@@Dubbiamente16 purtroppo ho pensato parecchio a questi "copioni'. Sono arrivato alla conclusione che il meme della richiesta di un personaggio sia morto.
Napoleone era molto interessato all'India e progettava di inviare una forza sufficiente a contrastare le guarnigioni britanniche nel Subcontinente indiano una volta che li avesse sconfitti in Egitto. Con l'assenso del Direttorio, aveva già preso accordi preliminari con il sultano di Mysore Fateh Ali Tipu, il quale avrebbe dovuto guidare una grande rivolta contro Londra. Napoleone in Egitto fu sconfitto ma non abbandonò i suoi progetti e nel 1807 siglò un'alleanza con la Persia con l'obiettivo di avere un eventuale percorso aperto per arrivare in lndia. Successivamente l'alleanza con la Persia si ruppe quando Bonaparte si alleò con la Russia dello Zar Alessandro I tramite la Pace di Tilsit quello stesso anno.
Napoleone nella battaglia delle piramidi: Abbiamo vinto, soldati. Conquistare l'Egitto sarà facile. Napoleone dopo che il Regno Unito gli ha distrutto la flotta: Per stavolta hai vinto Gran Bretagna, ma sappi che un giorno ti straccerò!
Quando ho visto quella scena al cinema, mi ha fatto proprio male. Ma la parte peggiore è stata la capitale Russa. Brutta quella sequenza, mamma mia che orrore.
Potreste dedicare un video alla lettura (è sufficiente la sola lettura, anche senz'analisi storico-letteraria) della sublimissima ''Orazione agl'Italiani'' del super-eroe Giacomo Leopardi?? L'''Orazione agl'Italiani'' fu scritta a Recanati fra il 19 maggio e il 18 giugno 1815, in occasione della sconfitta patita da Gioacchino Murat a Tolentino - l'«usurpatore» giunto nelle Marche «con una banda di sanniti dal mezzogiorno della Italia» - per opera dell'esercito austriaco. L'ardentissimo amore per l'Italia troverà ampio sviluppo lirico anche nelle canzoni ''All'Italia'' e ''Sopra il monumento di Dante''. ''Gli antichi soleano dare alla loro patria dei consigli, o felicitarla di qualche successo, dalle tribune o dai rostri col mezzo di arringhe. Essi ci hanno lasciate le loro magnifiche orazioni, che trasportano il lettore nei tempi nei quali furono pronunciate, e lo collocano in mezzo alla udienza romorosa dell'oratore, tra il plauso e l'entusiasmo di un popolo ebbro di sentimenti di gloria. Volli imitarli, indirizzando ai miei compatriotti un'orazione e immaginandomi di parlar loro. Gl'italiani non troveranno in me né un Demostene né un Marco Tullio; ma io spero di trovare negl'italiani degli ateniesi e dei veri successori dei romani. [...] Non lo dissimuliamo. La nostra nazione riunita tutta [...] sarebbe formidabile ai suoi nemici; un popolo, come il nostro generoso e nobile, colle immense risorse somministrate dal suo territorio e dalle sue facoltà intellettuali, potrebbe concepire dei vasti disegni ed ottenere dei grandi successi. Egli fu un tempo signore dell'universo, potrebbe ora gettar dell'ombra su tutte le nazioni. Ma l'Italia sarebbe perciò felice? Per asserirlo, converrebbe supporre che la felicità della nazione consista nella forza delle armi, nell'esser terribile allo straniero, nel poter con vantaggio cominciare una guerra e continuarla senza cedere, nel possedere tutto ciò che fa d'uopo per esser temuta e che è necessario per non temere, nell'abbondanza dei mezzi per sostenere la gloria dei propri eserciti e la fortuna delle proprie armi. Ma se la vera felicità dei popoli è riposta nella pace necessaria alle arti utili, alle lettere, alle scienze, nella prosperità del commercio e dell'agricoltura, fonti della ricchezza delle nazioni, […] possiam dirlo con verità, non v'ha popolo più felice dell'italiano. Provveduto con liberalità dalla natura di tutto ciò che fa d'uopo ad alimentare il commercio, abitatore di un terreno che rende con usura all'agricoltore ciò che gli venne affidato, ricco dei doni della mente e di spiriti grandi in ogni genere, condotto ad un grado di civilizzazione che niun popolo oltrepassò giammai, che può egli desiderare per condizione e compimento della sua felicità? La pace. Questo bene, oggetto dei voti di tutte le nazioni, è necessario per l'Italia, che solo su di esso può fondare le speranze di un prospero stato. Non si fa la guerra che per ottenere la pace. […] Divisa in piccoli regni, l'Italia offre lo spettacolo vario e lusinghiero di numerose capitali animate da corti floride e brillanti, che rendono il nostro suolo sì bello agli occhi dello straniero. Questa specie di grandezza può consolarci di quella che noi perdemmo. Sì, noi fummo grandi una volta: noi rigettammo quei Galli, che il tempo ha resi più forti, fuori delle nostre terre, noi li cacciammo alle loro tane, noi li soggiogammo, noi li facemmo nostri schiavi. Dalle colonne d'Ercole sino al Caucaso noi stendemmo la gloria del nostro nome e il terrore delle nostre armi. Tutto si sottomise al nostro impero, tutto cedé al nostro valore, e noi fummo i signori del mondo. Fummo per questo felici? Le discordie civili, le guerre, le vittorie stesse non ci lasciavano un'ora di quella pace che tutto il mondo sospira. Il tempio di Giano sempre aperto vomitava disordini e sventure. Padroni dell'universo, noi non lo eravamo di noi stessi. Ci convenne conquistare la sede delle scienze per apprendere a regolare le nostre passioni. Terribili a tutto il mondo, noi eravamo, ciò che ora è la Francia, l'oggetto della esecrazione di tutti i popoli. […] Ci basti. Ebbimo ancor noi il nome di tiranni, fummo ancor noi tinti di sangue. La nostra grandezza, la nostra felicità deve dunque consistere in fare degli infelici? Italiani! Rinunziamo al brillante ed appigliamoci al solido. Quando ci si propone un potere pernicioso o una pace di cui tutto ci garantisce la durata, rigettiamo l'uno ed eleggiamo l'altra: quello ci darebbe dei nomi e questa ci dà delle cose; quello una gloria fantastica e questa dei reali vantaggi. Una nazione non deve esitare nella scelta della sua vera felicità. Noi abbiamo a sperare un riposo veramente durevole. […] L'Italia sarà dunque la più felice di tutte le nazioni, e il mantenerla in questo stato sarà dell'interesse di tutta l'Europa. Essa non avrà a temere che la nemica dell'universo, la Francia. È tempo, italiani, di risvegliare il vostro entusiasmo!'' Giacomo Leopardi, ''Agl'Italiani, Orazione in occasione della liberazione del Piceno'', 1815. La puoi trovare completa su Wikisource o in ''Tutte le poesie e tutte le prose'' (Newton Compton Editori). È un inno all'Italia! alla Libertà! all'Unione! all'Amore! alla Pace! È un inno alla responsabilità vicendevole, alla maturità morale! all'armoniosa concordia nazionale! all'autogoverno! È la più deflagrante bomba d'Amore dell'intera Letteratura Italiana ed europea. Pochissimi italiani la conoscono. Tra quei pochissimi, l'hanno capita e condivisa pochissimi. A pochissime anime, purissime, fortunatissime è concesso di leggere e di capire l'Orazione Redentrice. Nonostante sia la più armoniosa, la più eloquente, la più sublime orazione mai scritta! Giacomo Leopardi era convintamente favorevole all'Italia tutta unita, era convintamente favorevole allo Stato nazionale d'Italia, all'autodeterminazione e all'autogoverno dell'Italia.
È una delle tantissima stronzate con cui hanno infarcito quel film terribile. E mi duole dirlo perché io sono un amante di Scott e del suo cinema. Ma sta inanellando diversi film veramente brutti.
Che bella sta serie!!
Bella si, ma conquistata a quale prezzo?
E la tua Praticamente Lol
In ogni caso, signor Giolitti c'è un "copione" che chiede la vita di Stalin, cosa pensa?
@@Dubbiamente16 purtroppo ho pensato parecchio a questi "copioni'. Sono arrivato alla conclusione che il meme della richiesta di un personaggio sia morto.
@@giovanni-giolittila sua saggezza non ha fine
Potete fare la vita di Bismarck?
Non sarebbe male
avete saltato quando Napoleone spara sulle piramidi , Ridley Scott non approva
Madonna quella roba è oggettivamente terrificante. Come cazzo gli è venuto in mente di girare una scena del genere.
Diventerò il nuovo Giolitti:Potete fare la guerra fredda pls
Non vedo l'ora di vedere la Battaglia di Austerlitz, la qualità dei vostri video aumenta in modo esponenziale❣❣
ora tocca la vita di Otto-von Bismark
Siete sinceramente i migliori
"Soldati! Dall'alto di queste piramidi, quaranta secoli vi guardano!"
fate la vita di bismarck pls
Attendo con ansia ogni vostro singolo pezzo della biografia napoleonica.
Complimenti come sempre 🙂
4:45 Kléber era solo generale, non ha mai avuto il bastone di Maresciallo (è morto prima di poterlo ricevere).
mi state salvando dall'esame di storia moderna, GRAZIE
Non vedo l'ora che esca un altro episodio!🎉❤
Bellissimo video!❤
Ogni lunedì alle 15:30, you know!
Potete fare la storia di Salerno pls?
Bellissima serie quella napoleonica!
Cia sono tuo fan❤
@@Otto_von-Bismarck ciao!👍🏻❤️
Potete fare la vita di Hitler pls?
Potete fare unicicazione tedesca e Bismarck?
Sono 25 anni che leggo e studio la vita di Napoleone.....dai tempi delle superiori.... per me rimane il più completo condottiero della storia......❤❤❤
Napoleone era molto interessato all'India e progettava di inviare una forza sufficiente a contrastare le guarnigioni britanniche nel Subcontinente indiano una volta che li avesse sconfitti in Egitto. Con l'assenso del Direttorio, aveva già preso accordi preliminari con il sultano di Mysore Fateh Ali Tipu, il quale avrebbe dovuto guidare una grande rivolta contro Londra. Napoleone in Egitto fu sconfitto ma non abbandonò i suoi progetti e nel 1807 siglò un'alleanza con la Persia con l'obiettivo di avere un eventuale percorso aperto per arrivare in lndia. Successivamente l'alleanza con la Persia si ruppe quando Bonaparte si alleò con la Russia dello Zar Alessandro I tramite la Pace di Tilsit quello stesso anno.
Ho imparato più cose su Napoleone leggendo i tuoi commenti sotto i video qui e da morte, che a scuola e da autodidatta, grazie
@@sillybax Grazie mille a te per il bel complimento.
@@sillybaxChi è morte ?
@@sandroscagliola1607 Mortebianca, uno UA-camr
Potete fare l'unificazione Tedesca?
Amo l'enfasi con cui narrate
Ma come? Napoleone non aveva distrutto le piramidi ed era rincasato perché geloso della sua amata ? 😂
Perchè avevo letto napoli d'Egitto 💀
ma la canzone la cocaina in sotto fondo bassissima 😮 (arte)
Napoleone nella battaglia delle piramidi: Abbiamo vinto, soldati. Conquistare l'Egitto sarà facile.
Napoleone dopo che il Regno Unito gli ha distrutto la flotta: Per stavolta hai vinto Gran Bretagna, ma sappi che un giorno ti straccerò!
E no ragazzi, NIENTE ristrutturazioni alle piramidi a suon di cannoni ma questo grazie al cielo lo sapevamo già.
Quando ho visto quella scena al cinema, mi ha fatto proprio male. Ma la parte peggiore è stata la capitale Russa. Brutta quella sequenza, mamma mia che orrore.
Potete fare la guerra fredda?
Esatto,lo chiedo da 10 video
E ritorniamo con il chad per eccellenza: Napoleone
lo spoiler finale,ha rovinato tutto
potreste farlo sulla guerra fredda?
Primo
Qualcosa sui romanov
Farete mai il medioevo?
Benito Bonaparte
Tu non dovevi vincere😡🌑
La Manica. quante volte quel maledetto fazzoletto di mare ha salvato L'Inghilterra. Quante???
Potreste dedicare un video alla lettura (è sufficiente la sola lettura, anche senz'analisi storico-letteraria) della sublimissima ''Orazione agl'Italiani'' del super-eroe Giacomo Leopardi??
L'''Orazione agl'Italiani'' fu scritta a Recanati fra il 19 maggio e il 18 giugno 1815, in occasione della sconfitta patita da Gioacchino Murat a Tolentino - l'«usurpatore» giunto nelle Marche «con una banda di sanniti dal mezzogiorno della Italia» - per opera dell'esercito austriaco.
L'ardentissimo amore per l'Italia troverà ampio sviluppo lirico anche nelle canzoni ''All'Italia'' e ''Sopra il monumento di Dante''.
''Gli antichi soleano dare alla loro patria dei consigli, o felicitarla di qualche successo, dalle tribune o dai rostri col mezzo di arringhe. Essi ci hanno lasciate le loro magnifiche orazioni, che trasportano il lettore nei tempi nei quali furono pronunciate, e lo collocano in mezzo alla udienza romorosa dell'oratore, tra il plauso e l'entusiasmo di un popolo ebbro di sentimenti di gloria. Volli imitarli, indirizzando ai miei compatriotti un'orazione e immaginandomi di parlar loro.
Gl'italiani non troveranno in me né un Demostene né un Marco Tullio; ma io spero di trovare negl'italiani degli ateniesi e dei veri successori dei romani. [...]
Non lo dissimuliamo. La nostra nazione riunita tutta [...] sarebbe formidabile ai suoi nemici; un popolo, come il nostro generoso e nobile, colle immense risorse somministrate dal suo territorio e dalle sue facoltà intellettuali, potrebbe concepire dei vasti disegni ed ottenere dei grandi successi. Egli fu un tempo signore dell'universo, potrebbe ora gettar dell'ombra su tutte le nazioni. Ma l'Italia sarebbe perciò felice? Per asserirlo, converrebbe supporre che la felicità della nazione consista nella forza delle armi, nell'esser terribile allo straniero, nel poter con vantaggio cominciare una guerra e continuarla senza cedere, nel possedere tutto ciò che fa d'uopo per esser temuta e che è necessario per non temere, nell'abbondanza dei mezzi per sostenere la gloria dei propri eserciti e la fortuna delle proprie armi. Ma se la vera felicità dei popoli è riposta nella pace necessaria alle arti utili, alle lettere, alle scienze, nella prosperità del commercio e dell'agricoltura, fonti della ricchezza delle nazioni, […] possiam dirlo con verità, non v'ha popolo più felice dell'italiano. Provveduto con liberalità dalla natura di tutto ciò che fa d'uopo ad alimentare il commercio, abitatore di un terreno che rende con usura all'agricoltore ciò che gli venne affidato, ricco dei doni della mente e di spiriti grandi in ogni genere, condotto ad un grado di civilizzazione che niun popolo oltrepassò giammai, che può egli desiderare per condizione e compimento della sua felicità? La pace. Questo bene, oggetto dei voti di tutte le nazioni, è necessario per l'Italia, che solo su di esso può fondare le speranze di un prospero stato. Non si fa la guerra che per ottenere la pace. […]
Divisa in piccoli regni, l'Italia offre lo spettacolo vario e lusinghiero di numerose capitali animate da corti floride e brillanti, che rendono il nostro suolo sì bello agli occhi dello straniero. Questa specie di grandezza può consolarci di quella che noi perdemmo. Sì, noi fummo grandi una volta: noi rigettammo quei Galli, che il tempo ha resi più forti, fuori delle nostre terre, noi li cacciammo alle loro tane, noi li soggiogammo, noi li facemmo nostri schiavi. Dalle colonne d'Ercole sino al Caucaso noi stendemmo la gloria del nostro nome e il terrore delle nostre armi. Tutto si sottomise al nostro impero, tutto cedé al nostro valore, e noi fummo i signori del mondo. Fummo per questo felici? Le discordie civili, le guerre, le vittorie stesse non ci lasciavano un'ora di quella pace che tutto il mondo sospira. Il tempio di Giano sempre aperto vomitava disordini e sventure. Padroni dell'universo, noi non lo eravamo di noi stessi. Ci convenne conquistare la sede delle scienze per apprendere a regolare le nostre passioni. Terribili a tutto il mondo, noi eravamo, ciò che ora è la Francia, l'oggetto della esecrazione di tutti i popoli. […] Ci basti. Ebbimo ancor noi il nome di tiranni, fummo ancor noi tinti di sangue. La nostra grandezza, la nostra felicità deve dunque consistere in fare degli infelici? Italiani! Rinunziamo al brillante ed appigliamoci al solido. Quando ci si propone un potere pernicioso o una pace di cui tutto ci garantisce la durata, rigettiamo l'uno ed eleggiamo l'altra: quello ci darebbe dei nomi e questa ci dà delle cose; quello una gloria fantastica e questa dei reali vantaggi. Una nazione non deve esitare nella scelta della sua vera felicità. Noi abbiamo a sperare un riposo veramente durevole. […] L'Italia sarà dunque la più felice di tutte le nazioni, e il mantenerla in questo stato sarà dell'interesse di tutta l'Europa. Essa non avrà a temere che la nemica dell'universo, la Francia.
È tempo, italiani, di risvegliare il vostro entusiasmo!''
Giacomo Leopardi, ''Agl'Italiani, Orazione in occasione della liberazione del Piceno'', 1815.
La puoi trovare completa su Wikisource o in ''Tutte le poesie e tutte le prose'' (Newton Compton Editori).
È un inno all'Italia! alla Libertà! all'Unione! all'Amore! alla Pace!
È un inno alla responsabilità vicendevole, alla maturità morale! all'armoniosa concordia nazionale! all'autogoverno!
È la più deflagrante bomba d'Amore dell'intera Letteratura Italiana ed europea.
Pochissimi italiani la conoscono. Tra quei pochissimi, l'hanno capita e condivisa pochissimi.
A pochissime anime, purissime, fortunatissime è concesso di leggere e di capire l'Orazione Redentrice.
Nonostante sia la più armoniosa, la più eloquente, la più sublime orazione mai scritta!
Giacomo Leopardi era convintamente favorevole all'Italia tutta unita, era convintamente favorevole allo Stato nazionale d'Italia, all'autodeterminazione e all'autogoverno dell'Italia.
Nel film bombarda le piramidi in realtà e una cosa sembra mai successa
È una delle tantissima stronzate con cui hanno infarcito quel film terribile. E mi duole dirlo perché io sono un amante di Scott e del suo cinema. Ma sta inanellando diversi film veramente brutti.
E la mia cara repubblica di Venezia? Spazzata via così come niente fosse😢
E l'esercito francese rimasto in Egitto solo solo poi ... ?
Potete fare la vita di Stalin pls?
La smetta di fingersi Giolitti
Potete fare un video del l'impero ottomano
Potete fare la guerra fredda?
Quando uscirà la prossima puntata ?
La Storia sul Tubo pubblica un video principale ogni lunedì alle 15:30.
Vi adoro