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Probabilmente chi sia avvicina al mondo dell'elettrico solo per un puro risparmio, ha bisogno di ripassare queste nozioni per viaggiare in tranquillità.

MX5 grande macchina benzina, manuale, trazione posteriore divertimento allo stato puro... Dovrai solo attendere che producano una equivalente elettrica! Scherzi a parte è palese che attualmente sul mercato sono veramente pochi i veicoli "emozionali" e prevendono un investimento notevole, tuttavia utilizzando la MX5 per il divertimento e relegando ad una auto elettrica il puro traporto per necessità si possono risparmiare tanti soldi...

@@MeridianaEnergiaSrl Ti rispondo perche' in un senso hai ragione...Niente di "ecologico" ma "risparmio"...Vero!..ma una domanda. Se volessi un "muletto a pile" per gli spostamenti intercittadini "aggratis" quanto mi "costerebbe"? ..facciamo il "conto" dell'oste" 30.000 per l'auto..30.000 per i fotovoltaici..garage separato dalla casa nel caso il litio decidesse di bruciare nottetempo..e chiaramente ,in un mondo giusto, dovrei pagare il bollo e ogni altra tassa senza "incentivi"e ragalie varie da parte degli altri contribuenti...ergo! per fare 60 km al giorno con una smart in citta' a "ZERU costi" ,dovrei investire non meno di settantamila euri...mi sovviene un dubbio...ma la panda fire 1000 del "nonno" a costo zero quanti km farebbe con 70000 mila euri??... risposta 700000 SETTECENTOMILA! buona per un weekend su Marte!! tralasciando che la "pandina" mi darebbe 4 posti..autonomia per raggiungere un aeroporto ,lasciarla "abbandonata" sensa ansie in un parcheggio e,conlacertezza che al ritorno sia pronta a riportare me e valige a casa...Ma questo e' il "conto dell' oste boomer"...un saluto.

Buongiorno Andrea, sono dalla tua, perché il ragionamento è corretto. Dobbiamo però attualizzare i prezzi che proponi. Oggi una Zoe R135 Intense con ricarica "veloce" in DC del 2019-2021, la trovi con una fascia di prezzo che varia dai 10.000€ ai 13.000€, mentre un impianto fotovoltaico da 6 kWp con una batteria da 10 kWh ha un costo di circa 16.000€ IVA compresa. Dunque, l'investimento complessivo è di 26.000€ e non di 60.000€. Per quanto riguarda il rischio d'incendio, le statistiche dimostrano che è quasi sempre riconducibile al sistema di ricarica domestica. Il classico "carichino" con presa shuko in dotazione con il veicolo, se allacciato alla prima presa disponibile nel garage, potrebbe surriscaldare quest'ultima e innescare un incendio. La pandina del nonno tra poco nel Nord Italia non potrà più circolare, inoltre non ha nessun requisito di sicurezza e nemmeno di comfort. In ultimo, confrontando i costi di gestione di un'auto elettrica con una equivalente termica, il bilancio è senza ombra di dubbio a favore dell'elettrica. Un saluto e ti ringrazio per il confronto

@@MeridianaEnergiaSrl Certo anche Io sempre contento del confronto...e quando mi offriranno una spyder elettrica sotto i mille kg ,da 200cv (non mille!) ,con 600 km di autonomia tra un rifornimento e l'altro ,che posso fare SEMPRE e DOVE VOGLIO in due minuti...sara' mia!!! io credo nella "trazione elettrica" sara' il futuro!! per svariati motivi ingegneristici..coppia..semplicita'..costi...baricentro basso..etc etc...ma con le PILE e' semplicemente IMPOSSIBILE FISICAMENTE,..quando ci sara' la tecnologia per questo..elettrica tutta la vita!!! non sono un "talebano" dei 100 ottani..sono solamente il "padrone" del mio mezzo e DEVE! essere "asservito" a me ! non il contrario! P.S se in auto devo usare un "televisore" per viaggiare e fare calcoli"quantistici"...vado al cinema e studio fisica in "poltrona".

Grazie per aver condiviso questa esperienza! Certamente è opportuno prendere le "misure" con il proprio mezzo per poi affrontare i viaggi più lunghi il più prepararti possibili

Certamente Giuseppe, suggerisco anche di avere installate nello smartphone più app di operatori che offrono il servizio di ricarica perché a volte ci si trovano davanti delle colonnine di operatori stranieri che non fanno il roaming sulle app degli operatori italiani e diventa un problema attivarle

Per quanto riguarda la prima domanda, dipende dalla commissione paesaggistica provinciale. Le prescrizioni comuni a tutti sono: integrazione architettonica, dove i moduli vanno all’interno della copertura, e la forma regolare (quadrata o rettangolare). Per quanto riguarda la colorazione, l’alternativa è tra neri o rossi. Generalmente all’interno dei centri storici si privilegia il colore rosso, mentre al di fuori del centro storico, pur rimanendo in un paese con un patrimonio storico vincolato, si accettando anche di colore nero. Per la seconda osservazione ... La cosa importante è che non vadano a nidificare sotto ai pannelli, In questo caso specifico essendo integrato architettonicamente, l’altezza tra il modulo e la lamiera grecata è di soli 2 cm. Questo impedisce al volatile di intrufolarsi e nidificare. Rimane comunque la possibilità che si posino sul perimetro, con la stessa frequenza con la quale si possono appollaiare sull’antenna.

La guaina sottostante la copertura realizzata con i coppi è una finezza che i costruttori di tetti che lavorano con uno standard più alto mettono per poter garantire che nel caso in cui un coppo si rompa per qualsiasi motivo l acqua piovana possa finire comunque in gronda e non infiltrarsi nella soletta, posata sotto i coppi non è investita dai raggi solari e la sua durata è superiore ai 40 anni, se ripristinata come nel nostro caso ammettendo che si rompa un coppo a monte e che il flusso d'acqua investa la staffa l'ostacolo minimo. Tuttavia con questa installazione abbiamo la possibilità di certificare a livello statico che l' ancoraggio è idoneo. Sarei curioso di vedere come intende Lei l' ancoraggio sui coppi, tenendo conto che sono solo appoggiati sulla copertura copertura...

@@MeridianaEnergiaSrl a me hanno installato i pannelli senza forare la guaina. Ogni pannello è ancorato ai sottostanti coppi. È vero che i coppi sono solo appoggiati sulla guaina ma sono embriciati tra loro, cioè parzialmente sovrapposti perché ogni pezzo è fatto da coppo+pianella, quindi la zavorra di ciascuno pannello è costituita da molti coppi collaboranti tra loro nella resistenza a trazione da vento. Inoltre, non essendoci le barre di alluminio che sollevano di 15-20 cm i pannelli dai coppi, l'effetto vela del vento che si infiltra sotto pannelli ė molto limitato se non assente perché i pannelli sono aderenti ai coppi e non sollevati, come nel caso del montaggio con telaio d'alluminio, quindi il vento difficilmente riesce ad infiltrarsi sotto ai pannelli. Questo sistema di montaggio è certificato con marchiatura CE e relativa scheda tecnica prestazionale. Certo se capita l'uragano stile Miami probabilmente i pannelli si muoveranno, ma la devastazione in questo caso sarebbe totale, non solo sulla mia abitazione ma su tutti i tetti della città, ma gli uragani alla Miami fortunatamente non ci sono alle nostre latitudine, almeno per ora visti i rapidi cambiamenti climatici in atto😁. Ho sentito tante lamentele da persone che dopo anni si sono ritrovati con infiltrazioni d'acqua nel sottotetto a seguito del montaggio dei pannelli fotovoltaici, sono problemi molto seri perché l'acqua una volta infiltrata non cammina più in verticale ma si muove in orizzontale nel CLS del solaio e quindi il punto di uscita non si troverà sulla verticale del punto di entrata, sarà quindi difficile individuare anche la zona di filtrazione. L'unico modo per garantire la perfetta tenuta nel tempo è ripristinare il foro con la guaina bituminosa a caldo, cioè quella che si mette quando si realizza il tetto, ma ho visto che gli installatori non la utilizzano. Pertanto tra il rischio infiltrazione ed il rischio "spostamento pannelli causa vento" ho preferito optare per il rischio secondo me minore, quindi ho scelto il sistema zavorrato senza foratura della guaina.

@@federicocalzoletti289 onestamente con 16 anni di esperienza e più di 2000 impianti realizzati questo sistema di installazione mi giunge nuovo, mi permetto di dissentire sul fatto che i moduli rimangano alti 15-20cm in quanto il longherone sottostante nel peggiore dei casi è da 4,5 cm, noi ne facciamo trafilare uno con nostre specifiche da 2cm ed identica resistenza strutturale, se la staffa è allineata al coppi ed il fuori squadra del tetto limitato, lo sviluppo in altezza è 2cm + lo spessore del pannello max 4 cm. Se ha voglia di condividere marca e modello delle strutture di fissaggio mi farebbe piacere analizzare il sistema e valutarne costi-benefici, Saluti

@@MeridianaEnergiaSrl molto volentieri, la ringrazio per la disponibilità. A breve condivido la scheda tecnica del sistema di montaggio usato per i miei pannelli. Grazie

Il sistema di fissaggio del mio impianto senza foratura della guaina è costituito da componenti Fischer con certificazione TUV Rheinland. Un vitone viene installato bucando il coppo sul colmo e affogandolo nel chimico di cui viene riempito il coppo, ancorando l’assieme coppo+vitone+chimico allo strato sottostante. Il sistema e tutti i componenti sono progettati per resistere all’azione del vento secondo le norme di riferimento e l’installazione è stata effettuata da personale qualificato realizzato a regola d'arte e garantito. Se vuole posso fornirle le schede tecniche dei materiali tramite mail, poichè su UA-cam non posso caricare allegati.

Grazie del commento, purtroppo il meter rimane un accessorio costoso e complesso da installare perché ha bisogno di essere posizionato a monte di tutto l' impianto elettrico della casa del cliente, tipicamente all' interno del quadro generale, inoltre per comunicare con l' inverter ha bisogno di uno specifico cavo bus oppure in alternativa alcuni più evoluti dispongo della connessione wireless... Ecco svelato perché molti installatori non lo propongono, di fatto non vogliono "complicarsi il lavoro" 😅

@@MeridianaEnergiaSrl e spero vanno anche in rete cablata

Purtroppo no perché quasi sempre il protocollo di comunicazione è un modbus e va collegato direttamente alla porta 485 dell' inverter​@@fabianogiacomin6622

Confermo, proponiamo solo i modelli che sono disponibili in pronta consegna per il mercato Italiano/europeo, come tutti i back contact hanno delle correnti un po' più alte rispetto alla media, li proponiamo con inverter Solaredge ed ottimizzatori di potenza specifici definiti in fase progettuale

Ciao la tua domanda presuppone una risposta piuttosto articolata, partiamo: se l' impianto da 4 kWp è incentivato allora non lo puoi modificare e ti rimane l' unica opzione di aggiungere un inverter da 2 kW con il suo limite di "sovraccarico", se invece l'impianto esistente è stato realizzato con la detrazione fiscale puoi fare un "aumento di potenza della sezione esistente" in questo caso io ti suggerisco di mettere un inverter da 6 kW con un buon margine di sovraccaricabilità in modo da raggiungere gli 8 kWp che desideri, nel primo caso metterei un inverter di stringa classico, nel secondo caso un inverter Solaredge con ottimizzatori in modo da ottimizzare anche i pannelli esistenti e diagnosticare se hanno qualche problemino o meno, in questa casistica i microinverter non li prenderei in considerazione

@@MeridianaEnergiaSrl Ok, grazie

Come ho spiegato nel video uno dei difetti dei microinverter è proprio la tensione di attivazione dunque non è vero che partirà prima in senso assoluto, è sicuramente meglio di un inverter di stringa di bassa gamma ma non migliore di un inverter con ottimizzatori di potenza correttamente dimensionati

@@MeridianaEnergiaSrl ok allora valuteró anche solard edge inverter con ottimizzatori c è anche da dire che se domani voglio ampliare ahgiungo 2 pannelli e due enphase e nn devonoer forza cambiare l inverter oltre che gli enphase sono garantiti. di piu rispetto ad un inverter

Anche gli inverter Solaredge hanno un margine di sovraccaricabilità, inoltre con l accumulo avresti un sistema integrato in DC decisamente più efficiente

@@MeridianaEnergiaSrl grazie mille per il feedback! No l'accumulo è ancora per me antieconomico...o meglio vista garanzia 10 e possibile calo di prestazioni anche con bonus casa 50% arriverei al pelo a ripagarmelo con un costo attuale Kw 0,30. Poi per carità mi darebbe comfort....

Provvederemo a postare altri video dove si vedrà nel dettaglio, ora ci godiamo le meritate vacanze estive

Dalla tua spiegazione posso ipotizzare che ci sia un errore nel cablaggio, l'impianto fotovoltaico non va mai collegato sotto al differenziale generale dell'abitazione ma a monte. Inoltre il differenziale che protegge l inverter deve essere un classe A con idn 0,3.

Risolto. Era il ponticello dalla rete al magnetotermico che scaldava troppo e lo ha cotto. Rifatto il collegamento e cambiato l interruttore ed adesso va come un treno. Grazie o​@@MeridianaEnergiaSrl

@@m.p.1763 Perfetto! Sono felice di aver fornito degli spunti per poter risolvere il problema...

Ciao, il led rosso indica una anomalia, se è transitoria come mi sembra di capire sia nel tuo caso, cioè si ripristina da sola è molto probabile che sia un blocco temporaneo dell' inverter a causa della tensione di rete troppo alta

Buongiorno Valerio, la sua situazione è molto diffusa, dando per assodato che la sostituzione dell'inverter con uno trifase sarebbe quella tecnicamente migliore, le suggerisco di partire con quella più economica. Per inciso: provi a far misurare la tensione di fase al suo tecnico e valuti lo spostamento del collegamento dell'inverter su una delle 2 altre fasi, scelga quella con la tensione a mezzogiorno più bassa; inoltre su questa fase colleghi un carico monofase energivoro che tipicamente potrebbe far funzionare nelle ore di punta dalle 11,30 alle 14. In questo modo favorirà l'autoconsumo in locale evitando che l'inverter debba immettere l'energia in rete; rete che ha una impedenza troppo elevata(cavi piccoli) e di conseguenza aumenti la tensione causando lo spegnimento dell'inverter.

Grazie mille per la risposta dettagliata

Ti ringrazio! Fammi sapere se ci sono altri argomenti che ti interessano.

Grazie per il commento, in effetti la trattazione delle wallbox merita un video dedicato, soprattutto sui vantaggi che uno si aspetta di avere dalle più evolute wallbox smart

Buongiorno, la disputa nasce dal fatto che i moduli fotovoltaici sono in classe II (doppio isolamento) dunque secondo la norma non serve che vengano massi a terra, se analizziamo la struttura metalli che li sostiene anch'essa se installata a tetto non ha bisogno della messa a terra perché non è "una massa estranea". Valutando però la sicurezza della porzione di impianto lato CC e la relativa continuità di esercizio, ci rendiamo conto che non possiamo usare un interruttore differenziale come sul lato CA ma ci dobbiamo per forza affidare al misuratore d'isolamento interno all' inverter il quale per poter rilevare una disperazione verso terra ha bisogno che la struttura sulla quale poggiano i moduli sia equipotenziale e collegata a terra. Chi paventa la possibilità di correnti indesiderate probabilmente allude al rischio di fulminazione ma le strutture a rischio di fulminazione hanno una norma da rispettare diversa e più restrittiva...la verità è che molti installatori preferiscono non metterla perché risparmiamo tempo e cavo, inoltre se i moduli sono di scarsa qualità e perderanno l' isolamento dopo pochi anni meglio non avere il controllo sulle dispersioni altrimenti l inverter quando piove o c'è umido si ferma

@@MeridianaEnergiaSrl Grazie per la risposta articolata. Sì alla messa a terra afferrato

Buongiorno Mariano, purtroppo non è possibile applicare questi ottimizzatori ad un inverter tradizionale sono 2 tecnologie totalmente diverse ed incompatibili

Buongiorno Mariano, purtroppo non è possibile applicare questi ottimizzatori ad un inverter tradizionale sono 2 tecnologie totalmente diverse ed incompatibili

Grazie, i complimenti mi spronano ad andare avanti a creare contenuti di valore. A tal proposito, accetto suggerimenti sui prossimi argomenti da trattare.

È corretto posare un nuovo profilo con 2 vitoni ma è comunque necessario ancorarlo agli altri soprattutto se il nuovo modulo rimane posato da una parte sulla struttura esistente e dall' altra su quella nuova, diversamente se si riesce a fare una struttura indipendente è preferibile, in modo da non subire gli effetti delle dilatazioni termiche su strutture disgiunte.

il sistema funziona fino a quando la batteria non si scaricata, tutto dipende dal carico sotteso, se ci fosse solo un frigorifero a risparmio energetico potrebbe durare tranquillamente un mese.

Il modulo di backup non necessita di nessun altro dispositivo, solamente deve essere abbinato all'apposito inverter RWB

​@@MeridianaEnergiaSrl ok grazie mille per l'informazione

Peccato che a oggi non servono praticamente a nulla 😅 perché le caldaie ibride vanno a gas sotto -1/-2 gradi e normalmente non consumano poco.. in realtà L impianto te lo ripaghi quando è ora di cambiarlo 😅 è molti hanno scoperto che non riesci a caricarti L auto elettrica.. so di cosa parlo perché ho un abilitazione fatta e pagata da praticamente il più grosso installatore d Europa (e-on) lavoro c’è ne ma vedo che le persone che hanno speso mila euro ancora pagano bollette di 30/40€ mensili e non sono indipendenti

@@johnweek5677 concordo appieno con quanto hai scritto. Siamo in pochi che abbiamo fatto due conti sul costo iniziale, sulle rese reali e i tempi di ritorno

@@johnweek5677 mi dispiace leggere della sua esperienza negativa, ogni caso è a se perché non si parla di prodotti ma bensì di impianti che devono essere dimensionati e progettati su misura. Qualche esperienza negativa non può screditare un intero settore. Eon non è il più grande installatore d'Europa, in Italia è una delle tante Utility che vende energia e talvolta subappalta a ditte terze la realizzazione di impianti con soluzioni standard per contenere il prezzo. Le caldaie ibride vanno a metano già sotto i 5 gradi e la loro efficienza è comunque elevata, il problema è l'involucro della casa ed il sistema radiante, in poche parole se installiamo un sistema ibrido in una casa senza aumentare la massa radiante dei caloriferi, senza cambiare i serramenti, senza isolare il tetto/sottotetto, saremo costretti a lavorare ad alta temperatura e questo è l'esatto opposto di quello per cui è stata progettata una caldaia ibrida. Il vero problema è l'aspettativa che è stata creata da parte del venditore di turno circa il risparmio energetico che si sarebbe ottenuto facendo solo interventi marginali...

@@gianfrancomodena certamente non esiste una soluzione standard, ognuno deve valutare la propria casistica e capire quanto è disposto a spendere per ottenere un determinato risultato.

Ti ringraziamo per la tua considerazione che è tecnicamente corretta. Di fatto, secondo la normativa vigente, il sistema non può funzionare come un UPS ma deve garantire l'interruzione del circuito con doppio contattore o teleruttore che sia. Quando manca tensione per un black out e poi ritorna, gli elettrodomestici subiscono la stessa interruzione che subirebbero con il sistema backup in oggetto, con la sola differenza che con questo sistema possiamo continuare a farli funzionare fino all'esaurimento della batteria.

Ti ringrazio per l'osservazione. L'intento di questo video era quello di portare alla luce le differenze fra le 2 serie la precedente denominata P e l'attuale serie S. Ad inizio video ho scritto sulla lavagna i 3 modelli della serie S440-S500-S500B. Per quanto riguarda le differenze: 1-Costo 2-Range di funzionamento in tensione e potenza. Se pensi che questo argomento tecnico sia utile, scrivilo nei commenti perché possa valutare la creazione di un contenuto ad hoc.

Grazie...Se l'inverter è recente e non ha bisogno di livellare l'assorbimento complessivo in trifase lo lasci così, nel moneto in cui deciderà di ampliare l'impianto valuti la possibilità di aggiungere altri 2 inverter monofasi piuttosto che sostituire tutto.

Buongiorno Alfio, il suo dubbio non trova riscontro nel caso pratico, un impianto fotovoltaico allacciato alla rete produce. L'energia prodotta fluisce attraverso il contatore di produzione e poi se non viene autoconsumata dall'abitazione finisce in rete attraverso il contatore di scambio. Nel suo caso mi sembra di capire che sia stato disattivato il meter dell'impianto incentivato per "incompatibilità" con l'impianto nuovo, anche in questo caso un impianto senza batteria funziona correttamente anche senza meter.

buongiorno, perdonami ma mi sono espresso male! il vecchio impianto incentivato del 2009 non ha meter ne batteria. il nuovo è un sistema completo 8 kw trifase della FOX con accumulo da 16 kw e back up attualmente collegato off grid in attesa dell'allaccio alla rete ed è per questo che penso che l'energia prodotta dal vecchio impianto interferisce con la lettura del meter e che quindi per evitare interferenze hanno staccato il vecchio dall'autoconsumo. può essere? grazie@@MeridianaEnergiaSrl

No, non può essere, il vecchio impianto deve continuare a funzionare e deve rimanere allacciato alla rete come lo è sempre stato, il nuovo se ha problemi di lettura a causa della posizione del meter servirà installare un secondo meter all'uscita dell'inverter incentivato in modo da avere la misura dell'energia complessivamente prodotta @@alfiospoto4449

👍💪grazie@@MeridianaEnergiaSrl

@@marcorognoni81 Scusa mi puoi dimostrare che un gruppo elettrogeno riesce ad attivare un RWS in un sistema ad isola? inoltre come riesce l'RWS a limitare la potenza emessa in funzione dei carichi nell'isola? E necessario un meter? e dove lo metti?

Gli RWS sono solo generatori di corrente, mentre questi nuovi modelli sono anche dei generatori di tensione. I classici RWS non possono funzionare in backup, possono funzionare in isola ma servirebbe un gruppo elettrogeno che sostenga la tensione al posto della rete

@@carlorobotti5572 tralasciando l'aspetto normativo ed ammettendo un caso specifico di un 6 kWp monofase con meter installato a monte come generale impianto, se dovessi installare ancora più a monte un commutatore che mi permetta di selezionare la fonte di energia primaria Enel o gruppo elettrogeno, una volta commutato su gruppo elettrogeno l'impianto riceverà la tensione di riferimento e si accenderà, l'accorgimento è quello di impostare nel menu service la modalità immissioni 0 con la quale l'inverter non immetterà nulla di più di quello che viene consumato.

0371237108 oppure via mail a preventivi@meridianaenergia.it

Buongiorno a lei, attualmente il sistema funziona solo con batteria SolarEdge, il codice dell'inverter è -RWB

Grazie per la domanda. Perché non ti è stata abilitata la modalità visualizzazione del layout da parte del tuo installatore.

Grazie! Questi complimenti ci incoraggiano a creare video sempre più specifici.

Buongiorno Ivan, sarà disponibile da fine anno. Non è ancora possibile installarlo perchè siamo in attesa dell'"omologazione" per l'Italia. Se desidera una offerta può scriverci www.meridianaenergia.it/richiesta-preventivo/ terremo cronologia delle richieste qualora decidesse di procedere. Grazie per averci scritto.

Buongiorno Maurizio, per poter installare un sistema di accumulo su suo impianto dovrà optare per un modello connesso in AC, non può fare diversamente. I sistemi in AC sono totalmente indipendenti con al loro interno inverter e carica batterie

Buongiorno Denis, purtroppo non è possibile effettuare un upgrade perché l'elettronica di potenza interna all'inverter è diversa, per poter venire incontro a queste esigenze di "sostituzione" stiamo predisponendo una campagna dedicata ai primi 50 clienti che si prenoteranno per avere una "rottamazione" del loro inverter in cambio di quello nuovo con una piccola differenza a conguaglio. La differenza sostanziale tra la batteria Solaredge e quella di Tesla è che la prima è un accessorio dell'inverter al 100%, funziona a 400V come l'inverter ottenendo delle perdite di conversione bassissime e viene visualizzata sulla stessa app. Tesla è una batteria in AC totalmente indipendente può essere connessa a qualsiasi impianto indipendentemente dall'inverter perché al suo interno ha tutto quello che serve per essere autonoma compresa la sua app, questo comporta delle perdite di conversione maggiori. Nei miei video parlo della differenza tra LG anch'essa a 400V e Tesla AC, il concetto è lo stesso.

@@MeridianaEnergiaSrl grazie per la celere risposta. Una breve motivazione tecnica sarebbe molto molto gradita

Assolutamente pdc trifase

@@MeridianaEnergiaSrl perché assolutamente

Avere tutti i carichi trifase ci permette di assorbile in modo omogeneo sulle 3 fasi dimensionando fornitura e fotovoltaico in modo minuzioso senza necessità di sovradimensionamento Le pompe di calore sopra i 12 kW termici esistono in trifase, le auto elettriche caricano ad 11 kW trifase, i piani ad induzione esistono nelle versioni trifase

Assolutamente bilanciare le fasi, se ci fosse ancora spazio ampliare l'impianto ftv con una seconda sezione sempre monofase da assegnare ad una altra fase

E' necessario aggiornare la pratica di connessione e riallacciare l'impianto su una delle 3 fasi, lo squilibrio massimo ammesso è di 6 kW, il suo inverter è da 5 dunque nessun problema