Campane di San Nicola, Capalbio

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  • Опубліковано 8 лют 2025
  • Capalbio è un comune tra il mare e le colline Maremmane, limitrofo al confine laziale viterbese. Il suo castello fu inizialmente donato da Carlo Magno ad un'abbazia per poi essere dominato da Aldobrandeschi e da Orvieto a fine medioevo. Col passaggio a Siena si ebbe un periodo molto fiorente dovuto dalla presenza della nota famiglia Orsini. Nel rinascimento fu un possedimento spagnolo e dei Medici, che ebbero il borgo fino al Settecento, quando il paese fu affidato ai Lorena. Nell'Ottocento Capalbio perse la sua autonomia politica, diventando frazione prima di Manciano e poi di Orbetello, periodo molto disastroso sia a livello sociale, sia per il brigantaggio che terrorizzava la Maremma. Dopo le guerre mondiali si applicò la riforma agraria dell'Ente Maremma che (come in tutta la provincia di Grosseto) sviluppo i servizi necessari. Dopo anni di dipendenza, nel 1960 Capalbio ottenne la propria autonomia amministrativa come comune autonomo.
    La chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola, ha origini del XII secolo per poi essere modificata più volte fino al tempo nostro. Recentemente è avvenuto un restauro alla chiesa e al campanile, che è riuscito a riportare a slancio le quattro campane. I quattro bronzi sono stati fusi nel Settecento, tranne il sonello che è di un'altra epoca. Quando la fonderia de Poli ha fuso le due dell'oratorio della Provvidenza (nel paese nuovo) le precedenti sono state collocate su questa torre: una si trova sul pavimento di essa, mentre l'altra suona il battiore.

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