- Per acquistare il mio libro "Fattore 1%" dove affronto il tema del cambiamento a piccoli passi, clicca qui: amzn.to/362n7SO - Per iscriverti al mio video corso gratuito sulla crescita personale, clicca qui: bit.ly/Crescita
Personalmente faccio resistenza ad ascoltare gli insegnamenti di Giorgio Nardone e la sua terapia breve strategica. Probabilmente perché la mia sensazione è che ci sia poca attenzione a cosa capita dentro di me e molta più attenzione alla prestazione da tirare fuori. Ovviamente non è così, ma è la mia sensazione a pelle. Venendo alle abitudini, anche qui ho delle resistenze: nel senso che l'abitudine ritengo che vada scelta nel rispetto della propria identità e non sulla base di un protocollo valido per tutti gli individui. Perché se ho intrapreso delle abitudini, poi rivelatesi "malsane", è perché in quel momento mi provocavano un piacere e quindi devo capire bene quali potrebbero essere quelle più adatte al cambiamento. Detto questo, sono in disaccordo? No. Io stesso ho inserito delle abitudini nella mia quotidianità che cerco di seguire con costanza: dalla ginnastica mattutina seguita dalla meditazione, al diario, che ho inserito anche seguendo i consigli del Dott. Luca Mazzucchelli, che spesso ha sottolineato l'importanza della scrittura per il benessere psicologico. E nella mia professione di educatore cinofilo propongo sempre ai proprietari dei cani - e dei cuccioli in particolare - di inserire delle abitudini e dei rituali, come ha ben detto Giorgio Nardone e sottolineo anche l'importanza del gioco. Invece di allenarsi ad imporsi sul cane, meglio allenarsi a giocare insieme divertendoci ed il cane di vedrà come dei leader indiscussi. Grazie per il video e valuterò l'acquisto del libro.
Una vita migliore grazie alle abitudini......e crescita personale verso la vecchiaia con argomenti della morte nello stile di vita nei boschi...con i bambini ... comportamento e vivere con genitori
Basterebbe avere la possibilità di lavorare meno dedicandosi alle proprie passioni e la qualità di vita di metà della popolazione mondiale cambierebbe di colpo. Riflettiamo su questo prima di sforzarci a trovare mille ricette per stare meglio.
@@alessioguarna6865 Io invece preferirei lavorare meno e avere più tempo libero per fare le cose con calma. La vita non dev'essere una rincorsa continua.
Sempre splendide queste interviste. Grazie. Luca, parlando di abitudini, ci sono tanti video, oltre al tuo libro Fattore 1% ed altri . Spesso c’è chi stila un elenco di abitudini delle persone di successo o quelle più importanti e trainanti. Ecco volevo chiederti : le giornate sono di 1440 minuti per tutti. Calcolando che un po’ dovremmo anche dormire, lavoro, faccende domestiche, studio, miglioramento personale, sport per almeno mezz’ora, lettura che è fondamentale, scrittura almeno del diario , magari imparare una lingua straniera che è fondamentale. Insomma, come si può fare un programma per armonizzare tutte queste abitudini o comunque dare una sorta di priorità e su che basi ? Potrebbe essere utile a tutti affrontare questi temi in qualche video. Grazie e sempre complimenti perchè sei una Persona che ascolterei per ore.
caro, difficile dare una risposta perché l'argomento è molto complesso e, ovviamente, soggettivo. Ho realizzato un videocorso per rispondere anche a questi tipi di dubbi/richieste ;-) store.psicologo-milano.it/l-arte-di-pianificare-al-meglio-il-nuovo-anno
Vorrei porre un quesito: in molti libri di sociologia che studiano anche le attitudini dell'individuo nei confronti del proprio lavoro, arrivano a considerare come nel mondo lavorativo di oggi, caratterizzato da cambiamenti continui, da una politica del breve termine che si configura ad esempio in quei contratti di lavoro a tempo determinato, dal precariato ecc, le abitudini siano in realtà la morte della creatività dell'individuo che non permetterebbe dunque di adattarsi funzionalmente ad un contesto sociale "frenetico" come quello moderno. Come si può rispondere a questa esigenza di adattarsi a una politica del breve termine con ciò che afferma il maestro Nardone sulle abitudini? Grazie.
la quarta categoria è molto interessante....l'ho vissuta personalmente e mi ha cambiato la vita, in bene, ovviamente. Sulle ritualità (finalmente qualcuno ci dice che non sono una vergogna!), ma mi piacerebbe sapere come gestirle con gli anziani. Se da un lato è vero che servono a dare un senso alle giornate, a volte sconfinano nella tortura e creano un enorme senso di sconforto. Faccio un esempio: una persona anziana che non ha mai vissuto da sola, ovviamente associa a tutta una serie di momenti della giornata una grande importanza affettiva. Tipico esempio, i pasti. Dopo tanti anni si ritrova sola, continua a scandire la giornata con i pasti, ma accompagnata da una solitudine dolorosa. ogni pasto le ricorda le perdite affettive che ha subito. Come si può convincere una persona del genere che può ogni tanto mangiare fuori, magari dopo una passeggiata o a casa di amici o parenti? insomma farla abituare a una nuova socialità al di fuori delle mura domestiche?
Molto interessante, personalmente sento di avere un atteggiamento piuttosto ambivalente e polarizzato verso l'approccio del CTS, apprezzo molto alcune componenti del metodo, mentre ho grandi dubbi su altre. Mi permetto un consiglio tecnico sull'audio del video, forse l'unico elemento che tira un po' indietro dal punto di vista puramente tecnico (ovviamente si tratta di una mia opinione): penso che eviterei l'audio stereo, o meglio, proverei con un panning meno estremo (direi massimo un 20% per direzione) e metterei un leggerissimo riverbero sulla voce, perchè una voce senza alcun riverbero suona molto innaturale (almeno che tu non sia in una camera anecoica :)) Secondo me con un paio di accorgimenti di questo tipo il prodotto finale ne guadagnerebbe!
I video sarebbero più completi secondo la mia opinione se venissero intervistati insieme due professori di psicoterapia di scuole di pensiero diverse, e non dire i colleghi della psicoterapia positiva si dimenticano....ecc perché l'altro professore in questo caso della psicoterapia positiva non può replicare e quindi noi che seguiamo il video non sappiamo dov'è la verità ma devo fidarmi di ciò che dice uno e non dell'altro; poi l'altro appunto e avere il coraggio si fare nomi e cognomi di chi sono i colleghi della psicoterapia positiva che "avvolte si dimenticano che c'è sempre la resistenza al cambiamento, idem per quanto riguarda il discorso delle abitudini dei 21 giorni che non è vero che ci vogliano come alcuni dicono chi sono gli alcuno nomi e cognomi o in carne e ossa gli autori grazie che possano replicare. Buoaserata
Mi sono sempre reso conto di questo processo, sono le abitudini che creano la motivazione. Chiaro che serve un forte atto di volontà iniziale. Potremmo dire che la motivazione a svolgere un atto è direttamente proporzionale al numero di ripetizioni eseguite giorno per giorno, oppure: la difficoltà a svolgere un compito giornaliero è inversamente proporzionale al numero di ripetizioni che eseguo. 😁
Su quante abitudini lavorare contemporaneamente? So che è meglio una per volta, ma se ade esempio mi dedico ad una nuova abitudine finche non diventa mia, contemporaneamente ad una che invece non è sana e voglio così CAMBIARE (sostituendola con una positiva), va bene? io ho fatto così iniziando con meditazione come nuova e una diversa gestione della tecnologia (cercando di abbassare il tempo inutile con essa e aumentare quello utile possibilmente, o comunque leggendo invece che usare appunto la tecnologia). adesso io volevo lavorare su una nuova abitudine, e contemporaneamente sulla trasformazione di un altra (mangiarmi le unghie). però è chiaro che nel frattempo la meditazione e una più sana gestione della tecnologia non le sto e non le devo dimenticare. mi sembra quindi che man mano che aumenta la carne al fuoco sia comunque più difficile gestire il tutto....intendo comunque creare le abitudini finche non sento che sono mio, non sto a badare ai famosi 21 giorni di cui molti parlano. vorrei un parere sul lavoro che sto facendo....
Ci vuole circa dai 8 ai 12 mesi per cambiare una sola abitudine..Ho letto..! E' un po' lungo come tempo..eppure il Tempo risistema il Tutto..e poi la Vita piano piano mette le cose al suo posto.. Pure le persone..e così aspetto...io non ho più fretta..il Covid mi ha insegnato a sorridere .. Ciao
Ma le abitudini e soprattutto i cambiamenti come gli gestisci in modo continuativo e permanente? E quale livello di "pressione" interna e/o esterna riescono a resistere? Ci sono troppe variabili sia da parte dell'individuo che dell'ambiente esterno, con tutte le interconnessioni del caso. E la "resistenza" al cambiamento dipende a quale livello è presente e radicata. Non è un discorso così semplice. Bandler diceva il cambiamento avviene in un istante se sei pronto. Ma dipende di che tipo di cambiamento stiamo parlando.
- Per acquistare il mio libro "Fattore 1%" dove affronto il tema del cambiamento a piccoli passi, clicca qui: amzn.to/362n7SO
- Per iscriverti al mio video corso gratuito sulla crescita personale, clicca qui: bit.ly/Crescita
Vi ringrazio e vi sono grata per i vostri consigli
Grazie a te Maria ❤
Personalmente faccio resistenza ad ascoltare gli insegnamenti di Giorgio Nardone e la sua terapia breve strategica. Probabilmente perché la mia sensazione è che ci sia poca attenzione a cosa capita dentro di me e molta più attenzione alla prestazione da tirare fuori. Ovviamente non è così, ma è la mia sensazione a pelle.
Venendo alle abitudini, anche qui ho delle resistenze: nel senso che l'abitudine ritengo che vada scelta nel rispetto della propria identità e non sulla base di un protocollo valido per tutti gli individui. Perché se ho intrapreso delle abitudini, poi rivelatesi "malsane", è perché in quel momento mi provocavano un piacere e quindi devo capire bene quali potrebbero essere quelle più adatte al cambiamento.
Detto questo, sono in disaccordo? No. Io stesso ho inserito delle abitudini nella mia quotidianità che cerco di seguire con costanza: dalla ginnastica mattutina seguita dalla meditazione, al diario, che ho inserito anche seguendo i consigli del Dott. Luca Mazzucchelli, che spesso ha sottolineato l'importanza della scrittura per il benessere psicologico.
E nella mia professione di educatore cinofilo propongo sempre ai proprietari dei cani - e dei cuccioli in particolare - di inserire delle abitudini e dei rituali, come ha ben detto Giorgio Nardone e sottolineo anche l'importanza del gioco. Invece di allenarsi ad imporsi sul cane, meglio allenarsi a giocare insieme divertendoci ed il cane di vedrà come dei leader indiscussi.
Grazie per il video e valuterò l'acquisto del libro.
Bellissima intervista!!!
Grande Giorgio una leggenda ormai
eh si ;-)
Abitudini ed emozioni che mutano e cambiamento... emozioni e sentimenti che perdurano... fragilità e condivisione
Luca dovresti fare più spesso queste fantastiche chiacchierate con Nardone!😍
Grazie mille per l'interesse Giovanni!
Che coppia!! 😍
grazie!
Giorgio Nardoni veramente un grande ! Mi piacerebbe conoscerlo.
;-)
Bellissimo contenuto!!
;-);-)
Dialogo molto interessante e con ottimi consigli e spunti da applicare nella nostra vita quotidiana: grazie ad entrambi :)
Grazie Luca ;-)
Bravo Giorgio Nardone! Fosse a Genova , magari!
😄🔝
Change the microphone, the sound is very low, not just in this video but in most of them, grazie!!
Una vita migliore grazie alle abitudini......e crescita personale verso la vecchiaia con argomenti della morte nello stile di vita nei boschi...con i bambini ... comportamento e vivere con genitori
Basterebbe avere la possibilità di lavorare meno dedicandosi alle proprie passioni e la qualità di vita di metà della popolazione mondiale cambierebbe di colpo. Riflettiamo su questo prima di sforzarci a trovare mille ricette per stare meglio.
Non lavorare meno,ma usare più il cervello!
@@alessioguarna6865 Io invece preferirei lavorare meno e avere più tempo libero per fare le cose con calma. La vita non dev'essere una rincorsa continua.
Nardone SuperStar!!!
;-))
👍👍👍👍👍👍👍
Sempre splendide queste interviste. Grazie.
Luca, parlando di abitudini, ci sono tanti video, oltre al tuo libro Fattore 1% ed altri . Spesso c’è chi stila un elenco di abitudini delle persone di successo o quelle più importanti e trainanti. Ecco volevo chiederti : le giornate sono di 1440 minuti per tutti. Calcolando che un po’ dovremmo anche dormire, lavoro, faccende domestiche, studio, miglioramento personale, sport per almeno mezz’ora, lettura che è fondamentale, scrittura almeno del diario , magari imparare una lingua straniera che è fondamentale. Insomma, come si può fare un programma per armonizzare tutte queste abitudini o comunque dare una sorta di priorità e su che basi ? Potrebbe essere utile a tutti affrontare questi temi in qualche video. Grazie e sempre complimenti perchè sei una Persona che ascolterei per ore.
caro, difficile dare una risposta perché l'argomento è molto complesso e, ovviamente, soggettivo.
Ho realizzato un videocorso per rispondere anche a questi tipi di dubbi/richieste ;-)
store.psicologo-milano.it/l-arte-di-pianificare-al-meglio-il-nuovo-anno
"Solcare il mare all'insaputa del cielo" vedi "Calvalcare la propria tigre", delizioso libricino di Giorgio Nardone.
top
Vorrei porre un quesito: in molti libri di sociologia che studiano anche le attitudini dell'individuo nei confronti del proprio lavoro, arrivano a considerare come nel mondo lavorativo di oggi, caratterizzato da cambiamenti continui, da una politica del breve termine che si configura ad esempio in quei contratti di lavoro a tempo determinato, dal precariato ecc, le abitudini siano in realtà la morte della creatività dell'individuo che non permetterebbe dunque di adattarsi funzionalmente ad un contesto sociale "frenetico" come quello moderno. Come si può rispondere a questa esigenza di adattarsi a una politica del breve termine con ciò che afferma il maestro Nardone sulle abitudini? Grazie.
la quarta categoria è molto interessante....l'ho vissuta personalmente e mi ha cambiato la vita, in bene, ovviamente.
Sulle ritualità (finalmente qualcuno ci dice che non sono una vergogna!), ma mi piacerebbe sapere come gestirle con gli anziani. Se da un lato è vero che servono a dare un senso alle giornate, a volte sconfinano nella tortura e creano un enorme senso di sconforto. Faccio un esempio: una persona anziana che non ha mai vissuto da sola, ovviamente associa a tutta una serie di momenti della giornata una grande importanza affettiva. Tipico esempio, i pasti. Dopo tanti anni si ritrova sola, continua a scandire la giornata con i pasti, ma accompagnata da una solitudine dolorosa. ogni pasto le ricorda le perdite affettive che ha subito. Come si può convincere una persona del genere che può ogni tanto mangiare fuori, magari dopo una passeggiata o a casa di amici o parenti? insomma farla abituare a una nuova socialità al di fuori delle mura domestiche?
Molto interessante, personalmente sento di avere un atteggiamento piuttosto ambivalente e polarizzato verso l'approccio del CTS, apprezzo molto alcune componenti del metodo, mentre ho grandi dubbi su altre.
Mi permetto un consiglio tecnico sull'audio del video, forse l'unico elemento che tira un po' indietro dal punto di vista puramente tecnico (ovviamente si tratta di una mia opinione): penso che eviterei l'audio stereo, o meglio, proverei con un panning meno estremo (direi massimo un 20% per direzione) e metterei un leggerissimo riverbero sulla voce, perchè una voce senza alcun riverbero suona molto innaturale (almeno che tu non sia in una camera anecoica :))
Secondo me con un paio di accorgimenti di questo tipo il prodotto finale ne guadagnerebbe!
Togli la cera, metti la cera...😊
:D
I video sarebbero più completi secondo la mia opinione se venissero intervistati insieme due professori di psicoterapia di scuole di pensiero diverse, e non dire i colleghi della psicoterapia positiva si dimenticano....ecc perché l'altro professore in questo caso della psicoterapia positiva non può replicare e quindi noi che seguiamo il video non sappiamo dov'è la verità ma devo fidarmi di ciò che dice uno e non dell'altro; poi l'altro appunto e avere il coraggio si fare nomi e cognomi di chi sono i colleghi della psicoterapia positiva che "avvolte si dimenticano che c'è sempre la resistenza al cambiamento, idem per quanto riguarda il discorso delle abitudini dei 21 giorni che non è vero che ci vogliano come alcuni dicono chi sono gli alcuno nomi e cognomi o in carne e ossa gli autori grazie che possano replicare.
Buoaserata
Mi sono sempre reso conto di questo processo, sono le abitudini che creano la motivazione.
Chiaro che serve un forte atto di volontà iniziale.
Potremmo dire che la motivazione a svolgere un atto è direttamente proporzionale al numero di ripetizioni eseguite giorno per giorno, oppure: la difficoltà a svolgere un compito giornaliero è inversamente proporzionale al numero di ripetizioni che eseguo. 😁
👏👏👏
Su quante abitudini lavorare contemporaneamente? So che è meglio una per volta, ma se ade esempio mi dedico ad una nuova abitudine finche non diventa mia, contemporaneamente ad una che invece non è sana e voglio così CAMBIARE (sostituendola con una positiva), va bene? io ho fatto così iniziando con meditazione come nuova e una diversa gestione della tecnologia (cercando di abbassare il tempo inutile con essa e aumentare quello utile possibilmente, o comunque leggendo invece che usare appunto la tecnologia). adesso io volevo lavorare su una nuova abitudine, e contemporaneamente sulla trasformazione di un altra (mangiarmi le unghie). però è chiaro che nel frattempo la meditazione e una più sana gestione della tecnologia non le sto e non le devo dimenticare. mi sembra quindi che man mano che aumenta la carne al fuoco sia comunque più difficile gestire il tutto....intendo comunque creare le abitudini finche non sento che sono mio, non sto a badare ai famosi 21 giorni di cui molti parlano. vorrei un parere sul lavoro che sto facendo....
Ci vuole circa dai 8 ai 12 mesi per cambiare una sola abitudine..Ho letto..! E' un po' lungo come tempo..eppure il Tempo risistema il Tutto..e poi la Vita piano piano mette le cose al suo posto.. Pure le persone..e così aspetto...io non ho più fretta..il Covid mi ha insegnato a sorridere .. Ciao
Come fa a essere di un anno fa questo commento?
@@fatimasene1314 boh, non so cosa è successo a UA-cam
Ma le abitudini e soprattutto i cambiamenti come gli gestisci in modo continuativo e permanente? E quale livello di "pressione" interna e/o esterna riescono a resistere? Ci sono troppe variabili sia da parte dell'individuo che dell'ambiente esterno, con tutte le interconnessioni del caso. E la "resistenza" al cambiamento dipende a quale livello è presente e radicata. Non è un discorso così semplice. Bandler diceva il cambiamento avviene in un istante se sei pronto. Ma dipende di che tipo di cambiamento stiamo parlando.
certo. E proprio perché l'argomento è complesso, approfondisco il tema delle abitudini all'interno del mio libro Fattore 1%
Dott Luca...meno male che c'è..
grazie mille Cristina!
Nardone è un grande, ma il tema abitudini è stato già ben raccontato da Charles Duhigg.