Idealismo tedesco: dall'Io finito di Kant all'Io infinito di Fichte

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  • Опубліковано 23 лис 2020
  • Il punto di partenza di Fichte è Kant, il punto di partenza dell’idealismo è il kantismo. C’è però un passaggio fondamentale che, secondo Fichte e molti altri romantici (post kantiani), è rimasto “inspiegato” da Kant.
    Come può esservi un "qualcosa" di pensabile che non sia, al tempo stesso, anche conoscibile? Come può esistere, quindi il "noumeno"?
    L’idealismo tedesco nasce nel momento in cui Fichte nega la distinzione tra fenomeno e noumeno e per farlo, dovrà ridefinire i fondamenti di quell'Io penso kantiano, finito e limitato che in Fichte diventa un "Io puro", infinito.
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КОМЕНТАРІ • 2

  • @chiamamialex
    @chiamamialex 2 місяці тому

    ottimo video... mi sto preparando per l'esame di Storia della Filosofia all'università, a giugno... Questo e altri video mi sono molto utili ;)

  • @kousmat7923
    @kousmat7923 3 роки тому +1

    Salve pofessoressa, ottima spiegazione, complimenti. Mi sto avvicinando in modo molto umile a questa disciplina e spero che lei mi possa aiutare a capirci qualcosina in più. Gli idealisti, cercano di capire se la propria "coscienza individuale" costituisca il mondo ? Ma nel momento in cui la elevano poi a "spirito" (alcuni lo accostano a dio) a "soggettività assoluta", ad assoluto, non escono da questa coscienza in quanto (da quello che ho letto su "Terminologia Filosofica" di Adorno) non vi è più il concetto di ricordo, e quindi di esperienza ? E cosa significa che Kant discerne questa soggettività assoluta dal soggetto empirico, portando la ragione al di là dell'esperienza ? Inoltre parla anche di "attività" dello spirito... Grazie mille e scusi per il poema.🙏🏻