Poste, al vostro disservizio

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  • Опубліковано 20 жов 2024
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    Diciamolo francamente: alla gente importa ben poco che ci chiamino “clienti” invece di “utenti”.
    Importerebbe ancor meno, se la “modernizzazione” di certe realtà a suo tempo definite “borboniche”, fosse rimasta tutta qui: il cambiamento di qualifica. Non più utenti, ma clienti.
    Prima eri un utente.
    Adesso, viva il Mercato, siamo diventati tutti efficienza, efficacia, economicità: e allora, anche tu, da utente vieni promosso a cliente.
    E va bene, vediamo.
    Ma ad Asigliano Vercellese (la situazione, però, è generalizzata ed offre una tavolozza di colori varia e forse non ancora del tutto nota) i cittadini incominciano ad assaggiare sulla propria pelle come faccia Poste Italiane spa a fare utili: almeno, come faccia quando opera nel loro territorio.
    ***
    Perché se sei un’Azienda e non un Servizio pubblico, devi fare gli utili, è ovvio.
    Come?
    Nel modo che si insegnava già alle Elementari:
    Ricavo - Spesa = Guadagno (utili)
    www.today.it/e...
    Un bel giorno si legge sui quotidiani economici che tale Signor Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane spa, è tutto contento perché, solo nel primo semestre 2021, le Poste hanno realizzato un utile di circa 773 milioni di euro.
    Ecchecavoli.
    Ed è pure longanime; non dice, ad esempio: tutto merito mio, di Del Fante.
    No, largheggia con generosità: "Risultati frutto di spirito di squadra e offerta di servizi a 360°".
    ***
    Ma che fa la “squadra”?
    Ad Asigliano Vercellese un’idea ce l’hanno: toglie servizi, fa ricadere disagi e costi (spostamenti, lunghe ore di attesa) sui clienti - utenti, e così scarica il barile su quello che - se si seguissero davvero i precetti dell’aziendalismo vero - dovrebbe stare al centro della “mission”, come si dice oggi.
    Cioè il Consumatore.
    Che dovrebbe essere il destinatario di ogni attenzione, dal quale ti attendi, grazie all’ottimo servizio che ti sforzi di erogare, una scelta a tuo favore, di azienda che stai sul mercato ed ogni giorno ti confronti con la concorrenza.
    Che fa il tuo stesso lavoro e cerca ogni giorno di conquistarsi la preferenza del cliente.
    E allora sì che lo puoi chiamare cliente, consumatore, come vuoi.
    ***
    Ma ad Asigliano Vercellese, la “squadra” del Signor Del Fante cosa ha fatto?
    Ha semplicemente dimezzato l’orario di apertura dell’Ufficio Postale, tre giorni la settimana, invece di sei, da lunedì a sabato mattina compresi.
    Poi, attenzione: quando si parla di “giorni”, uno può fraintendere.
    Non sono i giorni (lavorativi, ovvio) che si è abituati a conoscere.
    Qui si tratta di una manciata di ore, fino alle 13,45, dicono.
    Tre giorni: lunedì, mercoledì, venerdì, fino all’ora di pranzo, e bon ciao.
    ***
    E meno male che sono i servizi a 360 gradi che la squadra di Matteo del Fante offre.
    Con qualche particolare che può preoccupare.
    Perché, se ti arriva una raccomandata e tu hai 10 giorni di tempo per scongiurare la “compiuta giacenza”, quei “giorni”, invece, sono di calendario.
    Non è che l’Ordinamento segua la taratura aziendalista di Del Fante e della sua squadra.
    Se tutto il sistema girasse su Del Fante e la sua squadra, a rigore, quei dieci “giorni” dovrebbero diventare almeno 20, concedere anche un po’ di vita attiva e lavorativa nel meriggio, non solo prima di pranzo.
    Ma questi sono problemi che, in qualche modo, “sovrastano” il disagio di Asigliano Vercellese, delle persone che vivono qui ed in tanta parte della Bassa.
    Non che, nel Capoluogo, la situazione sia più felice, del resto.
    ***
    Uno degli aspetti più ributtanti della vicenda è che, per praticare questo taglio dei servizi, presentato come razionalizzazione dei costi, ci si sia approfittati dell’emergenza Covid19.
    Fino a marzo dell’anno scorso - è formale su questo punto, al nostro microfono, il Sindaco Carolina Ferraris - lo sportello funzionava, come abbiamo visto, da lunedì a sabato compresi.
    Poi, con la pandemia, sono incominciate le scuse: sapete, c’è la pandemia, dobbiamo tutelare il Personale, e via discorrendo.
    Morale, il servizio ridotto a tre giorni (il tramonto alle 13,45) la settimana.
    Passata anche l’ultima ondata, il Comune di Asigliano si fa vivo con le Poste, che, nel frattempo, realizzano il bell’utile semestrale di cui leggiamo al link qui sopra: 773 milioni di euro.
    Un virus che, dunque, sembra avere reso a Poste Italiane quanto un corso accelerato, un Master di Economia aziendale, al Mit, il Massachusetts Institute of Technology, dove si è formato anche Mario Draghi.
    Dunque, il Comune dice: ripristinate l’originario (ante - Covid) orario di sportello.
    La risposta dei grandi economisti che amputano i servizi è laconica, ma chiara: non ripristiniamo un bel tubo di niente.
    Però, questo lo sa anche il povero omarino della strada, ridurre i costi non vuol dire amputare i servizi: così i costi non si riducono, si “spostano” semplicemente dall’Azienda al Consumatore, alla gente.

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