Psicologia, Isolamento e Distacco dalla Realtà - Cogitata con Marco Crepaldi

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  • Опубліковано 2 гру 2024
  • Marco Crepaldi, psicologo e fondatore di Associazione Hikikomori Italia, ai Cogito Studios!
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КОМЕНТАРІ •

  • @Polissena
    @Polissena 2 роки тому +66

    Stimolante questa cogitata. Ho adorato Marco come intervistato, ancora di più di quando indossa le vesti dell'intervistatore. My two cents: avere avuto una adolescenza soggettivamente terribile, ha reso la mia vita adulta - al confronto - più rosea. Non ho mai rimpianto "l'infanzia giorno beato", né i cosiddetti anni d'oro del liceo, al punto che è piacevole per me l'idea di invecchiare e non ho paura di lasciarmi alle spalle la cosiddetta parte migliore della vita, come altri invece sembrano temere. Però devo dire che non credo che ciò che "non mi ha ammazzata" mi abbia rafforzata. Anzi, secondo me ciò che non mi ha ammazzata mi ha lasciata con pessimi meccanismi di coping. Nonostante io creda che la mia vita attuale sia migliore della mia prima giovinezza, credo anche di non avere le risorse psicologiche adeguate per godermela a pieno. Mi trovo più d'accordo con Marco, sul tema della competizione. Io personalmente sono uscita dall'adolescenza imbruttita, intristita intimidita e priva delle risorse per affrontare la vita. Quello che mi ha aiutata, poi, non è stata la competizione né l'autoironia, bensì uscire da un ambiente che io consideravo tossico (paesello tipo "i Malavoglia" + scuola).

    • @davvero3427
      @davvero3427 2 роки тому

      mi ritrovo molto nella situazione che hai descritto

    • @amosmattia
      @amosmattia 2 роки тому +1

      Cambiare ambiente ha aiutato anche me, a me Rick piace su molti punti, però la sue tesi mi paiono deboli quando afferma che con l’impegno o l’autoironia si possa uscire da situazioni difficili. Non sempre è vero purtroppo. Bisogna provare e riapprovare ma la vita non assicura assolutamente il successo.

    • @giorgiobalestrieri2235
      @giorgiobalestrieri2235 Рік тому

      concordo in pieno, ho 28 anni ora e mi sento molto più ''felice'' o quantomeno sereno ora che 10/15 anni fa.

  • @ildiofattouomo
    @ildiofattouomo 2 роки тому +33

    Non concordo sulla conoscenza non sempre è un bene conoscere. Ho visto e vissuto sofferenze che la maggior parte delle persone non può nemmeno immaginare. E non è bello rendersi conto dell'esistenza di determinate realtà. Ogni realtà è diversa, ognuno vive nella sua realtà. Ogni vita è diversa per questo non si può dare una definizione univoca alla vita che sia valida per tutti. Certe realtà sia di gioia che di dolore se non le viviamo sulla nostra pelle o non ci abbiano a che fare anche in prima persona non possiamo neanche immaginarle. Facciamo proprio fatica a comprenderle, semplicemente perché non le abbiamo mai conosciute. Sicuramente sì da un lato conoscere è un bene ma non tutti hanno la forza di accettare determinate realtà.

  • @emiliarbs
    @emiliarbs 2 роки тому +37

    Il crossover che stavo aspettando 💕

    • @cmdd802
      @cmdd802 2 роки тому +3

      Guarda, non ho ancora visto nemmeno un fotogramma ma ho già esclamato 30 secondi di "Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuhh!

  • @marcomusolino1068
    @marcomusolino1068 2 роки тому +10

    Ho ascoltato finalmente questa live. Sono felice per Rick che ha trovato nell'autoironia una via per riprendersi da un periodo buio. Il problema è che questa è stata la sua esperienza. Molte persone non trovano mai un equilibrio interiore riguardo determinate problematiche. Oppure il percorso può essere molto più lungo e difficile. Per questo come dice Crepaldi, è "difficile" ed è un discorso di equilibrio e di "responsabilità sociale condivisa" io aggiungerei. In qualche modo siamo anche responsabili degli altri. Se la mia libertà finisce dove inizia quella di un'altra persona, con parole e messaggi di vario tipo io esco dalla mia bolla ed entro nelle bolle di altre persone quindi (forse) dovremmo tutti farci un minimo caso. Una via di mezzo tra "signora mia, oggi non si può più dire niente!" e "ti denunzio perché hai osato dire che sono pelato". Ci deve essere una via di mezzo, possiamo cercarla.

  • @Ketto1900
    @Ketto1900 2 роки тому +31

    Marco Crepaldi bellissimo esempio di come si possa ragionare anche su argomenti complessi.

  • @XXISecolo
    @XXISecolo 2 роки тому +3

    Questi lati di Rick duFer fragili del passato sono interessanti (parlo dell'acne, giusto per non esser fraintesi), grazie per aver condiviso! Credo sara' utile a molti nell'adolescenza ora.

  • @92snowboarder
    @92snowboarder 2 роки тому +2

    Il dibattito più importante, interessante, riflessivo e omnicomprensivo di sempre, alla base delle nostre azioni e interazioni.
    COMPLIMENTI!

  • @Capolinisolitari
    @Capolinisolitari 2 роки тому +9

    C'è un aspetto che non è stato toccato e che secondo me è importante: ovvero il valore che si dà alla singola vita umana. Ciò che spesso induce ad estraniarsi dalla realtà e ad evitare il confronto con la società è la percezione che il valore del nostro essere dipenda dall' essere più o meno conformi a quei modelli di successo/performanza che sono spesse volte irrealistici ed irraggiungibili, inseriti magari una gerarchia. I fallimenti, che potrebbero essere un valore di per sè, come è valore l'esperienza, vengono vissuti come una perdita delle proprie "patenti di validità" per poter "giocare quella partita" e restando in panchina ci si sottrae dallo scoprire quanto e dove si potrebbe crescere, (spesso in molti più ambiti di quel che si crede) , e quali sono le qualità che emergono durante il proprio percorso di vita.
    Credo che il nocciolo dei problemi vada ricercato riflettendo proprio su quale sia il valore di una vita umana e quale siano i suoi scopi.
    Se si valorizzano l'esperienza di vita e la crescita (a misura però del proprio essere e della propria storia), avremmo tanta gente felice di mettersi in gioco.
    Se si valorizza solo il risultato eccellente per di più in alcuni ambiti privilegiati
    tanta gente avrà voglia di sottrarsi a quella logica del successo.
    In altre parole, se l'esistenza di un essere umano vale di più se è iperperformante in ambiti considerati più fighi di altri, come chessò, prendere un premio nobel per la fisica, il senso di apatia esistenziale che gli Hikkikomori provano è presto spiegato: "non sono competitivo dunque rinuncio".
    È ovvio che la realtà contempla felicemente molte più sfumature dei modelli ideali, ma se sempre più spesso si sente l'esigenza di sottrarsi a quel confronto significa che il messaggio:
    "la tua esistenza vale solo se sei competitivo/performante"
    da qualche parte arriva e forse non arriva solo dal proprio nucleo familiare che comunque è parte di un contesto più ampio. E torniamo a doverci domandare quale sia lo scopo (o gli scopi) che vogliamo dare al nostro esistere. Forse se valessimo in quanto possibilità dell'esperienza che possiamo fare nel mondo, non saremmo così "umanofobici" e con questo intendo aver paura della nostra imperfezione, ovvero di ciò che siamo.
    Ps: comunque bel dibattito! 😊

  • @alessandro995
    @alessandro995 2 роки тому +48

    Bella chiacchierata! Mi sento di dire una nota sul discorso della competizione, decisamente interessante. A mio avviso entrambi siete troppo esposti ad elementi che vi fanno percepire la situazione forse un po' diversa da com'è "realmente". Non pretendo (ci mancherebbe) di avere la situazione rappresentativa in tasca, ma solamente di portare un'altra posizione, diversa.
    Secondo me Riccardo, per il suo lavoro probabilmente, è troppo esposto a notizie, che quasi per definizione sono "estreme". Sicuramente molti dei problemi che solleva sono reali, ma non sono così presenti come sembra.
    Marco invece, anche lì probabilmente per il suo lavoro, è abituato a parlare con persone più "fragili" del "normale", o che comunque si trovano in un momento di difficoltà (lasciando nella testa del professionista quell'immagine anche a mesi di distanza, quando magari la situazione è cambiata enormemente).
    Fatte queste promesse arrivo al punto: a mio avviso la competizione può essere considerata "giusta" in Italia, ma più da un punto di vista meramente del "compitino" che ti danno. Esempio: esami, progetti universitari e cose così.
    Da punto di vista dell'ambizione (tema strettamente collegato a mio avviso), il discorso cambia radicalmente. Cosa intendo? Che quello che era "competitivo" lo era solamente all'università. Appena gli tolgono dei chiari obiettivi predeterminati, le sue aspirazioni sono praticamente nulle, o comunque non particolarmente eccezionali.
    In questa retorica la competizione sarebbe quindi più incentrata sulla scuola, più che sui propri obiettivi di lungo termine. Cosa che fa dell'Italia in generale, un paese molto poco competitivo secondo me. Le persone non hanno grandi aspirazioni, se non quelle di vivere una vita "normale".
    Il disagio provato da certi ragazzi deriva quindi, secondo me, non tanto dalla competizione in sé per sé, quanto dal modo con cui si viene trattati a seguito di un feedback negativo. All'università è più difficile, certamente, ma nella scuola il rapporto spesso poco umano dei docenti con gli alunni (almeno in confronto al mondo anglosassone), potrebbe essere sì modificato.

    • @alessandro995
      @alessandro995 2 роки тому +4

      @@hits_different In quei contesti i professori sono quasi tuoi "amici". Qui c'è ancora molto un distacco nella relazione che si crea, che non favorisce la ricezione degli spunti per migliorare.
      In altre parole. Se io studente voglio migliorare, ci deve essere qualcuno che mi dice come. Ma se 1) il prof lo fa in modo brusco, distaccato e menefreghista e 2) lo studente è abituato a considerare il prof in modo troppo distante da lui, non riuscirà a recepire

    • @Ilsavee
      @Ilsavee 2 роки тому

      @@alessandro995 Ho l'impressione che tu abbia generalizzato un po' troppo il sistema scolastico e le sue conseguenze sia in Italia sia in inghilterra, ci sono infiniti modi per spronare lo studente a migliorare e lo si può fare anche in modo brusco come l'allenatore di basket di Rick. Il vero punto è trovare un equilibrio in cui la competitività fa progredire chi è in grado di reggere e trovare un modello per chi ha bisogno di un altro metodo per dare il meglio di sè

    • @francescagibilisco4402
      @francescagibilisco4402 2 роки тому

      Concordo con lo psicologo...

  • @thevandal8463
    @thevandal8463 2 роки тому +8

    Saranno la fotografia e l'angolazione dell'inquadratura, ma a me Marco sembra strafatto come un folletto nero nel fantabosco

  • @crisbagu3200
    @crisbagu3200 2 роки тому +7

    La competitività non può essere eliminata perché la si subisce sia nel senso della fuga che dello sviluppo dell'aggressività e della frustrazione. Siamo noi che dobbiamo lavorare su di noi per viverla nel modo più equilibrato possibile. Rick ha ragione nel dire che la conoscenza, che passa dal progresso scientifico, è fondamentale. Perché per conoscere sé stessi e padroneggiarsi abbiamo bisogno di più strumenti possibili. Capire come funziona il mondo ne è parte.
    La competitività non la crea nessuno di per sé, emerge nel corso delle relazioni. Si aspira ad un mondo equo, poi raggiungerlo è la sfida di una vita.

  • @isolatixscelta
    @isolatixscelta Рік тому +2

    Bravissimo Marco si vede che ne sai dell'argomento Hikikomori. Infatti riguardo alle aspettative e che l Hikikomori in realtà si sente una persona speciale e appunto per questo si chiede costantemente che cosa ha sbagliato e perché non riesce a sfruttare le sue potenzialità per arrivare dove merita. E parlando da Ex Hikikomori posso dire che forse proprio il fatto di sentirci speciali ci porta a bloccarci perché ci rende anche un po' arroganti e prepotenti nei confronti delle persone normali che vediamo fare cose a nostro parere inutili/insensate o di basso valore. Tuttavia non riuscendo a sfruttare le nostre capacità ci sentiamo a nostra volta frustrati

  • @pedroloto
    @pedroloto 2 роки тому

    Che bella cogitata, grazie a entrambi!

  • @francescos7361
    @francescos7361 2 роки тому +6

    Ridere di se stessi resta importante.

  • @francescos7361
    @francescos7361 2 роки тому +1

    Grazie vi voglio bene !

  • @silvanaporcu8130
    @silvanaporcu8130 2 роки тому +25

    Ciao.
    La scuola ha enormi problemi e su questo non ci piove. I genitori, purtroppo, spesso hanno ragione nel senso che troppi insegnanti hanno grossi problemi sia dal punto di vista didattico che relazionale.
    Ciò è dovuto ad un reclutamento del personale basato per lo più su concorsi farlocchi e che non sarebbero validi anche se fossero più seri.
    Gli insegnanti devono essere assunti per chiamata diretta in base ad un curriculum da onorare sul campo.
    Con le conseguenze del caso: licenziamento per giusta causa.
    Per quanto riguarda gli esami di stato vanno aboliti: cosa diavolo mi deve dimostrare uno studente dopo 3 o 5 anni durante i quali l'ho interrogato mille volte ed al quale ho corretto una caterva di compiti scritti?
    Che sa ripetere una tesina spesso letteralmente comprata?
    Gli esami che hanno senso sono le certificazioni e gli esami universitari.
    Ciao.

  • @jenkoo4820
    @jenkoo4820 2 роки тому +4

    Mi piacerebbe che intervistassi Mauro Scardovelli. Sarebbe una puntata sublime.

  • @francescomonaco78
    @francescomonaco78 2 роки тому +2

    Interessantissimo! Secondo me però il problema della competitività é che é una cosa positiva per alcuni e deleteria per altri. Io mi auspico che un giorno ci sarà una scuola che avrà diversi metodi di insegnamento per gli uni e per gli altri

  • @Fedbo
    @Fedbo 2 роки тому +5

    Off topic Una domanda tecnica sul suono: ascoltando con buone cuffie/casse daily cogito da molto tempo, si notano dei tipici artefatti della compressione audio. Come se il suono alla fonte sia ottimo (microfono, preamp, registrazione) ma qualcosa lo comprometta negli ultimi step, forse esportato a basso bitrate mp3? Spero qualcuno legga e che il feedback sia d'aiuto! È davvero un peccato non poterne godere al meglio

    • @fedsanber
      @fedsanber 2 роки тому +3

      Ciao! Potrebbe essere che UA-cam ci faccia questo scherzo, comprime molto sia audio che video, proverò a vedere se cambiando delle impostazioni su OBS posso aumentare il bitrate dell’audio. Per il resto grazie per la segnalazione!

    • @lucgus2543
      @lucgus2543 2 роки тому

      @@fedsanber Ciao, cerca "reaperiani wav youtube" per evitare la conversione dell'audio da parte di youtube

  • @Crix333
    @Crix333 2 роки тому +25

    Sul discorso della competizione, da amante puro della competizioni, concordo maggiormente con Crepaldi. Purtroppo questa ha lati negativi non gestibili da tutti. Però entrambi non colgono veramente quel che si dovrebbe fare, ossia mettere in comunicazione che vince e chi perde eliminando la naturale aggressività del vincitore dopo che ha vinto e metterlo nelle condizioni di aiutare chi perde. Questo è quello che come società dovremmo insegnare e fare

  • @fabiocortese6069
    @fabiocortese6069 2 роки тому +1

    Anche quando si parla di benessere psicologico: la questione te la sei posta perché c’è stato un avanzamento tecnologico altrimenti non sarebbe nemmeno sorta. È il sapere che guida l’avanzamento della società e poi, indirettamente, si sviluppano gli altri aspetti

  • @Maldoror83
    @Maldoror83 2 роки тому +3

    In un' era in cui l'idiozia dilaga, è bello vedere 2 youtuber che se la cantano e se la suonano. Confermano tutto.

  • @micinomax81
    @micinomax81 2 роки тому +3

    l'errore è pensare che la competizione sia qualcosa a sé stante. Tu competi sempre in qualcosa, e le tue prestazioni dipendono da quello. Se ti piace il basket ed entri in una squadra, sarai naturalmente competitivo, perchè sei interessato al gioco. Ma a un bambino o un ragazzo non scelgono di entrare nella "squadra della scuola", vanno a scuola perchè devono studiare, e quindi non sono naturalmente predisposti a competere (a meno che non amino studiare o siano ipercompetitivi di natura su tutto).
    Lo stesso vale per il lavoro. Se hai un lavoro di merda che non ti piace, perchè dovresti essere competitivo? Cioè dovresti immergerti ancora di più in quel lavoro, lavorare ancora di più, studiare modi per lavorare e guadagnare di più... il tutto per fare meglio una cosa che ti disgusta fare e ti fa stare male.
    Poi certo, come dice Rick per avere competizione servono anche dei guidizi, dei parametri attraverso cui puoi fare una classifica dei migliori e dei peggiori. Questo anche nel lavoro. Ma ci sono molti lavori che sono totalmente senza prospettiva, senza possibilità di miglioramento, cioè se lavori in un call center o fai lo spazzino come puoi migliorarti? al massimo puoi cambiare lavoro, ma non hai modo per diventare qualcosa di più in quell'ambito.
    Dal punto di vista della scuola hai qualche voto, hai qualche esame, ma non hai una prospettiva futura, cioè a cosa ti serve tutto questo? i giapponesi sono così competitivi perchè sono abituati al fatto che se prendi una buona laurea in una buona università poi il lavoro lo trovi di sicuro, e quasi certamente te lo tieni per tutta la vita (almeno fino a non molto tempo fa era così). Quindi la loro competitività aveva una logica, non era solo frutto della pressione sociale. Ma se non hai speranze per il futuro, se quello che fai per te non ha senso, non ti porta a nulla, e in futuro magari sarà anche peggio (perchè quando finirai la scuola dovrai trovare un lavoro, che sarà ancora più duro e ancora meno appagante), perchè dovresti competere e impegnarti? meglio rimanere a scuola il più possibile facendosi bocciare o dando gli esami all'università a rilento. meglio rassegnarsi a lavorare nei call center o fare gli spazzini e fare il minimo per portare i soldi a casa.
    La dicotomia della nostra società è questa: c'è una parte di persone che fa quello che gli piace, o che comunque ha successo e soddisfazione dal lavoro e dalla vita, e un'altra parte di reietti, di zombie che non riescono neanche a immaginare di poter passare dall'altra parte, e cercano solo di sopravvivere.

  • @rambarambacinema
    @rambarambacinema 2 роки тому +5

    Che coppia ❤️❤️❤️

  • @michelemelara4447
    @michelemelara4447 2 роки тому +4

    Mi trovo più d'accordo con Lovecraft. Se potessi togliere dalla mente tutto quello che conosco probabilmente il mondo smetterebbe di essere un inferno. Non penso assolutamente che la conoscenza vada di pari passo con il benessere psucologico.

  • @LudoLeo8
    @LudoLeo8 2 роки тому +1

    1:19:00 che soddisfazione trovare confronti di questo tipo.

  • @tsukeru4761
    @tsukeru4761 2 роки тому +1

    Il discorso che ha fatto rick sul fatto che trovare il modello, un etichetta da cui sentirsi rappresentato faccia sentire un po' meno responsabile dei propri problemi perché è come se fosse tutto già predestinato lo capisco bene.

  • @giammarco5418
    @giammarco5418 2 роки тому +5

    Sono d'accordissimo con Marco del fatto della pressione scolastica! In effetti nella scuola quella continua competizione crea invidia tra gli alunni e secondo me per questo finiscono definitivamente i rapporti con quei compagni perchè ti rimane una brutta esperienza e vuoi cancellare tutto di quel periodo comprese quelle persone

  • @emirbambino8528
    @emirbambino8528 2 роки тому +14

    Confronto interessante ma la visione della scuola di Rick non la condivido, si può paragonare davvero la competizione sportiva con quella scolastica? La scuola deve mettere giudizi è vero, serve per la crescita, ma il voto è una visione troppo limitata, i giudizi dovrebbero essere scritti in modo esaustivo e complesso per indicarti i tuoi margini di miglioramento. Poi sicuro che la squola oggi sia "troppo buona"? Si vedono solo ragazzi a pezzi, insoddisfatti e stressati a causa di questo sistema, che basa le sue valutazioni su quanto sei bravo a immagazzinare informazioni nel cervello per poi rivomitarle fuori e periodicamente scordarti tutto. Visto che via via andiamo sempre di più a selezionare le cose per cui siamo predisposti e a scartare le cose che non suscitano il nostro interesse, mi chiedo io, come mai la scuola non ti agevola in ciò? La scuola dovrebbe aiutarti a capire la tua strada, è innutile incastrarsi per anni su cose che evidentemente non sono nelle tue corde, quando potresti dare il massimo in altre materie per cui dimostri un certo interesse reale. Poi la bocciatura...che ancora oggi si debba minacciare gli studenti per farli studiare. In Inghilterra la bocciatura non è prevista, e secondo me questo ti aiuta a responsabilizzare i giovani. Non hai mai voluto fare un cazzo? PERFETTO, la vita ti riserverà molte difficoltà, io studio perché non voglio trovarmi nella merda in futuro, non perché altrimenti mi tocca patire questa sofferenza un altro anno. O almeno questa dovrebbe essere la mentalità dei ragazzi.

    • @emirbambino8528
      @emirbambino8528 2 роки тому

      @ziz za ma se Rick dice chiaramente che la scuola dovrebbe preparare i ragazzi ad affrontare la vita e a responsabilizzarsi, questo non è forse il modo migliore? Poi non venirmi a dire che la bocciatura aiuta i ragazzi, è solo una condizione che serve per spronare, la paura di risubire per un'altro anno questo patimento, e questo non aiuta di certo i giovani ad avere un esperienza scolastica gratificante. Poi il paragone con l'alcol e la macchina è stupido, bere una grappa che non sei in grado di metabolizzare nonostante le raccomandazioni dei genitori è comunque un'azione individuale, a scuola sei accompagnato da professori che dovrebbero essere lì a posta per aiutarti a prendere consapevolezza attraverso un percorso. È meglio un professore che ti porta a studiare perché altrimenti rischi di essere rimandato? Oppure un professore che ti porta a studiare perché ti aiuta a capire che è meglio per il mio futuro?

    • @emirbambino8528
      @emirbambino8528 2 роки тому

      @ziz za stai sviluppando tutte le tue argomentazioni sul fatto che i 14enni sono dei bimbi ritardati che vanno mandati a letto senza cena (su quali basi poi? BOH), vedi sono proprio visioni come la tua che impediscono l'autoaffermazione dei ragazzi (cosa che a Rick è molto cara) e che impediscono ai ragazzi di sviluppare la giusta sicurezza di se.

    • @emirbambino8528
      @emirbambino8528 2 роки тому

      @ziz za come se tutti i minorenni fossero uguali, come se si potesse paragonare quando sei minorenne a 8 anni con quando lo sei a 15 con quando lo sei a 17...come se nella fase "minorenne" non si crescesse nel tempo e non si maturasse.

    • @emirbambino8528
      @emirbambino8528 2 роки тому

      @ziz za continuo a sostenere che le lacune possano essere colmate senza necessariamente far patire un anno di sofferenze in più, e che la strada ideale per colmarle sia un'altra. Ma sai cosa, la pensiamo in modo diverso ed il bello della democrazia è questo. Per me il malessere psicologico che comporta la bocciatura non vale la pena mai in nessun caso, sono tante le sdrade con finalità di recupero che dovrebbero essere offerte, ma un recupero che sia da affiancare al proseguimento della scuola, non che ti faccia rifare una tappa.

  • @Friariello91
    @Friariello91 2 роки тому +1

    1:18:40 qui non sono assolutamente d'accordo con Rick: dire che l'avanzamento della società è quantificabile solo col progresso tecnologico lo trovo estremamente miope. L'esempio a lungo termine del Giappone e le nostre vite improvvisamente invase da nuove dipendenze, social e pornografia sono un esempio lampante.
    1:38:42 sullo swá siamo completare d'accordo invece.

  • @manuelhikari
    @manuelhikari 2 роки тому +4

    Ti stimo profondamente Rick Du Fer, posso dire che ho “ampiamente” seguito i tuoi speciali su Bloodborne.
    È da lì che ho iniziato a seguirti, proprio perché avevamo degli interessi in comune, e non uno solo, ma tutti gli “ingredienti” che potrebbero rendere la mia vita grande: tra questi la filosofia ed i videogame insiti in una certa, come detto prima, “filosofia”.
    Vabbè, alla fine lo sai che c’è? Ci risentiamo al prossimo messaggio Rick!

  • @mattialeonardi8636
    @mattialeonardi8636 2 роки тому +3

    Io non ho disegnato,perche mi sentivo uno sfigato all'artistico vedendo altri più bravi di me. Quando ho smesso di essere competitivo ho pensato a crescere per me stesso e ho mandato avanti altre passioni.

    • @alessiodaini7907
      @alessiodaini7907 2 роки тому

      Questo non è essere competitivi, perché questo il tuo è stato associare la mancanza di amor proprio in qualcosa in cui sei meno capace rispetto agli altri. Competitività spinge, attraverso il confronto, a superare un ostacolo dettato da un punto di riferimento. La competitività prevede una serie di fallimenti possibili che confermano che quell'ostacolo deve essere ancora superato. Questo è essere competitivi. Possiamo dire che non avevi uno spirito competitivo e che la pressione di qualcosa che metteva competizione, fosse motivo di ansia e che il tuo modo di essere era tale che non potesse sopportarlo, perché non avevi la mentalità da competitivo. Certo, se lo mettiamo come estremo, si arriva ad una vita altrettanto stressante e insana, che porta ad un blocco e che ammazza la passione(ma qui sembra che questo approccio non ci sia stato, nel tuo caso, anzi l'esatto contrario). Hai abbandonato completamente l'idea di dover seguire dei tempi dettati dagli altri e il doverti giudicare come persona per i risultati dettati da un sistema di vita che si basa sulla competizione. Penso che questo sia proprio essere fuori posto, se ci si pensa bene.

    • @alessiodaini7907
      @alessiodaini7907 2 роки тому +1

      Cioè se ci pensi, ti sei sentito fuori posto con i ragazzi bravi a disegnare dell'artistico, ti sei sentito fuori posto con la gara che hai percepito. Il confronto ti ha spaventato, perché è stata interpretata la competizione, come un dovere e motivo morale di critica. Non essere adatti per la competizione, senza dubbio alcuno, porta malessere in un ambiente competitivo e ci fa sentire fuori posto con quell'ambiente e anche del qualcosa che, in qualche modo, ci lega con tale ambiente.

    • @mattialeonardi8636
      @mattialeonardi8636 2 роки тому +2

      @@alessiodaini7907 è il sentirsi sbagliati e senza speranza, che mi ha portato ad abbandonare tutto, le superiori sono state davvero difficili. Adesso sto molto meglio perché mi sono rivalutato. E viaggio competendo con me stesso.

    • @mattialeonardi8636
      @mattialeonardi8636 2 роки тому +1

      @@alessiodaini7907 capisco cosa intendi ,forse hai ragione ma all'inizio ci ho provato a superare gli altri. Comunque non lo credo sano, voler battere gli altri. io credo sia molto meglio voler battere se stessi e (battere gli altri se diventano un reale ostacolo,un ostacolo in un preciso momento per un determinato scopo che va al di fuori del battere semplicemente l'altro per pura gratificazione..Essere migliori degli altri,non è un obiettivo che mi piace per me stesso. Crescere e seguire la propria via e vivere intensamente la propria vita, questo è un obiettivo che voglio prendermi.

    • @alessiodaini7907
      @alessiodaini7907 2 роки тому +1

      @@mattialeonardi8636 Già, e se si è sbagliati, qual è il proprio posto? Non esiste posto giusto, non esiste qualità positiva che ti fa rivalutare. Lo dico sempre che anche la mentalità e l'approccio con cui vediamo la propria esistenza, il nostro essere, a dare valore e sfumatura ad essa e a tutto quello che ci circonda. Anche quando i problemi sono grossi, questo fa un'importante differenza. L'importante è rendersi conto di ciò.

  • @davidfrau4116
    @davidfrau4116 2 роки тому +2

    Propongo una bella cogitata con Gianluca Gotto se possible!! Grazie

  • @matteofilipponi2206
    @matteofilipponi2206 Рік тому

    Tra la competizione e l’ evoluzione della society ci metterei un cuscinetto che si chiamano compassione e gentilezza.
    Siamo talmente concentrati nel fare meglio noi che non “vediamo” il prossimo.
    Giudicare, puntare il dito e fregarsene degli altri, pur che non perda tempo ad arrivare all’ obiettivo.
    Si tratta della maetafora mors tua vita mea, ma la domanda è questa:
    Una volta che hai ucciso tutti, che te ne fai di quello che hai?
    La soluzione sarebbe quella competizione collaborativa.

  • @amosmattia
    @amosmattia 2 роки тому +1

    Bello, però muovo una critica: non è vero che con l’impegno e magari l’autoironia, si possa uscire sicuramente da situazioni difficili. Mettiamo il caso di uno che l’abbia piccolo, mettiamo il caso che sia stato deriso, non è che facendoci battute poi diventa prestante e susciti per forza attrazione nel sesso opposto, magari uno si sforza anche ma non è che si nasca per forza divertenti. Purtroppo ci sono disuguaglianze non colmabili. Il punto è che si nasce con istinti innati, e questi, magari per dei difetti fisici non possano venire realizzati. La situazione di Rick era molto spiacevole, non lo metto in dubbio, però insomma, ritrovarsi, ad esempio ad avere una statura molto bassa e venire scartati per questo… beh non bello direi. Poi, mi si prende l’esempio di de Vito, e ho capito, ma è una star apprezzata con status, per un poveraccio che ha mezzi e capacità ridotte, non ne esce magari. Questo non significa lasciarsi andare, bisogno coltivare hobby, passioni e cercare di stare meglio, ma purtroppo la vita non da a tutti la possibilità di riuscire, anzi il fallimento è spesso la norma. A me il politicamente corretto spesso mi pare esagerato, ma ne capisco la base teorica, che delle volte è fondata. Brunetta, è un personaggio per me molto sgradevole, ma quando ha fatto l’intervista parlando dei suoi problemi aveva assolutamente ragione. Non li risolvi facendoci una risata purtroppo.

  • @marcobusarello7841
    @marcobusarello7841 2 роки тому +18

    Solo una cosa: il lavoro del promotore finanziario soprattutto agli inizi non porta soldi e non è un posto fisso e la carriera è una delle meno sicure a partita iva (ps non sono promotore finanziario ma lavoro nel settore). L ospite parte subito con una cagata pazzesca x rincorrere uno stereotipo. Cfr family banker Mediolanum, figura commercialona al 99%, reclutano laureati in filosofia lettere e geologia disoccupati invece che economia. Peraltro rick, mollare dopo poco tempo quella strada è facile in termini di investimento di formazione e rinuncia economica, non è come se avessi abbandonato la carriera da neurochirurgo, dai.
    Le pressioni della famiglia invece le capisco ma sono tutta altra cosa rispetto alla rinuncia a denaro e sicurezza (reali). Conosco ragazzi avvocati che andrebbero a lavorare in comune o in banca (guadagnerebbero di più e con più certezza) ma la famiglia magari ha la fissa dell "avvocato".

  • @fabiocortese6069
    @fabiocortese6069 2 роки тому +1

    Il tema della competizione è troppo soggettivo e non è generalizzabile: esistono anche persone che, se non messe in un contesto competitivo, non rendono.

  • @martinoarioli5341
    @martinoarioli5341 Рік тому

    Secondo me il problema di base è pensare che esista una conoscenza cui accedere e attraverso la quale sia possibile comprendere il Mondo. La scienza è basata su modelli e per sua natura fatta di errori, mentre un modello di società ipercompetitivo tende spesso a non dare la possibilità di commetterne.
    Aggiungo che se esiste una conoscenza scientifica inconfutabile e questa fosse la misura del benessere sociale, questo assunto dovrebbe poter essere dimostrato scientificamente. Altrimenti l’assunto che il progresso scientifico si traduca in benessere sociale sarebbe a sua volta una convinzione/credenza

  • @dubmike9976
    @dubmike9976 2 роки тому +1

    Al 47:00 parli del effetto Ryan Gosling

  • @ildiofattouomo
    @ildiofattouomo 2 роки тому +3

    Non sono d'accordo sulla natura, la natura non ci vuole morti, la natura ci vuole autentici. È la cultura è anch'essa parte della nostra natura.

  • @staserapagoio2999
    @staserapagoio2999 2 роки тому +4

    Maschi, come state?

  • @diamondrl0
    @diamondrl0 2 роки тому +2

    Dibattito molto stimolante, e mi trovo d'accordo con Marco per quanto riguarda la competizione, secondo me da un lato è bene confrontarsi con gli altri per poter auspicare ad essere il meglio che puoi, bensì dall'altro lato ti ritrovi con una pressione ed un'ansia non facile da gestire. Piuttosto io mi concentro spesso sulla competizione contro me stesso, ovvero guardo indietro e cerco di essere il meglio che posso rispetto a come sono cresciuto e agli sbagli che ho fatto, ma è ovvio che nella società la competizione non può assolutamente mancare, in tutti gli ambiti.
    Inoltre, vorrei dire una cosa sulla schwa, che non è solo un modo per dire "io aderisco a", prova a vederla più da un punto di vista veramente inclusivo. In inglese si può tranquillamente usare il they/them, plurale che in grammatica viene usato anche per riferirsi ad una persona della quale non sai il genere ed eviti di dire she o he, dunque corretto anche per il singolare, inoltre l'inglese non è una lingua binaria come la nostra. L'italiano invece non ha il neutro e dunque le minoranze che dovrebbero usarlo per sentirsi a loro agio non possono di certo troncare le parole così, quindi o si adattano a uno dei due pronomi (come ho fatto io, non mi pesa personalmente ma a tanta gente fa star male a causa della disforia di genere), oppure evitano il più possibile di usare parole binarie (ad esempio al posto di dire content* dicono felice), ma ovviamente i pronomi non si possono evitare per sempre. La necessità del linguaggio inclusivo deriva da un disagio che si crea linguisticamente, alla fine nello scritto non costa a nessuno mettere un asterisco o la schwa, così tutte le persone in un ambiente pubblico si sentiranno incluse, ma è l'uso che ne facciamo della lingua a renderla "sessista". Siamo tutti consapevoli del fatto che non avremo mai subito una soluzione o un terzo pronome, ma iniziare a pensare ad una soluzione e ad un cambiamento sociale di questo tipo non è male. Anche perchè credo che se la società non fosse così binaria, la lingua ne risentirebbe in meglio e non ci sarebbero più tutte queste questioni sui pronomi e il misgendering che ora a noi persone trans fa malissimo, perchè se fatto volontariamente è una microaggressione molto dannosa. Credo sia l'uso della lingua quello che va cambiato, non la lingua stessa, anche perchè sarebbe un po' impossibile forzare così la mano, ma vi assicuro che è solo un puro tentativo di sentirsi un po' di più a proprio agio nella vita di tutti i giorni, in pochissimi vogliono solo mettersi in mostra visto i tempi che corrono

    • @Friariello91
      @Friariello91 2 роки тому +1

      Bravo, credo che la competizione con sé stessi sia l'unica competizione sana se l'obbiettivo è davvero migliorare in qualcosa.
      Per il resto, la grammatica è binaria perché é la natura umana ad esserlo.
      Chiedo microscusa per la microaggressione.

    • @diamondrl0
      @diamondrl0 2 роки тому

      @@Friariello91 la natura umana non è mai stata binaria, infatti esistono persone intersessuali e nessuno è al 100% maschio o femmina (i cromosomi non sono gli unici a determinare il sesso, vedi la gente con i cromosomi a posto ma con scompensi ormonali che deve fare ricorso alle terapie). Nell'antichità ci sono sempre state figure ermafrodite

    • @Friariello91
      @Friariello91 2 роки тому

      L'intersessualitá o ermafroditismo veri e propri sono eccezioni estremamente rare che confermano la regola. Si può nascere anche con due peni, 6 dita, labbro leporino o con la coda... per non parlare delle svariate condizioni (o patologie, non so quale termine sia corretto) che "in natura" porterebbero alla morte dell'infante, ma a cui oggi si prova a dare una vita dignitosa grazie alla tecnologia (progeria, macromegalia, epidermolisi bollosa, fino agli autismi vari e chi più ne ha più ne metta).
      Dobbiamo dire che non è vero che l'essere umano ha un cervello perché incidentalmente nascono neonati acefalici?
      C'è bisogno di specificare che bisogna includere chi è senza mandibola perché ci sono persone affette da agnatia?
      Per me sei libero di esperire la vita come più sei a tuo agio, di cambiare idee e sembianze e di ricambiarle ancora alla ricerca della preziosa serenità, ma non dovresti piegare la realtà ai dettami di un'ideologia.
      Edit: hai cancellato il tuo commento, ti lascio comunque la mia risposta 🫂

    • @diamondrl0
      @diamondrl0 2 роки тому

      @@Friariello91 ah beh di certo non ho detto che è regola, sto solo specificando che esistono quei casi e che quindi la società esclude a prescindere certe cose, tra l'altro il colonialismo è stato il primo a cancellare la libertà di genere (ad esempio i nativi americani), per cui a parte la natura umana c'è anche il fattore sociale. E poi, come già detto, ci sono talmente tanti fattori in gioco che non si può dire di essere completamente binari, tra ormoni e vari fenotipi. Però hai ragione, ovviamente quei casi che dicevo io sono rari. Non è un'ideologia perché riconosco perfettamente la realtà, anzi, per poter parlare di queste cose sappi che cerco di studiare il più possibile (sia per curiosità, che per appunto poter avere discussioni interessanti e con argomentazioni reali, senza ideologie ma con puri fatti). Effettivamente la natura è binaria, solo non come lo intende la società, che ormai lo dice soltanto per denigrare una minoranza di persone
      Io comunque non ho eliminato il commento, anzi il tuo mi risulta eliminato.. bah sarà un bug di UA-cam

    • @Friariello91
      @Friariello91 2 роки тому

      @@diamondrl0 io visualizzo i miei due commenti precedenti ma non più il tuo primo commento. Comunque a me non sembra che la società voglia denigrare una minoranza, al contrario: mi sembra che voglia disintegrare, manipolandola e mortificandola, qualsiasi sedicente "normalità" che unisce in una maggioranza. Credo questo si possa dire sia riguardo alle tematiche di genere e fluidità di genere, sia per tanti altri discorsi in cui (partendo da problemi più o meno reali e rilevanti) le minoranze diventano un mero strumento ideologico per portare avanti un progetto di ingegneria sociale. A me questo non sta bene, e nonostante ciò non ho nessuna voglia di denigrare alcuna minoranza. Sinceramente non ho neanche interesse nell'etichettare una minoranza come tale, credo il divide et impera convenga solo ai pochissimi in vetta alla piramide sociale, non certo a me o a te.

  • @anto3071985
    @anto3071985 2 роки тому +6

    gli Hikikomori pienamente isolati li vedo come persone troppo sensibili per stare in mezzo alle persone, esagero nel pensarlo?

    • @Ilsavee
      @Ilsavee 2 роки тому +8

      è più una questione di gestione della propria sensibilità. Chiaramente più si è sensibili e più è difficile gestirsi

  • @riccardo.claudio
    @riccardo.claudio 2 роки тому +1

    1:33:00 "Grazie MarcoCrepaldi per il tuo Abbonamento!" mmmmh

  • @sfnau2563
    @sfnau2563 Рік тому

    ma scherzate è più comodo mettere la è accentata, e io non lo sapevo come farla, me l'avete fatto scoprire voi ! grazie

  • @giovannidibartolomeo2967
    @giovannidibartolomeo2967 2 роки тому

    Video molto interessante! Purtroppo a causa della durata, difficile da seguire totalmente!
    Poter "dividere" magari in DUE (...3 no! Sarebbe troppo dispersivo)... VISIONI?...boh!?!?

  • @giuseppegiadone8348
    @giuseppegiadone8348 2 роки тому +4

    Non concordo su certi aspetti della scuola di rick, del resto bel dibattito.

  • @salvatore198
    @salvatore198 2 роки тому +2

    Madonna Du Fer come parla veloce

    • @des_98
      @des_98 2 роки тому +5

      Il video è rallentabile dalla rotellina ;)

    • @giangiochannel767
      @giangiochannel767 2 роки тому +10

      Mortebianca fans: "Hold my beer"

    • @paolonuzzolese6858
      @paolonuzzolese6858 2 роки тому +6

      Io lo sento in x2

    • @des_98
      @des_98 2 роки тому

      @@paolonuzzolese6858 io lo sconsiglierei, ma se preferisci...

  • @zingara2400
    @zingara2400 2 місяці тому

    Mah...io il mito del buon selvaggio l'ho sempre interpretato diversamente...

  • @guialinari338
    @guialinari338 2 роки тому +1

    Che problemi hai con Trump?? 🤔

  • @zingara2400
    @zingara2400 Рік тому +1

    Mah... io educo cani, ed in base alla mia esperienza, gli individui che non sanno relazionarsi all'ambiente in maniera positiva sono quelli ai quali non sono stati forniti gli strumenti per poterlo fare, ovvero quelli che banalmente sono stati 'iperprotetti' e assecondati malamente nei loro timori naturali. L'indole personale ed il carattere incidono solo sull'approccio educativo. Nella cerchia dei miei innumerevoli nipoti noto lo stesso fenomeno. Pertanto, la differenza la fanno i referenti educativi, ed il loro grado di maturità.

  • @distico
    @distico 2 роки тому +7

    Il tuo insegnante di pallacanestro ha fallito nel momento in cui tu hai iniziato a giocare scorretto. Competere per qualcosa che ci serve, delle risorse come il cibo, l'acqua, ha senso. Il fine ultimo e' otterenere quelle risorse, magari anche evitando il conflitto mentre nel nostro mondo la competizione e' spesso fine a se stessa. Soffrire perche' non si e' vinta una gara significa aver confuso il gioco con il proprio valore come persona. Credo che una persona sana non dovrebbe soffrire perdendo una partita di pallacanestro e non dovrebbe ridursi a barare.

    • @rickdufer
      @rickdufer  2 роки тому

      1) quando ho mai detto di aver giocato scorretto?
      2) quando ho detto che perdere una partita mi causava sofferenza?

    • @distico
      @distico 2 роки тому +7

      @@rickdufer 1) Lo dici a 1:11:53: "nell'ambito della pallacanestro sono diventato un difensore, anche un po scorretto perché volevo [...]" (intuisco: "volevo impressionare l'allenatore")
      2) Lo dice Marco che lo vede su una casistica di pazienti. E lo vedo io con mio figlio che pur essendo estremamente dotato in tutti gli sport passa una brutta giornata se non e' arrivato primo in qualsiasi cosa anche un gioco tra amici. E' cresciuto tra persone che non danno valore al primeggiare ma che allo stesso tempo lo hanno lascito libero di essere competitivo. Nella speranza che impari da solo l'inutilita' di questo dolore autoinflitto in una societa' dove la collaborazione e' piu' conveniente sotto tutti gli aspetti.

  • @ilfisarmonicistapazz
    @ilfisarmonicistapazz 2 роки тому +2

    1:07:00 d’accordo con Marco

  • @nea_22
    @nea_22 2 роки тому

    Mi dispiace ma sono praticamente sempre stato d'accordo con Marco.
    Sulla competizione mi sei sembrato molto schierato, forse per le esperienze che hai vissuto, e mi è sembrato che ad un certo punto ti sia ritrovato nella posizione di non poter ritrattare ed hai quindi dovuto difenderti con delle argomentazioni un po' deboli. Mi riferisco al collegamento che hai trovato tra competizione e conoscenza, dato che credo non valga in tutti gli ambiti e penso che comuqnue la conoscenza possa derivare anche dalla cooperazione. Non escludo la possibilità di aver capito male io comunque.
    Sulla schwa/asterisco ho avuto l'impressione che avessi un'opinione troppo schierata ideologicamente.
    Per il resto sei un mostro, continuerò a seguirti con piacere

  • @simonedamiani3670
    @simonedamiani3670 2 роки тому

    Tutto bene questa puntata, ma il discorso del primato della tecnica sul benessere psicologico “stride molto “, Galimberti tramite Günther Anders ( allievo di Heidegger), ha dedicato molto tempo a questo argomento, e per quanto a Rick non vada a genio Galimberti, non liquiderei un argomento cosi complesso come è stato fatto… ognuno può avere i suoi punti di vista, ma da un “divulgatore filosofico” mi aspetto una spiegazione filosofica che stia “ su da sola”, altrimenti meglio tacere…

  • @doppio763
    @doppio763 2 роки тому +2

    Anche il problema di chi si lava le mani delle stronzate che dice mascherandole per ironia è un problema.
    Ad un certo punto parli dei pelati con il pene piccolo, forse una frecciatina al caro zio monty? :)

    • @TCgis95
      @TCgis95 2 роки тому

      Minuto?

    • @doppio763
      @doppio763 2 роки тому

      @@TCgis95 48:00 circa e poi a 57:00, ovviamente è un discorso riferito a putin ma dati i trascorsi non ho potuto non pensare a montemagno

  • @ingridprestopino6441
    @ingridprestopino6441 2 роки тому

    Tips: se avete il pene piccolo da oggi potete dire che nonostante ciò non avete bisogno di comprarvi un SUV né di scatenare guerre più o meno nucleari ;) giocatevela bene la carta dell'ironia.

  • @Alex-hp3cz
    @Alex-hp3cz 2 роки тому

    La conoscenza, unica panacea.

  • @EmanueleDeliber
    @EmanueleDeliber 2 роки тому +1

    43

  • @andrea.caldari11
    @andrea.caldari11 2 роки тому +12

    Marco Crepaldi

  • @otaku_gamerita
    @otaku_gamerita 2 роки тому +3

    Secondo me la competività fa bene, ho sentito che in Giappone hanno il quoziente intellettivo medio di 106QI, ovviamente Dio non voglia che qui in Italia ci siano tutti i problemi che la troppa pressione causa a noi adolescenti, ma un po' meno buonismo non guasterebbe

    • @otaku_gamerita
      @otaku_gamerita 2 роки тому

      Per molti 106 può essere poco ma in realtà noi italiani stiamo intorno agli 89 se non vado errando

    • @stezanghi9013
      @stezanghi9013 2 роки тому +8

      @@otaku_gamerita ma sai che merda vivere in Giappone? Pressione sociale in qualsiasi cosa , altro che la nostra ansia ....

    • @ilariap.7519
      @ilariap.7519 2 роки тому +8

      QI alto ma frotte di hikikomori che come ha ben detto Marco pesano sulla società. Allora forse c'è qualcosa che non va, non si tratta di essere buonisti.

    • @manuelhikari
      @manuelhikari 2 роки тому +1

      Esatto, sono un tipo di persona a cui non piacciono le cose “scriptate”, detto in modo videoludico, quindi la mentalità Giapponese o anche americana non è tra le più piacenti, perlomeno per quanto mi riguarda.

    • @pomodoro3478
      @pomodoro3478 2 роки тому +2

      Tasso di suicidio in Giappone è tra i più alti del mondo. Al diavolo il QI

  • @RobbyRoberts91
    @RobbyRoberts91 11 місяців тому

    argh

  • @themaskio4804
    @themaskio4804 2 роки тому +2

    Io sono per il machismo duferiano. Siamo una specie vivente, dobbiamo sopravvivere, non lamentarci e piagnucolare delle prese per il culo

  • @simonesimone3754
    @simonesimone3754 11 місяців тому

    Si,ma la competitività nei videogame,che caxxo di competitività è?😂😂😂