Ciao Nadia. Mai nessun video è caduto così a fagiolo. Ieri sera ho visto il documentario sulla vita di Amy Winehouse: persona che io ho giudicato tantissimo per la sua discesa agli inferi, per me voluta. Si, fino a ieri. L'ho sempre giudicata come una delle tante dive annoiate e insoddisfatte, invece no: dietro non c'era la ricerca del successo ma di una famiglia che non ha mai avuto. Divi o no, ricchi o poveri, se non hai un'infanzia con la " I" maiuscola l'inferno è assicurato. Non è morta suicida ma sicuramente conseguenza di anni di abusi di alcol ecc. Beh mi ha commosso. Come dici nn possiamo sapere cosa vive una persona e i soldi certo non servono ad elaborare la vita. L'accettazione e la consapevolezza di sè non sono strumenti che il denaro può comprare. Grazie per il consiglio di lettura. Già prenotato in biblioteca.
Quando c'è una dipendenza (nel caso da lei descritto) può creare o aumentare altre problematiche nascoste. Esempio: una persona depressa può iniziare ad usare qualche sostanza per non vivere, ascoltare quella problematica. Ci sono molte altre patologie che sfociano ad un gesto estremo.
Sarei dovuto essere morto già da sette anni. Purtroppo mi salvarono e mi sono guadagnato altri 7 anni di delusioni e sofferenze incomprese. Ci penso spesso ancora oggi ma cerco di lottare per non cadere in una depressione che sarebbe fatale per me.
Completamente d'accordo con il tuo ragionamento, finalmente una persona che ragiona, finche viviamo in una società piena di dogmi la gente non arriverà ha capire le motivazione del suicida, alzare il dito e giudicare senza approfondire risulta molto facile. Ho letto il codice dell'anima di Hillman, uno dei più grandi pensatori del nostro tempo. Un saluto Nadia
Bravissima Nadia, serviva un video così, non conoscevo questo titolo e me lo segno senz'altro. Anch'io proprio non capisco quando le persone tirano fuori la storia dell'egoismo... ma è chiaro che qualunque persona che non sta bene è di per se' "egoista" ma non per cattiveria o per scelta, ma perché è prigioniera di un meccanismo distorto, non riesce a guardare che dentro di se', verso il problema, e tutto ciò che fuori ed è generalmente positivo, o anche solo neutro, è in completo blackout, non ha più significato o forse neanche riescono a ricordarsene. è molto facile dare addosso a qualcuno senza provare a fare qualcosa, basterebbe semplicemente fare un passo indietro, ascoltare, provare a spingere questa persona a curarsi.... mamma mia, c'è veramente ancora moltissimo da fare per la sensibilizzazione sulle malattie mentali... o anche solo per l'empatia e la tolleranza...
Mamma mia, come concordo con te. Nessuno ha il diritto di giudicare qualcuno che si suicida, non sapranno mai che cosa lo affliggeva, soldi e fama o meno, uno può essere estremamente infelice dentro. Dare poi dell'egoista credo sia la stronzata più grande. Ognuno è padrone della propria vita, suicidandosi non ha fatto del male a nessuno e se lo ha fatto, aveva evidentemente dei validi motivi. Il fattore religioso poi, ridicolo. La vita è tua, non te la dona e non te la dovrebbe togliere nessuno tranne te, se proprio non si vede altra scelta.
Che bello aver sentito parlare di Chester….io ho tentato due anni fa. Ancora non ne sono uscito fuori del tutto , grazie di aver presentato questa perla di Hillman…in bocca al lupo
Sento la tua sensibilità molto simile alla mia e mi dà forza ascoltarti. Io vivo in un piccolo paese di montagna a pochi km da un ponte che è già stato battezzato "il ponte dei suicidi". L'ultimo domenica scorsa. E giudizi e commenti di una superficialità disarmante sono all'ordine del giorno. Grazie per i tuoi video. Torno a leggere 😘
Buongiorno, il tuo video mi è apparso, ed è un argomento che mi interessa molto, le persone amano giudicare (credo che provino un piacere sadico che le fa sentire superiori), però nessuno comprende veramente quel gesto! Credo che chi si suicidi è perché dentro ha uno strazio enorme che non possiamo nemmeno immaginare 🌹
Il suicidio nella maggior parte dei casi avviene per problemi economici, un fallimento, il non poter pagare debiti, il non poter pagare i dipendenti, ecc. Sulle critiche della gente ti do ragione non si può mai sapere quali ragione spingono questo gesto. E come dice Hillman nel libro a volte il suicidio è una volontà dell'anima, che con la morte del fisico si Rigenera.
Tu sei sempre speciale. Grazie anche per questo video. Ho solo una considerazione. Le trasformazioni descritte da Hillman rappresentano il più attuale concetto di salute, in questo caso, dell'"anima". Ecco, non possiamo ignorare che anni e anni di abusi di sostanze psicoattive non possono che minare in modo irreversibile questa capacità di trasformazione ed adattamento. Che ci piaccia o no, la nostra mente (o l'anima, per chi ci crede), è fisicamente parte di un corpo che decidiamo noi come gestire.
Ciao, Ti ho appena conosciuto e sono rimasta davvero piacevolmente stupita e mi sono sentita molto in sintonia con il tuo pensiero in proposito m, e la tua ottima argomentazione. Grazie, grazie per le parole che hai usato e la tua sensibilità. Grazie per la lettura consigliata, trovo che Hillman sia illuminante da questo punto di vista perché è sempre un passo poco più avanti, cerca di andare anche “oltre” al classico psicoterapeuta odierno, ma studia la “mente”( che poi per lui è sempre Anima) da punti di vista psicologico, analitico, filosofico, junghiano e sopratutto …antropologico…andando appunto fino in fondo all’ inconscio collettivo…e traendo spunto dai nostri antichi archetipi, e miti…un vero e proprio studioso dell’ Animo umano a tutto tondo. 🙏🏻
Un po' semplicistico. Ci si uccide anche perché si è stanchi del dolore procurato dal mero vivere. Per chi è intrinsecamente empatico, non c'è giorno che non procuri sofferenza.
Chi giudica queste morti tragiche, parlando di egoismo, chiaramente non hanno avuto mai esperienza con la malattia mentale. Nessuno si sognerebbe di giudicare egoista qualcuno che muore di una malattia visibile come il cancro. C'è stato un tempo, molto tempo fa in cui anche io avevo il privilegio di non comprendere tali avvenimenti... Ho conosciuto sia la sofferenza della malattia "fisica" che quella mentale e ho capito che nessun dolore fisico o lutto è paragonabile a quel vuoto e quella paralisi della depressione. È un dolore così grande che non si può immaginare se non lo si è vissuto in prima persona...
Ciao, ti rispondo con cinque anni di ritardo... Ho letto questo libro 4 anni fa, e il tuo video mi ha rinfrescato la memoria. Ovviamente il tema è delicatissimo, però trovo giusto che se ne parli anche perché la fine (della nostra esistenza), che sia premeditata o meno, fa sempre parte della nostra vita e parlarne ci aiuta anche e soprattutto a non formulare giudizi insensati. Trattò lo stesso argomento anche Franco Battiato in un brano che fa parte dell’album “L’ombrello e la macchina da cucire”, e il titolo è:”Breve invito a rinviare il suicidio”. Complimenti per la spiegazione semplice e chiara. Un saluto ✌️☮️
Ovviamente temi importanti e ben trattati sul tuo canale. Effettivamente c'è tanto da dire, ma si deve pur cominciare. Ti invio un saluto colmo di stima
Io ho sondato molto l'argomento e l'unico modo per non stramazzare di rabbia a certe affermazioni, sorvolo senza soffermarmi. Quando capisco l'antifona, non leggo o non ascolto. Divento impenetrabile in maniera sana
Grazie per il tuo prezioso consiglio letterario. Mi limito ad esprimere il mio pensiero: il blocco della trasformazione è l’elemento fondante di tutta la questione. La natura stessa si trasforma per perpetuarsi nel contesto di una concezione circolare del tempo nella quale morte e vita si precedono e susseguono l’un l’altra. Al contrario, la nostra è una cultura che attribuisce al tempo una struttura lineare che non contempla battute di arresto ne’ tantomeno considera la morte come un evento di propedeutico alla rinascita anche solo in senso spirituale. La nostra è una cultura che alimenta il senso di colpa, ma non solo. Quello che si prova quando si arriva a desiderare la morte è un senso di inadeguatezza e di esclusione. In rapporto alla trasformazione che contraddistingue ogni tipo di ciclo vitale ci si sente bloccati come se ci fosse una grande diga che impedisce lo scorrimento di un fiume. Senza scomodare termini come evoluzione o involuzione se non c’è cambiamento la persona non è in grado di adeguarsi alle varie fasi della vita e questa capacità non si compra con i soldi ne’ te la danno gli affetti o il possesso di beni materiali. Ecco che ci si sente impotenti, inferiori ed esclusi da quella stessa società che sai che condannerà il tuo gesto liquidandoti come un debole, come un ingrato, come una persona non degna delle fortune che ha avuto…. e così avanti appesantendo sempre di più il senso di colpa che in molti casi deriva oltre che dall’educazione anche dalla religione. Solo dopo, sempre secondo il mio parere, subentra l’indifferenza di fronte alla vita e agli altri siano essi intesi come degli affetti o come società in generale. Gli stessi atti di autolesionismo, come praticarsi dei tagli, percuotersi, indursi il vomito dopo aver mangiato, non mangiare anche se si ha fame, strapparsi i capelli ecc. si possono leggere ed interpretare sia come una punizione che la persona sente di doversi infliggere per il senso di colpa che più o meno intensamente tutte le persone con ideazioni suicidiarie portano sulle spalle, sia come il tentativo di sforzarsi di sentire qualcosa … anche solo del dolore come in una sorta di estremo attaccamento alla vita intesa nella sua forma più primordiale ossia quella che percepiamo attraverso i sensi. Mai avrei pensato di arrivare a dire che il dolore fisico può risultare addirittura consolatorio di fronte ad un profondo disagio psichico, ma tant’è. Mi scuso con te e con tutti per essere stata prolissa e probabilmente sconclusionata. Grazie ancora
Ciao! Ti sto conoscendo con questo video e ti ringrazio moltissimo! Qualche mese fa sono entrato nel mondo di James Hillman quando rimasi spiazzato da questo saggio, Il suicidio e l'anima...anche perché sondando il terreno su internet stavo male interpretando la sua opinione al proposito, tanto che non volevo neanche provare a leggerlo. Con la tua spiegazione mi è tutto più chiaro. Hillman riesce ad essere saggio anche qui. Molto bella la visione del suicidio come bisogno di trasformazione, mi è venuto in mente il caso della poetessa Sylvia plath morta suicida ma si dice in realtà non fosse la sua reale intenzione ma una richiesta d aiuto. A questo punto penso che lo comprerò, a leggere Hillman non si sbaglia. Grazie ancora! PS Oltre a spiegare molto bene, mi piace un sacco la tua voce :)
Grazie per il suggerimento, non conoscevo questo libro. Proprio due mesi fa si é suicidato Chris Cornell, lo seguivo fin da adolescente. Mi sono fermata a riflettere sull'argomento suicidio e su cosa scatta nella mente di una persona che decide di andar via, questo testo potrebbe far luce su tante cose, grazie! Ps: spero dedicherai un video anche a "Donne che corrono coi lupi", mi piacerebbe ascoltare le tue riflessioni. Mi é venuto in mente proprio perché l'autrice parla spesso di ciclo "vita-morte-vita" parlando della psiche.
Ho letto anch'io determinati commenti superficiali riguardo alla morte di Chester: come se i soldi e la fama facessero la felicità, come se la depressione non fosse una vera malattia ma una debolezza. Forse alcuni commenti arrabbiati sono dettati dall'intensità emotiva del momento: una sorta di reazione psicologica di negazione, per affrontare il dolore della sua perdita. So che, ad esempio, il cantante dei Korn (suo amico) all'inizio ha reagito in malo modo, ma poi si è scusato, dicendo che non pensava davvero quelle cose, era solo sconvolto. Per il resto, invece, ci sono molti che non si fanno problemi a fare commenti stupidi e inutili. Capisco e condivido la tua rabbia, in questi casi. Ho conosciuto i Linkin Park quando avevo 13/14 anni, Chester è stata la mia prima cotta adolescenziale, la classica cotta per l'idolo famoso di turno. La loro musica è stata fondamentale per me, per la ragazzina che ero, per la donna che sto diventando. Ho quasi 21 anni e la loro musica mi ha accompagnata e continuerà a farlo, anche se ora avrà una nota più dolorosa. Unico rimpianto: non essere andata al concerto a Monza di poco tempo fa. Non avrò mai più l'occasione di vederli dal vivo. Non ci sono più. Chester non c'è più. E io ancora non l'ho realizzato. Comunque, grazie per questo video molto interessante. Anch'io mi pongo le stesse domande. :)
Ciao Nadia ti seguo sempre! Hai mai letto qualcosa di Bernard Cornwell? Se si me lo consigli? Ho visto in un vecchio video acquisti che avevi preso Il circo della notte. Com'è Grazie un abbraccio
Ciao! Purtroppo non ho letto niente di questo autore. Per quanto riguarda il Circo della Notte, devo ancora leggerlo, ne farò sicuramente una recensione non appena possibile! :)
Non ho letto il libro, però conosco un po' i vari indirizzi di analisi, non dico sia giusto o sbagliato l'approccio del terapeuta di cui parli, però è un 'tipo' di approccio, che per alcuni può essere funzionale e per altri no, ovvero, in alcuni cadi c'è proprio la necessità che per salvare il paziente, Il terapeuta non si immedesimi nel dolore, ma compartecipi, tutt'al più, proprio per dargli una prospettiva 'sana' ☺️ fermo restando che concordo all'inverosimile sulla necessità dell'assenza di un giudizio bigotto.
A parer mio, manca l'istituzione 'famiglia', ovvero i genitori, sebbene anch'essi ruòtino intorno ai diktat sociali, e siano stati a loro volta figli, che hanno subito le nevrosi dei loro creatori, e la 'scuola' che, dal punto di vista didattico ed educativo, è gravemente insufficiente 🧐
@@lalettricesolitaria , insisto: direi che da un punto di vista cronologico, tutto parta da mamma e papà, causa dei peggiori traumi dei loro pargoli, poiché scaricano le loro nevrosi sconosciute, quindi irrisolte che, a loro volta, hanno ereditato, alla stregua di un corredo genetico, dai loro ascendenti. Mi ha molto stupito che non l'abbia menzionata, di concerto con la scuola. Occorre una coppia di genitori illuminati, ed affrancati dalle proprie 'fisime', che spezzi l'insana catena 🧐
Ho sempre supposto che l'isteria possa essere congenita e che rientri nell'insieme eziologico del suicidio e dell'omicidio, ovviamente ci sono anche altri fenomeni multifattoriali, parlo di una fetta di soggetti che scelgono l'interruzione esistenziale. Una forma latente di isteria può portare il soggetto con il passare del tempo a ledere permanentemente il proprio filtro emotivo, così da avere una distorta concezione dell'io e del sè, portandolo ad uno stato di depressione cronica che sfocia infine nella propria "soluzione finale", il processo prende definitivamente forma quando nella vita del soggetto succede un trauma psicologico e/o un crollo delle aspettative traumatico. Il suicidio è una risposta errata dell'organismo contro un qualcosa che non riesce a sfogare o a risolvere e che ha matrice chimica. Personalmente penso che quando uno psicoterapeuta che non sia psichiatra individui un soggetto con inclinazioni suicide deve immediatamente indirizzarlo da uno psichiatra, i tentati percorsi psicologici di trasformazione risultano del tutto inutili con stati avanzati del disagio, la soluzione è la rimappatura chimica. James Hilman è troppo attaccato alla scuola archetipica junghiana che per carità è incantevole, ma le loro statistiche sui casi di gravi disturbi mi hanno sempre convinto poco.
Ciao Nadia. Mai nessun video è caduto così a fagiolo. Ieri sera ho visto il documentario sulla vita di Amy Winehouse: persona che io ho giudicato tantissimo per la sua discesa agli inferi, per me voluta. Si, fino a ieri. L'ho sempre giudicata come una delle tante dive annoiate e insoddisfatte, invece no: dietro non c'era la ricerca del successo ma di una famiglia che non ha mai avuto. Divi o no, ricchi o poveri, se non hai un'infanzia con la " I" maiuscola l'inferno è assicurato. Non è morta suicida ma sicuramente conseguenza di anni di abusi di alcol ecc. Beh mi ha commosso. Come dici nn possiamo sapere cosa vive una persona e i soldi certo non servono ad elaborare la vita. L'accettazione e la consapevolezza di sè non sono strumenti che il denaro può comprare. Grazie per il consiglio di lettura. Già prenotato in biblioteca.
Quando c'è una dipendenza (nel caso da lei descritto) può creare o aumentare altre problematiche nascoste. Esempio: una persona depressa può iniziare ad usare qualche sostanza per non vivere, ascoltare quella problematica. Ci sono molte altre patologie che sfociano ad un gesto estremo.
Sarei dovuto essere morto già da sette anni. Purtroppo mi salvarono e mi sono guadagnato altri 7 anni di delusioni e sofferenze incomprese. Ci penso spesso ancora oggi ma cerco di lottare per non cadere in una depressione che sarebbe fatale per me.
E come mai volevi sparire ?
Completamente d'accordo con il tuo ragionamento, finalmente una persona che ragiona, finche viviamo in una società piena di dogmi la gente non arriverà ha capire le motivazione del suicida, alzare il dito e giudicare senza approfondire risulta molto facile. Ho letto il codice dell'anima di Hillman, uno dei più grandi pensatori del nostro tempo. Un saluto Nadia
Bravissima Nadia, serviva un video così, non conoscevo questo titolo e me lo segno senz'altro. Anch'io proprio non capisco quando le persone tirano fuori la storia dell'egoismo... ma è chiaro che qualunque persona che non sta bene è di per se' "egoista" ma non per cattiveria o per scelta, ma perché è prigioniera di un meccanismo distorto, non riesce a guardare che dentro di se', verso il problema, e tutto ciò che fuori ed è generalmente positivo, o anche solo neutro, è in completo blackout, non ha più significato o forse neanche riescono a ricordarsene. è molto facile dare addosso a qualcuno senza provare a fare qualcosa, basterebbe semplicemente fare un passo indietro, ascoltare, provare a spingere questa persona a curarsi.... mamma mia, c'è veramente ancora moltissimo da fare per la sensibilizzazione sulle malattie mentali... o anche solo per l'empatia e la tolleranza...
O per un motivo o per un altro, chi arriva a questo vuole finire di soffrire.
Mamma mia, come concordo con te. Nessuno ha il diritto di giudicare qualcuno che si suicida, non sapranno mai che cosa lo affliggeva, soldi e fama o meno, uno può essere estremamente infelice dentro. Dare poi dell'egoista credo sia la stronzata più grande. Ognuno è padrone della propria vita, suicidandosi non ha fatto del male a nessuno e se lo ha fatto, aveva evidentemente dei validi motivi. Il fattore religioso poi, ridicolo. La vita è tua, non te la dona e non te la dovrebbe togliere nessuno tranne te, se proprio non si vede altra scelta.
Commento meraviglioso... Grazie
Fiato sprecato, nulla di tutto ciò cambierà mai, ahinoi
Che bello aver sentito parlare di Chester….io ho tentato due anni fa. Ancora non ne sono uscito fuori del tutto , grazie di aver presentato questa perla di Hillman…in bocca al lupo
Sento la tua sensibilità molto simile alla mia e mi dà forza ascoltarti. Io vivo in un piccolo paese di montagna a pochi km da un ponte che è già stato battezzato "il ponte dei suicidi". L'ultimo domenica scorsa. E giudizi e commenti di una superficialità disarmante sono all'ordine del giorno. Grazie per i tuoi video. Torno a leggere 😘
Buongiorno, il tuo video mi è apparso, ed è un argomento che mi interessa molto, le persone amano giudicare (credo che provino un piacere sadico che le fa sentire superiori), però nessuno comprende veramente quel gesto! Credo che chi si suicidi è perché dentro ha uno strazio enorme che non possiamo nemmeno immaginare 🌹
Il suicidio nella maggior parte dei casi avviene per problemi economici, un fallimento, il non poter pagare debiti, il non poter pagare i dipendenti, ecc. Sulle critiche della gente ti do ragione non si può mai sapere quali ragione spingono questo gesto. E come dice Hillman nel libro a volte il suicidio è una volontà dell'anima, che con la morte del fisico si Rigenera.
Tu sei sempre speciale. Grazie anche per questo video. Ho solo una considerazione. Le trasformazioni descritte da Hillman rappresentano il più attuale concetto di salute, in questo caso, dell'"anima". Ecco, non possiamo ignorare che anni e anni di abusi di sostanze psicoattive non possono che minare in modo irreversibile questa capacità di trasformazione ed adattamento. Che ci piaccia o no, la nostra mente (o l'anima, per chi ci crede), è fisicamente parte di un corpo che decidiamo noi come gestire.
Sei grande, hai una mentalità splendida degna di una persona intelligente, grazie per aver presentato il libro, mi servirebbe.
Grazie a te di averlo guardato!
Testo interessantissimo, da come ne hai parlato mi hai incuriosito. Aggiungo alla wishlist ;) Continua così
Ciao,
Ti ho appena conosciuto e sono rimasta davvero piacevolmente stupita e mi sono sentita molto in sintonia con il tuo pensiero in proposito m, e la tua ottima argomentazione.
Grazie, grazie per le parole che hai usato e la tua sensibilità.
Grazie per la lettura consigliata, trovo che Hillman sia illuminante da questo punto di vista perché è sempre un passo poco più avanti, cerca di andare anche “oltre” al classico psicoterapeuta odierno, ma studia la “mente”( che poi per lui è sempre Anima) da punti di vista psicologico, analitico, filosofico, junghiano e sopratutto …antropologico…andando appunto fino in fondo all’ inconscio collettivo…e traendo spunto dai nostri antichi archetipi, e miti…un vero e proprio studioso dell’ Animo umano a tutto tondo.
🙏🏻
Un po' semplicistico. Ci si uccide anche perché si è stanchi del dolore procurato dal mero vivere. Per chi è intrinsecamente empatico, non c'è giorno che non procuri sofferenza.
Già..ogni sera, quando mi addormento, mi auguro di morire nel sonno, ma nulla
@@hansgruber8239Anch'io
Bellissimo video 🔝 Nadia ❤️
Chi giudica queste morti tragiche, parlando di egoismo, chiaramente non hanno avuto mai esperienza con la malattia mentale. Nessuno si sognerebbe di giudicare egoista qualcuno che muore di una malattia visibile come il cancro. C'è stato un tempo, molto tempo fa in cui anche io avevo il privilegio di non comprendere tali avvenimenti... Ho conosciuto sia la sofferenza della malattia "fisica" che quella mentale e ho capito che nessun dolore fisico o lutto è paragonabile a quel vuoto e quella paralisi della depressione. È un dolore così grande che non si può immaginare se non lo si è vissuto in prima persona...
Ciao, ti rispondo con cinque anni di ritardo... Ho letto questo libro 4 anni fa, e il tuo video mi ha rinfrescato la memoria. Ovviamente il tema è delicatissimo, però trovo giusto che se ne parli anche perché la fine (della nostra esistenza), che sia premeditata o meno, fa sempre parte della nostra vita e parlarne ci aiuta anche e soprattutto a non formulare giudizi insensati. Trattò lo stesso argomento anche Franco Battiato in un brano che fa parte dell’album “L’ombrello e la macchina da cucire”, e il titolo è:”Breve invito a rinviare il suicidio”. Complimenti per la spiegazione semplice e chiara. Un saluto ✌️☮️
Ovviamente temi importanti e ben trattati sul tuo canale. Effettivamente c'è tanto da dire, ma si deve pur cominciare. Ti invio un saluto colmo di stima
Concordo con quello che hai detto.....nessuno può capire...
Io ho sondato molto l'argomento e l'unico modo per non stramazzare di rabbia a certe affermazioni, sorvolo senza soffermarmi. Quando capisco l'antifona, non leggo o non ascolto. Divento impenetrabile in maniera sana
Grazie per il tuo prezioso consiglio letterario. Mi limito ad esprimere il mio pensiero: il blocco della trasformazione è l’elemento fondante di tutta la questione. La natura stessa si trasforma per perpetuarsi nel contesto di una concezione circolare del tempo nella quale morte e vita si precedono e susseguono l’un l’altra. Al contrario, la nostra è una cultura che attribuisce al tempo una struttura lineare che non contempla battute di arresto ne’ tantomeno considera la morte come un evento di propedeutico alla rinascita anche solo in senso spirituale. La nostra è una cultura che alimenta il senso di colpa, ma non solo. Quello che si prova quando si arriva a desiderare la morte è un senso di inadeguatezza e di esclusione. In rapporto alla trasformazione che contraddistingue ogni tipo di ciclo vitale ci si sente bloccati come se ci fosse una grande diga che impedisce lo scorrimento di un fiume. Senza scomodare termini come evoluzione o involuzione se non c’è cambiamento la persona non è in grado di adeguarsi alle varie fasi della vita e questa capacità non si compra con i soldi ne’ te la danno gli affetti o il possesso di beni materiali. Ecco che ci si sente impotenti, inferiori ed esclusi da quella stessa società che sai che condannerà il tuo gesto liquidandoti come un debole, come un ingrato, come una persona non degna delle fortune che ha avuto…. e così avanti appesantendo sempre di più il senso di colpa che in molti casi deriva oltre che dall’educazione anche dalla religione. Solo dopo, sempre secondo il mio parere, subentra l’indifferenza di fronte alla vita e agli altri siano essi intesi come degli affetti o come società in generale. Gli stessi atti di autolesionismo, come praticarsi dei tagli, percuotersi, indursi il vomito dopo aver mangiato, non mangiare anche se si ha fame, strapparsi i capelli ecc. si possono leggere ed interpretare sia come una punizione che la persona sente di doversi infliggere per il senso di colpa che più o meno intensamente tutte le persone con ideazioni suicidiarie portano sulle spalle, sia come il tentativo di sforzarsi di sentire qualcosa … anche solo del dolore come in una sorta di estremo attaccamento alla vita intesa nella sua forma più primordiale ossia quella che percepiamo attraverso i sensi. Mai avrei pensato di arrivare a dire che il dolore fisico può risultare addirittura consolatorio di fronte ad un profondo disagio psichico, ma tant’è. Mi scuso con te e con tutti per essere stata prolissa e probabilmente sconclusionata. Grazie ancora
Grazie ❤
Bravissima Nadia., Non giudicare e dare speranza è davvero difficile se non si ha l’esperienza
Ciao! Ti sto conoscendo con questo video e ti ringrazio moltissimo! Qualche mese fa sono entrato nel mondo di James Hillman quando rimasi spiazzato da questo saggio, Il suicidio e l'anima...anche perché sondando il terreno su internet stavo male interpretando la sua opinione al proposito, tanto che non volevo neanche provare a leggerlo. Con la tua spiegazione mi è tutto più chiaro. Hillman riesce ad essere saggio anche qui. Molto bella la visione del suicidio come bisogno di trasformazione, mi è venuto in mente il caso della poetessa Sylvia plath morta suicida ma si dice in realtà non fosse la sua reale intenzione ma una richiesta d aiuto. A questo punto penso che lo comprerò, a leggere Hillman non si sbaglia. Grazie ancora! PS Oltre a spiegare molto bene, mi piace un sacco la tua voce :)
Grazie mille a te!
Grazie per il suggerimento, non conoscevo questo libro. Proprio due mesi fa si é suicidato Chris Cornell, lo seguivo fin da adolescente. Mi sono fermata a riflettere sull'argomento suicidio e su cosa scatta nella mente di una persona che decide di andar via, questo testo potrebbe far luce su tante cose, grazie! Ps: spero dedicherai un video anche a "Donne che corrono coi lupi", mi piacerebbe ascoltare le tue riflessioni. Mi é venuto in mente proprio perché l'autrice parla spesso di ciclo "vita-morte-vita" parlando della psiche.
Uhhh lo farò senz'altro. E' nella mia pila di libri! :)
Grazie della recensione! Libro molto interessante, Hillman per quel che conosco mi piace molto. 🎉
Davvero un bel video.
Se in certi casi, la fortuna e' stata negata da giovane, pensa da vecchio.
Brava!👏♥️
Apprezzo lo sforzo, davvero, ma è semplicistico.
É un video UA-cam, non una conferenza mondiale sul suicidio.
@@lalettricesolitaria.. e io sono libera di esprimere la mia opinione e secondo me il tuo video è semplicistico.
Bravissima
Grazie!
Sullo spettro delle malattie mentali ed il suicidio penso ci sia più confusione che in un centro commerciale il 23 di Dicembre xD
Molto interessante
Ho letto anch'io determinati commenti superficiali riguardo alla morte di Chester: come se i soldi e la fama facessero la felicità, come se la depressione non fosse una vera malattia ma una debolezza.
Forse alcuni commenti arrabbiati sono dettati dall'intensità emotiva del momento: una sorta di reazione psicologica di negazione, per affrontare il dolore della sua perdita.
So che, ad esempio, il cantante dei Korn (suo amico) all'inizio ha reagito in malo modo, ma poi si è scusato, dicendo che non pensava davvero quelle cose, era solo sconvolto.
Per il resto, invece, ci sono molti che non si fanno problemi a fare commenti stupidi e inutili.
Capisco e condivido la tua rabbia, in questi casi.
Ho conosciuto i Linkin Park quando avevo 13/14 anni, Chester è stata la mia prima cotta adolescenziale, la classica cotta per l'idolo famoso di turno.
La loro musica è stata fondamentale per me, per la ragazzina che ero, per la donna che sto diventando.
Ho quasi 21 anni e la loro musica mi ha accompagnata e continuerà a farlo, anche se ora avrà una nota più dolorosa.
Unico rimpianto: non essere andata al concerto a Monza di poco tempo fa.
Non avrò mai più l'occasione di vederli dal vivo.
Non ci sono più.
Chester non c'è più. E io ancora non l'ho realizzato.
Comunque, grazie per questo video molto interessante.
Anch'io mi pongo le stesse domande. :)
"solo 3 tipi di persone dicono la verità: i matti, gli ubriachi e gli infuriati"
Dove posso acquistare questo libro? Grazie cara🙏
Grazie a te! Qui su Amazon: amzn.to/3tyOSMs
Ciao Nadia ti seguo sempre! Hai mai letto qualcosa di Bernard Cornwell? Se si me lo consigli? Ho visto in un vecchio video acquisti che avevi preso Il circo della notte. Com'è
Grazie un abbraccio
Ciao! Purtroppo non ho letto niente di questo autore. Per quanto riguarda il Circo della Notte, devo ancora leggerlo, ne farò sicuramente una recensione non appena possibile! :)
Non ho letto il libro, però conosco un po' i vari indirizzi di analisi, non dico sia giusto o sbagliato l'approccio del terapeuta di cui parli, però è un 'tipo' di approccio, che per alcuni può essere funzionale e per altri no, ovvero, in alcuni cadi c'è proprio la necessità che per salvare il paziente, Il terapeuta non si immedesimi nel dolore, ma compartecipi, tutt'al più, proprio per dargli una prospettiva 'sana' ☺️ fermo restando che concordo all'inverosimile sulla necessità dell'assenza di un giudizio bigotto.
Brava
bravissima
Quanto sei bella ❤️
BRAVA
Si e propio un blocco nella crescita personale
07:36 In alcune civiltà è ancora cosí: Italia.
A parer mio, manca l'istituzione 'famiglia', ovvero i genitori, sebbene anch'essi ruòtino intorno ai diktat sociali, e siano stati a loro volta figli, che hanno subito le nevrosi dei loro creatori, e la 'scuola' che, dal punto di vista didattico ed educativo, è gravemente insufficiente 🧐
Certo, è una delle possibili ragioni... ma ce ne sono molte altre: non viviamo decisamente in un mondo perfetto.
@@lalettricesolitaria , insisto: direi che da un punto di vista cronologico, tutto parta da mamma e papà, causa dei peggiori traumi dei loro pargoli, poiché scaricano le loro nevrosi sconosciute, quindi irrisolte che, a loro volta, hanno ereditato, alla stregua di un corredo genetico, dai loro ascendenti. Mi ha molto stupito che non l'abbia menzionata, di concerto con la scuola.
Occorre una coppia di genitori illuminati, ed affrancati dalle proprie 'fisime', che spezzi l'insana catena 🧐
Ma domanda . Tu per dire queste cose sei un medico ? Perché le trovo un po’ gravi le cose che hai detto
Forse non hai colto, non so come, che questa è la recensione di un libro di uno psicologo: le cose che ho detto sono parole sue 😅
Codice di Hillman
Si anche a me ha fatto questo effettola notizia credo che hillman abbia ragione il suicidio riguarda l anima
Nn siamo fatti tutti uguali.se uno è stufo...
Ho sempre supposto che l'isteria possa essere congenita e che rientri nell'insieme eziologico del suicidio e dell'omicidio, ovviamente ci sono anche altri fenomeni multifattoriali, parlo di una fetta di soggetti che scelgono l'interruzione esistenziale.
Una forma latente di isteria può portare il soggetto con il passare del tempo a ledere permanentemente il proprio filtro emotivo, così da avere una distorta concezione dell'io e del sè, portandolo ad uno stato di depressione cronica che sfocia infine nella propria "soluzione finale", il processo prende definitivamente forma quando nella vita del soggetto succede un trauma psicologico e/o un crollo delle aspettative traumatico. Il suicidio è una risposta errata dell'organismo contro un qualcosa che non riesce a sfogare o a risolvere e che ha matrice chimica. Personalmente penso che quando uno psicoterapeuta che non sia psichiatra individui un soggetto con inclinazioni suicide deve immediatamente indirizzarlo da uno psichiatra, i tentati percorsi psicologici di trasformazione risultano del tutto inutili con stati avanzati del disagio, la soluzione è la rimappatura chimica.
James Hilman è troppo attaccato alla scuola archetipica junghiana che per carità è incantevole, ma le loro statistiche sui casi di gravi disturbi mi hanno sempre convinto poco.
Ma quale chimica... che visione semplicistica