Wow Prof! Da Aula Magna di San Giobbe dove anni fa ho studiato pure io.....mannaggia aver avuto un docente cosi SCABRAMENTE SCIENTIFICO e assertivo come lei.....invece di tanti bravi (assolutamente) professori ma molto mansueti e condiscendenti che nn ti insegnao il pensiero critico.....io provenivo prima da Chimica Industriale laurea magistrale abituata a ragionare in modo obbligatoriamente critico......i ragazzi che l'hanno sentita NON hanno alba di quanto bene hanno ricevuto oggi.....io ho imparato più da lei e persone come lei che da tanti PROFESSORONI.....
uno dei migliori video di michele: per chi segue dai tempi di noise from amerika, sa che non c'è molto di nuovo in queste lezioni,ma è bene che su YT ci siano queste testimonianze sugli argomenti che ci condanneranno (produttività e redditi, pensioni, dimensione aziendale) e che tutto questo avvenga in un'aula dove si formano le generazioni future
Complimenti alla brillantezza intellettuale del prof Boldrin. Penso che - visto da un punto di vista della società - in questa analisi ci sia di mezzo la mancata emancipazione del ceto medio italiano. Ceto Espanso artificialmente dalla DC negli anni 70, vissuto sotto l’ala dello stato e di protezioni di vario genere, non è riuscito ad evolversi e a rendersi autonomo (dalla politica e dallo stato) come soggetto sociale emancipato. Ed ora si ritrova arroccato su posizioni di trincea e di retroguardia.
Ma poi il Salvini di turno lo mette in pasta al popolo dei social network, "ascoltate Boldrin, dal suo attico a St.Louis attacca l'artigiano italiano"..lasciamo stare, più di una volta il Capitone lo ha fatto con Boeri e la Fornero
Un po’ più complesso da seguire in quanto non studente di economia ma comunque comprensibile. Realizzare un podcast magari di un gradino leggermente meno avanzato potrebbe essere una gran cosa per fare chiarezza su questi temi.
Mio parere personale. Da ca. 20 vivo all'estero. Ogni volta che torno l'Italia sembra vivere in un universo parallelo (l'esempio che fai sulla cucina italiana la quoto in toto, perché è così). l'Italia è un paese per gli italiani che non hanno mai lasciato l'Italia.
Molto interessante quello che dici. In parte anche io a volte (non ogni volta) e con qualcuno (con molti ma non con tutti) ho la tua stessa sensazione di entrare in un mondo parallelo quando torno in Italia per le vacanze. Però, io credo che la storia non sia finita. Cioè credo che ad un certo punto la società in Italia (così come dappertutto) cambierà, e non rimarrà per sempre quella di adesso. I cambiamenti purtroppo richiedono molto tempo, però credo che le persone che ci tengono (come me) debbano prendersi la responsabilità di innescare non dico un cambiamento (che sarebbe troppo difficile) ma un dibattito in merito a ciò potrebbe/dovrebbe essere diverso. Ovviamente è più che legittima e sensata la posizione di chi crede che sia una battaglia persa, però dato che ci tengo molto, io vorrei che l'Italia diventasse un Paese attraente sia per chi è rimasto, sia per chi se ne è andato e non tornerà mai, sia per chi se ne è andato e vorrebbe tornare, sia per chi non c'è mai stato e vorrebbe trasferirvisi.
l'Irlanda è cambiata in 10anni, neppure 30 e mi ha sempre impressionato fin dai primi anni 2000 quando ne notai il cambiamento assurdo. Negli anni 90 sono stati anche molto furbi (e abili)ad usare gli aiuti Europei,e già nei primi anni 2000 dopo solo un decennio si erano rivoluzionati anche se avevano una struttura ancora poco robusta (la crisi del2009 la sentirono tanto,ma comunque si ripresero). È per me sempre stata la riprova che con una classe politica sveglia e che ha avuto la capacità di cambiare e di non continuare a vivere di semplice attaccamento alla poltrona, con un po' di furbizia ben gestita e accortezza e con un po' di visione di ciò che succede nel mondo si può cambiare la mentalità del "tanto sarà sempre così"perché da sempre è così. In un decennio già l'Irlanda aveva fatto il grosso del cambiamento,dopo ha "solo" via via irrobustito e consolidato il cambiamento, ricordo come già nei primi anni 2000 la portata del cambiamento mi avesse impressionato. Certo il fatto di avere in se molte sedi legali di multinazionali aumenta molto il PIL pro capite, ma la sostanza non cambia,ed anzi nella loro capacità di attrarre sono stati bravi.ovvio che ora sia Irlanda sia Olanda facciano un po' incazzare altri paesi europei per la tassazione favorevole che fanno alle multinazionali e quindi per il drenaggio di tasse da altri stati ma appunto semplicemente gli irlandesi sono stati abili e "legalmente furbi"ad usare gli strumenti consentiti per cambiare la loro situazione e ovvio che altri compresa l'Italia mugugnino con chi è stato abile e furbo e intelligente anche grazie alla stessa UE, della quale per es l'Italia è uno dei maggiori contributori da sempre ma quando poi riceve dei soldi,come decenni fa,o non li spende o la massimo li spande perché a differenza della Irlanda non sa togliere la mentalità del "tanto si è sempre fatto così". e parliamo dell'Irlanda che, inglese a parte, avrebbe come territorio e risorse potenziali molte meno carte da giocare rispetto all'Italia, e con uan mentalità di base certo non meno "immobile" di base, come Michele ha sottolineato, rispetto a quella italiana. E ricordo che pure il Portogallo, che 30 anni fa era con grecia e irlanda il fanalino di coda della europa, pur non realizzanzo l'exploit dell'Irlanda, ha negli anni portato avanti nell'ultimo trentennio molte iniziative e riforme che lo hanno cambiato molto e migliorato tantissimo e non mi riferisco solo al fatto di aver attratto tantissimi ricchi pensionati nord europei e non solo nell'Algarve (cosa ridimensionata negli ultimi anni anche qui in parte per i "mugugni" di altri stati europei, che3 si vedevano portare via un pò di soldi di entrate e tasse) ma anche per riforme fiscali accorte e intelligenti circa 15 anni fa e molto altro: il Portogallo di oggi è irriconoscibile se paragonato a quello di 30 anni fa. e anche il Portogallo con risorse potenziali impeigabili non pragonabili a quelle della Italia. L Grecia per esempio ha fatto invece quasi l'opposto, e in piccolo, pare un monito di quanto può succedere alla lunga, molto più in grande e magari in modo piu progressivo e piu lento , per l'talia.Certo poi è piu facile come in Italia, dove, come dice Guccini in una sua canzone per me molto bella (Lettera) è prevalente l'atteggiamento di chi "starnazza e non vuol volare", o, piu sommessamente, starnazza ma neppur vuol provare a vedere se può aggiungere qualche piuma alle ali per provare qualche saltello. L'irlanda ora ha la sua situazione di benessere, la Sicilia si tiene il suo "efficentissimo" Palazzo dei Normanni, ma non è che in giro per l'italia in tutte le altre regioni non ci siano situazioni simili, sono solo meno eclatanti e non solo appunto nella politica, ma nelle realtà anche private, come illustrato da Michele, perchè c'è la mentalità del "tanto si è sempre fatto cosi, quindi si fa cosi e si deve fare in modo che si faccia sempre cosi": se poi la cosa peggiora allora si scarica su chi verrà dopo, che "ci penserà lui", normale abitudine perversa degli ultimi 50 e rotti anni ormai. Questi video di Michele (e di persone che ragionano cosi) io li manderei in loop almeno una volta alla settimana in tutte le scuole superiori al 5 anno, come un elemento di cui parlare anche all'orale della maturità, fra gli altri, chissà che a furia di battere e ribattere e e ribattere negli anni un pò di mentalità si possa cambiare, perche se perfino Irlandesi e Portoghesi, ambedue certo non crucchi o olandesi, la mentalità la hanno cambiata , e certo non è meno "rigida" della nostra, non è impossibile che neppure la nsotra cambi anche se magari meno o piu piano. Certo restare cosi vuol dire, semplicemente, continuare a lentamente declinare e basta.
Se penso ai miei professori di liceo, credo rabbrividirebbero all'ascolto delle parole di Boldrin. è una mentalità radicata anche nelle scuole e non sto dicendo nulla di originale
Grazie per aver reso disponibile il video, prof. Niente da dire, ogni tanto sentire idee argomentate con calma ed il giusto livello di dettaglio tecnico fornisce strumenti indispensabili per capire meglio dove siamo, e dove stiamo rovinosamente andando.
Altro WOW....Il Prof. Domenico Sartore lo ho avuto ad Econometria.....e poi pure al Master in Economia e Finanza Internazionale.....era molto bravo al ricevimento studenti perché aveva il tempo di approfondire con lo studente quello che nn aveva capito.....Per la serie chi si somiglia si piglia insomma.
25:16 "Dai su su, cosa sappiamo di chi è furbo? di chi evade? di chi fa il fenomeno? di chi piange miseria davanti alle telecamere ma a casa ha una versione miniaturizzata del deposito di Paperone? E PERCHE' E' PROPRIO IL TASSISTA?" Giuro mi è partito un polmone.
Buonasera prof, la ringrazio per queste preziose conferenze. Le volevo chiedere inoltre se fosse possibile assistere a questi incontri di persona anche se non si frequenta l’ateneo di Ca’ Foscari, in quanto da studente “limitrofo” (studio a Padova) sfrutterei subito l’occasione di poterla seguire dal vivo quando è in Italia!
io pure da padova mi lancerei ad assistere di persona! Speriamo quando torna talora qui in veneto dagli usa se ne possano organizzare altre in futuro, Michele è davvero fortissimo e soprattutto parte dai dati, sempre dai dati e si rifa ancora ai dati, un elementod avvero rarissimo nel marasma generale :)
1:40:00 questa previsione è profetica. Sono convinto anch’io che oggi questa è la strada su cui si trova il Paese. Ma se provi a farlo notare ti rispondono che i turisti portano soldi…
Grazie per aver condiviso questa lezione. Volevo chiedere se può linkare l'articolo citato sulla disuguaglianza di La rosa, non riesco a trovarlo. Grazie
Grazie mille di questa conferenza. In conseguenza degli argomenti che avete trattato, mi piacerebbe una discussione sul problema strutturale rappresentato dell'esodo di giovani italiani (mediamente molto istruiti) che emigrano all'estero. Quale è il valore dei 6 milioni di italiani iscritti all'AIRE? Possono essere una risorsa potenziale per il Paese? Come dovrebbe considerarli uno Stato SERIO? Se, qualora tra i residenti all'estero ci fossero persone interessate a risollevare le sorti del loro Paese d'origine (sia tornando, sia rimanendo fuori), con un dibattito pubblico (volto anche, magari, ad ascoltare le loro istanze) credo che si possa trovare un modo per valorizzare il contributo che gli italiani residenti all'estero potrebbero dare al Paese. Il capitale umano degli italiani residenti all'estero (sia quelli che vorrebbero rientrare in Italia, sia quelli che vorrebbero rimanere all'estero) non è mai stato considerato come una risorsa. Mi piacerebbe che questo argomento entrasse nel dibattito pubblico e politico.
Credo che dopo la strana e inusuale comparazione tra Sicilia e Irlanda ti posso confermare che gli italiani torneranno quando tutti verranno. Che non si tratti dunque di produrre le condizioni per l'italiano ma di rendere accogliente interessante e conveniente il paese aprendolo a tutti. Saluti.
@@francescodarin8100 grazie mille della risposta. Sono d'accordo al 100% che l'obbiettivo di lungo termine deve essere quello di attrarre tutti. Tuttavia una differenza cruciale tra Italia ed Irlanda è l'anglofonia. Dal mio punto di vista, rebus sic stantibus, è importante distinguere tra ciò che può/deve essere fatto a breve termine e ciò che deve/può essere fatto a lungo termine. Per il breve termine credo che sia decisivo considerare gli italiani all'estero come una risorsa. Realisticamente una percentuale (secondo me maggioritaria) non rientrerebbero in Italia (per mille motivi), mentre una percentuale minoritaria (ma consistente, tipo 10-15%) potrebbero rientrare se qualcuno ascoltasse le loro istanze. Con il mio commento alla conferenza del Prof. Boldrin io vorrei cercare di stimolare l'opinione pubblica ad iniziare a discutere di questo argomento: il capitale umano degli italiani residenti all'estero (sia quelli che vorrebbero rientrare in Italia, sia quelli che vorrebbero rimanere all'estero) non è mai stato considerato come una risorsa. È giunta l'ora di iniziare a farlo. Per il lungo termine: sono d'accordo al 100% con quanto hai detto, e cioè che bisogna rendere attrattivo il Paese per tutti.
@@primod.f.2797 Condivido il tuo sforzo ma lo valuto appunto da italiano all'estero. Non tornerò mai indietro. Creare incentivi non mi pare possibile quando il Politico - con sempre meno risorse - deve accontentare il suo gregge fatto di una massa in cui si mescola competenza e incompetenza - è l'appartenenza che conta. Si tratterebbe di ricorsività - quelle modalità controintuitive - o del cane che si morde la coda: tutto crescerà solo se condividerai e ti ibriderai. Mentre invece tutti credono che si tratti di spartirsi beni irreplicabili e che la concorrenza ti impoverisca - una situazione medioevale in cui tutti i giochi sarebbero a somma zero. Per ottenere qualcosa devi uscire dal loop. Devi spezzare la circolarità tra incentivi ed appartenenza. Io lo dico di qualsiasi straniero quando invece lo stesso problema riguarda l'italiano stesso posto fuori dal suo contesto comunale, provinciale, regionale. Quella che viene chiamata economia di relazioni. Io qui da straniero invece non ho bisogno di padrini nel luogo in cui mi trovo. Vale quello che sono capace di fare e non il dialetto - che qui è una lingua - che parlo. Per la lingua poi la parlo malissimo. Apprezzo il tuo sforzo e spero che Boldrin ci ragioni sopra.
@@francescodarin8100 grazie mille di questo tuo interessante commento. Anche io sono un italiano all'estero. Lavoro in USA da ormai oltre 10 anni ed anche io non credo che tornerò in Italia (per molti motivi), se non in pensione. Però in tanti anni all'estero ho conosciuto moltissimi italiani che, invece, vorrebbero tornare (soprattutto, nella mia esperienza, quelli che sono in USA da 5-10 anni e che ora stanno programmando di avere figli, oppure ne hanno di appena nati, e non vorrebbero farli crescere in America). Tengo molto al mio Paese d'origine e mi piacerebbe vedere un dibattito pubblico e politico a riguardo. Sia gli italiani che vorrebbero rientrare in Italia, sia quelli (come me) che vorrebbero rimanere all'estero potrebbero essere una risorsa. Con un dibattito serio mi piacerebbe che si discutesse del potenziale per il Paese di queste due categorie.
Non so dove tu viva e cosa tu segua o legga ma ... il tema degli italiani all'estero e di quelli molto capaci in particolare e' oggetto di dibattito esplicito e persino calcolo statistico da decenni, almeno tre infatti. Ed ovviamente siamo tutti consapevoli che si tratta di risorsa essenziale, eccetera. Ma non torneranno, per la semplicissima ragione che - se davvero si volesse farli tornare - bisognerebbe dargli in mano il paese. Ed i mediocri che ora controllano il paese non lo accetteranno mai.
Ottimi spunti di riflessione, non mi è chiara una cosa però: la microimpresa da 0-1 dipendenti nei settore terziario di cui si parla non è configurata così anche all'estero? E in quelle imprese i salari non sono comunque già alti rispetto invece la piccola media impresa? E infine la produttività di estetisti, medici, e altri lavori che necessariamente sono autonomi con quali tecnlologie di frontiera dovrebbe aumentare?
Molto interessante. Domanda: il forte incremento del PIL pro capite irlandese non è dovuto in gran parte al contributo al valore aggiunto delle multinazionali che lì hanno la sede? Considerata la popolazione del Paese l'impatto è notevole
Per poterti rispondere bisognerebbe che la domanda fosse, come dire, comprensibile. Certamente il GDP ed il GNP irlandese dipende dalle imprese che li operano ... da cos'altro potrebbe dipendere secondo te? Qui trovi il GNP, che non include i profitti delle multinazionali. Non male, a mio avviso, se lo confronti con quello italiano che puoi trovare sullo stesso sito. tradingeconomics.com/ireland/gross-national-product
23:16 "Se hai la cantina piena zeppa di schede video che minano criptovalute lo dici, se sei un trader di cripto lo dici, se sei un evasore di professione lo dici, e così via"
Interessante l'info sullo stipendio lordo di un PhD student in America. Non lontano da quello di un PhD student in Germania. 12 anni fa era sui 35k € lordi.
Hanno salari bassi perché se li meritano. Se non sei nel settore produttivo ma nei servizi (turismo, ristorazione, vigilanza ecc) meriti un salario da fame. Un cameriere, una guardia giurata, un segretario d'albergo non merita di essere pagato allo stesso livello di un professore universitario, avvocato, chirurgo, operaio metallurgico (solo per citarne alcuni) che sono rappresentanti del vero settore produttivo di uno Stato.
chi dovrebbe meritare un salario da fame? che vuol dire letteralmente che il tuo salario non basta neanche spesso per darti la sussistenza. Nessuno dice che dovrebbero guadagnare quanto un primario, ma poter vivere decentemente
I salari in Italia sono bassi perché l'economia è basata su piccole e micro imprese famigliari che impiegano lavoratori low-skilled da pagare 4 euro l'ora. Praticamente il modello economico che vuole consolidare la porcilaia ex fascista in questa nazzzzzzioone
Magnifico. Da trasmissione a reti unificate.
Si molto bello, capisco anche io che sono un asino
Wow Prof! Da Aula Magna di San Giobbe dove anni fa ho studiato pure io.....mannaggia aver avuto un docente cosi SCABRAMENTE SCIENTIFICO e assertivo come lei.....invece di tanti bravi (assolutamente) professori ma molto mansueti e condiscendenti che nn ti insegnao il pensiero critico.....io provenivo prima da Chimica Industriale laurea magistrale abituata a ragionare in modo obbligatoriamente critico......i ragazzi che l'hanno sentita NON hanno alba di quanto bene hanno ricevuto oggi.....io ho imparato più da lei e persone come lei che da tanti PROFESSORONI.....
uno dei migliori video di michele: per chi segue dai tempi di noise from amerika, sa che non c'è molto di nuovo in queste lezioni,ma è bene che su YT ci siano queste testimonianze sugli argomenti che ci condanneranno (produttività e redditi, pensioni, dimensione aziendale) e che tutto questo avvenga in un'aula dove si formano le generazioni future
Complimenti alla brillantezza intellettuale del prof Boldrin. Penso che - visto da un punto di vista della società - in questa analisi ci sia di mezzo la mancata emancipazione del ceto medio italiano. Ceto Espanso artificialmente dalla DC negli anni 70, vissuto sotto l’ala dello stato e di protezioni di vario genere, non è riuscito ad evolversi e a rendersi autonomo (dalla politica e dallo stato) come soggetto sociale emancipato. Ed ora si ritrova arroccato su posizioni di trincea e di retroguardia.
Bellissimo... Vorrei veramente che in TV si parlasse di questi argomenti e in queste maniere.
Ma poi il Salvini di turno lo mette in pasta al popolo dei social network, "ascoltate Boldrin, dal suo attico a St.Louis attacca l'artigiano italiano"..lasciamo stare, più di una volta il Capitone lo ha fatto con Boeri e la Fornero
Ti arriva il crostarolo che deve difendere il suo bottegaio sotto casa che è una brava persona, saluta sempre.
Wow, le dico semplicemente grazie per questa opera di divulgazione pubblica!
1:05:00 il made in Italy è l'autarchia sotto mentite spoglie.
Grazie mille prof. Questo da salvare assolutamente e direi anche da sbobinare.
Un po’ più complesso da seguire in quanto non studente di economia ma comunque comprensibile. Realizzare un podcast magari di un gradino leggermente meno avanzato potrebbe essere una gran cosa per fare chiarezza su questi temi.
Mio parere personale. Da ca. 20 vivo all'estero. Ogni volta che torno l'Italia sembra vivere in un universo parallelo (l'esempio che fai sulla cucina italiana la quoto in toto, perché è così). l'Italia è un paese per gli italiani che non hanno mai lasciato l'Italia.
Molto interessante quello che dici. In parte anche io a volte (non ogni volta) e con qualcuno (con molti ma non con tutti) ho la tua stessa sensazione di entrare in un mondo parallelo quando torno in Italia per le vacanze.
Però, io credo che la storia non sia finita. Cioè credo che ad un certo punto la società in Italia (così come dappertutto) cambierà, e non rimarrà per sempre quella di adesso.
I cambiamenti purtroppo richiedono molto tempo, però credo che le persone che ci tengono (come me) debbano prendersi la responsabilità di innescare non dico un cambiamento (che sarebbe troppo difficile) ma un dibattito in merito a ciò potrebbe/dovrebbe essere diverso.
Ovviamente è più che legittima e sensata la posizione di chi crede che sia una battaglia persa, però dato che ci tengo molto, io vorrei che l'Italia diventasse un Paese attraente sia per chi è rimasto, sia per chi se ne è andato e non tornerà mai, sia per chi se ne è andato e vorrebbe tornare, sia per chi non c'è mai stato e vorrebbe trasferirvisi.
l'Irlanda è cambiata in 10anni, neppure 30 e mi ha sempre impressionato fin dai primi anni 2000 quando ne notai il cambiamento assurdo. Negli anni 90 sono stati anche molto furbi (e abili)ad usare gli aiuti Europei,e già nei primi anni 2000 dopo solo un decennio si erano rivoluzionati anche se avevano una struttura ancora poco robusta (la crisi del2009 la sentirono tanto,ma comunque si ripresero). È per me sempre stata la riprova che con una classe politica sveglia e che ha avuto la capacità di cambiare e di non continuare a vivere di semplice attaccamento alla poltrona, con un po' di furbizia ben gestita e accortezza e con un po' di visione di ciò che succede nel mondo si può cambiare la mentalità del "tanto sarà sempre così"perché da sempre è così. In un decennio già l'Irlanda aveva fatto il grosso del cambiamento,dopo ha "solo" via via irrobustito e consolidato il cambiamento, ricordo come già nei primi anni 2000 la portata del cambiamento mi avesse impressionato. Certo il fatto di avere in se molte sedi legali di multinazionali aumenta molto il PIL pro capite, ma la sostanza non cambia,ed anzi nella loro capacità di attrarre sono stati bravi.ovvio che ora sia Irlanda sia Olanda facciano un po' incazzare altri paesi europei per la tassazione favorevole che fanno alle multinazionali e quindi per il drenaggio di tasse da altri stati ma appunto semplicemente gli irlandesi sono stati abili e "legalmente furbi"ad usare gli strumenti consentiti per cambiare la loro situazione e ovvio che altri compresa l'Italia mugugnino con chi è stato abile e furbo e intelligente anche grazie alla stessa UE, della quale per es l'Italia è uno dei maggiori contributori da sempre ma quando poi riceve dei soldi,come decenni fa,o non li spende o la massimo li spande perché a differenza della Irlanda non sa togliere la mentalità del "tanto si è sempre fatto così". e parliamo dell'Irlanda che, inglese a parte, avrebbe come territorio e risorse potenziali molte meno carte da giocare rispetto all'Italia, e con uan mentalità di base certo non meno "immobile" di base, come Michele ha sottolineato, rispetto a quella italiana. E ricordo che pure il Portogallo, che 30 anni fa era con grecia e irlanda il fanalino di coda della europa, pur non realizzanzo l'exploit dell'Irlanda, ha negli anni portato avanti nell'ultimo trentennio molte iniziative e riforme che lo hanno cambiato molto e migliorato tantissimo e non mi riferisco solo al fatto di aver attratto tantissimi ricchi pensionati nord europei e non solo nell'Algarve (cosa ridimensionata negli ultimi anni anche qui in parte per i "mugugni" di altri stati europei, che3 si vedevano portare via un pò di soldi di entrate e tasse) ma anche per riforme fiscali accorte e intelligenti circa 15 anni fa e molto altro: il Portogallo di oggi è irriconoscibile se paragonato a quello di 30 anni fa. e anche il Portogallo con risorse potenziali impeigabili non pragonabili a quelle della Italia. L Grecia per esempio ha fatto invece quasi l'opposto, e in piccolo, pare un monito di quanto può succedere alla lunga, molto più in grande e magari in modo piu progressivo e piu lento , per l'talia.Certo poi è piu facile come in Italia, dove, come dice Guccini in una sua canzone per me molto bella (Lettera) è prevalente l'atteggiamento di chi "starnazza e non vuol volare", o, piu sommessamente, starnazza ma neppur vuol provare a vedere se può aggiungere qualche piuma alle ali per provare qualche saltello. L'irlanda ora ha la sua situazione di benessere, la Sicilia si tiene il suo "efficentissimo" Palazzo dei Normanni, ma non è che in giro per l'italia in tutte le altre regioni non ci siano situazioni simili, sono solo meno eclatanti e non solo appunto nella politica, ma nelle realtà anche private, come illustrato da Michele, perchè c'è la mentalità del "tanto si è sempre fatto cosi, quindi si fa cosi e si deve fare in modo che si faccia sempre cosi": se poi la cosa peggiora allora si scarica su chi verrà dopo, che "ci penserà lui", normale abitudine perversa degli ultimi 50 e rotti anni ormai. Questi video di Michele (e di persone che ragionano cosi) io li manderei in loop almeno una volta alla settimana in tutte le scuole superiori al 5 anno, come un elemento di cui parlare anche all'orale della maturità, fra gli altri, chissà che a furia di battere e ribattere e e ribattere negli anni un pò di mentalità si possa cambiare, perche se perfino Irlandesi e Portoghesi, ambedue certo non crucchi o olandesi, la mentalità la hanno cambiata , e certo non è meno "rigida" della nostra, non è impossibile che neppure la nsotra cambi anche se magari meno o piu piano. Certo restare cosi vuol dire, semplicemente, continuare a lentamente declinare e basta.
Se penso ai miei professori di liceo, credo rabbrividirebbero all'ascolto delle parole di Boldrin. è una mentalità radicata anche
nelle scuole e non sto dicendo nulla di originale
È sempre un piacere ascoltare Boldrin , perché oltre a spiegarti le "cose" come funzionano ,ti incentiva a pensare . Grazie ❤
Grazie per aver reso disponibile il video, prof. Niente da dire, ogni tanto sentire idee argomentate con calma ed il giusto livello di dettaglio tecnico fornisce strumenti indispensabili per capire meglio dove siamo, e dove stiamo rovinosamente andando.
Finalmente un po' di chiarezza. Grazie.
Ultimi 10 minuti da paura da far girare a reti unificate da qualche hacker ..❤grazie prof.
Veramente un piacere ascoltarla, la ringrazio per l'informazione e /l'istruzione che porta professore
Prof se riuscisse a pubblicare un paper ‘divulgativo’ riassumendo questo intervento ne saremmo più che grati.
Grazie
Magnifico prof, lo sto girando a tutti i miei conoscenti
Bellissima lezione! Tanti appunti da apprendere. Complimenti per la chiarezza.
Vedere un’ads UA-cam con Rick du fer prima che parta il video del prof è qualcosa di magico.
Grazie prof per la lezione
Br
Ilario
Complimenti, grazie!
Grandissimo video. Sommo. Dovrebbe fare il consulente per l'agenzia delle Entrate, ma la manderebbero subito via perchè troppo competente
Semplicemente grazie
Grazie 🙏
Grazie Professore (con la P maiuscola volutamente). Dovrebbe venire più spesso a Ca’ foscari!
Altro WOW....Il Prof. Domenico Sartore lo ho avuto ad Econometria.....e poi pure al Master in Economia e Finanza Internazionale.....era molto bravo al ricevimento studenti perché aveva il tempo di approfondire con lo studente quello che nn aveva capito.....Per la serie chi si somiglia si piglia insomma.
25:16 "Dai su su, cosa sappiamo di chi è furbo? di chi evade? di chi fa il fenomeno? di chi piange miseria davanti alle telecamere ma a casa ha una versione miniaturizzata del deposito di Paperone? E PERCHE' E' PROPRIO IL TASSISTA?"
Giuro mi è partito un polmone.
Grazie Mike!
Veramente interessante! Grazie!
Ottima sintesi. Da diffondere
Grande Prof!!
Grazie ❤
Prof grazie per questo ennesimo video sui salari, purtroppo buona parte del "popolino" non capirà.
Bellissima iniziativa, come al solito pesa vedere che tali eventi non siano fatti nelle università di Roma😢
Come vorrei che qualcuno fosse venuto nella mia facoltà a spiegarmi questa roba 15-20 anni fa
Grande Mikiiiii
Buonasera prof, la ringrazio per queste preziose conferenze.
Le volevo chiedere inoltre se fosse possibile assistere a questi incontri di persona anche se non si frequenta l’ateneo di Ca’ Foscari, in quanto da studente “limitrofo” (studio a Padova) sfrutterei subito l’occasione di poterla seguire dal vivo quando è in Italia!
io pure da padova mi lancerei ad assistere di persona! Speriamo quando torna talora qui in veneto dagli usa se ne possano organizzare altre in futuro, Michele è davvero fortissimo e soprattutto parte dai dati, sempre dai dati e si rifa ancora ai dati, un elementod avvero rarissimo nel marasma generale :)
Che grande Prof.
1:40:00 questa previsione è profetica. Sono convinto anch’io che oggi questa è la strada su cui si trova il Paese. Ma se provi a farlo notare ti rispondono che i turisti portano soldi…
01:44:04 Irlanda vs Sicilia
Grazie
il Thomas Philippon citato verso il minuto 47:40 e' l'autore di "The Great Reversal" ?
ma bellissimo!
Grazie per aver condiviso questa lezione. Volevo chiedere se può linkare l'articolo citato sulla disuguaglianza di La rosa, non riesco a trovarlo. Grazie
Unico commento che posso fare : ho preso appunti e li ho inseriti nel "grosso" file chiamato "Boldrin & Economics".
Vogliamo quel file😗
Questo video subito a tutti gli studenti delle scuole italiane che sono in vacanza e ai loro genitori.
Grazie mille di questa conferenza.
In conseguenza degli argomenti che avete trattato, mi piacerebbe una discussione sul problema strutturale rappresentato dell'esodo di giovani italiani (mediamente molto istruiti) che emigrano all'estero. Quale è il valore dei 6 milioni di italiani iscritti all'AIRE? Possono essere una risorsa potenziale per il Paese? Come dovrebbe considerarli uno Stato SERIO?
Se, qualora tra i residenti all'estero ci fossero persone interessate a risollevare le sorti del loro Paese d'origine (sia tornando, sia rimanendo fuori), con un dibattito pubblico (volto anche, magari, ad ascoltare le loro istanze) credo che si possa trovare un modo per valorizzare il contributo che gli italiani residenti all'estero potrebbero dare al Paese.
Il capitale umano degli italiani residenti all'estero (sia quelli che vorrebbero rientrare in Italia, sia quelli che vorrebbero rimanere all'estero) non è mai stato considerato come una risorsa. Mi piacerebbe che questo argomento entrasse nel dibattito pubblico e politico.
Credo che dopo la strana e inusuale comparazione tra Sicilia e Irlanda ti posso confermare che gli italiani torneranno quando tutti verranno. Che non si tratti dunque di produrre le condizioni per l'italiano ma di rendere accogliente interessante e conveniente il paese aprendolo a tutti.
Saluti.
@@francescodarin8100 grazie mille della risposta. Sono d'accordo al 100% che l'obbiettivo di lungo termine deve essere quello di attrarre tutti. Tuttavia una differenza cruciale tra Italia ed Irlanda è l'anglofonia. Dal mio punto di vista, rebus sic stantibus, è importante distinguere tra ciò che può/deve essere fatto a breve termine e ciò che deve/può essere fatto a lungo termine.
Per il breve termine credo che sia decisivo considerare gli italiani all'estero come una risorsa. Realisticamente una percentuale (secondo me maggioritaria) non rientrerebbero in Italia (per mille motivi), mentre una percentuale minoritaria (ma consistente, tipo 10-15%) potrebbero rientrare se qualcuno ascoltasse le loro istanze.
Con il mio commento alla conferenza del Prof. Boldrin io vorrei cercare di stimolare l'opinione pubblica ad iniziare a discutere di questo argomento: il capitale umano degli italiani residenti all'estero (sia quelli che vorrebbero rientrare in Italia, sia quelli che vorrebbero rimanere all'estero) non è mai stato considerato come una risorsa. È giunta l'ora di iniziare a farlo.
Per il lungo termine: sono d'accordo al 100% con quanto hai detto, e cioè che bisogna rendere attrattivo il Paese per tutti.
@@primod.f.2797 Condivido il tuo sforzo ma lo valuto appunto da italiano all'estero. Non tornerò mai indietro. Creare incentivi non mi pare possibile quando il Politico - con sempre meno risorse - deve accontentare il suo gregge fatto di una massa in cui si mescola competenza e incompetenza - è l'appartenenza che conta. Si tratterebbe di ricorsività - quelle modalità controintuitive - o del cane che si morde la coda: tutto crescerà solo se condividerai e ti ibriderai. Mentre invece tutti credono che si tratti di spartirsi beni irreplicabili e che la concorrenza ti impoverisca - una situazione medioevale in cui tutti i giochi sarebbero a somma zero. Per ottenere qualcosa devi uscire dal loop. Devi spezzare la circolarità tra incentivi ed appartenenza. Io lo dico di qualsiasi straniero quando invece lo stesso problema riguarda l'italiano stesso posto fuori dal suo contesto comunale, provinciale, regionale. Quella che viene chiamata economia di relazioni. Io qui da straniero invece non ho bisogno di padrini nel luogo in cui mi trovo. Vale quello che sono capace di fare e non il dialetto - che qui è una lingua - che parlo. Per la lingua poi la parlo malissimo.
Apprezzo il tuo sforzo e spero che Boldrin ci ragioni sopra.
@@francescodarin8100 grazie mille di questo tuo interessante commento.
Anche io sono un italiano all'estero. Lavoro in USA da ormai oltre 10 anni ed anche io non credo che tornerò in Italia (per molti motivi), se non in pensione. Però in tanti anni all'estero ho conosciuto moltissimi italiani che, invece, vorrebbero tornare (soprattutto, nella mia esperienza, quelli che sono in USA da 5-10 anni e che ora stanno programmando di avere figli, oppure ne hanno di appena nati, e non vorrebbero farli crescere in America).
Tengo molto al mio Paese d'origine e mi piacerebbe vedere un dibattito pubblico e politico a riguardo. Sia gli italiani che vorrebbero rientrare in Italia, sia quelli (come me) che vorrebbero rimanere all'estero potrebbero essere una risorsa. Con un dibattito serio mi piacerebbe che si discutesse del potenziale per il Paese di queste due categorie.
Non so dove tu viva e cosa tu segua o legga ma ... il tema degli italiani all'estero e di quelli molto capaci in particolare e' oggetto di dibattito esplicito e persino calcolo statistico da decenni, almeno tre infatti. Ed ovviamente siamo tutti consapevoli che si tratta di risorsa essenziale, eccetera.
Ma non torneranno, per la semplicissima ragione che - se davvero si volesse farli tornare - bisognerebbe dargli in mano il paese. Ed i mediocri che ora controllano il paese non lo accetteranno mai.
Prof, la prego, la prossima volta condividete anche le slide
Ma guardi basta andare fuori una settimana per notare che ci guardiamo le dita dei piedi e non l’orizzonte
Grazie per il contributo prof
Ottimi spunti di riflessione, non mi è chiara una cosa però: la microimpresa da 0-1 dipendenti nei settore terziario di cui si parla non è configurata così anche all'estero? E in quelle imprese i salari non sono comunque già alti rispetto invece la piccola media impresa? E infine la produttività di estetisti, medici, e altri lavori che necessariamente sono autonomi con quali tecnlologie di frontiera dovrebbe aumentare?
Assolutamente da proporre in tutte le scuole!!! Boldrin sempre top
Molto interessante. Domanda: il forte incremento del PIL pro capite irlandese non è dovuto in gran parte al contributo al valore aggiunto delle multinazionali che lì hanno la sede? Considerata la popolazione del Paese l'impatto è notevole
Per poterti rispondere bisognerebbe che la domanda fosse, come dire, comprensibile. Certamente il GDP ed il GNP irlandese dipende dalle imprese che li operano ... da cos'altro potrebbe dipendere secondo te?
Qui trovi il GNP, che non include i profitti delle multinazionali. Non male, a mio avviso, se lo confronti con quello italiano che puoi trovare sullo stesso sito.
tradingeconomics.com/ireland/gross-national-product
23:16 "Se hai la cantina piena zeppa di schede video che minano criptovalute lo dici, se sei un trader di cripto lo dici, se sei un evasore di professione lo dici, e così via"
Interessante l'info sullo stipendio lordo di un PhD student in America. Non lontano da quello di un PhD student in Germania. 12 anni fa era sui 35k € lordi.
Dipende dove e in che campo. A me non danno neppure la metà.
Qual é stata l'evoluzione del college premium negli ultimi 40 anni? Da quali fattori é stata influenzata?
potente!
Che è un settore che evade, risposta alla domanda del minuto 25:30
1:40:07 Forse è quello che la Russia ha voluto che fosse l'Italia.
Dov'è il college premium? Già, me lo sono chiesta anch'io.
infatti, mai visto qui....
Spaziale
algo, que ritmo!
Minuto 41 dissing al libro di scaccia… 😂
??? Cosa dici?
Mio commento tattico
Magari una Sicilia irlandese!
Ritmo ritmo anche alla domenica mattina!
Hanno salari bassi perché se li meritano. Se non sei nel settore produttivo ma nei servizi (turismo, ristorazione, vigilanza ecc) meriti un salario da fame. Un cameriere, una guardia giurata, un segretario d'albergo non merita di essere pagato allo stesso livello di un professore universitario, avvocato, chirurgo, operaio metallurgico (solo per citarne alcuni) che sono rappresentanti del vero settore produttivo di uno Stato.
chi dovrebbe meritare un salario da fame? che vuol dire letteralmente che il tuo salario non basta neanche spesso per darti la sussistenza. Nessuno dice che dovrebbero guadagnare quanto un primario, ma poter vivere decentemente
Santi numi. Liberalismo marca “Dogui”.
I salari in Italia sono bassi perché l'economia è basata su piccole e micro imprese famigliari che impiegano lavoratori low-skilled da pagare 4 euro l'ora. Praticamente il modello economico che vuole consolidare la porcilaia ex fascista in questa nazzzzzzioone