Aspettavo questa recensione perché per puro caso lo sto giocando proprio in questo periodo. Sono all'ultimo capitolo e 170 ore di gioco, quindi mi sento di poter contribuire alla discussione. Premetto che sono d'accordo su alcune delle tue critiche e in disaccordo su altre, ma in generale do una valutazione molto positiva del gioco, pur consapevole dei suoi enormi difetti. Del resto se non mi divertisse non ci avrei passato 170 ore. Una cosa assolutamente corretta che evidenzi nella recensione è che il gioco non ti spiega praticamente nulla di quello che devi sapere ed è fondamentale servirsi di risorse online per comprendere le meccaniche o anche solo per capire come affrontare alcune fasi di gioco (ad esempio i famosi timer). Questo è oggettivamente un difetto a livello di game design, ma visto il target piuttosto hardcore del gioco, è qualcosa che si risolve approcciando il gioco nella maniera corretta. Il livello di difficoltà del gioco è alto, ma è in realtà molto fair nel senso che capendo le meccaniche e strategie da adottare in base ai nemici, diventa molto più semplice. E' un gioco che richiede impegno o almeno un po' di ricerca per essere goduto. Anche io lavoro e non ho così tanto tempo da dedicare e infatti sono ormai diversi mesi che lo sto giocando e sembra non finire mai, ma ad esempio per le build mi affido alle guide che si trovano online e questo mi ha aiutato parecchio. Poi una volta fatta la build va anche capito come sfruttarla in maniera efficace, quindi "copiare" la build non toglie comunque il gusto al gameplay. Sto giocando a difficoltà normale e mi sembra affrontabilissimo e non l'ho mai trovato sbilanciato. Il gioco fornisce sempre tutti gli strumenti per avere successo, il problema è sapere quali essi siano. Paradossalmente credo che la fase più difficile del gioco, a livello di combattimenti, sia stata quella iniziale: non solo ero inesperto e dovevo capire come sfruttare le classi e le abilità/magie, ma il basso livello iniziale dei personaggi rende gli errori molto più punitivi. Ad esempio nella prima parte del gioco la magia Grease (credo si chiami Unto in Italiano, c'è anche in D&D) è assolutamente OP e cambia completamente il livello di difficoltà degli scontri. Però se non lo sai fai una fatica bestia. Inoltre all'inizio è molto più probabile finire in imboscate durante l'accampamento ed è difficile curarsi fino a che non si trova un guaritore da arruolare nel party. Tutte queste difficoltà svaniscono velocemente avanzando nel gioco. La complessità di Pathfinder come regolamento dà al gioco tantissima profondità a livello di meccaniche e una grande rigiocabilità. Credo che il combattimento di Kingmaker sia molto divertente, soprattutto nella modalità a turni che trovo decisamente più adatta a gestire soprattutto le spell ad area di effetto. Inoltre rende anche il gioco un po' più facile, che comunque non guasta. E' molto comodo comunque poter passare liberamente al real time per velocizzare l'uccisione dei mob quando non serve troppa strategia e vogliamo risparmiare tempo. La storia credo sia uno dei punti di forza e si vede che è derivata da una campagna per il gioco di ruolo "cartaceo". C'è un livello di profondità dietro ad ogni personaggio, con tutta la lore annessa che è veramente impressionante. Non ho mai avuto la sensazione che il gioco fosse unfair o che i nemici giocassero con regole diverse. Anzi, il gioco ti permette di vedere con estrema precisione tutte le stats dei nemici, inclusi tiri salvezza, livelli in ogni classe, protezioni ecc... serve, in maniera molto sensata, uno skill check per rivelare queste informazioni, ma sono lì e ci si può fare affidamento per decidere la propria strategia. Poi se usi le abilità e gli incantesimi che checkano sul tiro salvezza migliore del nemico, non è il gioco che è unfair, sei tu che sbagli a giocare. Concordo che la scrittura sia media, sicuramente c'è di meglio sul mercato, ma non è neanche così male. Non sapevo che Nok Nok fosse scritto da Chris Avellone, ma è di gran lunga il mio personaggio preferito, un vero spasso. Non mi sorprende che dietro ci sia un grande professionista. Stranemente invece non avevo apprezzato i personaggi che aveva scritto per Pillars of Eternity. Nok Nok gli è uscito decisamente meglio, credo che a volte rasenti la genialità. Mai un personaggio di un RPG mi aveva fatto ridere così tanto. Gli altri personaggi sono comunque tutti ben caratterizzati e hanno background e side quest interessanti. Tutti sembrano persone "vere" per lo meno nel contesto fantasy del gioco e nessuno è eccessivamente stereotipato. Hanno tutti un buon livello di profondità. Oltre a Nok Nok, altri personaggi che mi sono piaciuti particolarmente sono Jubilost, Regongar e Linzi. Capitolo gestione del regno: sì è fatta male. Molto male. Però nel contesto della storia ci sta anche benissimo ed è una figata che esista un gioco del genere. Per me un'idea bellissima realizzata malissimo. Comunque per fortuna si può impostare la difficoltà a "effortless" che permette di non doversi preoccupare troppo. Immagino che quando questa opzione non c'era, al lancio del gioco, fosse un vero incubo perdere la partita magari dopo 70/80 ore di gioco a causa del regno. Allo stato attuale però questo rischio non c'è, a meno di giocare al contrario e comuque c'è sempre l'opzione della modalità automatica che non può mai perdere. Non direi che la gestione del regno sia comunque la parte principale del gioco. E' sempre presente, ma il gioco rimane fortemente un cRPG e la maggior parte del tempo è passata a esplorare dungeon e combattere nemici. Poi se ti fermi a leggere tutte le card degli eventi, sì diventa lungo, ma è abbastanza inutile. Basta guardare il tipo, difficoltà e gli effetti ed assegnare i consiglieri... sono veramente pochi secondi ad evento e si va molto rapidi. Semmai il problema sono le schermate di caricamento continue per passare alla gestione del regno e dei villaggi/città. Tema momenti "morti". Io li ho apprezzati tantissimo, anzi a volte non vedevo l'ora che arrivassero. Ti permettono di fare tutte quelle cose nella gestione del regno che durante la main quest non riesci a fare perché non puoi perdere 2-3 mesi per far aumentare di livello le statistiche del regno. Non sono convinto che la meccanica del "aspetta 14 giorni per livellare la statistica X" sia buon game design, e qui ritorniamo alla considerazione iniziale che la gestione del regno è fatta male, ma una volta preso atto che la meccanica è questa, i tempi morti ci vogliono. Inoltre sono necessari anche a livello di credibilità della storia e di scala: il gioco racconta la nascita e la crescita di un nuovo regno nel corso di 6/7 anni. Non avrebbe proprio senso che un regno dal nulla diventi così sviluppato e potente nel giro di un anno, da terra selvaggia con 3 banditi in croce a potente regno regno in un battibaleno. Pathfinder Kingmaker non è un tripla A, è un gioco a medio budget, finanziato anche (ma non solo ovviamente) grazie ad una campagna Kickstarter, con un'ambizione incredibile. E' un gioco immenso ed è normale che ci siano degli asset riciclati. Non sarebbe stato umanamente possibile produrre qualcosa di ancora più grande per uno studio di sviluppo al primo videogame, quindi il paragone con Dragon Age 2 secondo me è piuttosto inopportuno. Tra l'altro DA2 dura un quinto di Kingmaker, sono due giochi su scale completamente diverse. So che Wrath of the Righteous, che giocherò sicuramente in futuro, è considerato un passo avanti in praticamente tutto rispetto a Kingmaker, che quindi è stato un'ottima fondazione per Owlcat su cui hanno costruito il seguito. Kingmaker per me è un gioco che pur con tutti i suoi difetti, non riesco a non amare. E a me ha dato veramente tante vibes da Baldur's Gate. E' evidente quanto Owlcat sia stata influenzata da Baldur's Gate, che per me rappresenta non solo uno dei miei giochi preferiti di sempre, ma porta con sé anche tanti ricordi di quando ero ragazzino. Kingmaker mi ha riportato a quei momenti come nessun altro gioco, neanche Pillars of Eternity e tantomento Baldur's Gate 3 (che è comunque un capolavoro e un gioco molto migliore di Kingmaker, ma paradossalmente è meno Baldur's Gate) ci sono riusciti. Seguo il tuo canale da diverso tempo ormai e conoscendo il modo in cui valuti i giochi, mi aspettavo che la tua recensione sarebbe stata di questo tipo, ma credo semplicemente che tu non rappresenti il target giusto per questo tipo di giochi. Kingmaker è un gioco per chi ha voglia di approndire un po' le meccaniche di Pathfinder, ma è anche estremamente scalabile per tutto quello che riguarda i livelli di difficoltà e quindi a patto di avere voglia di fare un po' di lavoro di ricerca online, credo non sia particolarmente difficile da approcciare. Tuttavia bisogna sbattersi un po' e non aspettarsi che il gioco ti prenda per mano. Ti sbatte nella mischia e poi sono c**** tuoi. Però essere in quella mischia è dannatamente divertente.
@lars_rosenberg Wow, grazie mille per questo commento, che in realtà è una recensione fatta e finita! :-) Capisco perfettamente il tuo punto di vista: io stesso mi diverto un mondo con prodotti di cui riconosco i palesi difetti, tutto dipende dall'approccio e dalla volontà di impegno che ci si mette. Magari ti seguo un po' meno quando sembri apprezzare l'idea più che la sua realizzazione: questa è una cosa che invece mi fa arrabbiare moltissimo perché odio vedere le buone idee sprecate (anche perché spesso una cattiva implementazione di una buona idea rende quest'ultima meno spendibile da altri in futuro). La mia impressione è che Wrath of the Righeous sia più un more of the same che non un perfezionamento di Kingmaker: ma spero che sia tu ad aver ragione da questo punto di vista. Grazie ancora!
@@Lamascherariposta Io ho giocato anche al seguito: introduce tante piccole migliorie, tecniche e di gameplay, a cui mi sono abituato, tanto che non so se oggi riuscirei a rigiocare il primo, ma certo c'è sempre quella parte gestionale che per molti è una seccatura. A me i giochi di strategia militare pacciono, quindi trovo una distrazione divertente cimentarsi ogni tanto in qualche battaglia campale, interrompendo la trama principale, ma per altri devono essere solo una seccatura… la gestione dei consiglieri del regno è, però, molto migliorata: quella di Kingmaker era complicata e farraginosa e ti faceva spesso perdere il regno, mentre ora invece è tutto più semplice e spedito, con le varie scelte che più che altro ti portano a sbloccare diverse unità militari, da utilizzare nelle battaglie campali. In conclusione, bella la storia con colpi di scena interessanti, belli i personaggi e, a livello visivo, alcune ambientazioni, come la città dei demoni, ma la formula a metà strada tra rpg classico e gioco strategico/gestionale, rimane la stessa.
Almeno in Pillars of Eternity le ambientaioni erano tutte differenti e bellissime. Sono d'accordo su tutto tranne per il discorso sulle build: ci sono centinaia di build che puoi fare per ogni classe e chec sono estremamente efficaci nel combattimento. Ovviamente devi conoscere benissimo il regolamento di Pathfinder e come funzionano tutte le statistiche e abilita' nel profondo.
Grazie per il commento Alessandro! Qui potremmo aprire un dibattito: quanto il dare per scontato che si conosca benissimo un regolamento è una scelta lecita e quanto è invece un palese errore di design? Io propendo più per la seconda ipotesi :-)
@Lamascherariposta E' sempre un piacere ! Non penso che gli sviluppatori diano per scontato il fatto che l'utente conosca perfettamente il regolamento. Loro buttano dentro tutte le regole e formule del gioco di ruolo; sarà poi chi ne usufruisce a cercare di migliorare la propria esperienza con la conoscenza più o meno approfondita delle regole. In BG3 non ti viene spiegato tutto il manuale di D&D versione 5E; sono gli utenti che devono cercare di imparare il più possibile leggendo il manuale, informandosi sul web oppure tramite l'esperienza. Certo che tutto questo richiede un impiego intensivo di tempo.
Benissimo è un incubo riuscito, infatti, ascoltando le tue parole Mosè mi hai fatto passare la voglia di giocarlo sto' Pathfinder (e si che l'avevo appena scaricato e patchato in italiano su Steam Deck dove, devo dire, gira sorprendente bene (non come cyberpunk 2077 su ps4 all'uscita 🤣) strano che per te sia pesante). Questo è un gioco che tradisce il, da me battezzato, "assioma Sid Meier" ovvero non devi mettere tutto in un gioco ma solo quello che funziona e che sopratutto sia DIVERTENTE per il videogiocatore (andrebbe applicato anche a Starfield ma ne riparleremo...). Detto questo presumo che piacerà ai giocatori cartacei di Ars Magica: dove la parte gestionale è molto preponderante, contenti loro... E ai segaioli souls che, se un gioco non è difficile, non è bello, giustificando così scelte di design scellerate e senza senso, se non quello di farti perdere tempo (saranno tutti convinti di essere immortali). La gestione del regno è una tara dei vecchi D&d, secondo gli autori raggiunto un certo livello (denominto, in italiano, del titolo), i personaggi vogliono per forza accasarsi: cosa sensata per alcune classi ma veramente idiota per altre... Si vede che sti' Ciprioti sono rimasti incollati a sta roba pensando che fosse fondamentale! (Ma come ripeto dovevano fare un crpg su Ars Magica non su pathfinder). Il combattimento l'ho trovato eccessivamente difficile anche su Bg3, almeno li puoi salvare ad ogni round, però che palle dover rifare pure quelli con i trash mob a volte (e li non c'è manco la modalita in tempo reale che ti accellera la faccenda).... Chiudo dicendo che anche a me è tornata in mente la gestione dell'Inquisizione su Dragon age, gioco abbastanza brutto, ma su questo aspetto funzionava discretamente, a mio avviso e sopratutto non rompeva le palle!! A sto punto aspetto di sapere che ne pensi di Bg3, spero di non rimanere deluso 🤣 P.s. vogliamo un pò di video sulle "Cronache di Mosè" dove ci narrerai (speriamo con pochi ok) la tua vita e come hai acquisito i punti cazzeggio al liceo e all'università, ovviamente in modalità romanzata
@ilpiuantico9577 Grazie per l'intervento, sempre apprezzato! :-) Purtroppo la tendenza a ibridare e a mettere dentro i giochi tutto e il contrario di tutto è antica e a quanto pare dura a morire. Secondo me anche in Inquisition le missioni 'astratte' erano insensate: ma almeno là c'era la scusa che erano un portato della originaria progettazione del gioco come MMORPG. Video che narrano la mia vita? SEI PAZZO? :-D Guarda che non ho avuto una vita particolarmente interessante eh!
Nel mio caso Kingmaker è uno dei rari giochi che per tutta la parte finale ho attivato lo story mode perché a un certo punto mi ero ampiamente stufato. Se può consolarti parte dei problemi li hanno trascinati nel seguito, peggiorandoli addirittura. Tra parentesi chi ha realizzato i compagni maghi ha qualche problema serio, visto che le loro specializzazioni sono o mediocri oppure inutili; forse sarò retrogrado ma avrei preferito un mago standard senza complicazioni inutili. A questo punto poiché il gioco è basato su una serie di moduli cartacei dell’omonimo gioco di ruolo mi piacerebbe vedere le differenze tra il videogioco, ma a 20 euro a botta mi terrò la curiosità.
@arcanis7511 Il fatto che i membri del party abbiano spesso specializzazioni incomprensibili a chi non 'mastichi' Pathfinder da anni e anni è un ulteriore indice delle scelte di 'chiusura' che gli autori hanno fatto in tanti comparti. Va benissimo che ci siano le specializzazioni più assurde: ma lascia che sia il giocatore esperto a sceglierle per il suo alter ego. Per i compagni usa archetipi più facilmente gestibili da tutti, no? Mah.
La parte che dici sulle differenze di regole tra il tuo pg e i nemici l'ho incontrato in kingdom come deliverance, a me era parso che non ci fosse differenza tra combattere un contadino vestito con una camicia e un guerriero in armatura completa e pareva che i nemici avessero tre barre di stamina e vitalità rispetto al protagonista, anche a storia avanzata
@ilpoetaguerriero Mamma mia che sistema di combattimento orribile che ha quel gioco! E purtroppo leggo in giro che il secondo capitolo non è molto diverso da questo punto di vista :-(
Dissento completamente. Il fatto di essere vestito di acciaio dalla testa ai piedi fa completamente la differenza. Infatti se non subisci danni la tua stamina rimane completa, dato che entrambe le barre diminuiscono con i danni. All'inizio quando Harry ha delle caratteristiche basse ed è vestito di stracci è un suicidio combattere faccia a faccia con uomini in armatura. Ma quando poi sali con le caratteristiche, impari le manovre e hai e usi l'equip giusto contro il nemico giusto, lo triti alla grande.
@@luthien7294 ben appunto, il mio commento è appunto riferito ai nemici e ai loro sistemi di difesa e attacco, credo che anche se sei di livello basso e quando negli incontri random incontri dei contadini arrabbiati, penso che se hai anche una armatura leggera e una spada corta dovrebbe essere un suicidio per i contadini che hanno come "armatura" una camicia normale...invece i contadini combattono come dei generali cumani ... che contadini c'erano in boemia? 🤣 se ti colpiscono ti tolgono un botto di vita, se li colpisci te sembra che hanno l'armatura, idem per i cani ... i contadini hanno stats non corrispondenti a quello che il gioco ti fa credere...i contadini possono parare mille volte senza subire minimo sforzo, invece se te pari i contadini 3 volte sei già senza stamina... non è per niente realistico nei nemici, invece è realistico nei tuoi confronti
Molto interessante questa analisi, non conoscevo minimamente il gioco e ho sofferto nel sentire le sue caratteristiche. Per me sarebbe un'agonia giocarci e sinceramente non mi pare abbia un solo motivo per cui potrei anche solo volerlo provare. L'elemento peggiore credo che sia il fatto di proporsi come un gioco di un certo tipo o genere e poi si riveli tutt'altro, così chi è fuori target può cascarci e perdere tempo e denaro quando con una migliore comunicazione avrebbe facilmente evitato di perderli. Non ho apprezzato però il discorso "ho una vita piena e non ho abbastanza tempo....": questo è un rant che si sente molto spesso e quasi sempre da persone che invece giocano tantissimo e che hanno moltissimo tempo da dedicare ai videogiochi se consideriamo la media dei videogiocatori. Quello che in realtà si stà dicendo, ma non lo si vuole ammettere, è un discorso del tipo: "a me interessa provare mille giochi e devo quindi finirli alla svelta, non ho tempo di affrontare qualcosa che richiede molta dedizione per essere apprezzata". Purtroppo spesso non ci rendiamo conto di essere fuori target o non lo vogliamo accettare. Non intendo Pathfinder nello specifico ma non è assolutamente vero che chi si appassiona ad un gioco che richiede dedizione abbia più tempo di uno che vuole solo godersi la storia, anzi spesso è il contrario, e il discorso "non ho tempo" sembra quasi voler dire che si appassiona a giochi che richiedono dedizione (e questo vale anche i giochi da tavolo, anche alcuni affrontati sul canale) sia una persona fancazzista con tempo da perdere e ciò risulta sgradevole.
Grazie per il commento Simone! Molto interessante quel che dici riguardo al problema del tempo. Approfondisco un po' la mia posizione. È verissimo che spesso chi si fa portavoce di questa lamentela ha in realtà molto tempo da dedicare ai videogiochi: il problema è come questo tempo viene occupato. Quando si è autentici fancazzisti, per esempio, almeno per me, ai tempi dell'università, se un gioco ci mette davanti a contenuti chiaramente pensati per allungare il brodo ce ne facciamo una ragione. Ma nella vita adulta è veramente difficile accettare di dover "grindare" per ore e ore, a prescindere da quanto tempo si dedichi al gioco. Chi gioca molto in età adulta ha dovuto presumibilmente fare sacrifici e scelte anche importanti per poterselo permettere: il suo tempo merita rispetto. E comunque il tempo del fruitore merita sempre rispetto: dovremmo essere tutti uniti nella 'guerra' contro i contenuti che sono puro e semplice riempitivo e ripetizione.
@ Non sono un power player ma ad esempio per me l'essere inarrestabile mi dà la sensazione di star perdendo tempo almeno quanto il caso opposto, ovvero l'impotenza nel ripetere gli stessi scontri più volte. E poi 40 è un numero palesemente esagerato, ma ad esempio ripetere lo scontro 3-4 volte ogni tanto?
@ Assolutamente, concordo in pieno. In generale anche io sono restio a giocare titoli frustranti però rispetto chi si diverte col grinding o col ripetere gli stessi scontri più volte, intendevo che non è giusto sottintendere che quel tipo di dinamica corrisponda ad una perdita di tempo o che chi la ama non abbia niente di meglio da fare. Il grinding e la difficoltà nel superare uno scontro non sempre indicano un allungamento del brodo, dipende dal tipo di gioco. Ad esempio per me non esiste Fallout senza la modalità sopravvivenza, che implica un certo grinding, e trovo anche che l'esplorazione fine a se stessa cioè svincolata da una quest o dalla necessità di reperire un qualcosa di specifico sia l'esempio perfetto dell'allungare il brodo inutilmente. Per questo mi considero fuori target riguardo una moltitudine di open world, vedi gli Elder Scrolls o Starfield, sono giochi che detesto ma rispetto chi li ama e pur annoiandomi mortalmente nell'esplorazione non dico che chi invece ci si diverte stia perdendo il proprio tempo.
Beh oddio la discussione sulla difficoltà mi pare esagerata. Premetto che lavoro full time e convivo con la mia compagna quindi non ho tutto il giorno per giocare. Ho un'infarinatura di D&D 3.5 ma nulla di più. Ho finito il gioco con una certa difficoltà (ho giocato anche la gestione del regno che è stata la parte indubbiamente più difficile) però ho giocato senza guide e in modalità difficile. È vero che gioco ai gdr per pc da molti anni, ma Pathfinder non l'avevo mai giocato e il mio pg era un'ignorantissimo guerriero con arma a 2 mani senza build sgrave (con 2 talenti investiti solo su Carisma 🤗).
Beh complimenti! Pensa che io invece mi sono documentato, ho creato il personaggio nel modo migliore possibile e ho comunque dovuto abbassare la difficoltà. Evidentemente sono una frana :-D
Siete d'accordo con la nostra analisi di questo videogioco? :-)
Aspettavo questa recensione perché per puro caso lo sto giocando proprio in questo periodo. Sono all'ultimo capitolo e 170 ore di gioco, quindi mi sento di poter contribuire alla discussione.
Premetto che sono d'accordo su alcune delle tue critiche e in disaccordo su altre, ma in generale do una valutazione molto positiva del gioco, pur consapevole dei suoi enormi difetti. Del resto se non mi divertisse non ci avrei passato 170 ore.
Una cosa assolutamente corretta che evidenzi nella recensione è che il gioco non ti spiega praticamente nulla di quello che devi sapere ed è fondamentale servirsi di risorse online per comprendere le meccaniche o anche solo per capire come affrontare alcune fasi di gioco (ad esempio i famosi timer). Questo è oggettivamente un difetto a livello di game design, ma visto il target piuttosto hardcore del gioco, è qualcosa che si risolve approcciando il gioco nella maniera corretta.
Il livello di difficoltà del gioco è alto, ma è in realtà molto fair nel senso che capendo le meccaniche e strategie da adottare in base ai nemici, diventa molto più semplice. E' un gioco che richiede impegno o almeno un po' di ricerca per essere goduto. Anche io lavoro e non ho così tanto tempo da dedicare e infatti sono ormai diversi mesi che lo sto giocando e sembra non finire mai, ma ad esempio per le build mi affido alle guide che si trovano online e questo mi ha aiutato parecchio. Poi una volta fatta la build va anche capito come sfruttarla in maniera efficace, quindi "copiare" la build non toglie comunque il gusto al gameplay.
Sto giocando a difficoltà normale e mi sembra affrontabilissimo e non l'ho mai trovato sbilanciato. Il gioco fornisce sempre tutti gli strumenti per avere successo, il problema è sapere quali essi siano. Paradossalmente credo che la fase più difficile del gioco, a livello di combattimenti, sia stata quella iniziale: non solo ero inesperto e dovevo capire come sfruttare le classi e le abilità/magie, ma il basso livello iniziale dei personaggi rende gli errori molto più punitivi. Ad esempio nella prima parte del gioco la magia Grease (credo si chiami Unto in Italiano, c'è anche in D&D) è assolutamente OP e cambia completamente il livello di difficoltà degli scontri. Però se non lo sai fai una fatica bestia. Inoltre all'inizio è molto più probabile finire in imboscate durante l'accampamento ed è difficile curarsi fino a che non si trova un guaritore da arruolare nel party. Tutte queste difficoltà svaniscono velocemente avanzando nel gioco.
La complessità di Pathfinder come regolamento dà al gioco tantissima profondità a livello di meccaniche e una grande rigiocabilità. Credo che il combattimento di Kingmaker sia molto divertente, soprattutto nella modalità a turni che trovo decisamente più adatta a gestire soprattutto le spell ad area di effetto. Inoltre rende anche il gioco un po' più facile, che comunque non guasta. E' molto comodo comunque poter passare liberamente al real time per velocizzare l'uccisione dei mob quando non serve troppa strategia e vogliamo risparmiare tempo.
La storia credo sia uno dei punti di forza e si vede che è derivata da una campagna per il gioco di ruolo "cartaceo". C'è un livello di profondità dietro ad ogni personaggio, con tutta la lore annessa che è veramente impressionante. Non ho mai avuto la sensazione che il gioco fosse unfair o che i nemici giocassero con regole diverse. Anzi, il gioco ti permette di vedere con estrema precisione tutte le stats dei nemici, inclusi tiri salvezza, livelli in ogni classe, protezioni ecc... serve, in maniera molto sensata, uno skill check per rivelare queste informazioni, ma sono lì e ci si può fare affidamento per decidere la propria strategia. Poi se usi le abilità e gli incantesimi che checkano sul tiro salvezza migliore del nemico, non è il gioco che è unfair, sei tu che sbagli a giocare.
Concordo che la scrittura sia media, sicuramente c'è di meglio sul mercato, ma non è neanche così male. Non sapevo che Nok Nok fosse scritto da Chris Avellone, ma è di gran lunga il mio personaggio preferito, un vero spasso. Non mi sorprende che dietro ci sia un grande professionista. Stranemente invece non avevo apprezzato i personaggi che aveva scritto per Pillars of Eternity. Nok Nok gli è uscito decisamente meglio, credo che a volte rasenti la genialità. Mai un personaggio di un RPG mi aveva fatto ridere così tanto.
Gli altri personaggi sono comunque tutti ben caratterizzati e hanno background e side quest interessanti. Tutti sembrano persone "vere" per lo meno nel contesto fantasy del gioco e nessuno è eccessivamente stereotipato. Hanno tutti un buon livello di profondità. Oltre a Nok Nok, altri personaggi che mi sono piaciuti particolarmente sono Jubilost, Regongar e Linzi.
Capitolo gestione del regno: sì è fatta male. Molto male. Però nel contesto della storia ci sta anche benissimo ed è una figata che esista un gioco del genere. Per me un'idea bellissima realizzata malissimo. Comunque per fortuna si può impostare la difficoltà a "effortless" che permette di non doversi preoccupare troppo.
Immagino che quando questa opzione non c'era, al lancio del gioco, fosse un vero incubo perdere la partita magari dopo 70/80 ore di gioco a causa del regno.
Allo stato attuale però questo rischio non c'è, a meno di giocare al contrario e comuque c'è sempre l'opzione della modalità automatica che non può mai perdere.
Non direi che la gestione del regno sia comunque la parte principale del gioco. E' sempre presente, ma il gioco rimane fortemente un cRPG e la maggior parte del tempo è passata a esplorare dungeon e combattere nemici. Poi se ti fermi a leggere tutte le card degli eventi, sì diventa lungo, ma è abbastanza inutile. Basta guardare il tipo, difficoltà e gli effetti ed assegnare i consiglieri... sono veramente pochi secondi ad evento e si va molto rapidi. Semmai il problema sono le schermate di caricamento continue per passare alla gestione del regno e dei villaggi/città.
Tema momenti "morti". Io li ho apprezzati tantissimo, anzi a volte non vedevo l'ora che arrivassero. Ti permettono di fare tutte quelle cose nella gestione del regno che durante la main quest non riesci a fare perché non puoi perdere 2-3 mesi per far aumentare di livello le statistiche del regno.
Non sono convinto che la meccanica del "aspetta 14 giorni per livellare la statistica X" sia buon game design, e qui ritorniamo alla considerazione iniziale che la gestione del regno è fatta male, ma una volta preso atto che la meccanica è questa, i tempi morti ci vogliono.
Inoltre sono necessari anche a livello di credibilità della storia e di scala: il gioco racconta la nascita e la crescita di un nuovo regno nel corso di 6/7 anni. Non avrebbe proprio senso che un regno dal nulla diventi così sviluppato e potente nel giro di un anno, da terra selvaggia con 3 banditi in croce a potente regno regno in un battibaleno.
Pathfinder Kingmaker non è un tripla A, è un gioco a medio budget, finanziato anche (ma non solo ovviamente) grazie ad una campagna Kickstarter, con un'ambizione incredibile. E' un gioco immenso ed è normale che ci siano degli asset riciclati. Non sarebbe stato umanamente possibile produrre qualcosa di ancora più grande per uno studio di sviluppo al primo videogame, quindi il paragone con Dragon Age 2 secondo me è piuttosto inopportuno. Tra l'altro DA2 dura un quinto di Kingmaker, sono due giochi su scale completamente diverse.
So che Wrath of the Righteous, che giocherò sicuramente in futuro, è considerato un passo avanti in praticamente tutto rispetto a Kingmaker, che quindi è stato un'ottima fondazione per Owlcat su cui hanno costruito il seguito.
Kingmaker per me è un gioco che pur con tutti i suoi difetti, non riesco a non amare. E a me ha dato veramente tante vibes da Baldur's Gate. E' evidente quanto Owlcat sia stata influenzata da Baldur's Gate, che per me rappresenta non solo uno dei miei giochi preferiti di sempre, ma porta con sé anche tanti ricordi di quando ero ragazzino. Kingmaker mi ha riportato a quei momenti come nessun altro gioco, neanche Pillars of Eternity e tantomento Baldur's Gate 3 (che è comunque un capolavoro e un gioco molto migliore di Kingmaker, ma paradossalmente è meno Baldur's Gate) ci sono riusciti.
Seguo il tuo canale da diverso tempo ormai e conoscendo il modo in cui valuti i giochi, mi aspettavo che la tua recensione sarebbe stata di questo tipo, ma credo semplicemente che tu non rappresenti il target giusto per questo tipo di giochi.
Kingmaker è un gioco per chi ha voglia di approndire un po' le meccaniche di Pathfinder, ma è anche estremamente scalabile per tutto quello che riguarda i livelli di difficoltà e quindi a patto di avere voglia di fare un po' di lavoro di ricerca online, credo non sia particolarmente difficile da approcciare. Tuttavia bisogna sbattersi un po' e non aspettarsi che il gioco ti prenda per mano. Ti sbatte nella mischia e poi sono c**** tuoi. Però essere in quella mischia è dannatamente divertente.
@lars_rosenberg Wow, grazie mille per questo commento, che in realtà è una recensione fatta e finita! :-)
Capisco perfettamente il tuo punto di vista: io stesso mi diverto un mondo con prodotti di cui riconosco i palesi difetti, tutto dipende dall'approccio e dalla volontà di impegno che ci si mette. Magari ti seguo un po' meno quando sembri apprezzare l'idea più che la sua realizzazione: questa è una cosa che invece mi fa arrabbiare moltissimo perché odio vedere le buone idee sprecate (anche perché spesso una cattiva implementazione di una buona idea rende quest'ultima meno spendibile da altri in futuro).
La mia impressione è che Wrath of the Righeous sia più un more of the same che non un perfezionamento di Kingmaker: ma spero che sia tu ad aver ragione da questo punto di vista. Grazie ancora!
@@Lamascherariposta Io ho giocato anche al seguito: introduce tante piccole migliorie, tecniche e di gameplay, a cui mi sono abituato, tanto che non so se oggi riuscirei a rigiocare il primo, ma certo c'è sempre quella parte gestionale che per molti è una seccatura. A me i giochi di strategia militare pacciono, quindi trovo una distrazione divertente cimentarsi ogni tanto in qualche battaglia campale, interrompendo la trama principale, ma per altri devono essere solo una seccatura… la gestione dei consiglieri del regno è, però, molto migliorata: quella di Kingmaker era complicata e farraginosa e ti faceva spesso perdere il regno, mentre ora invece è tutto più semplice e spedito, con le varie scelte che più che altro ti portano a sbloccare diverse unità militari, da utilizzare nelle battaglie campali. In conclusione, bella la storia con colpi di scena interessanti, belli i personaggi e, a livello visivo, alcune ambientazioni, come la città dei demoni, ma la formula a metà strada tra rpg classico e gioco strategico/gestionale, rimane la stessa.
Almeno in Pillars of Eternity le ambientaioni erano tutte differenti e bellissime.
Sono d'accordo su tutto tranne per il discorso sulle build: ci sono centinaia di build che puoi fare per ogni classe e chec sono estremamente efficaci nel combattimento.
Ovviamente devi conoscere benissimo il regolamento di Pathfinder e come funzionano tutte le statistiche e abilita' nel profondo.
Grazie per il commento Alessandro!
Qui potremmo aprire un dibattito: quanto il dare per scontato che si conosca benissimo un regolamento è una scelta lecita e quanto è invece un palese errore di design? Io propendo più per la seconda ipotesi :-)
@Lamascherariposta E' sempre un piacere !
Non penso che gli sviluppatori diano per scontato il fatto che l'utente conosca perfettamente il regolamento. Loro buttano dentro tutte le regole e formule del gioco di ruolo; sarà poi chi ne usufruisce a cercare di migliorare la propria esperienza con la conoscenza più o meno approfondita delle regole. In BG3 non ti viene spiegato tutto il manuale di D&D versione 5E; sono gli utenti che devono cercare di imparare il più possibile leggendo il manuale, informandosi sul web oppure tramite l'esperienza. Certo che tutto questo richiede un impiego intensivo di tempo.
Benissimo è un incubo riuscito, infatti, ascoltando le tue parole Mosè mi hai fatto passare la voglia di giocarlo sto' Pathfinder (e si che l'avevo appena scaricato e patchato in italiano su Steam Deck dove, devo dire, gira sorprendente bene (non come cyberpunk 2077 su ps4 all'uscita 🤣) strano che per te sia pesante). Questo è un gioco che tradisce il, da me battezzato, "assioma Sid Meier" ovvero non devi mettere tutto in un gioco ma solo quello che funziona e che sopratutto sia DIVERTENTE per il videogiocatore (andrebbe applicato anche a Starfield ma ne riparleremo...). Detto questo presumo che piacerà ai giocatori cartacei di Ars Magica: dove la parte gestionale è molto preponderante, contenti loro... E ai segaioli souls che, se un gioco non è difficile, non è bello, giustificando così scelte di design scellerate e senza senso, se non quello di farti perdere tempo (saranno tutti convinti di essere immortali).
La gestione del regno è una tara dei vecchi D&d, secondo gli autori raggiunto un certo livello (denominto, in italiano, del titolo), i personaggi vogliono per forza accasarsi: cosa sensata per alcune classi ma veramente idiota per altre... Si vede che sti' Ciprioti sono rimasti incollati a sta roba pensando che fosse fondamentale! (Ma come ripeto dovevano fare un crpg su Ars Magica non su pathfinder).
Il combattimento l'ho trovato eccessivamente difficile anche su Bg3, almeno li puoi salvare ad ogni round, però che palle dover rifare pure quelli con i trash mob a volte (e li non c'è manco la modalita in tempo reale che ti accellera la faccenda)....
Chiudo dicendo che anche a me è tornata in mente la gestione dell'Inquisizione su Dragon age, gioco abbastanza brutto, ma su questo aspetto funzionava discretamente, a mio avviso e sopratutto non rompeva le palle!!
A sto punto aspetto di sapere che ne pensi di Bg3, spero di non rimanere deluso 🤣
P.s. vogliamo un pò di video sulle "Cronache di Mosè" dove ci narrerai (speriamo con pochi ok) la tua vita e come hai acquisito i punti cazzeggio al liceo e all'università, ovviamente in modalità romanzata
@ilpiuantico9577 Grazie per l'intervento, sempre apprezzato! :-)
Purtroppo la tendenza a ibridare e a mettere dentro i giochi tutto e il contrario di tutto è antica e a quanto pare dura a morire. Secondo me anche in Inquisition le missioni 'astratte' erano insensate: ma almeno là c'era la scusa che erano un portato della originaria progettazione del gioco come MMORPG.
Video che narrano la mia vita? SEI PAZZO? :-D
Guarda che non ho avuto una vita particolarmente interessante eh!
Nel mio caso Kingmaker è uno dei rari giochi che per tutta la parte finale ho attivato lo story mode perché a un certo punto mi ero ampiamente stufato.
Se può consolarti parte dei problemi li hanno trascinati nel seguito, peggiorandoli addirittura.
Tra parentesi chi ha realizzato i compagni maghi ha qualche problema serio, visto che le loro specializzazioni sono o mediocri oppure inutili; forse sarò retrogrado ma avrei preferito un mago standard senza complicazioni inutili.
A questo punto poiché il gioco è basato su una serie di moduli cartacei dell’omonimo gioco di ruolo mi piacerebbe vedere le differenze tra il videogioco, ma a 20 euro a botta mi terrò la curiosità.
@arcanis7511 Il fatto che i membri del party abbiano spesso specializzazioni incomprensibili a chi non 'mastichi' Pathfinder da anni e anni è un ulteriore indice delle scelte di 'chiusura' che gli autori hanno fatto in tanti comparti. Va benissimo che ci siano le specializzazioni più assurde: ma lascia che sia il giocatore esperto a sceglierle per il suo alter ego. Per i compagni usa archetipi più facilmente gestibili da tutti, no? Mah.
La parte che dici sulle differenze di regole tra il tuo pg e i nemici l'ho incontrato in kingdom come deliverance, a me era parso che non ci fosse differenza tra combattere un contadino vestito con una camicia e un guerriero in armatura completa e pareva che i nemici avessero tre barre di stamina e vitalità rispetto al protagonista, anche a storia avanzata
@ilpoetaguerriero Mamma mia che sistema di combattimento orribile che ha quel gioco! E purtroppo leggo in giro che il secondo capitolo non è molto diverso da questo punto di vista :-(
Dissento completamente. Il fatto di essere vestito di acciaio dalla testa ai piedi fa completamente la differenza. Infatti se non subisci danni la tua stamina rimane completa, dato che entrambe le barre diminuiscono con i danni. All'inizio quando Harry ha delle caratteristiche basse ed è vestito di stracci è un suicidio combattere faccia a faccia con uomini in armatura. Ma quando poi sali con le caratteristiche, impari le manovre e hai e usi l'equip giusto contro il nemico giusto, lo triti alla grande.
@@luthien7294 ben appunto, il mio commento è appunto riferito ai nemici e ai loro sistemi di difesa e attacco, credo che anche se sei di livello basso e quando negli incontri random incontri dei contadini arrabbiati, penso che se hai anche una armatura leggera e una spada corta dovrebbe essere un suicidio per i contadini che hanno come "armatura" una camicia normale...invece i contadini combattono come dei generali cumani ... che contadini c'erano in boemia? 🤣 se ti colpiscono ti tolgono un botto di vita, se li colpisci te sembra che hanno l'armatura, idem per i cani ... i contadini hanno stats non corrispondenti a quello che il gioco ti fa credere...i contadini possono parare mille volte senza subire minimo sforzo, invece se te pari i contadini 3 volte sei già senza stamina... non è per niente realistico nei nemici, invece è realistico nei tuoi confronti
Molto interessante questa analisi, non conoscevo minimamente il gioco e ho sofferto nel sentire le sue caratteristiche. Per me sarebbe un'agonia giocarci e sinceramente non mi pare abbia un solo motivo per cui potrei anche solo volerlo provare. L'elemento peggiore credo che sia il fatto di proporsi come un gioco di un certo tipo o genere e poi si riveli tutt'altro, così chi è fuori target può cascarci e perdere tempo e denaro quando con una migliore comunicazione avrebbe facilmente evitato di perderli.
Non ho apprezzato però il discorso "ho una vita piena e non ho abbastanza tempo....": questo è un rant che si sente molto spesso e quasi sempre da persone che invece giocano tantissimo e che hanno moltissimo tempo da dedicare ai videogiochi se consideriamo la media dei videogiocatori. Quello che in realtà si stà dicendo, ma non lo si vuole ammettere, è un discorso del tipo: "a me interessa provare mille giochi e devo quindi finirli alla svelta, non ho tempo di affrontare qualcosa che richiede molta dedizione per essere apprezzata". Purtroppo spesso non ci rendiamo conto di essere fuori target o non lo vogliamo accettare. Non intendo Pathfinder nello specifico ma non è assolutamente vero che chi si appassiona ad un gioco che richiede dedizione abbia più tempo di uno che vuole solo godersi la storia, anzi spesso è il contrario, e il discorso "non ho tempo" sembra quasi voler dire che si appassiona a giochi che richiedono dedizione (e questo vale anche i giochi da tavolo, anche alcuni affrontati sul canale) sia una persona fancazzista con tempo da perdere e ciò risulta sgradevole.
Grazie per il commento Simone!
Molto interessante quel che dici riguardo al problema del tempo. Approfondisco un po' la mia posizione. È verissimo che spesso chi si fa portavoce di questa lamentela ha in realtà molto tempo da dedicare ai videogiochi: il problema è come questo tempo viene occupato. Quando si è autentici fancazzisti, per esempio, almeno per me, ai tempi dell'università, se un gioco ci mette davanti a contenuti chiaramente pensati per allungare il brodo ce ne facciamo una ragione. Ma nella vita adulta è veramente difficile accettare di dover "grindare" per ore e ore, a prescindere da quanto tempo si dedichi al gioco. Chi gioca molto in età adulta ha dovuto presumibilmente fare sacrifici e scelte anche importanti per poterselo permettere: il suo tempo merita rispetto. E comunque il tempo del fruitore merita sempre rispetto: dovremmo essere tutti uniti nella 'guerra' contro i contenuti che sono puro e semplice riempitivo e ripetizione.
Be' se per te ripetere le stesse sessioni 40 volte non è perdere tempo, abbiamo un concetto di divertimento semplicemente differente... tutto qua..
@ Non sono un power player ma ad esempio per me l'essere inarrestabile mi dà la sensazione di star perdendo tempo almeno quanto il caso opposto, ovvero l'impotenza nel ripetere gli stessi scontri più volte. E poi 40 è un numero palesemente esagerato, ma ad esempio ripetere lo scontro 3-4 volte ogni tanto?
@ Assolutamente, concordo in pieno. In generale anche io sono restio a giocare titoli frustranti però rispetto chi si diverte col grinding o col ripetere gli stessi scontri più volte, intendevo che non è giusto sottintendere che quel tipo di dinamica corrisponda ad una perdita di tempo o che chi la ama non abbia niente di meglio da fare.
Il grinding e la difficoltà nel superare uno scontro non sempre indicano un allungamento del brodo, dipende dal tipo di gioco. Ad esempio per me non esiste Fallout senza la modalità sopravvivenza, che implica un certo grinding, e trovo anche che l'esplorazione fine a se stessa cioè svincolata da una quest o dalla necessità di reperire un qualcosa di specifico sia l'esempio perfetto dell'allungare il brodo inutilmente. Per questo mi considero fuori target riguardo una moltitudine di open world, vedi gli Elder Scrolls o Starfield, sono giochi che detesto ma rispetto chi li ama e pur annoiandomi mortalmente nell'esplorazione non dico che chi invece ci si diverte stia perdendo il proprio tempo.
Beh oddio la discussione sulla difficoltà mi pare esagerata.
Premetto che lavoro full time e convivo con la mia compagna quindi non ho tutto il giorno per giocare. Ho un'infarinatura di D&D 3.5 ma nulla di più.
Ho finito il gioco con una certa difficoltà (ho giocato anche la gestione del regno che è stata la parte indubbiamente più difficile) però ho giocato senza guide e in modalità difficile.
È vero che gioco ai gdr per pc da molti anni, ma Pathfinder non l'avevo mai giocato e il mio pg era un'ignorantissimo guerriero con arma a 2 mani senza build sgrave (con 2 talenti investiti solo su Carisma 🤗).
Beh complimenti! Pensa che io invece mi sono documentato, ho creato il personaggio nel modo migliore possibile e ho comunque dovuto abbassare la difficoltà. Evidentemente sono una frana :-D