La vita dell’Omo. Omaggio a Giuseppe Gioachino Belli

Поділитися
Вставка
  • Опубліковано 6 лют 2025
  • Nove mesi a la puzza: poi in fassciola1
    tra sbasciucchi,2 lattime e llagrimoni:
    poi p’er laccio,3 in ner crino,4 e in vesticciola,
    cor torcolo5 e l’imbraghe pe ccarzoni.
    Poi comincia er tormento de la scola,
    l’abbeccè, le frustate, li ggeloni,
    la rosalía, la cacca a la ssediola,
    e un po’ de scarlattina e vvormijjoni.6
    Poi viè ll’arte, er diggiuno,7 la fatica,
    la piggione, le carcere, er governo,
    lo spedale, li debbiti, la fica,
    er zol d’istate, la neve d’inverno...
    E pper urtimo, Iddio sce8 bbenedica,
    viè la Morte, e ffinissce co l’inferno.
    Roma, 18 gennaio 1833
    1 Il bambino in fasce dicesi sempre cratura in fassciola.
    2 Baci dati con insistenza.
    3 Cinghia attaccata dietro le spalle de’ bambini per sorreggerli ne’ loro primi mesi di cammino. Può presso a poco paragonarsi al tormento della corda.
    4 Canestro in forma di campana, aperto in alto e nella base, entro cui si pongono i bambini, che lo spingono col petto e tengonsi ritti in esso nel camminare.
    5 Salva-capo contro le cadute.
    6 Vormiglioni: vaiuolo.
    7 Digiuno ecclesiastico che principia all’anno ventunesimo.
    8 Ci.

КОМЕНТАРІ •