Ciao Lucio, complimenti per il bel video, come sempre incentrato sulla soluzione di un problema tecnico. Tu sai che essendo io un costruttore di antenne ho dovuto risolvere questo problema su alcuni tipi di antenne che erano elettricamente aperte, per lo scopo ho utilizzato esattamente le induttanze della Epcos/TDK come quella del tuo video, devo dire per sincerità che non ho fatto tutti i conti che hai illustrato nel tuo video, ho acquistato 2 o 3 valori, (40, 56, 100uH) e li ho testati direttamente all'antenna, ti posso dire che già con 40uH si riesce ad avere un buon risultato da 14 fino a 30MHz, se si scende in frequenza e meglio salire a 100uH come hai dimostrato nel tuo video. É sempre un piacere seguire i tuoi video che ritengo siano tra i migliori in campo amatoriale, ben spiegati e sempre seguiti da test RF (realizzati con cura e preparazione tecnica) che ne confermano la validità! Penso che il tuo operato per divulgare le tue conoscenze in campo RF sia impagabile, peccato che ci siano ancora tante persone che pur avendo a disposizione tanta tecnologia, non siano in grado di utilizzarla nel modo corretto! Mi riferisco ad alcuni video di radioamatori che ad esempio, non hanno ben compreso come si usa un NanoVna, ho non sono in grado di intestare un connettore N sul cavo! Addirittura su Radiokit elettronica di settembre, ho visto un articolo su un antenna, dove il relatore illustrava 2 grafici realizzati con il VNA uno era un semplice grafico di SWR vs frequency, l'altro era lo stesso in formato Return Loss, ma è stato chiamato grafico di "guadagno"🤔 c'è tanta confusione soppratutto sul web, bisogna essere in grado di districarsi in mezzo ad una giungla di cazz..e e non sempre l'utente medio riesce. Scusami lo sfogo, ed ancora un caro saluto 👏👏👏👏
Grazie Lucio per le tue spiegazioni. Volevo fare una domanda, anche se sembrerà stupida a qualcuno. Ma per una direttiva multibanda 10-15-20 (nello specifico una eco ASAY 3 elementi) che ha il radiatore che non è altro che un dipolo, posso usare l’induttanza da 100uH per mettere in corto l’antenna abbinando un balun in corrente fatto con toroide FT240-43? Grazie
Altro ottimo video; questo come tutti gli altri li consiglio sempre ai miei... "allievi". Avanti così e se puoi, anche con maggiore frequenza. Solo una considerazione... così,,, "a naso" e neanche verificata: ovviamente perfettamente corretto in sé il calcolo della potenza che il resistore, eventualmente posto in parallelo all'antenna, è chiamato a dissipare, ma secondo me va considerato anche il tempo che le cariche impiegano per accumularsi sull'antenna o, per dirla da un punto di vista intuitivo, man mano che nel tempo si inizia a presentare una ddp anche minima ai capi del resistore, questa viene dissipata dal resistore stesso ben prima e senza che raggiunga quelle migliaia di volt che portano allo scoccare dell'arco e che sono state inserite nel calcolo. Ciò dovrebbe consentire l'uso di un resistore capace di sopportare potenze molto più ridotte. Cosa diversa se invece cade un fulmine nei paraggi e l'antenna capta l'elevatissimo campo e.m.: in quel caso, per la ripidità del transiente, forse neanche un induttore riuscirebbe a salvarci... L'altra cosa di cui volevo scriverti è un suggerimento e riguarda la tua scelta di utilizzare il termine "caratteristica" in riferimento all'impedenza di un'antenna: per carità, dal punto di vista tecnico/lessicale può essere corretto (es. 72 ohm di impedenza è una "caratteristica" del dipolo) ma per esperienza si fa tanta fatica a far comprendere la differenza tra l'"impedenza caratteristica" che è propria di una linea e non è dissipativa e l'impedenza di un carico che invece è dissipativa. L'uso del termine "caratteristica" in riferimento all'impedenza di un carico, secondo me, andrebbe evitato in quanto può ingenerare confusione nei neofiti della materia e che dovrebbero essere poi il tuo audience. 73s & ad maiora.
Grazie Paolo per l’apprezzamento del video e della sua diffusione. Per ciò che riguarda il lessico cercherò di stare più attento in futuro perché spesso sono concentrato su tante cose, di carattere audio e video (sono l’operatore di me stesso), che mi inducono a fare errori e papere, che spesso, ma non sempre, 0:01 correggo in fase di montaggio. Per ciò che riguarda la carica elettrica accumulata hai ragione, non ho detto che ho considerato il caso peggiore, cioè quella indotta da un fulmine. Perché quella accumulata per strofinio del vento viene drenata mano a mano che si presenta. 73 de iw2fnd, Lucio
@@lucioattolini9597 Non so perché ma il Tubo (su pc) non mi mostrava questa tua risposta, ma l'ho letta dalla campanella e da lì ti sto scrivendo. Poco prima avevo aggiunto una riga al mio commento dopo il punto dove considero il caso del fulmine che cade in prossimità dell'antenna: al contrario temo che in quel caso un induttore in parallelo all'antenna, di valore sufficiente per non essere "visto" o quasi alla frequenza d'interesse, possa non essere "visto" neanche dal transiente che dovrebbe cortocircuitare o quasi. Certamente tutto dipende dal suo fronte di salita e dal valore di induttanza scelto, ma tu che ne pensi? Hai dati in merito? P.s. per i neofiti: un resistore o un induttore in parallelo all'antenna potrebbe anche risparmiarvi il tipico rumore (c.d. "raganella") dato dalle cariche portate dalle gocce di pioggia o dalla nebbia
Paolo, non ho esperienza diretta nel campo degli LPS, in Telettra se ne occupava un collega. So che metteva, a monte di tutto, uno spark gap per limitare il picco di tensione. Ad ogni modo, se faccio il conto della serva, l’impulso di corrente di in fulmine si dovrebbe esaurire in 80-100 micro sec con correnti intorno ai 100 kilo ampere (vado a memoria perché sono in vacanza e non ho i sacri testi, il Carrescia, sotto mano). Quindi il fronte di tensione, secondo la lex di Faraday, dovrebbe essere dell’ordine del nano sec. La costante di tempo L/R del choke invece è circa 2 micro sec. 1000 volte più lenta. Per cui dovrebbe limitare la sovratensione ma non risolverla. Il metodo migliore però è sempre quello di scollegare l’antenna dalla radio quando non la li usa e non usarla quando si avvicina il temporale. 73 de iw2fnd, Lucio
@@lucioattolini9597 Grazie per la risposta comprensiva anche della stima sull'efficacia di un induttore ai capi dell'antenna in caso di caduta di un fulmine nei paraggi. Certamente il sistema migliore resta quello di scollegare tutto e... possibilmente fuori casa perché, forse ad ognuno di noi è capitato di vedere con i propri occhi presso altri OM i danni prodotti dal fulmine, o anche solo da un ramo laterale, che abbia colpito direttamente l'antenna quando il connettore, dopo essere stato staccato, non era stato posto lontano dagli apparati e da strutture conduttive poste a terra. Ecco, nella vecchia diatriba se sia meglio collegare a terra le antenne, personalmente sono dell'avviso che questa scelta fornisce al fulmine una via preferenziale avvicinando alla nuvola, nel senso proprio delle distanze, il potenziale di terra e trasformando così l'antenna in ciò che non è: cioè un parafulmine e con tutti i guai che ciò comporta. Ritengo che lasciando ben lontano da altri conduttori il connettore d'antenna dopo averlo scollegato dalla stazione, non si incrementi il rischio che l'antenna venga colpita da un fulmine. 73s
Ciao Lucio, come sempre molto chiaro e preciso. Vorrei chiederti se un balun 1:1 su ferrite cilindrica, essendo di per sé in corto circuito, può essere adatto allo scopo. Così prenderei due piccioni con una fava. Grazie e 73. IS0UKC Giampiero
Giampiero, con un tester in Ohm verifica se tra i due poli del tuo BalUn 1:1 c'è continuità. Se c'è allora hai preso due piccioni con una fava! 73 de iw2fnd, Lucio.
Ottima spiegazione e ben dettagliata. Ringrazio e rimango in QRV per le prossime.
Grande Lucio, sempre molto preparato e competente, complimenti!
Grazie Andrea.
73 de iw2fnd Lucio
Ciao Lucio, complimenti per il bel video, come sempre incentrato sulla soluzione di un problema tecnico. Tu sai che essendo io un costruttore di antenne ho dovuto risolvere questo problema su alcuni tipi di antenne che erano elettricamente aperte, per lo scopo ho utilizzato esattamente le induttanze della Epcos/TDK come quella del tuo video, devo dire per sincerità che non ho fatto tutti i conti che hai illustrato nel tuo video, ho acquistato 2 o 3 valori, (40, 56, 100uH) e li ho testati direttamente all'antenna, ti posso dire che già con 40uH si riesce ad avere un buon risultato da 14 fino a 30MHz, se si scende in frequenza e meglio salire a 100uH come hai dimostrato nel tuo video. É sempre un piacere seguire i tuoi video che ritengo siano tra i migliori in campo amatoriale, ben spiegati e sempre seguiti da test RF (realizzati con cura e preparazione tecnica) che ne confermano la validità! Penso che il tuo operato per divulgare le tue conoscenze in campo RF sia impagabile, peccato che ci siano ancora tante persone che pur avendo a disposizione tanta tecnologia, non siano in grado di utilizzarla nel modo corretto! Mi riferisco ad alcuni video di radioamatori che ad esempio, non hanno ben compreso come si usa un NanoVna, ho non sono in grado di intestare un connettore N sul cavo! Addirittura su Radiokit elettronica di settembre, ho visto un articolo su un antenna, dove il relatore illustrava 2 grafici realizzati con il VNA uno era un semplice grafico di SWR vs frequency, l'altro era lo stesso in formato Return Loss, ma è stato chiamato grafico di "guadagno"🤔 c'è tanta confusione soppratutto sul web, bisogna essere in grado di districarsi in mezzo ad una giungla di cazz..e e non sempre l'utente medio riesce. Scusami lo sfogo, ed ancora un caro saluto 👏👏👏👏
Grazie dell'apprezzamento Pierfrancesco. 73
Grazie Lucio per le tue spiegazioni. Volevo fare una domanda, anche se sembrerà stupida a qualcuno. Ma per una direttiva multibanda 10-15-20 (nello specifico una eco ASAY 3 elementi) che ha il radiatore che non è altro che un dipolo, posso usare l’induttanza da 100uH per mettere in corto l’antenna abbinando un balun in corrente fatto con toroide FT240-43? Grazie
Si certo. L'iduttanza mettila direttamente sul gap dell'antenna e poi metti il BalUn.
73 de iw2fnd Lucio
@@iw2fndlucio grazie mille Lucio.
Altro ottimo video; questo come tutti gli altri li consiglio sempre ai miei... "allievi". Avanti così e se puoi, anche
con maggiore frequenza.
Solo una considerazione... così,,, "a naso" e neanche verificata: ovviamente perfettamente corretto in sé il calcolo della potenza che il resistore, eventualmente posto in parallelo all'antenna, è chiamato a dissipare, ma secondo me va considerato anche il tempo che le cariche impiegano per accumularsi sull'antenna o, per dirla da un punto di vista intuitivo, man mano che nel tempo si inizia a presentare una ddp anche minima ai capi del resistore, questa viene dissipata dal resistore stesso ben prima e senza che raggiunga quelle migliaia di volt che portano allo scoccare dell'arco e che sono state inserite nel calcolo.
Ciò dovrebbe consentire l'uso di un resistore capace di sopportare potenze molto più ridotte.
Cosa diversa se invece cade un fulmine nei paraggi e l'antenna capta l'elevatissimo campo e.m.: in quel caso, per la ripidità del transiente, forse neanche un induttore riuscirebbe a salvarci...
L'altra cosa di cui volevo scriverti è un suggerimento e riguarda la tua scelta di utilizzare il termine "caratteristica" in riferimento all'impedenza di un'antenna: per carità, dal punto di vista tecnico/lessicale può essere corretto (es. 72 ohm di impedenza è una "caratteristica" del dipolo) ma per esperienza si fa tanta fatica a far comprendere la differenza tra l'"impedenza caratteristica" che è propria di una linea e non è dissipativa e l'impedenza di un carico che invece è dissipativa.
L'uso del termine "caratteristica" in riferimento all'impedenza di un carico, secondo me, andrebbe evitato in quanto può ingenerare confusione nei neofiti della materia e che dovrebbero essere poi il tuo audience. 73s & ad maiora.
Grazie Paolo per l’apprezzamento del video e della sua diffusione.
Per ciò che riguarda il lessico cercherò di stare più attento in futuro perché spesso sono concentrato su tante cose, di carattere audio e video (sono l’operatore di me stesso), che mi inducono a fare errori e papere, che spesso, ma non sempre, 0:01 correggo in fase di montaggio.
Per ciò che riguarda la carica elettrica accumulata hai ragione, non ho detto che ho considerato il caso peggiore, cioè quella indotta da un fulmine. Perché quella accumulata per strofinio del vento viene drenata mano a mano che si presenta.
73 de iw2fnd, Lucio
@@lucioattolini9597 Non so perché ma il Tubo (su pc) non mi mostrava questa tua risposta, ma l'ho letta dalla campanella e da lì ti sto scrivendo.
Poco prima avevo aggiunto una riga al mio commento dopo il punto dove considero il caso del fulmine che cade in prossimità dell'antenna: al contrario temo che in quel caso un induttore in parallelo all'antenna, di valore sufficiente per non essere "visto" o quasi alla frequenza d'interesse, possa non essere "visto" neanche dal transiente che dovrebbe cortocircuitare o quasi.
Certamente tutto dipende dal suo fronte di salita e dal valore di induttanza scelto, ma tu che ne pensi?
Hai dati in merito?
P.s. per i neofiti: un resistore o un induttore in parallelo all'antenna potrebbe anche risparmiarvi il tipico rumore (c.d. "raganella") dato dalle cariche portate dalle gocce di pioggia o dalla nebbia
Paolo, non ho esperienza diretta nel campo degli LPS, in Telettra se ne occupava un collega. So che metteva, a monte di tutto, uno spark gap per limitare il picco di tensione.
Ad ogni modo, se faccio il conto della serva, l’impulso di corrente di in fulmine si dovrebbe esaurire in 80-100 micro sec con correnti intorno ai 100 kilo ampere (vado a memoria perché sono in vacanza e non ho i sacri testi, il Carrescia, sotto mano). Quindi il fronte di tensione, secondo la lex di Faraday, dovrebbe essere dell’ordine del nano sec. La costante di tempo L/R del choke invece è circa 2 micro sec. 1000 volte più lenta. Per cui dovrebbe limitare la sovratensione ma non risolverla.
Il metodo migliore però è sempre quello di scollegare l’antenna dalla radio quando non la li usa e non usarla quando si avvicina il temporale.
73 de iw2fnd, Lucio
@@lucioattolini9597 Grazie per la risposta comprensiva anche della stima sull'efficacia di un induttore ai capi dell'antenna in caso di caduta di un fulmine nei paraggi.
Certamente il sistema migliore resta quello di scollegare tutto e... possibilmente fuori casa perché, forse ad ognuno di noi è capitato di vedere con i propri occhi presso altri OM i danni prodotti dal fulmine, o anche solo da un ramo laterale, che abbia colpito direttamente l'antenna quando il connettore, dopo essere stato staccato, non era stato posto lontano dagli apparati e da strutture conduttive poste a terra.
Ecco, nella vecchia diatriba se sia meglio collegare a terra le antenne, personalmente sono dell'avviso che questa scelta fornisce al fulmine una via preferenziale avvicinando alla nuvola, nel senso proprio delle distanze, il potenziale di terra e trasformando così l'antenna in ciò che non è: cioè un parafulmine e con tutti i guai che ciò comporta.
Ritengo che lasciando ben lontano da altri conduttori il connettore d'antenna dopo averlo scollegato dalla stazione, non si incrementi il rischio che l'antenna venga colpita da un fulmine. 73s
@@IK8XOO--Paolo👍
Grazie Lucio. 73 de ik8vrq
Ciao Lucio, come sempre molto chiaro e preciso. Vorrei chiederti se un balun 1:1 su ferrite cilindrica, essendo di per sé in corto circuito, può essere adatto allo scopo. Così prenderei due piccioni con una fava. Grazie e 73. IS0UKC Giampiero
Giampiero, con un tester in Ohm verifica se tra i due poli del tuo BalUn 1:1 c'è continuità. Se c'è allora hai preso due piccioni con una fava! 73 de iw2fnd, Lucio.
Non potevi fare di meglio! 👍
Grazie. 73 de iw2fnd Lucio
@@iw2fndlucio i tuoi video oltre ad essere esaustivi e spiegati con semplicità e competenza, sono neutri e garbati. Cosa rara al giorno d'oggi.