Vitiello (non so se in buona fede) fa un gorssa confusione tra la "ragione" e "pensiero razionale costituito": Il termine "ragione" che può essere declinata in termini Socratici, lungi dall'essere raggiungimento di tesi definitive considerate dogmaticamente "la-verità" è al contrario la perenne messa in dubbio delle stesse idee che il pensiero della ragione sviluppa. La verità è sempre in divenire e provvisoria. In tal senso, ll'accusa che fa a Kant è sbagliata: Kant pecca di un dogmatismo (nel senso che assume certi gli asserti del suo ragionamento) la cui radice è trascendente, non razionalistica: Kant considera sommo Bene lo stato (e qui si aprirebbe una questione molto complessa), e quindi è preferibile l'efferatezza repressiva all'aeventualità del suo disfacimento, in quanto un male minore ripetto al rischio di perdere un bene sommo. E comunque quella di Kant è una tesi lecita (e disutibile), non un comandamento ideologico o politico (non realmente discutibile). Ma se tale critica a KAnt avesse valore, tutto il cristianesimo (anche nella dottrina e nella Bibbia) è permeato da questa "ragion di stato" che assume schemi razionali (manon una mentalità razionale dialettica in senso socratico).
ciao ma avevi detto al geom pino delle sementi se ti servono a disposizione sementi di tutti i tipi
I CHIOSATORI SERIALI?
Audio scadentissimo. Peccato
Vitiello (non so se in buona fede) fa un gorssa confusione tra la "ragione" e "pensiero razionale costituito":
Il termine "ragione" che può essere declinata in termini Socratici, lungi dall'essere raggiungimento di tesi definitive considerate dogmaticamente "la-verità" è al contrario la perenne messa in dubbio delle stesse idee che il pensiero della ragione sviluppa.
La verità è sempre in divenire e provvisoria.
In tal senso, ll'accusa che fa a Kant è sbagliata: Kant pecca di un dogmatismo (nel senso che assume certi gli asserti del suo ragionamento) la cui radice è trascendente, non razionalistica: Kant considera sommo Bene lo stato (e qui si aprirebbe una questione molto complessa), e quindi è preferibile l'efferatezza repressiva all'aeventualità del suo disfacimento, in quanto un male minore ripetto al rischio di perdere un bene sommo.
E comunque quella di Kant è una tesi lecita (e disutibile), non un comandamento ideologico o politico (non realmente discutibile).
Ma se tale critica a KAnt avesse valore, tutto il cristianesimo (anche nella dottrina e nella Bibbia) è permeato da questa "ragion di stato" che assume schemi razionali (manon una mentalità razionale dialettica in senso socratico).
Lavoro inutile...non si sente niente