Molto bello vedere Sarà Casasola fra le grandi del Ciclocross, potenzialmente potrebbe anche vincere una coppa del mondo nei prossimi anni. Sarebbe bello vedere un salto in avanti anche di Francesca Baroni, lei già l'anno scorso aveva deciso di correre in Belgio, e non c'è bisogno di ricordare le difficoltà aggiuntive che sicuramente non la aiutano. Per quanto riguarda il ciclismo italiano noto che la vostra opinione è l'opposto rispetto ad altri giornalisti e anche ad esempio ai ragazzi di GCN che hanno parlato ancora di difficoltà nel settore giovanile e della mancanza di una squadra world Tour italiana. Aggiungendo poi che servono squadre allievi e juniores più professionali per portare i ragazzi migliori al top. io non sono dentro il settore ma sentire che chi ha passato una vita in bici ha opinioni così diverse non fa che mettermi confusione... Come facciamo a risollevare il ciclismo maschile italiano su strada? In pratica come troviamo il nuovo Nibali? Quello che può trainare i giovani dal divano alla bici?
E' un discorso molto lungo Luca, ma la nostra trasmissione segue da almeno 20 anni il ciclismo giovanile. Se ci fermiamo solo alla strada è un discorso, ma se analizziamo i teams esordienti/allievi a livello multidisciplinare (quindi anche cross/mtb e pista) tanto male non siamo messi. Ci sono squadre che ogni anno tirano fuori talenti assurdi. Quello che manca è la continuità, non a caso, quello che abbiamo detto in trasmissione, è che dalle categorie UCI tutto cambia e i problemi sono lì...a mio avviso perchè non si è ancora accettato che un junior ormai è un semi prof, non si è accettato che il ciclismo è cambiato e per fortuna non tutto ruota attorno alla strada, i giovani di 15 anni oggi hanno le idee chiare e vedono prospettive fuori, qui da noi ancora li obbligano a smettere di fare cx per andare su strada...e questo perchè? Lascio a te la riflessione sottolineando il fatto che molti giovani italiani lavorano come preparatori in squadre estere...e da noi manco sono stati presi in considerazione dai teams... In Italia c'è solo un problema, si ragiona come 25-30 anni fa, con un approccio stradacentrico e vecchio. Questo penso, e quando lo dico c'è anche gente che si offende..ma basta analizzare dati, guardare cosa fanno fuori, e la risposta ce la diamo da soli.
Aggiungo che in questo periodo il tema è tornato di moda... guarda caso perchè lo si sfrutta in ambito politico, quando è un problema che di fatto c'è da anni, e come hai notato tu, riguarda spesso il maschile perchè le donne sono state considerate dall'utente medio italiano un "ciclismo di serie B" come chi fa e commenta Cx, mtb ecc ...nel ciclismo femminile si è sempre fatta la multidisciplinarietà vera e non a parole e questa ha sempre portato i suoi frutti. Fortunatamente l'interesse per il femminile è esploso negli ultimi anni, anzi qui siamo ancora indietro, e queste giovani ( allieve, esordienti) sono molto scafate e hanno già capito cosa è giusto fare, perciò sono già più sveglie e se vedono che qui non c'è margine di crescita, se ne vanno fuori...del resto dati alla mano, le nostre ragazze che passano sono tutte universitarie con un profilo scolastico di alto livello, non hanno problemi ad andare a correre x teams fuori...diversa sarebbe l'analisi da fare sui pari età maschili, quando sento ancora di ragazzini che "mollano la scuola" per fare ciclismo, mi dò tante di quelle risposte che non puoi immaginare...
Complimenti! Ottima trasmissione
super Sara e brava Ilenia per la bella intervista
Grandissima Sara
Molto bello vedere Sarà Casasola fra le grandi del Ciclocross, potenzialmente potrebbe anche vincere una coppa del mondo nei prossimi anni.
Sarebbe bello vedere un salto in avanti anche di Francesca Baroni, lei già l'anno scorso aveva deciso di correre in Belgio, e non c'è bisogno di ricordare le difficoltà aggiuntive che sicuramente non la aiutano.
Per quanto riguarda il ciclismo italiano noto che la vostra opinione è l'opposto rispetto ad altri giornalisti e anche ad esempio ai ragazzi di GCN che hanno parlato ancora di difficoltà nel settore giovanile e della mancanza di una squadra world Tour italiana. Aggiungendo poi che servono squadre allievi e juniores più professionali per portare i ragazzi migliori al top.
io non sono dentro il settore ma sentire che chi ha passato una vita in bici ha opinioni così diverse non fa che mettermi confusione... Come facciamo a risollevare il ciclismo maschile italiano su strada? In pratica come troviamo il nuovo Nibali? Quello che può trainare i giovani dal divano alla bici?
Ho specificato ciclismo maschile perché se guardiamo al femminile abbiamo davvero delle ragazze molto forti, non c'è solo Longo Borghini.
E' un discorso molto lungo Luca, ma la nostra trasmissione segue da almeno 20 anni il ciclismo giovanile. Se ci fermiamo solo alla strada è un discorso, ma se analizziamo i teams esordienti/allievi a livello multidisciplinare (quindi anche cross/mtb e pista) tanto male non siamo messi. Ci sono squadre che ogni anno tirano fuori talenti assurdi. Quello che manca è la continuità, non a caso, quello che abbiamo detto in trasmissione, è che dalle categorie UCI tutto cambia e i problemi sono lì...a mio avviso perchè non si è ancora accettato che un junior ormai è un semi prof, non si è accettato che il ciclismo è cambiato e per fortuna non tutto ruota attorno alla strada, i giovani di 15 anni oggi hanno le idee chiare e vedono prospettive fuori, qui da noi ancora li obbligano a smettere di fare cx per andare su strada...e questo perchè? Lascio a te la riflessione sottolineando il fatto che molti giovani italiani lavorano come preparatori in squadre estere...e da noi manco sono stati presi in considerazione dai teams... In Italia c'è solo un problema, si ragiona come 25-30 anni fa, con un approccio stradacentrico e vecchio. Questo penso, e quando lo dico c'è anche gente che si offende..ma basta analizzare dati, guardare cosa fanno fuori, e la risposta ce la diamo da soli.
Aggiungo che in questo periodo il tema è tornato di moda... guarda caso perchè lo si sfrutta in ambito politico, quando è un problema che di fatto c'è da anni, e come hai notato tu, riguarda spesso il maschile perchè le donne sono state considerate dall'utente medio italiano un "ciclismo di serie B" come chi fa e commenta Cx, mtb ecc ...nel ciclismo femminile si è sempre fatta la multidisciplinarietà vera e non a parole e questa ha sempre portato i suoi frutti. Fortunatamente l'interesse per il femminile è esploso negli ultimi anni, anzi qui siamo ancora indietro, e queste giovani ( allieve, esordienti) sono molto scafate e hanno già capito cosa è giusto fare, perciò sono già più sveglie e se vedono che qui non c'è margine di crescita, se ne vanno fuori...del resto dati alla mano, le nostre ragazze che passano sono tutte universitarie con un profilo scolastico di alto livello, non hanno problemi ad andare a correre x teams fuori...diversa sarebbe l'analisi da fare sui pari età maschili, quando sento ancora di ragazzini che "mollano la scuola" per fare ciclismo, mi dò tante di quelle risposte che non puoi immaginare...