Filmato bellissimo. Mio nonno, mio padre e suoi fratelli hanno fatto i carbonari in Corsica. Mio nonno era un esule antifascista, è stato in Corsica dal 1927 al 1945. Molti toscani soprattutto pistoiesi facevano i carbonari. Ho ancora dei cugini che vivono in Corsica. Io purtroppo sono tantissimi anni che non vado in Corsica speriamo prima o poi di ritornarci.
è a vèra lingua corsa non lasciate perdere forza perseverate non vi dimenticate le vostre radici salvate la bella lingua vostra è un dovere per i vostri antenati spèro sinceramente ché questa lingua rimanera
@@lucioasaro855 anche in Corsica ci sono tante varianti... I carbonari sono più schietti del presentatore.... Di sicuro il termine "calzólo"(zoccolo, basamento) un l'adupra nimu avà.
A lingua corsa un a micca cambiantu, a so parchì socu dì quissa rughjonna . Dunqua, u corsu che sì pàrlani nanzi hè u listessu corsu che parlemu adessu
Ma si vede la TV italiana, in Corsica, @@togasso , aghju 62 anni, e aghju sempri recevutu a RAI in Bastia, quand'eru un zitellucciu, prima l'installazioni di u "relais" di u Pignu pè riceve i programmi francesi, ùn c'aviamu chi a RAI grazia a u "relais" di l'isula d'Elba. M'arricordu sempre di l'emissionni di a RAI pè i ciucci, "La nonna del corsario nero", "il pulcino quatordici", per esempio. M'arricordu ancu di Cigliola Cinquetti : "Non ho l'età" e di u genericu di u TVGiornale chi hé statu listessu tanti anni..... C'era ancu l'emissionne "Non é mai troppo tardi" pè amparà a scrive a adulti.
10:27 In paese ùn ci possu micca stà a pruminà Pruminà potrebbe essere preso per un francesismo ma in realtà esiste anche in italiano antico "promenare" Comp. di pro‑ 'avanti' e menare 'condurre'. Oramai poco usato anche in Corsica dove preferiscono usare la parola "spassighjà".
Ci vol'a sapé chi in Corsica, i carbunari eranu spessu "Lucchesi", vole di, travagladori immigrati ghjunti da Tuscana, a pruvincia di Lucca, più particularmente, o, ancu, in Pumonte, Sardi. Gavinu Spada, u babbu di u banditu Andria Spada, per esempiu, era un carbunaru sardu.
La sorella di Napoleone era padrona di Lucca "Sorelle di Napoleone. Elisa fu nominata dall’imperatore principessa di Lucca dal 1805 al 1814. Sovrana assai rigida, non ebbe un buon rapporto con il territorio ed in particolare con Viareggio. A lei la città deve la donazione di 450 coltre di arenile a destra e a sinistra del Burlamacca (circa 180 ettari di spiaggia e pineta).Elisa fece inoltre collocare tra il lago di Porta e la foce del fiume Versilia, al Cinquale, delle cateratte mobili, migliorando l’aria con grande benefizio per la popolazione. Paolina invece, in una prima fase della sua vita “prigioniera” in città dopo la fuga dall’Elba del fratello, dopo la definitiva sconfitta dell’imperatore scelse di tornare a Viareggio, nel suo “amabile ritiro” per seguire l’amato, il compositore Giovanni Pacini, l’unico uomo per lei veramente importante, oltre al fratello, al quale rimase sempre fedele, tanto da volerlo seguire in esilio a Sant’Elena e disperarsi quando le fu impedito."
@@missiavu nelle parlate apuane montagnole c'è distinzione tra la parola "tecchjia" che deriva dal "tecchjio" (tetto che in Corsica dite tettu) e la parola techjia con una C solamente che corrisponde alla teglia per cucinare. In Corsica la techjia è quella sul tetto e da noi è quella per cucinare 🤣🤣🤣 Comunque nella Liguria orientale e nel nord della Toscana usano anche "cendera" ma solo i vecchi quindi alcuni francesismi sono arrivati anche in Italia per esempio "testa" al posto del "capo" o "cabriolé" al posto di "calesse". Invece le parole "gocchjia" e "filza" per cucire le diceva la mia bisnonna uguali come in Corsica a Portovecchio. Ho notato che in Corsica alcune volte dicono "ghj'ovi" e altre "l''ove" per dire le uova dunque penso vadano bene entrambe le parole. Riguardo il "pepe" (peveru/pevaru) ho scoperto una stanezza e cioè che anche da noi in alcuni paesini è rimasta la parola 'pevirin" al posto di "peporino"(timo) dunque è probabilmente qualche legame .... Qualche parola simile al corso l'ho trovata tra i vecchi ex cavatori di marmo di Carrara in un paesino chiamato Colonnata.
U cursu è quasi simile a u napuletanu-sicilianu, eccu d'indove so i radice vere, Tuscanu, - napuletanu-sicilianu, sardi, ùun scurdat frati chi veri Corsi so venut in Corsica -25000 anni prima Cristu so i toscani hannu imigratu in Toscana, dopu i napuletani pescatori, cu Sardi, e dopo i sicilianu, allora mi stuccu assai di senti a ghjente di oghje sputà nante i nustre radice. Bonaghjurnata a tutti
'na faccia 'na razza. I siciliani ci semu libbirati da li francisi upprissuri cu la ribilliuni de vespri siciliani do 1282, prima o poi i corsi jettunu fora li francisi da Corsica, è un miu auguriu.
Sarà molto, molto difficile...Un piccolo esempio, Jean-Francois Mariani, 17 anni, corso di Bastia, non conosce una parola di dialetto corso, ed il suo cognome, tipico del tirreno corso ed italiano, lo pronuncia con la R francese.
Pinzu chi hai ragiune, ma ghjuventu s' adda digia ampera a discorrè cu u veru accentu pe truvarsi allu buonu postu. Eiu so nasciut nante u cuntinante ê famiglia napuletan Corsa, ùn aghju micca st accentu francese, forse pecche aghju vissutu anc' n italia, so in Bastia avà. A ghjente s adda aparì o core ai vere radice, so adevintatu pazzi i antenoti. Ùn po sapè quantu me scaldatu u core da risentì st accentu veru xd. Stamm bò, bona ghjurnata a te
Sembra siciliano perchè è una lingua italica molto antica (quando ancora il Siciliano si parlava a livello Italiano) La scuola Toscana difatti come afferma lo stesso Dante, viene e si rifà sulla scuola Siciliana di Federico secondo! Questa lingua è interessante perchè forse è l'unico cimelio di una lingua antica non influenzata dall'italiano odierno!
@@Marco-mw9ky pere a detta dello stesso Dante assai prima di Dante Alighieri in un periodo di transizione dal latino al volgare... Ma non in tutta Italia (Sicilia, Calabria e Puglia)... Pare che in antico Siciliano e Calabrese fossero quasi identici .... Ancora in alcuni paesi della Puglia parlano una variante del siciliano.
@@lucioasaro855 già Domenico Modugno pugliese parlante il siciliano. "E pigliaru la fimminedda, drittu drittu 'n tra lu cori, E chiangia di duluri. Ahai ahai ai."
Ma che toscano? Sembra un dialetto della lingua siciliana. U carbonaru Unu, dui, tri , quattru - puro siciliano! Ed anche la pronuncia di TR è uguale !
Perché non consideri che tu sei bilingue cioè il siciliano familiare e poi l'italiano scolastico (toscano) e tu hai dimenticato quest'ultimo nella valutazione. Il toscano prevale al Nord della Corsica invece al Sud prevalgono le parole siciliane/calabresi tranne Ajaccio e Bonifacio dove la regola viene un po' meno.
Filmato bellissimo. Mio nonno, mio padre e suoi fratelli hanno fatto i carbonari in Corsica. Mio nonno era un esule antifascista, è stato in Corsica dal 1927 al 1945. Molti toscani soprattutto pistoiesi facevano i carbonari. Ho ancora dei cugini che vivono in Corsica. Io purtroppo sono tantissimi anni che non vado in Corsica speriamo prima o poi di ritornarci.
è a vèra lingua corsa non lasciate perdere forza perseverate non vi dimenticate le vostre radici salvate la bella lingua vostra è un dovere per i vostri antenati spèro sinceramente ché questa lingua rimanera
Questa è la lingua corsa! Non quella che si "parla" adesso...
Un gran peccato.
E quella originale se vuoi saperlo non è nemmo questa
@@lucioasaro855 anche in Corsica ci sono tante varianti... I carbonari sono più schietti del presentatore.... Di sicuro il termine "calzólo"(zoccolo, basamento) un l'adupra nimu avà.
@@lucioasaro855 era ancora più toscaneggiante
ua-cam.com/video/yc5vLoPhzOo/v-deo.html
A lingua corsa un a micca cambiantu, a so parchì socu dì quissa rughjonna . Dunqua, u corsu che sì pàrlani nanzi hè u listessu corsu che parlemu adessu
Classico accento del centro sud italia
Sugnu Talianu,u Corsu u capisciu au 70 % !!!
Amore dall'Italia
FORZA CORSIIIIIIIIII!!!
78 anni... complimenti
78 anni in 1978, @togasso, deve esse mortu avà.... Vechji chi parlavanu cusi bè e naturalmente a lingua nustrale, ci ne so pocu e mica, oghje.....
@@missiavu mi dispiace... Dante Alighieri, mi sembra, diceva che il Corso è una delle lingue italiane più belle, insieme al Bolognese .
@@missiavu mi sembra incredibile che in Corsica non si veda la tv italiana, e non si prendano canali radio della Penisola
Ma si vede la TV italiana, in Corsica, @@togasso , aghju 62 anni, e aghju sempri recevutu a RAI in Bastia, quand'eru un zitellucciu, prima l'installazioni di u "relais" di u Pignu pè riceve i programmi francesi, ùn c'aviamu chi a RAI grazia a u "relais" di l'isula d'Elba. M'arricordu sempre di l'emissionni di a RAI pè i ciucci, "La nonna del corsario nero", "il pulcino quatordici", per esempio. M'arricordu ancu di Cigliola Cinquetti : "Non ho l'età" e di u genericu di u TVGiornale chi hé statu listessu tanti anni..... C'era ancu l'emissionne "Non é mai troppo tardi" pè amparà a scrive a adulti.
@@missiavu ah, bene. Ci riuscite ancora adesso? ascoltando la tv e la radio, la pronuncia italiana si può recuperare.
🕊️♥️♥️♥️♥️♥️🕊️
10:27 In paese ùn ci possu micca stà a pruminà
Pruminà potrebbe essere preso per un francesismo ma in realtà esiste anche in italiano antico "promenare"
Comp. di pro‑ 'avanti' e menare 'condurre'.
Oramai poco usato anche in Corsica dove preferiscono usare la parola "spassighjà".
Ci vol'a sapé chi in Corsica, i carbunari eranu spessu "Lucchesi", vole di, travagladori immigrati ghjunti da Tuscana, a pruvincia di Lucca, più particularmente, o, ancu, in Pumonte, Sardi. Gavinu Spada, u babbu di u banditu Andria Spada, per esempiu, era un carbunaru sardu.
1:35 prisintatore hà dettu "cenera"... Pensavu chì era "cendera"
La sorella di Napoleone era padrona di Lucca
"Sorelle di Napoleone. Elisa fu nominata dall’imperatore principessa di Lucca dal 1805 al 1814. Sovrana assai rigida, non ebbe un buon rapporto con il territorio ed in particolare con Viareggio. A lei la città deve la donazione di 450 coltre di arenile a destra e a sinistra del Burlamacca (circa 180 ettari di spiaggia e pineta).Elisa fece inoltre collocare tra il lago di Porta e la foce del fiume Versilia, al Cinquale, delle cateratte mobili, migliorando l’aria con grande benefizio per la popolazione. Paolina invece, in una prima fase della sua vita “prigioniera” in città dopo la fuga dall’Elba del fratello, dopo la definitiva sconfitta dell’imperatore scelse di tornare a Viareggio, nel suo “amabile ritiro” per seguire l’amato, il compositore Giovanni Pacini, l’unico uomo per lei veramente importante, oltre al fratello, al quale rimase sempre fedele, tanto da volerlo seguire in esilio a Sant’Elena e disperarsi quando le fu impedito."
"cenera" hé a parola curetta, @@brubas1948 , "cendera" hé un "francisismu".
@@missiavu nelle parlate apuane montagnole c'è distinzione tra la parola "tecchjia" che deriva dal "tecchjio" (tetto che in Corsica dite tettu) e la parola techjia con una C solamente che corrisponde alla teglia per cucinare.
In Corsica la techjia è quella sul tetto e da noi è quella per cucinare 🤣🤣🤣
Comunque nella Liguria orientale e nel nord della Toscana usano anche "cendera" ma solo i vecchi quindi alcuni francesismi sono arrivati anche in Italia per esempio "testa" al posto del "capo" o "cabriolé" al posto di "calesse".
Invece le parole "gocchjia" e "filza" per cucire le diceva la mia bisnonna uguali come in Corsica a Portovecchio.
Ho notato che in Corsica alcune volte dicono "ghj'ovi" e altre "l''ove" per dire le uova dunque penso vadano bene entrambe le parole.
Riguardo il "pepe" (peveru/pevaru) ho scoperto una stanezza e cioè che anche da noi in alcuni paesini è rimasta la parola 'pevirin" al posto di "peporino"(timo) dunque è probabilmente qualche legame ....
Qualche parola simile al corso l'ho trovata tra i vecchi ex cavatori di marmo di Carrara in un paesino chiamato Colonnata.
Pronucia la TR dI troppu come noi siciliani.
Quando non la arrotano come i francesi...
U cursu è quasi simile a u napuletanu-sicilianu, eccu d'indove so i radice vere, Tuscanu, - napuletanu-sicilianu, sardi, ùun scurdat frati chi veri Corsi so venut in Corsica -25000 anni prima Cristu so i toscani hannu imigratu in Toscana, dopu i napuletani pescatori, cu Sardi, e dopo i sicilianu, allora mi stuccu assai di senti a ghjente di oghje sputà nante i nustre radice. Bonaghjurnata a tutti
'na faccia 'na razza.
I siciliani ci semu libbirati da li francisi upprissuri cu la ribilliuni de vespri siciliani do 1282, prima o poi i corsi jettunu fora li francisi da Corsica, è un miu auguriu.
Sarà molto, molto difficile...Un piccolo esempio, Jean-Francois Mariani, 17 anni, corso di Bastia, non conosce una parola di dialetto corso, ed il suo cognome, tipico del tirreno corso ed italiano, lo pronuncia con la R francese.
Pinzu chi hai ragiune, ma ghjuventu s' adda digia ampera a discorrè cu u veru accentu pe truvarsi allu buonu postu. Eiu so nasciut nante u cuntinante ê famiglia napuletan Corsa, ùn aghju micca st accentu francese, forse pecche aghju vissutu anc' n italia, so in Bastia avà. A ghjente s adda aparì o core ai vere radice, so adevintatu pazzi i antenoti. Ùn po sapè quantu me scaldatu u core da risentì st accentu veru xd. Stamm bò, bona ghjurnata a te
Bello
Sembra siciliano perchè è una lingua italica molto antica (quando ancora il Siciliano si parlava a livello Italiano) La scuola Toscana difatti come afferma lo stesso Dante, viene e si rifà sulla scuola Siciliana di Federico secondo! Questa lingua è interessante perchè forse è l'unico cimelio di una lingua antica non influenzata dall'italiano odierno!
Luca Costantino quando il siciliano e stato parlato in tutta Italia?
@@Marco-mw9ky pere a detta dello stesso Dante assai prima di Dante Alighieri in un periodo di transizione dal latino al volgare... Ma non in tutta Italia (Sicilia, Calabria e Puglia)... Pare che in antico Siciliano e Calabrese fossero quasi identici .... Ancora in alcuni paesi della Puglia parlano una variante del siciliano.
@@brunobassi2440 si il siciliano che non tutti sanno si parla sia in Puglia che in Calabria il loro dialetto deriva dal nostro siciliano
@@lucioasaro855 già Domenico Modugno pugliese parlante il siciliano.
"E pigliaru la fimminedda, drittu drittu 'n tra lu cori,
E chiangia di duluri.
Ahai ahai ai."
@@Marco-mw9ky Il toscano si ispirò alla lingua sicula, considerando che essa era lingua ufficiale nel regno delle due Sicilie.
Ma che toscano?
Sembra un dialetto della lingua siciliana.
U carbonaru
Unu, dui, tri , quattru - puro siciliano!
Ed anche la pronuncia di TR è uguale !
Perché non consideri che tu sei bilingue cioè il siciliano familiare e poi l'italiano scolastico (toscano) e tu hai dimenticato quest'ultimo nella valutazione.
Il toscano prevale al Nord della Corsica invece al Sud prevalgono le parole siciliane/calabresi tranne Ajaccio e Bonifacio dove la regola viene un po' meno.
Un po' di laziale, un po' abruzzese, ,, siciliano, calabrese, campano
Il calabrese è una propagazione continentale del siciliano...come il corso parlato nel nord della Sardegna
Ma con un mucchio di parole che non esistono né nei dialetti italiani né nella lingua italiana.
@@F.D.R48483 Il gallurese e il sassarese sono parlate che hanno affinita' con il corso ma che non si possono considerare dialetti corsi.
10:28 in paese un ci possu micca stà a pruminà
Di abruzzese ci sta la parola "zitelli" per bambini
Che in abruzzese è "citili"