Intelligenza Artificiale e Futuro dell'Umanità: utopie e angosce - con Matteo G.P. Flora
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- Опубліковано 19 чер 2024
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La sigla è stata prodotta da Freaknchic: www.freaknchic.it/
La voce è della divina Romina Falconi, la produzione del divino Immanuel Casto.
A cura di Stefano Maggiore.
Ne è valsa la pena aver speso 1.2 litri di sforzo cognitivo per guardare questa live
Questo va, personalmente e per il momento, tra i top3 dibattiti che hai avuto negli ultimi 6-8 mesi sul canale.
Ospite e argomento super super interessante al punto che, l'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso, è stato quando Matteo ha detto che non ama i gattini. XD
I GATTYNI SONO CATTYVI!
Grazie mille!
Matteo guarda che se la mazza da baseball e la palla costano in totale 1,20€ e la mazza costa un euro in più della palla, la mazza, costa 1,10 € e la palla i restanti 0,10 €.... hai toppato, hai usato il pensiero veloce... Oo
VERO!
sistema : x+y = 1,20
x = y+1
ahah vero, il problema originale era: "se una mazza e una palla costano $1,10 e la mazza costa $1 in più della palla..."
Ho messo in pausa il video per trovare la risposta giusta e poi mi ha fatto sentire inutilmente scemo
grazie mi stavo sentendo stupido
Per l'industria dei contenuti sarà una strage.
MF ha ragione.
Aggiungo che l'etica del datore di lavoro c'entra zero: in un mondo in cui tutti iniziano a usare il trattore, lavorare il campo a mano significa chiudere l'azienda.
e menomale, aggiungerei. Chi di noi vorrebbe tornare a zappare a mano i campi? In tutte le epoche le innovazioni sono state accolte con paura. Abbiamo solo paura di ciò che ancora non conosciamo.
@@Testa_Di_Pazzo il motivo per cui le persone hanno sempre avuto paura è che ogni innovazione ha anche causato sofferenze di massa
@@Louis13XIII Le sofferenze sono causate da una cattiva gestione economica e politica, ma le innovazioni di solito comportano una crescita.
I poveri di oggi vivono in condizioni migliori di quelle dei ricchi di epoche passate, e questo grazie ad una innovazione tecnologica e anche politica
@@Testa_Di_Pazzo no questo grazie al fatto che si sono rivoltati, se no campa cavallo che i ricchi avrebbero condiviso il benessere con te.
Solo io ho trovato più agghiacciante il pensiero di Matteo Flora di qualsiasi ipotetico sviluppo di un'IA?
Le civiltà che hanno fatto progredire l’umanità con scoperte e innovazioni avevano una forma di “schiavitù” che permetteva allo “sforzo” di qualcuno di creare. Avere l’Intelligenza Artificiale come possibile soluzione è affascinante. Sempre continuando ad allenare la capacità di sforzo per essere migliori, non spegnendola. In omelia a Messa ho fatto questo discorso perché vale per la crescita dell’interiorità e spiritualità. Grazie del confronto.
Non so ma il discorso di rick che le big Corp non si azzopperanno da sole licenziando il loro 20% sostituibile con le AI mi sembra molto, molto speranzoso
Due ore volate! Un'infinità di spunti davvero interessanti. Grazie
Sono sempre più convinto che non stiamo sopravvalutando ChatGPT, ma la nostra stessa intelligenza. Siamo più "facili" da "emulare" di quanto, presuntuosamente, credessimo.
La penso anche io così, non abbiamo timore finchè non c'è qualcosa che ci rende meno speciali
@@mignawayil timore viene dal rischio di perdere il potere di controllo su eventi sui quali ne avevamo raggiunta una dose. L'essere speciali, come invita a riflettere Flora, potrebbe non essere per tutti un investimento desiderabile. Usare qualcosa che potrebbe darci, come umanità, più controllo in modo tale da poter non dover più badare alla sopravvivenza come specie, non credo darebbe timore a qualcuno. Timore di annoiarsi? Di non avere un senso in un ruolo che si credeva di avere? Certo, se qualcuno ha il timore di cercare la risposta a quello che sta domandando MF (if money weren't an option) allora posso capirlo. Ma ho visto raramente mantenuti e figli di papà avere timore per la loro condizione, semmai, nella loro versione da ricchi, di perderla. Forse ne ho visti tristi perché in quel tempo con sé stessi non stavano bene e nemmeno lo sapevano. Ma sono tutti dei forse, niente affatto certezze.
27:45 Dopo che si è calmato vorrei farle notare che la ripartizione corretta sarebbe 1.10 euro e 0.10 euro
Concordo con Matteo quando dice che sono pochi i luoghi nei quali si possa parlare di questi argomenti e con questa profondità… purtroppo penso che la maggior parte delle mie conoscenze si zombificherebbero volentieri per un reddito garantito e di conseguenza non si pensa nemmeno ad affrontare discussioni così complesse. Complimenti e grazie a voi per questo contenuto.
Per RicK: interessante e in un caso anche esilarante! Matteo (min.27.40) dimostra quanto influente sia il sistema 1 di Kahneman: riporta con fervore l'esempio della pallina e della mazza da baseball e la sua soluzione è...1.05 (un euro e cinque centesimi) "sbagliando lui stesso", sebbene abbia utilizzato tale esempio chissà quante volte. La soluzione nel suo caso sarebbe 1.1, e la cosa che conferma ancor più il sistema 1 è che la soluzione di Flora è quella che nel libro dà Kahneman, ma con altri dati di partenza. Dimostrazione calzante! Il "sistema uno" è sempre in agguato, anche quando si pretende di analizzarlo pensando di utilizzare il "sistema due"
Parliamo della serenità.
La mia serenità l'ho acquisita leggendo Maslow, voglio precisare che la vita comunque ti pone sempre davanti a un bivio dove ogni decisione ha sempre un pro e un contro, Maslow mi ha fatto vedere le potenzialità che ogni essere umano ha e che conoscendole possono migliorare la propria vita.
È certo che tutto dipende dai propri obiettivi.
Spunto di riflessione: alcune risorse come cibo ed energia potrebbero anche diventare "gratis", ma non ce ne sono altre che rimarranno sempre limitate? Non ci sarebbe una ultra-inflazione dei prezzi di tutti quei beni e servizi non essenziali, spingendo quindi chi vuole di piu' a continuare a lavorare? Ditemi se ci sono falle nel mio ragionamento
Questo è probabilmente uno dei dibattiti più seri sull'intelligenza artificiale che abbia visto. Finalmente un dibattito serio ed approfondito che indaga le implicazioni filosofiche e sociali di questa tecnologia che di certo cambierà il mondo.
Finalmente si lasciano da parte ingenui entusiasmi 🤑 e paure irrazionali 😱 per andare davvero al nocciolo del discorso e parlare dei veri motivi per cui provare sia entusiasmo che preoccupazione per la AI.
👏👏👏👏👏
Unica critica : solo chi cade nella fallacia intellettuale di considerare Jordan Peterson degno di essere chiamato filosofo può sostenere che crescere dei figli non sia una sfida.
JP è un po' come Orsini e Fusaro con la differenza che "dispone di una euristica molto più abbondante e ben selezionata" 😂
Molto interessante, vi ringrazio
Estremamente interessante! Complimenti a entrambi per la cultura e la chiarezza.
Le sfide e i sacrifici mi mettono ansia. Per me la felicità è l'assenza di gravi sofferenze.
Le sfide e le sofferenze mettono ansia A TUTTI. E la vita è il contrario dell'assenza di gravi sofferenze: se non impari a farci i conti non sarai mai minimamente felice.
@@rickdufer La felicità non se la possono permettere tutti, per questo mi accontento della tranquillità.
E' sempre un piacere ascoltare Rich e Matteo.
Grazie caro. Bellissima chiacchierata.
Grazie, veramente interessante
bellissima live
Io tiro in frecciatina alla riflessione e dico: Quando ho creato una città autonoma su SIM CITY di solito chiudo il gioco
effettivamente
Mi viene voglia di mollare la civiltà ed andare a vivere come un eremita in montagna con 20 capre, un paio di cani ed un libro: i Pensieri di Marco Aurelio.
Cosa c’entra la cosa della presunta “empatia” (che si può fingere facilmente utilizzando delle modalità ben precise che posso essere studiate e non necessità realmente provare delle emozioni) con il discorso che stava facendo Rick sulla creatività e la dimensione umana/emotiva di un’opera d’arte? Mi rimane davvero difficile prendere seriamente qualcuno che ha dei dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale possa provare dei sentimenti, o comunque provarli nel modo umano/biologico che intendiamo noi.
Video interessante,un libro caldamente consigliato: Macchine ed esseri viventi. L'autopoiesi e l'organizzazione biologica
di Humberto R. Maturana e Francisco J. Varela.
Bella cogitata complimenti!
Bellissima intervista e argomento
Grande Matteo che cita Campus Party ❤ live bellissima!
p.s. occhio a citare Kahneman perché Thinking fast and slow comincia ad avere i suoi anni e alcune teorie (tipo l'ego depletion) che cita nel libro sono state smentite da studi più recenti
ci dici le altre, del libro, che sono smentite da studi più recenti? :) se ti va
vista tutta d'un fiato... che livello!!!
Complimenti vivissimi per la conversazione! Rispondo a Rick, che le aziende non vogliano licenziare gente perché ciò causerebbe una crisi economica si scontra con il problema dei beni comuni. L'economia funzionante è un bene comune che viene impattato in maniera minima dalla singola azienda, poi ovviamente se lo fanno tutti la crisi avviene. Ma l'incentivo individuale del rimpiazzare lavoratori con l'IA è molto maggiore di quello generale del salvare l'economia e se qualcuno comincia a licenziare, mi sembra molto difficile che gli altri aspettino di perdere competitività prima di farlo a loro volta per il solo ideale di salvare l'economia.
Secondo me siamo di fronte al dilemma del prigioniero, ogni azienda guarda per sé, ognuna spera di essere l'unica a licenziare, mentre le altre continuano a mantenere il lavoro.
@@slavianalbanovich9025 esatto, c'è proprio il dilemma del prigioniero alla base della tragedia dei beni comuni
@@corradocok3306 non parliamo poi delle nuove aziende, dovrebbero assumere gente che non serve solo per mantenere la promessa con le rivali?
28:10 È DIECI centesimi + un euro e DIECI centesimi... Anche Matteo Flora ha il quoziente intellettivo a temperatura ambiente. 😁
Confermo.
Rick quindi la (vera) felicità e l'autonomia sono difatto l'assenza di ogni dipendenza. Persone come te, Matteo... si possono considerare dipendenti dalla conoscenza? Se si allora in un mondo dove la possibilità di ampliare la propria conoscenza è limitata, non perdereste la propria autonomia?
"in un mondo dove la possibilità di ampliare la propria conoscenza è limitata" chi ha mai sostenuto questo? Dare la possibilità di zombificazione non implica il doversi zombificare per forza
@@s3rit661 certamente, ma io non mi riferivo al discorso fatto nel video. Stavo ipotizzando uno scenario distopico dove la possibilità di ampliare la propria conoscenza fosse limitata. Allora mi chiedevo come, in questo mondo, persone che basano la propria vita sulla sapienza e la cultura avrebbero reagito
...ma com'è che in tutti i blog c'è sempre una chitarra sullo sfondo? (Io mi iscrivo solo ai canali senza la chitarra sullo sfondo, altro che Intellighentzia Artificilale!!!). Per quello che riguarda seriamente la I.A. seguo solo Federico Faggin.
grande discussione
Rick io non capisco perché porti avanti questa idea che l'autostima e la felicità devono dipendere solo dall'interno. Non siamo delle monadi, mi sembra una pretesa veramente assurda per oggetti fatti per interagire con l'esterno. Anche il fatto che la felicità debba essere uno stato immutabile dal tempo, che senso ha per creature mortali fatte per cambiare nel tempo? Tu stesso non sei più felice ora che hai trovato la tua strada rispetto al lavoro in consulenza che facevi prima? Pensi onestamente che saresti felice uguale a o come lo sei ora se domani tua moglie ti lascia o chiude youtube? Cioè mi sembra più che legittimo essere infelice se perdi il lavoro dei tuoi sogni o la donna che ami. Mica puoi vivere come fossi fatto di MDMA tutto il tempo (letteralmente non puoi, pure se ti droghi dopo un po' smette di avere effetti positivi).
Interessante il discorso della gavetta, se con un AI appiattisci tutte le barriere di ingresso di un lavoro, il livello di partenza diventa quello con zero sforzo, e non sará 'vendibile'. A quel punto un novizio dovrá essere un pò piu bravo di qualsiasi utilizzatore di AI. Rendendo magari quasi obbligatorio masterare la AI per introdursi in un settore? 🤔
28:12 mettiti dentro anche te nell'errore 😂
Hhahahaha
Invece si 1.10 ho detto 1.20 :)
Esatto hai detto 1.20 di totale, ma nella spiegazione hai detto 1.05
Ovviamente penso sia stata l'abitudine sul fatto che in genere questo esempio viene proposto sempre con il totale di 1.10 e tu l'hai proposto con il totale di 1.20.
È inutile dire che questa distrazione non squalifica in nessun modo la lucidità con cui hai espresso tutti i concetti. Veramente interessante 😊
Salve scusate ma non riesco più a trovare un passaggio durante la puntata in cui Rick cita un libro che parla di alieni. Nel merito si fa riferimento al fatto che questi fungano indirettamente da collante sociale per l’umanità, la quale si ritrova nella condizione di collaborare coesa per affrontare o gestire l’interazione con queste entità extraterrestri. Non riesco a trovarlo più nel video ma mi chiedo se non si tratti de “Il problema dei tre corpi” di Cixin Liu? Qualcuno lo sa?!
Tra le Top 5 cogitate !
❤ più Matteo Flora per tutti. Questa per me è la filosofia che tocca l'umanità di oggi e sarebbe ottima anche una cogitata con Gennaro Romagnoli sullo stesso tema... ma con Matteo... non una volta all'anno! Almeno tre 😊
Sono finito per caso su questa chiaccherata, ed e' bello vedere e sentire persone con questo livello di comprensie delle cose.
Se non dovessimo piu' preoccuparci di sopravvivere penso che una delle cose che farei sarebbe proprio chiaccherare con gli amici per pormi domande a cui dare risposte. (E qui servirebbe sempre il liquorino da meditazione e posto adatto, quindi di investite su questo per la prossima fase economica!😂😂😂)
Se fossi un conoscente "Felice" di Flora mi farei delle Domande....Rick concordo con la tua visione della Felicità...tutto il resto è Noia
Ho una domande sulla prima mezz'ora: ma se le tecnologie ci portano a usare sempre meno sforzo cognitivo non è un bene dato che quel surplus di sforzo possiamo usarlo per altre cose che magari ci stimolano o interessano di più?
Certo, ci sono quelli che "butteranno" quel surplus ma c'è anche il caso sopra
Su quello che avete detto poco dopo: se appunto posso fare meno fatica possibile in ambito lavorativo non è detto che quella fatica non la farò, magari la utilizzo per prendermi cura del mio corpo, per fare sport, per leggere o per portare avanti i miei hobby in modo sempre più approfondito
Secondo me matteo non riesce distinguere l'impegnarsi in qualcosa e l'impegnarsi al lavoro
Il discorso che fa "che merda ho fatto 10/10 oggi, potevo fare 11/10" si può applicare tranquillamente alla palestra per individui che però fanno sempre 6/10 al lavoro, ma questo non significa che non sappiano impegnarsi, semplicemente si impegnano in quello che gli interessa
Quando c'è da considerare la possibilità di grossi guadagni vs diritti umani sono sempre molto scettica a scommettere sui secondi. Ma mi chiedo se i valori etici della nostra società possano avere la meglio sulla minaccia che la AI rappresenta per così tanti mestieri. Faccio un esempio pratico. Ad inizio aprile è apparso un articolo su Rest of World che dava uno sguardo sullo scenario apocalittico della game industry cinese in cui qualcosa come il 70% dei creativi stava perdendo il suo lavoro. Quell'articolo incarnava la paura dei creativi di tutto il mondo eppure a mesi di distanza, in occidente sempre più studios hanno fatto firmare clausole di contratto ai creativi in cui veniva loro vietato di utilizzare AI nei lavori richiesti. Io stessa ho firmato questa clausola con uno studio d'oltreoceano per cui lavoro.
Ora, non mi illudo che tutto questo sia per bontà d'animo ma piuttosto per la paura del copyright infringment. Fin'ora, le regolamentazioni sul copyright hanno sembrato favorire gli umani anziché le AI ed è possibile che nel prossimo futuro molti governi occidentali aggiungano nuove regolamentazioni per tutelare i diritti della gente, anche in ambito creativo. E questo anche grazie al movimento di creativi che con scioperi e azioni legali stanno cercando di proteggere la loro professione. Senza contare le shitstorm pronte ad esplodere ad ogni scandalo e imbroglio dove la AI è coinvolta (se vuoi farti una risata, cerca info sul vincitore imbroglione del SPFBO's cover contest)
Nella vostra cogitata, tra l'alto super interessante, mi sembra che manchi un po' l'elemento di intervento umano. La resistenza, la presa di posizione, le regole della società.. soprattutto nel punto di vista di Matteo che forse come dicevi tu, sta facendo un po' troppo il nerd xDD
Oppure sono io che mi illudo e, dopo un'iniziale resistenza, verremo tutti spazzati via inesorabilmente XDD
Si però 1.05 + 0.05 = 1.10 ...
Scusa Matteo 😅
haha vero, vabbè è il concetto che conta
L'errore rende ancora più chiaro il concetto, viene quasi da pensare che sia fatto apposta. 😅
Nel dubbio mi son scusa! Non si sa mai con lui! Magari mi fa una supercazzola estrema e viene fuori che ha ragione lui!
Domanda a Chat GPT.
Possiamo dividere in due tronconi il presente video (inizio-1.16.05 e 1.16.05-fine)?
Trova i motivi e gli effetti.
questo è esattamente quello che provavo a dire a Shy di Breaking Italy. Non è il teatro. E' l'argomento. E' la chiaccherata.
Questo è stata una delle migliori puntate di sempre di Daily Cogito, e una delle migliori puntate di podcast che io abbia mai sentito. Neanche Lex Fridman ha portato tematiche così filosofiche con tutti gli esperti di AI.
@MatteoFlora 1:42:59 comunque è 10 cent e 1euro e 10 cent, quella tessera del MENSA è revocata!
Innanzitutto complimenti per la cogitata, mi e' sembrata un Lex Friedman podcast in italiano, e Dio solo sa quanto mancano contenuti del genere nell'internet nostrano.
Poi vorrei aggiungere un'altra possibilità alle due di cui avete parlato, ossia tra l'estinzione, il disastro, chiamatelo come vi pare, e una civiltà profondamente diversa da quella di oggi.
E se la terza opzione fosse quella di un salto evolutivo dell'essere umano? Mi spiego.
Se creiamo macchine migliori di noi in tutto, dal lato fisico a quello intellettivo, di fatto diventiamo obsoleti come specie, ma, d'altro canto, l'uomo se può fare qualcosa prima o poi la farà. E se quella cosa in questo caso sia modificare noi stessi? Che sia geneticamente oppure integrandoci organicamente con le macchine e le ai che creiamo. E non mi sembra così fuori dal mondo come situazione anche perché le persone ,come avete detto anche voi, non saranno mai tutte d'accordo sull'accettare una situazione del genere e prima o poi, da qualche parte, qualcuno inizierà a modificare il DNA dei propri figli, o a integrare ai al proprio sistema nervoso. E prima o dopo, da qualche parte, qualcuno riuscirà ad avere un vantaggio competitivo, inteso come un vantaggio cognitivo, nei confronti del resto della popolazione.
Questo apre problemi etici e morali ancora più enormi di quelli discussi in questo video.
Be rick sull'ultima parte dell'abbondanza potresti farne una puntata con boldrin, e magari farla a tre con anche matteo se è ancora possibile😂
Da quanto ho visto in passato Flora e Boldrin non si amano molto😂
ma i ragionamenti sono stupendi e bellissimi e le analisi stratorferiche e davvero interessanti ma una domanda che mi pongo quotidianamente da anni (lavorando nel mondo della produzione di contenuti visivi) è: ma la creatività esiste davvero? cioè possiamo davvero pensare che siamo capaci di "creare" qualcosa o abbiamo nella nostra esistenza sempre invece "scoperto" qualcosa, secondo me ciò che fa la differenza non è la questione della creatività ma è la questione dell'intuitività; l'intuito è alla base di un processo evolutivo, la domanda oggi è per me l'AI ha (avrà) intuito? o usa il sistema di salto nel buio per costruire risultati che hanno bisogno di una approvazione esterna per essere convalidati?
Il dibattito sul futuro del lavoro dei colletti bianchi e dei lavori creativi è cruciale e credo che Rick anche se con buone argomentazioni sottovaluti delle cose importanti: il capitalismo è per definizione egoistico, è interessato a programmazione a breve/medio termine e soprattutto non ha una visione d'insieme. In altre parole nessuna azienda farà mai il ragionamento di preferire il mantenimento del lavoratore umano sebbene più 'lento', oneroso e che richiede diritti per salvaguardare in termini generali il consumo. Ogni singola azienda baderà al proprio interesse momentaneo: l'intelligenza artificiale non fa ferie e non si ammala, non ha diritti sindacali e soprattutto costa meno. Nel breve periodo il vantaggio economico di ogni particolare azienda è innegabile; poi il fatto che questa situazione quando diverrà endemica causerà enormi problemi sociali e ripercussioni economiche non verrà preso come una responsabilità del mercato ma verrà scaricata sugli enti pubblici un po' come è e tuttora sta avvenendo con la crisi ambientale.
Gioco alcolico: bevi uno shot ogni volta che Rick dice "certo".
1.10 € + 0.10 = 1.20😂
bella live, rick, tu dici certa gente rimarrà indietro, sei sicuro che quelli "avanti" non cadranno cecamente nel burrone?
Se cadono quelli avanti chi sta dietro cade allo stesso modo, esattamente come gli scalatori che salgono in cordata
Ma la domanda che mi viene è: se la mentalità collettiva viene resa "più ignorante", sarà ancora utile avere dei senior pubblicitari, oppure basterà un mercato meno creativo e quindi perfettamente gestibile da un A.I?
C'è una domanda sottintesa quando si parla di IA a cui vorremmo rispondere negativamente ma che temiamo di dover rispondere positivamente: ma l'IA e' più "intelligente" di quella umana?
Per rispondere a questa domanda dovremmo innanzitutto definire cosa sia intelligenza. Credo che sicuramente possiamo dire che è più veloce, più intelligente, boh credo di no.
Non credo poi che l'IA produrrà il reddito universale ne tanto meno che ci si fermerà prima di licenziare manager, dottori, ingegneri, giornalisti, economisti creatori di contenuti etc.
Piccolo inciso. Fa tenerezza che abbiamo applaudito quando la globalizzazione e l'automazione hanno fatto strage di milioni di figure professionali ed adesso ci preoccupiamo o invochiamo la giustizia divina o i sindacati quando si tratta di poche mosche bianche (noi).
Credo che l'IA alla fine aumenterà esponenzialmente la stratificazione sociale.
Le persone avranno più possibilità economiche, di curarsi di essere creative quanto più avranno accesso alla tecnologia.
Sara' una piramide a base larghissima ma poco alta.
Sara' una sorta di società indiana su larga scala, ove pochi hanno tutto e tanti invece continuano a spaccare pietre col martello sul ciglio della strada o portare il te e non perché non ci siano altri mezzi per farlo, ma solo perché quel "lavoro" non è economicamente o intellettualmente interessante per le caste superiori.
Ecco questo è quello che mi sembra plausibile e che in fondo temo.
Grazie anche per la montagna di cose che può trovare un 86enne piuttosto 'acerbo'.
Bellissima Cogitata... penso di essere eroe/zombiFicato ggwp
Pensavo di aver raggiunto il massimo della comicità trash con spongebob AI, poi ho visto i media negli ultimi giorni.
Avevo regalato "Pensieri Lenti e Veloci" a mia madre, che all'epoca leggeva 200 libri all'anno (di narrativa, s'intende), e mi disse "bello sto libro, ma dopo le prime pagine ha continuato a spiegare la stessa cosa, fino alla fine. Come si fa a scrivere un libro cosi'?".
Dibattito molto interessante. Rick la tua fiducia nella saggezza di lungo periodo della classe dirigente (per cui non licenzierebbero perchè eliminerebbero i loro stessi clienti) è smentita da tutto quello che vediamo tutti i giorni in tutti gli ambiti. Il manager cerca di massimizzare i profitti della sua azienda di breve periodo, licenzia perchè sa che se anche non lo farà lui lo faranno gli altri. È lo stesso motivo per cui ci compriamo il cellulare nuovo anche se quello vecchio funziona ancora sbatendocene dell'inquinamento. Il suicidio collettivo è generato da scelte individuali "profittevoli", Non esiste un istinto di sopravvivenza di specie, esistono miliardi di istinti di sopravvivenza individuali.
Non ci sarà la sostituzione completa dei lavoratori.
Verrà messaa l'IA a servizio degli attuali lavoratori.
I compiti più "automatizzabili" verranno fatti fare all'IA, i lavoratori valuteranno il lavoro dell'IA in base alla loro esperienza.
Questo, sebbene non porterà ad un rimpiazzamento completo, determinerà sicuramente una riduzione del personale sul lungo termine, in quanto si parte già da una posizione di "sovrannumero di dipendenti".
Questo vuol dire che (senza scomodare il caso di contrazioni ecnomiche) sia in caso di turnover o pensionamento, l'azienda potrà decidere di non rimpiazzare il lavoratore, traducendosi di fatto in una riduzione del totale dei dipendenti, senza impattare la qualità del prodotto/servizio fornito. Moltiplicando questo per tutte le aziende del mondo, si otterranno maggiori guadagni per le compagnie, senza un proporzionale aumento dei posti di lavoro a disposizione.
Marco Rossi
Gentili Rick e Matteo, solo oggi per puro “caso” mi è capitato un vostro video su You Tube. Ho apprezzato il vostro dialogo sulla AI, in particolare trovo interessante la vostra opinione sulle inaspettate potenzialità “creative” della stessa. Vorrei porvi questa osservazione sull’argomento: non credete che alla lunga l’applicazione massiccia della AI sui dati del Web avrà come effetto la loro progressiva obliterazione? Il masticare e rimasticare all’infinito il già masticato, appiattirà inevitabilmente i dati originari del Web, produrrà una sorta di entropia del patrimonio culturale umano. In altri termini la AI non solo rischia di mostrarsi priva di creatività, ma rischia pure di diluire e confondere, in una marea di dati “masticati”, anche le opere umane, realmente creative…
Bellissima cogitata
complimenti ad entrambi!
Per quanto riguarda un'ipotetico universo futuro dell'abbondanza (ammesso che sia davvero raggiungibile), secondo me l'uomo procederebbe verso una progressiva "ludificazione" della realtà in cui ogni azione non dipenderebbe più da una necessità cogente, ma sarebbe il frutto di una ricerca o di intrattenimento (il classico passatempo) o di elevazione intellettuale / spirituale.
Pertanto, e su questo concordo maggiormente con Riccardo, prevedo in questo caso una distinzione tra esseri umani che appagano lo stimolo istintuale (rettiliano) finendo per disciogliere la propria coscienza nell'apatia e nell'afasia dell'intrattenimento continuo (già ne vediamo delle manifestazioni in alcuni ragazzi di oggi; e in una porzione di persone che sfrutterà il maggiore tempo libero per continuare a formarsi e ad accrescere le proprie conoscenze e competenze al fine di arricchire la propria individualità.
Quindi secondo me l'istruzione continua (con l'estensione dei percorsi di studio/formazione all'intera vita) e la divulgazione assumeranno un ruolo centrale nel determinare quanto ampia sarà la porzione di uomini aristocratici (nel senso greco di elevati culturalmente e spiritualmente) riscattati dalla IA, e quanto quella di zombie nullificati da un intrattenimento sempre più invasivo.
Lascio a voi intuire quale tra queste due classi avrà funzione di governo...
Bellissima cogitata. Io penso che al di là di tutte le possibili e auspicabili visioni del fututo, molte prospettate nella chiaccherata, c'è un dato ineliminabile, che le AI corrono troppo veloci, ad una velocità che neanche i loro programmatori erano preparati. L'umanità ha più volte dimostrato di non essere sempre in grado di rispondere celermente agli scossoni sociali che riceve, e l'AI sicuramente sarà uno di quelli. Quindi, ancora prima di chiederci come sarà il mondo in cui le AI pervarranno ogni ambito del lavoro umano, dovremmo chiederci: l'umanità è pronta?
l'umanità quale? Perché come sempre ci sarà chi è pronto e chi no.
Qual è la differenza tra autonomia e libertà?
1:06:32 Rick 300%
Non saprei, il mondo proposto da Matteo sembra un po' Matrix. Secondo me entrano in gioco anche altre variabili. Un po' occidentalocentrico. Il resto del mondo che non ha accesso a queste tecnologie? E l'energia, per tenere in piedi tutto il sistema, da dove la si prende? C'è molto da discutere.
Questo all'epoca ha messo a post Boldrin, che parla sempre di cose che conosce solo per sentito dire. Mi sta simpatico.
Invitate Riccardo falcinelli per il tema ai arte, per favore.. con Matteo flora magari
Sto ancora risolvendo l'enigma della palla
bella discussione , un appunto, discutete su una futura civiltà zombie, ora la domanda è : Perchè secondo voi non siamo una civiltà zombie?
L'abbondanza non esiste perché i desideri sono infiniti mentre le risorse sono sempre scarse nella misura in cui devono farvi fronte. Se tutti avranno la Citroen di cittadinanza, allora sarebbe come se nessuno ce la avesse. È come dire diamo 5000 euro al mese a tutti i poveri, mica diventano benestanti. Semplicemente l'inflazione derivante si mangia i soldi gratis che hai dato a pioggia. Idem vale con le Citroen e con qualunque altra cosa, se a tutti dai la panda di cittadinanza la gente vorrà il bwm e sarà insodisfatta del livello raggiunto anche se hai alzato l'asticella per tutti. Ci si abitua velocemente al benessere (il contrario molto meno), ma soprattutto molto in fretta si annulla l'effetto livella. Senza considerare che così crei dei servi dipendenti dalle elargizioni del dittatore, sia anche quest'ultimo una AI.
Sarò stato cognitivamente pigro, ma il sillogismo che fa derivare dall'automazione dei lavori "creativi" un mondo dell'abbondanza non mi è per nulla chiaro. Anche in abbondanza di giornalisti, marketing manager e creator digitali (figure già discretamente inflazionate), ho l'impressione che il buon cibo, i bei posti e i materiali per fare le macchine volanti saranno ancora scarsi abbastanza (e sempre di più) da continuare ad essere un incentivo sufficiente alla competizione e all'impegno della gente, forse solo su piani diversi rispetto ad oggi..
o banalmente anche i materiali per costruire l'AI fisica, che noi immaginiamo senza limiti ma limiti li avrà di certo, non sappiamo solo quali
La gavetta continuerà ad esserci le aziende continueranno ad assumere nuovo personale, anche per un ricambio generazionale, certamente in numero minore rispetto a prima, ma chi farà la gavetta la farà per imparare anche ad utilizzare l'AI, questo implicherà meno manovalanza intellettuale... e chi sarà assunto dovrà aspettare molto meno tempo per avere incarichi di responsabilità.... inoltre prima si dava piu valore al saper scrivere in certi contesti, grazie all'AI succederà quello che è successo nel campo della musica e della grafica, come non serve piu essere dei musicisti per fare musica o degli artisti per fare grafica, non servirà piu essere degli scrittori per saper scrivere bene, perchè una volta definita l'idea ci penserà l'hai a formalizzarla... quindi quello che farà l'AI sarà di dare ulteriore valore alle idee nella loro purezza e autenticità a discapito del talento artistico... Quindi come chi non ha un talento da musicista oggi può comporre musica, anche grazie a strumenti come chat GPT anche chi non ha un talento da scrittore potrà scrivere libri, l'importante è il contenuto, poi la forma ci penserà l'AI a redarla che fungerà da ghostwriter.
L'idea di Flora di una società in cui la gente lavora per passione e non per necessità mal si sposa con la nostra necessità di lavoratori manuali: chi ambirebbe a fare lo spazzino, l'O.S. o il facchino, mestieri non toccati dalla rivoluzione tecnologica che si prospetta all'orizzonte, senza la spinta della necessità economica?
Il giorno che non avremo più bisogno di lavorare per vivere saremo tutti giocatori viaggiatori e filosofi. L'idea non mi spaventa.
Faccio un paio di considerazioni così, tanto per aggiungere la mia... La creatività è un fatto più complesso dell'oggetto che viene "creato". Se limito la creatività alla possibilità di un'intelligenza, naturale o artificiale, di produrre un'opera, quale che sia, mi perdo la complessità del pensiero che l'ha prodotta. In questo senso l'AI può essere uno strumento, a servizio però dell'artista, che è la persona che, per nessun reale motivo, dà un senso all'opera. Che senso avrebbe avere un robot che crea dei ready made? O la merda d'artista? Se anche lo facesse, cosa ce ne faremmo? L'AI non sa cosa significa essere picchiati, o sentire la brina sulla pelle alla mattina, e se anche lo sapesse non aggiungerebbe nulla al motivo per cui siamo creativi. L'arte, che è la capacità di confezionare con maestria i nostri pensieri, risponde a un'esigenza talmente interiore, che già senza conoscere la vita dell'artista ha poco senso cercare di capirne un'opera. Un quadro di Fontana non è solo una tela con un taglio. Questo porta poi al tema dello "stile", della possibilità spesso molto astratta di riunire tra loro tante cose con un qualcosa di coerente, molto difficile persino da esplicitare. Per cui una persona può avere lo stesso stile in tutte le opere che crea, ma anche nel modo di vestire, nell'atteggiamento, nel modo di scriverne, nella casa in cui vive, per sua necessità spesso inconsapevole, non per scelta semplicemente tecnica o "intelligente". Credo che quello che ci permetterà di salvarci senza neanche pensarci troppo è la nostra capacità e necessità di fare cose totalmente inutili. E chiunque ne fa di cose inutili, al netto dello snobismo di sentirsi superiori perché si studia qualcosa, rispetto a chi magari passa ore a smontare e rimontare il motore dello scooter. Chiunque vive la spinta verso le cose che non servono a nulla, e anche quando le AI saranno onnipresenti esisterà chi lavora il legno con la pialla e la vastringa, chi aggiusterà automobili di 50 anni prima, chi scriverà quello che prova e chi lo leggerà, chi farà video in cui balla e chi li guarderà, e, tutto questo, per nessun motivo, come per nessun motivo si decorano le cose, si suonano strumenti musicali, si fanno le passeggiate sui colli. La dimostrazione? Non serve l'AI per suonare la chitarra meglio di me, bastano tantissimi chitarristi umani. Eppure, la consapevolezza di non suonare bene come loro, o che alcuni strumenti automatici lo faranno divinamente, non scalfisce minimamente la mia voglia, alla sera, di fare quattro accordi semi sdraiato sull'amaca. La chiave, è che quasi tutto non serve a niente.
Pensare che vi serva della sfida e degli obiettivi da raggiungere per migliorarvi è solo il frutto della mentalità del progresso, una mentalità macchinosa, figlia dei nostri tempi. Io sinceramente, non ho bisogno di niente. Prendo un bello stipendio ma spendo una cosa come 300€ al mese perchè letteralmente non ho bisogno di nulla, ne di macchine costose, ne di case di lusso, non ho bisogno di andare per locali o di aprire chissà quale attività per sentirmi realizzato. Sinceramente, io voglio stare con me stesso, pensare a me stesso, e imparare a suonare fare passeggiate nei boschi accendere falò. Tutta la retorica del "divario collettivo per sentirti felice" è un pensiero intellettualoide elitario, non mi ritengo un idiota, anzi ma la vedo come un percorso quello della felicità e di strada ne ho ancora tanta da fare. Ma pensare che per essere felice hai BISOGNO di un lavoro, è il motivo per cui nasce il pensiero di destra, da cui io mi discosto totalmente.
Io flora con i capelli ancora non riesco a digerirlo
Malox!
@@MgpF scherzavo, sei bellissimo Matteo
L'uomo è "curioso" da etimologia del termine (prendersi cura). È biologicamente orientato, come gli altri esseri viventi, a prendersi cura di sé, degli altri e delle cose.
Detto ciò penso che l'uomo possa e debba passare da curatore della vita a esperitore attivo, senza il peso del dover spendere tempo e fatica a sopperire a mancanze: ognuno è un mini-Dio.
Abbiamo bisogno di palestre per la mente per evitare di diventare scemi al completo
1,1+0,1=1,2
Tutto ciò è inquietante.....a me non piace per niente questo sviluppo dell'AI....
Bellissima live. E Matteo sullo sforzo cognitivo sbaglia il calcolo: dice 5 centesimi + 1 euro e 5cent, che fanno 1 euro e 10, non 1 e 20 😺
19:19 ma lo stagista impara, a chstGPT, per ragioni di sicurezza, è stata disabilitata la capacità di imparare dal dialogo con gli utenti
Cosa beve? grappa???
Yes, rubata a Ric! Se non vado errato è della Poli Cleopatra.
Bellissima cogitata. Per avere un esempio concreto del "divide cognitivo" basta andare in una qualsiasi scuola e prendere i genitori. La stragrande maggioranza fa parte della categoria "voglio essere lasciato in pace"/zombie, però se ti azzardi a dire qualcosa, vieni subito isolato, insultato, etc... Grazie per avermi fatto riflettere.
Sarebbe bello fare un esercizio linguistico banale ma innovativo : provare a fare una chiacchierata bannando totalmente i superlativi assoluti
Sto ascoltando questo video appena dopo aver scritto ciò che avete anche voi affermato, ma mi capita sempre più spesso di ritrovare ciò che conferma le riflessioni appena dopo averle partorite, (con “voi” non mi riferisco ai protagonisti del video, ma a un establishment culturale dominante astratto ma non troppo)
“Imparo ogni giorno qualcosa di nuovo sull’arte, come ad esempio il fatto che l’AI non è arte e non lo sarà mai, e incitare all’ammissione di ciò che è una menzogna e una pretesa astrusa di un progressismo entusiasta coi paraocchi che arriva a negare persino la natura, nella ridicola presunzione di poterla superare e sovvertirne le leggi, non la renderà più vera, potrà semmai imporre l’ennesimo dogma laico di una religione delirante più di ogni altra finora partorita dall’insensatezza umana. Non si tratta di negare il progresso, non è questione di ignoranza o paranoia da terrapiattista, si tratta invece di chiederci se questo ci sta servendo o meno e in cosa sta davvero migliorando le nostre vite. Dovremmo davvero interrogarci in piena coscienza e obiettivamente sul destino dell’umanità e la direzione che stiamo prendendo, se ciò di cui abbiamo bisogno come uomini, come artisti, scienziati, scrittori, operai, commercianti, come essere dotati di coscienza superiore, è delegare ed affidare a una macchina, un algoritmo, una stringa di codice, ogni attività che finora ha connotato e definito la nostra identità, lo scopo della nostra vita, la nostra vocazione profonda e il talento innato peculiare a ciascuno e per ognuno differente e la cui esecuzione nel corso dei secoli ha reso la vita dell’essere umano degna di essere vissuta e la cui soddisfazione di poterla compiere ha permesso a costoro di superare ostacoli e difficoltà a volte insormontabili,. Perché oggi l’uomo medio lavora per sopravvivere, spesso svolgendo attività che nulla hanno che vedere con lui, per le quali non ha alcun talento, nessuna passione, per mera sopravvivenza materiale e delle quali giustamente non vede l’ora di sbarazzarsi delegandole magari un’intelligenza artificiale o chiunque altro non sia lui. Ma chi ama il proprio mestiere e lo ha scelto intenzionalmente, arbitrariamente, coraggiosamente, scrutando dentro di sé e trovando ciò che è davvero, il suo destino, questi ne va fiero, può continuare a lavorare senza sosta per ore, notti intere, quello per lui il è il divertimento più autentico, appagante, esaltante.
Piuttosto che lo svago che la maggior parte delle persone brama per annegare la disperazione di una vita senza senso alla fine di una giornata di lavoro ingrato e detestato, magari preferirà lavorare da solo in uno scantinato putrido e ammuffito, saltare i pasti, dimenticare finanche il mondo intero finché permane in quel flusso ispirato, “entusiasta” nel senso etimologico originario: entuṡiasmo s. m. [dal gr. ἐνϑουσιασμός, der. di ἐνϑουσιάζω «essere ispirato», da ἔνϑεος, comp. di ἐν «in» e ϑεός «dio»]. - 1. Presso i Greci, la condizione di chi era invaso da una forza o furore divino (ἔνϑεος), cioè della pitonessa, dell’indovino, del sacerdote, nonché del poeta, che si pensava ispirato da un dio. Il mito del progresso ci illude e persuade che andare avanti significhi necessariamente migliorare.
Non è così ed è palese e se forse riusciste a scardinare sta retorica propagandistica con cui vi hanno programmato le le menti attraverso l’educazione acritica che viene impartito nella maggior parte degli atenei, potreste vederlo anche voi.
Piuttosto che realizzare la potenzialità dell’uomo la direzione del progresso è quella di renderlo obsoleto, garantirgli comodità, lussi e piaceri effimeri Perché stia buono, come un animale in gabbia ben nutrito.
Il punto è che chi riceve privilegi senza esserseli meritati, in fondo resterà insoddisfatto e presto Quegli svaghi non li recheranno più alcun diletto. Non abbiamo bisogno che la tecnologia faccia le cose al posto nostro, abbiamo necessità assoluta di poter fare ciò che amiamo in cui siamo dotati a metterlo al servizio del resto dell’umanità.quello che la tecnologie è il progresso la democrazia dovrebbe garantirci, non è affatto Quel che ci offre l’intelligenza artificiale, non dobbiamo fare di più risparmiare tempo o riposarci, dobbiamo sentirci utili, sviluppar le nostre qualità scoprirla raffinarle,condividerle. È trarre da questa il nostro sostentamento, guadagnarci con soddisfazione i piaceri e le comodità e non grazie alla tecnologia ma grazie a noi stessi al nostro potere alle risorse immensa che dovrebbero piuttosto aiutarci a coltivare e scoprire. Mentre non fanno altro che insinuare quanto poco siamo competenti inetti e come per tal ragione ci salva assolutamente la tecnologia, l’intelligenza artificiale lo scienziato la laurea il titolo lo strumento gli oggetti il compagno invidiabile, tutto fuorché guardare all’interno di noi dove davvero dovremmo cercare. E se questo è progresso ben venga il regresso, che Platone si parlava di maieutica e oggi mi parlano di ste troiate.
Mi vengono a dire che non posso parlare, che sono ignorante incapace di capire perché non ho letto il libro x, il filosofo y o non conosco la teoria quantistica z.
Non ho bisogno di sta roba per interpretare me e il mondo, anzi, più assimilo pensieri altrui e meno sarò capace di scrutare con chiarezza e purezza obiettiva.
Non è vero che la teoria dell’evoluzione non funziona più, è che funziona in modo diverso: noi italiani ci stiamo estinguendo a causa della nostra incapacità a governarci. Il rapporto nascite morti è 7 a 12, è dovuto venire Elon Musk ad incoraggiarci
Interessante, però Matteo lo facevo meno materialista
siamo già dentro la singolarità
E' mancato Ted Kaczynski, sarebbe da fare un coccodrillo con analisi del pensiero!
LA zombificazione c'è sempre stata... solo che prima era mascherata....stare in una catena di montaggio per tutta la vita non è una vita da zombi?
Ora tutto questo sta venendo a galla e stanno aumentando le persone che prendono coscienza di non voler vivere una vita da zombi...
Quando spegne sto neuroni specchio non si capisce un cazzo 😂
Io vedo tanta ipocrisia quando di fronte alla domanda "come motiviamo un individuo a lavorare/fare/vivere?" Matteo risponde "Ehhhh non siamo programmati per vivere così?"
Allora a cosa serve creare queste intelligenze se non per gasarsi dei traguardi dell uomo?
E si, il 95% dei lavori é "merda", ma é l ambiente e la relazione sociale che si crea che dovrebbe spingerci a lavorare per tutti (cosa che purtroppo con la competitivitá si perde moltissimo)
Io vorrei che invece di girare intorno a ste macchine, ci concetrassimo di più su come risolvere i problemi "veri" del mondo: la carne sintetica -> fame nel mondo per esempio.
Secondo me già sappiamo in cuor nostro che l AI non puó darci quella serenità che l individuo cerca, Matteo nel suo modo di fare mostra esitazione amquando parla di AI esternalizzata, e alla fine sappiamo che ci potremmo concentrare su invenzioni davvero utili a livello sociale + non distruttive piuttosto che creare illustrazioni, canzoni e testi che, alla fine, sono alcune delle poche skill che ancora vengono vissute per l aspetto "tribale" dell arte in sé, a cui poi segue il bolerne fare un lavoro.
Punto di vista pragmatico di una pwrsona qualunque in un mondo molto intelletuale, ma un po' chiuso a parer mio nella sua torre d avorio
Quello con la barba senza occhiali e un kalashnikov di parole si parla addosso ascolta poco ingurdabile