Pippo Zanti declama la propria poesia in Siciliano. "U Presepe"

Questa mia video-poesia, scritta in dialetto Siciliano (… è venuta fuori così, di notte, un paio di settimane fa!) che spero, veramente, sia di vostro gradimento perché nata dal cuore, dai miei ricordi di momenti, anni diversi, dai miei “flash” messi insieme, nei Natali vissuti da piccolino. Spero di riuscire a suscitare anche i vostri ricordi, le vostre emozioni e almeno, in parte a contribuire a ricordare e vivere, il vero senso del Natale!
Per gli “amici” non sono Siciliani, di seguito, descrivo in un riassunto, in Italiano, del significato dei versi recitati:
“Ero piccolino, ancora prendevo il latte dal seno di mia madre e andavo in giro per casa gattonando e proprio come un gattino, mi nascondevo ovunque! Ricordo, poi, altri momenti, il freddo della sera, la stanza al buio, dove all’interno di un mobile, mia Madre allestiva il Presepe, il lumino acceso che la illuminava mentre, si cantava la canzoncina (Tu scendi dalle stelle!). … e ancora, l’Angelo, con la tromba in mano, appeso ad un filo che pendeva sulla grotta, sempre pronto ad avvisare della nascita del bambino Gesù! Poi tutti i personaggi del Presepe (il pastore, il falegname, la lavandaia, il pescatore, il carrettiere, il mugnaio, ecc) che seguendo la stella cometa si avviavano verso la grotta mentre si chiedevano quando avrebbe partorito “Lei”! Inoltre vi erano i cammelli stanchi che riposavano ed i re magi che preparavano i regali da consegnare! Ho, poi, capito era mia madre che di nascosto, quando arrivava la mezzanotte, (ovviamente non credo che lo facesse proprio a mezzanotte, poiché eravamo, già tutti a letto!) metteva il bambinello nella culla di paglia mentre io, ancora ingenuo e con meraviglia, osservavo e sentivo del miracolo che nasceva!
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[@graziellaparroco211]

Bravo Pippo mio compagno di classe alle superiori. Era già un poeta ❤