questo video me lo ricordo bene, ai tempi ero in quinta e ora sono al secondo anno. è importante che qualcuno ti faccia vedere cosa realmente l'impegno e la dedizione possono fare... Dopo che ha mostrato quei pdf di appunti scritti da lui mi ha fatto capire il salto di qualità che devi fare per affrontare questo percorso. Grazie a lui il mio mindset, appena messo piede nelle aule, era orientato non più sul 6 politico ma sul portare tutti 30 a casa e creare il proprio network di persone che rispettassero questi requisiti, si chiamano colleghi perché (almeno per me) questo è un vero e proprio lavoro, non si gioca più.
Io stimo molto enkk e avevo visto questo video quando andavo in quinto anno. Ora ho 22 anni, ho lasciato l’uni dopo due semestri e sono passato all’accademia (graphic design) che frequento da quasi due anni con discreti risultati. Con questa coscienza e una mentalità totalmente diversa del me 18enne, non riesco a essere d’accordo su molte sue uscite e anzi trovo nelle tue parole molta più ratio sull’impatto che ha l’uni sulla propria vita. Per me questi anni sono quelli da sfruttare per fare tutto fuori dall’ateneo: progetti personali (con obiettivo di accrescere la propria esperienza nell’ambito di studio), socialità, hobby, uscire dal proprio guscio (sopratutto per I fuori sede). Questo senza trascurare gli esami, naturalmente. Però questi sono gli anni migliori per sperimentare senza sosta, non per stare 24h chiuso a casa a ricopiare 10 volte le stesse cose😅 È sotto inteso sia una mia visione personale dell’esperienza accademica, anche perché all’atto pratico io ho la frequenza obbligatoria quindi sono spessissimo in sede; cosa che infatti detesto.
Da quel che so a Torino molti studenti studiano sui famosi "mensa" cioè le dispense fatte da enkm quindi è evidente come lui non possa essere considerato un esempio comune. video interessante come sempre!
Ma purtroppo da quest'anno hanno iniziano a rivere completamente tutta la triennale di informatica, quindi quegli appunti mistici, che hanno portato me e altri alla laurea, non saranno più molto utili.
Commento stile "React a react" (come Enkk, laureato in ingegneria, nei tempi previsti e da lavoratore, quindi focus su super-ottimizzazione del tempo). - Non conosco l'esperienza specifica di Enkk, ma alcuni esami, che ricordo bene, prevedevano la possibilità (a volte una specie di obbligo, per quanto non ufficializzato) di esoneri, di scritti prima di uno scritto finale o dell'orale o della prova di laboratorio. - Ci son stati comunque casi (ammetto: molto rari) in cui è convenuto NON seguire alcuni corsi, di cani maledetti (a volte persino professori ordinari un tempo luminari, ma incapaci a spiegare), paradossalmente quel paio d'ore era molto meglio speso a restare in aula studio/casa (ma a studiare! non ad andare in giro). Eccezioni a parte, condivido al 100% il concetto che ai tempi riassumevo in: si deve uscire dall'aula senza alcun dubbio su quanto spiegato, nel caso stressare il professore che è tenuto a ripetere se una persona non ha capito (e non perché si avevano grosse lacune o perché distratti). - Per gli appunti: l'ideale sarebbe avere un libro di riferimento o una sbobina (ADC non odiarmi, a volte era la soluzione ottimale), dove annotare accanto agli schemi/formule/grafici già presenti. Architettura di elaboratori (visto che mostra quello) non trovo molto efficiente ricopiare l'architettura di Von Neumann, l'elenco dei registri della CPU e così via, come il cifrario di Vigenere per la parte di sicurezza. Troverei più utile tracciare un maxi-schema che colleghi i vari argomenti (ad esempio, per segnare se la tecnica di sicurezza è collegata a un livello relativo alle reti o ad un componente del calcolatore, in una grande mappa che aiuti a capire, visualizzare e ricordare). - Il riassuntino prima dell'esame non lo trovo per nulla efficiente, ma ripasso e testing assolutamente sì, soprattutto come dice ADC: ripetizioni periodiche senza aspettare la fine del programma, soprattutto per esami da 12 CFU. - Avere amore per la conoscenza soprattutto per la facoltà aiuta tantissimo, anche se purtroppo esistono alcuni argomenti iper-specifici che ti fanno maledire la scelta di facoltà STEM... ma c'è anche la gioia (cit.). - Confermo il consiglio di ADC: non annichilitevi durante la frequenza dell'università, un po' di equilibrio serve per non trasformarsi in subumani, in esseri immondi che vivono h24 in pigiama e si nutrono solo di caffè dello studente e pasta col tonno. - L'esame impossibile non esiste (in realtà dipende in alcune eccezioni come giustamente sottolinea Enkk), ma tenete sempre in mente l'obiettivo finale, che non dovrebbe essere registrare tutti 30 sul libretto, ma cercare il compromesso sub-ottimale con i vincoli di risorse, tempo in primis, che a volte è un lusso e può impattare tanto sul proprio stato d'animo presente e futuro; mai rifiutato un esame e mai pentito di aver accettato nulla. Difficilmente ad un colloquio per ingegneri chiederanno il voto di laurea, figuriamoci quello dei singoli esami: ai candidati che seleziono, non ho mai chiesto il voto di nulla, non è lì che si dimostra la bravura e la competenza di una persona; ci sono 110L che non hanno più toccato un libro e laureati con 80 che invece continuano a studiare ed approfondire, inutile aggiungere su chi ho un parere positivo. - Extra: ci può stare non essere andati in profondità di ogni singolo dettaglio di ogni insegnamento, potrete sempre studiare in seguito ed approfondire l'argomento che non vi era chiaro o di cui volete saperne di più o esercitarvi in merito. P.S.: 23:35 Enkk: "mi sono rotto il buco del cu*o" - ADC: "Questa è una tecnica che ho già sentito [...] non è qualcosa che io consiglierei a tutti [...] richiede uno sforzo inumano". Ma son sicuro che mi son perso il contesto 😛
Per il primo commento sugli esoneri, per dare un po' di contesto, avendo seguito anch'io la triennale di informatica a UniTO, ti posso confermare che non ci sono esoneri e la quasi totalità degli esami sono prova scritta + eventuale discussione di un progetto.
Ciao! Premetto di non aver ancora visto il video, studio anch’io informatica e sono al secondo anno, ma ammetto (purtroppo) di star prendendo la laurea solo per il pezzo di carta. Alle superiori non ho avuto bisogno di sviluppare un metodo di studio dato che per le materie STEM capivo le cose e non avevo bisogno di studiare, mentre per le materie mnemoniche stavo attento in classe, studiavo il giorno prima e avevo il massimo dei voti in quasi tutte le materie. Approdato all’università un disastro, nessun metodo di studio, ho iniziato a dare esami un po’ a caso e non c’è un giorno che non metta in dubbio la mia scelta. In tutte le materie appena si va oltre la superficie mi annoio a morte, io imparo facendo, se non vedo applicazioni pratiche di quello che studio non riesco ad interessarmi a quello che sto studiando. Paradossalmente il mio metodo di studio sarebbe andare sempre a lezione, prendere appunti e metà del lavoro sarebbe fatto, però io dopo 2 minuti che sento il prof parlare vado in oca, mi distraggo ogni 3 secondi. Se prendo appunti non capisco quello che viene spiegato, se provo a stare attento e capire non riesco a prendere appunti. L’unica mia salvezza fino ad ora sono state le video lezioni per chi le fornisce e i video su UA-cam. Gli esami che mi sono andati meglio sono quelli dove avevo una scaletta da seguire, già se alcuni prof non mettono materiali io mi sento perso. Altro problema i libri, leggo 2 righe, vado in oca e non ho idea di cos’abbia appena letto. Insomma, per me l’università è un inferno e non capisco come non renderla tale. Ogni giorno vorrei fare la rinuncia agli studi, ma ormai prenderò “il pezzo di carta” per aprirmi la strada per il settore informatico
se non ti piace ciò che stai facendo, ogni giorno passato in cui non cambi è un giorno perso. Te lo dico per la mia esperienza, meglio cambiare subito piuttosto che ritrovarsi a doverlo fare a carriera già avviata
Ciao Leonardo, dalla tua descrizione mi viene il dubbio che tu possa avere un qualche disturbo dell’apprendimento o comunque un qualcosa nella tua forma mentis che ti rende lo studio complicato, a partire dal fatto che se non fai pratica non impari, se non hai i materiali di studio ti senti perso, hai fatica a rimanere concentrato e così via. Ti dico questo perché io sento di aver avuto queste difficoltà e poi mi hanno diagnosticato la sindrome di Asperger (ADC ne ha parlato nel suo video riguardo alle neurodivergenze). Anche se hai finito il percorso di studi ti consiglio comunque di parlare con la psicologa dell’Università o comunque con un qualche professionista. Senza la diagnosi io non mi sarei diplomato e non mi sarei iscritto all’università (insomma, la diagnosi mi ha cambiato la vita). A presto
@@AndreaSichenze perdonami ma leggo solo ora, ti ringrazio dei consigli, fra un mesetto circa dovrei iniziare un percorso con una psicologa privatamente, dopo averla conosciuta partecipando ad una rilevazione di natura psicologica effettuata sugli studenti. Adesso mi guarderò anche il video di ADC sulle neurodivergenze, ma dubito di averne una, anche se a volte mi rivedo un po’ negli ADHD, grazie mille ancora!
Mi sono fermato a meta video solo per dare una conferma su una cosa su cui sono completamente d’accordo con te Alessandro. Premetto che ho fatto la stessa università di ENK (laureato triennale e seguito le lezioni magistrali AI). Quando ho visto il video di ENK ho iniziato a utilizzare il suo stesso metodo. Per quanto mi sia impegnato nello studio, sottovalutare il carico di scrivere un libro di appunti è stato il mio errore. Arrivato alla magistrale ho praticamente bruciato un semetre, non riuscivo a rielaborare più di due meterie. Non voglio incolpare ENK (pace e amore), ma effettivamente ora (che trovo tempo di studiare dopo il lavoro) mi trovo bene ad usare un metodo di studio molto più schematico e direi anche un po piu “sporco”. Nel senso che non punto più a creare una sorta di libro degli appunti “perfetto”, ma a eleborare I concetti più complessi e legare quest’ultimi tramite schemi.
Quello che dice Alessandro è giustissimo per le materie meno tecnico-scientifiche, dove gli esami sono tanti e c'è gran massa di concetti da memorizzare e quindi non puoi fare il libro per ognuno. Per le materie invece molto scientifiche anche io ho la stessa esperienza di @enkk: ho praticamente un libro manoscritto da me (epoca senza computer) per ogni materia, le volte in cui sono andato all'esame senza aver capito tutti i teoremi fino in fondo al punto, appunto, di aver scritto un libro, il prof a volte più e a volte meno mi ha beccato in castagna. Ho recentemente rivisto un collega, ora professore, dopo ben 30 anni e mi ha detto che i miei appunti, che gli avevo ceduto all'epoca, gli sono serviti per anni per tenere il corso di Meccanica Razionale. E' una prassi molto inefficiente ma SECONDO ME necessaria se vuoi laurearti (in materie tecnico-scientifiche) molto bene e andando ad ogni esame a colpo sicuro.
ovvio che se cambia la tipologia di contenuto anche il metodo di studio cambia. purtroppo in questi canali youtubbari bisogna trattare tutto con estrema superficialità .
Non soltanto ho sempre sostenuto che il metodo debba adattarsi al tipo di contenuto, ma ho anche spiegato come cambi e quali tipologie di tecniche si adattino a un tipo o l'altro di argomento. Sinceramente, Rick, non so che canali youtubbari frequenti, ma questo non lo segui certo con attenzione.
Detto questo: la schematizzazione (in forme differenti ovviamente), è assolutamente applicabile a materie tecniche, anzi, la maggior parte degli studenti che seguo sono di materie stem e scientifiche. La rielaborazione è il cuore del metodo di studio, ma non è necessario renderla infinitamente lunga creando riassunti infiniti e riscrivendo libri interi.
@@alessandrodeconcini-adc ti do ragione, non ti seguo al 100% per cui mi ammonisco e non faccio difficoltà a crederti. ti confesso però che ho visto dei video tuoi fatti bene e che ho perfino dato a casa come attività di flipped classroom. sono come sai agli antipodi sull'analisi della scuola (che per me va cambiata ma in senso diverso). in questo caso, ho visto il video del metodo feynamm e quello del tuo metodo (di cui non ricordo in questo momento l'acronimo) e li ho trovati validi sì ma solo in alcuni contesti. però va bene, avrai trattato la questione in modo più approfondito. stasera mi merito bacchettate
Il video è molto interessante ed esprimo delle considerazioni. Enkk ha ribadito, con grande efficacia, un concetto che vale per il successo di tutte le attività: l'impegno. È, potremmo dire, la scoperta dell'acqua calda. Sicuramente è una persona con ottime capacità cognitive ma è stato grande il tempo dedicato allo studio degli esami universitari e, ascoltandolo, possiamo parlare anche di sacrificio. Condivido le puntualizzazioni di Alessandro de Concini sul metodo di Enkk e, cioè, che si possono adottare altri strumenti di studio che riducono il tempo di preparazione senza compromettere molto il risultato finale(superare l'esame). A proposito del fatto che Enkk riscriveva, in una forma più sintetica, tutto il contenuto dell'esame ho trovato una ulteriore spiegazione, che lui non aveva specificato, quando ho letto, tra i commenti, che all'università di Torino venivano usati da altri studenti le sue rielaborazioni come dispense per gli esami. Quindi, potremmo ipotizzare in Enkk una ulteriore motivazione nella stesura di quelle che poi venivano vendute come dispense. Devo sinceramente dire che quando Enkk ha iniziato a parlare mi è risultato un po' antipatico per il tono con cui presentava il suo percorso universitario. Antipatia che, poi, nel proseguire del video, è del tutto scomparsa. Per concludere, una considerazione sulla voglia di imparare cioè sulla passione verso alcune discipline che dovrebbe motivare la scelta del corso di laurea e che spinge poi verso un forte impegno senza sentirlo pesante.
Grazie del buon contenuto, anche se oggettivamente più o meno sono sempre le stesse cose che sento da vari video da anni ormai il mio pensiero è che se non si è tagliati per lo studio è meglio lasciar perdere in università il livello è oggettivamente alto, non tutti sono in grado di dare performance così alte, così come non tutti possono essere atleti professionisti quindi anche seguendo tutti questi consigli non è scontato aver successo, perché le capacità di base ci devono essere
ciao ale, seguo il tuo canale ormai da molti anni e devo farti i complimenti. I tuoi contenuti sono sempre molto interessanti, parli benissimo, i tuoi video non sono solo istruttivi ma anche di intrattenimento e inoltre sei molto simpatico. Quando apro un tuo video vado sempre sul sicuro. Credo che questo sia uno tra i canali più validi di youtube italia, detto questo buona serata 😊
Ottimo contenuto, molta ispirazione, ma ho alcuni punti ^^ parlando da chi ai tempi ha lasciato gli studi, tanti anni fa, e ora sta per riprendere con la telematica, lavorando e studiando. 1-seguire le lezioni e uscirne in grado di ripetere tutto quello che ha detto il professore: parlo avendo un deficit della concentrazione importante, non credo proprio sia sempre possibile, anche se l'insegnante è capace e la materia interessante; mi è capitato anche di stare in classi universitarie dove la gente disturbava e contate che per chi è come me anche un bisbiglio è una forma di disturbo grave. 2-il discorso sulle compagnie: sicuri vada bene per qualunque corso si stia seguendo? Perché alcuni percorsi richiedono non solo molta inventiva e proattività perché un giorno possano fruttare una professione, ma credo anche un bel po' di lavoro di networking. Se studi comunicazione e ti accontenti di avere tre amici con cui stai perché sono bravoni a dare gli esami e avere i voti alti, secondo me stai sbagliando. 3-la grinta è sicuramente apprezzabile, ma io starei attento (nella mia esperienza potrei dire scherzando che lo sono stato troppo, ma devo riconoscermi sinceramente di essermi sentito schiacciato proprio da questo) a una grande malattia del nostro tempo, che è la ricerca della performance a tutti i costi. Bellissimo essere bravi, sull'importanza del non ammalarsi per essere bravissimi io porrei un accento maggiore. Sei dietro uno schermo, uno streamer o un influencer? Ricordati che dall'altra parte qualcuno potrebbe prenderti un po' tanto, troppo sul serio, e io ne ho vista di gente uscire di testa, letteralmente, per lo studio. Io sono un cazzone che si è fatto da solo per altre strade, quindi mi rendo conto che la mia opinione valga fino a là. Condivido tanto un punto: occorre voler andare a imparare cose. Quel che sto pensando adesso è proprio questo. Il mio problema è stato non avere la forza e non essere sufficientemente informato (era il 2010) per essere consapevole che avrei potuto dire no, che avrei potuto preferire da subito prendermi un periodo per lavorare e meditare prima di mettermi a studiare 'perché di sì/bisogna/il pezzo di carta'. L'ho deciso dopo essere caduto in depressione e sentendomi in colpa marcia per anni. Dietro uno studente c'è anche la sua famiglia, attorno c'è una società e ognuno è una persona con una propria sensibilità, che può essere fragile. Giusto sottolineare che l'università è importante, ma non l'unica cosa importante, anche essere giovani lo è, fare esperienze di vita che formino umanamente e non solo accademicamente penso sia fondamentale.
Non ho studiato in Italia, quindi il sistema è diverso. Ma mi sono ritrovata ad avere sessioni con 8 o 9 esami. Ho esattamente fatto come enk, tornavo a casa riscrivevo gli appunti, tutti i giorni. Alla fine mi ritrovavo con un "libro" di un centinaio di pagine fatto da me per ogni corso. Non è impossibile :)
Sul seguire le lezioni nelle facoltà stem, non mi ritrovo d'accordo con Enkk: studiare matematica e informatica significa fare tanto ragionamento e esercizio, cosa che se si è diligenti e responsabili avviene nel migliore dei modi quando si studia l'argomento sui libri, mentre a lezione no: il professore va avanti spedito come un razzo a tratttare l'argomento e quasi mai da il tempo per rielabore gli argomenti, cosa fondamentale. Questo, in aggiunta al fatto che seguire tutte le lezioni comporta il non avere né tempo al né alla mattina per poter studiare sui libri in alcune università (es. Informatica a bologna), fa preferire risparmiare quel tempo per poter studiare davvero individualmente, chiedendo eventualmente delucidazioni ai professori tramite colloqui e/o email.
Secondo me dipende molto dal professore che ti ritrovi. Certi riescono sviscerare il nucleo dell'argomento, banalmente mostrandoti il "modo corretto di ragionare" in quella materia e facendoti capire l'argomento nella metà del tempo che ci avresti messo tu da solo a casa, leggendo il libro/slide.
La mia esperienza è minima sono solo al primo anno triennale di ingegneria e ho una voglia matta di imparare. Il voto non mi interessa per nulla (per ora) per me è passato o bocciato ma il fulcro sta nella soddisfazione di apprendere cose che mi piacciono. Studiare e capire le cose in modo profondo in modo da essere in grado di padroneggiarle in ogni contesto, credo sia letteralmente impossibile specialmente nello studio di materie scientifiche. (Tenete sempre a mente nella lettura del mio pensiero che il concetto di capire per me significa sapere perfettamente il perché e il percome delle cose che si studiano). Perché dico che è impossibile? IL TEMPO. questo trimestre ho chimica, analisi 2, e fisica 1. Come è possibile riuscire a CAPIRE queste materie, al di là dal passare l’esame o meno, in così poco tempo data la complessità delle materie? Ho davvero poca esperienza per ora quindi probabilmente settimana prossima mi smentirò 😂 perché è tutto in crescita però ad oggi questa è la mia sensazione.
Seguire è importante, ma quando ti sei svegliato alle 5 di mattina hai fatto 2 ore di treno 8 di lezione e di nuovo 2 di treno, riprendere la lezione e ricopiare appunti alle 8 di sera è molto difficile
Ci sono madri e madri. La sua è una grande se lo sostiene. Altre la danno via per 2€ e fanno figli che non hanno altro da fare che scrivere commenti inutili umiliando il prossimo. Tali madri sono a volte conosciute in tutto il quartiere per varie doti privati. Parli magari con gente che ha malattie cronico invalidanti e 2h di treno non sono il massimo 5g/7 e magari lavora pure. E cmq non ricopiate gli appunti meccanicamente è inutile, fatevie sbobine di gruppo e fatevi dare gli esami vecchi. Che dopo mesi vi dimenticate tutto cmq.
Purtroppo in materie scientifiche di tipo logico-consequenziale non c'è molta alternativa al sedersi e ricopiare gli appunti producendo di fatto una dispensa del corso. Magari così come fa lui è vero è un po' troppo maniacale, per il livello grafico (fare quei disegni a mano è un conto, voler imparare a farli direttamente al computer può essere non banale; poi certo lui è informatico) e l'accuratezza della scrittura, che potrebbe essere più schematica conservando lo stesso contenuto, però quando devi controllare di aver capito una dimostrazione non è possibile schematizzare: devi ripercorrere per forza ogni passaggio per controllare la sequenza logica. In particolare modo perché: i. Spesso ci sono piccoli salti logici da riempire che fanno la differenza fra l'aver capito e il non averlo fatto: ci sono sempre dei punti in cui il professore dice "si vede facilmente che" o in cui dice un "quindi" saltando un passaggio per lui ovvio, ma non per te oppure cose che lascia volutamente o per pigrizia per esercizio. Saper riempire questi piccoli buchi è nella mia esperienza essenziale per acquisire una competenza "pratica" nella (teoria della) materia. ii. potresti esserti perso dei passaggi (consciamente o meno) perché il prof andava veloce, o perché stavi starnutendo, o ti sei distratto per n + 1 motivi. Ripercorrere da cima a fondo la lezione è l'unico sistema per rendersi conto di cosa uno si fosse proprio perso (e certe volte è quasi tutto: al primo anno per un certo corso siccome il professore andava veloce come un treno il mio compito era fare di fare l'amanuense a lezione e spendere a casa il doppio del tempo per capirla ricopiando e integrando come spiegato nel punto i.) iii. è anche l'unico sistema per controllare quello che dice il professore. Mi è capitato più di una volta di beccare dei passaggi che proprio non capivo della lezione, andare a ricevimento e poi scoprire che erano degli errori. Possono capitare anche quelli. Il tutto condito, ove la materia lo permetta, e ai primi anni direi sempre, da un buon numero di esercizi. Ma spesso aver fatto questo lavoro li rende molto più semplici, perché in fondo si tratta già di svolgere una lunga serie di micro-esercizi e poi tutto questo ri-ragionare sul materiale svolto a lezione permette di assimilare delle tecniche che poi si andranno ad utilizzare negli esercizi. Ovviamente questo lavoro è molto lungo, però almeno per gli insegnamenti dei primi anni è quasi obbligatorio. E infatti lo facevamo un po' tutti, ognuno nella sua variante. Andando avanti si può un po' semplificare, perché spesso la materia diventa molto complessa e di conseguenza non viene richiesto lo stesso grado di dettaglio: magari l'esame diventa lo svolgere un seminario al professore su un singolo argomento, presentare una relazione o altro che non richieda l'aver controllato ogni singolo dettaglio del corso o addirittura si possono anche studiare alla carlona alcuni pezzi del programma. O magari si diventa anche più bravi a seguire a lezione, riuscendo a seguire meglio il professore e non richiedendo più una ricopiatura, ma solo una veloce lettura completando qualche asterisco qua e là. Però saltare questo lavoro su di me ha anche comportato che semplicemente ero (e tuttora sono) molto meno preparato per gli esami su cui non ho fatto questo lavoro, scrivere mi attiva la mente, leggere solo mi rende molto più passivo. E tuttora che faccio ricerca (sempre in ambito matematico) quando ho bisogno di studiare sul serio qualcosa prendo ancora il libro o l'articolo e mi metto giù a ricopiare quella porzione che mi interessa capire sul serio facendo l'esercizio di completare i dettagli. Ovviamente questo discorso vale per i corsi ad alto contenuto matematico e anche per le materie stem non tutti i corsi sono per forza così: se per fare un esempio tirato a caso, devi fare un corso ad ingegneria dove studi le proprietà dei materiali, non è la stessa cosa di che fare analisi o meccanica razionale. Nel primo caso per ampie porzioni del corso si tratterà di nozioni da acquisire, permettendoti di "semplicemente" schematizzare, nel secondo non c'è scapo, il lavoro da fare è quello di cui sopra.
Quello che scrivi è corretto, ma fai un piccolo errore. Come molti, parti dal presupposto che lo schema tagli delle parti o non renda possibile ricostruire completamente i vari passaggi logici. Questo è vero solo per degli schemi fatti male. Faccio realizzare schemi a studenti di matematica e fisica da quasi un decennio, se sai cosa stai facendo puoi non soltanto ovviare ai problemi che descrivi, ma creare dei supporti fenomenali proprio per recuperare informazioni sulle dimostrazioni, le risoluzioni ecc.
@@alessandrodeconcini-adc più che altro sono scettico che questo lavoro possa essere fatto in prima battuta senza prima aver la certezza di non aver buchi. E tra il rileggere analizzando ogni singola frase e poi mettendo cento asterischi per buchi, spiegazioni, etc. rendendo la pagina incomprensibile e il ricopiare... mi sembra comunque meglio anche ricopiare. O lo faccio a mente, ma diventa difficile rendersi conto se ho capito tutto bene senza scriverlo. Poi certo posso fare in modo di schematizzare per scremare le parti che sarei in grado di ri-svolgere da solo con il solo input delle premesse, ma solo se so per certo di poter ricostruire i passaggi: e lo so solo se li ho analizzati tutti come sopra. Insomma lo vedo come un secondo passaggio, ed essenziale per quegli esami dove chiedessero di ripetere le dimostrazioni. Meno per gli esami dove ci siano solo esercizi: per quelli si potrebbe anche saltare o ridurre all'osso e passare direttamente dall'analisi puntuale agli esercizi. L'analisi puntuale invece secondo me ci vuole in qualche forma, altrimenti si perdono grossi pezzi della preparazione. Che come dicevo in qualche corso più avanzato potrebbe anche andare bene, su alcune cose possiamo intenzionalmente accettare una preparazione più superficiale a volte per n motivi. Ma non credo fosse quello che intendevi, immagino che i tuoi consigli su come fare uno schema prevedano in qualche modo di svolgere quella lunga fase di analisi e che il risultato in fondo sia molto simile. Sarei curioso di vedere esempi concreti di applicazione allo studio di un corso di analisi 1, per dirne uno a caso.
@lucamastella6031 certo, la schematizzazione arriva dopo la fase di lettura efficace, che è incentrata proprio sull'analisi profonda e sulla comprensione!
Credo che lui dica delle cose giuste su come approcciarsi agli esami e allo studio, però si nota molto che lui sta usando la sua esperienza come esempio.
29:04 la mia domanda é quando fare tutto sto lavoro. Proprio a livello materiale, mettiamo che mi alzo alle 8, alle 10:30 inizio le lezioni, alle 18:30 torno a casa. Pra dovrei ricopiare gli appunti e scrivere oure un libro? Mi sembra esagerato
Infatti in questo video è stata tagliata una domanda che viene fatta ad Enkk, ovvero: "Quante ore studiavi al giorno?" e la risposta è stata: "Tutte!" 😂
Ale davvero un video bellissimo, dovresti al 100% invitare enkk sul tuo canal e magari approfondire meglio il suo “lifestyle” da studente magari. Unica cosa, io non ho ancora ben chiaro l’argomento delle spaced repetitions e come farle. In Che senso “si parla di secondi”?(32:09)
Già previste collab con Enkk, ci siamo già sentiti diverse volte e abbiamo anche in mente dei contenuti, si tratta solo di incastrare le agende! Con "si tratta di secondi" intendo che applicando il testing e le spaced reptition nel modo corretto i ripassi diventano rapidissimi, anche pochi secondi per ogni domanda/concetto.
se una persona disegna durante le lezioni e mi aiuta a star concentrata è comunque benevolo o no? (perchè spesso quando mi metto a prendere appunti finisco per andare avanti da sola con il libro, poichè o mi annoia o ho capito subito le cose)
Apro il video per avere spunti su come migliorare il mio metodo di studio che ritengo estremamente inefficiente >Enkk aveva il mio stesso identico metodo >ADChill conferma che è inefficiente È bello aver ragione ma stavolta preferivo sbagliarmi 😂
Secondo me, nelle facoltà scientifiche, la teoria/seguire le lezioni deve esserci ma non deve togliere tempo agli esercizi. È inutile perdere 5 ore per seguire le lezioni e sapere perfettamente la teoria se poi non si sanno fare gli esercizi
@@snide1574 per imparare a portare una macchina non ti basta sapere perfettamente tutti i codici della strada/ dove sta il freno/ dove sta la frizione ecc... ma devi cominciare a portarla fisicamente
Ciao Alessandro! Una domanda che mi è sorta spontanea. Secondo te, il "metodo Enkk" diventa in qualche modo "obbligatorio" o comunque caldamente consigliato in caso di obbiettivo dottorato?
Sono uno studente lavoratore e padre di 2 figli, studio online in una università telematica, le videolezioni sono antiche, I professori quando spiegano nelle videolezioni sembra che stiano leggendo dal libro talmente è teorica la loro parlantina, cercando di capirci qualcosa alla fine mi arrendo e mi riduco a dover studiare per conto mio, però è diventato pesante, ceh mi devo mettere li per 1-2 ore solo per cercare materiale da dove studiare, ma già ho massimo 2 ore per studiare al giorno. Come potrei fare? Qualche consiglio?
Se i professori leggono solo dal libro, tu non seguire le lezioni e leggi il libro direttamente. Di solito le telematiche, nel materiale che mettono a disposizione, hanno anche le slide e gli appunti, prova a studiare anche da quelli e fai testing a manetta. Se magari qualche passaggio è oscuro, prova a seguire la lezione telematica del professore inerente all'argomento, magari potrebbe spiegarla meglio in quel caso. Prova a mandare mail al tutor se dovessi avere altri problemi.
A quanto detto da @matmax6834 aggiungo che adesso un grandissimo aiuto viene dall'IA, sopratutto quando si tratta di capire argomenti complessi ma mal spiegati dal docente: un ChatGPT/Claude sono in grado di semplificare e chiarire molto bene, di aiutare nella comprensione/riflessione sul materiale che si studia ad esempio applicando il metodo socratico in cui l'IA ti aiuta a ragionare per arrivare alla risposta invece di fornirla come un oracolo, di aiutare nella fase di ripasso/testing preparando dei test a risposta chiusa (a crocette per intendersi), a completamento o a risposta aperta che poi è l'IA stessa che corregge aiutandoci a capire gli errori fatti. Personalmente li uso tantissimo costruendo tramite prompt piuttosto articolati dei veri e propri "docenti virtuali" esperti nello specifico esame da studiare, e fanno una grande differenza. Con tutta la conoscenza che queste IA hanno incamerato, sono davvero un valido supporto laddove il docente "reale" non è all'altezza del suo compito. Il rovescio della medaglia è che bisogna sapere almeno un minimo come funzionano per poter scrivere bene i prompt, il cosiddetto _prompt engineering,_ altrimenti il rischio di risposte che vanno dall'inutile alle vere e proprie "allucinazioni" diventano troppo alte. Se ti va, prova a prenderle in considerazione.
Ho appena iniziato l'università e, quasi in automatico, dopo la lezione di linguistica generaele ho integrato dal libro ciò che il prof ha spiegato in classe. Reazioni ricervute: "Ma già stai studiando?" "Sono confusa... Se studi adesso, come fai a ricordartelo fino all'esame?" "Fatti una canna" Sinceramente mi sono limitata a rispondere che per non dimenticare basta la spaced repetition e l'active recall, ma in ogni caso a me queste domande sono sembrate assurde 😅
boh io a lezione(ing inf) fatico un sacco poi non dico che a casa sia facile però a lezione o capisco(e non ricordo tutto) o scrivo a testa vuota non lo so
Non lo so, a matematica ho tentato un approccio simile, queste le mie osservazioni sparse, da laureato magistrale 110 un anno fuoricorso: - estrema inefficienza. Forse non ero un fulmine, ma il "libro" di appunti aiuta max per 2 corsi alla volta, gli altri li perdi per strada - gli esercizi? A volte sono cose meccaniche (banali integrali o eq. differenziali di cui imparare la tecnica), altre sono dei veri e propri teoremi da dimostrare senza alcun riferimento bibliografico. Quando avrei avuto il tempo con questo metodo del "studia i weekend e per le feste"? - Ci sono esami in cui il livello nozionistico affrontato a lezione è dato per scontato. Le domande vertono solo su ragionamenti o dimostrazioni mai fatte a lezione (e mai nemmeno lasciate per esercizio). Per questi è impossibile raggiungere il livello di sicurezza menzionato. La rielaborazione del solo contenuto delle lezioni è del tutto inefficace. - esistono eccome dei corsi difficilissimi. Professori che si sentono "ganzi" a dare informazioni sparse e costringere in pochi minuti ad una rielaborazione di giorni. Uno di questi fortunatamente l'ho intercettato in tempo e tolto dal piano di studi (per poi vedere i compagni soffrire). Davvero dovrei affrontarli per il solo gusto di fare il guerriero? - L'università è fatta anche di amicizie e amori tra i banchi, compagnie di calcetto, giochi di ruolo, serate alcoliche, notti brave. Esperienze di vita cui non mi pento affatto di aver rinunciato. Anche perché quella spensieratezza è del tutto scomparsa con l'età lavorativa.
Ciao capisco molti consigli, io sono uno studente di magistrale trovo molto complicato studiare a fine giornata. Io Devo frequentare 5 corsi, poi ho dei disturbo dell'apprendimento. Certe volte fine giornata sono morto, avere la nausea.
Eh sì, è tosta. Fai il possibile, cerca dei supporti per i tuoi specifici DSA e organizza lo studio in modo che sia sostenibile. Se per fare 5 esami ti annichilisci (e rischi di andare in burnout) conviene piuttosto farne 4 ma in modo sostenibile.
Io trovo particolarmente difficile prendere appunti ad informatica, soprattutto perché i professori tendono ad andare belli veloci nello spiegare. Infatti se fra scegliere se prendere appunti e non capire niente. Preferisco cercare di capire proprio il professore cosa ha da dire e in caso appuntarmi qualche parola chiave o formula ogni tanto. Sono convinto che la comprensione abbatta il tempo di studio delle materie anche perché se esci dall'aula avendo capito l'80% di quello che ha detto il professore tornato a casa non ci vuole tanto a produrre degli schemi abbastanza sintetici e poi anche approfondire.
Ti consiglio di portare il libro di riferimento o (se fatte bene) eventuali sbobine o appunti di altri negli anni passati non per studiarci sopra, ma perché possono avere ad esempio gli stessi pezzi di codice che mostra il professore. Altrimenti è chiaro che è difficile stare dietro se si deve anche ricopiare un pezzo di codice, un algoritmo, la funzione di una distribuzione, una dimostrazione e così via. Dici bene che la comprensione abbatte il tempo di studio, soprattutto perché a caldo con la spiegazione è più semplice fissare alcuni passaggi. In bocca al lupo per gli esami!
io a ing informatica mi scaricavo le slide sull'ipad e con goodnotes mi segnavo le cose utili che dicevano i prof a lezione. poi devi cercare di "precederli", nel senso che grosso modo spiegano le stesse cose tutti gli anni, quindi puoi reperire il materiale vecchio e iniziartelo a vedere da te, magari facendo già esercizi in tema esame, in modo che quando vengono affrontati a lezione hai idee più chiare e solitamente ciò che non hai capito da solo, lo capisci a lezione, o comunque riesci a fare domande anche se va veloce. poi per quelli che andavano sparati con lo scopo di non far capire niente agli studenti non frequentavo e facevo da solo iniziando dalle soluzioni degli esercizi d'esame e accostando con i ricevimenti col docente, sennò veramente devi passare la vita dietro a sta roba.
Ma infatti lui è assai esagerato. Bisogna essere realisti, io ho 22 anni e faccio l’accademia (diverso da uni perché ho frequenza obbligatoria e molti progetti pratici) a quest’età uno non può trascurare la propria crescita personale, diversa da quella professionale a mio parere. La socialità, gli hobby ma sopratutto i propri progetti personali FUORI dal “controllo” dell’uni o dei prof in generale (questo vale più che altro per chi fa materie pratiche ma si può trovare un parallelismo anche con le altre). Non è un lavoro, è imparare, uscire dal proprio guscio, conoscere persone nuove… parere personale dopo già 3 anni tra uni (lasciata dopo 2 semestri) e accademia dove ora sono quasi in pari con gli esami
ma secondo te?ahahahhh apparte che non è salutare(o almeno per me non lo è,ma sono punti di vista),la vita diventa noiosa e monotona ergo si cade in depressione ahahahhaa,ci vuole il giusto equilibrio nella vita
La cosa è veramente molto personale, ma non tanto per il voto che sia 105 o 110, ma per il livello di conoscenza che reputi accettabile per te. Il voto, come dicono loro, è quasi da considerare un epifenomeno dello studio.
Non sono d accordo. In alcune realta se l esame è a misura discrezionale non funziona. Puoi anche padroneggiare conoscenze particolari ma all esame vogliono semtirsi dire determinate cose non quelle che sai. Corollaroo rimango allibito dall oblio nozionistico derivante dal metodo fast utilizzato. Ovvero in certi ambienti ripaga poco il sapere mese dopo mese ma il ripassone finale
Nonostante riconosca le grandi doti di questo ricercatore, addirittura il fatto che abbia scritto libri per accertare le sue competenze, e anche avuto un sacco di 30 e lode, non condivido molto questo linguaggio così estremo.un po’ troppe parolacce secondo me.comunque, riconosco che questo modo di parlare potrebbe fare al caso di persone che si trovano in situazioni particolari, magari lo studente, fuoricorso, ma anche gente che studia senza avere una direzione giusta, citato
Esistono gli "stili" "cognitivi" e ... gli stili di comunicazione... di espressione del proprio pensiero. Sinceramente, trovo inutili certe espressioni in questo contesto. Non siamo al bar dello sport.
Grazie per il commento! Quali espressioni che ho usato sono stata inopportuna? Vorrei capire quali errori di comunicazione avessi compiuto. Sono qui sempre per imparare
Comunque sta reaction è una bomba! PS tolto anche l'ultimo esame del primo semestre. Altro 30 a libretta e la media lievita verso il 28. Sensazione quasi da ordinaria amministrazione, quasi zero presura (cit) se non i pochi minuti prima. Fullgæssss
Non dico che non sia vero...ma non c'è solo questo tizio, ho amici che stanno svolgendo una carriera accademica in giro per l'Europa...da docente diffondo il verbo studiare quotidianamente...però poiché ho "scelto" di insegnare alle superiori, sogno che avevo fin da bambino, sono considerato uno sfigato di serie B zona retrocessione; perché non é mai stato invitato un insegnante delle superiori in trasmissione? Detto questo , mi sembra che De Concini si stia mettendo a tappetino un po' troppo... Non mi sembra per niente uno che non sa ciò che fa...anzi... Sono sicuro che qualcuno dirá che esagero, ma noi insegnanti veniamo solo ghettizzati e criticati, perché c'é quel detto secondo cui chi insegna non sa fare ...
E gli schemi sono utili fino ad un certo punto... Perché bisogna capire le cose che si studiano e mi sembra riduttivo scrivere schemi per le stem perché non si può riassumere né una teoria né le strategie di risoluzione...gli schemi sono per quelli dell'ultimo minuto ... Poi se uno riesce a spiegare le cose scrivendole, non é necessariamente un idiota, per la cronaca io scrivo e riscrivo per rielaborare le idee
Ma con chi stai discutendo? Ma quando mai io ho detto o pensato che chi insegna alle superiori sia uno sfigato? E cosa c'entra con Enkk e col video a cui sto facendo la reaction?
@@alessandrodeconcini-adc ho solo esposto un parere su quello che ho percepito dal video, inoltre non mi sembra di aver visto nel canale insegnanti comuni, in un momento in cui la nostra professione viene sminuita, non da lei, ma da studenti e gente comune solo perché qualcuno occupa la cattedra impropriamente per accaparrarsi lo stipendio... Forse ho interpretato male il video nel complesso, ma su alcuni punti non ero proprio d'accordo, mi hanno fatto un po' girare gli ingranaggi
Nel video non ne parla esplicitamente, ho pensato solo al fatto che una persona con dottorato può dare consigli sul metodo di studio, un insegnante invece no? Poi ha parlato di schemi, lo ha fatto in altri video, ma nel caso delle materie stem, sono laureato in fisica teorica ed ho l'abilitazione nella classe di concorso A027, servono solo a lanciare il messaggio che si debbano imparare formule scritte su dei promemoria, quando invece si dovrebbe puntare, ad esempio nel caso di teoremi, alla decostruzione delle dimostrazioni e poi alla rielaborazione personale
Ho capito bene? una persona che ha impiegato 9 anni per laurearsi in "scienze delle merendine" (cit.) critica l'efficienza di un metodo di studio che ha portato un'altra persona a laurearsi in tempo in una facoltà STEM, con 110 e lode (sia triennale che magistrale), che ha un dottorato e che fa il ricercatore sull'AI? La verità è che se vuoi arrivare a certi risultati in CERTE facoltà, devi sacrificare giornate intere, weekend ed estati intere.... Un laureato in Matematica (110 e lode), che ha adottato lo stesso metodo del Dott. Enrico Mensa
Hai capito bene. Perché è proprio la mia esperienza pessima di studente che mi ha portato a studiare questo campo e diventarne un esperto. E ad oggi lavoro con migliaia di studenti, di tutte le facoltà, tra cui quelle stem.
beh che nn si regalano i 110l ad informatica DI OGGI non lo so. quello che presi io, vari decenni fa, no di certo, ma oggi ce ne sono talmente tanti che qualche dubbio ce l'ho. inoltre le capacità dei neolaureati di oggi è abbastanza ridicola (ci collaboro ogni giorno) che non li prenderei a modello. PS: c'è la solita critica idiota alle scuole superiori. alle superiori ci sono regolari verifiche che abituano a mantenere il passo e la costanza, ossia è il contrario di ciò che si dice. si studia per il voto ovvio, ma è quello che si fa anche all'uni. il metodo di studio pubblicizzato da questi saccenti youtuber si basa sulla didattica attiva (il che può avere un senso) ma che è quanto di più diverso da quello che viene richiesto all'uni in cui c'è la vetusta lezione frontale e zero quasi pratica- in definitiva a me sembra che ormai yt sia diventato la fiera delle banalità. io lo chiuderei così che gli studenti hanno meno distrazioni pomeridiane che li allontanano dallo studio e gli youtuber magari si trovano un lavoro vero. :)
Ho notato anch'io una certa inflazione e lo dico da persona che si è iscritta ad una seconda specialistica (sempre tecnica, anche se meno pesante) diversi anni dopo aver completato la prima (di ingegneria). Quasi al livello di inflazione che ho percepito (ma questa volta, per ovvi motivi, non di persona) in elementari, medie e superiori, dove ormai si boccia molto meno, ma la preparazione richiesta è spesso inferiore. Richiesto comunque un certo livello di impegno, non stiamo parlando di master dove basta studiare mezz'ora al giorno a dir tanto.
@@Al_00 hai perfettamente ragione: alle scuole medie, superiori ecc di oggi si boccia ahime sempre di meno e non starò qui a spiegare il perchè , mi servirebbe un'ora. sappi solo che i prof hanno le mani legate in molti casi. questo è il vero problema della scarsa preparazione verso una università che a sua volta, dopo la riforma moratti è diventata molto più mediocre . ma se tu segui questi pseudo esperti youtuber, scoprirai che il loro modello è la finlandia dove nemmeno i bocciati esistono e il livello di preparazione è molto basso. quindi da un lato sponsorizzano la scuola divertente, senza ansia, non competitiva, senza abbandoni, costruita sui desideri degli studenti, ovviamente evitando di fare ragionamenti socio-culturali ,di cui non sono avezzi, da un altro vogliono la scuola che prepari al meglio per l' università che è il modello opposto. e tutto ciò perchè? perchè il target di questi esperti è l'adolescente svogliato che piuttosto di studiare ,al pomeriggio guarda yt, e a cui bisogna dirgli le cose che lui ama sentirsi dire: la scuola italiana fa schifo, i docenti sn impreparati e cattivi ecc e poi ci si stupisce delle crescenti aggressioni . giusto oggi ad un colloquio con un genitore mi è stato detto che una nota comminata è stata ingiusta perchè "ho sbagliato a capire e ad esprimermi": il figlio che disturbava è il più educato del mondo, sono i prof che non lo apprezzano
@@andreavolpedifuoco2548 un'altra cosa?! devi imparare a scrivere., puoi farcela...ecco un utente yt tipo. il video l'ho capito, dice cose ovvie che non volevo commentare proprio perchè ovvie. non parla di ciò che dico. il mio ragionamento era sul commento iniziale che fa l'autore sui 110L, e sulla narrazione noiosa che ascolto in tutti i canali yt che parlano di scuola.. non mi riferivo a questo video in particolare in cui per altro non si parla nè di finlandia, nè del resto, ma rispondendo ad un commento mi è venuto spontaneo affrontare una questione collegata al commento medesimo. lo so, ho preteso che tu capissi il mio ragionamento e lo decontestualizzassi ma ho preteso troppo :D mi raccomando studia, e tanto, perchè hai bisogno di allenare la mente ;) poi fallo col metodo che vuoi, anche quello spiegato qui
Consiglio da amico: le reaction fanno visual, ma abbassano l'autorevolezza e la professionalità del canale. Sul medio e lungo periodo, questo tipo di video danneggiano l'immagine percepita dal pubblico, creando un alone tipo: "ah si, quello che fa le reaction" (con accezione negativa). Fonte: anni sul tubo e ho visto molti canali molto autorevoli perdere credibilità perché si sono messi a inseguire le mode. Personalmente non disdegno le mode, se si adattano benissimo al creator e al canale. Poi, preferisco dei video dove si sperimentano format nuovi, magari ispirati, ma nuovi e personalizzati per il creator e l'utenza. O se proprio, si possono prendere dei format portati da creator stranieri e proporli su YT Italia, eticamente è discutibile, ma funziona.
Capisco la critica, ma non sono d'accordo. Tutto dipende da come le fai e quante ne fai. Ad oggi è un format che porto più o meno una volta al mese e faccio sempre attenzione al fatto che ci sia contenuto interessante da ascoltare e informazioni utili da imparare, non sono mai reaction fini a sé stesse. Produco e ho prodotto una marea di contenuti, perché qualcuno mi conosca come "quello che fa le reaction" dovrei farne 3-4 volte tante.
🏰 SCOPRI IL VIDEOCORSO COMPLETO SUL METODO DI STUDIO
► Sistema ADC: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/metodo-di-studio/studenti-universita
questo video me lo ricordo bene, ai tempi ero in quinta e ora sono al secondo anno. è importante che qualcuno ti faccia vedere cosa realmente l'impegno e la dedizione possono fare... Dopo che ha mostrato quei pdf di appunti scritti da lui mi ha fatto capire il salto di qualità che devi fare per affrontare questo percorso. Grazie a lui il mio mindset, appena messo piede nelle aule, era orientato non più sul 6 politico ma sul portare tutti 30 a casa e creare il proprio network di persone che rispettassero questi requisiti, si chiamano colleghi perché (almeno per me) questo è un vero e proprio lavoro, non si gioca più.
Questo video mi ha proprio dato la spinta che mi ci voleva ora che e' finita la pausa dalle lezioni
Io stimo molto enkk e avevo visto questo video quando andavo in quinto anno.
Ora ho 22 anni, ho lasciato l’uni dopo due semestri e sono passato all’accademia (graphic design) che frequento da quasi due anni con discreti risultati.
Con questa coscienza e una mentalità totalmente diversa del me 18enne, non riesco a essere d’accordo su molte sue uscite e anzi trovo nelle tue parole molta più ratio sull’impatto che ha l’uni sulla propria vita.
Per me questi anni sono quelli da sfruttare per fare tutto fuori dall’ateneo: progetti personali (con obiettivo di accrescere la propria esperienza nell’ambito di studio), socialità, hobby, uscire dal proprio guscio (sopratutto per I fuori sede). Questo senza trascurare gli esami, naturalmente. Però questi sono gli anni migliori per sperimentare senza sosta, non per stare 24h chiuso a casa a ricopiare 10 volte le stesse cose😅
È sotto inteso sia una mia visione personale dell’esperienza accademica, anche perché all’atto pratico io ho la frequenza obbligatoria quindi sono spessissimo in sede; cosa che infatti detesto.
Da quel che so a Torino molti studenti studiano sui famosi "mensa" cioè le dispense fatte da enkm quindi è evidente come lui non possa essere considerato un esempio comune. video interessante come sempre!
Ma purtroppo da quest'anno hanno iniziano a rivere completamente tutta la triennale di informatica, quindi quegli appunti mistici, che hanno portato me e altri alla laurea, non saranno più molto utili.
il "se sei forte sali" al min 40 è pura poesia
kudos all'editor, ho appena fatto un game stra carriato da 26 lp, tipo salgo di qua e scendo di la
Commento stile "React a react" (come Enkk, laureato in ingegneria, nei tempi previsti e da lavoratore, quindi focus su super-ottimizzazione del tempo).
- Non conosco l'esperienza specifica di Enkk, ma alcuni esami, che ricordo bene, prevedevano la possibilità (a volte una specie di obbligo, per quanto non ufficializzato) di esoneri, di scritti prima di uno scritto finale o dell'orale o della prova di laboratorio.
- Ci son stati comunque casi (ammetto: molto rari) in cui è convenuto NON seguire alcuni corsi, di cani maledetti (a volte persino professori ordinari un tempo luminari, ma incapaci a spiegare), paradossalmente quel paio d'ore era molto meglio speso a restare in aula studio/casa (ma a studiare! non ad andare in giro). Eccezioni a parte, condivido al 100% il concetto che ai tempi riassumevo in: si deve uscire dall'aula senza alcun dubbio su quanto spiegato, nel caso stressare il professore che è tenuto a ripetere se una persona non ha capito (e non perché si avevano grosse lacune o perché distratti).
- Per gli appunti: l'ideale sarebbe avere un libro di riferimento o una sbobina (ADC non odiarmi, a volte era la soluzione ottimale), dove annotare accanto agli schemi/formule/grafici già presenti. Architettura di elaboratori (visto che mostra quello) non trovo molto efficiente ricopiare l'architettura di Von Neumann, l'elenco dei registri della CPU e così via, come il cifrario di Vigenere per la parte di sicurezza. Troverei più utile tracciare un maxi-schema che colleghi i vari argomenti (ad esempio, per segnare se la tecnica di sicurezza è collegata a un livello relativo alle reti o ad un componente del calcolatore, in una grande mappa che aiuti a capire, visualizzare e ricordare).
- Il riassuntino prima dell'esame non lo trovo per nulla efficiente, ma ripasso e testing assolutamente sì, soprattutto come dice ADC: ripetizioni periodiche senza aspettare la fine del programma, soprattutto per esami da 12 CFU.
- Avere amore per la conoscenza soprattutto per la facoltà aiuta tantissimo, anche se purtroppo esistono alcuni argomenti iper-specifici che ti fanno maledire la scelta di facoltà STEM... ma c'è anche la gioia (cit.).
- Confermo il consiglio di ADC: non annichilitevi durante la frequenza dell'università, un po' di equilibrio serve per non trasformarsi in subumani, in esseri immondi che vivono h24 in pigiama e si nutrono solo di caffè dello studente e pasta col tonno.
- L'esame impossibile non esiste (in realtà dipende in alcune eccezioni come giustamente sottolinea Enkk), ma tenete sempre in mente l'obiettivo finale, che non dovrebbe essere registrare tutti 30 sul libretto, ma cercare il compromesso sub-ottimale con i vincoli di risorse, tempo in primis, che a volte è un lusso e può impattare tanto sul proprio stato d'animo presente e futuro; mai rifiutato un esame e mai pentito di aver accettato nulla. Difficilmente ad un colloquio per ingegneri chiederanno il voto di laurea, figuriamoci quello dei singoli esami: ai candidati che seleziono, non ho mai chiesto il voto di nulla, non è lì che si dimostra la bravura e la competenza di una persona; ci sono 110L che non hanno più toccato un libro e laureati con 80 che invece continuano a studiare ed approfondire, inutile aggiungere su chi ho un parere positivo.
- Extra: ci può stare non essere andati in profondità di ogni singolo dettaglio di ogni insegnamento, potrete sempre studiare in seguito ed approfondire l'argomento che non vi era chiaro o di cui volete saperne di più o esercitarvi in merito.
P.S.: 23:35 Enkk: "mi sono rotto il buco del cu*o"
- ADC: "Questa è una tecnica che ho già sentito [...] non è qualcosa che io consiglierei a tutti [...] richiede uno sforzo inumano".
Ma son sicuro che mi son perso il contesto 😛
Per il primo commento sugli esoneri, per dare un po' di contesto, avendo seguito anch'io la triennale di informatica a UniTO, ti posso confermare che non ci sono esoneri e la quasi totalità degli esami sono prova scritta + eventuale discussione di un progetto.
Ciao! Premetto di non aver ancora visto il video, studio anch’io informatica e sono al secondo anno, ma ammetto (purtroppo) di star prendendo la laurea solo per il pezzo di carta. Alle superiori non ho avuto bisogno di sviluppare un metodo di studio dato che per le materie STEM capivo le cose e non avevo bisogno di studiare, mentre per le materie mnemoniche stavo attento in classe, studiavo il giorno prima e avevo il massimo dei voti in quasi tutte le materie. Approdato all’università un disastro, nessun metodo di studio, ho iniziato a dare esami un po’ a caso e non c’è un giorno che non metta in dubbio la mia scelta. In tutte le materie appena si va oltre la superficie mi annoio a morte, io imparo facendo, se non vedo applicazioni pratiche di quello che studio non riesco ad interessarmi a quello che sto studiando. Paradossalmente il mio metodo di studio sarebbe andare sempre a lezione, prendere appunti e metà del lavoro sarebbe fatto, però io dopo 2 minuti che sento il prof parlare vado in oca, mi distraggo ogni 3 secondi. Se prendo appunti non capisco quello che viene spiegato, se provo a stare attento e capire non riesco a prendere appunti. L’unica mia salvezza fino ad ora sono state le video lezioni per chi le fornisce e i video su UA-cam. Gli esami che mi sono andati meglio sono quelli dove avevo una scaletta da seguire, già se alcuni prof non mettono materiali io mi sento perso. Altro problema i libri, leggo 2 righe, vado in oca e non ho idea di cos’abbia appena letto. Insomma, per me l’università è un inferno e non capisco come non renderla tale. Ogni giorno vorrei fare la rinuncia agli studi, ma ormai prenderò “il pezzo di carta” per aprirmi la strada per il settore informatico
se non ti piace ciò che stai facendo, ogni giorno passato in cui non cambi è un giorno perso. Te lo dico per la mia esperienza, meglio cambiare subito piuttosto che ritrovarsi a doverlo fare a carriera già avviata
Ciao Leonardo, dalla tua descrizione mi viene il dubbio che tu possa avere un qualche disturbo dell’apprendimento o comunque un qualcosa nella tua forma mentis che ti rende lo studio complicato, a partire dal fatto che se non fai pratica non impari, se non hai i materiali di studio ti senti perso, hai fatica a rimanere concentrato e così via. Ti dico questo perché io sento di aver avuto queste difficoltà e poi mi hanno diagnosticato la sindrome di Asperger (ADC ne ha parlato nel suo video riguardo alle neurodivergenze). Anche se hai finito il percorso di studi ti consiglio comunque di parlare con la psicologa dell’Università o comunque con un qualche professionista. Senza la diagnosi io non mi sarei diplomato e non mi sarei iscritto all’università (insomma, la diagnosi mi ha cambiato la vita). A presto
@@AndreaSichenze perdonami ma leggo solo ora, ti ringrazio dei consigli, fra un mesetto circa dovrei iniziare un percorso con una psicologa privatamente, dopo averla conosciuta partecipando ad una rilevazione di natura psicologica effettuata sugli studenti. Adesso mi guarderò anche il video di ADC sulle neurodivergenze, ma dubito di averne una, anche se a volte mi rivedo un po’ negli ADHD, grazie mille ancora!
Mi sono fermato a meta video solo per dare una conferma su una cosa su cui sono completamente d’accordo con te Alessandro. Premetto che ho fatto la stessa università di ENK (laureato triennale e seguito le lezioni magistrali AI). Quando ho visto il video di ENK ho iniziato a utilizzare il suo stesso metodo. Per quanto mi sia impegnato nello studio, sottovalutare il carico di scrivere un libro di appunti è stato il mio errore. Arrivato alla magistrale ho praticamente bruciato un semetre, non riuscivo a rielaborare più di due meterie. Non voglio incolpare ENK (pace e amore), ma effettivamente ora (che trovo tempo di studiare dopo il lavoro) mi trovo bene ad usare un metodo di studio molto più schematico e direi anche un po piu “sporco”. Nel senso che non punto più a creare una sorta di libro degli appunti “perfetto”, ma a eleborare I concetti più complessi e legare quest’ultimi tramite schemi.
Quello che dice Alessandro è giustissimo per le materie meno tecnico-scientifiche, dove gli esami sono tanti e c'è gran massa di concetti da memorizzare e quindi non puoi fare il libro per ognuno. Per le materie invece molto scientifiche anche io ho la stessa esperienza di @enkk: ho praticamente un libro manoscritto da me (epoca senza computer) per ogni materia, le volte in cui sono andato all'esame senza aver capito tutti i teoremi fino in fondo al punto, appunto, di aver scritto un libro, il prof a volte più e a volte meno mi ha beccato in castagna.
Ho recentemente rivisto un collega, ora professore, dopo ben 30 anni e mi ha detto che i miei appunti, che gli avevo ceduto all'epoca, gli sono serviti per anni per tenere il corso di Meccanica Razionale.
E' una prassi molto inefficiente ma SECONDO ME necessaria se vuoi laurearti (in materie tecnico-scientifiche) molto bene e andando ad ogni esame a colpo sicuro.
ovvio che se cambia la tipologia di contenuto anche il metodo di studio cambia. purtroppo in questi canali youtubbari bisogna trattare tutto con estrema superficialità .
Non soltanto ho sempre sostenuto che il metodo debba adattarsi al tipo di contenuto, ma ho anche spiegato come cambi e quali tipologie di tecniche si adattino a un tipo o l'altro di argomento.
Sinceramente, Rick, non so che canali youtubbari frequenti, ma questo non lo segui certo con attenzione.
Detto questo: la schematizzazione (in forme differenti ovviamente), è assolutamente applicabile a materie tecniche, anzi, la maggior parte degli studenti che seguo sono di materie stem e scientifiche.
La rielaborazione è il cuore del metodo di studio, ma non è necessario renderla infinitamente lunga creando riassunti infiniti e riscrivendo libri interi.
@@alessandrodeconcini-adc ti do ragione, non ti seguo al 100% per cui mi ammonisco e non faccio difficoltà a crederti. ti confesso però che ho visto dei video tuoi fatti bene e che ho perfino dato a casa come attività di flipped classroom. sono come sai agli antipodi sull'analisi della scuola (che per me va cambiata ma in senso diverso). in questo caso, ho visto il video del metodo feynamm e quello del tuo metodo (di cui non ricordo in questo momento l'acronimo) e li ho trovati validi sì ma solo in alcuni contesti. però va bene, avrai trattato la questione in modo più approfondito. stasera mi merito bacchettate
Il video è molto interessante ed esprimo delle considerazioni. Enkk ha ribadito, con grande efficacia, un concetto che vale per il successo di tutte le attività: l'impegno.
È, potremmo dire, la scoperta dell'acqua calda.
Sicuramente è una persona con ottime capacità cognitive ma è stato grande il tempo dedicato allo studio degli esami universitari e, ascoltandolo, possiamo parlare anche di sacrificio.
Condivido le puntualizzazioni di Alessandro de Concini sul metodo di Enkk e, cioè, che si possono adottare altri strumenti di studio che riducono il tempo di preparazione senza compromettere molto il risultato finale(superare l'esame).
A proposito del fatto che Enkk
riscriveva, in una forma più sintetica, tutto il contenuto dell'esame ho trovato una ulteriore spiegazione, che lui non aveva specificato, quando ho letto, tra i commenti, che all'università di Torino venivano usati da altri studenti le sue rielaborazioni come dispense per gli esami.
Quindi, potremmo ipotizzare in Enkk una ulteriore motivazione nella stesura di quelle che poi venivano vendute come dispense.
Devo sinceramente dire che quando Enkk ha iniziato a parlare mi è risultato un po' antipatico per il tono con cui presentava il suo percorso universitario.
Antipatia che, poi, nel proseguire del video, è del tutto scomparsa.
Per concludere, una considerazione sulla voglia di imparare cioè sulla passione verso alcune discipline che dovrebbe motivare la scelta del corso di laurea e che spinge poi verso un forte impegno senza sentirlo pesante.
Grazie del buon contenuto, anche se oggettivamente più o meno sono sempre le stesse cose che sento da vari video da anni ormai
il mio pensiero è che se non si è tagliati per lo studio è meglio lasciar perdere
in università il livello è oggettivamente alto, non tutti sono in grado di dare performance così alte, così come non tutti possono essere atleti professionisti
quindi anche seguendo tutti questi consigli non è scontato aver successo, perché le capacità di base ci devono essere
Aspettando un Hard cooking con ADC
enk gigantesco
ciao ale, seguo il tuo canale ormai da molti anni e devo farti i complimenti. I tuoi contenuti sono sempre molto interessanti, parli benissimo, i tuoi video non sono solo istruttivi ma anche di intrattenimento e inoltre sei molto simpatico. Quando apro un tuo video vado sempre sul sicuro. Credo che questo sia uno tra i canali più validi di youtube italia, detto questo buona serata 😊
Grazie davvero Vittoria ☺️
Ottimo contenuto, molta ispirazione, ma ho alcuni punti ^^ parlando da chi ai tempi ha lasciato gli studi, tanti anni fa, e ora sta per riprendere con la telematica, lavorando e studiando.
1-seguire le lezioni e uscirne in grado di ripetere tutto quello che ha detto il professore: parlo avendo un deficit della concentrazione importante, non credo proprio sia sempre possibile, anche se l'insegnante è capace e la materia interessante; mi è capitato anche di stare in classi universitarie dove la gente disturbava e contate che per chi è come me anche un bisbiglio è una forma di disturbo grave.
2-il discorso sulle compagnie: sicuri vada bene per qualunque corso si stia seguendo? Perché alcuni percorsi richiedono non solo molta inventiva e proattività perché un giorno possano fruttare una professione, ma credo anche un bel po' di lavoro di networking. Se studi comunicazione e ti accontenti di avere tre amici con cui stai perché sono bravoni a dare gli esami e avere i voti alti, secondo me stai sbagliando.
3-la grinta è sicuramente apprezzabile, ma io starei attento (nella mia esperienza potrei dire scherzando che lo sono stato troppo, ma devo riconoscermi sinceramente di essermi sentito schiacciato proprio da questo) a una grande malattia del nostro tempo, che è la ricerca della performance a tutti i costi. Bellissimo essere bravi, sull'importanza del non ammalarsi per essere bravissimi io porrei un accento maggiore. Sei dietro uno schermo, uno streamer o un influencer? Ricordati che dall'altra parte qualcuno potrebbe prenderti un po' tanto, troppo sul serio, e io ne ho vista di gente uscire di testa, letteralmente, per lo studio.
Io sono un cazzone che si è fatto da solo per altre strade, quindi mi rendo conto che la mia opinione valga fino a là. Condivido tanto un punto: occorre voler andare a imparare cose. Quel che sto pensando adesso è proprio questo.
Il mio problema è stato non avere la forza e non essere sufficientemente informato (era il 2010) per essere consapevole che avrei potuto dire no, che avrei potuto preferire da subito prendermi un periodo per lavorare e meditare prima di mettermi a studiare 'perché di sì/bisogna/il pezzo di carta'. L'ho deciso dopo essere caduto in depressione e sentendomi in colpa marcia per anni. Dietro uno studente c'è anche la sua famiglia, attorno c'è una società e ognuno è una persona con una propria sensibilità, che può essere fragile.
Giusto sottolineare che l'università è importante, ma non l'unica cosa importante, anche essere giovani lo è, fare esperienze di vita che formino umanamente e non solo accademicamente penso sia fondamentale.
Non ho studiato in Italia, quindi il sistema è diverso. Ma mi sono ritrovata ad avere sessioni con 8 o 9 esami. Ho esattamente fatto come enk, tornavo a casa riscrivevo gli appunti, tutti i giorni. Alla fine mi ritrovavo con un "libro" di un centinaio di pagine fatto da me per ogni corso. Non è impossibile :)
si ma perdi tanto tempo della tua vita,110 o 105 cambia poco, semplicemente il 110 ha imparato meglio a memoria
Che bello te l'avevo chiesta qualche video fa la reaction e mi hai ascoltato❤❤
Sul seguire le lezioni nelle facoltà stem, non mi ritrovo d'accordo con Enkk: studiare matematica e informatica significa fare tanto ragionamento e esercizio, cosa che se si è diligenti e responsabili avviene nel migliore dei modi quando si studia l'argomento sui libri, mentre a lezione no: il professore va avanti spedito come un razzo a tratttare l'argomento e quasi mai da il tempo per rielabore gli argomenti, cosa fondamentale.
Questo, in aggiunta al fatto che seguire tutte le lezioni comporta il non avere né tempo al né alla mattina per poter studiare sui libri in alcune università (es. Informatica a bologna), fa preferire risparmiare quel tempo per poter studiare davvero individualmente, chiedendo eventualmente delucidazioni ai professori tramite colloqui e/o email.
Secondo me dipende molto dal professore che ti ritrovi. Certi riescono sviscerare il nucleo dell'argomento, banalmente mostrandoti il "modo corretto di ragionare" in quella materia e facendoti capire l'argomento nella metà del tempo che ci avresti messo tu da solo a casa, leggendo il libro/slide.
La mia esperienza è minima sono solo al primo anno triennale di ingegneria e ho una voglia matta di imparare. Il voto non mi interessa per nulla (per ora) per me è passato o bocciato ma il fulcro sta nella soddisfazione di apprendere cose che mi piacciono.
Studiare e capire le cose in modo profondo in modo da essere in grado di padroneggiarle in ogni contesto, credo sia letteralmente impossibile specialmente nello studio di materie scientifiche. (Tenete sempre a mente nella lettura del mio pensiero che il concetto di capire per me significa sapere perfettamente il perché e il percome delle cose che si studiano).
Perché dico che è impossibile? IL TEMPO. questo trimestre ho chimica, analisi 2, e fisica 1. Come è possibile riuscire a CAPIRE queste materie, al di là dal passare l’esame o meno, in così poco tempo data la complessità delle materie?
Ho davvero poca esperienza per ora quindi probabilmente settimana prossima mi smentirò 😂 perché è tutto in crescita però ad oggi questa è la mia sensazione.
ti giuro, questo video mi ha fatto bene al cuore
Vorrei aver visto questo video nel 2014 quando mi sono iscritto all'università
Seguire è importante, ma quando ti sei svegliato alle 5 di mattina hai fatto 2 ore di treno 8 di lezione e di nuovo 2 di treno, riprendere la lezione e ricopiare appunti alle 8 di sera è molto difficile
Lezioni online e riguardabili. La fatica biologica si ridurrebbe
ah, poverino! e la tua mammina cosa dice? non ti dà il bacino sulla bua?
Ci sono madri e madri. La sua è una grande se lo sostiene. Altre la danno via per 2€ e fanno figli che non hanno altro da fare che scrivere commenti inutili umiliando il prossimo. Tali madri sono a volte conosciute in tutto il quartiere per varie doti privati. Parli magari con gente che ha malattie cronico invalidanti e 2h di treno non sono il massimo 5g/7 e magari lavora pure. E cmq non ricopiate gli appunti meccanicamente è inutile, fatevie sbobine di gruppo e fatevi dare gli esami vecchi. Che dopo mesi vi dimenticate tutto cmq.
ma che ti ha fatto sto cristiano per ricevere questa risposta@@AstroLabio1
Purtroppo in materie scientifiche di tipo logico-consequenziale non c'è molta alternativa al sedersi e ricopiare gli appunti producendo di fatto una dispensa del corso. Magari così come fa lui è vero è un po' troppo maniacale, per il livello grafico (fare quei disegni a mano è un conto, voler imparare a farli direttamente al computer può essere non banale; poi certo lui è informatico) e l'accuratezza della scrittura, che potrebbe essere più schematica conservando lo stesso contenuto, però quando devi controllare di aver capito una dimostrazione non è possibile schematizzare: devi ripercorrere per forza ogni passaggio per controllare la sequenza logica.
In particolare modo perché:
i. Spesso ci sono piccoli salti logici da riempire che fanno la differenza fra l'aver capito e il non averlo fatto: ci sono sempre dei punti in cui il professore dice "si vede facilmente che" o in cui dice un "quindi" saltando un passaggio per lui ovvio, ma non per te oppure cose che lascia volutamente o per pigrizia per esercizio. Saper riempire questi piccoli buchi è nella mia esperienza essenziale per acquisire una competenza "pratica" nella (teoria della) materia.
ii. potresti esserti perso dei passaggi (consciamente o meno) perché il prof andava veloce, o perché stavi starnutendo, o ti sei distratto per n + 1 motivi. Ripercorrere da cima a fondo la lezione è l'unico sistema per rendersi conto di cosa uno si fosse proprio perso (e certe volte è quasi tutto: al primo anno per un certo corso siccome il professore andava veloce come un treno il mio compito era fare di fare l'amanuense a lezione e spendere a casa il doppio del tempo per capirla ricopiando e integrando come spiegato nel punto i.)
iii. è anche l'unico sistema per controllare quello che dice il professore. Mi è capitato più di una volta di beccare dei passaggi che proprio non capivo della lezione, andare a ricevimento e poi scoprire che erano degli errori. Possono capitare anche quelli.
Il tutto condito, ove la materia lo permetta, e ai primi anni direi sempre, da un buon numero di esercizi. Ma spesso aver fatto questo lavoro li rende molto più semplici, perché in fondo si tratta già di svolgere una lunga serie di micro-esercizi e poi tutto questo ri-ragionare sul materiale svolto a lezione permette di assimilare delle tecniche che poi si andranno ad utilizzare negli esercizi.
Ovviamente questo lavoro è molto lungo, però almeno per gli insegnamenti dei primi anni è quasi obbligatorio. E infatti lo facevamo un po' tutti, ognuno nella sua variante. Andando avanti si può un po' semplificare, perché spesso la materia diventa molto complessa e di conseguenza non viene richiesto lo stesso grado di dettaglio: magari l'esame diventa lo svolgere un seminario al professore su un singolo argomento, presentare una relazione o altro che non richieda l'aver controllato ogni singolo dettaglio del corso o addirittura si possono anche studiare alla carlona alcuni pezzi del programma. O magari si diventa anche più bravi a seguire a lezione, riuscendo a seguire meglio il professore e non richiedendo più una ricopiatura, ma solo una veloce lettura completando qualche asterisco qua e là.
Però saltare questo lavoro su di me ha anche comportato che semplicemente ero (e tuttora sono) molto meno preparato per gli esami su cui non ho fatto questo lavoro, scrivere mi attiva la mente, leggere solo mi rende molto più passivo. E tuttora che faccio ricerca (sempre in ambito matematico) quando ho bisogno di studiare sul serio qualcosa prendo ancora il libro o l'articolo e mi metto giù a ricopiare quella porzione che mi interessa capire sul serio facendo l'esercizio di completare i dettagli.
Ovviamente questo discorso vale per i corsi ad alto contenuto matematico e anche per le materie stem non tutti i corsi sono per forza così: se per fare un esempio tirato a caso, devi fare un corso ad ingegneria dove studi le proprietà dei materiali, non è la stessa cosa di che fare analisi o meccanica razionale. Nel primo caso per ampie porzioni del corso si tratterà di nozioni da acquisire, permettendoti di "semplicemente" schematizzare, nel secondo non c'è scapo, il lavoro da fare è quello di cui sopra.
Quello che scrivi è corretto, ma fai un piccolo errore.
Come molti, parti dal presupposto che lo schema tagli delle parti o non renda possibile ricostruire completamente i vari passaggi logici.
Questo è vero solo per degli schemi fatti male.
Faccio realizzare schemi a studenti di matematica e fisica da quasi un decennio, se sai cosa stai facendo puoi non soltanto ovviare ai problemi che descrivi, ma creare dei supporti fenomenali proprio per recuperare informazioni sulle dimostrazioni, le risoluzioni ecc.
@@alessandrodeconcini-adc più che altro sono scettico che questo lavoro possa essere fatto in prima battuta senza prima aver la certezza di non aver buchi. E tra il rileggere analizzando ogni singola frase e poi mettendo cento asterischi per buchi, spiegazioni, etc. rendendo la pagina incomprensibile e il ricopiare... mi sembra comunque meglio anche ricopiare. O lo faccio a mente, ma diventa difficile rendersi conto se ho capito tutto bene senza scriverlo.
Poi certo posso fare in modo di schematizzare per scremare le parti che sarei in grado di ri-svolgere da solo con il solo input delle premesse, ma solo se so per certo di poter ricostruire i passaggi: e lo so solo se li ho analizzati tutti come sopra. Insomma lo vedo come un secondo passaggio, ed essenziale per quegli esami dove chiedessero di ripetere le dimostrazioni. Meno per gli esami dove ci siano solo esercizi: per quelli si potrebbe anche saltare o ridurre all'osso e passare direttamente dall'analisi puntuale agli esercizi.
L'analisi puntuale invece secondo me ci vuole in qualche forma, altrimenti si perdono grossi pezzi della preparazione. Che come dicevo in qualche corso più avanzato potrebbe anche andare bene, su alcune cose possiamo intenzionalmente accettare una preparazione più superficiale a volte per n motivi. Ma non credo fosse quello che intendevi, immagino che i tuoi consigli su come fare uno schema prevedano in qualche modo di svolgere quella lunga fase di analisi e che il risultato in fondo sia molto simile. Sarei curioso di vedere esempi concreti di applicazione allo studio di un corso di analisi 1, per dirne uno a caso.
@lucamastella6031 certo, la schematizzazione arriva dopo la fase di lettura efficace, che è incentrata proprio sull'analisi profonda e sulla comprensione!
Credo che lui dica delle cose giuste su come approcciarsi agli esami e allo studio, però si nota molto che lui sta usando la sua esperienza come esempio.
Caspita è l'argomento che ho esposto da poco, chiedevo se si poteva sostituire la frase: "oggi ho studiato questo e quello" con: "Oggi ho IMPARATO..."
29:04 la mia domanda é quando fare tutto sto lavoro.
Proprio a livello materiale, mettiamo che mi alzo alle 8, alle 10:30 inizio le lezioni, alle 18:30 torno a casa.
Pra dovrei ricopiare gli appunti e scrivere oure un libro?
Mi sembra esagerato
Sì, lo è.
Come dico nel video, infatti, va reso più efficiente questo metodo
Infatti in questo video è stata tagliata una domanda che viene fatta ad Enkk, ovvero: "Quante ore studiavi al giorno?" e la risposta è stata: "Tutte!" 😂
“Se sei forte ti laurei” cit.
Ale davvero un video bellissimo, dovresti al 100% invitare enkk sul tuo canal e magari approfondire meglio il suo “lifestyle” da studente magari.
Unica cosa, io non ho ancora ben chiaro l’argomento delle spaced repetitions e come farle. In Che senso “si parla di secondi”?(32:09)
Già previste collab con Enkk, ci siamo già sentiti diverse volte e abbiamo anche in mente dei contenuti, si tratta solo di incastrare le agende!
Con "si tratta di secondi" intendo che applicando il testing e le spaced reptition nel modo corretto i ripassi diventano rapidissimi, anche pochi secondi per ogni domanda/concetto.
oddio lo sto studiando proprio adesso 21:04 grande enk, mio padre.
se una persona disegna durante le lezioni e mi aiuta a star concentrata è comunque benevolo o no? (perchè spesso quando mi metto a prendere appunti finisco per andare avanti da sola con il libro, poichè o mi annoia o ho capito subito le cose)
Apro il video per avere spunti su come migliorare il mio metodo di studio che ritengo estremamente inefficiente
>Enkk aveva il mio stesso identico metodo
>ADChill conferma che è inefficiente
È bello aver ragione ma stavolta preferivo sbagliarmi 😂
grazie mille
Secondo me, nelle facoltà scientifiche, la teoria/seguire le lezioni deve esserci ma non deve togliere tempo agli esercizi. È inutile perdere 5 ore per seguire le lezioni e sapere perfettamente la teoria se poi non si sanno fare gli esercizi
se sei davvero bravo in teoria,la pratica la deleghi a smanettoni/robot
@@snide1574 per imparare a portare una macchina non ti basta sapere perfettamente tutti i codici della strada/ dove sta il freno/ dove sta la frizione ecc... ma devi cominciare a portarla fisicamente
@@snide1574 nel senso che solo dopo aver fatto un botto di esercizi cominci a mettere il pilota automatico
@@scxrlard2843 quello ovvio,però essere pilota è diverso da essere ingegnere meccanico
Ciao Alessandro! Una domanda che mi è sorta spontanea. Secondo te, il "metodo Enkk" diventa in qualche modo "obbligatorio" o comunque caldamente consigliato in caso di obbiettivo dottorato?
Sono uno studente lavoratore e padre di 2 figli, studio online in una università telematica, le videolezioni sono antiche, I professori quando spiegano nelle videolezioni sembra che stiano leggendo dal libro talmente è teorica la loro parlantina, cercando di capirci qualcosa alla fine mi arrendo e mi riduco a dover studiare per conto mio, però è diventato pesante, ceh mi devo mettere li per 1-2 ore solo per cercare materiale da dove studiare, ma già ho massimo 2 ore per studiare al giorno. Come potrei fare? Qualche consiglio?
Se i professori leggono solo dal libro, tu non seguire le lezioni e leggi il libro direttamente.
Di solito le telematiche, nel materiale che mettono a disposizione, hanno anche le slide e gli appunti, prova a studiare anche da quelli e fai testing a manetta.
Se magari qualche passaggio è oscuro, prova a seguire la lezione telematica del professore inerente all'argomento, magari potrebbe spiegarla meglio in quel caso.
Prova a mandare mail al tutor se dovessi avere altri problemi.
A quanto detto da @matmax6834 aggiungo che adesso un grandissimo aiuto viene dall'IA, sopratutto quando si tratta di capire argomenti complessi ma mal spiegati dal docente: un ChatGPT/Claude sono in grado di semplificare e chiarire molto bene, di aiutare nella comprensione/riflessione sul materiale che si studia ad esempio applicando il metodo socratico in cui l'IA ti aiuta a ragionare per arrivare alla risposta invece di fornirla come un oracolo, di aiutare nella fase di ripasso/testing preparando dei test a risposta chiusa (a crocette per intendersi), a completamento o a risposta aperta che poi è l'IA stessa che corregge aiutandoci a capire gli errori fatti.
Personalmente li uso tantissimo costruendo tramite prompt piuttosto articolati dei veri e propri "docenti virtuali" esperti nello specifico esame da studiare, e fanno una grande differenza. Con tutta la conoscenza che queste IA hanno incamerato, sono davvero un valido supporto laddove il docente "reale" non è all'altezza del suo compito.
Il rovescio della medaglia è che bisogna sapere almeno un minimo come funzionano per poter scrivere bene i prompt, il cosiddetto _prompt engineering,_ altrimenti il rischio di risposte che vanno dall'inutile alle vere e proprie "allucinazioni" diventano troppo alte.
Se ti va, prova a prenderle in considerazione.
Ho appena iniziato l'università e, quasi in automatico, dopo la lezione di linguistica generaele ho integrato dal libro ciò che il prof ha spiegato in classe. Reazioni ricervute:
"Ma già stai studiando?"
"Sono confusa... Se studi adesso, come fai a ricordartelo fino all'esame?"
"Fatti una canna"
Sinceramente mi sono limitata a rispondere che per non dimenticare basta la spaced repetition e l'active recall, ma in ogni caso a me queste domande sono sembrate assurde 😅
La media di consapevolezza del metodo di studio è minima in Italia.
boh io a lezione(ing inf) fatico un sacco poi non dico che a casa sia facile però a lezione o capisco(e non ricordo tutto) o scrivo a testa vuota non lo so
Non lo so, a matematica ho tentato un approccio simile, queste le mie osservazioni sparse, da laureato magistrale 110 un anno fuoricorso:
- estrema inefficienza. Forse non ero un fulmine, ma il "libro" di appunti aiuta max per 2 corsi alla volta, gli altri li perdi per strada
- gli esercizi? A volte sono cose meccaniche (banali integrali o eq. differenziali di cui imparare la tecnica), altre sono dei veri e propri teoremi da dimostrare senza alcun riferimento bibliografico. Quando avrei avuto il tempo con questo metodo del "studia i weekend e per le feste"?
- Ci sono esami in cui il livello nozionistico affrontato a lezione è dato per scontato. Le domande vertono solo su ragionamenti o dimostrazioni mai fatte a lezione (e mai nemmeno lasciate per esercizio). Per questi è impossibile raggiungere il livello di sicurezza menzionato. La rielaborazione del solo contenuto delle lezioni è del tutto inefficace.
- esistono eccome dei corsi difficilissimi. Professori che si sentono "ganzi" a dare informazioni sparse e costringere in pochi minuti ad una rielaborazione di giorni. Uno di questi fortunatamente l'ho intercettato in tempo e tolto dal piano di studi (per poi vedere i compagni soffrire). Davvero dovrei affrontarli per il solo gusto di fare il guerriero?
- L'università è fatta anche di amicizie e amori tra i banchi, compagnie di calcetto, giochi di ruolo, serate alcoliche, notti brave. Esperienze di vita cui non mi pento affatto di aver rinunciato. Anche perché quella spensieratezza è del tutto scomparsa con l'età lavorativa.
Boh un file lateX di 150 pagine per 4 materie a semestre è un pò eccessivo. Sto ragazzo non usciva di casa se non per l'uni
sono un perfezionista aiuto.
Chapeau
Ale ci vorebbe una bella reaction ai metodi di studio di "Collin the chad"
Ho paura a cercare chi sia
Non partire prevenuto Ale 😅 nonostante il nome, i suoi consigli nn sono assolutamente male ☺️☺️
Ciao capisco molti consigli, io sono uno studente di magistrale trovo molto complicato studiare a fine giornata. Io Devo frequentare 5 corsi, poi ho dei disturbo dell'apprendimento. Certe volte fine giornata sono morto, avere la nausea.
Faccio il tifo per te 🎉🎉🎉
Eh sì, è tosta. Fai il possibile, cerca dei supporti per i tuoi specifici DSA e organizza lo studio in modo che sia sostenibile.
Se per fare 5 esami ti annichilisci (e rischi di andare in burnout) conviene piuttosto farne 4 ma in modo sostenibile.
Io trovo particolarmente difficile prendere appunti ad informatica, soprattutto perché i professori tendono ad andare belli veloci nello spiegare. Infatti se fra scegliere se prendere appunti e non capire niente. Preferisco cercare di capire proprio il professore cosa ha da dire e in caso appuntarmi qualche parola chiave o formula ogni tanto. Sono convinto che la comprensione abbatta il tempo di studio delle materie anche perché se esci dall'aula avendo capito l'80% di quello che ha detto il professore tornato a casa non ci vuole tanto a produrre degli schemi abbastanza sintetici e poi anche approfondire.
Ti consiglio di portare il libro di riferimento o (se fatte bene) eventuali sbobine o appunti di altri negli anni passati non per studiarci sopra, ma perché possono avere ad esempio gli stessi pezzi di codice che mostra il professore. Altrimenti è chiaro che è difficile stare dietro se si deve anche ricopiare un pezzo di codice, un algoritmo, la funzione di una distribuzione, una dimostrazione e così via. Dici bene che la comprensione abbatte il tempo di studio, soprattutto perché a caldo con la spiegazione è più semplice fissare alcuni passaggi.
In bocca al lupo per gli esami!
Tutto giusto 💪
io a ing informatica mi scaricavo le slide sull'ipad e con goodnotes mi segnavo le cose utili che dicevano i prof a lezione. poi devi cercare di "precederli", nel senso che grosso modo spiegano le stesse cose tutti gli anni, quindi puoi reperire il materiale vecchio e iniziartelo a vedere da te, magari facendo già esercizi in tema esame, in modo che quando vengono affrontati a lezione hai idee più chiare e solitamente ciò che non hai capito da solo, lo capisci a lezione, o comunque riesci a fare domande anche se va veloce.
poi per quelli che andavano sparati con lo scopo di non far capire niente agli studenti non frequentavo e facevo da solo iniziando dalle soluzioni degli esercizi d'esame e accostando con i ricevimenti col docente, sennò veramente devi passare la vita dietro a sta roba.
Ovviamente subito inoltrato a mio figlio. Grazie
Ottimo. Troppi termini inglesi
Comunque devo ammettere che uno studente come Enkk fa sentire una vera merda lo studente che ero ai tempi universitari.
Ma infatti lui è assai esagerato. Bisogna essere realisti, io ho 22 anni e faccio l’accademia (diverso da uni perché ho frequenza obbligatoria e molti progetti pratici) a quest’età uno non può trascurare la propria crescita personale, diversa da quella professionale a mio parere. La socialità, gli hobby ma sopratutto i propri progetti personali FUORI dal “controllo” dell’uni o dei prof in generale (questo vale più che altro per chi fa materie pratiche ma si può trovare un parallelismo anche con le altre).
Non è un lavoro, è imparare, uscire dal proprio guscio, conoscere persone nuove… parere personale dopo già 3 anni tra uni (lasciata dopo 2 semestri) e accademia dove ora sono quasi in pari con gli esami
Quale è il nome esatto del video?
Trovi il link in descrizione ;)
ua-cam.com/video/4U8QqRxKX9U/v-deo.html
@@Al_00parte divertente, il link in azzurro del canale mi ha distratto
vale la pena togliere tempo a sport,hobby per avere un 110 piuttosto che un 100/105?
È una risposta che può solo essere personale
ma secondo te?ahahahhh apparte che non è salutare(o almeno per me non lo è,ma sono punti di vista),la vita diventa noiosa e monotona ergo si cade in depressione ahahahhaa,ci vuole il giusto equilibrio nella vita
La cosa è veramente molto personale, ma non tanto per il voto che sia 105 o 110, ma per il livello di conoscenza che reputi accettabile per te.
Il voto, come dicono loro, è quasi da considerare un epifenomeno dello studio.
Successo successo successo successo successo successo successo successo successo successo successo successo
e se uno è DSA e non riesce a scrivere?
Esistono un sacco di software per permettere di fare schemi o dettare frasi!
Non sono d accordo. In alcune realta se l esame è a misura discrezionale non funziona. Puoi anche padroneggiare conoscenze particolari ma all esame vogliono semtirsi dire determinate cose non quelle che sai. Corollaroo rimango allibito dall oblio nozionistico derivante dal metodo fast utilizzato. Ovvero in certi ambienti ripaga poco il sapere mese dopo mese ma il ripassone finale
Nonostante riconosca le grandi doti di questo ricercatore, addirittura il fatto che abbia scritto libri per accertare le sue competenze, e anche avuto un sacco di 30 e lode, non condivido molto questo linguaggio così estremo.un po’ troppe parolacce secondo me.comunque, riconosco che questo modo di parlare potrebbe fare al caso di persone che si trovano in situazioni particolari, magari lo studente, fuoricorso, ma anche gente che studia senza avere una direzione giusta, citato
Esistono gli "stili" "cognitivi" e ... gli stili di comunicazione... di espressione del proprio pensiero.
Sinceramente, trovo inutili certe espressioni in questo contesto. Non siamo al bar dello sport.
Grazie per il commento! Quali espressioni che ho usato sono stata inopportuna? Vorrei capire quali errori di comunicazione avessi compiuto. Sono qui sempre per imparare
Comunque sta reaction è una bomba!
PS tolto anche l'ultimo esame del primo semestre. Altro 30 a libretta e la media lievita verso il 28. Sensazione quasi da ordinaria amministrazione, quasi zero presura (cit) se non i pochi minuti prima.
Fullgæssss
Dajeeee 💪💪💪💪🔥🔥🔥🔥🔥🎉🎉🎉🎉
110 qua, dottorato 110 e menzione d onore, master numero e quindi non cè dubbio che io sia stato un eccellente sfigato
Eh?
Non dico che non sia vero...ma non c'è solo questo tizio, ho amici che stanno svolgendo una carriera accademica in giro per l'Europa...da docente diffondo il verbo studiare quotidianamente...però poiché ho "scelto" di insegnare alle superiori, sogno che avevo fin da bambino, sono considerato uno sfigato di serie B zona retrocessione; perché non é mai stato invitato un insegnante delle superiori in trasmissione?
Detto questo , mi sembra che De Concini si stia mettendo a tappetino un po' troppo...
Non mi sembra per niente uno che non sa ciò che fa...anzi...
Sono sicuro che qualcuno dirá che esagero, ma noi insegnanti veniamo solo ghettizzati e criticati, perché c'é quel detto secondo cui chi insegna non sa fare ...
E gli schemi sono utili fino ad un certo punto...
Perché bisogna capire le cose che si studiano e mi sembra riduttivo scrivere schemi per le stem perché non si può riassumere né una teoria né le strategie di risoluzione...gli schemi sono per quelli dell'ultimo minuto ...
Poi se uno riesce a spiegare le cose scrivendole, non é necessariamente un idiota, per la cronaca io scrivo e riscrivo per rielaborare le idee
Ma con chi stai discutendo?
Ma quando mai io ho detto o pensato che chi insegna alle superiori sia uno sfigato?
E cosa c'entra con Enkk e col video a cui sto facendo la reaction?
@@alessandrodeconcini-adc ho solo esposto un parere su quello che ho percepito dal video, inoltre non mi sembra di aver visto nel canale insegnanti comuni, in un momento in cui la nostra professione viene sminuita, non da lei, ma da studenti e gente comune solo perché qualcuno occupa la cattedra impropriamente per accaparrarsi lo stipendio...
Forse ho interpretato male il video nel complesso, ma su alcuni punti non ero proprio d'accordo, mi hanno fatto un po' girare gli ingranaggi
In quali punti si parla di questo? Non è una domanda provocatoria, proprio non lo so.
Nel video non ne parla esplicitamente, ho pensato solo al fatto che una persona con dottorato può dare consigli sul metodo di studio, un insegnante invece no?
Poi ha parlato di schemi, lo ha fatto in altri video, ma nel caso delle materie stem, sono laureato in fisica teorica ed ho l'abilitazione nella classe di concorso A027, servono solo a lanciare il messaggio che si debbano imparare formule scritte su dei promemoria, quando invece si dovrebbe puntare, ad esempio nel caso di teoremi, alla decostruzione delle dimostrazioni e poi alla rielaborazione personale
Ho capito bene? una persona che ha impiegato 9 anni per laurearsi in "scienze delle merendine" (cit.) critica l'efficienza di un metodo di studio che ha portato un'altra persona a laurearsi in tempo in una facoltà STEM, con 110 e lode (sia triennale che magistrale), che ha un dottorato e che fa il ricercatore sull'AI?
La verità è che se vuoi arrivare a certi risultati in CERTE facoltà, devi sacrificare giornate intere, weekend ed estati intere....
Un laureato in Matematica (110 e lode), che ha adottato lo stesso metodo del Dott. Enrico Mensa
Hai capito bene.
Perché è proprio la mia esperienza pessima di studente che mi ha portato a studiare questo campo e diventarne un esperto.
E ad oggi lavoro con migliaia di studenti, di tutte le facoltà, tra cui quelle stem.
Hai fatto un grande percorso di studi, con enorme impegno, credo che questo ti abbia aiutato a capire bene.
beh che nn si regalano i 110l ad informatica DI OGGI non lo so. quello che presi io, vari decenni fa, no di certo, ma oggi ce ne sono talmente tanti che qualche dubbio ce l'ho. inoltre le capacità dei neolaureati di oggi è abbastanza ridicola (ci collaboro ogni giorno) che non li prenderei a modello. PS: c'è la solita critica idiota alle scuole superiori. alle superiori ci sono regolari verifiche che abituano a mantenere il passo e la costanza, ossia è il contrario di ciò che si dice. si studia per il voto ovvio, ma è quello che si fa anche all'uni. il metodo di studio pubblicizzato da questi saccenti youtuber si basa sulla didattica attiva (il che può avere un senso) ma che è quanto di più diverso da quello che viene richiesto all'uni in cui c'è la vetusta lezione frontale e zero quasi pratica- in definitiva a me sembra che ormai yt sia diventato la fiera delle banalità. io lo chiuderei così che gli studenti hanno meno distrazioni pomeridiane che li allontanano dallo studio e gli youtuber magari si trovano un lavoro vero. :)
Ho notato anch'io una certa inflazione e lo dico da persona che si è iscritta ad una seconda specialistica (sempre tecnica, anche se meno pesante) diversi anni dopo aver completato la prima (di ingegneria).
Quasi al livello di inflazione che ho percepito (ma questa volta, per ovvi motivi, non di persona) in elementari, medie e superiori, dove ormai si boccia molto meno, ma la preparazione richiesta è spesso inferiore.
Richiesto comunque un certo livello di impegno, non stiamo parlando di master dove basta studiare mezz'ora al giorno a dir tanto.
@@Al_00 hai perfettamente ragione: alle scuole medie, superiori ecc di oggi si boccia ahime sempre di meno e non starò qui a spiegare il perchè , mi servirebbe un'ora. sappi solo che i prof hanno le mani legate in molti casi. questo è il vero problema della scarsa preparazione verso una università che a sua volta, dopo la riforma moratti è diventata molto più mediocre . ma se tu segui questi pseudo esperti youtuber, scoprirai che il loro modello è la finlandia dove nemmeno i bocciati esistono e il livello di preparazione è molto basso. quindi da un lato sponsorizzano la scuola divertente, senza ansia, non competitiva, senza abbandoni, costruita sui desideri degli studenti, ovviamente evitando di fare ragionamenti socio-culturali ,di cui non sono avezzi, da un altro vogliono la scuola che prepari al meglio per l' università che è il modello opposto. e tutto ciò perchè? perchè il target di questi esperti è l'adolescente svogliato che piuttosto di studiare ,al pomeriggio guarda yt, e a cui bisogna dirgli le cose che lui ama sentirsi dire: la scuola italiana fa schifo, i docenti sn impreparati e cattivi ecc e poi ci si stupisce delle crescenti aggressioni . giusto oggi ad un colloquio con un genitore mi è stato detto che una nota comminata è stata ingiusta perchè "ho sbagliato a capire e ad esprimermi": il figlio che disturbava è il più educato del mondo, sono i prof che non lo apprezzano
Riguarda il video un'altra, che mi sa che non hai capito niente 😂
Nah
@@andreavolpedifuoco2548 un'altra cosa?! devi imparare a scrivere., puoi farcela...ecco un utente yt tipo. il video l'ho capito, dice cose ovvie che non volevo commentare proprio perchè ovvie. non parla di ciò che dico. il mio ragionamento era sul commento iniziale che fa l'autore sui 110L, e sulla narrazione noiosa che ascolto in tutti i canali yt che parlano di scuola.. non mi riferivo a questo video in particolare in cui per altro non si parla nè di finlandia, nè del resto, ma rispondendo ad un commento mi è venuto spontaneo affrontare una questione collegata al commento medesimo. lo so, ho preteso che tu capissi il mio ragionamento e lo decontestualizzassi ma ho preteso troppo :D mi raccomando studia, e tanto, perchè hai bisogno di allenare la mente ;) poi fallo col metodo che vuoi, anche quello spiegato qui
Consiglio da amico: le reaction fanno visual, ma abbassano l'autorevolezza e la professionalità del canale. Sul medio e lungo periodo, questo tipo di video danneggiano l'immagine percepita dal pubblico, creando un alone tipo: "ah si, quello che fa le reaction" (con accezione negativa).
Fonte: anni sul tubo e ho visto molti canali molto autorevoli perdere credibilità perché si sono messi a inseguire le mode.
Personalmente non disdegno le mode, se si adattano benissimo al creator e al canale. Poi, preferisco dei video dove si sperimentano format nuovi, magari ispirati, ma nuovi e personalizzati per il creator e l'utenza. O se proprio, si possono prendere dei format portati da creator stranieri e proporli su YT Italia, eticamente è discutibile, ma funziona.
Capisco la critica, ma non sono d'accordo. Tutto dipende da come le fai e quante ne fai.
Ad oggi è un format che porto più o meno una volta al mese e faccio sempre attenzione al fatto che ci sia contenuto interessante da ascoltare e informazioni utili da imparare, non sono mai reaction fini a sé stesse.
Produco e ho prodotto una marea di contenuti, perché qualcuno mi conosca come "quello che fa le reaction" dovrei farne 3-4 volte tante.