Non mi trovo molto d’accordo con questo consiglio, o meglio con la terminologia. Dramma è inserire il personaggio in una situazione, voluta o imposta, che lo costringa a scegliere tra opzioni che hanno un costo, dovendo attingere alla sua vera natura per decidere. Quello di cui parla lei è piuttosto un trauma, relegato al passato (almeno da come si deduce dagli esempi fatti). Sicuramente avere un trauma da risolvere è un metodo coinvolgente per presentare e sfaccettare un personaggio, ma è anche il metodo di depistaggio peggiore a mio avviso. La costanza di un trauma in ogni personaggio è banale, sembra convincere il lettore che una vita senza un trascorso clamorosamente sofferente non sia degna, e dunque una storia di una persona comune non sia degna di essere raccontata. Inoltre la ricerca del mistero del trauma del personaggio depista da uno sviluppo concreto e relega molte storie a una “investigazione” del passato invece che a un concreto sviluppo dei temi e delle situazioni proposte. È un espediente funzionale ma che nel tempo sta appiattendo il ventaglio di possibilità narrative, portando ad orrori come l’ultimo Joker in cui il personaggio è definito unicamente dal livello dei traumi subiti e tutto il resto perde valore.
Però molti drammi si disvelano da un trauma del passato. Se il protagonista e i personaggi principali hanno un trauma hanno anche spessore psicologico.
Ma quanto sei brava, spigliata, di facile comprensione e preziosa.
Grazie grazie grazie 😘😘😘
Baci al bimbo 💋💞💕🤗😍❤️
Bentornata e tanti auguri! I tuoi video mancavano davvero tanto
Bentornata Stefania! Auguri per il bimbo .
Congratulazioni !!!🎉 in bocca L lupo col tuo nuovo lavoro da ...mamma
Bentornata. Questa mattina mi hai fatto una splendida sorpresa.
Rieccoti finalmente! Tanti auguri per il bimbo :)
Sei un grande arricchimento 🤗 grazie!
Auguri per il piccolo!
Bentornata vivace veemenza letteraria!
Aspettavo i tuoi video
Non mi trovo molto d’accordo con questo consiglio, o meglio con la terminologia. Dramma è inserire il personaggio in una situazione, voluta o imposta, che lo costringa a scegliere tra opzioni che hanno un costo, dovendo attingere alla sua vera natura per decidere. Quello di cui parla lei è piuttosto un trauma, relegato al passato (almeno da come si deduce dagli esempi fatti). Sicuramente avere un trauma da risolvere è un metodo coinvolgente per presentare e sfaccettare un personaggio, ma è anche il metodo di depistaggio peggiore a mio avviso. La costanza di un trauma in ogni personaggio è banale, sembra convincere il lettore che una vita senza un trascorso clamorosamente sofferente non sia degna, e dunque una storia di una persona comune non sia degna di essere raccontata. Inoltre la ricerca del mistero del trauma del personaggio depista da uno sviluppo concreto e relega molte storie a una “investigazione” del passato invece che a un concreto sviluppo dei temi e delle situazioni proposte. È un espediente funzionale ma che nel tempo sta appiattendo il ventaglio di possibilità narrative, portando ad orrori come l’ultimo Joker in cui il personaggio è definito unicamente dal livello dei traumi subiti e tutto il resto perde valore.
Però molti drammi si disvelano da un trauma del passato. Se il protagonista e i personaggi principali hanno un trauma hanno anche spessore psicologico.
Il dramma sarebbe il conflitto interiore.