Da operaio ho vissuto questi passaggi in fabbrica prima del 69 al lavoro c era un clima poliziesco i capetti facevano il bello e cattivo tempo dopo l clima era piu disteso e si lavorava piu volentieri prima c era piu paura poi preso esempio dai giapponesi noi operai partecipavamo al processo produttivo
Grazie della testimonianza Renato. Vorrei aggiungere che, nella mia esperienza di lavoro in Italia (terminata nel 1982) ho osservato la seguente cosa: mentre nelle grandi e medie aziende le lotte sindacali hanno cambiato il clima ed il modo di lavorare per il meglio, nelle piccole e piccolissime e nel settore dei servizi (ristoranti, hotel, negozi) il clima era ancora molto "padronale/abusivo" durante tutti gli anni '70 e primi anni '80. Forse dopo e' migliorato ma io le peggiori esperienze le ho avute in un hotel di Lignano e da Rosa Salva, a Venezia.
Caro prof Boldrin, essendo di lignano Sabbiadoro le confermo che il clima padronale negli hotel e nelle piccole/piccolissime imprese soprattutto del settore balneare è rimasto, anzi negli ultimi anni a mio modesto parere si è pure "rafforzato"
Non ho mai pensato che Ceausescu avesse scritto qualcosa e che ne esistesse una traduzione italiana. "La Romania sulla via verso il socialismo e nella lotta contro l'imperialismo" è uno straordinario articolo da regalo, dalle citazioni che ho trovato direi che è per molti un libro attualissimo :D
Il salario tra un ingegnere e un operaio specializzato diplomato ad un Istituto Tecnico è ancora praticamente uguale (almeno per i primi 5/10 anni di carriera).
Finalmente qualcuno che ridimensiona il mito di Agnelli. Ancora oggi, nel ventesimo della morte, la sua figura circondata dalla piaggeria dei giornalisti, anche in questo perfetti interpreti di una delle peggiori e ridicole qualità degli italiani
Non ho capito come si possa contattare il prof. Palma all'indirizzo messo in sovraimpressione... Non è un indirizzo email, e come pagina web non esiste. Qualcuno conosce il suo contatto pubblico?
In realtà, la Costituzione ha subito vari emendamenti dal 1948. La revisione più significativa è quella del 1999-2001, che ha praticamente riscritto il Titolo V sulle autonomie locali. Che poi non sia stata una grande riforma, è un altro paio di maniche..
ha ragione in parte. l'attuazione del dettato costituzionale delle regioni e lo statuto speciale (ad esempio di alto adige, le isole di sicilia e sardegna, la valle aosta, la venezia giulia) è una riforma. cio' che mai venne affrontato fu l'impianto giuridico di una repubblica parlamentare a forte declinazione parlamentare con un primo ministro che non viene approvato dalla presidenza della repubblica. in breve vi è poco o nulla di democrazia diretta (la cosa che vede in RF e in USA.) A lei giudicare se sia bene che in quasi 80 anni vi sia stato nessun successo nell'affrontare il problema istituzionale.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Io ho corretto semplicemente l'affermazione secondo cui non sarebbe stato modificato nessun articolo della costituzione, forse aggiunto uno. L'attuazione del dettato costituzionale è altro discorso. Però è vero che per ciò che riguarda la forma di governo si è fatto pochissimo e quel poco non è certo positivo (vedo taglio dei parlamentari: avrebbe avuto più senso eliminare il Senato e lasciare intatto il numero di deputati, così si sarebbe avuto un sistema monocamerale comunque molto rappresentativo e su sarebbe guadagnato in speditezza nell'iter legislativo). Attenzione: dal punto di vista costituzionale, l'elezione diretta del capo dello stato, anche in senso presidenziale, non si qualifica come istituto di democrazia diretta (quali sono, ad esempio, i referendum). Non sono neppure sicuro che un sistema presidenziale in Italia sarebbe scelta positiva: forse preferirei un sistema parlamentare stile Uk, con mandati parlamentari e del primo ministro certamente più forti. Ma sono opinioni. Certo il sistema attuale è da rivedere. Ma c'è dietro a ogni discorso in merito molta connotazione ideologica- specie a sinistra, bisogna ammetterlo - che frena ogni processo serio.
@@albione8001 penso Lei dica cose sensate, meno il ritratto terminologico di cosa sia diretto. quel che preoccupa me è il seguente. la forma stato che in larga misura è la forma nella costituzione prevede che siano i partiti organi di democrazia diretta- al momento, per tante ragione che Lei- penso- comprenda, i partiti sono macchine a produrre panzeri, se non macchine a vendere tv"realtà" alla salsapariglia, e meglio sarà avere un modo di aver più controllo sul segno del comando. di questo forse si deve discutere; non so se sia di sinistra o di destra, tante scorregge vennero al vento disperse dai temi della "grande" riforma (sic) sino ai referendum del pd (epoche boschi renzi et al.) …
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Guardi, é solo un appunto terminologico (gli istituti di partecipazione diretta sono - manuali di diritto costituzionale alla mano, quelli nei quali l'elettorato è direttamente in grado di incidere sul tessuto normativo-decisionale e quindi - nel nostro ordinamento referendum abrogativo o costituzionale e iniziativa legislativa popolare), ma ho capito ciò che Lei intende con l'aggettivo "diretto" e condivido sostanzialmente le sue valutazioni. Con un'unica chiosa: ho l'impressione che l'assetto (o ri-assetto) istituzionale possa purtroppo incidere poco su quella che mi sembra un'attitudine culturale (non solo) della classe politica.
Buongiorno Prof. In merito alla citazione andreottiana che è un po' che cerchiamo, da quel che trovo online, la citazione parrebbe essere in realtà attribuita a De Gasperi nel '49, anche se non trovo alcuna fonte davvero affidabile che le parole siano state dette davvero. Possibile che Andreotti lo avesse solo citato?
In merito alla dichiarazione di Lama,messa in sovrimpressione dal Prof: una volta lessi che Lama avrebbe detto che se l'onere di mantenere in piedi il sistema pensionistico, per come era ed è concepito, avesse dovuto gravare tutto sulle spalle delle generazioni future,allora Lama si sarebbe detto contrario. Pare abbia usato l'espressione: 《A queste condizioni io non ci sto!. Quando lessi questa cosa ne rimasi molto colpito. Qualcuno può confermare o smentire?
Il centro di Torino era proletario (ora non più) a causa della fuga dei nobili verso la periferia anche a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla collocazione negli appartamenti liberi e da riattare del centro delle case popolari. Negli anni'80 e '90 le case popolari sono state ricollocate ulteriormente verso la periferia e alcuni comuni della cintura torinese, con la liberazione delle case del centro. Resta l'anomalia torinese dell'esistenza di alcune aree semicentrali popolari (San Salvario, Valdocco, porta Palazzo-Aurora) e di una parte delle zone periferiche (ma non tutte, l'intera periferia nord è praticamente popolare) abitate da classi medie o agiate (come l'intero asse di corso Francia, dal centro di Torino a Rivoli compresa). Confermo che la collina è una delle zone più ricche di Torino (insieme al centro e a zone semicentrali come la Crocetta o al Cit Turin o alla precollina). La situazione attuale di Torino è questa ed è comunque in parte diversa dagli anni'70... My two cents (che, per inciso, hanno incisa la Mole Antonelliana)
ha abbastanza ragione, se non fosse -a volte- che a me prenda il dubbio che Agnelli(extra senior), il senatore agnelli non abbia appreso il savoir faire a Detroit….
Sì infatti la descrizione nel video è un po' semplicistica. Si può dire che in centro c'è una strana coesistenza fra classi (anche in senso topografico: a volte basta attraversare una strada) e c'è anche da considerare la presenza dell'area universitaria storica, con tutta la tradizionale "aura" anarchica e "contro culturale". Vero che la collina è sede dell'alta borghesia, ma nel quartiere Crocetta e (in misura minore) Cit Turin risiede tradizionalmente la media borghesia. I quartieri periferici, in misura diversa, hanno sempre avuto connotazione proletaria o medio-piccolo borghese..
@@albione8001 nella zona ville della Crocetta, fra corso Vittorio Emanuele II e corso Einaudi, (davanti al Politecnico) oserei dire che anche li è zona di alta borghesia. Per il resto la maggior parte del resto della città a sud della Dora Riparia è medio-piccolo borghese, con poche zone più proletarie nei dintorni della FIAT (parte di Mirafiori nord e sud) e di San Salvario (dove c'è una strana commistione tra l'area affacciata al parco del Valentino decisamente più borghese e le zone interne verso Porta Nuova più degradate. Tra l'altro è anche una delle zone universitarie di Torino, tra architettura e facoltà scientifiche), con altre aree più proletarie sparse fra parti di Nizza - Millefonti e dove si concentrano vari nuclei di case popolari sparse in mezzo ai vari quartieri.
la teoria complottarda su Moro, cade con un solo nome. Jimmy Carter. Come qui è stato ampiamente sottolineato. Per quale motivo un presidente che aveva praticamente chiuse le porte estere dell'Est del mondo (data l'impronta di Nixon in precedenza, scenario che si era storicamente quasi chiuso) e che vedeva nel Mediterraneo il fulcro di azione (con la pacificazione tra Israele ed Egitto), in Italia (cioé molto vicino alla zona di suo interesee) dovesse essere cosi "drastico", lui che per una questione molto più interna e cogente, come quella degli ostaggi a Teheran, viene ricordato come un "tiepido", è veramente una tesi strampalata anche solo da pensare.
La presenza di un forte partito comunista ha avuto un impatto negativo non indifferente, l'Italia riceveva investimenti con il contagocce rispetto ad altri paesi. Il PCI non era al governo ma aveva preso il controllo capillare dello Stato a partire dalla magistratura, burocrazia, scuola, sindacati e partecipate. Un altro fattore negativo e' il Sud e la presenza della criminalita' sul territorio. I posti chiave della politica sono sempre stati in mano a politici meridionali eletti con il voto di scambio.
Assolutamente falso. Ma proprio falso falso. L'Italia, nonostante il PCI e quando il PCI era PCI, ricevette tonnellate di investimenti esteri. Il vecchio anticomunismo fascista, oggi, e' un po' ridicolo. La burocrazia centrale e' TUTTA fascista sino agli anni '60, poi democristiana. Idem per la magistratura. MD nasce negli anni '70 e non e' maggioritaria nemmeno oggi, anche se oggi e' forte. Idem per le partecipate, controllare da DC, PSI ed altri minori sino a ... sempre. Non hai scritto una singola cosa vera! CAZZATE!
@@MicheleBoldrin Approfitto: Esistono tutte le puntate della Notte della Repubblica di Zavoli su UA-cam sito Carlo Cortesi in playlist. Sono 18 di circa 2 ore l'una. Trovi filmati d'epoca interviste e discussione finale ecc. Lo sto riguardando. Un vero documento. Sia degli anni 60 che vorrebbe trattare che degli anni 90 in cui fu fatto.
Il professor Palma ha fatto un'analisi perfetta di quegli anni. La condivido al cento per cento.
Da operaio ho vissuto questi passaggi in fabbrica prima del 69 al lavoro c era un clima poliziesco i capetti facevano il bello e cattivo tempo dopo l clima era piu disteso e si lavorava piu volentieri prima c era piu paura poi preso esempio dai giapponesi noi operai partecipavamo al processo produttivo
Grazie della testimonianza Renato.
Vorrei aggiungere che, nella mia esperienza di lavoro in Italia (terminata nel 1982) ho osservato la seguente cosa: mentre nelle grandi e medie aziende le lotte sindacali hanno cambiato il clima ed il modo di lavorare per il meglio, nelle piccole e piccolissime e nel settore dei servizi (ristoranti, hotel, negozi) il clima era ancora molto "padronale/abusivo" durante tutti gli anni '70 e primi anni '80. Forse dopo e' migliorato ma io le peggiori esperienze le ho avute in un hotel di Lignano e da Rosa Salva, a Venezia.
Caro prof Boldrin, essendo di lignano Sabbiadoro le confermo che il clima padronale negli hotel e nelle piccole/piccolissime imprese soprattutto del settore balneare è rimasto, anzi negli ultimi anni a mio modesto parere si è pure "rafforzato"
Boldrin che percula gianni Agnelli è pura poesia
Buon giorno, complimenti e grazie
Non ho mai pensato che Ceausescu avesse scritto qualcosa e che ne esistesse una traduzione italiana. "La Romania sulla via verso il socialismo e nella lotta contro l'imperialismo" è uno straordinario articolo da regalo, dalle citazioni che ho trovato direi che è per molti un libro attualissimo :D
Da qualche parte trovi in italiano anche la biografia ufficiale di nonno Kim...
@@sergiotomat9062 ma più incredibile era che si potesse trovare in originale
Il salario tra un ingegnere e un operaio specializzato diplomato ad un Istituto Tecnico è ancora praticamente uguale (almeno per i primi 5/10 anni di carriera).
Finalmente qualcuno che ridimensiona il mito di Agnelli. Ancora oggi, nel ventesimo della morte, la sua figura circondata dalla piaggeria dei giornalisti, anche in questo perfetti interpreti di una delle peggiori e ridicole qualità degli italiani
Comparto. Le uniche dimensioni in cui fu eccelso sono state la cocaina e la vita da playboy con i soldi del nonno.
Leggenda metropolitana ovviamente ...
@@MicheleBoldrin comparto?
@@MassimoManghi comparto vuol dire "condivido", "sono d'accordo", viene dallo spagnolo, a volte quando uno parla varie lingue le mescola
@@annaschieppati2404 grazie
Più Palma per tutti.
Professor Palma i bambini guardano le immagini anzi che leggere il contenuto di un libro
Dall'Eschimo al Paninaro con le Timberland.
Sulla Marcia dei Trentamila a Torino, vi è un documentario in cui la A.D. fiat ne parla compiutamente.
Non ho capito come si possa contattare il prof. Palma all'indirizzo messo in sovraimpressione... Non è un indirizzo email, e come pagina web non esiste. Qualcuno conosce il suo contatto pubblico?
😅😅😅 siete adorabili ma dai prof agnelli ha una famiglia grande da mantenere
In realtà, la Costituzione ha subito vari emendamenti dal 1948. La revisione più significativa è quella del 1999-2001, che ha praticamente riscritto il Titolo V sulle autonomie locali. Che poi non sia stata una grande riforma, è un altro paio di maniche..
Ho notato anch'io ma il senso credo fosse che non ci sono state grosse revisioni sulla forma di governo
ha ragione in parte. l'attuazione del dettato costituzionale delle regioni e lo statuto speciale (ad esempio di alto adige, le isole di sicilia e sardegna, la valle aosta, la venezia giulia) è una riforma. cio' che mai venne affrontato fu l'impianto giuridico di una repubblica parlamentare a forte declinazione parlamentare con un primo ministro che non viene approvato dalla presidenza della repubblica. in breve vi è poco o nulla di democrazia diretta (la cosa che vede in RF e in USA.) A lei giudicare se sia bene che in quasi 80 anni vi sia stato nessun successo nell'affrontare il problema istituzionale.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Io ho corretto semplicemente l'affermazione secondo cui non sarebbe stato modificato nessun articolo della costituzione, forse aggiunto uno. L'attuazione del dettato costituzionale è altro discorso. Però è vero che per ciò che riguarda la forma di governo si è fatto pochissimo e quel poco non è certo positivo (vedo taglio dei parlamentari: avrebbe avuto più senso eliminare il Senato e lasciare intatto il numero di deputati, così si sarebbe avuto un sistema monocamerale comunque molto rappresentativo e su sarebbe guadagnato in speditezza nell'iter legislativo). Attenzione: dal punto di vista costituzionale, l'elezione diretta del capo dello stato, anche in senso presidenziale, non si qualifica come istituto di democrazia diretta (quali sono, ad esempio, i referendum). Non sono neppure sicuro che un sistema presidenziale in Italia sarebbe scelta positiva: forse preferirei un sistema parlamentare stile Uk, con mandati parlamentari e del primo ministro certamente più forti. Ma sono opinioni. Certo il sistema attuale è da rivedere. Ma c'è dietro a ogni discorso in merito molta connotazione ideologica- specie a sinistra, bisogna ammetterlo - che frena ogni processo serio.
@@albione8001 penso Lei dica cose sensate, meno il ritratto terminologico di cosa sia diretto. quel che preoccupa me è il seguente. la forma stato che in larga misura è la forma nella costituzione prevede che siano i partiti organi di democrazia diretta- al momento, per tante ragione che Lei- penso- comprenda, i partiti sono macchine a produrre panzeri, se non macchine a vendere tv"realtà" alla salsapariglia, e meglio sarà avere un modo di aver più controllo sul segno del comando. di questo forse si deve discutere; non so se sia di sinistra o di destra, tante scorregge vennero al vento disperse dai temi della "grande" riforma (sic) sino ai referendum del pd (epoche boschi renzi et al.) …
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Guardi, é solo un appunto terminologico (gli istituti di partecipazione diretta sono - manuali di diritto costituzionale alla mano, quelli nei quali l'elettorato è direttamente in grado di incidere sul tessuto normativo-decisionale e quindi - nel nostro ordinamento referendum abrogativo o costituzionale e iniziativa legislativa popolare), ma ho capito ciò che Lei intende con l'aggettivo "diretto" e condivido sostanzialmente le sue valutazioni. Con un'unica chiosa: ho l'impressione che l'assetto (o ri-assetto) istituzionale possa purtroppo incidere poco su quella che mi sembra un'attitudine culturale (non solo) della classe politica.
Buongiorno Prof.
In merito alla citazione andreottiana che è un po' che cerchiamo, da quel che trovo online, la citazione parrebbe essere in realtà attribuita a De Gasperi nel '49, anche se non trovo alcuna fonte davvero affidabile che le parole siano state dette davvero.
Possibile che Andreotti lo avesse solo citato?
De Gasperi lo disse effettivamente nel 1949.
Ma Andreotti lo ripetè nel 1977, alla Conferenza Nazionale sull'Occupazione Giovanile (Roma, 3-5.2.1977)
@@marcellobinetti5329 Ah, grazie! Ottimo a sapersi!
In merito alla dichiarazione di Lama,messa in sovrimpressione dal Prof:
una volta lessi che Lama avrebbe detto che se l'onere di mantenere in piedi il sistema pensionistico, per come era ed è concepito, avesse dovuto gravare tutto sulle spalle delle generazioni future,allora Lama si sarebbe detto contrario.
Pare abbia usato l'espressione: 《A queste condizioni io non ci sto!.
Quando lessi questa cosa ne rimasi molto colpito.
Qualcuno può confermare o smentire?
Michele mi son perso la parte 3 è recuperabile?
ua-cam.com/video/F906CTfSq3Q/v-deo.html
Vai nella sezione “dal vivo”
@@elios2296 ottimo grazie
Il centro di Torino era proletario (ora non più) a causa della fuga dei nobili verso la periferia anche a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla collocazione negli appartamenti liberi e da riattare del centro delle case popolari. Negli anni'80 e '90 le case popolari sono state ricollocate ulteriormente verso la periferia e alcuni comuni della cintura torinese, con la liberazione delle case del centro. Resta l'anomalia torinese dell'esistenza di alcune aree semicentrali popolari (San Salvario, Valdocco, porta Palazzo-Aurora) e di una parte delle zone periferiche (ma non tutte, l'intera periferia nord è praticamente popolare) abitate da classi medie o agiate (come l'intero asse di corso Francia, dal centro di Torino a Rivoli compresa). Confermo che la collina è una delle zone più ricche di Torino (insieme al centro e a zone semicentrali come la Crocetta o al Cit Turin o alla precollina). La situazione attuale di Torino è questa ed è comunque in parte diversa dagli anni'70...
My two cents (che, per inciso, hanno incisa la Mole Antonelliana)
ha abbastanza ragione, se non fosse -a volte- che a me prenda il dubbio che Agnelli(extra senior), il senatore agnelli non abbia appreso il savoir faire a Detroit….
Sì infatti la descrizione nel video è un po' semplicistica. Si può dire che in centro c'è una strana coesistenza fra classi (anche in senso topografico: a volte basta attraversare una strada) e c'è anche da considerare la presenza dell'area universitaria storica, con tutta la tradizionale "aura" anarchica e "contro culturale". Vero che la collina è sede dell'alta borghesia, ma nel quartiere Crocetta e (in misura minore) Cit Turin risiede tradizionalmente la media borghesia. I quartieri periferici, in misura diversa, hanno sempre avuto connotazione proletaria o medio-piccolo borghese..
@@albione8001 nella zona ville della Crocetta, fra corso Vittorio Emanuele II e corso Einaudi, (davanti al Politecnico) oserei dire che anche li è zona di alta borghesia. Per il resto la maggior parte del resto della città a sud della Dora Riparia è medio-piccolo borghese, con poche zone più proletarie nei dintorni della FIAT (parte di Mirafiori nord e sud) e di San Salvario (dove c'è una strana commistione tra l'area affacciata al parco del Valentino decisamente più borghese e le zone interne verso Porta Nuova più degradate. Tra l'altro è anche una delle zone universitarie di Torino, tra architettura e facoltà scientifiche), con altre aree più proletarie sparse fra parti di Nizza - Millefonti e dove si concentrano vari nuclei di case popolari sparse in mezzo ai vari quartieri.
la teoria complottarda su Moro, cade con un solo nome. Jimmy Carter. Come qui è stato ampiamente sottolineato. Per quale motivo un presidente che aveva praticamente chiuse le porte estere dell'Est del mondo (data l'impronta di Nixon in precedenza, scenario che si era storicamente quasi chiuso) e che vedeva nel Mediterraneo il fulcro di azione (con la pacificazione tra Israele ed Egitto), in Italia (cioé molto vicino alla zona di suo interesee) dovesse essere cosi "drastico", lui che per una questione molto più interna e cogente, come quella degli ostaggi a Teheran, viene ricordato come un "tiepido", è veramente una tesi strampalata anche solo da pensare.
La presenza di un forte partito comunista ha avuto un impatto negativo non indifferente, l'Italia riceveva investimenti con il contagocce rispetto ad altri paesi.
Il PCI non era al governo ma aveva preso il controllo capillare dello Stato a partire dalla magistratura, burocrazia, scuola, sindacati e partecipate.
Un altro fattore negativo e' il Sud e la presenza della criminalita' sul territorio. I posti chiave della politica sono sempre stati in mano a politici meridionali eletti con il voto di scambio.
Assolutamente falso. Ma proprio falso falso. L'Italia, nonostante il PCI e quando il PCI era PCI, ricevette tonnellate di investimenti esteri. Il vecchio anticomunismo fascista, oggi, e' un po' ridicolo. La burocrazia centrale e' TUTTA fascista sino agli anni '60, poi democristiana. Idem per la magistratura. MD nasce negli anni '70 e non e' maggioritaria nemmeno oggi, anche se oggi e' forte. Idem per le partecipate, controllare da DC, PSI ed altri minori sino a ... sempre. Non hai scritto una singola cosa vera!
CAZZATE!
@@MicheleBoldrin Approfitto:
Esistono tutte le puntate della Notte della Repubblica di Zavoli su UA-cam sito Carlo Cortesi in playlist. Sono 18 di circa 2 ore l'una.
Trovi filmati d'epoca interviste e discussione finale ecc. Lo sto riguardando.
Un vero documento. Sia degli anni 60 che vorrebbe trattare che degli anni 90 in cui fu fatto.
Mio commento tattico
Securitate che c'è ancora purtroppo viva e vegeta
Solo una precisazione: L’incidente ferroviario per cui hanno indagato Moretti è quello di Viareggio, in cui morirono tanti miei concittadini…😢
tutto vero, ha ragione rammentavo l'incidente non il luogo
Magari è colpa mia ma non ho capito per quale motivo i sindacalisti italiani prima non gli passava neanche per la testa di "co-gestire" le imprese.
Xchè gli toccava assumersi delle responsabilità....
Tattico