunaDistante ero sicuro che avesse detto organismi, ma al di là dell'aver sentito male una parola, tutto il suo discorso non sembra tenere in considerazione la coscienza-consapevolezza se non come interazione: e qui il problema non è il dare un nuovo significato alle parole, né scandalizzarsi per qualcosa, qui si tratta di stabilire se è sufficiente fare degli assemblaggi per avere quella integrazione che permette un punto di vista vissuto soggettivamente. Perché questo sono, le interazioni delle reti neurali artificiali: degli assemblaggi, non importa quanto complessi, meri accostamenti di oggetti di fisica classica, persino utilizzando i bit quantistici (tali bit calcolano con le leggi della fisica fondamentale, ma nel complesso sono innestati in "giocattoli" classici). Per gli organismi biologici, oltre alle connessioni classiche (un dendrita vicino ad un assone, ecc.) si dovrebbe cominciare a sospettare (e qualche ricercatore ha già sospettato) che l'integrazione generale di un organismo si basi anche sulla fisica fondamentale delle particelle. Comunque sia, questi teorici e tecnici "dell'intelligenza artificiale" pensano che sia sufficiente che un meccanismo fornisca risposte logiche complesse, per presupporre che in esso vi sia un particolare punto di vista soggettivo e una percezione dei propri particolari stati interni. Pensare così mi sembra una riflessione poco approfondita sull'argomento.
Alla fine l'attuale IA è intelligente come è empatico Dexter. Se ben addestrato riesce a imitare un comportamento intelligente (nel caso di Dexter, morale), ma al momento può solo fingere di avere una coscienza.
Non solo: qualcuno nelle stesse condizioni di Dexter, in quanto organismo (umano, tra l'altro), ha comunque un minimo di integrazione tra le sue "fredde" parti interiori (tralasciamo come possa esserci tale integrazione negli organismi: è una interazione non locale da ricercare nella fisica fondamentale? Vedremo), risultanti in una soggettività sperimentata direttamente che a sua volta gli dà per lo meno la capacità di poter fare ragionamenti per compensare quello che non riesce a sentire gran che visceralmente. Queste macchine no. Hanno solo assemblaggi. Per quanto complessi e funzionali, tale complessità e funzionalità sono comunque solo frutto di assemblaggio. Anche dando loro una computazione quantistica, essa rimarrebbe slegata dal resto della macchina, sarebbe pur sempre solo un pezzo in più (altrettanto frutto di assemblaggio). Non hanno quindi un punto di vista soggettivo (appunto integrato) vissuto direttamente, possono al massimo solo emularne gli aspetti percettibili esternamente. Anche dando ad esse degli schemi presi dalle funzionalità emotive più complesse, loro non le sentirebbero, sarebbe anche questo solo una emulazione.
interessantissimo
se la definizione di intelligenza "capacità di adattarsi all'ambiente circostante" é ancora valida, ebbene io ho MOLTA paura dell' AI
ma se non siamo in grado di creare la vita, come si può creare un intelligenza che a sua volta è parte integrante di una vita?
un mio modestissimo parere, sarebbe, come primo step, quello di imparare bene ad usare i vocaboli ed il loro significato, perchè sennò si finisce con il preparare i bagagli per andare a Roma, mentre poi si voleva andare dal formaggiaio a comprare una Toma.
Luciano Floridi. Intervista lui sull'argomento. Capacità di agire senza intelligenza, questa è l'AI di oggi secondo lui. Gli algoritmi non sanno e non vogliono.
18:29 So che è un "però" mancato, ma mi piace pensare che sia un "bro" voluto
I big data e la loro analisi tramite algoritmi sta piano piano sovvertendo il modello scientifico
Ho chiesto a claude 3.5 sonnet e chatgpt 4o di dirmi una frase di senso compiuto che abbia le ultime parole uguali alle prime e claude ha risposto:"Lentamente il sole tramonta tramonta il sole lentamente".mentre chatgpt ha scritto:"cercare di capire è capire di cercare".Quale vi sembra il migliore?
"L'estate è migliore quando ogni giorno è un invito all'avventura, tra il canto delle cicale e il profumo del mare, e si conclude con la promessa che domani sarà ancora così, perché l'estate è migliore." Copilot
@@federicoromani4198 che poeta copilot 😁
Controllare i comportamenti ?Scusate ma non ho capito
Il Dr. Cristianini ha la sua narrazione nella quale "crede" di essere immune dai pregiudizi perchè conosce il metodo scientifico
Molto in gamba questo signore 😳
Mi chiedevo con quale senso critico AI affronterà la analisi dei libri, immagino che verranno messi tutti sullo stesso piano, scienza e romanzo, sacro e profano. Oppure qualcuno dovrà guidarne l’apprendimento. Anche in relazione alla letteratura scientifica, non tutti gli studi hanno lo stesso valore scientifico e le conclusioni non sono sempre generalizzabili.
nemmeno chi la sta sviluppando si rende conto della portata storica di questa invenzione, Demis Hassabis (il tizio che gestisce l'IA di google) per minimizzare ha detto la IA attuale è paragonabile a quella di un gatto
ha detto poco! (è di google, quindi prendiamo per assodato che non sia troppo sveglio) , fino a 3 anni fa era simile a quella di un girino, se facciamo il paragone tra quanto ci hanno messo i gatti ad evolversi a partire dai primi anfibi, e si parla di centinaia di milioni di anni, direi che non è proprio una cosa da banalizzare
tra altri tre anni sarà lei a darci i croccantini, tranne a quelli di google ai quali dovrà dare ancora il latte
“Certi successi si raggiungono con fatica, ma a volte la fatica si trasforma in successi certi.” Ecco cosa risponde Chat GPT alla richiesta: Scrivi una frase in italiano di senso campito dove le ultime parole sono uguali alle prime ma con un senso invertito
Chat GPT con lo stesso prompt mi dice: quando il sole tramonta il cielo diventa buio e buio diventa cielo
Per ma questione è totalmente mal posta. La macchina non è autocosciente. Il problema è l'uomo dietro la macchina. A chi giova questa corsa dell'AI? Perché, se non l'avete notato c'è un crescente tasso di ignoranza e regressione culturale/spirituale che è stato favorito proprio da queste tecnologie. Quindi a chi giova tutto ciò? Fermo restando che sono utili e comode, ripeto, a chi giovano veramente?
Sicuramente non sono autocoscienti, ma non é detto che imparando e modificando la crescita di questa intelligenza essa non possa diventarlo, sai sono argomenti talmente complessi che é difficile esprimersi, cmq sul resto che hai scritto riguardo alla regressione e su a chi giova questo sono d' accordo
Però tu pensa quando avrà assorbito tutte le conoscenze che possiamo dargli in pasto tramite libri e altro, dopo magari 10 anni che ha interazioni con milioni di essere umani su un' immensa vastità di domande, capisci che accrescerà la propria capacità in una maniera spaventosa
@@trucchiforyou1714l'ai rimarrà sempre non umana. L'essere umano è un mistero non creato da sé stesso per cui non ci sarà niente di creato dall'uomo che potrà mai essere umano come lui. Da questo punto di vista sono sicura. Che poi l'AI possa svilupparsi non ci sono dubbi, ma non sarà mai né umana né tantomeno autocosciente: L'autocoscienza è il sapere di dover morire per poi dare senso alla propria vita. Una macchina lo saprà mai? Secondo me no, per lo meno non come un essere umano.
Molto sensazionalismo a cominciare dall’uso di vocaboli quali intelligenza a sproposito. Spiace anche perché il tentativo in sé è lodevole. 😢
Diocane quanto è intelligente...senza parole complimenti
Sarebbe bello un confronto con cesar hidalgo
Anche con lo zio hack
ODDIOOO!!!! LE COSE SONO MOLTO SEMPLICI!!! L'INTELIGENZA E' UN INDICE CHE ESPRIME IL LIVELLO DI COSCIENZA DI OGNI COSA!!! VIVENTE O NON VIVENTE....
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"Non riceverò più di 100 like"
:-) Il video di Cristianini è estremamente interessante e offre spunti di riflessione cruciali sul futuro dell'IA. La sua capacità di spiegare concetti complessi in modo accessibile è un grande vantaggio per chiunque sia interessato a comprendere le profonde trasformazioni in atto nel campo dell'intelligenza artificiale. Sicuramente un contenuto altamente raccomandato per chiunque voglia approfondire queste tematiche.
GPT4o
Ha detto UA-cam, non Facebook...
Ma non ci sono i diritti d'autore? In teoria io non posso scanerizzare dei libri
che palle st´approccio da leguleio
Sì, ci sono. Si dice che i dati sono il nuovo petrolio proprio per questo motivo.
C è un elemento che secondo me va considerato e che non ci consente di ritenere l intelligenza artificiale alla pari dell uomo. Se chiedo a chatgpt di scrivere una frase destinata ad un mio conoscente questi capirà che lo stile di scrittura non è quella dello scrivente. In questo contesto la macchina viene smascherata come tale
Fino a quando chatGPT non avrà accesso a quello che hai scritto e scrivi ogni giorno, in quel caso"userà il tuo stile" e imitandoti, ingannerà il tuo conoscente.
discorsi da pelle d'oca
L’algoritmo di youtube è talmente restrittivo rispetto ai propri gusti che io che lo guardo molto ormai mi trovo a non trovare mai niente di interessante perché non propone mai niente fuori dal mio giardino
Sicuramente l' I.a. ha superato l'intelligenza di questo signore😂😂😂
Un computer statisticamente puó migliorare ad esempio il completamento delle parole ma non è in grado di capirne il significato! Qui stiamo parlando di stupidità artificiale e non intelligenza artificiale
????
Ma se puoi dire alla macchina chiama tizio e la macchina chiama tizio, come fai a dire che la macchina non capisce? Sarà un modo di capire diverso da quello umano, ma mi sembra che purtroppo capiscono. Durante la pandemia a Singapore nei parchi c'erano robot poliziotti che controllavano se le persone mantenevano la distanza di sicurezza anti-contagio e se portavano la mascherina ed in caso di non osservanza delle norme si avvicinavano agli umani ed intimavano di rispettare le regole, e se non ubbidivi chiamavano una pattuglia di umani, per ora, ma potrebbero essere addestrati anche a dare una manganellata ai disubbidienti.
Ma quale completamento delle parole quella è roba che si fa da oltre 30 anni, il livello attuale d'interazione è anni luce avanti.
😂 Daniele, ho visto il fumo che ti usciva dalla capa, con le dita che ti si incrociavano sempre di più…
L'intelligenza artificiale è più intelligente di quells umana di Vespa o di Mentana? Probabilmente si!
Questo signore sa per chi sta lavorando ?
Tu che lo sai diccelo😂
Intelligenza artificiale è un ossimoro, molto semplice
55:50chi ha letto 10 000 libri ?
Leopardi
Ovviamente non si era vaccinato 😂😅😀😃😄😆
Un po di confusione la fa anche lei. L'intelligenza, come la intende lei è una definizione, ma lascia intendere che esiste fuori da questa definizione come qualcosa sé stante. Attenzione di non passare dall'antropocentrismo al tecnocentrismo!