Meditatio V: Liberatio ex Purgatorio - Musica Cristiana Epic/Fantasy - Epic/Fantasy Christian Music

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  • Опубліковано 15 січ 2025

КОМЕНТАРІ • 13

  • @patriziainnocenti916
    @patriziainnocenti916 4 роки тому +1

    Che meravigliosa musica e la disperata ricerca del volto di Dio ma in sottofondo la musica è la certezza della liberazione delle tenebre grazie Maurizio psyrizia

  • @patriziainnocenti916
    @patriziainnocenti916 4 роки тому +1

    La sua musica e molto bella e avvicina la mia anima allo spirito Santo a Dio e preghiera nella fatica e nella gioia della vita grazie

  • @tamarafraguglia880
    @tamarafraguglia880 4 роки тому +2

    Come sempre bellissimo

  • @piratikkio
    @piratikkio 4 роки тому +1

    Musica meravigliosa, ti faccio i miei complimenti. Anche per le intenzioni.

  • @tamarafraguglia880
    @tamarafraguglia880 4 роки тому +2

    Profondo!

  • @silviaviola584
    @silviaviola584 3 роки тому +1

    Viene voglia di stare in un altro posto. Bravissimo Maurizio 🙏👍🌹

  • @DailyMonkeyPlanet
    @DailyMonkeyPlanet 4 роки тому +2

    So great!

  • @marcotiby1291
    @marcotiby1291 4 роки тому +2

    L’anima che soffre nel Purgatorio non soltanto è gioiosa, ma è la sofferenza che fa la sua gioia. L’assenzio della sofferenza le è dolce:
    …Sì tosto m’ha condotto
    A ber lo dolce assenzio de’ martiri
    La Nella mia con suo pianger dirotto (Purg. XXIII, 85-87).
    La sola gioia alla quale può essere paragonata la gioia del Purgatorio è quella dei beati in Paradiso.
    Santa Caterina da Genova lo dice dopo Dante e il suo concetto così profondamente dommatico è nello stesso tempo, lo si sente bene, frutto di profonda esperienza: “Quelle anime sopportano così bene le loro pene che non ne vorrebbero scansare il più piccolo atomo… l’eccesso della loro gioia non allontana la più piccola parte della loro pena, né l’eccesso della loro pena, la più piccola parte della loro gioia… Non credo che si possa trovare un godimento simile se non tra i beati in Paradiso”. Chi volesse vedere in questo traccia di dolorismo o di affinamento troppo sottile mostrerebbe di non avere ancora esplorato la sua anima (H. De Lubac, Nuovi Paradossi, EP, 1957, p. 87)