Bravo Mons, Marini lo dica a certi parroci che odiano la musica,,e vorrebbero cacciare via le Corali dalle parrocchie,,,faccia un censimento dei cori parrocchiali in Italia,,,,,,non a parole ✋✋✋✋
Secondo me quando parla di saper accettare la sconfitta, saper fare un passo indietro e saper rinunciare a qualcosa di sé stessi parla molto anche della propria esperienza personale. Soprattutto parlando degli ultimi sette anni...
Io sono un musicista classico, ex religioso e ora insegnante presso il Ministero. Occorre equilibrio . . . un bravo direttore di coro, informato e integrato nel discorso globale, saprà come muoversi. Spesso i parroci seguono il proprio gusto . . . nella quasi totale mancanza di preparazione musicale e gusto. Non temo smentite . . . ma se ne può parlare. Abbiamo spazio per il Gregoriano, la polifonia, i corali . . . canto responsoriale . . . tutto. Occorre preparazione, gusto, impegno e rispetto. E chi si impegna e applica con equilibrio, non può essere trattato come uno stereo . . . pregare si, ma anche dare spazio (non carta bianca) a chi SCOMMETTE sul canto nel culto. Parroco e maestro del coro (entrambi preparati in materia) ed equilibrio, saranno sufficienti.
"..quando siamo nella liturgia" dobbiamo RISPETTARE la liturgia e fare i canti APPROPRIATI alla liturgia sia nel testo che con proprietà di forme. Purtroppo chi "comanda" non sempre ha la cultura per offrire la "bellezza" nella liturgia.
Il problema è che la stragrande maggioranza dei parroci non capisce nulla di musica, pertanto a fare un passo indietro onde evitare scontri, dovrebbero essere proprio i parroci che devono riconoscere la competenza musicale dei direttori delle corali e fidarsi. Non soltanto, i direttori e gli organisti, essendo professionisti, vanno retribuiti.
Il repertorio della musica sacra è molto cambiato non solo da prima del Concilio ad oggi, ma anche da dopo lo stesso concilio, fino agli anni 70\80. Oggi le chitarre non favoriscono nessuna elevazione dell'anima a Dio. Canti stucchevoli, giovanilismo che non sa di niente, canzonette da TV di second'ordine.
Troppo diplomatico. Bisogna lottare per una santa e sana liturgia. E se il parroco dovesse pensare al teatrino più che alla lode di Dio, bisogna cambiare chiesa e favorire quelle fedeli al corretto linguaggio liturgico.
Ma ,mi sembra di vedere al fianco frisina......il che è già di per sé, un pessimo presagio.....qntvdi peggio la musica liturgica ha dato da dopo il.concilio......la bruttezza artistico musicale nonché i testi ......hanno fatto della santa chiesa un san remo da 4 soldi....
Bravo Mons, Marini lo dica a certi parroci che odiano la musica,,e vorrebbero cacciare via le Corali dalle parrocchie,,,faccia un censimento dei cori parrocchiali in Italia,,,,,,non a parole ✋✋✋✋
La liturgia è luogo di unità e non di separazione né di lotta.
Secondo me quando parla di saper accettare la sconfitta, saper fare un passo indietro e saper rinunciare a qualcosa di sé stessi parla molto anche della propria esperienza personale. Soprattutto parlando degli ultimi sette anni...
Io sono un musicista classico, ex religioso e ora insegnante presso il Ministero. Occorre equilibrio . . . un bravo direttore di coro, informato e integrato nel discorso globale, saprà come muoversi. Spesso i parroci seguono il proprio gusto . . . nella quasi totale mancanza di preparazione musicale e gusto. Non temo smentite . . . ma se ne può parlare. Abbiamo spazio per il Gregoriano, la polifonia, i corali . . . canto responsoriale . . . tutto.
Occorre preparazione, gusto, impegno e rispetto. E chi si impegna e applica con equilibrio, non può essere trattato come uno stereo . . . pregare si, ma anche dare spazio (non carta bianca) a chi SCOMMETTE sul canto nel culto. Parroco e maestro del coro (entrambi preparati in materia) ed equilibrio, saranno sufficienti.
Ma la colonna sonora era necessaria?
ua-cam.com/video/JeC0FT-K_V4/v-deo.html Ahí lo tiene sin sonidos perturbadores ;)
Un verdadero hombre de Dios 🙏😻🤗
"..quando siamo nella liturgia" dobbiamo RISPETTARE la liturgia e fare i canti APPROPRIATI alla liturgia sia nel testo che con proprietà di forme. Purtroppo chi "comanda" non sempre ha la cultura per offrire la "bellezza" nella liturgia.
Il problema è che la stragrande maggioranza dei parroci non capisce nulla di musica, pertanto a fare un passo indietro onde evitare scontri, dovrebbero essere proprio i parroci che devono riconoscere la competenza musicale dei direttori delle corali e fidarsi. Non soltanto, i direttori e gli organisti, essendo professionisti, vanno retribuiti.
La vittoria di una squadra di calcio insegnerà qualcosa di nuovo. Nasce forse una piccola formazione. Vedremo!
Il repertorio della musica sacra è molto cambiato non solo da prima del Concilio ad oggi, ma anche da dopo lo stesso concilio, fino agli anni 70\80. Oggi le chitarre non favoriscono nessuna elevazione dell'anima a Dio. Canti stucchevoli, giovanilismo che non sa di niente, canzonette da TV di second'ordine.
Troppo diplomatico. Bisogna lottare per una santa e sana liturgia. E se il parroco dovesse pensare al teatrino più che alla lode di Dio, bisogna cambiare chiesa e favorire quelle fedeli al corretto linguaggio liturgico.
Gli inni sono bellissimi ma all, inizio e al termine della funzione, in certi momenti tolgono la concentrazione,
Ma ,mi sembra di vedere al fianco frisina......il che è già di per sé, un pessimo presagio.....qntvdi peggio la musica liturgica ha dato da dopo il.concilio......la bruttezza artistico musicale nonché i testi ......hanno fatto della santa chiesa un san remo da 4 soldi....