Buongiorno Sergio, io figlia, di fumatori accaniti fino alla morte(letteralmente), non ho mai provato attrazione per il fumo nonostante la mia tendenza alla depressione(poi anche realizzata) viste le giuste cause che hai indicato(autostima non rilevata e turbolenze familiari). Mi sa che il mio sfuggire al fumo è stato un atto di ribellione, un'identificazione per opposizione(e menomale che almeno qualcosa è andato per il verso giusto🤣🤣🤣). Grazie come sempre per le tue pillole non solo di comunicazione ma anche di riflessione su noi stessi❤
Cara Flavia, grazie per la condivisione di cose così personali! Sono felice per il fatto che nonostante i presupposti tu non sia entrata nel tunnel! Felice fine settimana!
Ciao Rachele, penso che uno psicologo potrebbe darti una risposta sicuramente più scientifica. Per me l'istinto di sopravvivenza e la tendenza all'auto-distruzione sono come due forze che si scontrano all'interno di noi. È come se ci fosse una battaglia tra il desiderio innato di proteggerci e la sensazione travolgente di voler fare del male a noi stessi. L'istinto di sopravvivenza è ciò che ci tiene in vita. È come una voce interna che ci spinge a cercare cibo quando abbiamo fame, a cercare riparo quando si avvicina una tempesta e a stare lontani dai pericoli evidenti. È il nostro istinto primordiale che ci tiene saldi sulla strada della vita, cercando di preservare il nostro benessere e la nostra sicurezza, ma che inoltre ci spinge a riprodurci per garantire la continuazione dei nostri geni. Tutto questo lavorio, che io sappia, nasce e si esprime nel cervello rettiliano, il più primitivo del nostro encefalo. Ma poi c'è questa tendenza all'auto-distruzione, una sorta di oscurità che può prendere il sopravvento. È come se ci fosse una voce distorta nella nostra testa che ci spinge verso comportamenti autodistruttivi. Può essere una lotta interna, spesso invisibile agli occhi degli altri. È come se ci sentissimo intrappolati in un vortice di dolore, disperazione e perdita di speranza. Forse è una distorsione dell'istinto di sopravvivenza, una sorta di errore di connessione tra il sistema limbico (preposto alle emozioni) e il cervello rettiliano. Ci convinciamo che la soluzione ai nostri problemi sia autolesionarsi, abusare di sostanze o, in alcuni casi estremi, anche il pensiero del suicidio. È come se la nostra mente fosse accecata da questa nebbia oscura che ci impedisce di vedere alternative e speranza. Tuttavia, è fondamentale comprendere che la tendenza all'auto-distruzione non fa parte della nostra natura intrinseca. È piuttosto il risultato di una profonda sofferenza e di una mancanza di risorse per affrontarla in modo sano. Possiamo trovare una via d'uscita da questo ciclo distruttivo attraverso il sostegno professionale, come la consulenza o la terapia. Questo aiuto può aiutarci a superare la disperazione, a ricostruire la speranza e a riscoprire il valore della nostra vita.
Grazie Rachele, mi fa molto piacere che trovi questo canale utile. Puoi darmi del TU le prossime volte? Mi aiuta a sentirmi meno vecchio, grazie in anticipo!
Ciao Sergio! Adesso basta sgamare!!E' vero davanti ad un piatto di pasta scelgo una sigaretta anzi nn so quante purtroppo nn ho autostima e sn depressa . Ho iniziato perche' avevo sentito dire che faceva dimagrire perche' ero tondetta,ma oltre alla depressione per me e' un "contatto" che cerco ancora oggi che sn cosi"👵..nn esageriamo.. cosi'🤦♀️...ti abbraccio.
Ciao Sergio... Da figlio di fumatore incallito che ha visto suo padre tossire tutta la vita, credo di aver in principio rinnegato la sigaretta per questo motivo. Altro motivo che credo mi abbia portato a rinnegarla è stata la necessità di "distinguermi" da lui in tutto e per tutto in una sorta di complesso Edipo. Dovevo essere migliore di mio papà, ucciderlo così, e trovare identità nell'essere differente Ho conosciuto però poi in fumo, tardissimo e francamente...non mi ha dato nulla. Evidentemente geneticamente non sono sensibile alla nicotina, nonostante purtroppo io abbia capito di aver familiarità con le "dipendenze" e un cervello recettivo da questo punto di vista. La cosa che purtroppo mi fa pensare è l'aumento dei fumatori giovanissimi: frutto della genetica o... dell'incapacità di saper canalizzare le forti energie emotive derivanti dall'esplosione ormonale dell'età adolescenziale?
Grazie. Ora ho capito perché quando ho tentato di smettere di fumare, dopo una settimana sono caduta in depressione. Però , dopo aver lanciato la pietra, non è corretto fermarsi. Dimmi come posso (se posso) raggiungere l obiettivo (smettere) senza "togliermi la vita ". Faccia un altro video. Grazie
Buongiorno Federica, purtroppo non ho alcuna ricetta infallibile per aiutarti a smettere di fumare: ne esistono molte ma ognuno ha la sua dimensione emotiva e la tua tipologia di dipendenza dal fumo, per cui la riuscita dipende da una serie di fattori. So che molte persone hanno smesso semplicemente leggendo il famosissimo libro SMETTERE DI FUMARE E' FACILE SE SAI COME FARLO, mentre lo stesso libro da altri è stato abbandonato dopo alcune pagine. So che per alcuni funziona molto bene l'ipnosi, per altri no. Che io sappia il modo più tipico per smettere è una paura derivata da un malessere fisico o da una patologia, che può essere una grave influenza o, semplicemente, l'avvertimento di un medico ritenuto molto affidabile e con un grande potenziale su di noi. Ho visto persone smettere di fumare spinte dall'amore per il figlio appena concepito, dal desiderio di rimanere presenti il più a lungo possibile nella sua vita, ma ho visto anche molte madri fumare in gravidanza e padri farlo vicino alla culla. In buona sostanza ognuno dovrebbe trovare il suo modo ma, purtroppo, come ho detto nel video, sembra che la cosa più frequente sia smettere, anche per mesi o anni, per poi ricaderci dentro. Pochi sono i soggetti con una tale forza di volontà da riuscire in questa impresa. Ti confesso che sono un tabagista, che ho smesso almeno 30 volte anche con buoni successi tempistici, ma ci sono sempre ricaduto, nonostante tutte le conoscenze che ho sull'emotività: sono il classico calzolaio che va in giro con le scarpe rotte. Ti auguro di farcela, con tutto il cuore.
Vorrei smettere di fumare ma dovrei avere il tempo impegnato. Salvino aiutami. Grazie per il tuo messaggio su facebook. (Quello sulla chiusura dei porti)
Buongiorno Sergio, io figlia, di fumatori accaniti fino alla morte(letteralmente), non ho mai provato attrazione per il fumo nonostante la mia tendenza alla depressione(poi anche realizzata) viste le giuste cause che hai indicato(autostima non rilevata e turbolenze familiari). Mi sa che il mio sfuggire al fumo è stato un atto di ribellione, un'identificazione per opposizione(e menomale che almeno qualcosa è andato per il verso giusto🤣🤣🤣). Grazie come sempre per le tue pillole non solo di comunicazione ma anche di riflessione su noi stessi❤
Cara Flavia, grazie per la condivisione di cose così personali! Sono felice per il fatto che nonostante i presupposti tu non sia entrata nel tunnel! Felice fine settimana!
@@SergioOmassi anche a te😉
Grazie per il contenuto molto interessante, avrei una domanda sul come si relazionano l'istinto di sopravvivenza e la tendenza all'auto distruzione?
Ciao Rachele, penso che uno psicologo potrebbe darti una risposta sicuramente più scientifica.
Per me l'istinto di sopravvivenza e la tendenza all'auto-distruzione sono come due forze che si scontrano all'interno di noi. È come se ci fosse una battaglia tra il desiderio innato di proteggerci e la sensazione travolgente di voler fare del male a noi stessi.
L'istinto di sopravvivenza è ciò che ci tiene in vita. È come una voce interna che ci spinge a cercare cibo quando abbiamo fame, a cercare riparo quando si avvicina una tempesta e a stare lontani dai pericoli evidenti. È il nostro istinto primordiale che ci tiene saldi sulla strada della vita, cercando di preservare il nostro benessere e la nostra sicurezza, ma che inoltre ci spinge a riprodurci per garantire la continuazione dei nostri geni. Tutto questo lavorio, che io sappia, nasce e si esprime nel cervello rettiliano, il più primitivo del nostro encefalo.
Ma poi c'è questa tendenza all'auto-distruzione, una sorta di oscurità che può prendere il sopravvento. È come se ci fosse una voce distorta nella nostra testa che ci spinge verso comportamenti autodistruttivi. Può essere una lotta interna, spesso invisibile agli occhi degli altri. È come se ci sentissimo intrappolati in un vortice di dolore, disperazione e perdita di speranza.
Forse è una distorsione dell'istinto di sopravvivenza, una sorta di errore di connessione tra il sistema limbico (preposto alle emozioni) e il cervello rettiliano. Ci convinciamo che la soluzione ai nostri problemi sia autolesionarsi, abusare di sostanze o, in alcuni casi estremi, anche il pensiero del suicidio. È come se la nostra mente fosse accecata da questa nebbia oscura che ci impedisce di vedere alternative e speranza.
Tuttavia, è fondamentale comprendere che la tendenza all'auto-distruzione non fa parte della nostra natura intrinseca. È piuttosto il risultato di una profonda sofferenza e di una mancanza di risorse per affrontarla in modo sano. Possiamo trovare una via d'uscita da questo ciclo distruttivo attraverso il sostegno professionale, come la consulenza o la terapia. Questo aiuto può aiutarci a superare la disperazione, a ricostruire la speranza e a riscoprire il valore della nostra vita.
@@SergioOmassi Grazie mille, bellissima risposta. La seguo sempre molto volentieri
Grazie Rachele, mi fa molto piacere che trovi questo canale utile. Puoi darmi del TU le prossime volte? Mi aiuta a sentirmi meno vecchio, grazie in anticipo!
@@SergioOmassi grazie ho apprezzato molto la sua risposta in un momento delicato della mia vita
Ciao Sergio! Adesso basta sgamare!!E' vero davanti ad un piatto di pasta scelgo una sigaretta anzi nn so quante purtroppo nn ho autostima e sn depressa . Ho iniziato perche' avevo sentito dire che faceva dimagrire perche' ero tondetta,ma oltre alla depressione per me e' un "contatto" che cerco ancora oggi che sn cosi"👵..nn esageriamo.. cosi'🤦♀️...ti abbraccio.
Ciao Sergio...
Da figlio di fumatore incallito che ha visto suo padre tossire tutta la vita, credo di aver in principio rinnegato la sigaretta per questo motivo.
Altro motivo che credo mi abbia portato a rinnegarla è stata la necessità di "distinguermi" da lui in tutto e per tutto in una sorta di complesso Edipo. Dovevo essere migliore di mio papà, ucciderlo così, e trovare identità nell'essere differente
Ho conosciuto però poi in fumo, tardissimo e francamente...non mi ha dato nulla. Evidentemente geneticamente non sono sensibile alla nicotina, nonostante purtroppo io abbia capito di aver familiarità con le "dipendenze" e un cervello recettivo da questo punto di vista. La cosa che purtroppo mi fa pensare è l'aumento dei fumatori giovanissimi: frutto della genetica o... dell'incapacità di saper canalizzare le forti energie emotive derivanti dall'esplosione ormonale dell'età adolescenziale?
Credo che tra i giovani, oltre che una predisposizione generica, ci sia un grave processo di imitazione come dice la dott.ssa Harris.
Grazie. Ora ho capito perché quando ho tentato di smettere di fumare, dopo una settimana sono caduta in depressione. Però , dopo aver lanciato la pietra, non è corretto fermarsi. Dimmi come posso (se posso) raggiungere l obiettivo (smettere) senza "togliermi la vita ". Faccia un altro video. Grazie
Buongiorno Federica,
purtroppo non ho alcuna ricetta infallibile per aiutarti a smettere di fumare: ne esistono molte ma ognuno ha la sua dimensione emotiva e la tua tipologia di dipendenza dal fumo, per cui la riuscita dipende da una serie di fattori.
So che molte persone hanno smesso semplicemente leggendo il famosissimo libro SMETTERE DI FUMARE E' FACILE SE SAI COME FARLO, mentre lo stesso libro da altri è stato abbandonato dopo alcune pagine.
So che per alcuni funziona molto bene l'ipnosi, per altri no.
Che io sappia il modo più tipico per smettere è una paura derivata da un malessere fisico o da una patologia, che può essere una grave influenza o, semplicemente, l'avvertimento di un medico ritenuto molto affidabile e con un grande potenziale su di noi.
Ho visto persone smettere di fumare spinte dall'amore per il figlio appena concepito, dal desiderio di rimanere presenti il più a lungo possibile nella sua vita, ma ho visto anche molte madri fumare in gravidanza e padri farlo vicino alla culla.
In buona sostanza ognuno dovrebbe trovare il suo modo ma, purtroppo, come ho detto nel video, sembra che la cosa più frequente sia smettere, anche per mesi o anni, per poi ricaderci dentro.
Pochi sono i soggetti con una tale forza di volontà da riuscire in questa impresa.
Ti confesso che sono un tabagista, che ho smesso almeno 30 volte anche con buoni successi tempistici, ma ci sono sempre ricaduto, nonostante tutte le conoscenze che ho sull'emotività: sono il classico calzolaio che va in giro con le scarpe rotte.
Ti auguro di farcela, con tutto il cuore.
@@SergioOmassi questa volta aver compagno al duol non scema la pena...
❤🙏🤗
Salvino aiutami
Vorrei smettere di fumare ma dovrei avere il tempo impegnato. Salvino aiutami. Grazie per il tuo messaggio su facebook. (Quello sulla chiusura dei porti)
Io fumavo per noia , e tuttora ci combatto contro la noia, ma non cadrò più sotto la schiavitù della sigaretta , MAI PIÙ
Ottimo Dario!