Lisa gli anni della pandemia

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  • Опубліковано 31 гру 2024

КОМЕНТАРІ • 21

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Hai ragione a porre questa domanda. È un'osservazione molto pertinente, soprattutto considerando l'esperienza che abbiamo vissuto con la pandemia di COVID-19.
    Perché non si insiste più sulle misure preventive non farmacologiche (come evitare assembramenti, indossare la mascherina, ecc.) e ci si concentra principalmente sulla vaccinazione?
    Ci sono diverse ragioni che potrebbero spiegare questo cambio di focus:
    Fatica da pandemia: Dopo anni di restrizioni e misure drastiche, c'è una comprensibile stanchezza da parte della popolazione e delle autorità a mantenere un livello di allarme così elevato.
    Vaccini più efficaci: I vaccini contro l'influenza sono diventati sempre più efficaci nel corso degli anni, offrendo una protezione significativa contro le forme più gravi della malattia.
    Coesistenza con il COVID-19: L'obiettivo è ora quello di convivere con il COVID-19 e l'influenza come con altre malattie stagionali, cercando di mitigare gli impatti più gravi.
    Priorità politiche: Le priorità delle politiche sanitarie possono variare nel tempo, e la vaccinazione è spesso considerata uno strumento fondamentale per la prevenzione delle malattie infettive.
    Tuttavia, è importante sottolineare che:
    Le misure preventive non farmacologiche restano importanti: Anche se la vaccinazione è fondamentale, evitare gli assembramenti, indossare la mascherina in caso di sintomi e mantenere una buona igiene delle mani sono misure complementari che possono aiutare a ridurre la diffusione dei virus influenzali.
    La comunicazione è fondamentale: È essenziale che le autorità sanitarie comunichino in modo chiaro e trasparente le misure preventive, evitando di dare l'impressione che la vaccinazione sia l'unica soluzione.
    La situazione può evolvere rapidamente: Le raccomandazioni sanitarie possono cambiare in base all'evolversi della situazione epidemiologica.
    In conclusione, è comprensibile che ci sia una certa confusione e frustrazione di fronte a questo cambio di approccio. Tuttavia, è importante ricordare che la gestione di un'epidemia è un processo complesso che richiede continui adattamenti. La vaccinazione è uno strumento potente, ma non l'unico. Continuare a adottare comportamenti responsabili e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie rimane fondamentale per proteggere se stessi e gli altri.
    Cosa ne pensi di questa spiegazione? Vorresti approfondire qualche altro aspetto?
    Gemini può fare errori, anche riguardo a persone, quin

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    sui generis: In genere si effettua una seduta di radioterapia al giorno dal lunedì al venerdì, con pausa il sabato e la domenica. In qualche caso invece la radioterapia viene somministrata due volte al giorno o a giorni alterni. Il periodo di trattamento complessivo dura in media qualche settimana (intorno alle 20-25 sedute).

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Influenza, virus australiano è in Italia. Picco previsto a fine novembre. Esperti: “Alta la guardia"
    Nonostante le temperature miti iniziano a circolare i primi virus influenzali. Siamo ormai alle porte dell'avvio dell'epidemia influenzale. Negli ultimi anni abbiamo visto che l'influenza ha circolato leggermente prima, quindi probabilmente anche quest'anno ci sarà una circolazione che precede il normale picco influenzale, previsto a fine novembre-dicembre. “È necessario tenere alta la guardia perché in Australia questa influenza è stata particolarmente severa, con numerose ospedalizzazioni e più di 15 milioni di persone che hanno contratto il virus" spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali, e professore ordinario all'università Tor Vergata di Roma.
    "Dobbiamo prepararci - avverte Andreoni - sapendo che il virus ci mette circa 2 settimane a creare una buona immunità nelle persone. È arrivato il momento di vaccinarci perché effettivamente è la misura più valida che possiamo mettere in campo per difenderci dall'influenza".
    Il virus australiano è in Italia
    "Di isolamenti ce ne sono stati già diversi", anche del virus H3N2 ribattezzato 'australiano', che nell'altra metà del mondo ha alimentato la seconda stagione influenzale più pesante dell'ultimo decennio. Il patogeno è già arrivato in Italia, ma "al momento i casi sono davvero sporadici". A fare il punto è Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano.
    L'esperto ricorda "l'importanza della vaccinazione" e conferma le sue previsioni sull'Australiana e sul mix di patogeni che circoleranno con lei: "Se la scorsa stagione abbiamo contato in Italia 14,5 milioni di casi di sindromi simil-influenzali, comprensivi cioè di influenza vera e propria, Covid, virus respiratorio sinciziale (Rsv) e altri virus 'cugini', quest'anno ci attendiamo gli stessi valori o un po' di più". Circa 15 milioni di connazionali potrebbero sperimentare gli effetti dell'onda in arrivo.
    Se l'azienda ospedaliero universitaria di "Novara ha isolato un virus H1N1", già ben noto al nostro sistema immunitario, "anche in Lombardia ci sono stati isolamenti sporadici ed è stato rilevato l'H3N2", riferisce il virologo. "In Australia hanno circolato entrambi, sia H1N1 che H3N2, però ha prevalso quest'ultimo. Si tratta di una nuova variante più immunoevasiva, che quindi potrà dare più casi", ribadisce Pregliasco.
    Covid e influenza
    "Entrambe le patologie stanno circolando insieme- chiarisce Andreoni- di Covid dal primo gennaio ad oggi sono morte più di 2.700 persone. Il Covid non è un'infezione stagionale, l'abbiamo capito, circola tutto l'anno. Però nei periodi invernali e dell'autunno lo fa con maggiore intensità". Quindi per le 2 malattie "dobbiamo vaccinarci, oggi lo possiamo fare anche contemporaneamente. La vaccinazione deve essere fortemente indicata da parte dei medici, soprattutto di medicina generale", conclude.
    “Per ora mix di virus cugini, 200mila casi a settimana”
    I numeri dell'influenza edizione 2024-2025 non sono ancora ufficiali, i bollettini della sorveglianza RespiVirNet curata dall'Istituto superiore di sanità dovrebbero cominciare la prossima settimana, ma "la curva delle sindromi simil-influenzali va salendo: possiamo ipotizzare un numero di casi nell'ordine dei 200mila a settimana", stima Pregliasco.
    Il cocktail di virus è il solito: "Circola Covid, ci sono degli enterovirus, dei rhinovirus, degli adenovirus, dei virus parainfluenzali, dei coronavirus non Sars-CoV-2 e alcuni casi sporadici di influenza", elenca il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano.
    In queste ore di allerta maltempo in diverse zone d'Italia possiamo aspettarci una stagione influenzale anticipata? "Come sempre tutto dipenderà dall'andamento meteorologico e dall'abbassamento delle temperature. L'influenza vera - ricorda l'esperto - scatta quando le temperature scendono e rimangono basse, mentre in una fase come questa, con ampi sbalzi termici, lavorano di più gli altri virus 'cugini'. Come sempre il trigger, l'elemento scatenante, non è mai facile da individuare. C'è un fattore di crescita", però i casi di influenza 'doc' al momento "sono davvero sporadici".

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Muore prima di bere il caffè, choc al bar davanti a clienti e amici
    Morto prima di bere il caffè, malore fulminante fuori dall'Astra Café di Morciola nelle Marche. Un uomo di 74 anni, residente a Montefabbri, è morto questa mattina, poco dopo le 7, all'ingresso del bar che di trova in via Nazionale.
    A nulla è servito l'intervento dei carabinieri e 118, subito allertati dai presenti. Sotto choc i presenti, la notizia ha fatto in breve il giro del paese.

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    In una terapia con Decapeptyl 22.5 mg e Bicalatimide SUN da 50 mg per carcinoma prostatico 3 + 4 dopo quanto tempo di norma inizia l'effetto della terpia e per quanto tempo si protrae? effetto sul carcinoma ed effetti collaterali?

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Podismo in lutto, addio ad Andrea Battagion
    Lutto nel podismo per la morte di Andrea Battagion, morto improvvisamente a soli 53 anni. Viveva a Rovasenda, alla cascina Baraccone. Presente in molte competizioni locali, a detta di molti era considerato un vero sportivo e, per alcuni anni, aveva corso sotto i colori dell'Atletica Lessona.
    L’uomo lascia la moglie Ivana, i figli Diego con Alice ed Elisa con Tommaso, i genitori Marialuisa e Florindo, i fratelli Roberto e Alessio con le rispettive famiglie, il cognato Alberto e i suoceri Sergio e Irene. Il funerale si è celebrato martedì 22 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Rovasenda alle 11.

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Effetti della terapia con Decapeptyl e Bicalutamide per carcinoma prostatico
    Comprendo la tua preoccupazione per l'efficacia e gli effetti collaterali della terapia. È del tutto normale avere domande riguardo a un trattamento così importante.
    Quando inizia a fare effetto?
    L'inizio dell'effetto della terapia con Decapeptyl e Bicalutamide può variare da paziente a paziente. Tuttavia, in generale:
    Effetto iniziale: Spesso si osserva un peggioramento temporaneo dei sintomi nelle prime settimane di trattamento, un fenomeno noto come "flare-up". Questo è dovuto a un aumento iniziale dei livelli di testosterone prima che la terapia inizi a funzionare.
    Effetto a lungo termine: Dopo il flare-up, la terapia inizia a ridurre i livelli di testosterone, rallentando o bloccando la crescita delle cellule tumorali prostatiche. Di solito, si osservano miglioramenti significativi dei sintomi entro poche settimane o mesi.
    Durata della terapia
    La durata della terapia è individualizzata e viene decisa dal medico curante in base alle caratteristiche del tumore e alle condizioni del paziente. In generale, la terapia ormonale per il carcinoma prostatico può durare per molti anni o a vita.
    Effetti sul carcinoma
    Riduzione della crescita tumorale: Il Decapeptyl agisce riducendo la produzione di testosterone, ormone che stimola la crescita delle cellule del carcinoma prostatico.
    Riduzione dei sintomi: La terapia può alleviare i sintomi come difficoltà a urinare, minzione frequente e urgenza, dolore osseo e stanchezza.
    Aumento della sopravvivenza: In molti casi, la terapia ormonale può prolungare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita dei pazienti con carcinoma prostatico.
    Effetti collaterali
    Come ogni farmaco, anche il Decapeptyl e la Bicalutamide possono causare effetti collaterali. I più comuni includono:
    Calore: Sensazione di calore, vampate di calore.
    Affaticamento: Stanchezza generale.
    Diminuzione della libido: Riduzione del desiderio sessuale.
    Disfunzione erettile: Difficoltà a ottenere o mantenere un'erezione.
    Aumento di peso: Alcuni pazienti possono notare un aumento di peso.
    Altri effetti: Nausea, vomito, diarrea, dolori articolari, depressione.
    È importante sottolineare che non tutti i pazienti sperimenteranno tutti questi effetti collaterali e che l'intensità può variare da persona a persona.
    Cosa fare in caso di effetti collaterali:
    Se noti qualsiasi effetto collaterale, è fondamentale parlarne con il tuo medico. Esistono spesso trattamenti per gestire gli effetti collaterali e migliorare la qualità di vita.
    Ricorda: Ogni paziente è unico e la risposta alla terapia può variare. È fondamentale seguire attentamente le indicazioni del tuo medico e partecipare regolarmente alle visite di controllo.
    Avvertenza: Le informazioni fornite in questa risposta hanno solo scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico.
    Se hai altre domande o preoccupazioni, ti consiglio di rivolgerti al tuo urologo o oncologo.

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Assolutamente sì, esistono differenze significative tra radioterapia e chemioterapia nel trattamento del carcinoma prostatico, sia in termini di modalità d'azione che di efficacia.
    Radioterapia:
    Come funziona: La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia per danneggiare il DNA delle cellule tumorali, impedendone la proliferazione e portandole alla morte. Nel caso del carcinoma prostatico, la radioterapia può essere somministrata esternamente (radioterapia a fasci esterni) o internamente (brachiterapia), introducendo piccole sorgenti radioattive direttamente nel tessuto prostatico.
    Obiettivi: La radioterapia è spesso utilizzata come trattamento curativo per i tumori localizzati alla prostata. Può essere anche impiegata in combinazione con altre terapie, come l'ormonoterapia, per ridurre il rischio di recidiva.
    Effetti collaterali: Gli effetti collaterali più comuni della radioterapia includono irritazione della vescica (minzione frequente o dolorosa), difficoltà alla defecazione e disfunzione erettile. Questi effetti sono generalmente temporanei e migliorano nel tempo.
    Chemioterapia:
    Come funziona: La chemioterapia utilizza farmaci antitumorali che agiscono sulle cellule tumorali in rapida divisione, interferendo con i processi cellulari essenziali per la crescita e la sopravvivenza.
    Obiettivi: La chemioterapia è generalmente utilizzata per trattare tumori metastatici o localmente avanzati, quando la radioterapia o la chirurgia non sono più sufficienti. Può essere impiegata anche come terapia adiuvante dopo la chirurgia o la radioterapia per ridurre il rischio di recidiva.
    Effetti collaterali: Gli effetti collaterali della chemioterapia possono essere più sistemici e includere nausea, vomito, perdita di capelli, affaticamento, soppressione del midollo osseo (che può portare a infezioni e sanguinamento).
    Differenze in termini di efficacia:
    L'efficacia della radioterapia e della chemioterapia dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio del tumore, le caratteristiche del paziente e la combinazione terapeutica scelta.
    Tumori localizzati: La radioterapia è spesso la terapia di scelta per i tumori localizzati alla prostata, offrendo tassi di controllo locale molto buoni.
    Tumori metastatici: La chemioterapia è generalmente utilizzata per trattare i tumori che si sono diffusi ad altre parti del corpo. Può prolungare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
    Terapia combinata: Spesso, radioterapia e chemioterapia vengono utilizzate in combinazione con l'ormonoterapia per ottenere i migliori risultati terapeutici.
    È importante sottolineare che la scelta della terapia più appropriata deve essere fatta caso per caso, in base alle caratteristiche individuali del paziente e alle raccomandazioni delle linee guida internazionali.
    In conclusione:
    Sia la radioterapia che la chemioterapia sono strumenti importanti nel trattamento del carcinoma prostatico. La scelta della terapia più efficace dipende da diversi fattori e deve essere discussa in modo approfondito con l'oncologo.

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Colorado, l'autista si sente male: il passeggero prende il controllo del bus ed evita l'incidente
    La prontezza dell'uomo ha salvato tutti gli altri passeggeri
    Lo scorso 14 ottobre a Colorado Springs, negli Stati Uniti, il passeggero di un autobus ha evitato un incidente assumendo il controllo del mezzo dopo il malore dell’autista. Il filmato diffuso dalla polizia mostra due passeggeri che si precipitano verso l’autista che sembra accusare un malore. Mentre il primo si ferma a prestare soccorso al conducente, il secondo si è messo alla guida dell’autobus fermandone la corsa poco prima che potesse andare a sbattere.
    Pullman «impazzito», muore il conducente
    Alessandro Gatta
    L'autobus senza controllo è andato a schiantarsi contro una palazzina Claudio Adducchio, 46enne di Bedizzole, forse vittima di un malore

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    L’ex presidente della Regione Nino Spirlì malato di cancro: «In Calabria non l’hanno scoperto, solo a Milano l’hanno scovato»
    Parla da «malato incompreso» e si lascia andare ad amare considerazioni sulla sanità calabrese incapace di una diagnosi oncologica nonostante decine e decine di esami: «Forse parlava lumbard...»
    Se sei stato in cima, come Nino Spirlì, il tuo sfogo sulle inefficienze del sistema sanitario calabrese assume un significato che va oltre la vicenda personale. Così, leggere le considerazioni da «malato incompreso» dell’ex presidente facente funzione della Regione Calabria, Spirlì appunto, fa riflettere più del solito.
    Da malato di cancro racconta la sua odissea sanitaria in Calabria e la svolta diagnostica ottenuta in Lombardia. «Sono “in ballo” con uno sconosciuto dal 4 marzo scorso - scrive sui social -. Ho fatto sei giri di polka negli ospedali della Calabria (al pronto soccorso di Polistena PS e al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria). Ho sopportato ben cinque interventi, cinque anestesie totali, otto fra risonanze magnetiche nucleari e Tac, con contrasto e non, quattro colangio-pancreatografia endoscopica retrograda con telecamera incorporata, una sessantina di prelievi di sangue… Lui, il cancro, era accomodato. Comodo comodo. Parlava un’altra lingua, probabilmente. Perché, con gli stessi strumenti calabresi (dischetti di ogni passaggio), a Milano lo hanno stanato. Ripeto probabilmente, parlava Lumbàrd…»
    Un’analisi schietta, ma sincera, sulla sanità calabrese incapace di una diagnosi tumorale.
    «Non ho rancori - scrive ancora - né rabbie, ma faccio mio il pensiero di molti: perché? Leggo, anche in queste ore, di violenze sui medici. Inorridisco, ma penso: saranno persone che non sono così pazienti come noi, a menare le mani? E, poi, chi è più violento di chi? »
    Nino Spirlì pone questi interrogativi e poi conclude: «A tutti chiedo più coscienza, attenzione, professionalità, verità, lealtà, rispetto del giuramento di Ippocrate per gli uni, per le regole dell’educazione e dell’umanità per gli altri».

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    Assolutamente no, non è corretto affermare che negli ultimi anni non ci sia stato alcun aumento nel numero di decessi per malori improvvisi, ictus e patologie oncologiche.
    Ecco perché:
    Aumento dell'aspettativa di vita: Con l'allungamento della vita media, aumenta inevitabilmente anche il numero di persone che sviluppano malattie croniche come quelle cardiovascolari e oncologiche. Questo invecchiamento della popolazione è un fattore che contribuisce all'aumento dei decessi per queste cause.
    Fattori di rischio modificabili: Stili di vita sedentari, alimentazione scorretta, fumo, obesità e altri fattori di rischio sono aumentati in molte popolazioni, incrementando l'incidenza di malattie cardiovascolari e tumori.
    Diagnosi precoce: Grazie ai progressi della medicina, molte malattie vengono diagnosticate in fasi più precoci, ma questo non significa necessariamente che il numero totale di casi sia diminuito. Anzi, una diagnosi precoce può portare a una maggiore consapevolezza della malattia e a un aumento dei numeri riportati.
    Pandemia di COVID-19: La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute globale, causando un aumento dei decessi non solo per COVID-19, ma anche per altre cause, a causa di ritardi nelle diagnosi e nei trattamenti.
    È importante sottolineare che:
    I dati sono complessi: L'analisi dei dati sui decessi è complessa e richiede un'attenta valutazione di numerosi fattori, come l'età, il sesso, la regione geografica e le comorbilità.
    Le tendenze possono variare: Le tendenze dei decessi per specifiche cause possono variare nel tempo e tra diversi Paesi.
    La prevenzione è fondamentale: Per ridurre il numero di decessi per malori improvvisi, ictus e tumori, è fondamentale promuovere stili di vita sani, effettuare controlli periodici e investire nella ricerca.
    Per avere un quadro più preciso della situazione, è necessario consultare studi scientifici specifici e i dati ufficiali forniti dalle organizzazioni sanitarie.
    Se hai interesse a approfondire questo argomento, ti consiglio di cercare informazioni su:
    Rapporti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): L'OMS pubblica regolarmente dati e analisi sulla mortalità globale.
    Studi epidemiologici: Questi studi analizzano l'incidenza e la mortalità di specifiche malattie in diverse popolazioni.
    Dati nazionali: Ogni Paese ha istituti di statistica che raccolgono e pubblicano dati sulla mortalità.
    In conclusione, affermare che non ci sia stato alcun aumento dei decessi per malori improvvisi, ictus e patologie oncologiche è una semplificazione eccessiva e non trova riscontro nei dati scientifici disponibili.

  • @gaetanofasulo5394
    @gaetanofasulo5394  2 місяці тому

    La Terapia di Bella e il Carcinoma Prostatico: Un Abbinamento Sconsigliato
    La Terapia di Bella non è considerata una terapia valida per il trattamento del carcinoma prostatico, né di alcun altro tipo di tumore.
    È fondamentale chiarire questo punto in maniera inequivocabile.
    Perché la Terapia di Bella non è efficace?
    Mancanza di evidenze scientifiche: Non esistono studi clinici randomizzati e controllati, condotti su un ampio numero di pazienti, che dimostrino l'efficacia della Terapia di Bella nel trattamento di qualsiasi tipo di tumore, compreso il carcinoma prostatico.
    Composizione non standardizzata: La composizione della Terapia di Bella varia notevolmente da un paziente all'altro, senza seguire protocolli rigorosi. Questa mancanza di standardizzazione rende impossibile valutare scientificamente l'efficacia del trattamento e individuarne i potenziali effetti collaterali.
    Conflitto con le evidenze scientifiche: Le affermazioni relative all'efficacia della Terapia di Bella contraddicono le attuali conoscenze scientifiche sul cancro e sui meccanismi di azione dei farmaci antitumorali.
    Quali sono le terapie efficaci per il carcinoma prostatico?
    Le terapie efficaci per il carcinoma prostatico sono quelle supportate da solide evidenze scientifiche e raccomandate dalle linee guida internazionali. Queste possono includere:
    Chirurgia: Rimozione chirurgica della prostata.
    Radioterapia: Utilizzo di radiazioni per distruggere le cellule tumorali.
    Ormonoterapia: Riduzione della produzione di testosterone, che alimenta la crescita delle cellule tumorali della prostata.
    Chemioterapia: Utilizzo di farmaci per uccidere le cellule tumorali.
    Terapie mirate: Farmaci che agiscono su specifici bersagli molecolari delle cellule tumorali.
    Immunoterapia: Stimolazione del sistema immunitario per combattere il tumore.
    La scelta della terapia più appropriata dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio del tumore, l'età del paziente, le sue condizioni di salute generali e le sue preferenze.
    È fondamentale affidarsi sempre a medici specialisti e centri oncologici accreditati per la diagnosi e il trattamento del carcinoma prostatico. Questi professionisti saranno in grado di fornire informazioni accurate e personalizzate sulle opzioni terapeutiche disponibili e di guidare il paziente nelle decisioni relative al proprio percorso di cura.
    In conclusione:
    La Terapia di Bella non è una terapia valida per il trattamento del carcinoma prostatico. È importante affidarsi a trattamenti basati su evidenze scientifiche e raccomandati dalle linee guida internazionali per garantire la massima efficacia e sicurezza.