11 - Cinque Minuti di ANTIQUARIATO: La Credenza

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  • Опубліковано 25 бер 2020
  • #salomone #antiquariato #credenza @sergio.salomone
    “Gentili Signori benvenuti, oggi offriamo il servizio di credenza.”
    Nel periodo medievale l’ammobiliamento delle case private era assai semplice: qualche lettiera, alcuni sedili, poche tavole e diversi cassoni da cui deriveranno presto mobili più complessi. Il cassone ha vari usi: per ripostiglio, per guardaroba, per dispensa, per sedile, per trasporto in viaggio.
    Nel Medioevo a noi più prossimo, verso la fine del periodo Gotico, direttamente derivanti dai cassoni e aventi gli stessi ornamenti, ma con sostegni più alti, sono le credenze. Esse servivano essenzialmente a tenere le vivande e i piatti, e, più ancora, a raccogliere e tenere esposto il vasellame e le varie portate nelle sale da pranzo.
    Il termine credenza deriva appunto da questo periodo storico: in una serie di situazioni in cui spesso si invitavano a pranzo gli avversari per poi eliminarLi con il veleno, nasce l’esigenza di tranquillizzare i convitati di particolare rango e importanza, per cui nelle famiglie nobili viene creata la figura del “Maestro Credenziere” dotato di una livrea particolare che lo distigueva dagli altri servitori. Dunque l’incaricato entrava nella sala del banchetto per “fare la credenza” e collocatosi a fianco del mobile su cui erano stati esposti tutti i piatti, di fronte ai commensali, assaggiava tutte le portate prima che venissero servite, concludendo con un profondo inchino e dicendo -Signori, Vi è stato offerto servizio di credenza-, cioè invitando gli ospiti a credere nella bontà ma soprattutto nella genuinità e sicurezza dei cibi offerti e mancanza di veleno negli stessi. L’incaricato restava poi, per tutta la durata e di fronte a tutti, nella Sala del Banchetto per testimoniare, con la Sua presenza, di non essere colto da malore. Da questo periodo la cerimonia della “Credenza” diede genericamente il nome al mobile della Sala da Pranzo.
    Le credenze nel secolo successivo con l’avvento in Italia del Rinascimento, mutarono nell’aspetto decorativo ma la figura del “Maestro Credenziere” rimase attiva per ancora buona parte del secolo.
    Durante il ‘500 il nostro mobile assumerà una nuova denominazione, verrà infatti anche chiamato: Buffet. Dobbiamo infatti sapere che Pierre Buffet era il cuoco di Francesco I di Valois, Re dei Francesi; durante la campagna d’Italia, il fidato cuoco, seguì nella penisola il suo sovrano. Per adeguarsi ai frequenti spostamenti ideò un mobile da utilizzare alla bisogna. Si trattava di una specie di grande cassa idonea a trasportare stoviglie preziose e pietanze che una volta scoperchiata, diventava una vera e propria credenza, utilizzata per esporre tutto ciò che serviva per il pasto del Re. Ben presto il cassone di Buffet divenne largamente conosciuto e imitato e “buffet” vennero chiamate in Italia anche le già esistenti credenze. Il termine Buffet ha ovviamente lo stesso significato in francese ma anche in inglese, e, con scrittura appena leggermente diversa, in tedesco.
    Modernamente il termine Buffet sta ad indicare un tavolo per un rinfresco o una colazione in piedi.

КОМЕНТАРІ • 6

  • @andreamanzotti1712
    @andreamanzotti1712 3 роки тому

    Video molto istruttivo per un profano come me. Grazie

    • @sergio.salomone
      @sergio.salomone  3 роки тому

      Nel ringraziarla per il positivo gradito commento, sono lieto di aver suscitato il Lei, curiosità.

  • @giuseppeaccoto3661
    @giuseppeaccoto3661 Рік тому +1

    Non è affatto così..... spiegazione campata in aria, priva di fondamento. Per " credenza" si comprava nel medioevo e nel Rinascimento, nelle botteghe alimentari, quando in assenza di denaro contante, il bottegaio segnava la somma che si sarebbe dovuta pagare appena possibile e/o a fine mese per l'appunto " sulla credenza" cioè sulla fiducia che veniva riconosciuta all'acquirente da parte del venditore il quale, o perché lo riteneva persona stimata e in grado di onorare il debito veniva appunto servita nelle sue necessità di acquisto " sulla credenza" cioè sulla sua parola di persona perbene. I veleni elargiti ai pranzi " alla Lucrezia Borgia" in questo caso non c'entrano nulla.

    • @sergio.salomone
      @sergio.salomone  Рік тому

      Gentile utente qui di seguito, per sua conoscenza, le riporto i vari significati che dà alla parola "credenza" l'Enciclopedia Treccani
      credènza1 s. f. [lat. mediev. credentia, der. di credĕre «affidare, fidarsi, ritener vero»]. - 1. Propr., il credere, l’atto del credere, e quindi: a. Opinione, convinzione: è c. generale; è mia ferma c.; anche in senso più concr.: le c. popolari, una antica c.; meno com., avviso, parere, giudizio: a mia, a tua credenza. b. Fede, credibilità (sign. in cui oggi è molto più com. credito): trovare, ottenere c., essere creduto: la voce corse rapidamente, ottenne c. (Manzoni); meritar c., meritare d’esser creduto; aggiungere, togliere, scemare c. a una cosa, renderla più o meno degna d’esser creduta; dare c., prestar fede, avere fiducia: Date c. al mio giudizio vero (Ariosto); in altri casi, dare prova della verità di una cosa: e per darle di ciò più intera c., ciò che fatto aveva pienamente le raccontò (Boccaccio); anticam., con sign. simile, fare credenza: E se tu forse credi ch’io t’inganni, Fatti ver’ lei, e fatti far credenza Con le tue mani al lembo d’i tuoi panni (Dante). Lettere di credenza, sinon. di credenziali. c. Opinione in materia religiosa, adesione dello spirito a nozioni e concetti dei quali non si sa dare una dimostrazione rigorosa (più spesso al plur., credenze o c. religiose). d. Credito (nel sign. commerciale): dare, vendere, prendere, comprare, avere a c., fare c.; non trova chi gli faccia credenza. 2. ant. Assicurazione, prova, nella locuz. fare la c. o fare c., assaggiare le vivande destinate a un alto personaggio per dargli prova che non sono avvelenate: i gentiluomini sono ubbrigati a far la c. al Papa (Cellini); analogam., dare la c., far assaggiare, ecc. Bolletta o polizza di c., attestato rilasciato un tempo dalle autorità, spec. in Toscana, per far fede della provenienza di determinate merci. 3. ant. Con accezione affine alla precedente, ma in senso concr., il termine indicò, nell’arte venatoria medievale, la corda, più o meno lunga, che veniva attaccata alla lassa dei falconi o d’altri rapaci durante gli esercizî di addestramento. 4. ant. Segreto, segretezza: un giorno il Consiglio sì comandò credenza (Novellino), ordinò di tenere segrete le deliberazioni prese; porre in c., affidare alla discrezione altrui raccomandando il segreto; tenere in c. una cosa, tenerla segreta. Consiglio di c. (o assol. credenza), nei comuni medievali, spec. in quelli lombardi, consiglio di persone esperte e fidate, destinato ad assistere i consoli nel disbrigo delle pratiche più delicate del governo comunale; a somiglianza di questa istituzione, si chiamò credenza la speciale organizzazione popolare, formata dall’unione delle arti minori, la quale, a cominciare dalla fine del sec. 12°, si costituì nelle maggiori città lombarde (a Milano, dal 1198, la c. di sant’Ambrogio), per effetto della progressiva tendenza democratica dei comuni italiani, contro il vecchio comune accusato di proteggere gli interessi delle classi aristocratiche o delle arti maggiori.

    • @giuseppeaccoto3661
      @giuseppeaccoto3661 Рік тому +2

      @@sergio.salomone il gentile utente conosce il significato del termine credenza . Nel caso specifico è la ricostruzione storica che se ne fa a non essere accettabile. I pranzi a cui Lei fa riferimento, dove per prassi ordinaria si assaggiavano le pietanze, sono i pranzi dei regnanti come Enrico VIII o di Elisabetta I d'Inghilterra per citarne alcuni.....anche alla corte degli zar di Russia accadeva tutto ciò. Quello che interessa a noi adesso è stabilire come il termine credenza sia divenuto nel tempo e nel lessico comune la parola atta ad indicare il mobile contenitore . Tutti i restanti significati del termine credenza pur essendo validi , al momento non servono a spiegare quello che a noi interessa..... cioè stabilire come questo termine sia finito nel corso della storia per indicare il mobile che evolvendosi dal cassone nuziale del periodo medievale ha attraversato i secoli giungendo fino a noi. Bene questo termine cioè quello di " fare credenza" è quello storicamente più valido, più logico, più pertinente. Dare in anticipo un bene senza ricevere simultaneamente un compenso, l'atto di prendere un bene conservato in un mobile aventi caratteristiche costruttive specifiche e consegnarlo nelle mani di un " creditore" ha finito per dare a questo mobile il nome stesso di " Credenza"....dare a credenza, fare credenza, dare a fiducia, sapendo che si verrà ripagati. Questa è la storia. Le ricostruzioni seppur belle ma poco attinenti con il vissuto storico lasciano il tempo che trovano. Le pare possibile che si potesse essere invitati ad un pranzo da rivali camuffati da amici e sapendo tutto ciò consumare dei pasti col rischio di finire all'altro mondo? I nostri avi non erano degli stolti. E non c'è assaggiatore o credenziere che tenga quando si ha in mente di avvelenare qualcuno. No, è una ricostruzione che non mi convince...Non possiamo escluderla ....ma a rigor di logica è difficile da accettare, almeno per il mio pensiero.

    • @alessandroalberto6431
      @alessandroalberto6431 7 місяців тому

      ​@@giuseppeaccoto3661
      non ci posso ... credere !!!
      😂😂😂