Problemi: 1) aumento del tempo dello spoglio e del rischio di brogli visto l'aumento di complessità dello scrutinio 2) quale regola/teoria/teorema prevede che un aumento dell'informazione sull'argomento porti a valutazioni più "calibrate"? 3) la scelta delle domande per me è impossibile e vedrebbe mesi di discussioni politiche su questo aspetto in quanto cambierebbe radicalmente l'esito 4) tante persone non sanno leggere, sono analfabeti funzionali o anche solo ipovedenti, riconoscono esclusivamente il simbolo su cui ora basta una croce, di sicuro questo metodo li esclude 5) sulle scelte politiche sovente ci si affida ad una "scommessa" con il futuro, e la Verità non sempre sta dalla parte che uno sceglie anche se ben informato sul passato
Wow! Sono un sedicenne che ha da poco scoperto il tuo canale e stranamente (anche se a due anni di uscita di questo video) mi sono trovato a pensare piu o meno le stesse cose riguardo al suffragio universale/democrazia
Il problema è che noi decidiamo in base alle informazioni che abbiamo. E spesso tali informazioni sono manomesse o falsate, si pensi ad un noto Tg della TV pubblica durante l'era berlusconiana. Oggi chi si informa su internet ha delle possibilità di formarsi una scelta, chi si informa con la sola TV rischia di essere teleguidato.
Ogni 6-7 mesi mi ritaglio un po' di tempo per riguardare, ma soprattutto riascoltare, la tua trilogia sulla democrazia. Stessa cosa per il libro di Canfora. Dovresti riproporla sui tuoi social, io già l'ho condivisa con tutti i miei amici
E' l'idea meno folle esistente in giro sull'argomento. ci vorrebbe una commissione di 100 esperti nominati proporzionalmente dal parlamento per redigere le domande ed un database di domande da non meno di 100.000 domande (tutte comunque piuttosto semplici), poi ci vogliono macchinari completamente automatici e velocissimi per lo scrutinio e comunque in ogni caso ogni risposta corretta deve valere un solo 0,1 in più di modo che il voto di chi sbaglia tutte le risposte valga 1 e quello di chi le azzecca tutte 2. il voto di nessuno può valere oltre il doppio di quello di un altro. poi servono più sezioni, più cabine e più scrutatori per evitare file pazzesche dovute al tempo necessario (dieci volte più lungo in media) al rispondere.. il tutto comunque è un puro "divertissement" perché non sarà mai attuato
Video brillante, complimenti! Spero che qualche youtuber più "famoso" lo scovi e lo condivida. Nel frattempo il potere della condivisione è in mano nostra! :)
La premessa "tutti possono informarsi" non è così scontata come lasceresti intendere: Internet non è necessariamente accessibile a tutti ed equamente, Così come TV e giornali. Ed è importante perché la democraticità della tua soluzione dipende anche da questo, visto che caduta questa ipotesi con lei se ne andrebbe anche la tesi che il voto di nessuno resta svilito a meno che lui stesso non lo decida per sé. È accettabile come risposta "potevi farti un ora di strada tutti i giorni per arrivare alla biblioteca pubblica, andare su internet e informarti"? O questo è effettivamente un limite alla sua possibilità di avere un voto pari a tutti gli altri? E se non qui, dove è la linea di demarcazione? Non solo, una volta introdotto questo sistema, anche assicurandosi che il quiz sia effettivamente dipendente da conoscenze per cui "tutti possono informarsi", il passo verso un esclusione pratica di chi non sa dal voto ed una caduta "mascherata" del suffragio universale è breve. Riforme graduali che aumentino le conoscenze necessarie senza affiancarvi una garanzia che l informazione sia pubblica, gratuita e universalmente accessibile (pensate al senzatetto, o a chi abita in posti remoti/isolati).
Wesa gran bel video! È bello vedere su questa piattaforma discorsi di un certo livello e riflessioni molto interessanti.. Tuttavia ciò che proponi tu infrangerebbe il secondo di quelli che Norberto Bobbio chiama "i sei universali procedurali della democrazia", ovvero "ogni voto deve avere peso uguale". Se tu facessi cambiare il peso del voto in base alle risposte e alle conoscenze degli elettori lasceresti comunque tutto il potere elettivo a quella élite colta che ha le disponibilità e l'interesse ad informarsi, quella élite che , ahimè, ci ha portato dove siamo adesso. Il suffragio universale è una conquista, le regole però devono rimanere così. Secondo me dovresti spostare l'attenzione, partendo dal tuo discorso, su un altro punto fondamentale e necessario alla democrazia, che troppo spesso purtroppo viene considerato marginale: l'informazione. Un paese come l'Italia, 77esimo nella classifica della libertà di stampa mondiale, non deve cambiare le regole del sistema elettorale. Deve eliminare i leccaculo (scusami il termine), gli scendiletto, deve eliminare aberrazioni come l'ordine dei giornalisti (invenzione di matrice fascista, giusto per ricordare), deve eliminare il finanziamento pubblico all'editoria e, soprattutto, deve adeguarsi ai tempi svecchiando la classe giornalistica. Bisogna iniziare a sfruttare internet come si deve, tanto sappiamo che la carta stampata entro vent'anni al massimo sarà solo un ricordo, ci sono molti modi di rivedere l'informazione.
Considerare il peso uguale dei voti un universale si è rivelato, all'atto pratico, un fallimento nonché il vero volano del populismo. L'informazione, in un regime di comunicazione pubblica populista (e che è tale in virtù dell'universale di prima), è uno strumento a dire poco marginale di formazione delle coscienze rappresentando (lo ripeto: stante il populismo) una frazione infinitesimale della comunicazione pubblica. L'unico modo di dare potere all'informazione e sottrarne al populismo è infrangere quell'universale. Che ovviamente è un universale si fa per dire.
C'era da aspettarselo ma anche questa volta hai affrontato la questione nella maniera totalmente giusta e senza cadere in posizioni ''''''''''vicine'''''''' al tuo modo di fare (che è come dire che i me, poi i Matteo Flora e poi i Burioni siano simili a coloro che utilizzano la violenza sul prossimo, ma facciamo a capirci), a differenza di altri nella tua posizione, quindi non hai minimamente fatto il paraculo e non hai sviato la questione su moralismi fuorvianti e spiccioli demonizzando ed escludendo la sana questione pragmatica. Ed ancora meglio, hai pensato alla stessa soluzione che avevo pensato io (a parte per pure questioni tecniche, in cui la mia, fra le ''tante'' altre versioni chiaramente, rispondeva già a, per esempio, gli esiti negativi assolutamente sul pezzo portati per fortuna già sotto questo video da altri utenti, che in ogni caso sono a prescindere discutibili e sensibili di trattamento fra chi condivide le idee perciò no problem), evidentemente è questo il risultato del puro e semplice atteggiamento equilibrato fra i paraculi con un atteggiamento '''''buonista''''' (facciamo a capirci) e quelli in contrapposizione ed in torto alla stessa maniera de ''fuori chi non ha questo QI o laurea''.
Tu sei me... Ho visto, per ora, 15 o 20 tuoi video ed hai la capacità di sintesi e di stesura del testo che mi mancano per esprimere pensieri che ho sempre sviluppato autonomamente ma che credevo fossero solo miei. Sto cercando qualcosa su cui sono in disaccordo con te e speravo di averlo trovato quando, ad inizio video, hai detto "il suffragio universale è necessario". Invece poi hai detto anche stavolta una cosa che penso da anni...
Sei nella situazione più o meno mia e di altri, sì, davvero stupefacente in senso positivo (tipo l'incontrare un tuo simile su un'isola deserta), comunque, l'unico modo per trovare una cosa in disaccordo con lui è avere un modo di fare leggermente diverso dal suo in ambito di approccio morale e intellettuale verso le cose, per esempio io ho una visione più esplicita, specifica e schietta delle cose rispetto a lui (nonostante, e ci mancherebbe, io abbia un'assoluta base sulla bontà e speranza quanto lui sulla praticità), cosa che praticamente, giusto per prendere questa stessa perfetta situazione come esempio, cambia solo le mie espressioni e concetti di contorno (''il suffragio universale, buono solo ad essere la soluzione meno peggiore rispetto alle altre, incentrato seriamente sulla mera partecipazione di qualsiasi cosa venga rigurgitata da noi persone è un suicidio inaccettabile per noi persone normodotate come per le persone attualmente inconsapevoli stesse, soprattutto se consideriamo quanto possa essere fattibile e semplice la soluzione, ovviamente non perfetta come in tutti i casi, nel meccanismo'' anzichè ''il necessario e ''sacro'' suffragio universale ha però delle pecche che non bisogna ignorare'') ma che ottiene sempre l'idea del test per votare, anche se la mia versione ha dei dettagli puramente tecnici diversi dalla sua. Fuori da questo, penso che come me non troverai davvero niente su cui non essere d'accordo, visto che agisci e attingi come lui dalla stessa fonte di puro spirito di ragione e buon senso.
Ah, chiaramente oltre alla questione femminismo, ma chi, che non sia uno schietto, oggettivo ecc ecc (non che da queste mie parti il risultato sia minimamente garantito però, ovviamente e purtroppo), non confonde femminismo con paritarismo e riconosce cos'è il femminismo dopo essersi fatto folgorare da una domanda e dopo averci riflettuto quattro minuti? Naturale.
Sono anni che ho un'idea simile. La mia è un po' diversa e più selettiva. Questa è molto meglio, e forse più giusta. E scopro questo video solo adesso. Grazie per le tue ottime riflessioni. Mi dai degli spunti preziosi
Ieri sembrava impossibile nella mia testa trovare un modo per attribuire un valore maggiore al voto di alcuni senza indispettire il 90% della popolazione. Oggi con questo video la soluzione sembra servita su un piatto d'argento. Geniale! Cazzo!
Secondo me esistono due problemi fondamentali a questa proposta: chi scrive le domande (un collegio multipartitico? il governo?) e il potenziale di passarsi le risposte. non penso sia difficile per qualcuno annotarsi le risposte al test, o anche solo ricordarsele, e passarle ad altri (specie via internet). Altra cosa appunto: chi fa le domande? Esistono organi veramente imparziali su una qualsiasi questione oggetto di voto? Si riuscirebbe a raggiungere quel minimo di concordanza tra maggioranza e opposizione o ognuno cercherebbe di tirare la coperta dalla sua parte per ottenere il risultato voluto?
Infatti l'ho pensato anch'io, le domande con relative risposte sarebbero online dopo 2 minuti dall'apertura dei seggi elettorali. Però se ci pensi l'obiettivo sarebbe comunque raggiunto, anche se le risposte esatte te le passano sei stato in qualche modo "obbligato" ad informarti un minimo. Per esempio un referendum tipo Brexit avrebbe potuto contenere una domanda del tipo "Quanti soldi versa settimanale il Regno Unito all'UE?" e magari la domanda dopo avrebbe potuto essere "Quanti soldi riceve il Regno Unito dall'UE in termini di investimenti, sovvenzioni,...". In questo modo l'elettorato sarebbe stato consapevole che quelle di Farage sui 350 milioni di euro erano un mucchio di balle, o, se non ne fossero stati consapevoli, comunque il loro vito sarebbe valso meno.
In realtà io credo che potrebbe essere una scelta giusta rendere le possibili domande pubbliche sin dall'inizio, come per la patente di guida: Diciamo che ci siano 1000 possibili quesiti dei quali una buona parte (cultura generale, storia, funzionamento dello stato, diritto "base") rimangono costanti in ogni consultazione e una parte vengono "aggiornate" riguardo all'attualità Tutti possono accedere ai 1000 quesiti possibili, ma ovviamente nessuno li può imparare a memoria tutti (o comunque il fatto che uno faccia uno sforzo del genere già denoterebbe un impegno apprezzabile) E nel quiz del seggio sai che ci saranno 10 domande casuali tra quelle mille... Ci sarebbero 10^30 diversi quiz possibili... Sembrerebbe abbastanza "equo"
Come ho detto in un mio intervento sopra si tratterebbe di quesiti tecnico-istituzionali, non di carattere politico...eh... Cioè qualcosa che debba equivalere al 2 + 2
Buona idea e buon principio. Andrebbe, contestualmente però, risolto anche il problema del "controllo del voto". Mi spiego. Già oggi molti candidati controllano i votanti tramite trucchetti sulle schede (croci di forme o dimensioni diverse, uncini, o altro). Con il test proposto i rischi di controllo sarebbero maggiori. Per non parlare del problema " schede bianche " che vengono "manipolate", e dei quiz che verrebbero lasciati in bianco per farli " manomettere" al momento dello scrutinio. Forse la soluzione che permetterebbe di utilizzare il metodo proposto sarebbe proprio il voto elettronico a validazione immediata e segreta.
bella idea, anche se utopistica. non ci metteremmo nulla a fotografare le domande in cabina, mandarle a chi di dovere che troverebbe le risposte giuste da passare ai propri votanti, ottenendo così voti "pieni" assicurati. Purtroppo la cosa migliore che sappiamo fare come italiani è trovare sotterfugi.
Nonostante credo che renderebbe necessaria o quantomeno consigliata per una questione di conteggio la votazione elettronica e non cartacea, rimane questa l'idea più condivisibile ed equilibrata che abbia sentito a proposito ! Penso che purtroppo siamo distanti dal poter ottenere una cosa del genere, ma in un futuro ideale chi sa se non riusciremo a vedere la fine del populismo !
Bella idea. Davvero potrebbe cambiare tante cose. Il mio dubbio è che forse la capacità di fare la scelta giusta non dipenda dall'informazione, cioè dal conoscere i fatti, ma dalla loro interpretazione. Cioè posso essere informatissimo su tutti i fatti e interpretarli da un punto di vista nazista. Però la tua soluzione potrebbe intanto aiutare ad alzare il livello della comunicazione. Quindi sicuramente pesare i voti, magari, sarebbe un sogno. Ma forse pesarli non in base all'informazione, ma in base a un altro criterio. Da trovare.
Per quel che mi riguarda il suffragio universale è un concetto settecentesco superato come la teoria del flogisto. Molti dei processi del nostro mondo sono così complessi e comprendenti un tale numero di plausibili solazioni possibili che anche gli esperti di una singola materia non sanno quale sia la strada corretta da prende. Ad esempio le migrazioni di questo periodo storico: qual è il miglior modo per gestirle? Nessuno lo sa. Quando io mi posso definire informato e consapevole di un problema? Ritornando all'esempio delle migrazioni: sono informato perchè so da dove arrivano i migranti? perchè so dove vanno sistemati? perchè so da dove arrivano i fondi per gestirli? perchè sono stato in una zona d'origine? Per questo mi sento di controbattere alla tua proposta: anche informandomi 1h al giorno su un singolo argomento, nè saprò sempre meno di chi fa solo quello tutto il giorno, quindi sta a loro scegliere la risposta migliore. Così come in medicina ci si rivolge allo specialista. A questo punto sorge l'obbiezione "chi sono questi esperti"! Ci sto ancora lavorando perchè la risposta "i cattedrati" non convince a pieno neanche me
Mi sono trovato ad affrontare una discussione simile, però per quanto riguarda la differenza di peso che dovrebbe avere il voto di una persona anziana rispetto a quello di una giovane. La controparte sosteneva che, poiché il giovane dovrà vivere più a lungo nel paese, dovrebbe avere maggior voce in quello che è soprattutto il suo futuro. Io mi sono trovato in forte disaccordo, poiché sostengo che la democrazia non sarebbe più rispettata. Una persona, dopo 40/50 anni di lavoro ed aver contribuito allo sviluppo del paese, dovrebbe avere meno voce in capitolo di un giovane, che magari è appena entrato a far parte della vita “adulta”? Inoltre la persona anziana, così come il giovane, deve avere il diritto di esprimere la propria preferenza attraverso il voto verso chi o cosa (in ambito referendum) gli permetterebbe di mantenere più diritti e privilegi. Andare a “schedare” le persone in base alla “conoscenza” mi sembra molto impraticabile, partendo dal presupposto che bisognerebbe trovare delle persone che facciano informazione in modo pulito e totalmente imparziale, ed è una cosa abbastanza difficile da trovare, considerando che anche diverse persone erudite molto spesso si trovano in disaccordo, e a quel punto come fai a stabilire la linea di chi è corretta? (Anche se in generale questo sarebbe un discorso un po’ troppo ampio, perché metterebbe da una parte in discussione un po’ tutta la base della conoscenza, magari ti dò uno spunto per un video sulla possibile soggettività del sapere che viene tramandato 😂). Restando nell’ambito del referendum in questione poi, come fai a stabilire in che modo una persona potrebbe essere più informata di un’altra? Gli poni domande di storia e di economia? Perché io dovrei aver studiato economia per avere maggiore voce in capitolo? Ritengo che una soluzione simile allontanerebbe le persone invece di avvicinarle ed aprirebbe sempre più la strada alla cultura del sospetto e del complotto. Il bello della democrazia e del suffragio universale è anche questo: io persona ignorante che non ho potuto/voluto studiare ho il diritto di fare in modo che le mie ragioni non siano schiacciate dall’elite del paese (mi viene da pensare per esempio al tipico contadino o all’operaio, che deve avere lo stesso diritto di un avvocato o un ingegnere o un medico). Comunque il tuo è un ragionamento in generale corretto, però abbastanza utopistico. Non so se leggerai mai questo commento e soprattutto se sono riuscito ad esprimermi in modo tale da farmi comprendere, in ogni caso il bello dei tuoi video è proprio questo: fanno riflettere ed aprono al dibattito, che è una cosa che io adoro, sentire posizioni diverse e confrontarsi. Bravo, complimenti ❤️
Il fatto di non aver studiato o non aver fatto l'Università non ti impedisce di acquisire le conoscenze civiche necessarie: il mio nonno era un fabbro diventato cieco in vecchiaia, ma conosceva a mena dito il codice civile e ascoltava la radio per rimanere informato su cosa succedesse nel mondo I fratelli Cervi erano dei contadini, ma leggevano il Capitale (un testo filosofico molto complesso) e i giornali e avevano idee molto solide e motivate. Credo che l'intento non dovrebbe essere quello di escludere dal dibattito il "povero ignorante", ma il menefreghista: Nel sistema attuale, l'effetto indesiderato è che il voto di chi è più informato vale meno! Se una persona è informata e ha un'idea ragionata la cambia raramente e di poco, se, per esempio la metà della popolazione appartiene a questa categoria, e questa categoria si divide equamente da " democratici" e "conservatori" (pensando al sistema americano che almeno per quantità di partiti è più semplice) il numero di "elettori consapevoli" che cambia sponda da un'elezione all'altra è risibile: loro sono i voti "costanti" e, per questo, non contano niente. Chi non è un elettore consapevole, non ha una sua idea, e si lascia trasportare dal marketing politico e, di volta in volta, sceglie se e come votare in modo quasi casuale è chi determina il risultato delle elezioni. quelli che dicono " io li ho votati tutti i partiti, sia di destra che di sinistra, ogni volta cambio"...ce ne sono tanti purtroppo, e sono loro che decidono l'esito delle elezioni: Chi vota "a caso" è chi sposta davvero l'ago della bilancia...
Premesse: Wesa ti voglio un sacco di bene; non sono un matematico e potrebbe essere tutto sbagliato. Il sistema a punti è peggio del suffragio limitato. Per dimostrarlo prenderò dati specifici: un questionario con 6 domande; Valore dei voti per risposta essatta: 0 risposte esatte = 1, 1 risposta = 1, 2 risposte = 2, .... , 6 risposte = 6. Totale fasce votanti: 7; Totale votanti: 35 (5 per fascia); Totale voti: 110; Questo sistema, a differenza del tuo, non premia ampiamente chi sta più in alto, ma dimostra che anche a premi minimi si è già in una situazione negativa. Ipotizziamo quindi che alle votazioni vi siano 5 persone in ogni fascia di punteggio (5 persone 0 risposte esatte, 5 persone 1 risposta esatta e così via). Nel caso dei punteggi, le due fasce più alte (6 e 5 risposte corrette) totalizzano insieme il valore di 55 su 110 preferenze, pareggiabile quindi solo se si sommano tutte le altre fasce (55 a 55). Dividendo le due somme per i votanti delle fasce, abbiamo che i votanti delle due fasce più alte è come se votassero 5,5 volte ciascuno sui loro 55, mentre le 5 fasce inferiori votano 2,2 volte ciascuno sui restanti 55. È chiaro che il voto di ogni appartenente alle due fasce più alte, presi insieme, vale due volte e mezzo quello di tutti gli altri sempre considerati insieme, addirittura quattro volte quello delle ultime tre fasce (5,5 contro 1,3). Ho scelto questa divisione di fasce perché in altre parole vuol dire che, a parità di distribuzione dei voti, solo i voti delle due fasce superiori contano. Peggio ancora: se le prime due fasce di votanti votano allo stesso modo e il resto dei votanti no, si ha sempre la dittatura di 10 votanti su 35, cioè una dittatura di meno del 30% da far impallidire la legge truffa. Ci tengo a sottolineare che questo è il risultato di un sistema senza ampi vantaggi che prevede una parità tra le prime due fasce e le restanti cinque, cioè un sistema in cui solo due voti su sette (+0,01) contano. Qualsiasi altra distribuzione nella "forza" del voto come quelle indicate nel video distruggerebbe questa "eguaglianza" e vedrebbe le prime due fasce (o la prima da sola) sempre surclassanti le restanti cinque. Quindi siccome alle prime due fasce serve solo un voto da un'altra fascia per raggiungere il 50%+1, ne consegue che il voto di tutte le altre fasce è irrilevante all'ottenimento della maggioranza. Vediamo il caso del patentino: stesso numero di votanti e di domande, il voto è valido se 3 o più risposte sono corrette (soglia al 50%, come tipico nella nostra democrazia (il +1 non si può fare)). Considerato che ogni voto vale uno, si ha un semplice restringimento della pool di votanti da 35 a 20. Il voto dell prime due fasce è pareggiabile dalle seconde due fasce, mentre il voto delle ultime tre è zero. Siamo in una situazione in cui il "potere di voto" dei votanti che non passano il test è metaforicamente trasferibile alle peggiori fasce ammesse, con l'importante differenza che tra tutti gli abili al voto il peso delle loro preferenze è uguale. Questo metodo rispetto al primo recupera in democrazia tra i votanti, con 4 fasce anziché 2 a contare effettivamente nelle votazioni, ma diventerebbe migliore del precedente se la distribuzione dei voti multipli dello stesso dovesse cambiare. È da notare che la rappresentanza delle ultime tre fasce non è meno garantita dal patentino, perché per quanto il loro voto valga zero e ogni altro voto valga infinite volte il loro abbiamo già appurato che le stesse fasce, nel sistema a punti, avrebbero fatto sforare il 50% alle prime due fasce o regalato al più il 50% alle seconde due. Ora le seconde due fasce continuano a pesare per il 50%, quindi le ultime tre fasce perdono il potere di "ago della bilancia" che, però, poteva al più far vincere sempre e solo le prime due fasce, non le altre. Un terzo metodo, ahimé da "centrista", è uguale all'ultimo metodo, con la differenza che tutti gli abili al voto ottengono un potere di 2 voti, mentre chi non passa il test vota solo per 1 voto. Questo metodo si presta meglio ai confronti tra le entità di voto perché le ultime tre fasce non valgono zero, quindi la loro rappresentanza non è annientata. In questo caso il voto delle prime due fasce vale 2 sui propri 20 voti massimi, mentre quello delle ultime tre vale 3 su 23 (i loro più le seconde due fasce), cioè sulla propria metà gli ultimi tre sono in rapporto 1 a 4 con i secondi (nel primo esempio erano 3 a 7, sembrerebbe peggio). Ma non è così: il voto delle prime due fasce è pari a quello delle seconde due, e la loro parità può essere spostata dal voto degli ultimi tre. Ma questo vuole anche dire che non si è più una situazione di dittatura delle prime due fasce perché le seconde due con le ultime tre raggiungerebbero un potere di 23 contro il 20 delle prime due, rendendo più proporzionale il voto tra le fasce senza rendere uguali i voti singoli, riguadagnando cioè un po' di principio democratico che, ripeto, nel tuo metodo avrebbe portato ad una dittatura estrema della minoranza. Note finali: Sicuramente esistono già studi meglio fatti su sta cosa e non so se mi danno ragione, magari ho scritto un sacco di scemenze. Mi piaceva l'idea di farlo da me e avevo tempo libero. Ho usato 6 domande perché venivano fuori delle divisioni nette, mentre con dieci domande e potere per risposta che cresce come 1, 1, 2, 3, 4, ..., 10 si ha un risultato lievemente migliore del suffragio limitato. Se già fosse 1, 1, 2, 3, 4, ... , 9, 12, però, si tornerebbe punto e a capo. Insomma la distribuzione lineare dà "sempre" più o meno il 50% dei voti ad 1/3 dei votanti, numero che crescerebbe se il potere dei voti non fosse così lineare ma, come qua sopra, ci fosse anche solo un piccolo premio ai "primi arrivati". Nell'analisi sembra che io ignori l'idea di fondo di premiare chi si interessa di più. Non la ignoro, penso che ci sia una disproporzione esagerata e che il metodo dia risultati peggiori di quelli che si hanno adesso. Al posto di avere una gara tra tutti si avrebbe una gara tra gli appartenenti ad un 1/3 della popolazione: questo fatto, a prescindere dal bene che può portare (non è assolutamente detto che chi sa rispondere alle domande non esprima, per esempio, preferenza per un partito con un piano scellerato) è profondamente antidemocratico e pericoloso, portante in grembo tensioni sociali (gli intellettuali ci governano ma noi siamo il doppio) e divisioni dubbie (esempio: al sud voterebbe meno gente per il fallimento delle istituzioni scolastiche, gli operai varrebbero meno di avvocati e medici). Questo è anche il motivo per cui l'analisi tratta fasce di votanti e li divide con l'accetta come se fossero in opposizione. Il terzo sistema, la "via di mezzo", tampona un po' il problema ma non sono a favore di quel metodo. La verità è che non so cosa sia meglio, forse l'unico antidoto agli sbandi del suffragio universale è la cultura, non saprei.
Sono una matematica e capisco il tuo (lungo) ragionamento, e mi piace molto che tu abbia sollevato la questione, ma credo tu ti sbagli su una cosa: la distribuzione delle persone nella fasce, difficilmente sarebbe uniforme: tu dici 5 persone con 0 risposte giuste, 5 con 1 risposta... E così via... Ma statisticamente non funziona così (non è come lanciare un dado in cui ogni faccia ha la stessa probabilità di uscire, ma della probabilità che un cittadino sappia tutte, nessuna, o alcune domande... Non è neanche lontanamente la stessa cosa!) normalmente ci si aspetta che (se le domande sono fatte in modo equo e trasparente) la gran parte delle persone risponda correttamente alla circa la metà delle domande e quasi nessuno risponda a nessuna, in pochi rispondano a tutte. Allora il tuo sistema a 7 fasce, su 35 elettori sarebbe: 0/1 risposte = 3 persone 2 risposte = 5 persone 3 risposte = 8 persone 4 risposte = 9 persone 5 risposte = 7 persone 6 risposte = 3 persone (Distribuzione ipotizzando che la distribuzione degli errori sia simile a quella che c'è nei quiz della patente) in questa ipotesi, le ultime due fasce (che costituiscono circa un quarto del totale) pesano un po' meno di tutte le altre 4 fasce messe insieme. Inoltre, si spera, che uno degli effetti nel lungo periodo è che tutti cerchino di "salire" di fascia, informandosi meglio, e così il sistema diventerebbe ancora più equilibrato. E simili "errori", secondo me, ci sono nei calcoli successivi che hai fatto. Comunque sono d'accordo che il sistema di calcolo esponenziale proposto da wesa (stile formula uno) sia eccessivamente iniquo: non è una gara
@@silviaregola6787 Grazie per l'input. Il mio voleva essere una sorta di caso "neutro", senza alcuna ipotesi realmente sensata, per dimostrare l'esistenza di un caso pessimo. La distribuzione più corretta è senza dubbio la tua, che è anche più realistica e rassicurante. Tuttavia vorrei suggerire questo: se alle domande le persone rispondessero come ci si aspetta, con una distribuzione come quella che hai riportato, non sarebbe come a dire che non esiste nessun problema? Non ci si aspetta un super-popolo, ma un popolo mediamente informato. Detta al contrario: sarebbe un modo di prendere un popolo assolutamente normale, premiarne i migliori e punire tutti gli altri per essere assolutamente normali. Spero sia chiaro cosa intendo!
Rinnovo i miei complimenti per le validissime argomentazioni, ma mi è sorta una domanda: il quiz potrebbe scoraggiare molte persone che, non sentendosi all'altezza, deciderebbero di non andare a votare, come e quanto influirebbe questo tipo di astensionismo?
Rinnovo i complimenti! Mai banale!! Per quello che riguarda il suffragio universale sono d'accordo, è una conquista dei nostri nonni e pertanto va gelosamente preservata. Con la proposta di un piccolo quiz all'interno della scheda si corre il rischio poi che la gente banalmente si metta a copiare le risposte da internet, ma è evidente che qualcosa debba pur essere fatto per curare il menefreghismo dilagante di una parte dell'elettorato.
Sono stato presidente di seggio elettorale per due volte e ti assicuro che sarebbe impensabile per noi correggere i mini quiz allegati alle schede elettorali, a maggior ragione se tali mini quiz dovessero essere diversi tra loro per evitare altrimenti facili "la risposta alla prima è B" ecc. La tua idea è bellissima ma non attuabile senza la rivoluzione informatica del voto che hai accennato.
L'idea è assolutamente sensata, sennonché, temo, come ha già scritto qualcun altro nei commenti, un calo ulteriore nell'affluenza al voto: in particolare ho paura che imponendo un test, coloro che se ne fregano già adesso, votando a simpatia, smettano semplicemente di andare a votare, causando di fatto un suffragio non universale, anche se non volutamente. Te infatti supponi che la consapevolezza di quanto pesi il proprio voto sia un incentivo a informarsi, ma io temo che per molti disinformati risulti solo essere "troppo sbatti" doversi sottoporre ad un quiz. Ho il dubbio che possa condurre ad un'oligarchia inconsapevole, dove chi non è informato insista semplicemente nello scavarsi la fossa con le proprie mani. In pratica trovo l'idea sana, non sono però sicuro che la nostra società sia in grado di "reggerla". Bel video in ogni caso, interessante come sempre!
Francamente non credo che sentiremo la mancanza del voto di chi ritiene un quiz del genere una soluzione "troppo sbatti". Il diritto al voto ha un grande valore; chi non lo percepisce come tale e si "scoccia" di esercitarlo, forse non lo merita poi tanto.
***** Difficile controbattere, perché sono d'accordo con te :) Però rimanendo nell'ottica del video, che è quello di salvare il suffragio universale pur modificandolo, l'astensionismo di una determinata fascia di elettori è un problema da considerare.
Assolutamente d'accordo con te riguardo alla soluzione. L'unico appunto: non è per niente facile informarsi. Nel 2018 ho votato M5S e stavo pensando anche di votare Lega non perché sono contro gli immigrati ma perché mi sembrava prioritario uscire dall'euro e stampare minibot. Diciamo che sono stato vittima della narrazione sovranista, tipo byoblu, un febbrone da cavallo da cui sono totalmente guarito. Adesso non saprei assolutamente chi votare ma questo è un'altro discorso.
Potrei anche essere d'accordo sulla ponderazione del voto, ma come potrebbe essere elaborato il pool di domande? o meglio, come potrebbero essere selezionati gli argomenti?
Si potrebbe associare al voto un punteggio, come dici tu con delle domande. A questo punto ogni partito avrà una media e calcolando una media dei voti di tutto l'elettorato si può penalizzare i partiti con un punteggio che dista in negativo più di quanto è ragionevole pensare sia fisiologico, perchè appunto sarebbe un segnale di una campagna populista ( tipo come si fa in statistica con le distribuzioni di probabilità). Però è infattibile senza un voto digitale, in ogni caso non penso sia assurdo associare un profillo digitale ad ogni cittadino.
il discorso generale è condivisibile al 100% e l'idea è interessante, ma secondo me un pò utopica. Già ad andare a votare ci vanno in pochi, se poi gli dici che devono fare anche un test temo che l'affluenza al voto scenderebbe sotto il 25% oppure semplicemente il test lo farebbero l'1% di quelli che vanno a votare e quindi non cambierebbe nulla. Tra l'altro questa idea, oltre a non essere mai proposta per evidenti motivi, verrebbe attaccata e strumentalizzata inevitabilmente da chi ne subirebbe i danni maggiori, ovvero i partiti più grandi e con più voti, che evidentemente sono quelli che sono più in grado di parlare al popolino. Certo è che qualcosa si dovrebbe provare a cambiare perchè così come è concepito il sistema ha davvero poco senso, per i motivi che hai spiegato benissimo te.
Tempo fa anch'io ho letto qualcosa del tipo: "Con la democrazia anche il piu' stolto può votare per un puro interesse personale". Secondo me, non esiste un voto "CONSAPEVOLE" un voto "NOBILE" che migliori la comunità o la propria posizione sociale nel RISPETTO del prossimo e bla bla bla....purtroppo nel piu' cinico individualismo, ognuno vota semplicemente per tutelare o migliorare il suo STATUS, a tutti i costi. Il voto è semplicemete un "ringraziamento" alla persona/partito che in qualche modo ti ha aiutato, quasi nessuno è poi informato sul programma politico o sulla fedina penale del politico/benefattore di turno. La realtà è sotto gli occhi di tutti da decenni, politici impresentabili che prendono continuamente MILIONI di voti ed è evidente che hanno qualcosa da "offrire". E' pur vero che i tempi sono cambiati, oggi la politica ha poco da "offrire" e NON riesce a soddisfare la "richiesta"...per questo nascono i movimenti tipo M5S , movimenti di "protesta", di "rancore" o di "vendetta" dove ovviamente si dice : "adesso cambiamo tutto nel rispetto delle regole". Paradossalmente gli unici voti "puri", che indicano veramente un ideale, giusto o sbagliato, sono i partiti piu' estremisti che fanno della politica uno stile di vita, ma questo è tutto un altro discorso. Pensi che mettendo delle domandine pre-voto per selezionare l'elettorato si risolve il problema? E chi dice che il voto di "qualità" sia migliore del voto di "quantità" definito "populista"? Basterebbe mettere due semplici domandine tipo: 1) Chi è l'attuale Capo del Governo 2) Cosa si festeggia il 25 Aprile?... MILIONI di voti perderebbero il loro valore... ma chi dice che questo sia giusto? Il piu' "colto" fa gli interessi del paese o semplicemente il proprio, nella consapevolezza di aver votato un "impresentabile"? NON CREDO CHE BISOGNA AUMENTARE LA QUALITA' DELL' ELETTORATO, MA BISOGNA ASSOLUTAMENTE MIGLIORARE LA QUALITA' DEI RAPPRESENTANTI POLITICI. La stragrande maggioranza degli elettori rimarranno sempre e comunque CINICI INDIVIDUALISTI al 100%. Purtroppo c'è poco di NOBILE O FILOSOFICO nel voto e nella politica. Riguardo al Brexit ero certo che il popolo "maturo" inglese avrebbe votato LEAVE, anzi mi aspettavo un 70% contro un 30% REMAIN. Gli "adulti" che hanno maturità e esperienza di vita, gente che ha vissuto la "lady di ferro" Margaret Thatcher, gente che ha vissuto e combattuto la guerra della Falkland, gente che per una vita ha vissuto con il terrorismo dell'IRA, gente che LAVORA e ha LAVORATO duramente, ha capito il FLOP Euro. Dall'altra parte una massa di bimbiminkia pro-Euro che non ha mai fatto un cazzo nella vita, tranne quella di vivere nel magico sogno del "fankazzismo" tecnologico globale! (ogni riferimento è puramete casuale).E adesso vorrebbero ripetere cosa??? La Gran Bretagna che in Europa è stata sempre a "statuto speciale" a breve sarà piu' ricca e indipendente di prima.
Buona idea in teoria... Ma forse un po' troppo ottimista... Già me le immagino le mille polemiche sulle domande e le risposte dei quesiti, che verranno strumentalizzate bipartisan. E i pim, i pum, i pam, le madonne santissime. Già sento Giopizzi parlarci sopra. E poi niente, tutto annullato e da rifare. Evviva!
L'informazione va valorizzata a monte, non durante il voto. Con le tue premesse si creano a mio avviso problemi più gravi degli attuali. Ovvero la perdita di un principio di eguaglianza. Uno vale uno.
Ciao. Di primo acchitto confesso che l'idea che hai proposto mi ha colpito. Però mi solleva anche diverse perplessità. Prima tra tutte: Se queste 10 domandine fosseroero, come proponi, molto banali, in che modo dovrebbero garantire una scelta più consapevole? L'ignoranza non è solo nel non sapere nulla e, anzi, a mio avviso, è molto più pericolosa quando sai quel minimo indispensabile che ti induce a credere di essere consapevole della materia, inducedoti a non informarti più a fondo sulle implicazioni meno superificiali. Un esempio banale: Io posso sapere che il reddito di cittadinanza (di cui sono assolutamente contro per come è stato fatto) prevede un tot di denaro da fornire alle persone senza lavoro ecc ecc. E cosi potrebbe apparirmi un'ottima idea. Vado alle urne e voto si. Poi però, avessi "Studiato" di più ed in modo più critico la materia, avrei forse capito che, il reddito, da solo, senza una sovrastruttura efficiente e capace di collocare le persone etc etc, è solo uno spreco di denaro publico che sarebbe piuttosto potuto essere dedicato a misure più strutturali (vedi cuneo fiscale, ecc). Capisco che quello che tu proponi è solo un concetto e non una cosa definitiva, ma non vedo come possa essere attuato in modo realmente efficiente. Quello che penso che manchi al popolo è il pensiero critico: il sapersi porre domande; domande che spingano ad approfondire la materia e, soprattutto, la volontà di porsi tali domande e studiare l'argomento. Volontà che spesso viene annichilita dalla pigrizia. È più comodo credere a belle parole senza doversi sbattere per capirne le implicazioni non dette.... ... E secondo me, l'unica soluzione a questo è la scuola, che deve fornire un METODO di pensiero critico. Noi Italiani siamo delle eccellenze nell'alta formazione. In campi teorici siamo forti ed apprezzati in tutto il mondo (Parlo da Ingegnere e Fisico che vive all'estero da 4 anni), segno che non ci manca l'intelletto ma il metodo. Ciò che non ci manca è, purtroppo, la pigrizia.
Il problema del test a crocette, è che la legge che definisce questo test a crocette cambierebbe inevitabilmente ad ogni governo in modo da massimizzare il peso dei voti del proprio schieramento e a minimizzare il peso dei voti dell'opposizione, in ragione dei big data disponibili riguardo ai profili degli elettori. Una forza politica al governo con buoni dati a disposizione, resterebbe al potere 50 anni. Inoltre è un sistema che alimenta il sospetto di brogli nello scheiramento avversario, con maggiore rischio di disordini e sicura delegittimazione. Il problema sta nel concentrasri troppo sul termine "democrazia", il nostro diritto deriva da quello latino e non da quello greco, dare più risalto alla parola "Repubblica" al posto di "Democrazia" sarebbe già un passo avanti per comprendere come funziona davvero una Repubblica democratica ideale. Il voto delle masse deve esserci poiché fa da deterrente all'insorgere di uno stato di polizia, ma il fulcro della repubblica non è il voto popolare, bensì la divisione dei poteri. La dittatura non giunge quando le masse non sono ascoltate, ma giunge quando i poteri esecutivo, legislativo e giuridico non sono più separati. L'attuale situazione di un esecutivo che fa le leggi è già campanello d'allarme di una repubblica disfunzionale. Come dicevano su Boris "mai e poi mai svilire il ruolo del parlamonto!" Per quanto riguarda il voto ignorante della massa, questo è accuratamente mitigato in caso di un forte apparato statale. Gli Usa ne sono un esempio, l'anti Trump si è rivelato essere lo stesso deep state americano che effettivamente scrive, interpreta ed esegue le volonta presidenziali. Egli ed ha omesso svariate volte le richieste assurde o contrarie all'interesse nazionale promosse da Trump. Inoltre uno stato basato sull'apparato è più stabile. Per cambiare Presidente serve una tornata elettorale, per cambiare Deep state servono 20 anni, quindi la mia ricetta è quella pro sistema americano ed anti sistema francese, di premier deboli, parlamenti forti, apparati statali fortissimi.
Ho ascoltato attentamente il tuo bel video ma trovo nel sistema da te proposto alcune gravi falle: CHI decide le domande da proporre? COME si garantisce che le domande non si diffondano a chi ancora non ha votato? ANCHE SE ci fosse un database enorme di domande CHI garantirebbe per la loro omogeneità a livello di difficoltà? ANCHE SE l'incentivo all'informarsi dovesse aumentare la fetta di "informati" CHI dovrebbe produrre e gestire ste benedette informazioni? Non credi che in un tale scenario il popolo diverrebbe ancora più facilmente manovrabile da chi detiene il controllo dell'informazione? (La "libera" informazione di internet la trovo ancora più risibile se si pensa alle miriadi di fake news e teorie del complotto annesse che semplicemente dilagano per il web). Infine CHI DICE che gli interessi della fetta di popolo più informata siano necessariamente più importanti degli interessi dell'intera comunità? PERCHè credi che gli interessi della fetta di popolo meno informata siano meno meritevoli di essere tutelati e rappresentati? Io resto dell'idea che "ogni popolo ha il governo che merita" e che chi si vuole informare lo fa a prescindere da ogni tipo di incentivo.
Non sono d'accordo...il problema di chi non è informato su ciò che è chiamato a decidere non è lui stesso una buona rappresentanza delle sue necessità. Informare la popolazione in questo senso non muta le sue necessità lasciando "meno rappresentata" la fetta disinformata, ma permette a chi era disinformato di rappresentarsi meglio, in modo più efficace e mirato. Il voto di un disinformato totale non è rappresentanza nemmeno di se stesso...è come pretendere che un bambino decida per se stesso, non è semplicemente in grado di farlo e se ne renderà solo conto da adulto, o in questo caso, da informato.
È la soluzione più intelligente che abbia mai sentito. Se è tua complimenti davvero. Io l'avevo pensata simile, nel senso che il peso l'avrei assegnato prima. Ma così è molto molto meglio. Lo assegni volta per volta così e sei ancora più giusto. Inoltre la valutazione così non è solo nel merito di conoscenze generiche di educazione civica ma nel merito proprio del terreno di scontro partitico fra i candidati e nel merito delle eventuali riforme portate dai candidati. 10 domandine sintetiche e generali... mi sembra perfetto. Ti appoggio in pieno
Ho sempre pensato che la democrazia come è adesso non abbia senso, ho visto cose aberranti nella mia vita, io la penso circa come te, paragonerei il voto alla patente, insomma pochi possono guidare e con richiami pure nel corso degli anni ma tutti possono votare, abbastanza anomalo direi. La mia idea sarebbe di fare corsi totalmente opzionali con esami finali e richiami nel corso degli anni, aperti a tutti, severi e difficili su come funziona tutto l'apparato come si fanno le leggi, storia ecc.... Non credo che chi si becca 10 euro per votare a comando se li farebbe, ne mia nonna(riposi in pace) che ha votato per 30 anni quello che gli diceva mio padre. Dal resto è davvero assurdo che ci siano mille storie per guidare l'auto perché magari imballi uno, ma se voti a caso e condizioni la vita di tutti va bene.
Intendi che chi fa i corsi opzionali può votare e chi non li fa no? Oppure che chi fa corsi opzionali ha il voto di vaolre più alto? Nel primo caso potrebbero esserci numerosi episodi di gente che non può votare proprio per il tempo, perché non tutti possono permettersi di avere il tempo di fare corsi approfondito con studio ed esami, nel secondo caso ci vorrebbe un modo per identificare chi ha fatto il corso da chi no nelle schede elettorali anonime e penso sarebbe un problema
Altro problema. "Informato" non è sinonimo di "buono" o "altruista" (anche un nazista e un mafioso possdono essere informati): per quale motivo il paese dovrebbe essere affidato ai più informati, se ciò non è garanzia della loro virtù?
Guardo da un po' i tuoi (ti do del tu) video, e per quanto non sia d'accordo con alcune tue opinioni, ti ascolto volentieri perchè si vede che tutto ciò che dici è ragionato e non spari cazzate così tanto per. Dato che in uno dei tuoi video più recenti accennavi a questo sono andata a vederlo. Probabilmente non leggerai neanche il mio commento visto che arriva con quasi due anni di ritardo, ma questa volta non posso proprio essere d'accordo. Intanto questa modalità ci permetterebbe di avere ancora meno controllo sul voto: non sapremmo mai quanto il nostro voto sia contato effettivamente, e renderebbe se possibile ancora più facili i brogli elettorali. Inoltre, chi redigerebbe le domande? è incredibilmente facile per qualcuno che vuole influenzare il peso dei voti immettere domande che diminuiscano il peso dei voti degli avversari. Esempio stupido: diciamo che si svolga un referendum per decidere se siano meglio i libri o i film di Harry Potter (l'avevo detto che era un esempio stupido). Se io che redigo le domande voglio che vincano i libri, mi basta fare domande che solo chi ha letto più volte i libri può ricordare. Mentre chi magari ha letto una sola volta i libri e ha visto più volte i film perchè gli sono piaciuti di più, pur essendo parimenti interessato ad harry potter, si troverà in difficoltà. A questo bisogna aggiungere che il passaggio da "alcuni voti valgono meno degli altri" a "alcuni voti valgono zero" è molto più veloce di quanto si pensi, come ci può insegnare la fattoria degli animali. Come ultimo punto, direi che sia un sistema difficilmente attuabile e si finirebbe per passare all'idea più praticabile e ancor meno democratica che qualcuno ha già proposto qui sotto: la patente di voto. L'unico sistema per un voto più informato, a mio parere, sarebbe una migliore educazione scolastica: una maggiore attenzione non solo all'educazione civica, ma anche alla storia, alla geografia e al diritto. Certo questo sistema avrebbe bisogno di due cose: tempo e una classe politica a cui non faccia comodo un popolo ignorante.
Hai detto che non te lo sei inventato tu questo "sistema", mi interesserebbe sapere chi lo ha ideato (ci avevo pensato anch'io, indipendentemente, e mi piacerebbe approfondire)
Secondo me basterebbe eliminare la seconda lingua straniera nelle scuole medie, religione ed educazione fisica e sostituire queste ore con economia, diritto e ore aggiuntive di storia. Bisognerebbe poi modificare gli istituti superiori professionali includendo più professioni simili nello stesso percorso (tipo parrucchiere ed estetista) in modo da arrivare a fine percorso in 5 anni come in tutti gli altri indirizzi anziché 3 cosicché il programma di economia e diritto sia uniforme sia per professionali che per licei e itis. Infine, mettere l'obbligo di frequenza fino ai 18 anni.
Complimenti per il video! Il discorso é molto interessante. condivido alcuni punti di esso, ma la tua analisi la trovo difficile da applicare nello scenario Italiano: una volta in Italia tutti andavano a votare in blocco per impedire la dittatura comunista, ma da quando scoppiò lo scandalo Tangentopoli e la crisi dei partiti,la gente si è distaccata profondamente dalla politica,e sulla base di questo come facciamo a ottenere un elettorato INFORMATO ?? (non parliamo poi dei MEDIA italiani che sono assolutamente inadeguati alla formazione di un elettorato consapevole). Preferisco fermarmi qui che ci sarebbe da aprire un discorso di maggior ampiezza.
Interessantissima proposta ma se vogliamo un elettorato davvero partecipante perche' non lavoriamo per superare la democrazia rappresentativa a favore di una democrazia diretta e partecipativa compiuta dove a giudicare il valore del voto e' la semplice ma sostanziale partecipazione alla politica. Il test che proponi non garantirebbe la qualita' del voto perche' la complessita' di un soggetto votante va al di la della conoscenza elementare della "macchina" politica. Per esempio non sapere il significato di "sistema proporzionale o di "spread" non puo' costituire un limite al valore del voto se questo vuole dare un indicazione contro l'art 18 o la legge Fornero, argomenti che concretamente hanno danneggiato l esistenza dell'elettore
Potrei proporre la soluzione da un altro punto di vista: penso che sarebbero i 3 che non vogliono saltare il burrone a salvare il quarto che intenderebbe suicidarsi.
antonovbane Magari in un futuro lontano accadrà, per ora non credo che sia possibile. Tuttavia non saprei dire se sia una decisione saggia o meno quella di affidare scelte politiche e sociali ad un computer
Ciao Wesa, ti condivido qui un video che ho fatto sul tema democrazia in cui indago le alternative che funzionano, mi chiedevo se conosci queste due metodologie: ua-cam.com/video/G_LdhfYaWjE/v-deo.html
Ottimo video davvero, bella analisi e proposta interessante, anche perché pensare a manovre che educhino tutti ad avere un senso di responsabilità ed interessamento maggiore è davvero difficilissimo.
Ed è giusto così, si sottovaluta troppo spesso la statura morale e culturale dei costituenti. Coloro che si informano (cosa vuol dire? Leggere repubblica?) o i "colti" spesso e volentieri sono distaccati dai veri problemi della povera gente. Quindi se vince il populismo significa che le diseguaglianze sono crescenti (il vero male). Le persone possono risultare ignoranti ma non sono stupidi, cioè se gli spieghi le cose vedi che capiscono e se votano il partito dei "giusti" significa forse che poi tanto giusti non sono. Saluti
Ganzissimo questo metodo non ci avevo mai pensato... Ovviamente si tratterebbe di domande tecniche e non politiche, tipo un quiz a scelta su cosa è il mess, Insomma su argomenti oggettivi che riguardano il funzionamento di economia e istituzioni... Confesso che probabilmente non sarei esente da errori. Ma giusto il principio per cui chi dimostra maggiore informazione ha un maggior peso. Ganzo davvero benché ben utopico.
ma sai che è una bella idea? La democrazia si trasformerà in Sofiocrazia...bella bella idea! :D Soprattutto per le indubbie conseguenze e corollari che si avranno. bravo!
fddaffadad fdsff non c’è nesso fra votante e voto, nell’idea proposta alla scheda con il voto lo scrutinatore trova allegata la scheda con le risposte e pesa il voto di conseguenza
mi sembra un volo pindarico, una soluzione abbastanza utopistica, anche se idealmente ha diversi pro (ma anche contro). il problema è sempre quello di voler rendere perfetta una struttura, in questo caso la democrazia, che perfetta non può essere e che avrà sempre buchi e carenze, come ne hanno anche comunismi/socialismi, dittature, anarchie. purtroppo io sono un disilluso e non trovo soluzioni alla filosofia politica del "meno peggio", che è senza dubbio terribile e un po' svilente se vogliamo a livello personale, ma su cui non riesco a trovare valide alternative quando mi relazione ad una società strutturata/globalizzata/mercificata come quella attuale. Ho trovato questa idea di primo colpo molto interessante ma ragionando su varie implicazioni mi ha poi fatto uscire troppi dubbi (esempio: se uno è disposto a svendere il proprio voto, chi lo compra potrà fare in modo che queste dieci domandine a crocette le impari a memoria e quindi il suo voto depistato varrà comunque quanto il mio e il tuo, per fare un primo esempio concreto e pratico, per non parlare di implicazioni che vedo comunque stringenti e alla lunga allo stesso modo elitarie rispetto a quelledi escludere a priori over X anni, o under QIx). Credo che in ogni modo ci dovremo tenere il peso di una parte di società che non vuole o non ha le capacità di esprimere un voto con giudizio, e questo è semplicemente il lato scuro della medaglia democratica che come ogni cosa non può brillare da entrambi i lati. Se, per così dire, pensiamo che il "gioco-democrazia" valga la candela (come credo) allora questa democrazia è valida, e presa nel suo complesso (analizzata nel corso della storia) offre sempre più vantaggi che disagi. Senza contare che magari proprio il Brexit (preso come errore storico, suicidio economico o passo falso politico, quindi con le peggiori accezioni) in futuro servirà e sarà determinante amigliorare la società e il suo divenire (per dirla un po' alla lontana con Hegel) Ben più importante, e ben prima, ci sono da cambiare i cardini su cui si basa la società oppure ogni tentativo è destinato a trascinarsi dietro altri e diversi problemi. In ogni caso come sempre ottimo video, leggerò il libro che hai citato.
Sai che sono mesi che ne parlo con colleghi ed amici di questa cosa.... IPOTIZZIAMO - 9 domande (6 generiche su come funziona lo Stato, 3 specifiche su quello che si sta votando) + il voto - Ogni domanda corretta vale 1 - Ogni domanda sbagliata vale 0 - Il voto espresso vale sempre 1 Esempio alle politiche: DOMANDA 1) il voto che sta esprimendo, serve ad eleggere: A: il Presidente della Repubblica B: un rappresentante del Parlamento C: il Presidente del Consiglio DOMANDA 2) Secondo l'Art.1 della Costituzione Italiana, l'Italia è: A: una Democrazia fondata sul Lavoro B: una Nazione Europea fondata sul Lavoro C: una Repubblica fondata sul Lavoro VALUTAZIONE con 9 domande corrette + il voto = valore del voto 10! con 4 domande corrette + il voto = valore del voto 5! con 0 domande corrette + il voto = valore del voto 1!
Ma non è che confondi populismo con demagogia? "Il populismo (dall'inglese populism, traduzione del russo народничество narodničestvo) è un atteggiamento culturale e politico che esalta il popolo, sulla base di principi e programmi ispirati al socialismo" it.wikipedia.org/wiki/Populismo Demagogia è un termine di origine greca (composto di demos, "popolo", e aghein, "trascinare") che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici o per raggiungimento/conservazione del potere. it.wikipedia.org/wiki/Demagogia
+Gianni Amendola Hai ragione, ma oramai populismo è usato raramente nella sua accezione originaria, bensì in una più ampia che richiama la demagogia (vedi il punto 2 di questo link: www.treccani.it/vocabolario/populismo/ ). L'uso detta il significato.
Sì, mi pare di capire che è usato anche come sinonimo di demagogia. Che dire... Non avermene ma personalmente ritengo il termine ambiguo, poichè puo' avere almeno due significati . Comunque a parte questo particolare, per tutto il resto, penso di condividere quanto hai espresso nel video.
Non è realizzabile, chi conta ora non la vuole realizzare... e non sono nemmeno sicuro che sia giusto. Vuoi una soluzione semplice ed applicabile, quando ti accorgi di essere il quarto che non vuole buttarsi nel burrone? Lasci che il gruppetto si butti nel burrone e vai assieme un gruppetto che prende la direzione del granaio.
Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, DI CONDIZIONI PERSONALI E SOCIALI
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Problemi:
1) aumento del tempo dello spoglio e del rischio di brogli visto l'aumento di complessità dello scrutinio
2) quale regola/teoria/teorema prevede che un aumento dell'informazione sull'argomento porti a valutazioni più "calibrate"?
3) la scelta delle domande per me è impossibile e vedrebbe mesi di discussioni politiche su questo aspetto in quanto cambierebbe radicalmente l'esito
4) tante persone non sanno leggere, sono analfabeti funzionali o anche solo ipovedenti, riconoscono esclusivamente il simbolo su cui ora basta una croce, di sicuro questo metodo li esclude
5) sulle scelte politiche sovente ci si affida ad una "scommessa" con il futuro, e la Verità non sempre sta dalla parte che uno sceglie anche se ben informato sul passato
Bravo, questa idea è brillante, non oso sperare verrà mai presa in considerazione ma condividerò il tuo video ;)
Basterebbe un quiz solo.
Questo voto elegge:
A) il presidente del consiglio
B) il parlamento
C) il governo
Si ma perderebbe subito efficacia
c'avevo pensato pure io, ma un problema fondamentale affligge questa soluzione: chi può cambiare l'attuale sistema elettorale?
Wow!
Sono un sedicenne che ha da poco scoperto il tuo canale e stranamente (anche se a due anni di uscita di questo video) mi sono trovato a pensare piu o meno le stesse cose riguardo al suffragio universale/democrazia
Inspiration30 sono nella tua stessa situazione
Il problema è che noi decidiamo in base alle informazioni che abbiamo. E spesso tali informazioni sono manomesse o falsate, si pensi ad un noto Tg della TV pubblica durante l'era berlusconiana. Oggi chi si informa su internet ha delle possibilità di formarsi una scelta, chi si informa con la sola TV rischia di essere teleguidato.
chi si informa male si renderà conto di ciò e presumibilmente cambierà metodo
@@blindolo hahaha bella battuta
Semplice, facile, illuminante. Userò le tue idee per scrivere un articolo per il giornale dell'università.
Ogni 6-7 mesi mi ritaglio un po' di tempo per riguardare, ma soprattutto riascoltare, la tua trilogia sulla democrazia. Stessa cosa per il libro di Canfora. Dovresti riproporla sui tuoi social, io già l'ho condivisa con tutti i miei amici
Ci sarà sempre chi dirà "test manovrato da soros"
E' l'idea meno folle esistente in giro sull'argomento.
ci vorrebbe una commissione di 100 esperti nominati proporzionalmente dal parlamento per redigere le domande ed un database di domande da non meno di 100.000 domande (tutte comunque piuttosto semplici), poi ci vogliono macchinari completamente automatici e velocissimi per lo scrutinio e comunque in ogni caso ogni risposta corretta deve valere un solo 0,1 in più di modo che il voto di chi sbaglia tutte le risposte valga 1 e quello di chi le azzecca tutte 2.
il voto di nessuno può valere oltre il doppio di quello di un altro.
poi servono più sezioni, più cabine e più scrutatori per evitare file pazzesche dovute al tempo necessario (dieci volte più lungo in media) al rispondere..
il tutto comunque è un puro "divertissement" perché non sarà mai attuato
Bravo! Io l'ho sempre detto che ci vorrebbe il questionario!
Video brillante, complimenti! Spero che qualche youtuber più "famoso" lo scovi e lo condivida. Nel frattempo il potere della condivisione è in mano nostra! :)
+Alessio De Nicolò Grazie :))
La premessa "tutti possono informarsi" non è così scontata come lasceresti intendere:
Internet non è necessariamente accessibile a tutti ed equamente,
Così come TV e giornali.
Ed è importante perché la democraticità della tua soluzione dipende anche da questo, visto che caduta questa ipotesi con lei se ne andrebbe anche la tesi che il voto di nessuno resta svilito a meno che lui stesso non lo decida per sé.
È accettabile come risposta "potevi farti un ora di strada tutti i giorni per arrivare alla biblioteca pubblica, andare su internet e informarti"?
O questo è effettivamente un limite alla sua possibilità di avere un voto pari a tutti gli altri? E se non qui, dove è la linea di demarcazione?
Non solo, una volta introdotto questo sistema, anche assicurandosi che il quiz sia effettivamente dipendente da conoscenze per cui "tutti possono informarsi", il passo verso un esclusione pratica di chi non sa dal voto ed una caduta "mascherata" del suffragio universale è breve.
Riforme graduali che aumentino le conoscenze necessarie senza affiancarvi una garanzia che l informazione sia pubblica, gratuita e universalmente accessibile (pensate al senzatetto, o a chi abita in posti remoti/isolati).
Wesa gran bel video! È bello vedere su questa piattaforma discorsi di un certo livello e riflessioni molto interessanti..
Tuttavia ciò che proponi tu infrangerebbe il secondo di quelli che Norberto Bobbio chiama "i sei universali procedurali della democrazia", ovvero "ogni voto deve avere peso uguale". Se tu facessi cambiare il peso del voto in base alle risposte e alle conoscenze degli elettori lasceresti comunque tutto il potere elettivo a quella élite colta che ha le disponibilità e l'interesse ad informarsi, quella élite che , ahimè, ci ha portato dove siamo adesso. Il suffragio universale è una conquista, le regole però devono rimanere così. Secondo me dovresti spostare l'attenzione, partendo dal tuo discorso, su un altro punto fondamentale e necessario alla democrazia, che troppo spesso purtroppo viene considerato marginale: l'informazione. Un paese come l'Italia, 77esimo nella classifica della libertà di stampa mondiale, non deve cambiare le regole del sistema elettorale. Deve eliminare i leccaculo (scusami il termine), gli scendiletto, deve eliminare aberrazioni come l'ordine dei giornalisti (invenzione di matrice fascista, giusto per ricordare), deve eliminare il finanziamento pubblico all'editoria e, soprattutto, deve adeguarsi ai tempi svecchiando la classe giornalistica. Bisogna iniziare a sfruttare internet come si deve, tanto sappiamo che la carta stampata entro vent'anni al massimo sarà solo un ricordo, ci sono molti modi di rivedere l'informazione.
Considerare il peso uguale dei voti un universale si è rivelato, all'atto pratico, un fallimento nonché il vero volano del populismo. L'informazione, in un regime di comunicazione pubblica populista (e che è tale in virtù dell'universale di prima), è uno strumento a dire poco marginale di formazione delle coscienze rappresentando (lo ripeto: stante il populismo) una frazione infinitesimale della comunicazione pubblica. L'unico modo di dare potere all'informazione e sottrarne al populismo è infrangere quell'universale. Che ovviamente è un universale si fa per dire.
C'era da aspettarselo ma anche questa volta hai affrontato la questione nella maniera totalmente giusta e senza cadere in posizioni ''''''''''vicine'''''''' al tuo modo di fare (che è come dire che i me, poi i Matteo Flora e poi i Burioni siano simili a coloro che utilizzano la violenza sul prossimo, ma facciamo a capirci), a differenza di altri nella tua posizione, quindi non hai minimamente fatto il paraculo e non hai sviato la questione su moralismi fuorvianti e spiccioli demonizzando ed escludendo la sana questione pragmatica.
Ed ancora meglio, hai pensato alla stessa soluzione che avevo pensato io (a parte per pure questioni tecniche, in cui la mia, fra le ''tante'' altre versioni chiaramente, rispondeva già a, per esempio, gli esiti negativi assolutamente sul pezzo portati per fortuna già sotto questo video da altri utenti, che in ogni caso sono a prescindere discutibili e sensibili di trattamento fra chi condivide le idee perciò no problem), evidentemente è questo il risultato del puro e semplice atteggiamento equilibrato fra i paraculi con un atteggiamento '''''buonista''''' (facciamo a capirci) e quelli in contrapposizione ed in torto alla stessa maniera de ''fuori chi non ha questo QI o laurea''.
Tu sei me...
Ho visto, per ora, 15 o 20 tuoi video ed hai la capacità di sintesi e di stesura del testo che mi mancano per esprimere pensieri che ho sempre sviluppato autonomamente ma che credevo fossero solo miei.
Sto cercando qualcosa su cui sono in disaccordo con te e speravo di averlo trovato quando, ad inizio video, hai detto "il suffragio universale è necessario". Invece poi hai detto anche stavolta una cosa che penso da anni...
Sei nella situazione più o meno mia e di altri, sì, davvero stupefacente in senso positivo (tipo l'incontrare un tuo simile su un'isola deserta), comunque, l'unico modo per trovare una cosa in disaccordo con lui è avere un modo di fare leggermente diverso dal suo in ambito di approccio morale e intellettuale verso le cose, per esempio io ho una visione più esplicita, specifica e schietta delle cose rispetto a lui (nonostante, e ci mancherebbe, io abbia un'assoluta base sulla bontà e speranza quanto lui sulla praticità), cosa che praticamente, giusto per prendere questa stessa perfetta situazione come esempio, cambia solo le mie espressioni e concetti di contorno (''il suffragio universale, buono solo ad essere la soluzione meno peggiore rispetto alle altre, incentrato seriamente sulla mera partecipazione di qualsiasi cosa venga rigurgitata da noi persone è un suicidio inaccettabile per noi persone normodotate come per le persone attualmente inconsapevoli stesse, soprattutto se consideriamo quanto possa essere fattibile e semplice la soluzione, ovviamente non perfetta come in tutti i casi, nel meccanismo'' anzichè ''il necessario e ''sacro'' suffragio universale ha però delle pecche che non bisogna ignorare'') ma che ottiene sempre l'idea del test per votare, anche se la mia versione ha dei dettagli puramente tecnici diversi dalla sua.
Fuori da questo, penso che come me non troverai davvero niente su cui non essere d'accordo, visto che agisci e attingi come lui dalla stessa fonte di puro spirito di ragione e buon senso.
Ah, chiaramente oltre alla questione femminismo, ma chi, che non sia uno schietto, oggettivo ecc ecc (non che da queste mie parti il risultato sia minimamente garantito però, ovviamente e purtroppo), non confonde femminismo con paritarismo e riconosce cos'è il femminismo dopo essersi fatto folgorare da una domanda e dopo averci riflettuto quattro minuti? Naturale.
Sono anni che ho un'idea simile. La mia è un po' diversa e più selettiva. Questa è molto meglio, e forse più giusta. E scopro questo video solo adesso.
Grazie per le tue ottime riflessioni. Mi dai degli spunti preziosi
Ieri sembrava impossibile nella mia testa trovare un modo per attribuire un valore maggiore al voto di alcuni senza indispettire il 90% della popolazione.
Oggi con questo video la soluzione sembra servita su un piatto d'argento.
Geniale!
Cazzo!
Secondo me esistono due problemi fondamentali a questa proposta: chi scrive le domande (un collegio multipartitico? il governo?) e il potenziale di passarsi le risposte. non penso sia difficile per qualcuno annotarsi le risposte al test, o anche solo ricordarsele, e passarle ad altri (specie via internet). Altra cosa appunto: chi fa le domande? Esistono organi veramente imparziali su una qualsiasi questione oggetto di voto? Si riuscirebbe a raggiungere quel minimo di concordanza tra maggioranza e opposizione o ognuno cercherebbe di tirare la coperta dalla sua parte per ottenere il risultato voluto?
Infatti l'ho pensato anch'io, le domande con relative risposte sarebbero online dopo 2 minuti dall'apertura dei seggi elettorali. Però se ci pensi l'obiettivo sarebbe comunque raggiunto, anche se le risposte esatte te le passano sei stato in qualche modo "obbligato" ad informarti un minimo. Per esempio un referendum tipo Brexit avrebbe potuto contenere una domanda del tipo "Quanti soldi versa settimanale il Regno Unito all'UE?" e magari la domanda dopo avrebbe potuto essere "Quanti soldi riceve il Regno Unito dall'UE in termini di investimenti, sovvenzioni,...". In questo modo l'elettorato sarebbe stato consapevole che quelle di Farage sui 350 milioni di euro erano un mucchio di balle, o, se non ne fossero stati consapevoli, comunque il loro vito sarebbe valso meno.
In realtà io credo che potrebbe essere una scelta giusta rendere le possibili domande pubbliche sin dall'inizio, come per la patente di guida:
Diciamo che ci siano 1000 possibili quesiti dei quali una buona parte (cultura generale, storia, funzionamento dello stato, diritto "base") rimangono costanti in ogni consultazione e una parte vengono "aggiornate" riguardo all'attualità
Tutti possono accedere ai 1000 quesiti possibili, ma ovviamente nessuno li può imparare a memoria tutti (o comunque il fatto che uno faccia uno sforzo del genere già denoterebbe un impegno apprezzabile)
E nel quiz del seggio sai che ci saranno 10 domande casuali tra quelle mille... Ci sarebbero 10^30 diversi quiz possibili... Sembrerebbe abbastanza "equo"
Come ho detto in un mio intervento sopra si tratterebbe di quesiti tecnico-istituzionali, non di carattere politico...eh... Cioè qualcosa che debba equivalere al 2 + 2
Buona idea e buon principio. Andrebbe, contestualmente però, risolto anche il problema del "controllo del voto". Mi spiego. Già oggi molti candidati controllano i votanti tramite trucchetti sulle schede (croci di forme o dimensioni diverse, uncini, o altro). Con il test proposto i rischi di controllo sarebbero maggiori. Per non parlare del problema " schede bianche " che vengono "manipolate", e dei quiz che verrebbero lasciati in bianco per farli " manomettere" al momento dello scrutinio. Forse la soluzione che permetterebbe di utilizzare il metodo proposto sarebbe proprio il voto elettronico a validazione immediata e segreta.
bella idea, anche se utopistica. non ci metteremmo nulla a fotografare le domande in cabina, mandarle a chi di dovere che troverebbe le risposte giuste da passare ai propri votanti, ottenendo così voti "pieni" assicurati. Purtroppo la cosa migliore che sappiamo fare come italiani è trovare sotterfugi.
Questa è una gran bella idea! Dovrebbe essere applicata anche alle elezioni politiche e non solo ai referendum.
Nonostante credo che renderebbe necessaria o quantomeno consigliata per una questione di conteggio la votazione elettronica e non cartacea, rimane questa l'idea più condivisibile ed equilibrata che abbia sentito a proposito ! Penso che purtroppo siamo distanti dal poter ottenere una cosa del genere, ma in un futuro ideale chi sa se non riusciremo a vedere la fine del populismo !
Bella idea. Davvero potrebbe cambiare tante cose.
Il mio dubbio è che forse la capacità di fare la scelta giusta non dipenda dall'informazione, cioè dal conoscere i fatti, ma dalla loro interpretazione.
Cioè posso essere informatissimo su tutti i fatti e interpretarli da un punto di vista nazista.
Però la tua soluzione potrebbe intanto aiutare ad alzare il livello della comunicazione.
Quindi sicuramente pesare i voti, magari, sarebbe un sogno. Ma forse pesarli non in base all'informazione, ma in base a un altro criterio. Da trovare.
Per quel che mi riguarda il suffragio universale è un concetto settecentesco superato come la teoria del flogisto. Molti dei processi del nostro mondo sono così complessi e comprendenti un tale numero di plausibili solazioni possibili che anche gli esperti di una singola materia non sanno quale sia la strada corretta da prende. Ad esempio le migrazioni di questo periodo storico: qual è il miglior modo per gestirle? Nessuno lo sa.
Quando io mi posso definire informato e consapevole di un problema? Ritornando all'esempio delle migrazioni: sono informato perchè so da dove arrivano i migranti? perchè so dove vanno sistemati? perchè so da dove arrivano i fondi per gestirli? perchè sono stato in una zona d'origine?
Per questo mi sento di controbattere alla tua proposta: anche informandomi 1h al giorno su un singolo argomento, nè saprò sempre meno di chi fa solo quello tutto il giorno, quindi sta a loro scegliere la risposta migliore. Così come in medicina ci si rivolge allo specialista.
A questo punto sorge l'obbiezione "chi sono questi esperti"! Ci sto ancora lavorando perchè la risposta "i cattedrati" non convince a pieno neanche me
Mi sono trovato ad affrontare una discussione simile, però per quanto riguarda la differenza di peso che dovrebbe avere il voto di una persona anziana rispetto a quello di una giovane. La controparte sosteneva che, poiché il giovane dovrà vivere più a lungo nel paese, dovrebbe avere maggior voce in quello che è soprattutto il suo futuro. Io mi sono trovato in forte disaccordo, poiché sostengo che la democrazia non sarebbe più rispettata. Una persona, dopo 40/50 anni di lavoro ed aver contribuito allo sviluppo del paese, dovrebbe avere meno voce in capitolo di un giovane, che magari è appena entrato a far parte della vita “adulta”? Inoltre la persona anziana, così come il giovane, deve avere il diritto di esprimere la propria preferenza attraverso il voto verso chi o cosa (in ambito referendum) gli permetterebbe di mantenere più diritti e privilegi. Andare a “schedare” le persone in base alla “conoscenza” mi sembra molto impraticabile, partendo dal presupposto che bisognerebbe trovare delle persone che facciano informazione in modo pulito e totalmente imparziale, ed è una cosa abbastanza difficile da trovare, considerando che anche diverse persone erudite molto spesso si trovano in disaccordo, e a quel punto come fai a stabilire la linea di chi è corretta? (Anche se in generale questo sarebbe un discorso un po’ troppo ampio, perché metterebbe da una parte in discussione un po’ tutta la base della conoscenza, magari ti dò uno spunto per un video sulla possibile soggettività del sapere che viene tramandato 😂). Restando nell’ambito del referendum in questione poi, come fai a stabilire in che modo una persona potrebbe essere più informata di un’altra? Gli poni domande di storia e di economia? Perché io dovrei aver studiato economia per avere maggiore voce in capitolo? Ritengo che una soluzione simile allontanerebbe le persone invece di avvicinarle ed aprirebbe sempre più la strada alla cultura del sospetto e del complotto. Il bello della democrazia e del suffragio universale è anche questo: io persona ignorante che non ho potuto/voluto studiare ho il diritto di fare in modo che le mie ragioni non siano schiacciate dall’elite del paese (mi viene da pensare per esempio al tipico contadino o all’operaio, che deve avere lo stesso diritto di un avvocato o un ingegnere o un medico). Comunque il tuo è un ragionamento in generale corretto, però abbastanza utopistico. Non so se leggerai mai questo commento e soprattutto se sono riuscito ad esprimermi in modo tale da farmi comprendere, in ogni caso il bello dei tuoi video è proprio questo: fanno riflettere ed aprono al dibattito, che è una cosa che io adoro, sentire posizioni diverse e confrontarsi. Bravo, complimenti ❤️
Il fatto di non aver studiato o non aver fatto l'Università non ti impedisce di acquisire le conoscenze civiche necessarie: il mio nonno era un fabbro diventato cieco in vecchiaia, ma conosceva a mena dito il codice civile e ascoltava la radio per rimanere informato su cosa succedesse nel mondo
I fratelli Cervi erano dei contadini, ma leggevano il Capitale (un testo filosofico molto complesso) e i giornali e avevano idee molto solide e motivate.
Credo che l'intento non dovrebbe essere quello di escludere dal dibattito il "povero ignorante", ma il menefreghista:
Nel sistema attuale, l'effetto indesiderato è che il voto di chi è più informato vale meno! Se una persona è informata e ha un'idea ragionata la cambia raramente e di poco, se, per esempio la metà della popolazione appartiene a questa categoria, e questa categoria si divide equamente da " democratici" e "conservatori" (pensando al sistema americano che almeno per quantità di partiti è più semplice) il numero di "elettori consapevoli" che cambia sponda da un'elezione all'altra è risibile: loro sono i voti "costanti" e, per questo, non contano niente.
Chi non è un elettore consapevole, non ha una sua idea, e si lascia trasportare dal marketing politico e, di volta in volta, sceglie se e come votare in modo quasi casuale è chi determina il risultato delle elezioni.
quelli che dicono " io li ho votati tutti i partiti, sia di destra che di sinistra, ogni volta cambio"...ce ne sono tanti purtroppo, e sono loro che decidono l'esito delle elezioni: Chi vota "a caso" è chi sposta davvero l'ago della bilancia...
Ironia della sorte: mi capita la pubblicità di Fratelli d'Italia
Premesse: Wesa ti voglio un sacco di bene; non sono un matematico e potrebbe essere tutto sbagliato.
Il sistema a punti è peggio del suffragio limitato. Per dimostrarlo prenderò dati specifici:
un questionario con 6 domande;
Valore dei voti per risposta essatta: 0 risposte esatte = 1, 1 risposta = 1, 2 risposte = 2, .... , 6 risposte = 6.
Totale fasce votanti: 7;
Totale votanti: 35 (5 per fascia);
Totale voti: 110;
Questo sistema, a differenza del tuo, non premia ampiamente chi sta più in alto, ma dimostra che anche a premi minimi si è già in una situazione negativa.
Ipotizziamo quindi che alle votazioni vi siano 5 persone in ogni fascia di punteggio (5 persone 0 risposte esatte, 5 persone 1 risposta esatta e così via). Nel caso dei punteggi, le due fasce più alte (6 e 5 risposte corrette) totalizzano insieme il valore di 55 su 110 preferenze, pareggiabile quindi solo se si sommano tutte le altre fasce (55 a 55). Dividendo le due somme per i votanti delle fasce, abbiamo che i votanti delle due fasce più alte è come se votassero 5,5 volte ciascuno sui loro 55, mentre le 5 fasce inferiori votano 2,2 volte ciascuno sui restanti 55. È chiaro che il voto di ogni appartenente alle due fasce più alte, presi insieme, vale due volte e mezzo quello di tutti gli altri sempre considerati insieme, addirittura quattro volte quello delle ultime tre fasce (5,5 contro 1,3). Ho scelto questa divisione di fasce perché in altre parole vuol dire che, a parità di distribuzione dei voti, solo i voti delle due fasce superiori contano. Peggio ancora: se le prime due fasce di votanti votano allo stesso modo e il resto dei votanti no, si ha sempre la dittatura di 10 votanti su 35, cioè una dittatura di meno del 30% da far impallidire la legge truffa. Ci tengo a sottolineare che questo è il risultato di un sistema senza ampi vantaggi che prevede una parità tra le prime due fasce e le restanti cinque, cioè un sistema in cui solo due voti su sette (+0,01) contano. Qualsiasi altra distribuzione nella "forza" del voto come quelle indicate nel video distruggerebbe questa "eguaglianza" e vedrebbe le prime due fasce (o la prima da sola) sempre surclassanti le restanti cinque. Quindi siccome alle prime due fasce serve solo un voto da un'altra fascia per raggiungere il 50%+1, ne consegue che il voto di tutte le altre fasce è irrilevante all'ottenimento della maggioranza.
Vediamo il caso del patentino: stesso numero di votanti e di domande, il voto è valido se 3 o più risposte sono corrette (soglia al 50%, come tipico nella nostra democrazia (il +1 non si può fare)). Considerato che ogni voto vale uno, si ha un semplice restringimento della pool di votanti da 35 a 20. Il voto dell prime due fasce è pareggiabile dalle seconde due fasce, mentre il voto delle ultime tre è zero. Siamo in una situazione in cui il "potere di voto" dei votanti che non passano il test è metaforicamente trasferibile alle peggiori fasce ammesse, con l'importante differenza che tra tutti gli abili al voto il peso delle loro preferenze è uguale. Questo metodo rispetto al primo recupera in democrazia tra i votanti, con 4 fasce anziché 2 a contare effettivamente nelle votazioni, ma diventerebbe migliore del precedente se la distribuzione dei voti multipli dello stesso dovesse cambiare. È da notare che la rappresentanza delle ultime tre fasce non è meno garantita dal patentino, perché per quanto il loro voto valga zero e ogni altro voto valga infinite volte il loro abbiamo già appurato che le stesse fasce, nel sistema a punti, avrebbero fatto sforare il 50% alle prime due fasce o regalato al più il 50% alle seconde due. Ora le seconde due fasce continuano a pesare per il 50%, quindi le ultime tre fasce perdono il potere di "ago della bilancia" che, però, poteva al più far vincere sempre e solo le prime due fasce, non le altre.
Un terzo metodo, ahimé da "centrista", è uguale all'ultimo metodo, con la differenza che tutti gli abili al voto ottengono un potere di 2 voti, mentre chi non passa il test vota solo per 1 voto. Questo metodo si presta meglio ai confronti tra le entità di voto perché le ultime tre fasce non valgono zero, quindi la loro rappresentanza non è annientata. In questo caso il voto delle prime due fasce vale 2 sui propri 20 voti massimi, mentre quello delle ultime tre vale 3 su 23 (i loro più le seconde due fasce), cioè sulla propria metà gli ultimi tre sono in rapporto 1 a 4 con i secondi (nel primo esempio erano 3 a 7, sembrerebbe peggio). Ma non è così: il voto delle prime due fasce è pari a quello delle seconde due, e la loro parità può essere spostata dal voto degli ultimi tre. Ma questo vuole anche dire che non si è più una situazione di dittatura delle prime due fasce perché le seconde due con le ultime tre raggiungerebbero un potere di 23 contro il 20 delle prime due, rendendo più proporzionale il voto tra le fasce senza rendere uguali i voti singoli, riguadagnando cioè un po' di principio democratico che, ripeto, nel tuo metodo avrebbe portato ad una dittatura estrema della minoranza.
Note finali: Sicuramente esistono già studi meglio fatti su sta cosa e non so se mi danno ragione, magari ho scritto un sacco di scemenze. Mi piaceva l'idea di farlo da me e avevo tempo libero. Ho usato 6 domande perché venivano fuori delle divisioni nette, mentre con dieci domande e potere per risposta che cresce come 1, 1, 2, 3, 4, ..., 10 si ha un risultato lievemente migliore del suffragio limitato. Se già fosse 1, 1, 2, 3, 4, ... , 9, 12, però, si tornerebbe punto e a capo. Insomma la distribuzione lineare dà "sempre" più o meno il 50% dei voti ad 1/3 dei votanti, numero che crescerebbe se il potere dei voti non fosse così lineare ma, come qua sopra, ci fosse anche solo un piccolo premio ai "primi arrivati". Nell'analisi sembra che io ignori l'idea di fondo di premiare chi si interessa di più. Non la ignoro, penso che ci sia una disproporzione esagerata e che il metodo dia risultati peggiori di quelli che si hanno adesso. Al posto di avere una gara tra tutti si avrebbe una gara tra gli appartenenti ad un 1/3 della popolazione: questo fatto, a prescindere dal bene che può portare (non è assolutamente detto che chi sa rispondere alle domande non esprima, per esempio, preferenza per un partito con un piano scellerato) è profondamente antidemocratico e pericoloso, portante in grembo tensioni sociali (gli intellettuali ci governano ma noi siamo il doppio) e divisioni dubbie (esempio: al sud voterebbe meno gente per il fallimento delle istituzioni scolastiche, gli operai varrebbero meno di avvocati e medici). Questo è anche il motivo per cui l'analisi tratta fasce di votanti e li divide con l'accetta come se fossero in opposizione. Il terzo sistema, la "via di mezzo", tampona un po' il problema ma non sono a favore di quel metodo. La verità è che non so cosa sia meglio, forse l'unico antidoto agli sbandi del suffragio universale è la cultura, non saprei.
Sono una matematica e capisco il tuo (lungo) ragionamento, e mi piace molto che tu abbia sollevato la questione, ma credo tu ti sbagli su una cosa: la distribuzione delle persone nella fasce, difficilmente sarebbe uniforme: tu dici 5 persone con 0 risposte giuste, 5 con 1 risposta... E così via...
Ma statisticamente non funziona così (non è come lanciare un dado in cui ogni faccia ha la stessa probabilità di uscire, ma della probabilità che un cittadino sappia tutte, nessuna, o alcune domande... Non è neanche lontanamente la stessa cosa!) normalmente ci si aspetta che (se le domande sono fatte in modo equo e trasparente) la gran parte delle persone risponda correttamente alla circa la metà delle domande e quasi nessuno risponda a nessuna, in pochi rispondano a tutte.
Allora il tuo sistema a 7 fasce, su 35 elettori sarebbe:
0/1 risposte = 3 persone
2 risposte = 5 persone
3 risposte = 8 persone
4 risposte = 9 persone
5 risposte = 7 persone
6 risposte = 3 persone
(Distribuzione ipotizzando che la distribuzione degli errori sia simile a quella che c'è nei quiz della patente) in questa ipotesi, le ultime due fasce (che costituiscono circa un quarto del totale) pesano un po' meno di tutte le altre 4 fasce messe insieme.
Inoltre, si spera, che uno degli effetti nel lungo periodo è che tutti cerchino di "salire" di fascia, informandosi meglio, e così il sistema diventerebbe ancora più equilibrato.
E simili "errori", secondo me, ci sono nei calcoli successivi che hai fatto.
Comunque sono d'accordo che il sistema di calcolo esponenziale proposto da wesa (stile formula uno) sia eccessivamente iniquo: non è una gara
@@silviaregola6787 Grazie per l'input. Il mio voleva essere una sorta di caso "neutro", senza alcuna ipotesi realmente sensata, per dimostrare l'esistenza di un caso pessimo. La distribuzione più corretta è senza dubbio la tua, che è anche più realistica e rassicurante.
Tuttavia vorrei suggerire questo: se alle domande le persone rispondessero come ci si aspetta, con una distribuzione come quella che hai riportato, non sarebbe come a dire che non esiste nessun problema? Non ci si aspetta un super-popolo, ma un popolo mediamente informato. Detta al contrario: sarebbe un modo di prendere un popolo assolutamente normale, premiarne i migliori e punire tutti gli altri per essere assolutamente normali. Spero sia chiaro cosa intendo!
Rinnovo i miei complimenti per le validissime argomentazioni, ma mi è sorta una domanda: il quiz potrebbe scoraggiare molte persone che, non sentendosi all'altezza, deciderebbero di non andare a votare, come e quanto influirebbe questo tipo di astensionismo?
Bella idea io approvo
Rinnovo i complimenti! Mai banale!! Per quello che riguarda il suffragio universale sono d'accordo, è una conquista dei nostri nonni e pertanto va gelosamente preservata. Con la proposta di un piccolo quiz all'interno della scheda si corre il rischio poi che la gente banalmente si metta a copiare le risposte da internet, ma è evidente che qualcosa debba pur essere fatto per curare il menefreghismo dilagante di una parte dell'elettorato.
Mi sembra una proposta più che valida👌
Sono stato presidente di seggio elettorale per due volte e ti assicuro che sarebbe impensabile per noi correggere i mini quiz allegati alle schede elettorali, a maggior ragione se tali mini quiz dovessero essere diversi tra loro per evitare altrimenti facili "la risposta alla prima è B" ecc. La tua idea è bellissima ma non attuabile senza la rivoluzione informatica del voto che hai accennato.
L'idea è assolutamente sensata, sennonché, temo, come ha già scritto qualcun altro nei commenti, un calo ulteriore nell'affluenza al voto: in particolare ho paura che imponendo un test, coloro che se ne fregano già adesso, votando a simpatia, smettano semplicemente di andare a votare, causando di fatto un suffragio non universale, anche se non volutamente. Te infatti supponi che la consapevolezza di quanto pesi il proprio voto sia un incentivo a informarsi, ma io temo che per molti disinformati risulti solo essere "troppo sbatti" doversi sottoporre ad un quiz. Ho il dubbio che possa condurre ad un'oligarchia inconsapevole, dove chi non è informato insista semplicemente nello scavarsi la fossa con le proprie mani.
In pratica trovo l'idea sana, non sono però sicuro che la nostra società sia in grado di "reggerla".
Bel video in ogni caso, interessante come sempre!
+marco murtinu Thanks! Come dicevo, a breve farò un video sul problema dell'affluenza :)
Francamente non credo che sentiremo la mancanza del voto di chi ritiene un quiz del genere una soluzione "troppo sbatti".
Il diritto al voto ha un grande valore; chi non lo percepisce come tale e si "scoccia" di esercitarlo, forse non lo merita poi tanto.
***** Difficile controbattere, perché sono d'accordo con te :) Però rimanendo nell'ottica del video, che è quello di salvare il suffragio universale pur modificandolo, l'astensionismo di una determinata fascia di elettori è un problema da considerare.
Assolutamente d'accordo con te riguardo alla soluzione. L'unico appunto: non è per niente facile informarsi. Nel 2018 ho votato M5S e stavo pensando anche di votare Lega non perché sono contro gli immigrati ma perché mi sembrava prioritario uscire dall'euro e stampare minibot. Diciamo che sono stato vittima della narrazione sovranista, tipo byoblu, un febbrone da cavallo da cui sono totalmente guarito. Adesso non saprei assolutamente chi votare ma questo è un'altro discorso.
Potrei anche essere d'accordo sulla ponderazione del voto, ma come potrebbe essere elaborato il pool di domande? o meglio, come potrebbero essere selezionati gli argomenti?
ottima idea
Riascoltavo questo video... E ripenso ad oggi.
Si potrebbe associare al voto un punteggio, come dici tu con delle domande. A questo punto ogni partito avrà una media e calcolando una media dei voti di tutto l'elettorato si può penalizzare i partiti con un punteggio che dista in negativo più di quanto è ragionevole pensare sia fisiologico, perchè appunto sarebbe un segnale di una campagna populista ( tipo come si fa in statistica con le distribuzioni di probabilità). Però è infattibile senza un voto digitale, in ogni caso non penso sia assurdo associare un profillo digitale ad ogni cittadino.
il discorso generale è condivisibile al 100% e l'idea è interessante, ma secondo me un pò utopica. Già ad andare a votare ci vanno in pochi, se poi gli dici che devono fare anche un test temo che l'affluenza al voto scenderebbe sotto il 25% oppure semplicemente il test lo farebbero l'1% di quelli che vanno a votare e quindi non cambierebbe nulla.
Tra l'altro questa idea, oltre a non essere mai proposta per evidenti motivi, verrebbe attaccata e strumentalizzata inevitabilmente da chi ne subirebbe i danni maggiori, ovvero i partiti più grandi e con più voti, che evidentemente sono quelli che sono più in grado di parlare al popolino.
Certo è che qualcosa si dovrebbe provare a cambiare perchè così come è concepito il sistema ha davvero poco senso, per i motivi che hai spiegato benissimo te.
+gasbarocco Il discorso relativo all'affluenza è interessante e credo che lo approfondirò in un prossimo video ;D
meglio pochi,ma buoni
Tempo fa anch'io ho letto qualcosa del tipo: "Con la democrazia anche il piu' stolto può votare per un puro interesse personale". Secondo me, non esiste un voto "CONSAPEVOLE" un voto "NOBILE" che migliori la comunità o la propria posizione sociale nel RISPETTO del prossimo e bla bla bla....purtroppo nel piu' cinico individualismo, ognuno vota semplicemente per tutelare o migliorare il suo STATUS, a tutti i costi. Il voto è semplicemete un "ringraziamento" alla persona/partito che in qualche modo ti ha aiutato, quasi nessuno è poi informato sul programma politico o sulla fedina penale del politico/benefattore di turno. La realtà è sotto gli occhi di tutti da decenni, politici impresentabili che prendono continuamente MILIONI di voti ed è evidente che hanno qualcosa da "offrire". E' pur vero che i tempi sono cambiati, oggi la politica ha poco da "offrire" e NON riesce a soddisfare la "richiesta"...per questo nascono i movimenti tipo M5S , movimenti di "protesta", di "rancore" o di "vendetta" dove ovviamente si dice : "adesso cambiamo tutto nel rispetto delle regole". Paradossalmente gli unici voti "puri", che indicano veramente un ideale, giusto o sbagliato, sono i partiti piu' estremisti che fanno della politica uno stile di vita, ma questo è tutto un altro discorso. Pensi che mettendo delle domandine pre-voto per selezionare l'elettorato si risolve il problema? E chi dice che il voto di "qualità" sia migliore del voto di "quantità" definito "populista"? Basterebbe mettere due semplici domandine tipo: 1) Chi è l'attuale Capo del Governo 2) Cosa si festeggia il 25 Aprile?... MILIONI di voti perderebbero il loro valore... ma chi dice che questo sia giusto? Il piu' "colto" fa gli interessi del paese o semplicemente il proprio, nella consapevolezza di aver votato un "impresentabile"? NON CREDO CHE BISOGNA AUMENTARE LA QUALITA' DELL' ELETTORATO, MA BISOGNA ASSOLUTAMENTE MIGLIORARE LA QUALITA' DEI RAPPRESENTANTI POLITICI. La stragrande maggioranza degli elettori rimarranno sempre e comunque CINICI INDIVIDUALISTI al 100%. Purtroppo c'è poco di NOBILE O FILOSOFICO nel voto e nella politica. Riguardo al Brexit ero certo che il popolo "maturo" inglese avrebbe votato LEAVE, anzi mi aspettavo un 70% contro un 30% REMAIN. Gli "adulti" che hanno maturità e esperienza di vita, gente che ha vissuto la "lady di ferro" Margaret Thatcher, gente che ha vissuto e combattuto la guerra della Falkland, gente che per una vita ha vissuto con il terrorismo dell'IRA, gente che LAVORA e ha LAVORATO duramente, ha capito il FLOP Euro. Dall'altra parte una massa di bimbiminkia pro-Euro che non ha mai fatto un cazzo nella vita, tranne quella di vivere nel magico sogno del "fankazzismo" tecnologico globale! (ogni riferimento è puramete casuale).E adesso vorrebbero ripetere cosa??? La Gran Bretagna che in Europa è stata sempre a "statuto speciale" a breve sarà piu' ricca e indipendente di prima.
soluzione efficace ... perfezionabile, sì. complimenti
Buona idea in teoria... Ma forse un po' troppo ottimista... Già me le immagino le mille polemiche sulle domande e le risposte dei quesiti, che verranno strumentalizzate bipartisan. E i pim, i pum, i pam, le madonne santissime. Già sento Giopizzi parlarci sopra. E poi niente, tutto annullato e da rifare. Evviva!
L'informazione va valorizzata a monte, non durante il voto. Con le tue premesse si creano a mio avviso problemi più gravi degli attuali. Ovvero la perdita di un principio di eguaglianza. Uno vale uno.
Ciao.
Di primo acchitto confesso che l'idea che hai proposto mi ha colpito. Però mi solleva anche diverse perplessità. Prima tra tutte: Se queste 10 domandine fosseroero, come proponi, molto banali, in che modo dovrebbero garantire una scelta più consapevole?
L'ignoranza non è solo nel non sapere nulla e, anzi, a mio avviso, è molto più pericolosa quando sai quel minimo indispensabile che ti induce a credere di essere consapevole della materia, inducedoti a non informarti più a fondo sulle implicazioni meno superificiali.
Un esempio banale: Io posso sapere che il reddito di cittadinanza (di cui sono assolutamente contro per come è stato fatto) prevede un tot di denaro da fornire alle persone senza lavoro ecc ecc. E cosi potrebbe apparirmi un'ottima idea. Vado alle urne e voto si. Poi però, avessi "Studiato" di più ed in modo più critico la materia, avrei forse capito che, il reddito, da solo, senza una sovrastruttura efficiente e capace di collocare le persone etc etc, è solo uno spreco di denaro publico che sarebbe piuttosto potuto essere dedicato a misure più strutturali (vedi cuneo fiscale, ecc).
Capisco che quello che tu proponi è solo un concetto e non una cosa definitiva, ma non vedo come possa essere attuato in modo realmente efficiente.
Quello che penso che manchi al popolo è il pensiero critico: il sapersi porre domande; domande che spingano ad approfondire la materia e, soprattutto, la volontà di porsi tali domande e studiare l'argomento. Volontà che spesso viene annichilita dalla pigrizia. È più comodo credere a belle parole senza doversi sbattere per capirne le implicazioni non dette....
... E secondo me, l'unica soluzione a questo è la scuola, che deve fornire un METODO di pensiero critico. Noi Italiani siamo delle eccellenze nell'alta formazione. In campi teorici siamo forti ed apprezzati in tutto il mondo (Parlo da Ingegnere e Fisico che vive all'estero da 4 anni), segno che non ci manca l'intelletto ma il metodo. Ciò che non ci manca è, purtroppo, la pigrizia.
Il problema del test a crocette, è che la legge che definisce questo test a crocette cambierebbe inevitabilmente ad ogni governo in modo da massimizzare il peso dei voti del proprio schieramento e a minimizzare il peso dei voti dell'opposizione, in ragione dei big data disponibili riguardo ai profili degli elettori. Una forza politica al governo con buoni dati a disposizione, resterebbe al potere 50 anni. Inoltre è un sistema che alimenta il sospetto di brogli nello scheiramento avversario, con maggiore rischio di disordini e sicura delegittimazione.
Il problema sta nel concentrasri troppo sul termine "democrazia", il nostro diritto deriva da quello latino e non da quello greco, dare più risalto alla parola "Repubblica" al posto di "Democrazia" sarebbe già un passo avanti per comprendere come funziona davvero una Repubblica democratica ideale. Il voto delle masse deve esserci poiché fa da deterrente all'insorgere di uno stato di polizia, ma il fulcro della repubblica non è il voto popolare, bensì la divisione dei poteri. La dittatura non giunge quando le masse non sono ascoltate, ma giunge quando i poteri esecutivo, legislativo e giuridico non sono più separati. L'attuale situazione di un esecutivo che fa le leggi è già campanello d'allarme di una repubblica disfunzionale.
Come dicevano su Boris "mai e poi mai svilire il ruolo del parlamonto!"
Per quanto riguarda il voto ignorante della massa, questo è accuratamente mitigato in caso di un forte apparato statale. Gli Usa ne sono un esempio, l'anti Trump si è rivelato essere lo stesso deep state americano che effettivamente scrive, interpreta ed esegue le volonta presidenziali. Egli ed ha omesso svariate volte le richieste assurde o contrarie all'interesse nazionale promosse da Trump. Inoltre uno stato basato sull'apparato è più stabile. Per cambiare Presidente serve una tornata elettorale, per cambiare Deep state servono 20 anni, quindi la mia ricetta è quella pro sistema americano ed anti sistema francese, di premier deboli, parlamenti forti, apparati statali fortissimi.
Ho ascoltato attentamente il tuo bel video ma trovo nel sistema da te proposto alcune gravi falle: CHI decide le domande da proporre? COME si garantisce che le domande non si diffondano a chi ancora non ha votato? ANCHE SE ci fosse un database enorme di domande CHI garantirebbe per la loro omogeneità a livello di difficoltà? ANCHE SE l'incentivo all'informarsi dovesse aumentare la fetta di "informati" CHI dovrebbe produrre e gestire ste benedette informazioni? Non credi che in un tale scenario il popolo diverrebbe ancora più facilmente manovrabile da chi detiene il controllo dell'informazione? (La "libera" informazione di internet la trovo ancora più risibile se si pensa alle miriadi di fake news e teorie del complotto annesse che semplicemente dilagano per il web). Infine CHI DICE che gli interessi della fetta di popolo più informata siano necessariamente più importanti degli interessi dell'intera comunità? PERCHè credi che gli interessi della fetta di popolo meno informata siano meno meritevoli di essere tutelati e rappresentati?
Io resto dell'idea che "ogni popolo ha il governo che merita" e che chi si vuole informare lo fa a prescindere da ogni tipo di incentivo.
Applausi
Non sono d'accordo...il problema di chi non è informato su ciò che è chiamato a decidere non è lui stesso una buona rappresentanza delle sue necessità. Informare la popolazione in questo senso non muta le sue necessità lasciando "meno rappresentata" la fetta disinformata, ma permette a chi era disinformato di rappresentarsi meglio, in modo più efficace e mirato. Il voto di un disinformato totale non è rappresentanza nemmeno di se stesso...è come pretendere che un bambino decida per se stesso, non è semplicemente in grado di farlo e se ne renderà solo conto da adulto, o in questo caso, da informato.
È la soluzione più intelligente che abbia mai sentito. Se è tua complimenti davvero. Io l'avevo pensata simile, nel senso che il peso l'avrei assegnato prima. Ma così è molto molto meglio. Lo assegni volta per volta così e sei ancora più giusto. Inoltre la valutazione così non è solo nel merito di conoscenze generiche di educazione civica ma nel merito proprio del terreno di scontro partitico fra i candidati e nel merito delle eventuali riforme portate dai candidati. 10 domandine sintetiche e generali... mi sembra perfetto. Ti appoggio in pieno
Ho sempre pensato che la democrazia come è adesso non abbia senso, ho visto cose aberranti nella mia vita, io la penso circa come te, paragonerei il voto alla patente, insomma pochi possono guidare e con richiami pure nel corso degli anni ma tutti possono votare, abbastanza anomalo direi.
La mia idea sarebbe di fare corsi totalmente opzionali con esami finali e richiami nel corso degli anni, aperti a tutti, severi e difficili su come funziona tutto l'apparato come si fanno le leggi, storia ecc....
Non credo che chi si becca 10 euro per votare a comando se li farebbe, ne mia nonna(riposi in pace) che ha votato per 30 anni quello che gli diceva mio padre.
Dal resto è davvero assurdo che ci siano mille storie per guidare l'auto perché magari imballi uno, ma se voti a caso e condizioni la vita di tutti va bene.
Totalmente d'accordo con te, il voto bisogna guadagnarselo con lo studio e la preparazione, non può e non deve essere concesso a tutti.
Intendi che chi fa i corsi opzionali può votare e chi non li fa no? Oppure che chi fa corsi opzionali ha il voto di vaolre più alto? Nel primo caso potrebbero esserci numerosi episodi di gente che non può votare proprio per il tempo, perché non tutti possono permettersi di avere il tempo di fare corsi approfondito con studio ed esami, nel secondo caso ci vorrebbe un modo per identificare chi ha fatto il corso da chi no nelle schede elettorali anonime e penso sarebbe un problema
Altro problema.
"Informato" non è sinonimo di "buono" o "altruista" (anche un nazista e un mafioso possdono essere informati): per quale motivo il paese dovrebbe essere affidato ai più informati, se ciò non è garanzia della loro virtù?
Guardo da un po' i tuoi (ti do del tu) video, e per quanto non sia d'accordo con alcune tue opinioni, ti ascolto volentieri perchè si vede che tutto ciò che dici è ragionato e non spari cazzate così tanto per. Dato che in uno dei tuoi video più recenti accennavi a questo sono andata a vederlo. Probabilmente non leggerai neanche il mio commento visto che arriva con quasi due anni di ritardo, ma questa volta non posso proprio essere d'accordo.
Intanto questa modalità ci permetterebbe di avere ancora meno controllo sul voto: non sapremmo mai quanto il nostro voto sia contato effettivamente, e renderebbe se possibile ancora più facili i brogli elettorali. Inoltre, chi redigerebbe le domande? è incredibilmente facile per qualcuno che vuole influenzare il peso dei voti immettere domande che diminuiscano il peso dei voti degli avversari. Esempio stupido: diciamo che si svolga un referendum per decidere se siano meglio i libri o i film di Harry Potter (l'avevo detto che era un esempio stupido). Se io che redigo le domande voglio che vincano i libri, mi basta fare domande che solo chi ha letto più volte i libri può ricordare. Mentre chi magari ha letto una sola volta i libri e ha visto più volte i film perchè gli sono piaciuti di più, pur essendo parimenti interessato ad harry potter, si troverà in difficoltà.
A questo bisogna aggiungere che il passaggio da "alcuni voti valgono meno degli altri" a "alcuni voti valgono zero" è molto più veloce di quanto si pensi, come ci può insegnare la fattoria degli animali.
Come ultimo punto, direi che sia un sistema difficilmente attuabile e si finirebbe per passare all'idea più praticabile e ancor meno democratica che qualcuno ha già proposto qui sotto: la patente di voto.
L'unico sistema per un voto più informato, a mio parere, sarebbe una migliore educazione scolastica: una maggiore attenzione non solo all'educazione civica, ma anche alla storia, alla geografia e al diritto. Certo questo sistema avrebbe bisogno di due cose: tempo e una classe politica a cui non faccia comodo un popolo ignorante.
Bella l'idea del voto pesato, ma obiettivamente, quanti politicanti vorrebbero realmente una base elettorale pensante e informata?
Hai detto che non te lo sei inventato tu questo "sistema", mi interesserebbe sapere chi lo ha ideato (ci avevo pensato anch'io, indipendentemente, e mi piacerebbe approfondire)
Sono in ritardo di diversi mesi, sei riuscita a trovare quello che cercavi te che hai cercato prima di me? Sai darmi un indicazione?
Idea FAN TA STI CA
c hai ragione
Secondo me basterebbe eliminare la seconda lingua straniera nelle scuole medie, religione ed educazione fisica e sostituire queste ore con economia, diritto e ore aggiuntive di storia. Bisognerebbe poi modificare gli istituti superiori professionali includendo più professioni simili nello stesso percorso (tipo parrucchiere ed estetista) in modo da arrivare a fine percorso in 5 anni come in tutti gli altri indirizzi anziché 3 cosicché il programma di economia e diritto sia uniforme sia per professionali che per licei e itis. Infine, mettere l'obbligo di frequenza fino ai 18 anni.
Complimenti per il video!
Il discorso é molto interessante. condivido alcuni punti di esso, ma la tua analisi la trovo difficile da applicare nello scenario Italiano:
una volta in Italia tutti andavano a votare in blocco per impedire la dittatura comunista, ma da quando scoppiò lo scandalo Tangentopoli e la crisi dei partiti,la gente si è distaccata profondamente dalla politica,e sulla base di questo come facciamo a ottenere un elettorato INFORMATO ?? (non parliamo poi dei MEDIA italiani che sono assolutamente inadeguati alla formazione di un elettorato consapevole).
Preferisco fermarmi qui che ci sarebbe da aprire un discorso di maggior ampiezza.
Fabrizio Lamanna La gente andava a votare per evitare la dittatura comunista? Qual è la fonte di questa tua affermazione?
Gli spogli durerebbero settimane e politicamente no riusciresti mai a farla passare. Però è l'idea meno folle sentita in giro
Interessantissima proposta ma se vogliamo un elettorato davvero partecipante perche' non lavoriamo per superare la democrazia rappresentativa a favore di una democrazia diretta e partecipativa compiuta dove a giudicare il valore del voto e' la semplice ma sostanziale partecipazione alla politica. Il test che proponi non garantirebbe la qualita' del voto perche' la complessita' di un soggetto votante va al di la della conoscenza elementare della "macchina" politica. Per esempio non sapere il significato di "sistema proporzionale o di "spread" non puo' costituire un limite al valore del voto se questo vuole dare un indicazione contro l'art 18 o la legge Fornero, argomenti che concretamente hanno danneggiato l esistenza dell'elettore
si tutto interessante e anche condivisibile, ma perché togliere le tette dal dibattito politico?
Vai, subito campagna su change.org!
Peccato però che il pagamento delle tasse e l'obbedienza alle leggi sarebbero uguali per tutti e non proporzionati al peso del voto: sarebbe giusto?
Potrei proporre la soluzione da un altro punto di vista: penso che sarebbero i 3 che non vogliono saltare il burrone a salvare il quarto che intenderebbe suicidarsi.
Togli il voto ai tanti e tienilo in mano a pochi e poi assisti alla guerra civile, nel momento in cui il popolo ti si rivolta contro in modo violento.
E se si facesse gestire lo stato a un robot?
antonovbane Magari in un futuro lontano accadrà, per ora non credo che sia possibile. Tuttavia non saprei dire se sia una decisione saggia o meno quella di affidare scelte politiche e sociali ad un computer
Ciao Wesa, ti condivido qui un video che ho fatto sul tema democrazia in cui indago le alternative che funzionano, mi chiedevo se conosci queste due metodologie: ua-cam.com/video/G_LdhfYaWjE/v-deo.html
Ottimo video davvero, bella analisi e proposta interessante, anche perché pensare a manovre che educhino tutti ad avere un senso di responsabilità ed interessamento maggiore è davvero difficilissimo.
+Pastillus Podcast ;)
L'idea è bella ma sfortunatamente incostituzionale, per la Costituzione il voto deve essere uguale per tutti...
Ed è giusto così, si sottovaluta troppo spesso la statura morale e culturale dei costituenti. Coloro che si informano (cosa vuol dire? Leggere repubblica?) o i "colti" spesso e volentieri sono distaccati dai veri problemi della povera gente. Quindi se vince il populismo significa che le diseguaglianze sono crescenti (il vero male). Le persone possono risultare ignoranti ma non sono stupidi, cioè se gli spieghi le cose vedi che capiscono e se votano il partito dei "giusti" significa forse che poi tanto giusti non sono. Saluti
concordo al 100% con te.
Ganzissimo questo metodo non ci avevo mai pensato... Ovviamente si tratterebbe di domande tecniche e non politiche, tipo un quiz a scelta su cosa è il mess, Insomma su argomenti oggettivi che riguardano il funzionamento di economia e istituzioni... Confesso che probabilmente non sarei esente da errori. Ma giusto il principio per cui chi dimostra maggiore informazione ha un maggior peso. Ganzo davvero benché ben utopico.
2:14 ma non è una cosa negativa il popolismo?
ma sai che è una bella idea? La democrazia si trasformerà in Sofiocrazia...bella bella idea! :D Soprattutto per le indubbie conseguenze e corollari che si avranno. bravo!
sono andato qui dopo il tuo video di oggi sul "menù" della politica italiana. Ancora bravo Wesa! ;) PS qual è il tuo contatto FB?
+Giuseppe Ardizzone Guarda i link in descrizione ;) (meglio se di un video più recente xD)
ok tutto.. ma l'anonimato?
fddaffadad fdsff non c’è nesso fra votante e voto, nell’idea proposta alla scheda con il voto lo scrutinatore trova allegata la scheda con le risposte e pesa il voto di conseguenza
mi sembra un volo pindarico, una soluzione abbastanza utopistica, anche se idealmente ha diversi pro (ma anche contro). il problema è sempre quello di voler rendere perfetta una struttura, in questo caso la democrazia, che perfetta non può essere e che avrà sempre buchi e carenze, come ne hanno anche comunismi/socialismi, dittature, anarchie. purtroppo io sono un disilluso e non trovo soluzioni alla filosofia politica del "meno peggio", che è senza dubbio terribile e un po' svilente se vogliamo a livello personale, ma su cui non riesco a trovare valide alternative quando mi relazione ad una società strutturata/globalizzata/mercificata come quella attuale.
Ho trovato questa idea di primo colpo molto interessante ma ragionando su varie implicazioni mi ha poi fatto uscire troppi dubbi (esempio: se uno è disposto a svendere il proprio voto, chi lo compra potrà fare in modo che queste dieci domandine a crocette le impari a memoria e quindi il suo voto depistato varrà comunque quanto il mio e il tuo, per fare un primo esempio concreto e pratico, per non parlare di implicazioni che vedo comunque stringenti e alla lunga allo stesso modo elitarie rispetto a quelledi escludere a priori over X anni, o under QIx). Credo che in ogni modo ci dovremo tenere il peso di una parte di società che non vuole o non ha le capacità di esprimere un voto con giudizio, e questo è semplicemente il lato scuro della medaglia democratica che come ogni cosa non può brillare da entrambi i lati. Se, per così dire, pensiamo che il "gioco-democrazia" valga la candela (come credo) allora questa democrazia è valida, e presa nel suo complesso (analizzata nel corso della storia) offre sempre più vantaggi che disagi. Senza contare che magari proprio il Brexit (preso come errore storico, suicidio economico o passo falso politico, quindi con le peggiori accezioni) in futuro servirà e sarà determinante amigliorare la società e il suo divenire (per dirla un po' alla lontana con Hegel)
Ben più importante, e ben prima, ci sono da cambiare i cardini su cui si basa la società oppure ogni tentativo è destinato a trascinarsi dietro altri e diversi problemi. In ogni caso come sempre ottimo video, leggerò il libro che hai citato.
Basta che ci siano 1000 domande potenziali e 10 random in ogni scheda.
Evergreen
Sai che sono mesi che ne parlo con colleghi ed amici di questa cosa....
IPOTIZZIAMO
- 9 domande (6 generiche su come funziona lo Stato, 3 specifiche su quello che si sta votando) + il voto
- Ogni domanda corretta vale 1
- Ogni domanda sbagliata vale 0
- Il voto espresso vale sempre 1
Esempio alle politiche:
DOMANDA 1) il voto che sta esprimendo, serve ad eleggere:
A: il Presidente della Repubblica
B: un rappresentante del Parlamento
C: il Presidente del Consiglio
DOMANDA 2) Secondo l'Art.1 della Costituzione Italiana, l'Italia è:
A: una Democrazia fondata sul Lavoro
B: una Nazione Europea fondata sul Lavoro
C: una Repubblica fondata sul Lavoro
VALUTAZIONE
con 9 domande corrette + il voto = valore del voto 10!
con 4 domande corrette + il voto = valore del voto 5!
con 0 domande corrette + il voto = valore del voto 1!
@@AstralArtz a cosa?
Ma non è che confondi populismo con demagogia?
"Il populismo (dall'inglese populism, traduzione del russo народничество narodničestvo) è un atteggiamento culturale e politico che esalta il popolo, sulla base di principi e programmi ispirati al socialismo"
it.wikipedia.org/wiki/Populismo
Demagogia è un termine di origine greca (composto di demos, "popolo", e aghein, "trascinare") che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici o per raggiungimento/conservazione del potere.
it.wikipedia.org/wiki/Demagogia
+Gianni Amendola Hai ragione, ma oramai populismo è usato raramente nella sua accezione originaria, bensì in una più ampia che richiama la demagogia (vedi il punto 2 di questo link: www.treccani.it/vocabolario/populismo/ ). L'uso detta il significato.
Sì, mi pare di capire che è usato anche come sinonimo di demagogia. Che dire... Non avermene ma personalmente ritengo il termine ambiguo, poichè puo' avere almeno due significati . Comunque a parte questo particolare, per tutto il resto, penso di condividere quanto hai espresso nel video.
+Gianni Amendola Grazie ;D
Ripeto le tue stesse idee da anni.
"Allora dovrebbero votare solo i colti, dovrebbero votare solo quelli col QI superiore a tot?"
Sì.
No perfavore, altrimenti si inizia così e si finisce a condividere meme del superuovo o di aboliamo il suffragio universale
Non è realizzabile, chi conta ora non la vuole realizzare... e non sono nemmeno sicuro che sia giusto.
Vuoi una soluzione semplice ed applicabile, quando ti accorgi di essere il quarto che non vuole buttarsi nel burrone?
Lasci che il gruppetto si butti nel burrone e vai assieme un gruppetto che prende la direzione del granaio.
Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, DI CONDIZIONI PERSONALI E SOCIALI
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
che squallore
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