Viaggio sulla SS 106, la strada della morte. La corsa ad ostacoli tra Davoli e Monasterace: 30 km

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  • Опубліковано 14 лют 2022
  • Gli incidenti mortali e le vittime si susseguono. Ed è un vero e proprio bollettino di guerra quello che scaturisce dalle tristi vicende che riguardano la Statale 106, la cosiddetta "strada della morte". Da Taranto a Reggio Calabria, tre regioni attraversate, una strada colabrodo, sebbene negli anni in più punti si sia intervenuti. Ma le criticità rimangono aperte, soprattutto nella Calabria Jonica da Nord a Sud ed in particolar modo nel basso Ionio Catanzarese. E' qui che si annidano ancora deficit strutturali enormi per un'arteria trafficatissima e pericolosissima. E a poco vale sottolineare che le morti, spesso giovani, avvenute su questa strada siano dovute all'eccesso di velocità. No, non può bastare questa risposta per motivare una vera e propria strage che prosegue negli anni: come dimenticare il tragico incidente del 21 agosto 2016 quando morirono 4 giovani a Santa Caterina dello Ionio, come dimenticare il tremendo incidente di pochi giorni fa, era il 31 gennaio, quando i cugini Davide e Gabriele Origlia hanno perso la vita in una curva maledetta sita nel comune di San Sostene?
    30 km da "paura" tra Davoli e Monasterace
    Siamo davanti, forse, al tratto in assoluto più pericoloso della SS 106. Lo percorriamo insieme ad un profondo conoscitore della zona, Guerino Nisticò (figlio del compianto Franco Nisticò, storico attivista di sinistra, che fece delle battaglie per la modernizzazione della 106 e del No al Ponte sullo Stretto le sue ragioni di vita, tanto da essere stroncato da un malore al termine di un comizio a Cannitello di Villa San Giovanni il 19 dicembre del 2009). Tra strettoie, tratti in cui le cunette non esistono più, tratti in cui i guardrail sono inesistenti, vere e proprie "strettoie" in prossimità dei vecchi ponti costruiti in epoca fascista. In uno di questi, a Badolato Marina, c'è un semaforo che consente ai pedoni di transitare proprio lì dove passano a tutta velocità le macchine, le moto, gli autobus, i camion ed i tir. E' un viaggio infuocato quello tra Davoli e Monasterace, al confine tra due province, quelle di Catanzaro e Reggio, dove la 106 fa davvero paura. Lo sa bene una anziana signora che transita spesso su quel ponte..., un'anziana che ci mostra come, nonostante ci sia il verde per i pedoni, i mezzi passino incuranti del passaggio dei pedoni. Una situazione vergognosa, per la quale più volte i residenti di Badolato hanno provato a risolvere con raccolte firme e richieste al Comune di poter inserire una passerella sul torrente Vodà che consente il passaggio ai pedoni. "La speranza sulla SS.106 - ci racconta Guerino Nisticò - non è stata solo tradita... ma è stata massacrata: è stata lasciata morire sull'asfalto, su quel tragico asfalto di sangue e lacrime, croci e fiori, su cui tante persone hanno perso la propria vita. Il nostro non è un auspicio, ma una vera e propria rivendicazione che parte dal basso. Le nostre comunità urlano da decenni inascoltate. Bisogna intervenire subito e la politica è chiamata a fare uno sforzo per mettere in piedi degli interventi pubblici strutturati che siano capaci a risolvere le emergenze sulla messa in sicurezza nel breve periodo, e un piano preciso e complessivo di ammodernamento sostenibile di tutta la strada statale. Non ci sono più scuse, è una vergogna di Stato. Bisogna passare dalle parole ai fatti e rispondere a quelli che sono i sacrosanti diritti della costa ionica. La gente è stufa e ha bisogno di risposte concrete".

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