La mia carriera scolastica è stata costellata da pessimi insegnanti, per i quali mi sono sempre chiesto come avessero potuto accedere alla professione. Finita l'università e avvicinatomi ai concorsi pubblici ho capito.
Già. Oltre a questo non esistono valutazioni in itinere quindi una volta entrato l'insegnante rimane lì a vita, anche se non ha più voglia di far niente.
Quando mi sono iscritto a Lettere il mio sogno era quello di insegnare. Poi mano a mano che mi sono reso conto di queste assurdità, mi sono messo l'anima in pace e ho cambiato carriera. Ora lavoro felicemente come linguista computazionale e ringrazio il mio animo disilluso dell'epoca, perché vedo la vita grama che fanno i miei compagni di corso, tra precariato e concorsi scandalosi come questo. Sono tutti depressi, chissà come mai. Il problema è che già in molte facoltà umanistiche il nozionismo la fa da padrone. Credo che non mi dimenticherò mai di essere stato bocciato per non aver saputo il numero esatto delle pagine dello Zibaldone (ho detto "oltre 4500" e il professore è andato su tutte le furie e mi ha cacciato). E mi è dispiaciuto soprattutto perché nello studiare Leopardi io me ne ero innamorato, ma davvero. Leggevo e rileggevo le Operette morali, quasi parola per parola, e qualsiasi monografia sul suo pensiero mi capitasse per mano, mi ponevo i suoi stessi interrogativi, riflettevo sulle sue risposte e meditavo sull'esistenza umana. Lo studio di Leopardi si era intrecciato ai dilemmi esistenziali che stavo vivendo, al mio nichilismo giovanile, alla mia necessità di risposte. Ero davvero felice di aver incontrato Leopardi, di averlo compreso, di averlo fatto mio... ma tutto questo non ha avuto nemmeno modo di esplicarsi durante l'esame. L'idea di memorizzare il numero esatto di pagine dello Zibaldone non mi era neanche passata per la testa, ci avrei messo mezzo secondo e avrei preso 30 e lode. E questo purtroppo è stato l'andazzo della maggior parte degli esami. In tutti è tre gli esami di Letteratura Italiana ci è stato detto letteralmente "prendete i libri delle superiori e studiateli per conto vostro" perché a lezione si sarebbe trattata solo la parte monografica. Il voto all'esame era dato dalle interrogazioni dell'assistente, una sorta di plotone di esecuzione di puro nozionismo sulla parte generale. Poi se sopravvivevi andavi davanti al professore, e magari avevi modo intraprendere discussioni interessanti, ma a quel punto i giochi erano fatti. In questo modo gli studenti che hanno davvero a cuore la materia vengono penalizzati rispetto a quelli a cui interessa prendere un bel voto e che quindi imparano tutto a memoria, dai libri delle superiori per giunta. Io mi sono sempre rifiutato di imparare a memoria oltre un certo limite, pagandone le conseguenze, ma l'ho comunque dovuto fare per passare gli esami. Il risultato è che ora di quelle date e di quei nomi non me ne ricordo neanche uno. In compenso, in un certo senso, i romanzi e le poesie che ho letto le porterò sempre dentro di me, perché nel leggerli ho capito cose, sono cambiato e sono cresciuto. Se mi guardo indietro, ho i brividi a pensare alla mia facoltà. Per metà composta da vecchi baroni classisti e da arrivisti che studiano a memoria solo quello che il professore di turno vuole sentirsi dire, che si laureano senza aver mai letto un'opera e che saranno gli insegnanti del domani. E per metà un agglomerato di professori e studenti ideologizzati all'inverosimile convinti di vivere ancora negli anni '70, per i quali la lotta al patriarcato è più importante che non finire fuori corso o essere obiettivi nell'insegnamento. Devo dire che tra tutti i professori, quelli di linguistica sono stati gli unici esenti da queste dinamiche, e forse anche per questo ho potuto apprezzarla come materia e l'ho scelta come specialistica. Fine dello sproloquio.
Hai descritto, purtroppo perfettamente, la facoltà di lettere, almeno per quella che è stata la mia esperienza e quella di molti altri, avevo bisogno di leggere il tuo "sproloquio", grazie
Ti giuro che queste parole mi fanno malissimo. È vilipendio puro, lo ripeto, vilipendio all'amore che nutriamo verso queste materie considerate inutili e per radical chic. Mi fa imbestialire che vengano insegnate in questo modo.
Mamma mia… oltre a tutto questo, non mi spiego (ma forse un po’ sì) come in facoltà come lettere, psicologia e filosofia l’ideologizzazione sia così presente rispetto ad altre. Noto, anche dall’esperienza di una mia amica, che gli studenti ci arrivano già ideologizzati al primo anno. La mia amica a filosofia, poiché segue e difende certe persone o perché ha certe opinioni, viene attaccata e bullizzata dagli altri: lo stesso ambiente che c’è online di non apertura ad altre opinioni ed al dibattito c’è anche offline. Come era nella tua facoltà?
@@lucap3667 non era così quando mi sono laureata io. C'era attivismo, ma serio, c'era dialogo, poi certo c'erano anche le battaglie (più che altro contro i ciellini, che tutt'ora considero una piaga sociale). Non esisteva insomma ancora l'ideologia woke, almeno non in Italia.
Mia madre insegna alle medie, sono anni che i presidi tartassano i professori dicendo che la scuola deve trasformarsi da "scuola delle conoscenze" in "scuola delle competenze", in cui un alunno che sa fare vale più di un alunno che sa e basta. Non sono pienamente d'accordo con questa visione, un minimo di conoscenza nozionistica non fa male, ma apprezzo molto il concetto alla base di questa visione: la conoscenza mnemonica fine a se stessa non andrebbe mai premiata. Eppure, per diventare insegnanti, ci si deve paradossalmente trasformare in macchine sputa-nozioni. Avendo fatto Lettere Classiche, conosco tantissime persone, cari amici o semplici ex colleghi, che hanno tentato il concorso ordinario e molti di quelli che sono riusciti a passare il test a crocette sono persone poco intelligenti ma studiose, erudite o forse particolarmente fortunate, mentre tanti di quelli che non ce l'hanno fatta sono brillanti, pieni di passione e amati dagli alunni delle scuole in cui lavorano a tempo determinato, ma hanno avuto sfortuna nell'azzeccare la risposta giusta nell'edizione scolastica del Chi vuol'essere milionario. Ho sempre creduto che il professore debba farlo chi davvero ne ha vocazione e capacità, perché se è vero che un cattivo medico ammazza una persona sbagliando a curarla, un cattivo insegnante distrugge generazioni intere educandole male, e sentire e vedere quello che è successo con i concorsi ordinari mi ha amareggiata più di quanto già fossi. Una brutta, bruttissima storia e l'ennesima sconfitta per noi tutti come società, non solo per i futuri insegnanti.
Io lavoro come programmatore (software gestionali, nulla di particolarmente accattivante). Voi non avete idea del tempo che spreco, ogni volta che ho a che fare con procedure legate alla pubblica amministrazione, a causa di documentazione insufficiente o sbagliata, totale assenza di test "dall'altro lato", errori vari, impossibilità di segnalare anomalie, modifiche in corso d'opera, variazioni improvvise e/o all'ultimo momento, ecc. A occhio e croce la situazione è la stessa: chi scrive i programmi per la PA non ha mai visto un'azienda e si basa sulla pura normativa (scritta anche quella da chi non ha mai visto un ufficio o un capannone), chi prepara questi test non ha la più pallida idea di cosa sia un'aula e probabilmente segue criteri indicati in qualche regio decreto, "si è sempre fatto così ed è sempre andato bene". A loro il bonus produttività, a noi le bestemmie.
Anni fa, mentre appena stavo iniziando la triennale in filosofia, vedevo nella docenza un possibile strada. Oggi che sono in magistrale e sempre più vicino alla fine, la mia visione o idea generale di quel mondo o possibilità inizia a convincermi meno sia per il potente esame di stato per l'abilitazione sia per le poche soddisfazioni (almeno così sembra) che se ne conseguono a diversi livelli (stipendio, opinione generale degli studenti sulla materia insegnata, ecc.).
Non ne sapevo niente; purtroppo è l'ennesima delusione nel sistema scolastico. Ti ringrazio, come sempre, per la tua incrollabile tenacia nel pungolare la mediocrità e per la passione che trasmetti.
Siccome è un reframe che si ripete ad ogni tipo di concorso, se vogliamo escludere complottismi (del tipo: fanno così per favorire i raccomandati che conoscono già le risposte giuste) se ne deduce soltanto che chi redige i test ha la stupida convinzione che ciò che lui stesso sa sia emblematico di una ottima preparazione, senza prendere in esame né la montagna di cose che non sa, né l'inutilità di moltissime delle cose che sa.
I concorsi sono stati sempre gestiti in modo iniquo. Io fui promossa allo scritto (abilitazione italiano scuola superiore) e bocciata all'orale con una sola domanda su Pascoli e il simbolismo di "Lavandare" e ancora oggi mi è ignoto quanto pretendevano di sapere Interrogazione neanche da esame di Maturità. Tra l'altro senza avere persone che ascoltassero l'esame che è discutibile dal punto di vista della legalità della prova. Sarebbe ora che le prove fossero formulate da "Insegnanti" invece che da burocrati di mezza tacca. Con lo stesso concetto mi riferisco anche alle prove INVALSI grande baraccone sensa senso
Ho diversi amici nel mondo della scuola, tutti ma proprio tutti sono scappati con la quota 100, il resto sta facendo il conto alla rovescia e chi ci è entrato da poco è completamente disgustato. Che quadro triste, istruzione, giustizia, sanità sono i cardini di una società civile e progredita, stiamo facendo acqua da tutte le parti. Ci vuole il coraggio di ribellarsi, è giusto e possibile.
Intanto auguri per i 7000 iscritti appena raggiunti :) Spero che queste mobilitazioni e ricorsi approdino a soluzioni pratiche e a una rivisitazione in toto delle modalità di esame. L'istruzione è il pilastro della società. Docenti preparati e che amano la materia devono essere premiati e non filtrati come il crivello di Eratostene con domande astruse.
La questione che più mi meraviglia è che nessuno si scandalizza, a parte poche eccezioni, di fronte al fatto che la maggior parte degli aspiranti docenti non è stata giudicata abbastanza competente per un concorso per insegnare, ma sufficientemente per fare il docente precario fino a questo punto. Questo “concorso” ha dato quest’immagine (falsa, ovviamente) che ci sono stati fino ad ora docenti incapaci di insegnare da una parte e dall’altra laureati (spesso col massimo dei voti) che possono prendersi la laurea e, insomma, usarla come carta igienica. Ovviamente questo in aggiunta a quello che hai già detto giustamente tu. Non insegno, ancora studio, ma è raccapricciante che il problema sia sempre lo stesso: l’incapacità di ragionare sulla didassi in Italia e di ridursi sempre al nozionismo per valutare le conoscenze e le competenze di chicchessia, in tal caso degli insegnanti. E questo, del resto, è solo l’esempio dei tanti paradossi del mondo della scuola che riguardano anche altri ambiti ( del tipo, a scuola la divina commedia, per programma ministeriale, va fatta per almeno 10 canti delle tre cantiche, salvo poi rendersi conto all’università che è impossibile anche lì visto che ci vuole del tempo per farla bene. Oppure ancora: in quinta liceo va fatto il novecento, senza rendersi conto che la maggior parte degli esami di letteratura Italia ( 12 cfu ) arrivano massimo al decadentismo e che non a tutti è richiesto quello di letteratura italiana contemporanea. Io spero che sia un momento di riflessione per ripensare veramente il mondo della scuola in maniera sensata, non come continuo detrimento di un qualcosa che andava bene 1 secolo fa, forse e nemmeno per tutti.
Senza tenere in conto, per riferirmi al caso specifico, che si presuppone, avendo fatto l’università e linguistica italiana, che ciascuno abbia appresso che l’analisi logica strutturalista della frase pone dei problemi evidenti, quindi farti delle domande chiuse per chiederti il complemento di Gesù cristo non ha il minimo senso
Questo video cade a fagiolo. Lunedi toccherà a me affrontare la prova. Che dire, è abbastanza frustrante dover constatare quali siano i criteri in base ai quali si decide se mi conquisterò il posto che tanto desidero. Ma l'unica cosa che dipende da me è la mia preparazione, quindi continuerò a fare la mia parte.
Concorso per Flauto al Liceo: una marea di domande con più di una risposta plausibile, altre soggettive come ad esempio “quale tra i 13 concerti di Devienne è il meno impegnativo?” 🤡 altre alla stregua delle curiosità e degli aneddoti.
Finalmente sono riuscita a guardare questo video! Quando ho visto i post del Prof. Arcangeli in merito a queste domande bizzarre (definiamole così) e soprattutto le risposte corrette (?), sono rimasta a dir poco basita. Non trovo altre parole se non "imbarazzante". Parlerò anche di questo la prossima volta che qualcuno mi chiederà come mai non ho mai pensato di entrare nel mondo della scuola 😅
Ho fatto i concorsi, sia a 22 che a 11,li ho entrambi passati ma la sensazione è di umiliazione e svilimento. Ho studiato come un'ossessa cose che non chiederei mai ai miei alunni. Io so il latino e ho 5 anni di esperienza di insegnamento, ma lo ha passato chi ha zero esperienza e il latino non lo sa... Ho sinceramente paura per il futuro della scuola.
Ci sono molti che conseguono la laurea in lettere e non sanno il latino. Purtroppo, per uno strano destino, hanno la possibilità di trovarsi ad insegnare in un liceo latino e dimostrare la propria ignoranza.
Ciao, sono molto giovane ma ho una piccola esperienza di insegnamento ai ragazzi delle medie. Insegno una cosa che può essere chiamata "avvicinamento alla robotica e programmazione". L'insegnamento é 20% nozioni e 80% comunicazione, empatia, ascolto. Sapere qualcosa non vuol dire essere capace a comunicarla, sono due cose completamente diverse. Fare una selezione degli insegnanti sulla base di un test del genere è follia, semplicemente non c'è una corrispondenza tra dare la giusta risposta e insegnare in maniera efficace. Si può dire che é un test fatto per scremare a caso? Si. Grazie di questa condivisione
Correggerei le percentuali ridistribuendole in modo più equo, aggiungendo anche competenza nell'insegnamento, che è collegata all'empatia ma non è automatico che sia inclusa in quest'ultima. Insomma un insegnante può essere empatico e ascoltare i ragazzi ma non essere in grado di spiegare!
Non mi sorprende ormai più nulla. Io ho passato la roulette russa dell'ordinario per Storia e Filosofia di quest'anno con domande alcune veramente balzane e impostate in modo osceno. Ma non è che con la formula della domanda aperta vada meglio: ricordo che allo straordinario 2016 per Storia e Filosofia chiesero in 6 righe la storia dell'Islam dal VII al XX secolo. Perfino Galli della Loggia intervenne per rimarcare l'idiozia di una tale richiesta. Sono giunto alla conclusione che a questo punto non conta più tanto chi mettono a fare il Ministro. Il vero repulisti da fare è dentro il ministero: masnade di gente che non sa nemmeno com'è fatta una scuola che pontifica in maniera del tutto irrazionale su test, metodologie etc... Con grave danno sia di chi cerca di insegnare, sia di chi cerca di imparare.
Chi ha compilato il test per il concorso evidentemente è stato selezionato a sua volta tramite un concorso simile xD La cosa triste è che gli insegnanti così selezionati useranno lo stesso metodo di giudizio con gli studenti, che studieranno a memoria al solo scopo di passare un test.
Per fugare ogni dubbio, nemmeno nelle materie scientifiche l'esame a crocette ha particolarmente senso. Ma anche ci possono essere test scritti decentemente e test scritti coi piedi.
Senz'altro, diciamo che in certi contesti il test a crocette ha senso (solo se fatto bene, comunque, come hai detto tu): questo non è uno di quei contesti.
Nelle materie scientifiche ha assolutamente senso. Il test è uguale per tutti, il metro di valutazione è lo stesso per tutti (giusto o sbagliato), senza bias di interpretazione, errori di valutazione da parte della commissione e via dicendo
Grazie per questo bel video. Uno dei miei sbocchi professionali sarebbe stato quello dell'insegnamento, ma stare anni a cercare di superare concorsi assurdi e guadagnare crediti seguendo corsi formativi che non c'entrano niente col mio percorso mi ha fatto cambiar strada, anche se un po' a malincuore. C'è chi supera i propri dubbi e prosegue con tenacia e chi - come me - lascia perdere.
C'era una volta un concorso per insegnante di lettere presso il consolato in Libia, la ragazza che ha vinto ha dovuto fare traduzioni dal greco al latino e dal latino al greco ... Poi si è trovata ad insegnare le basi della lingua, livello prima elementare (a di ape, d di dado ecc. ecc.) ....
Sono convinto che quando critichiamo insegnanti e dipendenti pubblici in generale, dovremmo partire da come vengono selezionati. E agire per cambiare questo. Se abbiamo l'impressione che siano persone senza amore per quello che fanno, ma solo bravi a passare carte, attaccati solo al posto fisso, solo dei bravi burocrati, c'è una ragione alla base. Non voglio mancare di rispetto a chi lavora, ma questo è un pregiudizio diffuso che è innegabile e ha delle ragioni di fondo. Ho appena fatto un concorso per bibliotecario: stessa cosa. Non hanno chiesto nemmeno la condizione di una laurea breve. Per fare una professione considerata dalla normativa, che ci hanno fatto studiare, "Intellettuale". Hanno fatto aspettare quasi 6 mesi per pubblicare 20 giorni prima la data dell'esame. Come se fosse facile organizzare il tempo di studio senza sapere la data dell'esame. C'erano domande in cui bisognava dimostrare di sapere leggi che sono state superate da leggi più recenti in tema di biblioteconomia. Su una mole di studio assurda hanno chiesto solo 10 domande a risposta multipla e 3 aperte. Su migliaia di pagine da studiare. Una domanda di informatica era su cosa succede in Word se premi CTRL+PGGIÙ. La metà delle domande a risposta multipla era di diritto amministrativo. Solo 3 di biblioteconomia! 1 domanda di inglese era su una regola grammaticale. Come se il punto di sapere l'inglese per un bibliotecario fosse la grammatica Sto aspettando di poter vedere la correzione delle domande aperte di biblioteconomia, perché sono stati veramente poco generosi nei punteggi e non solo nei miei confronti. Non so se riuscirò a capirci qualcosa ma ci proverò. Lo devo alle ore di studio e alla volontà di riprovarci. Credo che questo scempio sia purtroppo un'abitudine nei concorsi. Ci sono anche canali UA-cam che si occupano di insegnare i trucchi dei concorsi. Tipo quello di Simone Chiarelli. Lui insegna come superarli usando proprio questa logica becera con la quale sono fatti. La qualità del candidato è totalmente secondaria. Se tutto è regolare vince il bravo consorzista. In pratica un personaggio da quiz televisivo.
Grazie per questa testimonianza, non sapevo proprio come funzionasse il concorso per bibliotecari. Hai ragione, il problema è esteso e va affrontato alla radice.
Aggiungo altro sui concorsi anche fuori dall'insegnamento. Allora la ragione per cui tagliano le persone (come fossero oggetti), l'ho capito parlando con delle persone esperte, è per ridurre il numero di orali da fare. Per questo usano domande trabocchetto e se ci sono domande scritte in modo poco chiaro o errato è un vantaggio enorme perché fanno cadere in errore tanti candidati. Per lo stesso motivo danno un'enorme quantità di materie da studiare in poco tempo e poco preavviso dell'esame. Le domande sono prese da database di proprietà delle stesse società, che poi li concedono a pagamento per pubblicare i libri di test, o li pubblicano loro stesse. Temo siano società collegate anche a quelle che fanno i test digitali. Ma non ho approfondito. Per ridurre il numero basterebbe fare graduatorie di iscrizione, per titoli e certificazioni e ridurre il numero all'iscrizione. La cosa che ho scoperto è che anche agli orali, fanno pescare da dei bigliettini con delle domande. Ho visto persone pescarne di facili e altre di molto difficili. Alcuni candidati quindi hanno potuto raccontare la rava e la fava senza tanta fatica, altri si sono piantati su una sola domanda su 3 e sono stati considerati non idonei. Non idonei a cosa? A lavorare o a fare i quiz? Ad avere botte di c...? Questi orali sono degli scritti mascherati. Lo scopo del concorso dovrebbe essere preparare un elenco di candidati idonei alla mansione, in una graduatoria basata certamente sul punteggio di merito dell'esame e di quanto fatto nella vita. In cui i primi avranno prima il lavoro e potranno averlo migliore e gli ultimi saranno chiamati alla bisogna. Che è lo scopo per cui tutte queste persone sono pagate per fare le selezioni. Trovare personale utile per i servizi ai cittadini. Non fare un quiz TV.
Anche nei concorsi banditi dai comuni per tecnici e amministrativi ai candidati spesso vengono sottoposti test a crocette con domande poco pertinenti agli ambiti e ai servizi per cui è stato indetto il concorso.
Premetto che io sono un matematico, ma sentendo il verso "voce di tenebra azzurra" la cosa che cattura subito la mia attenzione e mi fa venire voglia di saperne di più dell'intera poesia è la "tenebra azzurra", che è un'immagine molto potente e strana, non la "voce di tenebra", che è un'espressione abbastanza comune (tipo "voce tenebrosa"): anch'io avrei risposto ossimoro. Faccio anche notare che gli insegnanti che sono riusciti a passare il test, non per culo ma perché hanno capito cosa dovevano rispondere, avranno forse la tendenza molto perniciosa di applicare questo modo di concepire le verifiche anche ai loro studenti... poveri ragazzi!
A mio modestissimo avviso, tutto questo si spiega con una frase del ministro Gelmini pronunciata verso il 2008: "la scuola non può essere un ufficio di collocamento". Se questa è veramente l'ottica, mi viene da pensare che concorsi così strutturati altro non sono che strategie di deterrenza. Noi siamo sanzionati dalla comunità europea per i mancati concorsi, ma non esiste la reale volontà di farli, forse perché le cattedre effettivamente scoperte non sono tali da giustificare un tale impegno finanziario ed i numeri dei bandi. Non posso fare affermazioni assolute in tal senso, ma temo che quel meccanismo di immettere in ruolo insegnanti da una graduatoria permanente o ad esaurimento che dir si voglia sia stata un boomerang sia per l'apparato statale che per noi. Per altro ha consentito a diversi di ritrovarsi immessi in ruolo senza averlo mai tentato un concorso o forse anche dopo averlo fallito più volte. Ora sono tanti quelli che, anche in base ad episodi come questi, si trovano a dire che i concorsi non valutano nulla. Non concorsi fatti così, ma veramente non credo che esista un altro ambito dove siano richieste competenze molto specifiche (vedi ad esempio la medicina), dove si può accedere ad un ruolo senza concorsi. Bisognerebbe aver il coraggio di aggiustare molte cose partendo dalle basi ed anche facendo scelte impopolari per togliere di mezzo ogni istanza di tipo clientelistico dalla gestione della scuola.
Deterrenza? Entra comunque lo stesso numero di persone, solo che non solo selezionate. I posti vacanti ci sono, quindi comunque la gente a insegnare ci deve arrivare. Il discorso è più semplice: al Ministero sono degli incompetenti.
@@YasminaPani il discorso che fa ha una logica e tuttavia non mi tornano i conti. Nel 2016 che fu l'anno del mio concorso, sul sostegno ci fu una scanna. In Sicilia, ma credo anche in altre regioni, mi pare di ricordare che nessuno o quasi passò la prova scritta e quindi non ci fu nemmeno la prova orale o quanto meno un sacco delle cattedre messe a bando restarono scoperte e molte lo sono ancora oggi. Il prof. Dario Ianes scrisse varie lettere ai giornali chiedendo come fosse possibile un risultato del genere. Negli anni successivi le cose non sono andate meglio. Nella mia scuola ci sono, alla data odierna (e siamo alle vacanze di Natale), cattedre scoperte sia sul sostegno che su materie tecniche e che non sono state coperte nemmeno con il bacino delle MAD e delle graduatorie di istituto di terza fascia. Quanto alle materie tecniche che hanno il docente teorico e quello ITP, per un intero anno gli ITP sono stati lasciati a coprire anche il ruolo del docente teorico con il meccanismo delle supplenze assegnate dal dirigente giorno per giorno. Non so quanto sia regolare tutto ciò, credo davvero poco, ma sta di fatto che lo stato ha risparmiato uno stipendio non solo per tre mesi estivi, ma per l'intero anno a fronte del pagamento di una cifra più modesta per ore in sovrannumero ed ha certamente risparmiato sostanziosamente anche sulla parte contributiva. Insomma una colossale operazione al risparmio che negli ultimi tempi ha assunto i connotati dell'indecenza. A farne le spese sono ovviamente gli studenti. Io insegno elettronica in un tecnico Nautico. Mi si dirà che forse è "difficile" trovare un docente di navigazione, ma uno di meccanica no. Ovviamente lei ha parlato del concorso per italiano ed altre materie umanistiche, ma anche nelle altre discipline le cose non stanno messe affatto meglio. Nella globalità la situazione è di una tristezza infinita e basata più su aspetti economici che altro. Ecco perché ho parlato di operazioni di deterrenza. Che poi al ministero ci siano incompetenti che non sappiano fare nemmeno i quiz, è pacifico. P.S. Capisco che la mia presenza su questo canale, come docente tecnico, potrebbe sembrare una stravaganza, ma in fondo, perché no? La lingua è patrimonio comune e noi tecnici non viviamo, comunque, solo di valvole e pistoni.
I miei ex compagni di corso che facevano la prova per insegnare storia e filosofia mi hanno detto che c'erano delle domande su temi che non rientravano nel programma ministeriale
Non vorrei apparire il complottista, ma ci sono precedenti ben documentati, quelle domande sono inserite per chi sa da principio la letterina da contrassegnare e non per chi semplicemente ha studiato.
0:30 Rispondo alla domanda, per le materie scientifiche, soprattutto matematiche o comunque dove è richiesto problem solving le crocette funzionano benissimo. Fai benissimo a restringere l'argomentazione all'ambito umanistico, per cui sono completamente d'accordo!
certo, alle domande di tipo scientifico c´é sempre un unico risultato/ risposta esatt, a cui si giunge, comunque, con lo svolgimento del problema posto.( per poter scegliere tra 1 , 2 e 3 devi comunque ragionare, fare calcoli etc) per le materie umanistico- letterarie no (spesso neppure in grammatica).
A proposito di domande assurde ricordo ancora quando all'esame di maturità mi venne rivolta quella che nell'intenzione dei commissari doveva essere la chiave di volta per dimostrare il livello di preparazione del candidato : ebbene mi venne chiesto di spiegare la differenza che intercorre tra provvida sventura e nemesi storica. Avrei avuto tanta voglia di rispondere che tra le due cose non c'entrava un cazzo niente.....ma non lo feci e finsi di pensarci attentamente.
Io proporrei di indignarci del fatto che ormai non serve più frequentare e/o diplomarsi in conservatorio per essere definito musicista, ma basta partecipare ad uno spettacolo televisivo, in cui spesso i giudici sono i primi a non conoscere alcunché di musica. Nonché del fatto che basti saper fare il famosissimo "giro di Do" per potersi auto-definire musicista, io personalmente ne conosco uno che conosce addirittura il giro di Mi!! Oooohhhhhh!! Il quale, dall'alto della sua competenza in materia, aveva criticato un lied di Wagner sbottando: ma che si era fumato questo? Purtroppo io (e non solo comunque) a causa della mia profonda ignoranza l'avevo sempre considerato uno dei massimi capolavori della musica, ma oh vabbè quello conosce addirittura il giro di Mi, quindi...
@Paolo Eriani Scusa, ma che cosa intendi per "musicista"? Perché, da ignorante, poi mi saprai dire dove sbaglio, perché magari interpreto male, se parli di programmi televisivi, immagino che tu ti riferisca a robe tipo X-Factor o giù di lì, che però, con la musica hanno poco a che vedere, sono dei contenitori che sfornano "carne da macello", dove ogni tanto salta fuori qualche talento. Ricordo anni fa Enrico Ruggeri, dire che ai suoi tempi c'era margine per commettere degli errori, oggi, se sbagli, hai subito una ciurma di ragazzi buttati lì per fare numero e che sono pronto a prendere il tuo posto quindi per importi, devi pensare prima a qualcosa che spacchi senza essere troppo impegnativo. Stante che anche una volta esistevano le meteore ma c'era anche molta meno concorrenza, oggi con internet, con l'autotune, la trap, è cambiato tutto. Anche il peso delle case discografiche dagli anni '90 in poi. Detto questo, tutto ciò riguarda la musica leggera, dici che invece anche nella musica da camera ecc., vale questo discorso? Cioè, mi sembra strano che nelle orchestre, si scelgano i musicisti da un talent. Che poi, non è che Tenco, per dire, avesse chissà quali studi alle spalle, credo che fosse autodidatta, aveva addirittura frequentato ingegneria, anche Gino Paoli. Mark Knopfler era autodidatta. Va beh, casi rari poi non vuol dire nulla, però sono comunque artisti di musica leggera. Però ne so poco, era più un ragionamento generale.
@@lucat5479 Allora, partiamo appunto dalla definizione di "musicista", che cosa vuol dire: essere musicista. Tu definiresti "pittore" uno che disegna i fumetti? O che ne so, io mi so cucinare i biscotti, posso auto-definirmi: pasticcere? Oppure, mi so cucinare gli gnocchi con ragù, mi posso auto-proclamare: cuoco? Tu avevi citato tizi quali Enrico Ruggeri, Tenco e simili, io personalmente le avevo sempre sentiti definire: cantautori, mai musicisti. Ed a me la cosa mi pare più che ovvia e posso tranquillamente spiegare il perché.
@@PEriani67 ah, ok... però, appunto, siccome parlavi di trasmissioni televisive, ho pensato subito ai cantanti. Allora mi sa che non sono aggiornato io, nel senso che non ho presente chi si autodefinisce "musicista".Per dire un gruppo che va per la maggiore oggi, i Maneskin, non mi sembra che si definiscano "musicisti", però, non posso neanche esserne certo. La Treccani dice che musicista è: "Chi professa l’arte della musica, soprattutto come compositore: i m. italiani; i m. dell’Ars nova; o anche come suonatore di uno strumento: fare il musicista. Con sign. più ampio, al plur., il complesso degli esecutori, dei cantanti e sim.: casa di riposo per musicisti"...boh, ne so quanto prima.....
@@lucat5479 No, io in effetti mi riferivo proprio ai cantanti che saltano fuori da quelle trasmissioni, ma non solo, che senti apostrofare come "musicisti", personalmente non so se loro si ritengano tali. Comunque quando io inizia a suonare nell'ormai lontano 1983, in banda per la precisione, prima di iniziare studi più seri, coloro che suonavano in banda venivano ancora definiti "musicanti". Comunque un musicista non è altro che, come per un cuoco e gli altri succitati, uno che sa fare il proprio mestiere a tutto tondo, uno al quale dai in mano uno spartito e te lo esegue, come nel caso di un pianista, che ti va da Bach a Chopin e Debussy ed oltre, ma anche le canzonette volendo, non invece uno che al massimo sa pestare un "giro di mi" sulla tastiera per accompagnare.
Parlo da persona che l'estate scorsa ha passato il concorso in A026, Matematica. Nelle mia materia ha già un po' più senso un test di questo tipo perché oltre a domande nozionistiche proponeva domande di calcolo, di ragionamento, applicazione di conoscenze, però tutto in poco tempo, pertanto più che selezionare gente competente, si seleziona gente col sangue freddo, mentre una volta i concorsi erano test scritti di 6 ore con problemi belli corposi da elaborare. Le competenze per l'insegnamento vengono (in teoria) valutate all'orale. Comunque è palesemente un modo per non avere commissioni da pagare per correggere gli scritti e velocizzare i tempi di assunzione, fretta causata dall'enorme vuoto lasciato dai quasi 30 anni di concorsi bloccati. Mi spiace per chi ha dovuto sostenere questa prova scritta, veramente indecoroso e indegno della scuola vedere delle domande così malposte e così fuorvianti.
All'orale si valuta la capacità preparare una lezione per una platea di studenti variegata, quindi comprendente DSA e roba varia, e l'uso degli strumenti digitali. Diciamo che è meglio delle crocette, ma non è assolutamente adeguato. In tutto questo ovviamente manca del tutto la valutazione sulle capacità relazionali.
Mi viene da lamentarmi del mio esame di maturità dell'itis di informatica. Professori in disaccordo su come si leggevano i diagrammi UML e in cinque anni nessuno che si sia mai messo a insegnare come si compone un documento HTML e del perché, per poi avere un esame dove bisognava scriverne una pagina a mano con carta e penna che credo che sia la cosa più inutile che si sia mai vista. (L'equivalente di imparare le date a memoria ma senza sapere nulla dell'evento che si sa datare.)
Non ho fatto il concorso perché non sono insegnante. Un mio amico lo ha superato... Con molti più errori di quanti ne avrebbe fatti se il concorso fosse stato organizzato diversamente. Ora: solo perché idoneo, lo dobbiamo ritenere capace? E se fosse stata fortuna? E se fosse un portento nel memorizzare ma una schiappa nell'insegnare? Lo dico con grande affetto e ammirazione per il mio amico, che certamente è un ottimo docente e ha una mente brillante. Se ci pensi anche chi ha superato il concorso ha subìto un torto, perché avrebbe potuto prendere un voto più alto o avrebbe potuto affrontare la prova con più serenità. È questa la scuola che vogliamo? Che fine hanno fatto gli esperti di docimologia e i pedagogisti e perché non intervenga?
Facciamo finta che c’è un concorso con un posto disponibile. Si presentano 10 candidati, 9 preparati e mio cugino. Il modo più semplice di far vincere mio cugino è far perdere gli altri. Ma non penserete mica che sono corrotto? Le sviste possono capitare a tutti. E poi ho avuto solo una settimana per preparare le domande. E comunque non le ho scritte io. Che brutte persone, subito a pensare male.
Ho partecipato alla prova concorsuale in questione per due classi di concorso, l'impressione che ho avuto è che non fossero domande fatte per far passare il cugino o il nipote di chicchessia, ma, semplicemente, per bocciare il maggior numero di candidati, in modo da mandare all'orale meno gente possibile, diminuire il numero di commissioni necessarie per la valutazione della prova orale e far ottenere l'abilitazione e il ruolo giusto ad una manciata di docenti.
@@elisat.5326 ma il numero di posti non si decide prima? Se posso assumere 10 persone metto a bando 10 posti e però il concorso lo faccio bene. Così, oltre alla beffa anche il danno.
@@primosoma non tutti i posti messi a bando alla fine devono per forza essere occupati. Se ho 10 posti ma di candidati idonei ne ho 5, sono 5 quelli che ottengono il posto.
@@elisat.5326 certo, ma da quello che capisco i 5 che sono rimasti fuori non sono incompetenti. Sono sfortunati perché su due risposte giuste hanno scelto quella giusta che però è sbagliata (manco l’avesse scritta Quelo). Allora il gioco funziona più o meno così: io il concorso l’ho fatto, i posti c’erano, se poi la gente non passa non è mica colpa mia. Le cose sono due. O lo fai apposta perché sei corrotto o lo fai apposta perché sei stronzo. In entrambi i casi la conseguenza è che il livello culturale medio degli italiani si abbassa e poi quegli stessi italiani diventano deputati, ministri. Io mi fido di te se mi dici che non è un problema di corruzione. Però i politici di domani saranno alcuni dei giovani che hanno partecipato all’ultima prova invalsi. Gli altri votano. Lungi da me far ricadere tutte le colpe sugli insegnanti. Sappiamo entrambi che la situazione italiana è ben più complessa di così. Ma una selezione fatta bene, secondo me, aiuta.
Non ho ancora potuto visionare la mia prova concorsuale A11 ma una domanda me la ricordo piuttosto bene così come le quattro opzioni proposte. Quesito: In base a specifiche caratteristiche quale identità di genere è ravvisabile nell'Eneide di Virgilio? a) Tratta gli stessi argomenti degli Annales di Ennio; b) É costituita da una parte "odissiaca" e una "iliaca"; c) Possiede una metrica tipicamente italica basata sull'Odusia di Livio Andronico; d) Dal libro I al VI parla delle guerre combattute da Enea, dal VI delle peregrinazioni dell'eroe. __ Ora, procedendo per ragionamento la c) e la d) sono palesemente false: la c) non sussiste in quanto l'Odusia di Livio Andronico presentava una metrica in saturnio abbandonata da Ennio che introdusse l'esametro, proprio con gli Annales; la d) ovviamente inverte la bipartizione dei dodici libri dell'Eneide. Il quesito a) era parimenti da scartare in quanto Ennio è un modello per Virgilio ma non contenutistico, oltre al fatto che gli Annales ci sono pervenuti mutili ma, dato il riecheggiare degli Annales maximi nel titolo, intuiamo facilmente che si tratta di un'epica di tipo storico, in cui Ennio recupera il mito di Enea per giustificare l'origine latina delle primitive comunità agro-pastorali. L'unica risposta plausibile era la b). Ora...qualcuno mi saprebbe dire cosa significa la domanda in sé in quanto proposizione? Cosa significa "identità di genere" in rapporto all'Eneide? Si presupporrebbe che quel "genere "si riferisca al "genere letterario" il quale possiede una sua identità, certamente, ma non in relazione alla bipartizione della materia trattata. Quella è riconducibile a tutto un discorso di brevitas derivata dall'alessandrinismo che nella cultura letteraria del I sec. a.C. era già stata pienamente assimilata e considerata come elemento strutturale in sé. E per la forma, molto più di Omero, per Virgilio ha giocato l'esperienza delle Argonautiche di Apollonio Rodio, dove si inserisce il III libro col prologo ad Erato in ausilio al canto degli amori tra Medea e Giasone. Da tutto quello che abbiamo detto entra in ballo un altro elemento tipico della letteratura latina ovvero la contaminatio generis. Se l'Eneide di Virgilio è così importante è proprio perché è frutto di una tradizione letteraria in cui la sperimentazione era giunta ad altissimi livelli. Di lì a poco Ovidio avrebbe scritto le Heroides e soprattutto le Metamorfosi che di epico hanno solo la ripartizione in liber, l'impiego dell'esametro e la componente mitologica. Che cosa significa quindi "identità di genere" in rapporto all'Eneide, in un momento storico in cui il genere epico di stampo omerico appare ormai già ampiamente minato nella sua identità di base ovvero la proposizione di un ethos sociale ben definito, rapportato alla società cui è destinata? Ridurre una delle più importanti opere della latinitas, dotata di una struttura a livello ipo-testuale così complessa , ad una dicotomia così riduttiva in relazione ad una domanda che oggettivamente non poteva sussistere, la dice lunga su quanto e come la batteria di quesiti sia stata elaborata ma soprattuto concepita. La disonestà intellettuale, e l'ignoranza nemmeno troppo sottesa, di questa domanda e di tante, troppe altre, è sintomatica della precisa volontà di come sarebbero dovuti andare questi concorsi. __ Per inciso: mi sono voltato verso l'ispettore di commissione e le ho detto "Mi dovete spiegare cosa intendete, lei o chi per lei al MIUR, per identità di genere in rapporto all'Eneide. Siete proprio sicuri della scelta delle parole impiegate? La domanda non sussiste e se ne siete convinti il tutto è molto grave". E prima che qualcuno commenti in maniera caustica il tutto: il latino è l'acqua che bevo; per quanto debba ancora studiare e perfezionarmi, la mia preparazione in materia è assolutamente indiscussa, con tutto che mi accingo a presentare un progetto di dottorato proprio su Ovidio per cui, chi commenterà, specie se un insegnante revanscista dei carrozzoni anni '90, ponderi bene ogni singola parola da digitare in merito. Non si tratta di tracotanza o di pervicacia inconsistente ma solo di una critica derivata da conoscenza specifica di qualcosa che fa parte di un bagaglio culturale da ben 14 anni.
@Fabrizio Contini ma l'identità di genere è il senso di appartenenza di una persona al sesso o al genere con cui si identifica...se ne parla da tempo e deriva dalla sociologia e dalla psicologia ...pensi che dal basso della mia ignoranza sarei andato ancora piu in crisi, non sapevo si usasse anche in letteratura....io avrei scritto magari "Qual è il genere letterario cui si ispira" al più, o qualcosa del genere, si vede che invece in letteratura è più corretto come l'hanno scritto loro, non saprei. Io adoro da sempre l'Eneide perché adoro il latino e sono appassionato della storia dei romani, credo che fossi l'unico al liceo che studiava con passione l'Eneide, sia in latino che in italiano, anzi, vorrei riprenderla, peró l'ho studiata negli anni 80 quindi non sono minimamente in grado di disquisire a quei livelli, comunque ricordavo vagamente la questione del genere epico. Magari la dicotomia era solo per dire che il genere era quello, mentre da quello che ha spiegato, gli altri punti contenevano tutti dei palesi errori? Un pó come quando si fanno quei giochi dove si chiede qual è l'intruso? Ecco, Ovidio purtroppo non mi ha mai fatto impazzire, io amo Orazio, invece mi incurioscono gli Annales di Ennio, non me li ricordavo: quasi quasi provo a recuperare qualcosa, se non costano un botto di soldi.
Presumo che il senso della domanda fosse: basandoci sul fatto che Virgilio omaggia Omero, prima rifacendosi all'Odissea e poi all'Iliade, deduciamo a quale genere letterario appartiene l'opera. Se non altro ci si poteva comunque arrivare per esclusione, seguendo il ragionamento che hai fatto tu. Comunque, come fa notare Luca, "identità di genere" non significa "genere letterario", la frase non ha proprio nessun senso.
Come dici tu, ci lamentiamo del nozionismo e poi i test per selezionare sono questi. Non ne sapevo nulla, ed è tanto amaro saperlo. Ora mi spiego davvero tante cose, compresa la mia esperienza scolastica. I professori davvero interessati e svegli li conto su una mano.. Penso a quanti potenziali professori abbiamo perso per colpa di test del genere. in più ti ho scoperto da poco ma è puro ammore, mi piace come smonti o analizzi i temi a cui ti interessi di più!🌚✨
Yasmina sono molto d'accordo con te. Non ho alcuna esperienza con la scuola, non ho neanche l'aspirazione di entrare in questo mondo in futuro. Ma essendo un laureato stem, ho avuto spesso a che fare con studenti delle superiori a cui facevo le ripetizioni e mi sono accorto di quanto i prof, o il sistema scolastico non so, tendano inutilmente a complicare le materie e a rendere letteralmente odioso l'apprendimento. Ma secondo te quale dovrebbe essere il percorso per diventare insegnante? Partendo sempre dal presupposto che non ci sono posti per tutti, quindi in qualche modo bisogna fare una selezione. Mi piacerebbe ascoltare la tua opinione, anche se si trattasse solo del caso delle materie umanistiche
No vabbè quella dell'ebbene è assurda. È chiaro che l'intento avversativo o conclusivo è dato dal mittente, indipendentemente se abbia usato la congiunzione giusta che la grammatica italiana prescrive o meno.
Una frase così non doveva proprio comparire in un concorso se non per essere commentata adeguatamente (quindi non con domande a crocette), lì davvero dando modo di valutare la competenza linguistica e di analisi.
Io posso parlare da iscritto ad una magistrale di Storia, nel mio caso mi sto specializzando come Cristianista/Religionista. Porto solo un esempio: la mia Prof di Storia medievale alla triennale ci ha chiaramente detto che non gli interessavano le date e posso parlare sulla base di un Trenta e lode ricevuto. Le date hanno una sua importanza (ovvio, ce ne sono alcune che sarebbe assurdo non averle in memoria, ma sono quelle di logica, tipo caduta dell'Impero romano d'Occidente, scoperta del Nuovo mondo, leggi razziali in Italia ecc....): il problema è che una storiografia seria ragiona unicamente sulla riflessione operata dalle fonti e quello è il dato specifico che rende la Storia epistologicamente (qualche parolone lo posso usare!?!?!) una disciplina scientifico/umanistica. PS Era dal 1998 che avrei voluto tentare il concorso di abilitazione (ho anche due Magistrali come Vecchio ordinamento in Conservatorio), ma non voglio pagare per ulteriori anni di studio rispetto ai 15 e passa fatti: sulla questione insegnamento ci ho messo una pietra tombale.
Non ho ancora visto il video perché attualmente non posso ascoltare, ma ho leggiucchiato qualche commento. Sono d'accordo, d'accordissimo nel dire che l'insegnamento non è puro nozionismo e che questo tipo di domande NON dimostrano la competenza degli insegnanti. Il punto è che un concorso pubblico come fai a renderlo un minimo selettivo, oggettivo e il meno corruttibile possibile? O rendi la scuola privata, con tutti i limiti e i problemi conseguenti, o davvero non saprei come si potrebbe fare altrimenti.
Il punto è che questo tipo di modalità favorisce la fortuna più che le competenze, dubito fortemente che ci sia stato qualcuno che ha risposto a tutte le domande perché ha studiato. Sono stra convinta che chi è passato è passato sul filo del rasoio.
Scusami, ma per altri concorsi sono previste prove scritte diverse, cioè con produzione scritta seria, argomentazioni, analisi ecc. Perché per l'insegnamento non si può fare?
Come già ho accennato altrove la nozionistica dovrebbe essere una base di partenza di un percorso che si compie con la comprensione di un evento e la capacità di operare su di esso un'analisi critica e logica. Purtroppo, ahinoi, è troppo spesso fine a se stessa. Edit: sento ora che hai espresso lo stesso concetto.
Esatto, quella è la cosa veramente importante. Naturalmente molte nozioni servono, ma un conto sono quelle di base, che ti servono per orientarti nel mondo, capire i testi e le cose che affronti; un altro è sapere la data della battaglia di stocazzo, ecco.
mah,per l'ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università Federico II di Napoli è necessario sapere quando è stata ultimata la ferrovia transiberiana,e come coltivavano i pomodori gli Aztechi e gli Incas,nozioni indispensabili per un medico
Secondo me i concorsi sono le cose più inutili in Italia non servono a niente ed entrano solo (o quasi) coloro che non sanno insegnare. Un'altra cosa che non supporto sono delle classi di concorso, per esempio: se una persona laureata in fisica volesse insegnare matematica , non può, può insegnare solo ed esclusivamente fisica (e viceversa, ed è estendibile per molti altri, con la legge attuale); Io leverei tutti questi concorsi e tutte queste precarietà nella scuola perché una persona arriva a 50 anni per diventare professore di ruolo (se va bene) . La cosa dà molto fastidio soprautto che si è preso la laurea, i 24cfu, l'abilitazione, concorsi, tra qualche per diventare insegnante inseriranno "fare 30 capriole in un cerchio infuocato"; E poi per diventare ministro basta la terza media.
@niketacatania però, non capisco : uno che è laureato in fisica potrebbe avere le competenze per insegnare matematica, ma il contrario non è detto, quindi la divisione ci deve essere per me. Per italiano mi sembra simile la questione: uno laureato in filosofia mica può insegnare italiano. O no? Per quanto riguarda i politici, la questione si trascina da tempo, però dobbiamo metterci d'accordo: o cambiamo la Costituzione più bella del mondo (che è stravecchia ed era stata scritta per un mondo dove i laureati si contavano sulle dita di una mano, però era un modo per impedire che a fare politica fossero solo i privilegiati), oppure accettiamo cani e porci. Tertium non datur. Nessuno obbliga qualcuno a fare il medico, il farmacista, l'insegnante, che però sono delle professioni e a mio avviso devono avere dei controlli, il politico invece lo può e lo deve fare chiunque, poi sarà il popolo a decidere se uno vale o meno, con il voto, se no, appunto, torniamo ad una politica di privilegiati. Che tutto sommato potrebbe anche andarmi bene, però stride con il nostro concetto di democrazia. Una volta, con tutti i difetti del mondo, i partiti formavano i politici, quindi c'era la scuola delle Frattocchie, ecc., oggi, dopo Mani Pulite e soprattutto, l'avvento dei grillini, il ruolo del politico di professione si è sempre più svilito. Che poi, anche qui, va sfatato un (presunto) mito: se si guarda la composizione del Parlamento all'indomani delle politiche del 2018, si vede come il 69% dei deputati è laureato. Se si parla invece di Ministri, alcuni li vogliono competenti nella materia, altri no. Il punto è che il ministro ha un ruolo politico e deve scegliere lui i tecnici e stante che esiste ancora il metodo Cencelli, di fatto si scelgono i politici, perché se no dall'altra parte si accusa di avere scelto un governo "tecnico". E poi, mica detto che un bravo chirurgo sappia fare bene anche il politico: De Lorenzo era un medico. Però in alcuni dicasteri, si sceglie il tecnico, per esempio quello dell'Economia, tradizionalmente è un tecnico, anche per la Giustizia.
I questionari a risposte chiuse hanno, purtroppo, un unico vantaggio: sono facili e rapidi da correggere e la valutazione è totalmente impersonale. Quantità invece che qualità ... massimo risultano col minimo sforzo ... Questa è la deriva su cui siamo.
Sinestesia o ossimoro? La risposta è dentro di te, ma è quella sbagliata. Se dovesse essere quella giusta, sicuramente la dimenticherai. Come in tanti concorsi pubblici.
capisco che questi test non siano in grado di selezionare bravi insegnanti, ma il problema secondo me è il sistema a concorsi. come fai a stabilire chi è ragionevolmente più bravo ad insegnare tra 80000 partecipanti. è evidente che il test a crocette sia l'unico sistema scalabile. Io l'alternativa non ce l'ho purtroppo. sarei curioso di sapere se ci sono delle proposte alternative. mi ricordo che renzi voleva rendere i dirigenti scolastici come dei capi d'azienda che si occupano selezione del personale. ma vado a memoria
Ci manca solo privatizzare la scuola rendendola come un'azienda, Renzi è bene che se ne rimanga a fanculo dove per fortuna è stato mandato. Comunque, non so quale sia la soluzione migliore, ma non è automatico che i concorsi vengano fatti in questo modo: il concorso per magistrato non è sicuramente a crocette, per dire, e non è che ci partecipino 30 persone. Inoltre gli aspiranti erano così tanti per erano anni che si rimandava il concorso, quindi si sono accumulati: se le cose si facessero decentemente, questo non accadrebbe. E poi non c'è storia che tenga: stai selezionando i docenti, figura professionale di massima importanza, quindi un modo lo devi trovare. Con tutti i soldi che si buttano in cazzate inutili direi che potevamo investirne per pagare più esaminatori e organizzare una prova seria.
@@YasminaPanii presidi sono dirigenti che si comportano come capi d'azienda gia in virtù della legge sull'autonomia scolastica voluta dal primo governo Prodi. Da insegnante non giudico negativa la possibilità per una scuola di poter scegliere i propri insegnanti. Occorrerebbe fissare e rispettare regole certe e sicure per lo svolgimento delle selezioni, che devono essere condotte non solo dal DS, ma da una commissione che presenti anche un esterno e che valuti il cv del candidato, dopo averlo messo alla prova.
Nel primo turno A22 c'era anche una domanda ambigua sul paesaggio: si chiedeva la definizione e, secondo il correttore, la risposta esatta è "paesaggio come luogo antropizzato" (nom era scritto così, ma il succo era questo). Su qualsiasi testo scolastico di secondaria primo grado si specifica che il paesaggio è si naturale che antropico. Bha
Ciao Yasmina. Io non sapevo niente dei concorsi, ma ho avuto esperienze con insegnanti preparatissimi che generavano una confusione terribile (mai viste trenta facce spaesate tutte insieme prima dell'ultimo anno di liceo) e insegnanti che conoscevano solo una parte del loro ambito di competenza. Riguardo agli esami a crocette, so che li usano anche per la facoltà di medicina. Ho un paio di amici che si prendono in giro a vicenda su questo. Magari non succederà mai, ma gli insegnanti sarebbero stimati e apprezzati molto di più se alzassero la testa e aprissero le loro obiezioni con "Zio, ma che cazzo (contenuto dell'obiezione)". Conclusione a caso che non so che dire: daje forte e bel vestito;)
Io lo avrei fatto SICURAMENTE. Non lo dico per dire, le polemiche io le ho sempre fatte da ben prima dei social. Ma son sempre l'unica stronza a parlare.
l'errore contenuto nella frase su Carlo e sticazzi è un anacoluto? cazzo devi andarci a questi concorsi perché voglio vedere qualcuno infartare quando dici "senti zio"😂
Ahahah cazzo ne sarebbe valsa la pena in effetti. Non credo si tratti di anacoluto, prima ti avevo scritto di sì ma ci sto riflettendo e in realtà non è una spezzatura della sintassi, oddio non lo so sto entrando in crisi ahahah
Sono d'accordo su tutto quello che hai detto. Non concordo invece sulla scarsa importanza attribuita alle date e al nozionismo. Per esempio quando si fanno domande sulla storia della seconda guerra mondiale e' fondamentale sapere quando e' iniziata la più grande battaglia di carri armati di quella guerra, ovvero la battaglia di Kursk in Russia, 5 luglio 1943. Cosi' come e' fondamentale sapere quale e' stato il cannone più potente usato maggiormente dall'esercito tedesco, sia in funzione antiaerea che controcarro, ovvero il micidiale flak calibro 88 millimetri. Queste nozioni apparentemente inutili consentono in realta' di comprendere in modo completo lo svolgimento della guerra. Queste nozioni fanno capire per esempio per quale motivo l'esercito tedesco era cosi' potente e nonostante questo e' stato possibile sconfiggerlo in tempi relativamente brevi. Cerco di essere più chiaro. Perche' e' importante conoscere quando e' iniziata la battaglia di Kursk? Cioe' il 5 luglio 1943? Perche' 5 giorni dopo, il 10 luglio, gli alleati sono sbarcati in Sicilia, costringendo Hitler a trasferire in Italia dal fronte russo una parte del secondo panzerkorp delle waffen ss. Il cannone flak calibro 88, con la sua micidiale potenza di fuoco, ha permesso ai tedeschi di distruggere migliaia di carri armati russi, costringendo l'Unione Sovietica ad aumentare in poco tempo la produzione di carri armati e a costruire mezzi corazzati sempre più moderni e potenti, in grado di contrastare l'avanzata dell'esercito tedesco che sembrava inarrestabile.
@Giuseppe Cinquanta va anche detto che sull'esito di quella battaglia pesò il ritardo dell'inizio delle ostilità che erano inizialmente previste in aprile. E giâ i piu alti ufficiali, sostenevano che cominciarla dopo giugno sarebbe stata impossibile. Tra l'altro, Model e altri sospettavano che i russi fossero a conoscenza del piano dei tedeschi, vanificando l'effetto sorpresa. Cosa che infatti avvenne. Dopodichė è vero che Hitler ordinò di spostare una parte dei mezzi in Italia e nei Balcani e cosi i tedeschi dovettero ritirarsi. Comunque le sorti della guerra erano segnate: giá l'attacco di Pearl Harbor, fu un errore clamoroso, l'ingresso diretto degli USA fu dirimente, poi l'operazione Barbarossa fu la condanna definitiva di Hitler. Forse se si fosse diretto subito nei Balcani, togliendo i rifornimenti all'Urss avrebbe avuto qualche possibilità, ma comunque ormai aveva troppi fronti e stava perdendo anche l'Africa. Inoltre l'Italia era io ventre molle che drenava forze. Anche vincendo a Kursk per Hitler probabilmente sarebbe stato impossibile vincere. Comunque, concordo con quello che intendevi dire.
Pur avendo passato sia la prova scritta che orale, condivido tutto ciò che hai detto, tuttavia mi sento di dover fare delle chiose: 1) la domanda su "Eva" di Verga non mi sembrava così assurda, poiché un insegnante dovrebbe esporre - seppur a volo d'uccello - la fase scapigliata dell'autore siciliano (e per correttezza intellettuale ammetto di non aver letto né "Eva", né "Eros", né "Tigre reale"); 2) tutti i candidati (GIUSTAMENTE!!!!) hanno contestato il fatto che la prova fosse a crocette; però in questa diatriba, noto una grandissima ipocrisia: oggi come oggi, tutti i docenti (a partire dai miei colleghi di materia, cioè quelli di lettere) somministrano agli studenti prove a crocette per motivi che richiederebbero troppo tempo per essere spiegati. Allora, ai nostri studenti va bene fargli svolgere prove di questo tipo, mentre se un test del genere viene somministrato a noi parte la levata di scudi. E dai eh...
Che debbano saperla sì, che sia utile per valutare l'idoneità all'insegnamento non lo credo. Per quanto riguarda prove a le crocette, non si afferma che siano un tipo di valutazione sbagliato in sé: possono essere utili, se strutturate bene, e nell'arco di un anno scolastico possono essere sottoposte come prove strutturate. Ovviamente affiancate ad altre tipologie, come del resto previsto dalle regole attuali. Diverso è usarle per valutare i futuri insegnanti.
@@YasminaPani Io, personalmente, sono contrario alle prove a crocette perché richiedono da parte dell'alunno capacità al limite dello scimmiesco; il vero cittadino, secondo me, deve saper argomentare come quando e perché un evento si sia svolto in un certo modo o quale sia il pensiero di un autore e/o filosofo. Le domande aperte, a scuola, non vengono più somministrate per vari motivi: 1) i ragazzi di oggi sono afasici (per motivi che eludono la scuola, ma che coinvolgono la società odierna putrescente); 2) le prove a crocette, i cloze-test sono più veloci da correggere per molti insegnanti; 3) con le prove strutturate, tendenzialmente, c'è una maggiore probabilità che lo studente - anche quello più scarso - prenda la sufficienza anche se le sue conoscenze o abilità sono gravemente lacunose; Tornando alla querelle "Eva" di Verga, secondo me non è fuori luogo porre un quesito del genere ad un docente, poiché un insegnante (DI LETTERE SOPRATTUTTO!!!) è tenuto ad incuriosirsi e ad andare ad approfondire argomenti che a scuola non si farebbero mai, ma che possono dare degli stimoli per variare lo svolgimento del programma di anno in anno. Stando al tuo ragionamento, allora, ad un futuro insegnante di lettere non bisognerebbe mai chiedere Pier Paolo Pasolini, perché tanto la letteratura del secondo dopoguerra non si fa mai; eppure a me Pasolini piace e certi suoi articoli degli "Scritti corsari" o delle "Lettere luterane", così come alcuni suoi film (vedi "Comizi d'amore") spesso mi hanno fornito spunti per far svolgere ai miei alunni temi di tipologia B d'esame. Infine tu citi le "regole attuali": dalla riforma Berlinguer, passando per la Moratti, la Gelmini e la Buona Scuola ("buona" per autoincensamento) si è ucciso qualsiasi forma di intelligenza e creatività degli studenti (che loro credono di incentivare con i test a crocette, ma dai!!!)
@@newgolddreamer4657 lo so bene perché vengono dati i test a crocette, ma questo non vuol dire che non possano essere sensati per alcune materie se affiancati agli altri tipi di valutazione e soprattutto se fatti bene. Lungi da me difendere il sistema scolastico attuale in toto, ma non trovo intelligente nemmeno sentenziare che sia tutta merda.
Agli studenti non si dovrebbe mai presentare compiti in classe a crocette di nessuna disciplina. Io mi rifiuto di farlo, anche se il compitino a crocette è facile e veloce da correggere. Tuttavia, dato che si continua a ripetere che oggi dobbiamo valorizzare maggiormente le competenze, proprio per verificare le competenze di scrittura degli studenti io propongo solo verifiche con domande aperte, anche per valutare il corretto uso del lessico e delle strutture morfosintattiche. Non posso prendere atto della competenza di scrivere correttamente la X nel quadratino!
Ciao ti seguo da poco e ho visto praticamente quasi tutti i tuoi video (vabbè sono uno UA-cam addict ci vivo con questa roba) di solito seguo più roba che parla di cose scientifiche (non che la linguistica non sia una cosa scientifica però penso che ci siamo capiti chimica fisica e cose del genere) comunque da qualche giorno mi sono praticamente innamorato del tuo canale come con tutti quelli che fanno divulgazione seriamente, ora la cosa su cui volevo commentare era il tuo vecchio video sul femminismo ma lo commento ora perché essendo questo video più recente ai più possibilità di vederlo e rispondere (almeno credo non so quello che fate voi youtubers) comunque io mi sono sempre giudicato femminista anche se sono un uomo (però vabbè stic...) perché credo che che ogni genere debba avere uguali diritti però sappiamo bene che come per ogni movimento c'è gente stupida in mezzo infatti c'è robba più importante della swa o come cavolo si scrive e cose come il plurale maschile etc mi piace tanto il tuo punto di vista e il fatto che tu faccia questo tipo di divulgazione , per me nel femminismo come in qualsiasi movimento molto spesso c'è l'assenza di pragmatismo e il fatto di concentrarsi su cose assurde che hanno sia motivo di esistere però sappiamo bene che i processi legislativi o ancor più quelli sociali necessitano di tempo e risorse mentre per pragmatismo politico per me si intende proprio sapere su cosa concentrarsi in un determinato momento visto che comunque a livello di diritti umani le cose stanno migliorando e miglioreranno sempre ora la mia domanda è questa davvero non sei femminista il fatto che esistono sottocategorie stupide che si incontrano su cazzate questo lo sappiamo bene ma è giusto a livello comunicativo giudicarsi non femminista ? cmq anche se non mi rispondi hai un ottimo canale spero che i tuoi fallowers salgono alle stelle etc etc
Grazie per i complimenti. Dunque, per me non è questione di comunicazione ma di identità: io non sono femminista, non potrei esserlo, non mi riconosco praticamente in nessuna delle cose che il femminismo propaganda, di qualsiasi tipo esso sia. Cose basilari come il diritto all'aborto (tipo l'unica cosa che mi viene in mente su cui potrei concordare con loro) non possono oggi essere definite femministe, anche se lo erano in origine. Quindi sì, è giusto che io non mi definisca femminista, perché tutto il femminismo è misandrico, non è questione di sottocategorie.
Effettivamente, sembra davvero assurdo...riguardo a voci di tenebra azzurra, l'unica cosa che mi viene in mente è che forse, sinestesia è piú caratteristica nei componimenti di ossimoro, nella Treccani leggo che veniva giá usata da Dante e Petrarca, mentre l'utilizzo diventa consapevole nell'800 con Foscolo e Leopardi fino ad arrivare ad un uso piu sistematico con Carducci, Pascoli, fino ai giorni nostri, mentre Ossimoro è piu generalizzato....voglio dire che quel verso è proprio un tipico esempio letterario di sinestesia piu che di ossimoro, boh....Io l'unica volta che feci un test a crocette, a parte i test di ingresso per l'università, ormai 30 anni fa, fu in occasione dell'esame di Analisi I al Polimi: eravamo una valanga di ragazzi, il test di matematica serviva per permettere poi di fare il vero scritto (una volta passato lo scritto, c'era anche l'orale obbligatorio): ricordo che si doveva rispondere correttamente ad almeno 9 domande su dieci. Io risposi a tutte e passai, ma ricordo che più della metà venne bocciata. Poi allo scritto fu un'altra strage, passammo un terzo dei candidati, all'orale altra mannaia, alla fine presi 18 (era il mio primo esame), lo accettati prima ancora che la professoressa avesse il tempo di formulare la domanda di rito riguardo appunto all'accettare o meno il voto. Devo anche dire però, che, sì, certamente poteva esserci una parte di aleatorietà, alcune domande erano trabocchetto, ma sicuramente almeno se eri un asino non lo passavi. Comunque, io mi prenoto per il tuo video sulle forme retoriche che mi piacciono un botto, fin dalla prima liceo, quando il prof. ci faceva tenere una rubrica con le forme retoriche e io mi divertivo a cercarle ovunque, in particolare nell'Eneide...va beh, ognuno ha le proprie perversioni....a proposito di forme retoriche, volevo chiederti un parere, su un dubbio che mi è tornato in mente parlando di metafore. In pratica, alcuni anni fa avevo scritto ad Aldo Grasso, il critico del Corsera, che aveva scritto un pezzo satirico su una puntata di Porta a Porta dove c'era Renzi. Il pezzo cominciava con lui che riportava un racconto che, scriveva, non si sapeva a chi fosse attribuito, qualcuno diceva a Borges, altri ad altri, ecc. Dopodiché cominciava a narrare la storia. Ora, il racconto cominciava con "Di Renzi (o di un altro non ricordo) si narrano quattro leggende. Secondo la prima aveva tradito gli uomini" ecc. Ora, solo per caso, siccome è il mio autore preferito, riconobbi subito il racconto "Prometeo" di Franz Kafka, rielaborato per l'occasione. Siccome non credevo che Grasso non sapesse che era di Kafka, mi sorse il dubbio sul perché avesse scritto quell'incipit, così per curiosità gli scrissi, dicendo appunto che il racconto era di Kafka ecc.ecc. E lui mi rispose che sapeva bene che era di Kafka ma aveva usato un artificio retorico per prendere in giro Vespa e Renzi. Ora, non ho capito la risposta: di quale artificio retorico parlava? Fingere di non sapere a quale autore è attribuito un racconto? Mi viene in mente solo il finto manoscritto di Manzoni, sarebbe una cosa analoga? Ma poi che senso avrebbe, perché fingere di non saperlo, stante che la vera satira era il racconto stesso? Tra l'altro, Borges, potrebbe non essere stato scritto a caso, perché era un grande estimatore di Kafka, quindi, potrebbe anche essere verosimile una falsa attribuzione. Forse per dare una finta enfasi? Poi non gli scrissi più, non avevo voglia di rompere, anche perché gli ho scritto altre volte su altri argomenti. Va beh, capisco che sia vago, comunque probabilmente sono io che non colgo, se ti viene in mente qualcosa, ti ringrazio, se no pace. Ciao.
Carissima, diciamocelo pure: la prima prova del concorso ordinario 2020 è malefica persino nelle intenzioni; pensata con la becera malizia di una commissione, composta da Dio solo sa chi o che cosa, che si arroga il diritto di 'controllare' che le conoscenze di un aspirante docente siano capillari ed esatte, poco importa se non verranno mai alla luce in classe (a beneficio degli studenti, sia chiaro. Mica per gloria personale). Conoscenze già testate dagli esami, magari di una Università pubblica; conoscenze già certificate dal diploma di maturità, quando la scuola era considerata ancora un sistema di travasamento dello scibile dal docente all'alunno -e quando, di conseguenza, i diplomati qualcosina infine la sapevamo pure, meglio di quanto non avessimo poi imparato ai corsi universitari. La sola pretesa di essere controllati per l'ennesima volta è snervante e umiliante. A ciò si aggiunge l'imbarazzante insoddisfazione di chi, sanza infamia e sanza lodo, si ritrova incluso nello scarnificato numero dei 'vincitori'. Qual merito ho nel ricordarmi che 'Perché ti vedi giovinetta è bella' è l'incipit di una poesia delle Rime di Dante (concorso A022)? Cosa dimostro di avere, in quanto insegnante, con e senza paragone con altri insegnanti? La risposta è: niente da dimostrare. Un abbraccio a tutti i colleghi, traghettati o meno verso la sponda della seconda prova.
No, sapevano già le risposte, altri test del genere hanno avuto gli stessi paletti per escludere i non raccomandati anni fa, ci sono indagini finite che svelano il sistema.
Chiaro. Purtroppo questi concorsi lasciano l'amaro in bocca e talvolta frustrazione. come dici tu insegnare non è solo ricordare a memoria una data. Per quanto riguarda la classe di concorso A19, ti posso chiedere come leggere la richiesta: 12 M-FIL /02 o 03 o 04 o 05 ? Come leggere la "o"? devo aver conseguito 12 CFU solo in 02, solo in 03 e così via oppure posso aver conseguito 12 come somma anche tra due diverse? Grazie
@@YasminaPani Sono d'accordo, ma è un problema di non facile soluzione. Perché il tipo di valutazione più corretto probabilmente non è né il più economico né oggettivamente fattibile, considerato anche il numero di concorrenti... P.s. ciò ovviamente non giustifica l'assoluta negligenza nella formulazione dei quesiti
Non ho sostenuto l’esame, mi è capitato però che mi fosse chiesto di dare una occhiata alle domande di inglese in inglese. Pure quelle na cafonata pazzesca. Classico esercizio becca la forma corretta -ing o -to fatta con verbi che reggono costrutti con entrambi. Considerata corretta proprio l’ipotesi delle due che la grammatica inglese e la consuetudine del parlato non prediligono. Errori grossolani pure nei testi, che per traduzione letterale con l’italiano si possono pure accettare, ma che un anglofono avrebbe bollato come sviste in un pensierino scritto dal compagno extracomunitario della classe. Inutili poi sono i soldi spesi in corsi di formazione privati per avere certificazioni estere, quando ad essere oggetto d’esame sono due periodi con accenni di farfallese.
Concordo con quanto dici nei tuoi video e mi piace molto come ti esprimi (anche le parolacce nel tuo discorrere ci stanno bene). Mi ricordi un altro creatore di contenuti (di fai da te) che secondo me è geniale e si chiama asbestomolesto. Unico appunto... per me stai troppo vicina alla telecamera.
Cara Yasmina, anni fa facendo la preselezione del tfa o del pas, non ricordo, lessi un quesito in cui mi si chiedeva che figura retorica ci fosse nella frase "bere un bicchiere d'acqua"! Capisci il livello? "Bere un bicchiere d'acqua" non ha alcuna figura retorica, mentre "Bere un bicchiere" sì.
Potrei proporti di spiegare ai meno abbienti di neuroni il significato principale di una frase? In questo periodo molte frasi vengono travisate, come la famosa "se l'è cercata" che in taluni casi viene rivolta ad ambo i sessi e che spesso viene interpretata come giustificazione del/della carnefice e colpevolizzazione della vittima. Se io vado a dormire con la porta di casa non chiusa a chiave e mi entrano i ladri, è chiaro che me la sono cercata, la mia colpa è stata l'imprudenza, ma ciò non deresponsabilizza i ladri. Se per 20 anni hai fatto tutti i tipi di violenza a tuo marito, quello ha un attimo di blackout e ti manda all'ospedale o cimitero, te la sei cercata, anche se in questo caso una colpevolizzazione della vittima ci sta, perchè non è proprio vittima.Io da uomo di media forza, non andrei mai di notte da solo in certi quartieri e se fossi femmina non andrei di notte sola mezzanuda (e nemmeno vestita se posso evitare) , perchè so che in giro ci sono malintenzionati/ate. Pensa che quando guido anche se ho la precedenza rallento, sarò fesso io...
Le parole e le frasi non hanno solo un significato letterale ma anche molti altri, in primis uno sociale. In parole povere non conta solo quello che tu vuoi dire ma anche che significato assume in questo momento storico nella nostra società.
@@YasminaPani Beh in questo momento storico viviamo molte isterie collettive, domani possono decidere che andare in giro coi risvoltini è volenza sulle donne. In pratica c'è qualcuno che decide il significato delle cose. Ma è inverosimile credere che nel 21° secolo in italia qualcuno possa giustificare un/una carnefice.
E fra l'altro, io non trascurerei neanche un certo grado di discutibilità della prova orale, che mi sembra imbragata dentro formule rigide e schematiche da breviario della lezione del bravo insegnante inclusivo, con un grado di attinenza reale a ciò che avviene (e si può far avvenire) dentro ad una classe davvero assai assai discutibile, in una grandissima quota di casi. Il grosso di questo mestiere si impara e si plasma sul campo, le teorizzazioni saranno sempre lì ad inseguire...
@@YasminaPani si tratterebbe di svolgere una lezione (durata 45 minuti) su un argomento che viene comunicato ventiquattr'ore prima al candidato. Questa lezione, nella sua struttura e modalità di svolgimento, dovrebbe poter mettere in campo tutte quelle tecniche e quei principi che la renderebbero atta ad essere ben fruita da tutti i componenti della classe con le loro diverse specificità, esigenze e problematiche. Inoltre bisogna necessariamente incasellarla in una qualche procedura digitale perché devi dimostrare di essere fico nel maneggiare l' informatica in didattica.
Io uno dei due concorsi l’ho passato, quindi premetto che mi rendo conto di aver avuto culo. Quello di ieri aveva solo critica letteraria invece di storia della letteratura italiana, solo storia romana invece di storia tout court, e niente grammatica latina ma solo letteratura e metrica del triennio. Ma cosa devo dire????? Sono rimasta fuori per due punti, sarò ignorante io, ma che ENORME insulto alla cultura umanistica che è stato.
Aggiungo: versi latini ignoti o quasi, e bisognava identificare IL METRO. Senza autore né nulla, e tagliati in modo che a volte non ci fosse neanche il verbo (perché magari nel verso seguente), alterando in maniera irreparabile la capacità del lettore di desumere il senso della frase o - ove richiesta - la traduzione
@@NeuroPOP1 ma scusa il metro ti basta vedere la quantità di sillabe e come son fatti i piedi, mi sembra l'unica cosa che puoi desumere anche da un verso isolato 🤔 per il resto ti do assolutamente ragione
@@YasminaPani certo, era forse la cosa meno strana la richiesta del metro. Concordo. Però boh, in tutto il calderone ci mancavano gli asclepiadei quarti… vabbè inutile strapparsi i capelli, rimane un grande senso di impotenza.
Per la A19 si è raggiunto l'apice con una domanda che chiedeva da chi fosse tratta una frase che parlava di eternità e volontà di potenza. Nietzsche? No, anche se era tra le opzioni, ovviamente. Era schelling. Io Nietzsche l'ho letto tutto, e dico tutto tutto, ma Schelling decisamente meno. Ho indovinato, ma andando per esclusione! Ora uno che non ha frequentato particolarmente nè Nietzsche ne Schelling che doveva fare? Tirare la monetina? E infatti è andata così.
Forse l'hai già raccpntato in un video, ma vorrei sapere perché hai deciso di non continuare a insegnare nella scuola. Di sicuro gli studenti hanno perso molto.
Ne ho parlato solo nelle dirette! Io amo viaggiare, e il lavoro a scuola me lo rendeva impossibile, perché potevo farlo solo ad agosto praticamente. Avevo proprio bisogno di un lavoro da remoto, perché per quanto amassi i ragazzi era davvero castrante per me. Devo dire che nel fare corsi e lezioni online trovo comunque molta soddisfazione e so che aiuto molte persone, ragazzi e adulti; anche se questo va in contraddizione con alcuni miei ideali. È stata una scelta dura per certi versi.
il concetto di concorso mi pare piu umiliante di quella di colloquio - cosi come l'idea di privati che si occupano di assunzioni mi rassicura di piu di quella di uno stato che giudica...l'idea stessa di uno stato cosi ingerente e che appiattisce mi ripugna...
Trovo giusto discutere di un argomento abbastanza assurdo di suo, ma questa è l'Italia, andrebbe anche chiarito il punto di come lo hanno passato quelli con punteggi più alti, dove hanno trovato le risposte? Chi crede nella fortuna dovrebbe partecipare a tutte le lotterie presenti in Italia a questo punto, aggiungo che c'è chi ammette di averlo copiato cosa che fa davvero dubitare del sistema, visto che un insegnante che ha copiato cosa dovrebbe insegnare poi? Visto che suo ruolo dovrebbe prevedere anche un comportamento etico e come giudicherà in base alle simpatie o in base a chi siano i genitori degli alunni per poi sfogare le proprie frustrazioni, sempre in base alla logica tipica del regno animale, sugli alunni con i genitori sbagliati sapendo che questo schema delle cose ormai è diffuso ovunque e ancora più assurdo, c'è chi lo nega. Tanto per chiarire queste prove con domande extra programma sono l'ostacolo per impedire a chi non deve fare parte del club di accedere, soprattutto quelle volutamente forvianti o sbagliate che di fatto non si possono indovinare, con la curva demografica in discesa ormai i trucchi dei raccomandati sono sempre più evidenti e divertenti. Poi il sistema delle crocette è proprio e volutamente il sistema più insicuro che ci possa essere in assoluto e non ha senso in nessuna materia perché non dimostra nozioni di sorta e nemmeno comprensione di un bel nulla, lo so io e lo sanno tutti ancora.
@@YasminaPani Non so come, ma c'è una particolare coincidenza, posso citare fresco fresco un concorso delle FF.OO. dove ci sono solo 70 indagati perché truccato, notizia di ieri, ma non è il primo e non sarà l'ultimo, questa è una tradizione italiana, i concorsi sembrano più una farsa.
Ho letto qualche articolo la settimana scorsa. Tra le perle alcuni candidati hanno dichiarato di aver trovato domande riguardanti storia e letterature di Nigeria, Ghana e non so quali altri stati. Magari pecco io di ignoranza ma mi risulta non siano argomenti trattati così ampiamente al liceo 😂
La mia carriera scolastica è stata costellata da pessimi insegnanti, per i quali mi sono sempre chiesto come avessero potuto accedere alla professione. Finita l'università e avvicinatomi ai concorsi pubblici ho capito.
Già. Oltre a questo non esistono valutazioni in itinere quindi una volta entrato l'insegnante rimane lì a vita, anche se non ha più voglia di far niente.
Quando mi sono iscritto a Lettere il mio sogno era quello di insegnare. Poi mano a mano che mi sono reso conto di queste assurdità, mi sono messo l'anima in pace e ho cambiato carriera. Ora lavoro felicemente come linguista computazionale e ringrazio il mio animo disilluso dell'epoca, perché vedo la vita grama che fanno i miei compagni di corso, tra precariato e concorsi scandalosi come questo. Sono tutti depressi, chissà come mai.
Il problema è che già in molte facoltà umanistiche il nozionismo la fa da padrone. Credo che non mi dimenticherò mai di essere stato bocciato per non aver saputo il numero esatto delle pagine dello Zibaldone (ho detto "oltre 4500" e il professore è andato su tutte le furie e mi ha cacciato). E mi è dispiaciuto soprattutto perché nello studiare Leopardi io me ne ero innamorato, ma davvero. Leggevo e rileggevo le Operette morali, quasi parola per parola, e qualsiasi monografia sul suo pensiero mi capitasse per mano, mi ponevo i suoi stessi interrogativi, riflettevo sulle sue risposte e meditavo sull'esistenza umana. Lo studio di Leopardi si era intrecciato ai dilemmi esistenziali che stavo vivendo, al mio nichilismo giovanile, alla mia necessità di risposte. Ero davvero felice di aver incontrato Leopardi, di averlo compreso, di averlo fatto mio... ma tutto questo non ha avuto nemmeno modo di esplicarsi durante l'esame. L'idea di memorizzare il numero esatto di pagine dello Zibaldone non mi era neanche passata per la testa, ci avrei messo mezzo secondo e avrei preso 30 e lode.
E questo purtroppo è stato l'andazzo della maggior parte degli esami. In tutti è tre gli esami di Letteratura Italiana ci è stato detto letteralmente "prendete i libri delle superiori e studiateli per conto vostro" perché a lezione si sarebbe trattata solo la parte monografica. Il voto all'esame era dato dalle interrogazioni dell'assistente, una sorta di plotone di esecuzione di puro nozionismo sulla parte generale. Poi se sopravvivevi andavi davanti al professore, e magari avevi modo intraprendere discussioni interessanti, ma a quel punto i giochi erano fatti. In questo modo gli studenti che hanno davvero a cuore la materia vengono penalizzati rispetto a quelli a cui interessa prendere un bel voto e che quindi imparano tutto a memoria, dai libri delle superiori per giunta. Io mi sono sempre rifiutato di imparare a memoria oltre un certo limite, pagandone le conseguenze, ma l'ho comunque dovuto fare per passare gli esami. Il risultato è che ora di quelle date e di quei nomi non me ne ricordo neanche uno. In compenso, in un certo senso, i romanzi e le poesie che ho letto le porterò sempre dentro di me, perché nel leggerli ho capito cose, sono cambiato e sono cresciuto.
Se mi guardo indietro, ho i brividi a pensare alla mia facoltà. Per metà composta da vecchi baroni classisti e da arrivisti che studiano a memoria solo quello che il professore di turno vuole sentirsi dire, che si laureano senza aver mai letto un'opera e che saranno gli insegnanti del domani. E per metà un agglomerato di professori e studenti ideologizzati all'inverosimile convinti di vivere ancora negli anni '70, per i quali la lotta al patriarcato è più importante che non finire fuori corso o essere obiettivi nell'insegnamento. Devo dire che tra tutti i professori, quelli di linguistica sono stati gli unici esenti da queste dinamiche, e forse anche per questo ho potuto apprezzarla come materia e l'ho scelta come specialistica.
Fine dello sproloquio.
Hai descritto, purtroppo perfettamente, la facoltà di lettere, almeno per quella che è stata la mia esperienza e quella di molti altri, avevo bisogno di leggere il tuo "sproloquio", grazie
Ti giuro che queste parole mi fanno malissimo. È vilipendio puro, lo ripeto, vilipendio all'amore che nutriamo verso queste materie considerate inutili e per radical chic. Mi fa imbestialire che vengano insegnate in questo modo.
Mamma mia… oltre a tutto questo, non mi spiego (ma forse un po’ sì) come in facoltà come lettere, psicologia e filosofia l’ideologizzazione sia così presente rispetto ad altre. Noto, anche dall’esperienza di una mia amica, che gli studenti ci arrivano già ideologizzati al primo anno. La mia amica a filosofia, poiché segue e difende certe persone o perché ha certe opinioni, viene attaccata e bullizzata dagli altri: lo stesso ambiente che c’è online di non apertura ad altre opinioni ed al dibattito c’è anche offline. Come era nella tua facoltà?
@@lucap3667 non era così quando mi sono laureata io. C'era attivismo, ma serio, c'era dialogo, poi certo c'erano anche le battaglie (più che altro contro i ciellini, che tutt'ora considero una piaga sociale). Non esisteva insomma ancora l'ideologia woke, almeno non in Italia.
@@YasminaPani ah, ok. Buono!
Mia madre insegna alle medie, sono anni che i presidi tartassano i professori dicendo che la scuola deve trasformarsi da "scuola delle conoscenze" in "scuola delle competenze", in cui un alunno che sa fare vale più di un alunno che sa e basta. Non sono pienamente d'accordo con questa visione, un minimo di conoscenza nozionistica non fa male, ma apprezzo molto il concetto alla base di questa visione: la conoscenza mnemonica fine a se stessa non andrebbe mai premiata.
Eppure, per diventare insegnanti, ci si deve paradossalmente trasformare in macchine sputa-nozioni. Avendo fatto Lettere Classiche, conosco tantissime persone, cari amici o semplici ex colleghi, che hanno tentato il concorso ordinario e molti di quelli che sono riusciti a passare il test a crocette sono persone poco intelligenti ma studiose, erudite o forse particolarmente fortunate, mentre tanti di quelli che non ce l'hanno fatta sono brillanti, pieni di passione e amati dagli alunni delle scuole in cui lavorano a tempo determinato, ma hanno avuto sfortuna nell'azzeccare la risposta giusta nell'edizione scolastica del Chi vuol'essere milionario.
Ho sempre creduto che il professore debba farlo chi davvero ne ha vocazione e capacità, perché se è vero che un cattivo medico ammazza una persona sbagliando a curarla, un cattivo insegnante distrugge generazioni intere educandole male, e sentire e vedere quello che è successo con i concorsi ordinari mi ha amareggiata più di quanto già fossi.
Una brutta, bruttissima storia e l'ennesima sconfitta per noi tutti come società, non solo per i futuri insegnanti.
Concordo pienamente.
Io lavoro come programmatore (software gestionali, nulla di particolarmente accattivante). Voi non avete idea del tempo che spreco, ogni volta che ho a che fare con procedure legate alla pubblica amministrazione, a causa di documentazione insufficiente o sbagliata, totale assenza di test "dall'altro lato", errori vari, impossibilità di segnalare anomalie, modifiche in corso d'opera, variazioni improvvise e/o all'ultimo momento, ecc. A occhio e croce la situazione è la stessa: chi scrive i programmi per la PA non ha mai visto un'azienda e si basa sulla pura normativa (scritta anche quella da chi non ha mai visto un ufficio o un capannone), chi prepara questi test non ha la più pallida idea di cosa sia un'aula e probabilmente segue criteri indicati in qualche regio decreto, "si è sempre fatto così ed è sempre andato bene". A loro il bonus produttività, a noi le bestemmie.
Quella è un'altra gigantesca piaga, e anche lì non si vedono segnali di miglioramento.
Anni fa, mentre appena stavo iniziando la triennale in filosofia, vedevo nella docenza un possibile strada. Oggi che sono in magistrale e sempre più vicino alla fine, la mia visione o idea generale di quel mondo o possibilità inizia a convincermi meno sia per il potente esame di stato per l'abilitazione sia per le poche soddisfazioni (almeno così sembra) che se ne conseguono a diversi livelli (stipendio, opinione generale degli studenti sulla materia insegnata, ecc.).
Io ritengo davvero che sia una vocazione, una cosa che si riesce a fare (e si deve fare) solo se davvero è la cosa a cui tieni di più al mondo.
Non ne sapevo niente; purtroppo è l'ennesima delusione nel sistema scolastico. Ti ringrazio, come sempre, per la tua incrollabile tenacia nel pungolare la mediocrità e per la passione che trasmetti.
Grazie a te :)
Hai riassunto perfettamente tutto ciò che, da insegnante, penso dei concorsi odierni. Seguo ogni tuo video con grande stima e ammirazione.
Siccome è un reframe che si ripete ad ogni tipo di concorso, se vogliamo escludere complottismi (del tipo: fanno così per favorire i raccomandati che conoscono già le risposte giuste) se ne deduce soltanto che chi redige i test ha la stupida convinzione che ciò che lui stesso sa sia emblematico di una ottima preparazione, senza prendere in esame né la montagna di cose che non sa, né l'inutilità di moltissime delle cose che sa.
Non mi stupirebbe affatto
Lol. Come se all'università si approfondisse ogni singolo autore.
Sì ahahah tutta una grande pagliacciata
I concorsi sono stati sempre gestiti in modo iniquo.
Io fui promossa allo scritto (abilitazione italiano scuola superiore) e bocciata all'orale con una sola domanda su Pascoli e il simbolismo di "Lavandare" e ancora oggi mi è ignoto quanto pretendevano di sapere
Interrogazione neanche da esame di Maturità.
Tra l'altro senza avere persone che ascoltassero l'esame che è discutibile dal punto di vista della legalità della prova.
Sarebbe ora che le prove fossero formulate da "Insegnanti" invece che da burocrati di mezza tacca.
Con lo stesso concetto mi riferisco anche alle prove INVALSI grande baraccone sensa senso
Concordo
Ho diversi amici nel mondo della scuola, tutti ma proprio tutti sono scappati con la quota 100, il resto sta facendo il conto alla rovescia e chi ci è entrato da poco è completamente disgustato. Che quadro triste, istruzione, giustizia, sanità sono i cardini di una società civile e progredita, stiamo facendo acqua da tutte le parti. Ci vuole il coraggio di ribellarsi, è giusto e possibile.
Purtroppo è davvero un lavoro svilito e reso insopportabile, e già di suo è molto impegnativo
Intanto auguri per i 7000 iscritti appena raggiunti :)
Spero che queste mobilitazioni e ricorsi approdino a soluzioni pratiche e a una rivisitazione in toto delle modalità di esame. L'istruzione è il pilastro della società. Docenti preparati e che amano la materia devono essere premiati e non filtrati come il crivello di Eratostene con domande astruse.
Grazie ♥ non sono molto fiduciosa sulla rivisitazione, a onor del vero.
La questione che più mi meraviglia è che nessuno si scandalizza, a parte poche eccezioni, di fronte al fatto che la maggior parte degli aspiranti docenti non è stata giudicata abbastanza competente per un concorso per insegnare, ma sufficientemente per fare il docente precario fino a questo punto. Questo “concorso” ha dato quest’immagine (falsa, ovviamente) che ci sono stati fino ad ora docenti incapaci di insegnare da una parte e dall’altra laureati (spesso col massimo dei voti) che possono prendersi la laurea e, insomma, usarla come carta igienica. Ovviamente questo in aggiunta a quello che hai già detto giustamente tu. Non insegno, ancora studio, ma è raccapricciante che il problema sia sempre lo stesso: l’incapacità di ragionare sulla didassi in Italia e di ridursi sempre al nozionismo per valutare le conoscenze e le competenze di chicchessia, in tal caso degli insegnanti. E questo, del resto, è solo l’esempio dei tanti paradossi del mondo della scuola che riguardano anche altri ambiti ( del tipo, a scuola la divina commedia, per programma ministeriale, va fatta per almeno 10 canti delle tre cantiche, salvo poi rendersi conto all’università che è impossibile anche lì visto che ci vuole del tempo per farla bene. Oppure ancora: in quinta liceo va fatto il novecento, senza rendersi conto che la maggior parte degli esami di letteratura Italia ( 12 cfu ) arrivano massimo al decadentismo e che non a tutti è richiesto quello di letteratura italiana contemporanea. Io spero che sia un momento di riflessione per ripensare veramente il mondo della scuola in maniera sensata, non come continuo detrimento di un qualcosa che andava bene 1 secolo fa, forse e nemmeno per tutti.
Senza tenere in conto, per riferirmi al caso specifico, che si presuppone, avendo fatto l’università e linguistica italiana, che ciascuno abbia appresso che l’analisi logica strutturalista della frase pone dei problemi evidenti, quindi farti delle domande chiuse per chiederti il complemento di Gesù cristo non ha il minimo senso
@@grazianosale8082 amen, nulla da aggiungere (il complemento di Gesù Cristo l'ho molto apprezzato)
@@YasminaPani AHAHAHAAHAH, immaginavo!😂😂
Questo video cade a fagiolo. Lunedi toccherà a me affrontare la prova. Che dire, è abbastanza frustrante dover constatare quali siano i criteri in base ai quali si decide se mi conquisterò il posto che tanto desidero. Ma l'unica cosa che dipende da me è la mia preparazione, quindi continuerò a fare la mia parte.
Mi dispiace tanto, ti auguro di farcela!
Concorso per Flauto al Liceo: una marea di domande con più di una risposta plausibile, altre soggettive come ad esempio “quale tra i 13 concerti di Devienne è il meno impegnativo?” 🤡 altre alla stregua delle curiosità e degli aneddoti.
Finalmente sono riuscita a guardare questo video!
Quando ho visto i post del Prof. Arcangeli in merito a queste domande bizzarre (definiamole così) e soprattutto le risposte corrette (?), sono rimasta a dir poco basita.
Non trovo altre parole se non "imbarazzante".
Parlerò anche di questo la prossima volta che qualcuno mi chiederà come mai non ho mai pensato di entrare nel mondo della scuola 😅
Parliamone il più possibile 💪
Ho fatto i concorsi, sia a 22 che a 11,li ho entrambi passati ma la sensazione è di umiliazione e svilimento. Ho studiato come un'ossessa cose che non chiederei mai ai miei alunni. Io so il latino e ho 5 anni di esperienza di insegnamento, ma lo ha passato chi ha zero esperienza e il latino non lo sa... Ho sinceramente paura per il futuro della scuola.
Mi dispiace davvero, posso immaginare come ci si senta, e hai ragione.
Ci sono molti che conseguono la laurea in lettere e non sanno il latino. Purtroppo, per uno strano destino, hanno la possibilità di trovarsi ad insegnare in un liceo latino e dimostrare la propria ignoranza.
Ciao, sono molto giovane ma ho una piccola esperienza di insegnamento ai ragazzi delle medie. Insegno una cosa che può essere chiamata "avvicinamento alla robotica e programmazione". L'insegnamento é 20% nozioni e 80% comunicazione, empatia, ascolto. Sapere qualcosa non vuol dire essere capace a comunicarla, sono due cose completamente diverse. Fare una selezione degli insegnanti sulla base di un test del genere è follia, semplicemente non c'è una corrispondenza tra dare la giusta risposta e insegnare in maniera efficace. Si può dire che é un test fatto per scremare a caso? Si. Grazie di questa condivisione
Correggerei le percentuali ridistribuendole in modo più equo, aggiungendo anche competenza nell'insegnamento, che è collegata all'empatia ma non è automatico che sia inclusa in quest'ultima. Insomma un insegnante può essere empatico e ascoltare i ragazzi ma non essere in grado di spiegare!
Grazie, i si vuole tanto bene, hai spiegato perfettamente il senso di delusione che hanno provato molti giovani insegnanti al concorso. Continua così!
Grazie 🙂
Non mi sorprende ormai più nulla. Io ho passato la roulette russa dell'ordinario per Storia e Filosofia di quest'anno con domande alcune veramente balzane e impostate in modo osceno. Ma non è che con la formula della domanda aperta vada meglio: ricordo che allo straordinario 2016 per Storia e Filosofia chiesero in 6 righe la storia dell'Islam dal VII al XX secolo. Perfino Galli della Loggia intervenne per rimarcare l'idiozia di una tale richiesta. Sono giunto alla conclusione che a questo punto non conta più tanto chi mettono a fare il Ministro. Il vero repulisti da fare è dentro il ministero: masnade di gente che non sa nemmeno com'è fatta una scuola che pontifica in maniera del tutto irrazionale su test, metodologie etc... Con grave danno sia di chi cerca di insegnare, sia di chi cerca di imparare.
Verissimo
Chi lavora al ministero non conosce la vera realtà delle diverse scuole e dei diversi istituti in Italia.
Chi ha compilato il test per il concorso evidentemente è stato selezionato a sua volta tramite un concorso simile xD
La cosa triste è che gli insegnanti così selezionati useranno lo stesso metodo di giudizio con gli studenti, che studieranno a memoria al solo scopo di passare un test.
Per fugare ogni dubbio, nemmeno nelle materie scientifiche l'esame a crocette ha particolarmente senso. Ma anche ci possono essere test scritti decentemente e test scritti coi piedi.
Senz'altro, diciamo che in certi contesti il test a crocette ha senso (solo se fatto bene, comunque, come hai detto tu): questo non è uno di quei contesti.
Nelle materie scientifiche ha assolutamente senso. Il test è uguale per tutti, il metro di valutazione è lo stesso per tutti (giusto o sbagliato), senza bias di interpretazione, errori di valutazione da parte della commissione e via dicendo
@@rosariogulino1995 Se hanno bisogno di oranghi meccanici, ha assolutamente senso.
Grazie per questo bel video. Uno dei miei sbocchi professionali sarebbe stato quello dell'insegnamento, ma stare anni a cercare di superare concorsi assurdi e guadagnare crediti seguendo corsi formativi che non c'entrano niente col mio percorso mi ha fatto cambiar strada, anche se un po' a malincuore. C'è chi supera i propri dubbi e prosegue con tenacia e chi - come me - lascia perdere.
Capisco bene
"carlo tornando dall'ufficio, scopri' che era una brutta persona"
🤣
"geostoria..ehm..com ca...si chiama..quella specie di geografia" questa è una quote da sapere ahah ❤ fantastico ahah..d' accordo col video!!
C'era una volta un concorso per insegnante di lettere presso il consolato in Libia, la ragazza che ha vinto ha dovuto fare traduzioni dal greco al latino e dal latino al greco ... Poi si è trovata ad insegnare le basi della lingua, livello prima elementare (a di ape, d di dado ecc. ecc.) ....
Non ho capito
Sono convinto che quando critichiamo insegnanti e dipendenti pubblici in generale, dovremmo partire da come vengono selezionati. E agire per cambiare questo. Se abbiamo l'impressione che siano persone senza amore per quello che fanno, ma solo bravi a passare carte, attaccati solo al posto fisso, solo dei bravi burocrati, c'è una ragione alla base. Non voglio mancare di rispetto a chi lavora, ma questo è un pregiudizio diffuso che è innegabile e ha delle ragioni di fondo. Ho appena fatto un concorso per bibliotecario: stessa cosa. Non hanno chiesto nemmeno la condizione di una laurea breve. Per fare una professione considerata dalla normativa, che ci hanno fatto studiare, "Intellettuale". Hanno fatto aspettare quasi 6 mesi per pubblicare 20 giorni prima la data dell'esame. Come se fosse facile organizzare il tempo di studio senza sapere la data dell'esame. C'erano domande in cui bisognava dimostrare di sapere leggi che sono state superate da leggi più recenti in tema di biblioteconomia. Su una mole di studio assurda hanno chiesto solo 10 domande a risposta multipla e 3 aperte. Su migliaia di pagine da studiare. Una domanda di informatica era su cosa succede in Word se premi CTRL+PGGIÙ. La metà delle domande a risposta multipla era di diritto amministrativo. Solo 3 di biblioteconomia! 1 domanda di inglese era su una regola grammaticale. Come se il punto di sapere l'inglese per un bibliotecario fosse la grammatica Sto aspettando di poter vedere la correzione delle domande aperte di biblioteconomia, perché sono stati veramente poco generosi nei punteggi e non solo nei miei confronti. Non so se riuscirò a capirci qualcosa ma ci proverò. Lo devo alle ore di studio e alla volontà di riprovarci. Credo che questo scempio sia purtroppo un'abitudine nei concorsi. Ci sono anche canali UA-cam che si occupano di insegnare i trucchi dei concorsi. Tipo quello di Simone Chiarelli. Lui insegna come superarli usando proprio questa logica becera con la quale sono fatti. La qualità del candidato è totalmente secondaria. Se tutto è regolare vince il bravo consorzista. In pratica un personaggio da quiz televisivo.
Grazie per questa testimonianza, non sapevo proprio come funzionasse il concorso per bibliotecari. Hai ragione, il problema è esteso e va affrontato alla radice.
Aggiungo altro sui concorsi anche fuori dall'insegnamento. Allora la ragione per cui tagliano le persone (come fossero oggetti), l'ho capito parlando con delle persone esperte, è per ridurre il numero di orali da fare. Per questo usano domande trabocchetto e se ci sono domande scritte in modo poco chiaro o errato è un vantaggio enorme perché fanno cadere in errore tanti candidati. Per lo stesso motivo danno un'enorme quantità di materie da studiare in poco tempo e poco preavviso dell'esame. Le domande sono prese da database di proprietà delle stesse società, che poi li concedono a pagamento per pubblicare i libri di test, o li pubblicano loro stesse. Temo siano società collegate anche a quelle che fanno i test digitali. Ma non ho approfondito. Per ridurre il numero basterebbe fare graduatorie di iscrizione, per titoli e certificazioni e ridurre il numero all'iscrizione. La cosa che ho scoperto è che anche agli orali, fanno pescare da dei bigliettini con delle domande. Ho visto persone pescarne di facili e altre di molto difficili. Alcuni candidati quindi hanno potuto raccontare la rava e la fava senza tanta fatica, altri si sono piantati su una sola domanda su 3 e sono stati considerati non idonei. Non idonei a cosa? A lavorare o a fare i quiz? Ad avere botte di c...? Questi orali sono degli scritti mascherati. Lo scopo del concorso dovrebbe essere preparare un elenco di candidati idonei alla mansione, in una graduatoria basata certamente sul punteggio di merito dell'esame e di quanto fatto nella vita. In cui i primi avranno prima il lavoro e potranno averlo migliore e gli ultimi saranno chiamati alla bisogna. Che è lo scopo per cui tutte queste persone sono pagate per fare le selezioni. Trovare personale utile per i servizi ai cittadini. Non fare un quiz TV.
Anche nei concorsi banditi dai comuni per tecnici e amministrativi ai candidati spesso vengono sottoposti test a crocette con domande poco pertinenti agli ambiti e ai servizi per cui è stato indetto il concorso.
Premetto che io sono un matematico, ma sentendo il verso "voce di tenebra azzurra" la cosa che cattura subito la mia attenzione e mi fa venire voglia di saperne di più dell'intera poesia è la "tenebra azzurra", che è un'immagine molto potente e strana, non la "voce di tenebra", che è un'espressione abbastanza comune (tipo "voce tenebrosa"): anch'io avrei risposto ossimoro. Faccio anche notare che gli insegnanti che sono riusciti a passare il test, non per culo ma perché hanno capito cosa dovevano rispondere, avranno forse la tendenza molto perniciosa di applicare questo modo di concepire le verifiche anche ai loro studenti... poveri ragazzi!
Sì, è un sistema perverso che ha ripercussioni molto gravi.
D'accordissimo. Questo video merita molte più views.
Grazie
A mio modestissimo avviso, tutto questo si spiega con una frase del ministro Gelmini pronunciata verso il 2008: "la scuola non può essere un ufficio di collocamento". Se questa è veramente l'ottica, mi viene da pensare che concorsi così strutturati altro non sono che strategie di deterrenza. Noi siamo sanzionati dalla comunità europea per i mancati concorsi, ma non esiste la reale volontà di farli, forse perché le cattedre effettivamente scoperte non sono tali da giustificare un tale impegno finanziario ed i numeri dei bandi. Non posso fare affermazioni assolute in tal senso, ma temo che quel meccanismo di immettere in ruolo insegnanti da una graduatoria permanente o ad esaurimento che dir si voglia sia stata un boomerang sia per l'apparato statale che per noi. Per altro ha consentito a diversi di ritrovarsi immessi in ruolo senza averlo mai tentato un concorso o forse anche dopo averlo fallito più volte. Ora sono tanti quelli che, anche in base ad episodi come questi, si trovano a dire che i concorsi non valutano nulla. Non concorsi fatti così, ma veramente non credo che esista un altro ambito dove siano richieste competenze molto specifiche (vedi ad esempio la medicina), dove si può accedere ad un ruolo senza concorsi. Bisognerebbe aver il coraggio di aggiustare molte cose partendo dalle basi ed anche facendo scelte impopolari per togliere di mezzo ogni istanza di tipo clientelistico dalla gestione della scuola.
Deterrenza? Entra comunque lo stesso numero di persone, solo che non solo selezionate. I posti vacanti ci sono, quindi comunque la gente a insegnare ci deve arrivare. Il discorso è più semplice: al Ministero sono degli incompetenti.
@@YasminaPani il discorso che fa ha una logica e tuttavia non mi tornano i conti. Nel 2016 che fu l'anno del mio concorso, sul sostegno ci fu una scanna. In Sicilia, ma credo anche in altre regioni, mi pare di ricordare che nessuno o quasi passò la prova scritta e quindi non ci fu nemmeno la prova orale o quanto meno un sacco delle cattedre messe a bando restarono scoperte e molte lo sono ancora oggi. Il prof. Dario Ianes scrisse varie lettere ai giornali chiedendo come fosse possibile un risultato del genere. Negli anni successivi le cose non sono andate meglio. Nella mia scuola ci sono, alla data odierna (e siamo alle vacanze di Natale), cattedre scoperte sia sul sostegno che su materie tecniche e che non sono state coperte nemmeno con il bacino delle MAD e delle graduatorie di istituto di terza fascia. Quanto alle materie tecniche che hanno il docente teorico e quello ITP, per un intero anno gli ITP sono stati lasciati a coprire anche il ruolo del docente teorico con il meccanismo delle supplenze assegnate dal dirigente giorno per giorno. Non so quanto sia regolare tutto ciò, credo davvero poco, ma sta di fatto che lo stato ha risparmiato uno stipendio non solo per tre mesi estivi, ma per l'intero anno a fronte del pagamento di una cifra più modesta per ore in sovrannumero ed ha certamente risparmiato sostanziosamente anche sulla parte contributiva. Insomma una colossale operazione al risparmio che negli ultimi tempi ha assunto i connotati dell'indecenza. A farne le spese sono ovviamente gli studenti. Io insegno elettronica in un tecnico Nautico. Mi si dirà che forse è "difficile" trovare un docente di navigazione, ma uno di meccanica no. Ovviamente lei ha parlato del concorso per italiano ed altre materie umanistiche, ma anche nelle altre discipline le cose non stanno messe affatto meglio. Nella globalità la situazione è di una tristezza infinita e basata più su aspetti economici che altro. Ecco perché ho parlato di operazioni di deterrenza. Che poi al ministero ci siano incompetenti che non sappiano fare nemmeno i quiz, è pacifico.
P.S. Capisco che la mia presenza su questo canale, come docente tecnico, potrebbe sembrare una stravaganza, ma in fondo, perché no? La lingua è patrimonio comune e noi tecnici non viviamo, comunque, solo di valvole e pistoni.
I miei ex compagni di corso che facevano la prova per insegnare storia e filosofia mi hanno detto che c'erano delle domande su temi che non rientravano nel programma ministeriale
Non vorrei apparire il complottista, ma ci sono precedenti ben documentati, quelle domande sono inserite per chi sa da principio la letterina da contrassegnare e non per chi semplicemente ha studiato.
Sì, lo hanno detto anche per lettere
0:30 Rispondo alla domanda, per le materie scientifiche, soprattutto matematiche o comunque dove è richiesto problem solving le crocette funzionano benissimo. Fai benissimo a restringere l'argomentazione all'ambito umanistico, per cui sono completamente d'accordo!
Grazie
certo, alle domande di tipo scientifico c´é sempre un unico risultato/ risposta esatt, a cui si giunge, comunque, con lo svolgimento del problema posto.( per poter scegliere tra 1 , 2 e 3 devi comunque ragionare, fare calcoli etc) per le materie umanistico- letterarie no (spesso neppure in grammatica).
A proposito di domande assurde ricordo ancora quando all'esame di maturità mi venne rivolta quella che nell'intenzione dei commissari doveva essere la chiave di volta per dimostrare il livello di preparazione del candidato : ebbene mi venne chiesto di spiegare la differenza che intercorre tra provvida sventura e nemesi storica. Avrei avuto tanta voglia di rispondere che tra le due cose non c'entrava un cazzo niente.....ma non lo feci e finsi di pensarci attentamente.
Io proporrei di indignarci del fatto che ormai non serve più frequentare e/o diplomarsi in conservatorio per essere definito musicista, ma basta partecipare ad uno spettacolo televisivo, in cui spesso i giudici sono i primi a non conoscere alcunché di musica. Nonché del fatto che basti saper fare il famosissimo "giro di Do" per potersi auto-definire musicista, io personalmente ne conosco uno che conosce addirittura il giro di Mi!! Oooohhhhhh!! Il quale, dall'alto della sua competenza in materia, aveva criticato un lied di Wagner sbottando: ma che si era fumato questo? Purtroppo io (e non solo comunque) a causa della mia profonda ignoranza l'avevo sempre considerato uno dei massimi capolavori della musica, ma oh vabbè quello conosce addirittura il giro di Mi, quindi...
Sono completamente ignorante in merito quindi non so davvero che posizione avere!
@Paolo Eriani Scusa, ma che cosa intendi per "musicista"? Perché, da ignorante, poi mi saprai dire dove sbaglio, perché magari interpreto male, se parli di programmi televisivi, immagino che tu ti riferisca a robe tipo X-Factor o giù di lì, che però, con la musica hanno poco a che vedere, sono dei contenitori che sfornano "carne da macello", dove ogni tanto salta fuori qualche talento. Ricordo anni fa Enrico Ruggeri, dire che ai suoi tempi c'era margine per commettere degli errori, oggi, se sbagli, hai subito una ciurma di ragazzi buttati lì per fare numero e che sono pronto a prendere il tuo posto quindi per importi, devi pensare prima a qualcosa che spacchi senza essere troppo impegnativo. Stante che anche una volta esistevano le meteore ma c'era anche molta meno concorrenza, oggi con internet, con l'autotune, la trap, è cambiato tutto. Anche il peso delle case discografiche dagli anni '90 in poi. Detto questo, tutto ciò riguarda la musica leggera, dici che invece anche nella musica da camera ecc., vale questo discorso? Cioè, mi sembra strano che nelle orchestre, si scelgano i musicisti da un talent. Che poi, non è che Tenco, per dire, avesse chissà quali studi alle spalle, credo che fosse autodidatta, aveva addirittura frequentato ingegneria, anche Gino Paoli. Mark Knopfler era autodidatta. Va beh, casi rari poi non vuol dire nulla, però sono comunque artisti di musica leggera. Però ne so poco, era più un ragionamento generale.
@@lucat5479 Allora, partiamo appunto dalla definizione di "musicista", che cosa vuol dire: essere musicista. Tu definiresti "pittore" uno che disegna i fumetti? O che ne so, io mi so cucinare i biscotti, posso auto-definirmi: pasticcere? Oppure, mi so cucinare gli gnocchi con ragù, mi posso auto-proclamare: cuoco? Tu avevi citato tizi quali Enrico Ruggeri, Tenco e simili, io personalmente le avevo sempre sentiti definire: cantautori, mai musicisti. Ed a me la cosa mi pare più che ovvia e posso tranquillamente spiegare il perché.
@@PEriani67 ah, ok... però, appunto, siccome parlavi di trasmissioni televisive, ho pensato subito ai cantanti. Allora mi sa che non sono aggiornato io, nel senso che non ho presente chi si autodefinisce "musicista".Per dire un gruppo che va per la maggiore oggi, i Maneskin, non mi sembra che si definiscano "musicisti", però, non posso neanche esserne certo. La Treccani dice che musicista è: "Chi professa l’arte della musica, soprattutto come compositore: i m. italiani; i m. dell’Ars nova; o anche come suonatore di uno strumento: fare il musicista. Con sign. più ampio, al plur., il complesso degli esecutori, dei cantanti e sim.: casa di riposo per musicisti"...boh, ne so quanto prima.....
@@lucat5479 No, io in effetti mi riferivo proprio ai cantanti che saltano fuori da quelle trasmissioni, ma non solo, che senti apostrofare come "musicisti", personalmente non so se loro si ritengano tali. Comunque quando io inizia a suonare nell'ormai lontano 1983, in banda per la precisione, prima di iniziare studi più seri, coloro che suonavano in banda venivano ancora definiti "musicanti". Comunque un musicista non è altro che, come per un cuoco e gli altri succitati, uno che sa fare il proprio mestiere a tutto tondo, uno al quale dai in mano uno spartito e te lo esegue, come nel caso di un pianista, che ti va da Bach a Chopin e Debussy ed oltre, ma anche le canzonette volendo, non invece uno che al massimo sa pestare un "giro di mi" sulla tastiera per accompagnare.
Parlo da persona che l'estate scorsa ha passato il concorso in A026, Matematica. Nelle mia materia ha già un po' più senso un test di questo tipo perché oltre a domande nozionistiche proponeva domande di calcolo, di ragionamento, applicazione di conoscenze, però tutto in poco tempo, pertanto più che selezionare gente competente, si seleziona gente col sangue freddo, mentre una volta i concorsi erano test scritti di 6 ore con problemi belli corposi da elaborare. Le competenze per l'insegnamento vengono (in teoria) valutate all'orale. Comunque è palesemente un modo per non avere commissioni da pagare per correggere gli scritti e velocizzare i tempi di assunzione, fretta causata dall'enorme vuoto lasciato dai quasi 30 anni di concorsi bloccati. Mi spiace per chi ha dovuto sostenere questa prova scritta, veramente indecoroso e indegno della scuola vedere delle domande così malposte e così fuorvianti.
All'orale si valuta la capacità preparare una lezione per una platea di studenti variegata, quindi comprendente DSA e roba varia, e l'uso degli strumenti digitali. Diciamo che è meglio delle crocette, ma non è assolutamente adeguato. In tutto questo ovviamente manca del tutto la valutazione sulle capacità relazionali.
Mi viene da lamentarmi del mio esame di maturità dell'itis di informatica. Professori in disaccordo su come si leggevano i diagrammi UML e in cinque anni nessuno che si sia mai messo a insegnare come si compone un documento HTML e del perché, per poi avere un esame dove bisognava scriverne una pagina a mano con carta e penna che credo che sia la cosa più inutile che si sia mai vista. (L'equivalente di imparare le date a memoria ma senza sapere nulla dell'evento che si sa datare.)
È così in tutte le scuole alla fine, per tutte le materie più o meno
Non ho fatto il concorso perché non sono insegnante. Un mio amico lo ha superato... Con molti più errori di quanti ne avrebbe fatti se il concorso fosse stato organizzato diversamente. Ora: solo perché idoneo, lo dobbiamo ritenere capace? E se fosse stata fortuna? E se fosse un portento nel memorizzare ma una schiappa nell'insegnare? Lo dico con grande affetto e ammirazione per il mio amico, che certamente è un ottimo docente e ha una mente brillante. Se ci pensi anche chi ha superato il concorso ha subìto un torto, perché avrebbe potuto prendere un voto più alto o avrebbe potuto affrontare la prova con più serenità. È questa la scuola che vogliamo? Che fine hanno fatto gli esperti di docimologia e i pedagogisti e perché non intervenga?
Ah certo, ora chi ha superato il concorso deve pure vergognarsi. Ci manca pure questa!
Facciamo finta che c’è un concorso con un posto disponibile. Si presentano 10 candidati, 9 preparati e mio cugino. Il modo più semplice di far vincere mio cugino è far perdere gli altri. Ma non penserete mica che sono corrotto? Le sviste possono capitare a tutti. E poi ho avuto solo una settimana per preparare le domande. E comunque non le ho scritte io. Che brutte persone, subito a pensare male.
Ho partecipato alla prova concorsuale in questione per due classi di concorso, l'impressione che ho avuto è che non fossero domande fatte per far passare il cugino o il nipote di chicchessia, ma, semplicemente, per bocciare il maggior numero di candidati, in modo da mandare all'orale meno gente possibile, diminuire il numero di commissioni necessarie per la valutazione della prova orale e far ottenere l'abilitazione e il ruolo giusto ad una manciata di docenti.
Comunque ti assicuro che chi deve passare passa anche con prove a risposta aperta.
@@elisat.5326 ma il numero di posti non si decide prima? Se posso assumere 10 persone metto a bando 10 posti e però il concorso lo faccio bene. Così, oltre alla beffa anche il danno.
@@primosoma non tutti i posti messi a bando alla fine devono per forza essere occupati. Se ho 10 posti ma di candidati idonei ne ho 5, sono 5 quelli che ottengono il posto.
@@elisat.5326 certo, ma da quello che capisco i 5 che sono rimasti fuori non sono incompetenti. Sono sfortunati perché su due risposte giuste hanno scelto quella giusta che però è sbagliata (manco l’avesse scritta Quelo). Allora il gioco funziona più o meno così: io il concorso l’ho fatto, i posti c’erano, se poi la gente non passa non è mica colpa mia. Le cose sono due. O lo fai apposta perché sei corrotto o lo fai apposta perché sei stronzo. In entrambi i casi la conseguenza è che il livello culturale medio degli italiani si abbassa e poi quegli stessi italiani diventano deputati, ministri.
Io mi fido di te se mi dici che non è un problema di corruzione. Però i politici di domani saranno alcuni dei giovani che hanno partecipato all’ultima prova invalsi. Gli altri votano.
Lungi da me far ricadere tutte le colpe sugli insegnanti. Sappiamo entrambi che la situazione italiana è ben più complessa di così. Ma una selezione fatta bene, secondo me, aiuta.
La polemica sulle figure retoriche la aspetto con ansia
Arriverà entro fine mese!
Non ho ancora potuto visionare la mia prova concorsuale A11 ma una domanda me la ricordo piuttosto bene così come le quattro opzioni proposte. Quesito: In base a specifiche caratteristiche quale identità di genere è ravvisabile nell'Eneide di Virgilio? a) Tratta gli stessi argomenti degli Annales di Ennio; b) É costituita da una parte "odissiaca" e una "iliaca"; c) Possiede una metrica tipicamente italica basata sull'Odusia di Livio Andronico; d) Dal libro I al VI parla delle guerre combattute da Enea, dal VI delle peregrinazioni dell'eroe.
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Ora, procedendo per ragionamento la c) e la d) sono palesemente false: la c) non sussiste in quanto l'Odusia di Livio Andronico presentava una metrica in saturnio abbandonata da Ennio che introdusse l'esametro, proprio con gli Annales; la d) ovviamente inverte la bipartizione dei dodici libri dell'Eneide. Il quesito a) era parimenti da scartare in quanto Ennio è un modello per Virgilio ma non contenutistico, oltre al fatto che gli Annales ci sono pervenuti mutili ma, dato il riecheggiare degli Annales maximi nel titolo, intuiamo facilmente che si tratta di un'epica di tipo storico, in cui Ennio recupera il mito di Enea per giustificare l'origine latina delle primitive comunità agro-pastorali. L'unica risposta plausibile era la b). Ora...qualcuno mi saprebbe dire cosa significa la domanda in sé in quanto proposizione? Cosa significa "identità di genere" in rapporto all'Eneide? Si presupporrebbe che quel "genere "si riferisca al "genere letterario" il quale possiede una sua identità, certamente, ma non in relazione alla bipartizione della materia trattata. Quella è riconducibile a tutto un discorso di brevitas derivata dall'alessandrinismo che nella cultura letteraria del I sec. a.C. era già stata pienamente assimilata e considerata come elemento strutturale in sé. E per la forma, molto più di Omero, per Virgilio ha giocato l'esperienza delle Argonautiche di Apollonio Rodio, dove si inserisce il III libro col prologo ad Erato in ausilio al canto degli amori tra Medea e Giasone. Da tutto quello che abbiamo detto entra in ballo un altro elemento tipico della letteratura latina ovvero la contaminatio generis. Se l'Eneide di Virgilio è così importante è proprio perché è frutto di una tradizione letteraria in cui la sperimentazione era giunta ad altissimi livelli. Di lì a poco Ovidio avrebbe scritto le Heroides e soprattutto le Metamorfosi che di epico hanno solo la ripartizione in liber, l'impiego dell'esametro e la componente mitologica. Che cosa significa quindi "identità di genere" in rapporto all'Eneide, in un momento storico in cui il genere epico di stampo omerico appare ormai già ampiamente minato nella sua identità di base ovvero la proposizione di un ethos sociale ben definito, rapportato alla società cui è destinata? Ridurre una delle più importanti opere della latinitas, dotata di una struttura a livello ipo-testuale così complessa , ad una dicotomia così riduttiva in relazione ad una domanda che oggettivamente non poteva sussistere, la dice lunga su quanto e come la batteria di quesiti sia stata elaborata ma soprattuto concepita. La disonestà intellettuale, e l'ignoranza nemmeno troppo sottesa, di questa domanda e di tante, troppe altre, è sintomatica della precisa volontà di come sarebbero dovuti andare questi concorsi.
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Per inciso: mi sono voltato verso l'ispettore di commissione e le ho detto "Mi dovete spiegare cosa intendete, lei o chi per lei al MIUR, per identità di genere in rapporto all'Eneide. Siete proprio sicuri della scelta delle parole impiegate? La domanda non sussiste e se ne siete convinti il tutto è molto grave". E prima che qualcuno commenti in maniera caustica il tutto: il latino è l'acqua che bevo; per quanto debba ancora studiare e perfezionarmi, la mia preparazione in materia è assolutamente indiscussa, con tutto che mi accingo a presentare un progetto di dottorato proprio su Ovidio per cui, chi commenterà, specie se un insegnante revanscista dei carrozzoni anni '90, ponderi bene ogni singola parola da digitare in merito. Non si tratta di tracotanza o di pervicacia inconsistente ma solo di una critica derivata da conoscenza specifica di qualcosa che fa parte di un bagaglio culturale da ben 14 anni.
@Fabrizio Contini ma l'identità di genere è il senso di appartenenza di una persona al sesso o al genere con cui si identifica...se ne parla da tempo e deriva dalla sociologia e dalla psicologia ...pensi che dal basso della mia ignoranza sarei andato ancora piu in crisi, non sapevo si usasse anche in letteratura....io avrei scritto magari "Qual è il genere letterario cui si ispira" al più, o qualcosa del genere, si vede che invece in letteratura è più corretto come l'hanno scritto loro, non saprei. Io adoro da sempre l'Eneide perché adoro il latino e sono appassionato della storia dei romani, credo che fossi l'unico al liceo che studiava con passione l'Eneide, sia in latino che in italiano, anzi, vorrei riprenderla, peró l'ho studiata negli anni 80 quindi non sono minimamente in grado di disquisire a quei livelli, comunque ricordavo vagamente la questione del genere epico. Magari la dicotomia era solo per dire che il genere era quello, mentre da quello che ha spiegato, gli altri punti contenevano tutti dei palesi errori? Un pó come quando si fanno quei giochi dove si chiede qual è l'intruso? Ecco, Ovidio purtroppo non mi ha mai fatto impazzire, io amo Orazio, invece mi incurioscono gli Annales di Ennio, non me li ricordavo: quasi quasi provo a recuperare qualcosa, se non costano un botto di soldi.
Presumo che il senso della domanda fosse: basandoci sul fatto che Virgilio omaggia Omero, prima rifacendosi all'Odissea e poi all'Iliade, deduciamo a quale genere letterario appartiene l'opera. Se non altro ci si poteva comunque arrivare per esclusione, seguendo il ragionamento che hai fatto tu. Comunque, come fa notare Luca, "identità di genere" non significa "genere letterario", la frase non ha proprio nessun senso.
Come dici tu, ci lamentiamo del nozionismo e poi i test per selezionare sono questi.
Non ne sapevo nulla, ed è tanto amaro saperlo.
Ora mi spiego davvero tante cose, compresa la mia esperienza scolastica. I professori davvero interessati e svegli li conto su una mano.. Penso a quanti potenziali professori abbiamo perso per colpa di test del genere.
in più ti ho scoperto da poco ma è puro ammore, mi piace come smonti o analizzi i temi a cui ti interessi di più!🌚✨
Grazie mille 🙂
Yasmina sono molto d'accordo con te. Non ho alcuna esperienza con la scuola, non ho neanche l'aspirazione di entrare in questo mondo in futuro. Ma essendo un laureato stem, ho avuto spesso a che fare con studenti delle superiori a cui facevo le ripetizioni e mi sono accorto di quanto i prof, o il sistema scolastico non so, tendano inutilmente a complicare le materie e a rendere letteralmente odioso l'apprendimento. Ma secondo te quale dovrebbe essere il percorso per diventare insegnante? Partendo sempre dal presupposto che non ci sono posti per tutti, quindi in qualche modo bisogna fare una selezione. Mi piacerebbe ascoltare la tua opinione, anche se si trattasse solo del caso delle materie umanistiche
No vabbè quella dell'ebbene è assurda. È chiaro che l'intento avversativo o conclusivo è dato dal mittente, indipendentemente se abbia usato la congiunzione giusta che la grammatica italiana prescrive o meno.
Una frase così non doveva proprio comparire in un concorso se non per essere commentata adeguatamente (quindi non con domande a crocette), lì davvero dando modo di valutare la competenza linguistica e di analisi.
Io posso parlare da iscritto ad una magistrale di Storia, nel mio caso mi sto specializzando come Cristianista/Religionista. Porto solo un esempio: la mia Prof di Storia medievale alla triennale ci ha chiaramente detto che non gli interessavano le date e posso parlare sulla base di un Trenta e lode ricevuto. Le date hanno una sua importanza (ovvio, ce ne sono alcune che sarebbe assurdo non averle in memoria, ma sono quelle di logica, tipo caduta dell'Impero romano d'Occidente, scoperta del Nuovo mondo, leggi razziali in Italia ecc....): il problema è che una storiografia seria ragiona unicamente sulla riflessione operata dalle fonti e quello è il dato specifico che rende la Storia epistologicamente (qualche parolone lo posso usare!?!?!) una disciplina scientifico/umanistica. PS Era dal 1998 che avrei voluto tentare il concorso di abilitazione (ho anche due Magistrali come Vecchio ordinamento in Conservatorio), ma non voglio pagare per ulteriori anni di studio rispetto ai 15 e passa fatti: sulla questione insegnamento ci ho messo una pietra tombale.
Questo video mi fa sentire meno stupida! Due lauree magistrali e ho qualche dubbio che passerò mai sto concorso. Grazie ❤
Dovere!
Sono d'accordo su ogni singola cosa hai espresso in questo video
Non ho ancora visto il video perché attualmente non posso ascoltare, ma ho leggiucchiato qualche commento.
Sono d'accordo, d'accordissimo nel dire che l'insegnamento non è puro nozionismo e che questo tipo di domande NON dimostrano la competenza degli insegnanti.
Il punto è che un concorso pubblico come fai a renderlo un minimo selettivo, oggettivo e il meno corruttibile possibile?
O rendi la scuola privata, con tutti i limiti e i problemi conseguenti, o davvero non saprei come si potrebbe fare altrimenti.
Ah e sulla scuola privata non ho alcun pregiudizio, ma ci vorrebbe un dibattito serio.
Il punto è che questo tipo di modalità favorisce la fortuna più che le competenze, dubito fortemente che ci sia stato qualcuno che ha risposto a tutte le domande perché ha studiato. Sono stra convinta che chi è passato è passato sul filo del rasoio.
Scusami, ma per altri concorsi sono previste prove scritte diverse, cioè con produzione scritta seria, argomentazioni, analisi ecc. Perché per l'insegnamento non si può fare?
Tra i libri alle tue spalle vedo un libro di Stephen King: 22/11/63. Credo uno dei migliori scritti da King dopo la ripresa dall'incidente.
Vero
Come già ho accennato altrove la nozionistica dovrebbe essere una base di partenza di un percorso che si compie con la comprensione di un evento e la capacità di operare su di esso un'analisi critica e logica.
Purtroppo, ahinoi, è troppo spesso fine a se stessa.
Edit: sento ora che hai espresso lo stesso concetto.
Esatto, quella è la cosa veramente importante. Naturalmente molte nozioni servono, ma un conto sono quelle di base, che ti servono per orientarti nel mondo, capire i testi e le cose che affronti; un altro è sapere la data della battaglia di stocazzo, ecco.
Parole sante, cara!
Ciao Yasmina, complimenti per i 7000 iscritti ;)
Grazie :)
mah,per l'ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università Federico II di Napoli è necessario sapere quando è stata ultimata la ferrovia transiberiana,e come coltivavano i pomodori gli Aztechi e gli Incas,nozioni indispensabili per un medico
Secondo me i concorsi sono le cose più inutili in Italia non servono a niente ed entrano solo (o quasi) coloro che non sanno insegnare.
Un'altra cosa che non supporto sono delle classi di concorso, per esempio:
se una persona laureata in fisica volesse insegnare matematica , non può, può insegnare solo ed esclusivamente fisica (e viceversa, ed è estendibile per molti altri, con la legge attuale);
Io leverei tutti questi concorsi e tutte queste precarietà nella scuola perché una persona arriva a 50 anni per diventare professore di ruolo (se va bene) . La cosa dà molto fastidio soprautto che si è preso la laurea, i 24cfu, l'abilitazione, concorsi, tra qualche per diventare insegnante inseriranno "fare 30 capriole in un cerchio infuocato";
E poi per diventare ministro basta la terza media.
Davvero funziona così per fisica e matematica? Per italiano è il contrario, possono insegnarlo pure i cani tra un po'
@niketacatania però, non capisco : uno che è laureato in fisica potrebbe avere le competenze per insegnare matematica, ma il contrario non è detto, quindi la divisione ci deve essere per me. Per italiano mi sembra simile la questione: uno laureato in filosofia mica può insegnare italiano. O no? Per quanto riguarda i politici, la questione si trascina da tempo, però dobbiamo metterci d'accordo: o cambiamo la Costituzione più bella del mondo (che è stravecchia ed era stata scritta per un mondo dove i laureati si contavano sulle dita di una mano, però era un modo per impedire che a fare politica fossero solo i privilegiati), oppure accettiamo cani e porci. Tertium non datur. Nessuno obbliga qualcuno a fare il medico, il farmacista, l'insegnante, che però sono delle professioni e a mio avviso devono avere dei controlli, il politico invece lo può e lo deve fare chiunque, poi sarà il popolo a decidere se uno vale o meno, con il voto, se no, appunto, torniamo ad una politica di privilegiati. Che tutto sommato potrebbe anche andarmi bene, però stride con il nostro concetto di democrazia. Una volta, con tutti i difetti del mondo, i partiti formavano i politici, quindi c'era la scuola delle Frattocchie, ecc., oggi, dopo Mani Pulite e soprattutto, l'avvento dei grillini, il ruolo del politico di professione si è sempre più svilito. Che poi, anche qui, va sfatato un (presunto) mito: se si guarda la composizione del Parlamento all'indomani delle politiche del 2018, si vede come il 69% dei deputati è laureato. Se si parla invece di Ministri, alcuni li vogliono competenti nella materia, altri no. Il punto è che il ministro ha un ruolo politico e deve scegliere lui i tecnici e stante che esiste ancora il metodo Cencelli, di fatto si scelgono i politici, perché se no dall'altra parte si accusa di avere scelto un governo "tecnico". E poi, mica detto che un bravo chirurgo sappia fare bene anche il politico: De Lorenzo era un medico. Però in alcuni dicasteri, si sceglie il tecnico, per esempio quello dell'Economia, tradizionalmente è un tecnico, anche per la Giustizia.
I questionari a risposte chiuse hanno, purtroppo, un unico vantaggio: sono facili e rapidi da correggere e la valutazione è totalmente impersonale.
Quantità invece che qualità ... massimo risultano col minimo sforzo ... Questa è la deriva su cui siamo.
Sinestesia o ossimoro? La risposta è dentro di te, ma è quella sbagliata. Se dovesse essere quella giusta, sicuramente la dimenticherai. Come in tanti concorsi pubblici.
capisco che questi test non siano in grado di selezionare bravi insegnanti, ma il problema secondo me è il sistema a concorsi. come fai a stabilire chi è ragionevolmente più bravo ad insegnare tra 80000 partecipanti. è evidente che il test a crocette sia l'unico sistema scalabile. Io l'alternativa non ce l'ho purtroppo. sarei curioso di sapere se ci sono delle proposte alternative. mi ricordo che renzi voleva rendere i dirigenti scolastici come dei capi d'azienda che si occupano selezione del personale. ma vado a memoria
Ci manca solo privatizzare la scuola rendendola come un'azienda, Renzi è bene che se ne rimanga a fanculo dove per fortuna è stato mandato. Comunque, non so quale sia la soluzione migliore, ma non è automatico che i concorsi vengano fatti in questo modo: il concorso per magistrato non è sicuramente a crocette, per dire, e non è che ci partecipino 30 persone. Inoltre gli aspiranti erano così tanti per erano anni che si rimandava il concorso, quindi si sono accumulati: se le cose si facessero decentemente, questo non accadrebbe. E poi non c'è storia che tenga: stai selezionando i docenti, figura professionale di massima importanza, quindi un modo lo devi trovare. Con tutti i soldi che si buttano in cazzate inutili direi che potevamo investirne per pagare più esaminatori e organizzare una prova seria.
@@YasminaPanii presidi sono dirigenti che si comportano come capi d'azienda gia in virtù della legge sull'autonomia scolastica voluta dal primo governo Prodi. Da insegnante non giudico negativa la possibilità per una scuola di poter scegliere i propri insegnanti. Occorrerebbe fissare e rispettare regole certe e sicure per lo svolgimento delle selezioni, che devono essere condotte non solo dal DS, ma da una commissione che presenti anche un esterno e che valuti il cv del candidato, dopo averlo messo alla prova.
Anche in ambito informatico c'è stata la stessa strage. Domande con risposte paradossalmente simili e alcune proprio assurde
Nel primo turno A22 c'era anche una domanda ambigua sul paesaggio: si chiedeva la definizione e, secondo il correttore, la risposta esatta è "paesaggio come luogo antropizzato" (nom era scritto così, ma il succo era questo). Su qualsiasi testo scolastico di secondaria primo grado si specifica che il paesaggio è si naturale che antropico. Bha
Non so, dovrei vedere come era formulata esattamente la domanda per poter commentare!
Ciao Yasmina. Io non sapevo niente dei concorsi, ma ho avuto esperienze con insegnanti preparatissimi che generavano una confusione terribile (mai viste trenta facce spaesate tutte insieme prima dell'ultimo anno di liceo) e insegnanti che conoscevano solo una parte del loro ambito di competenza. Riguardo agli esami a crocette, so che li usano anche per la facoltà di medicina. Ho un paio di amici che si prendono in giro a vicenda su questo. Magari non succederà mai, ma gli insegnanti sarebbero stimati e apprezzati molto di più se alzassero la testa e aprissero le loro obiezioni con "Zio, ma che cazzo (contenuto dell'obiezione)". Conclusione a caso che non so che dire: daje forte e bel vestito;)
Io lo avrei fatto SICURAMENTE. Non lo dico per dire, le polemiche io le ho sempre fatte da ben prima dei social. Ma son sempre l'unica stronza a parlare.
"La guerra la fanno gli uomini", così di dice, ma ho sempre avuto dei dubbi a riguardo.
Che cosa c'entra? Di sicuro non lo hai sentito dire a me tra l'altro 😂
@@YasminaPani Non c'entra nulla. Così, "esplosione" di coscienza.
l'errore contenuto nella frase su Carlo e sticazzi è un anacoluto?
cazzo devi andarci a questi concorsi perché voglio vedere qualcuno infartare quando dici "senti zio"😂
Ahahah cazzo ne sarebbe valsa la pena in effetti. Non credo si tratti di anacoluto, prima ti avevo scritto di sì ma ci sto riflettendo e in realtà non è una spezzatura della sintassi, oddio non lo so sto entrando in crisi ahahah
Sono d'accordo su tutto quello che hai detto. Non concordo invece sulla scarsa importanza attribuita alle date e al nozionismo. Per esempio quando si fanno domande sulla storia della seconda guerra mondiale e' fondamentale sapere quando e' iniziata la più grande battaglia di carri armati di quella guerra, ovvero la battaglia di Kursk in Russia, 5 luglio 1943. Cosi' come e' fondamentale sapere quale e' stato il cannone più potente usato maggiormente dall'esercito tedesco, sia in funzione antiaerea che controcarro, ovvero il micidiale flak calibro 88 millimetri. Queste nozioni apparentemente inutili consentono in realta' di comprendere in modo completo lo svolgimento della guerra. Queste nozioni fanno capire per esempio per quale motivo l'esercito tedesco era cosi' potente e nonostante questo e' stato possibile sconfiggerlo in tempi relativamente brevi. Cerco di essere più chiaro. Perche' e' importante conoscere quando e' iniziata la battaglia di Kursk? Cioe' il 5 luglio 1943? Perche' 5 giorni dopo, il 10 luglio, gli alleati sono sbarcati in Sicilia, costringendo Hitler a trasferire in Italia dal fronte russo una parte del secondo panzerkorp delle waffen ss. Il cannone flak calibro 88, con la sua micidiale potenza di fuoco, ha permesso ai tedeschi di distruggere migliaia di carri armati russi, costringendo l'Unione Sovietica ad aumentare in poco tempo la produzione di carri armati e a costruire mezzi corazzati sempre più moderni e potenti, in grado di contrastare l'avanzata dell'esercito tedesco che sembrava inarrestabile.
Sono molto ignorante in fatto di storia, non è la mia materia, quindi non posso contraddirti, non saprei davvero.
@@YasminaPani mi viene in mente la famosa lettera di Umberto Eco alla nipotina sull'importanza della memoria.
@Giuseppe Cinquanta va anche detto che sull'esito di quella battaglia pesò il ritardo dell'inizio delle ostilità che erano inizialmente previste in aprile. E giâ i piu alti ufficiali, sostenevano che cominciarla dopo giugno sarebbe stata impossibile. Tra l'altro, Model e altri sospettavano che i russi fossero a conoscenza del piano dei tedeschi, vanificando l'effetto sorpresa. Cosa che infatti avvenne. Dopodichė è vero che Hitler ordinò di spostare una parte dei mezzi in Italia e nei Balcani e cosi i tedeschi dovettero ritirarsi. Comunque le sorti della guerra erano segnate: giá l'attacco di Pearl Harbor, fu un errore clamoroso, l'ingresso diretto degli USA fu dirimente, poi l'operazione Barbarossa fu la condanna definitiva di Hitler. Forse se si fosse diretto subito nei Balcani, togliendo i rifornimenti all'Urss avrebbe avuto qualche possibilità, ma comunque ormai aveva troppi fronti e stava perdendo anche l'Africa. Inoltre l'Italia era io ventre molle che drenava forze. Anche vincendo a Kursk per Hitler probabilmente sarebbe stato impossibile vincere. Comunque, concordo con quello che intendevi dire.
Pur avendo passato sia la prova scritta che orale, condivido tutto ciò che hai detto, tuttavia mi sento di dover fare delle chiose:
1) la domanda su "Eva" di Verga non mi sembrava così assurda, poiché un insegnante dovrebbe esporre - seppur a volo d'uccello - la fase scapigliata dell'autore siciliano (e per correttezza intellettuale ammetto di non aver letto né "Eva", né "Eros", né "Tigre reale");
2) tutti i candidati (GIUSTAMENTE!!!!) hanno contestato il fatto che la prova fosse a crocette; però in questa diatriba, noto una grandissima ipocrisia: oggi come oggi, tutti i docenti (a partire dai miei colleghi di materia, cioè quelli di lettere) somministrano agli studenti prove a crocette per motivi che richiederebbero troppo tempo per essere spiegati. Allora, ai nostri studenti va bene fargli svolgere prove di questo tipo, mentre se un test del genere viene somministrato a noi parte la levata di scudi. E dai eh...
Che debbano saperla sì, che sia utile per valutare l'idoneità all'insegnamento non lo credo. Per quanto riguarda prove a le crocette, non si afferma che siano un tipo di valutazione sbagliato in sé: possono essere utili, se strutturate bene, e nell'arco di un anno scolastico possono essere sottoposte come prove strutturate. Ovviamente affiancate ad altre tipologie, come del resto previsto dalle regole attuali. Diverso è usarle per valutare i futuri insegnanti.
@@YasminaPani Io, personalmente, sono contrario alle prove a crocette perché richiedono da parte dell'alunno capacità al limite dello scimmiesco; il vero cittadino, secondo me, deve saper argomentare come quando e perché un evento si sia svolto in un certo modo o quale sia il pensiero di un autore e/o filosofo. Le domande aperte, a scuola, non vengono più somministrate per vari motivi:
1) i ragazzi di oggi sono afasici (per motivi che eludono la scuola, ma che coinvolgono la società odierna putrescente);
2) le prove a crocette, i cloze-test sono più veloci da correggere per molti insegnanti;
3) con le prove strutturate, tendenzialmente, c'è una maggiore probabilità che lo studente - anche quello più scarso - prenda la sufficienza anche se le sue conoscenze o abilità sono gravemente lacunose;
Tornando alla querelle "Eva" di Verga, secondo me non è fuori luogo porre un quesito del genere ad un docente, poiché un insegnante (DI LETTERE SOPRATTUTTO!!!) è tenuto ad incuriosirsi e ad andare ad approfondire argomenti che a scuola non si farebbero mai, ma che possono dare degli stimoli per variare lo svolgimento del programma di anno in anno. Stando al tuo ragionamento, allora, ad un futuro insegnante di lettere non bisognerebbe mai chiedere Pier Paolo Pasolini, perché tanto la letteratura del secondo dopoguerra non si fa mai; eppure a me Pasolini piace e certi suoi articoli degli "Scritti corsari" o delle "Lettere luterane", così come alcuni suoi film (vedi "Comizi d'amore") spesso mi hanno fornito spunti per far svolgere ai miei alunni temi di tipologia B d'esame. Infine tu citi le "regole attuali": dalla riforma Berlinguer, passando per la Moratti, la Gelmini e la Buona Scuola ("buona" per autoincensamento) si è ucciso qualsiasi forma di intelligenza e creatività degli studenti (che loro credono di incentivare con i test a crocette, ma dai!!!)
@@newgolddreamer4657 lo so bene perché vengono dati i test a crocette, ma questo non vuol dire che non possano essere sensati per alcune materie se affiancati agli altri tipi di valutazione e soprattutto se fatti bene. Lungi da me difendere il sistema scolastico attuale in toto, ma non trovo intelligente nemmeno sentenziare che sia tutta merda.
Agli studenti non si dovrebbe mai presentare compiti in classe a crocette di nessuna disciplina. Io mi rifiuto di farlo, anche se il compitino a crocette è facile e veloce da correggere. Tuttavia, dato che si continua a ripetere che oggi dobbiamo valorizzare maggiormente le competenze, proprio per verificare le competenze di scrittura degli studenti io propongo solo verifiche con domande aperte, anche per valutare il corretto uso del lessico e delle strutture morfosintattiche. Non posso prendere atto della competenza di scrivere correttamente la X nel quadratino!
Ciao ti seguo da poco e ho visto praticamente quasi tutti i tuoi video (vabbè sono uno UA-cam addict ci vivo con questa roba) di solito seguo più roba che parla di cose scientifiche (non che la linguistica non sia una cosa scientifica però penso che ci siamo capiti chimica fisica e cose del genere) comunque da qualche giorno mi sono praticamente innamorato del tuo canale come con tutti quelli che fanno divulgazione seriamente, ora la cosa su cui volevo commentare era il tuo vecchio video sul femminismo ma lo commento ora perché essendo questo video più recente ai più possibilità di vederlo e rispondere (almeno credo non so quello che fate voi youtubers) comunque io mi sono sempre giudicato femminista anche se sono un uomo (però vabbè stic...) perché credo che che ogni genere debba avere uguali diritti però sappiamo bene che come per ogni movimento c'è gente stupida in mezzo infatti c'è robba più importante della swa o come cavolo si scrive e cose come il plurale maschile etc mi piace tanto il tuo punto di vista e il fatto che tu faccia questo tipo di divulgazione , per me nel femminismo come in qualsiasi movimento molto spesso c'è l'assenza di pragmatismo e il fatto di concentrarsi su cose assurde che hanno sia motivo di esistere però sappiamo bene che i processi legislativi o ancor più quelli sociali necessitano di tempo e risorse mentre per pragmatismo politico per me si intende proprio sapere su cosa concentrarsi in un determinato momento visto che comunque a livello di diritti umani le cose stanno migliorando e miglioreranno sempre ora la mia domanda è questa davvero non sei femminista il fatto che esistono sottocategorie stupide che si incontrano su cazzate questo lo sappiamo bene ma è giusto a livello comunicativo giudicarsi non femminista ? cmq anche se non mi rispondi hai un ottimo canale spero che i tuoi fallowers salgono alle stelle etc etc
Scusate gli errori grammaticali semantici e sintattici
Grazie per i complimenti. Dunque, per me non è questione di comunicazione ma di identità: io non sono femminista, non potrei esserlo, non mi riconosco praticamente in nessuna delle cose che il femminismo propaganda, di qualsiasi tipo esso sia. Cose basilari come il diritto all'aborto (tipo l'unica cosa che mi viene in mente su cui potrei concordare con loro) non possono oggi essere definite femministe, anche se lo erano in origine. Quindi sì, è giusto che io non mi definisca femminista, perché tutto il femminismo è misandrico, non è questione di sottocategorie.
Grazie a te per la risposta
Effettivamente, sembra davvero assurdo...riguardo a voci di tenebra azzurra, l'unica cosa che mi viene in mente è che forse, sinestesia è piú caratteristica nei componimenti di ossimoro, nella Treccani leggo che veniva giá usata da Dante e Petrarca, mentre l'utilizzo diventa consapevole nell'800 con Foscolo e Leopardi fino ad arrivare ad un uso piu sistematico con Carducci, Pascoli, fino ai giorni nostri, mentre Ossimoro è piu generalizzato....voglio dire che quel verso è proprio un tipico esempio letterario di sinestesia piu che di ossimoro, boh....Io l'unica volta che feci un test a crocette, a parte i test di ingresso per l'università, ormai 30 anni fa, fu in occasione dell'esame di Analisi I al Polimi: eravamo una valanga di ragazzi, il test di matematica serviva per permettere poi di fare il vero scritto (una volta passato lo scritto, c'era anche l'orale obbligatorio): ricordo che si doveva rispondere correttamente ad almeno 9 domande su dieci. Io risposi a tutte e passai, ma ricordo che più della metà venne bocciata. Poi allo scritto fu un'altra strage, passammo un terzo dei candidati, all'orale altra mannaia, alla fine presi 18 (era il mio primo esame), lo accettati prima ancora che la professoressa avesse il tempo di formulare la domanda di rito riguardo appunto all'accettare o meno il voto. Devo anche dire però, che, sì, certamente poteva esserci una parte di aleatorietà, alcune domande erano trabocchetto, ma sicuramente almeno se eri un asino non lo passavi. Comunque, io mi prenoto per il tuo video sulle forme retoriche che mi piacciono un botto, fin dalla prima liceo, quando il prof. ci faceva tenere una rubrica con le forme retoriche e io mi divertivo a cercarle ovunque, in particolare nell'Eneide...va beh, ognuno ha le proprie perversioni....a proposito di forme retoriche, volevo chiederti un parere, su un dubbio che mi è tornato in mente parlando di metafore. In pratica, alcuni anni fa avevo scritto ad Aldo Grasso, il critico del Corsera, che aveva scritto un pezzo satirico su una puntata di Porta a Porta dove c'era Renzi. Il pezzo cominciava con lui che riportava un racconto che, scriveva, non si sapeva a chi fosse attribuito, qualcuno diceva a Borges, altri ad altri, ecc. Dopodiché cominciava a narrare la storia. Ora, il racconto cominciava con "Di Renzi (o di un altro non ricordo) si narrano quattro leggende. Secondo la prima aveva tradito gli uomini" ecc. Ora, solo per caso, siccome è il mio autore preferito, riconobbi subito il racconto "Prometeo" di Franz Kafka, rielaborato per l'occasione. Siccome non credevo che Grasso non sapesse che era di Kafka, mi sorse il dubbio sul perché avesse scritto quell'incipit, così per curiosità gli scrissi, dicendo appunto che il racconto era di Kafka ecc.ecc. E lui mi rispose che sapeva bene che era di Kafka ma aveva usato un artificio retorico per prendere in giro Vespa e Renzi. Ora, non ho capito la risposta: di quale artificio retorico parlava? Fingere di non sapere a quale autore è attribuito un racconto? Mi viene in mente solo il finto manoscritto di Manzoni, sarebbe una cosa analoga? Ma poi che senso avrebbe, perché fingere di non saperlo, stante che la vera satira era il racconto stesso? Tra l'altro, Borges, potrebbe non essere stato scritto a caso, perché era un grande estimatore di Kafka, quindi, potrebbe anche essere verosimile una falsa attribuzione. Forse per dare una finta enfasi? Poi non gli scrissi più, non avevo voglia di rompere, anche perché gli ho scritto altre volte su altri argomenti. Va beh, capisco che sia vago, comunque probabilmente sono io che non colgo, se ti viene in mente qualcosa, ti ringrazio, se no pace. Ciao.
Grazie, Yasmina!
"La matematica mi fa cagare"!!?
Che delusione....
Eh vabbe' cosa devo dirti? Non è che uno deve necessariamente amare tutte le discipline.
Chi è bravo in letteratura di solito scarseggia in matematica.
Carissima, diciamocelo pure: la prima prova del concorso ordinario 2020 è malefica persino nelle intenzioni; pensata con la becera malizia di una commissione, composta da Dio solo sa chi o che cosa, che si arroga il diritto di 'controllare' che le conoscenze di un aspirante docente siano capillari ed esatte, poco importa se non verranno mai alla luce in classe (a beneficio degli studenti, sia chiaro. Mica per gloria personale).
Conoscenze già testate dagli esami, magari di una Università pubblica; conoscenze già certificate dal diploma di maturità, quando la scuola era considerata ancora un sistema di travasamento dello scibile dal docente all'alunno -e quando, di conseguenza, i diplomati qualcosina infine la sapevamo pure, meglio di quanto non avessimo poi imparato ai corsi universitari.
La sola pretesa di essere controllati per l'ennesima volta è snervante e umiliante. A ciò si aggiunge l'imbarazzante insoddisfazione di chi, sanza infamia e sanza lodo, si ritrova incluso nello scarnificato numero dei 'vincitori'. Qual merito ho nel ricordarmi che 'Perché ti vedi giovinetta è bella' è l'incipit di una poesia delle Rime di Dante (concorso A022)? Cosa dimostro di avere, in quanto insegnante, con e senza paragone con altri insegnanti? La risposta è: niente da dimostrare.
Un abbraccio a tutti i colleghi, traghettati o meno verso la sponda della seconda prova.
Comunque sarei curiosa di avere un po' di dati sul punteggio medio di coloro che sono passati, perché ho il forte sospetto che siano passati a culo.
No, sapevano già le risposte, altri test del genere hanno avuto gli stessi paletti per escludere i non raccomandati anni fa, ci sono indagini finite che svelano il sistema.
Tutti con punteggi minimi infatti
Chiaro. Purtroppo questi concorsi lasciano l'amaro in bocca e talvolta frustrazione. come dici tu insegnare non è solo ricordare a memoria una data. Per quanto riguarda la classe di concorso A19, ti posso chiedere come leggere la richiesta: 12 M-FIL /02 o 03 o 04 o 05 ? Come leggere la "o"? devo aver conseguito 12 CFU solo in 02, solo in 03 e così via oppure posso aver conseguito 12 come somma anche tra due diverse? Grazie
Dovrebbe essere la seconda
Purtroppo questo è il problema di tutti i concorsi pubblici non solo del concorso scuola...
Sarebbe bene quindi che iniziassimo ad affrontare seriamente il problema, no?
@@YasminaPani Sono d'accordo, ma è un problema di non facile soluzione. Perché il tipo di valutazione più corretto probabilmente non è né il più economico né oggettivamente fattibile, considerato anche il numero di concorrenti...
P.s. ciò ovviamente non giustifica l'assoluta negligenza nella formulazione dei quesiti
Polemiche quotidiane per migliorare la giornata. XD
Sempre!
Non ho sostenuto l’esame, mi è capitato però che mi fosse chiesto di dare una occhiata alle domande di inglese in inglese. Pure quelle na cafonata pazzesca. Classico esercizio becca la forma corretta -ing o -to fatta con verbi che reggono costrutti con entrambi. Considerata corretta proprio l’ipotesi delle due che la grammatica inglese e la consuetudine del parlato non prediligono. Errori grossolani pure nei testi, che per traduzione letterale con l’italiano si possono pure accettare, ma che un anglofono avrebbe bollato come sviste in un pensierino scritto dal compagno extracomunitario della classe. Inutili poi sono i soldi spesi in corsi di formazione privati per avere certificazioni estere, quando ad essere oggetto d’esame sono due periodi con accenni di farfallese.
Mamma mia
Ho aperto il video perché odio il nozionismo, l'ho continuato a guardare un po' anche per altri argomenti interessanti 😅
Lo so, lo so 😂
Ma chi supera le prove avrà l'abilitazione oppure vale solo per alcune classi di concorso?
Video veramente molto interessante. Soprattutto per i non addetti ai lavori
Grazie!
Concordo con quanto dici nei tuoi video e mi piace molto come ti esprimi (anche le parolacce nel tuo discorrere ci stanno bene). Mi ricordi un altro creatore di contenuti (di fai da te) che secondo me è geniale e si chiama asbestomolesto. Unico appunto... per me stai troppo vicina alla telecamera.
Cara Yasmina, anni fa facendo la preselezione del tfa o del pas, non ricordo, lessi un quesito in cui mi si chiedeva che figura retorica ci fosse nella frase "bere un bicchiere d'acqua"! Capisci il livello? "Bere un bicchiere d'acqua" non ha alcuna figura retorica, mentre "Bere un bicchiere" sì.
Non intendeva tipo "facile come..."?
No, la frase era proprio quella. La ricordo. «Che figura retorica c'è in Bere un bicchiere d'acqua?».
Imbarazzante
Potrei proporti di spiegare ai meno abbienti di neuroni il significato principale di una frase? In questo periodo molte frasi vengono travisate, come la famosa "se l'è cercata" che in taluni casi viene rivolta ad ambo i sessi e che spesso viene interpretata come giustificazione del/della carnefice e colpevolizzazione della vittima. Se io vado a dormire con la porta di casa non chiusa a chiave e mi entrano i ladri, è chiaro che me la sono cercata, la mia colpa è stata l'imprudenza, ma ciò non deresponsabilizza i ladri. Se per 20 anni hai fatto tutti i tipi di violenza a tuo marito, quello ha un attimo di blackout e ti manda all'ospedale o cimitero, te la sei cercata, anche se in questo caso una colpevolizzazione della vittima ci sta, perchè non è proprio vittima.Io da uomo di media forza, non andrei mai di notte da solo in certi quartieri e se fossi femmina non andrei di notte sola mezzanuda (e nemmeno vestita se posso evitare) , perchè so che in giro ci sono malintenzionati/ate. Pensa che quando guido anche se ho la precedenza rallento, sarò fesso io...
Le parole e le frasi non hanno solo un significato letterale ma anche molti altri, in primis uno sociale. In parole povere non conta solo quello che tu vuoi dire ma anche che significato assume in questo momento storico nella nostra società.
@@YasminaPani Beh in questo momento storico viviamo molte isterie collettive, domani possono decidere che andare in giro coi risvoltini è volenza sulle donne. In pratica c'è qualcuno che decide il significato delle cose. Ma è inverosimile credere che nel 21° secolo in italia qualcuno possa giustificare un/una carnefice.
@@domenicofanclub7177 lo so, però non cambia il fatto che quando parliamo dobbiamo tenere conto di chi ci ascolta :)
Si trova da qualche parte la lista delle domande?
Ognuno può accedere alla propria prova corretta sulla propria pagina personale.
@@YasminaPani immaginavo, ma le domande sono pubbliche? Per chi non ha partecipato al concorso ed è curioso di vederle
@@magpiesnobsob no, molte le sta pubblicando il prof. Massimo Arcangeli sul suo profilo facebook
E fra l'altro, io non trascurerei neanche un certo grado di discutibilità della prova orale, che mi sembra imbragata dentro formule rigide e schematiche da breviario della lezione del bravo insegnante inclusivo, con un grado di attinenza reale a ciò che avviene (e si può far avvenire) dentro ad una classe davvero assai assai discutibile, in una grandissima quota di casi. Il grosso di questo mestiere si impara e si plasma sul campo, le teorizzazioni saranno sempre lì ad inseguire...
Non ho idea di come sia strutturata, ti andrebbe di spiegarmelo?
@@YasminaPani si tratterebbe di svolgere una lezione (durata 45 minuti) su un argomento che viene comunicato ventiquattr'ore prima al candidato. Questa lezione, nella sua struttura e modalità di svolgimento, dovrebbe poter mettere in campo tutte quelle tecniche e quei principi che la renderebbero atta ad essere ben fruita da tutti i componenti della classe con le loro diverse specificità, esigenze e problematiche. Inoltre bisogna necessariamente incasellarla in una qualche procedura digitale perché devi dimostrare di essere fico nel maneggiare l' informatica in didattica.
@@giasbe6000 ah ecco. Sicuramente è meglio del test a crocette eh
@@YasminaPani Sì, ma mi scapperebbe, in questo caso, un "beati monoculi in terra caecorum", per dire...😄
@@giasbe6000 sì, concordo
Vorrei scrivere qualcosa , ma come canta Ligabue , " ho perso le parole!"
Avessi avuto te come insegnante, sarei andato a scuola con molto più entusiasmo 😂
Grazie 🙂
Lo fanno per avere pochissime persone che li superano e poter dare il più possibile i posti ai raccomandati, ormai mi sembra evidente
Hahahahaha certo, come no.
Finalmente un video in cui ti incazzi ;)
Vero, non succede mai!
Dopo il video sullo schwa anche questo: non iscrivermi a questo canale non è più cosa possibile.
Grazie ♥️
Io uno dei due concorsi l’ho passato, quindi premetto che mi rendo conto di aver avuto culo. Quello di ieri aveva solo critica letteraria invece di storia della letteratura italiana, solo storia romana invece di storia tout court, e niente grammatica latina ma solo letteratura e metrica del triennio. Ma cosa devo dire????? Sono rimasta fuori per due punti, sarò ignorante io, ma che ENORME insulto alla cultura umanistica che è stato.
Aggiungo: versi latini ignoti o quasi, e bisognava identificare IL METRO. Senza autore né nulla, e tagliati in modo che a volte non ci fosse neanche il verbo (perché magari nel verso seguente), alterando in maniera irreparabile la capacità del lettore di desumere il senso della frase o - ove richiesta - la traduzione
@@NeuroPOP1 ma scusa il metro ti basta vedere la quantità di sillabe e come son fatti i piedi, mi sembra l'unica cosa che puoi desumere anche da un verso isolato 🤔 per il resto ti do assolutamente ragione
@@YasminaPani certo, era forse la cosa meno strana la richiesta del metro. Concordo. Però boh, in tutto il calderone ci mancavano gli asclepiadei quarti… vabbè inutile strapparsi i capelli, rimane un grande senso di impotenza.
Yasmina cosa ne pensi del fatto che il ministro usi dire "'ho imparato" al posto di l'ho saputo (all'uso emiliano-romanolo)?
Quale ministro? Non conosco questo uso, mi faresti un esempio?
@@YasminaPani digita "Patrizio Bianchi l'ho imparato ieri"
Per la A19 si è raggiunto l'apice con una domanda che chiedeva da chi fosse tratta una frase che parlava di eternità e volontà di potenza. Nietzsche? No, anche se era tra le opzioni, ovviamente. Era schelling. Io Nietzsche l'ho letto tutto, e dico tutto tutto, ma Schelling decisamente meno. Ho indovinato, ma andando per esclusione! Ora uno che non ha frequentato particolarmente nè Nietzsche ne Schelling che doveva fare? Tirare la monetina?
E infatti è andata così.
Assurdo
Clicco sullo schermo per ingrandire l'inquadratura ma niente.
Forse l'hai già raccpntato in un video, ma vorrei sapere perché hai deciso di non continuare a insegnare nella scuola. Di sicuro gli studenti hanno perso molto.
Ne ho parlato solo nelle dirette! Io amo viaggiare, e il lavoro a scuola me lo rendeva impossibile, perché potevo farlo solo ad agosto praticamente. Avevo proprio bisogno di un lavoro da remoto, perché per quanto amassi i ragazzi era davvero castrante per me. Devo dire che nel fare corsi e lezioni online trovo comunque molta soddisfazione e so che aiuto molte persone, ragazzi e adulti; anche se questo va in contraddizione con alcuni miei ideali. È stata una scelta dura per certi versi.
il concetto di concorso mi pare piu umiliante di quella di colloquio - cosi come l'idea di privati che si occupano di assunzioni mi rassicura di piu di quella di uno stato che giudica...l'idea stessa di uno stato cosi ingerente e che appiattisce mi ripugna...
La scuola è pubblica, quindi chi se non lo Stato dovrebbe assicurarsi che funzioni bene?
Forza! C'è vita oltre il socialismo!
Trovo giusto discutere di un argomento abbastanza assurdo di suo, ma questa è l'Italia, andrebbe anche chiarito il punto di come lo hanno passato quelli con punteggi più alti, dove hanno trovato le risposte? Chi crede nella fortuna dovrebbe partecipare a tutte le lotterie presenti in Italia a questo punto, aggiungo che c'è chi ammette di averlo copiato cosa che fa davvero dubitare del sistema, visto che un insegnante che ha copiato cosa dovrebbe insegnare poi? Visto che suo ruolo dovrebbe prevedere anche un comportamento etico e come giudicherà in base alle simpatie o in base a chi siano i genitori degli alunni per poi sfogare le proprie frustrazioni, sempre in base alla logica tipica del regno animale, sugli alunni con i genitori sbagliati sapendo che questo schema delle cose ormai è diffuso ovunque e ancora più assurdo, c'è chi lo nega.
Tanto per chiarire queste prove con domande extra programma sono l'ostacolo per impedire a chi non deve fare parte del club di accedere, soprattutto quelle volutamente forvianti o sbagliate che di fatto non si possono indovinare, con la curva demografica in discesa ormai i trucchi dei raccomandati sono sempre più evidenti e divertenti.
Poi il sistema delle crocette è proprio e volutamente il sistema più insicuro che ci possa essere in assoluto e non ha senso in nessuna materia perché non dimostra nozioni di sorta e nemmeno comprensione di un bel nulla, lo so io e lo sanno tutti ancora.
Boh, davvero non saprei dire se ci siano delle volontà di questo tipo alla base. So solo che questa cosa va cambiata.
@@YasminaPani Non so come, ma c'è una particolare coincidenza, posso citare fresco fresco un concorso delle FF.OO. dove ci sono solo 70 indagati perché truccato, notizia di ieri, ma non è il primo e non sarà l'ultimo, questa è una tradizione italiana, i concorsi sembrano più una farsa.
Lo scritto del concorso per l'insegnamento non è molto diverso da un'estrazione a sorte. Lo dice uno che l'ha passato.
Probabilmente lo fanno per scremare, sanno anche loro che sono domande assurde.
Però così si screma il fattore C.
Eh che bella scrematura
Must memorize everything, or maybe not
C'è gente che compra i punti poi. Non ne parliamo proprio
Ho letto qualche articolo la settimana scorsa. Tra le perle alcuni candidati hanno dichiarato di aver trovato domande riguardanti storia e letterature di Nigeria, Ghana e non so quali altri stati. Magari pecco io di ignoranza ma mi risulta non siano argomenti trattati così ampiamente al liceo 😂
Sì, vabbe', adesso ci siamo svegliati che non dobbiamo essere eurocentrici, quindi infiliamo un po' di Africa qua e là per pulirci la coscienza.
Quindi ho fatto bene a non farlo, ne sto sentendo di tutti i colori.
Anche per gli insegnanti viene usato il metodo nozionista. Siam messi bene...
Poi lo trasmetteranno agli studenti.