L'umanesimo di Omero - di Luca Grecchi

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  • Опубліковано 5 жов 2024
  • Luca Grecchi discute il pensiero di Omero per la rubrica che Maestri & Compagni dedica alla storia della filosofia.
    Progetto a cura di Paolo Granata e Roberto Pierri.
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КОМЕНТАРІ • 13

  • @niethammer6197
    @niethammer6197 9 років тому

    Grazie per aver evidenziato i valori universali dei poemi omerici e il loro senso comunitario, oggi così obsoleto. Leggerò il suo libro (dopo averne già letti e apprezzati altri).

  • @12345paolino
    @12345paolino 10 років тому

    Grazie. E' un'ottima ed interessante lezione. P.

  • @PauloRLustosa
    @PauloRLustosa 10 років тому

    Muito bom. Parabéns. Grazie.

  • @tommasodibrango6174
    @tommasodibrango6174 9 років тому +1

    Lezione interessante ed appassionata, di fronte alla quale ho una perplessità ed una obiezione. Essendo molto più importante la prima della seconda, parto direttamente da quest'ultima, così sgombero il campo.
    E l'obiezione è: è vero che Joyce, Pound ecc. offrono un'immagine di Ulisse non corrispondente all'Ulisse omerico. Ma è vero anche che, in effetti, Joyce, Pound ecc. utilizzano Ulisse come materiale letterario e non come oggetto di studi. Ne fanno, insomma, un uso creativo, palesando anzi con ciò la sua perdurante vitalità di mito e la capacità dei suoi tratti di dialogare con le varie epoche: non se ne occupano filologicamente (e dunque non ha senso il rimproverarli di scarso scrupolo filologico). Diverso credo sia il discorso per Giorello: ma non conosco il "caso", quindi non mi spericolo in giudizi.
    Venendo, poi, alla perplessità, essa è relativa al desiderio - proprio, mi pare, del prof. Grecchi ma anche di molti altri - di, per così dire, "scagionare" i greci dalle loro responsabilità circa quel che molti definiscono "l'odierno scenario". Perché in effetti l'idea che la cultura greca sia riconducibile ad un umanesimo anti-crematistico tutto comunità e senso del limite (e l'assunto che tutto questo sia bene) insieme all'idea che il moderno capitalismo, nelle sue varie fasi, sia apolide e basato su una metafisica dell'illimite (e l'assunto che tutto questo sia male) portano a questa conseguenza: che i greci non hanno colpe circa la globalizzazione, che il tutto è nato con Cristoforo Colombo e/o l'etica protestante e che in definitiva noi, per redimerci, dovremmo tornare ai nostri maggiori. Ma possiamo dire questo e, nello stesso tempo, ritenere che non saremmo quel che siamo senza la nascita della filosofia in Grecia? Cioè: possiamo dire questo e, nello stesso tempo, pensare che i greci hanno ancora qualcosa di qualificante da dirci perché parte decisiva della nostra identità? Mi sembra che le due cose non stiano bene insieme, e credo anzi che la categoria-base per intendere il pensiero greco sia la tecnica (dal momento che già la stessa filosofia, nata per addormentare "thauma", e cioè il "terrore" scatenato dall'ente, è operazione intimamente tecnica): ed in quest'ottica mi pare che il legame tra noi e i greci risulti molto più spiegabile. Perdono la lunghezza e spero di essermi espresso chiaramente. In ogni caso mi congratulo ancora per questa lezione, che al di là delle mie perplessità, è realizzata davvero con cura e passione.

  • @gattino37
    @gattino37 9 років тому

    Tempo fà circolava un libro, edito da Paravia, intitolato "gli umili e l'Odissea", che riportava numerosi brani in cui i protagonisti sono gli umili, anche nei dialoghi con il re Ulisse, a conferma del fatto che Ulisse non fosse così "di destra", come sembrerebbe dall'episodio di Tersite.....

  • @costarock
    @costarock 9 років тому +1

    tesi interessante ma sulla questione del concetto di persona in Omero è debole