Se no i xe mati no li volemo (1966)

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  • Опубліковано 29 гру 2013
  • Se no i xe mati no li volemo è senza dubbio il capolavoro teatrale di Gino Rocca. Varie e contrastanti sono le facce di questa commedia: lirica e realistica, irridente e pietosa, crepuscolare e appassionata, patetica e irriverente. Ciò che prevale, comunque, è la delicata poesia di Rocca (spesso mitigata da gustose pennellate umoristiche), la smorfia dolente del volto che si cela sotto la maschera gaia. L'autore liquida il mito ipocrita della provincia semplice e generosa e descrive una comunità paesana torbida e tracotante, colma di rancore e carica di irrisione nei confronti dei vinti e dei diversi; una provincia sottilmente violenta che non lascia spazio alcuno alla solidarietà e alla comprensione. La immediatezza del dialetto veneziano spoglia il testo di ogni retorica e di ogni convenzionalità letteraria: un testo asciutto, quasi cechoviano, intimistico, dove i sentimenti sono velati, sottaciuti, repressi. Poeta di una provincia sonnecchiosa e violenta, Gino Rocca, con sincera pietà, ironico scetticismo e sorridente malinconia, contempla e descrive uomini e cose avvolte nella luce del crepuscolo. L'allestimento televisivo nenne trasmesso sul Programma Nazionale il 13/05/1966 con la regia di Carlo Lodovici.
    Personaggi e interpreti:
    Momi Tamberlan: Cesco Baseggio
    Piero Scavezza: Sergio Tofano
    Bartolo Ciocci: Gino Cavalieri
    Anzolo Mustaci: Loris Gafforio
    Avv. Giostra: Mario Bardella
    Ginetta: Marina Dolfin
    Il prof. Rosolillo: Aldo Barberito
    Irma: Andreina Paul
    La Nana: Adelaide Gobbi
    Sioria: Toni Barpi
    Un ragazzo: Angelo Tomei
    Una sartina: Leda Palma
    Trama:
    In un paese del Veneto tre vecchi amici, ultimi superstiti di una goliardica associazione che reca il glorioso titolo "Se no i xe mati no li volemo", vivono dell'usufrutto di un palazzo signorile, che un compagno di gioventù, il conte Bardonazzi, ha lasciato con un bizzarro testamento alla Congregazione di Carità. Vecchio e cadente è il palazzo, vecchi e acciaccati sono i suoi dimoranti. Piero Scavezza ha perso quella vigoria che lo caratterizzava e aspetta con rassegnazione di ricongiungersi col figlio morto in guerra; Bortolo Cioci è diventato un brontolone permaloso e irritabile; Momi Tamberlan, architetto incompreso, è adesso lo zimbello del paese a causa della sua seconda moglie che, per voler mantenere un tenore di vita superiore alle sue possibilità economiche, sta mandando in rovina la famiglia. Un brutto giorno l'avvocato Giostra, un luguleio alle prime armi, altero e baldanzoso, porta loro la ferale notizia che l'immobile, da loro occupato, proprietà della Congregazione, non spetta più loro di diritto perché da tempo i soci non rispettano le clausole dello statuto che prescrive, per ogni membro, una perenne vita spregiudicata e goliardica di cui essi devono quotidianamente dar prova. Malgrado la avanzata età e i crucci delle rispettive situazioni personali, i tre decidono di tornare a fare 'i matti' come ai tempi delle lontane imprese studentesche, nel vano tentativo di recuperare i loro diritti inseguendo una impossibile giovinezza. La farsa grottesca si muta ben presto in dramma. Piero si rompe una gamba mentre va in giro a tirare i campanelli delle case; Momi, recatosi con Brontolo a un veglione vestito da pagliaccio, scopre il tradimento della moglie. Conclusione: Piero muore, Momi impazzisce e il superstite Bortolo pietosamente lo accompagna al manicomio.

КОМЕНТАРІ • 15

  • @mariaconsuelodoglio7630
    @mariaconsuelodoglio7630 3 роки тому +6

    Questa sì che è ARTE della recitazione!!!!

  • @gioito7090
    @gioito7090 6 років тому +8

    Non ho parole GRAN BEL CAPOLAVORO D`ARTE teatrale vera come quella di Eduardo De Filippo . Grazie per aver condiviso il video!

  • @alfonsosenatore8664
    @alfonsosenatore8664 2 роки тому +1

    In tutti i tempi della Storia il Teatro ha messo in scena la Vita della società dell'epoca contemporanea, dileggiandola o esaltandola, e veniva interpretata dalle persone di Grande Talento ma che avevano la sofferenza di quel momento. Venivano fatti conoscere, nell'epoca nostra, della TV, quando erano già noti e amati, oggi assistiamo il contrario : persone che hanno subito successo in TV ( spesso senza motivo) ingaggiate a Teatro, tra l'altro in opere che rispecchiano la vacuità della nostra epoca.

  • @paolosolfo5287
    @paolosolfo5287 3 роки тому +3

    Questa commedia è stata trasmessa dalla RAI nei primi anni settanta. Per anni l'ho poi inutilmente cercata nelle videoteche. Per fortuna che oggi, con internet, è accesibile. Tutti attori straordinari: tutti.

  • @uffo03
    @uffo03 10 років тому +9

    Capolavoro del teatro crepuscolare, rappresentato in maniera superba da due giganti come Cesco Baseggio e Gino Cavalieri, per non parlare di Tofano. Gli attori di oggi non hanno la più pallida idea di che cosa sia la naturalezza, la verità, nella recitazione. Fanno tutti 'l'accademia', sono tutti 'intellettuali', anche il teatro è diventato una faccenda da 'intellettuali', ed è morto nel cuore del pubblico. Grazie per questa prezioso documento di una stagione irripetibile!

    • @lorenzomagazzeni5425
      @lorenzomagazzeni5425 2 роки тому +1

      Tofano...l'inventore del signor buanaventura, credo che i disegni fossero suoi.

  • @francescofurlan3098
    @francescofurlan3098 4 роки тому +2

    Commovente...per mia colpa non conoscevo questa commedia, sono felice di averla scoperta. E che interpreti straordinari...Baseggio e Cavalieri in primis.

  • @ludigan57
    @ludigan57 9 років тому +12

    Recitazione di categoria squisitamente superiore dei maestri Baseggio, Cavalieri e Tofano, coadiuvati da comprimari di prima classe. Un'ora e quaranta minuti circa di: "cibo per la mente", della migliore qualità.

  • @tellinadona
    @tellinadona 2 роки тому +1

    Quando la TV promuoveva il vero talento, la cultura, l'arte. Non la propaganda, la bruttezza e la diseducazione....come fa ora !!!! E sembra che abbia perso pure gli archivi di tutto ciò che e era e rimane bello, buono e giusto. Perché questi capolavori non li ripropone più neanche a notte fonda. Che tristezza!

  • @nameaccgooglesuraccgoogle6759
    @nameaccgooglesuraccgoogle6759 3 роки тому

    Commedia di spessore e ben recitata dagli attori, anche colui che ha una minima parte.
    Detto ciò sicuramente è un'opera figlia dei suoi tempi, dei gusti di allora, delle abitudini degli spettatori. l'ho vista minuto per minuto e debbo ammettere che alla fine mi ha lasciato un senso di amaro, di tristezza, un senso che cozza naturalmente con la mia voglia di spensieratezza e gioia di vivere, la mia reazione è di prendermi a martellate le dita dei piedi e bermi un bicchierozzo di candeggina. Viva la vita, viva il sorriso perchè è ovvio "se no i se matti no i volemo" :-)

  • @nicolettaceolin
    @nicolettaceolin 7 років тому +2

    grazie

  • @caterinasvanini1174
    @caterinasvanini1174 Рік тому

    Capolavoro!!!

  • @pinofidora5532
    @pinofidora5532 6 місяців тому

    Indubbiamente un'ottima recitazione, ma che tristezza! Più che commedia direi dramma.

  • @lorenzomagazzeni5425
    @lorenzomagazzeni5425 2 роки тому

    Da li al grande fratello

  • @lorenzomagazzeni5425
    @lorenzomagazzeni5425 2 роки тому

    In effetti i 28 di allora corrispondono ai 50 di oggi. Orrore Baseggio fuma.