Grazie per la spiegazione che è molto chiara. L'unica mia domanda è: in caso di siccità come quest'anno gli apicoltori danno una specie di zucchero per aumentare la prudenza dato la poca fioritura????
Ciao. Se non sbaglio le api possono volare fino a 5 km, quindi parliamo di un area di quasi 8000 ettari. Un area vastissima. Come é possibile trovare un area così vasta con solo coltivazioni biologiche? Quindi il miele biologico sarà estremamente raro. E penso che mieli come il tarassaco o l'erba medica non potranno mai essere biologici.
Ciao Pietro e grazie per il tuo commento e il tuo contributo all'argomento. :) Le api possono volare in un areale che arriva fino ai 3km, che viene in ogni caso raggiunto solo in casi in cui le api non trovino fonte di cibo nelle prossime vicinanze. In ogni caso, il miele biologico, come descritto nel video, non è dato solo dalla caratteristica che le api si vanno ad alimentare su colture in agricoltura biologica ma anche dal fatto che le api non vengono trattate con acaricidi, viene utilizzata cera che non contiene determinati residui, le api devono essere posizionate lontane da fonti di inquinamento (come inquinamento urbano o quello agricolo tipo pesticidi), l'alimentazione viene fatta solo in casi di emergenza con candito biologico (in nessun modo le api vengono stimolate alla produzione), é prediletto l'utilizzo di api autoctone e resilienti al luogo, è vietato l'utilizzo di materiali inquinanti come per esempio la vernice dell'arnia deve essere di un certo tipo, oppure si devono utilizzare prodotti naturali e biologici anche per la pulizia del laboratorio (garantendo il rispetto per l'ambiente a 360°). Il consumatore che andrà a comprare un miele con il bollino della certificazione biologica sarà sicuro che sta comprando un prodotto sicuro in cui tutte queste pratiche sono garantite da un ente di certificazione. Garanzia che molti consumatori, che vanno a comprare al supermercato dove non hanno l'opportunità di parlare direttamente con il produttore, vogliono avere. Spero di essere stata esaustiva. La ringrazio ancora per il suo contributo e Le auguro una felice giornata, Adelaide
@@BioapiIt Buongiorno. Grazie per la risposta é stata chiarissima. Nel video peró dice chiaramente che le api nel regime biologico non possono essere messe vicini a campi convenzionali. Anche considerando i 3 km non riesco a immaginare una postazione con simili caratteristiche.
@@pietrocassani8495 Buonasera Pietro. Volevo dare una delucidazione che possa chiarire alcune parti del suo dubbio. Gli alveari bio non possono essere posizionati vicino a campi convenzionali se vengono dati pesticidi o altri prodotti chimici non previsti secondo il regolamento biologico. Gli enti certificatori incentivano infatti il posizionare gli alveari all'interno di aziende agricole biologiche proprio per questo motivo. Ma il discorso a mio avviso è un altro. Il biologico è una filosofia e un protocollo di lavoro che a mio avviso, per quanto imperfetto, è uno ad oggi dei sistemi migliori di conduzione degli alveari. Noi stessi abbiamo diverse riserve in merito ma siamo proprio qui a fare in modo che si possa fare sempre meglio. Un caro saluto.
@@ValentiniLorenzo Buongiorno e grazie per la gentile risposta. É raro oggi su internet poter discutere serenamente. Se mi parlate di incentivi e non di obblighi allora il problema svanisce. Sono anche io convinto che il biologico sia una delle strade da percorrere. Certo come avete detto ci sono alcune imperfezioni e miglioramenti possibili.
Pietro Cassani grazie per la gentile risposta 😊 È proprio vietato mettere gli alveari vicino a campi convenzionali coltivati con l’uso di molecole non autorizzate nel bio. Infatti il nostro ente certificatore controlla ogni anno se le colture presenti nei dintorni degli apiari rispettino tali parametri. Ovviamente come dice lei non è possibile avere la certezza assoluta o il controllo di un areale di 3 km ma comunque è un controllo ulteriore che si fa che in apicoltura convenzionale non c’è. Inoltre è da noi studiato che le api percorrono molto meno dei 3 km di regolamento. In questi anni non proprio fantastici per la produzione di miele questa loro caratteristica la si nota sempre di più. Con produzioni molto differenti anche da apiari molto ravvicinati. Spero di essere stato chiaro e mi scuso per eventuali imperfezioni. Le auguro una felice giornata e la ringrazio con la discussione costruttiva. 😉 Se riesco a trovare parte di questo regolamento (ho provato a leggerlo tutto ma è molto grande 😅) sarò felice di linkarglielo.
@@miloroby ma forse, non etico. il minimo dopo che recuperi una regina con ali accorciate, sarebbe dargli un altro apiario, d altronde se la famiglia vuole andarsene un motivo ci sarà ...☺
Grazie per la spiegazione che è molto chiara.
L'unica mia domanda è: in caso di siccità come quest'anno gli apicoltori danno una specie di zucchero per aumentare la prudenza dato la poca fioritura????
Ciao. Se non sbaglio le api possono volare fino a 5 km, quindi parliamo di un area di quasi 8000 ettari. Un area vastissima. Come é possibile trovare un area così vasta con solo coltivazioni biologiche? Quindi il miele biologico sarà estremamente raro. E penso che mieli come il tarassaco o l'erba medica non potranno mai essere biologici.
Ciao Pietro e grazie per il tuo commento e il tuo contributo all'argomento. :) Le api possono volare in un areale che arriva fino ai 3km, che viene in ogni caso raggiunto solo in casi in cui le api non trovino fonte di cibo nelle prossime vicinanze. In ogni caso, il miele biologico, come descritto nel video, non è dato solo dalla caratteristica che le api si vanno ad alimentare su colture in agricoltura biologica ma anche dal fatto che le api non vengono trattate con acaricidi, viene utilizzata cera che non contiene determinati residui, le api devono essere posizionate lontane da fonti di inquinamento (come inquinamento urbano o quello agricolo tipo pesticidi), l'alimentazione viene fatta solo in casi di emergenza con candito biologico (in nessun modo le api vengono stimolate alla produzione), é prediletto l'utilizzo di api autoctone e resilienti al luogo, è vietato l'utilizzo di materiali inquinanti come per esempio la vernice dell'arnia deve essere di un certo tipo, oppure si devono utilizzare prodotti naturali e biologici anche per la pulizia del laboratorio (garantendo il rispetto per l'ambiente a 360°). Il consumatore che andrà a comprare un miele con il bollino della certificazione biologica sarà sicuro che sta comprando un prodotto sicuro in cui tutte queste pratiche sono garantite da un ente di certificazione. Garanzia che molti consumatori, che vanno a comprare al supermercato dove non hanno l'opportunità di parlare direttamente con il produttore, vogliono avere. Spero di essere stata esaustiva. La ringrazio ancora per il suo contributo e Le auguro una felice giornata, Adelaide
@@BioapiIt Buongiorno. Grazie per la risposta é stata chiarissima. Nel video peró dice chiaramente che le api nel regime biologico non possono essere messe vicini a campi convenzionali. Anche considerando i 3 km non riesco a immaginare una postazione con simili caratteristiche.
@@pietrocassani8495 Buonasera Pietro. Volevo dare una delucidazione che possa chiarire alcune parti del suo dubbio. Gli alveari bio non possono essere posizionati vicino a campi convenzionali se vengono dati pesticidi o altri prodotti chimici non previsti secondo il regolamento biologico. Gli enti certificatori incentivano infatti il posizionare gli alveari all'interno di aziende agricole biologiche proprio per questo motivo. Ma il discorso a mio avviso è un altro. Il biologico è una filosofia e un protocollo di lavoro che a mio avviso, per quanto imperfetto, è uno ad oggi dei sistemi migliori di conduzione degli alveari. Noi stessi abbiamo diverse riserve in merito ma siamo proprio qui a fare in modo che si possa fare sempre meglio. Un caro saluto.
@@ValentiniLorenzo Buongiorno e grazie per la gentile risposta. É raro oggi su internet poter discutere serenamente. Se mi parlate di incentivi e non di obblighi allora il problema svanisce. Sono anche io convinto che il biologico sia una delle strade da percorrere. Certo come avete detto ci sono alcune imperfezioni e miglioramenti possibili.
Pietro Cassani grazie per la gentile risposta 😊 È proprio vietato mettere gli alveari vicino a campi convenzionali coltivati con l’uso di molecole non autorizzate nel bio. Infatti il nostro ente certificatore controlla ogni anno se le colture presenti nei dintorni degli apiari rispettino tali parametri. Ovviamente come dice lei non è possibile avere la certezza assoluta o il controllo di un areale di 3 km ma comunque è un controllo ulteriore che si fa che in apicoltura convenzionale non c’è. Inoltre è da noi studiato che le api percorrono molto meno dei 3 km di regolamento. In questi anni non proprio fantastici per la produzione di miele questa loro caratteristica la si nota sempre di più. Con produzioni molto differenti anche da apiari molto ravvicinati. Spero di essere stato chiaro e mi scuso per eventuali imperfezioni. Le auguro una felice giornata e la ringrazio con la discussione costruttiva. 😉 Se riesco a trovare parte di questo regolamento (ho provato a leggerlo tutto ma è molto grande 😅) sarò felice di linkarglielo.
Perché alle regine vengono tagliate le ali?
Qual ora L alveare decidesse di sciamare la regina avendo le ali mozzate non fa molta strada, il recupero dello sciame è decisamente più semplice.
E' una pratica che solo alcuni apicoltori decidono di intraprendere. Nella nostra azienda, Bioapi, è una pratica che assolutamente non utilizziamo.
@@miloroby ma forse, non etico. il minimo dopo che recuperi una regina con ali accorciate, sarebbe dargli un altro apiario, d altronde se la famiglia vuole andarsene un motivo ci sarà ...☺
Chi è il docente del corso? Adelaide?
I docenti dei corso sono Marco Valentini, Adelaide Valentini e Lorenzo Valentini