Buonasera mi sono iscritta grazie di aver voluto far parte della comunità di UA-cam, volevo porle una problematica non so se ha già affrontato il tema in un video nel caso se mi può indirizzare andrò a vedermelo subito, vorrei capire come affrontare una situazione lavorativa in cui ci si trova con dei colleghi un po' appiccicosi che ti fanno 300 domande purtroppo mi è stato assegnato un incarico che onestamente non prevedeva il fatto che io dovessi insegnare agli altri qualcosa ma mi sono accorta che da quando ho questo incarico i colleghi sono diventati molto pressanti ma come ripeto il mio ruolo non prevede questa cosa quindi vorrei capire un attimo come comportarmi perché mi sento piuttosto disagio e anche molto infastidita dalle continue pressioni dei colleghi
Sono in una profonda crisi professionale. Ho frequentato la magistrale in Psicologia del Lavoro e ora mi trovo a fare il tirocinio professionalizzante in ambito Clinico. Prima di iniziare il tirocinio professionalizzante ho sbattuto la faccia in svariati colloqui con la speranza di lavorare, ma sono falliti. Ho cercato uno stage come psicologa del lavoro, ma ho amaramente scoperto che la laurea magistrale in psicologia del lavoro non ti serve a nulla se non integrata con Master e le posizioni che ti offrono non sono chiare. Adesso non so se investire in un Master in lavoro o cercare di formarmi in ambito clinico con la speranza di riuscire a lavorare e sentirmi più soddisfatta e ripagata dei miei sforzi universitari.
Ciao, scusami il disturbo! Ti rispondo perché potrei ritrovarmi nella situazione opposta. Nel prossimo anno accademico dovrò cominciare la magistrale e, per interesse personale e coerenza con il mio lavoro nel sociale da un po' di anni, ho posto come prima scelta Psicologia Clinica. Purtroppo, causa test d'ingresso, non posso avere la certezza di entrare e pertanto mi sono tenuto come seconda opzione Psicologia per la formazione, più incentrata dunque sulle dinamiche formative negli ambienti organizzativi e non. Chiuso il pippone volevo chiederti come ti stessi trovando, cioè se nonostante la tua formazione incentrata su Psicologia del Lavoro riesci a barcamenarti bene anche in ambito clinico, e se secondo te integrando con master ecc si possa andare a colmare determinate lacune che per forza di cose ci sono. Ti chiedo questo perché nonostante il versante organizzativo non mi dispiaccia, mi spiacerebbe precludermi la strada anche verso possibilità cliniche. Grazie mille e un saluto!
Ciao, video molto interessante, mi stavo chiedendo se dopo la magistrale in psicologia del lavoro e delle organizzazioni è possibile andare subito a lavorare oppure è necessaria l'iscrizione all'albo ?
Tematica molto interessante, di cui spesso si discute poco Una domanda: la figura del counseling (che si sta affermando in alcune aziende negli ultimi anni) e lo psicologo del lavoro svolgono le stesse attività o si differenziano? Se sì, perché? Grazie
Io mi sono iscritta in regola, ma per motivi lavorativi ho ripreso a 36 anni è laureata a 37. Oggi lavoro nell’ambito della formazione alle aziende e non farei questo lavoro senza laurea. Non mi avrebbero presa in considerazione
@@mariella7398 Forse sarebbe stato meglio, un lavoro selettivo che si basa sul pregiudizio a primo impatto, tralasciando il resto deve fare proprio schifo, gli psicologi del lavoro mi hanno sempre scartato e dato ancora più insicurezza nel cercare altri lavori solo per il fatto di essere un pò timidi a primo impatto.
Molto interessante complimenti.
Ho anche attivato la campanellina perché mi piace tanto il tema della psicologia del lavoro.
Buonasera mi sono iscritta grazie di aver voluto far parte della comunità di UA-cam, volevo porle una problematica non so se ha già affrontato il tema in un video nel caso se mi può indirizzare andrò a vedermelo subito, vorrei capire come affrontare una situazione lavorativa in cui ci si trova con dei colleghi un po' appiccicosi che ti fanno 300 domande purtroppo mi è stato assegnato un incarico che onestamente non prevedeva il fatto che io dovessi insegnare agli altri qualcosa ma mi sono accorta che da quando ho questo incarico i colleghi sono diventati molto pressanti ma come ripeto il mio ruolo non prevede questa cosa quindi vorrei capire un attimo come comportarmi perché mi sento piuttosto disagio e anche molto infastidita dalle continue pressioni dei colleghi
Sono in una profonda crisi professionale. Ho frequentato la magistrale in Psicologia del Lavoro e ora mi trovo a fare il tirocinio professionalizzante in ambito Clinico. Prima di iniziare il tirocinio professionalizzante ho sbattuto la faccia in svariati colloqui con la speranza di lavorare, ma sono falliti. Ho cercato uno stage come psicologa del lavoro, ma ho amaramente scoperto che la laurea magistrale in psicologia del lavoro non ti serve a nulla se non integrata con Master e le posizioni che ti offrono non sono chiare.
Adesso non so se investire in un Master in lavoro o cercare di formarmi in ambito clinico con la speranza di riuscire a lavorare e sentirmi più soddisfatta e ripagata dei miei sforzi universitari.
Ciao, scusami il disturbo! Ti rispondo perché potrei ritrovarmi nella situazione opposta. Nel prossimo anno accademico dovrò cominciare la magistrale e, per interesse personale e coerenza con il mio lavoro nel sociale da un po' di anni, ho posto come prima scelta Psicologia Clinica. Purtroppo, causa test d'ingresso, non posso avere la certezza di entrare e pertanto mi sono tenuto come seconda opzione Psicologia per la formazione, più incentrata dunque sulle dinamiche formative negli ambienti organizzativi e non. Chiuso il pippone volevo chiederti come ti stessi trovando, cioè se nonostante la tua formazione incentrata su Psicologia del Lavoro riesci a barcamenarti bene anche in ambito clinico, e se secondo te integrando con master ecc si possa andare a colmare determinate lacune che per forza di cose ci sono. Ti chiedo questo perché nonostante il versante organizzativo non mi dispiaccia, mi spiacerebbe precludermi la strada anche verso possibilità cliniche. Grazie mille e un saluto!
Vieni da Mercatorum vero?
Bravo!
Ciao, video molto interessante, mi stavo chiedendo se dopo la magistrale in psicologia del lavoro e delle organizzazioni è possibile andare subito a lavorare oppure è necessaria l'iscrizione all'albo ?
Tematica molto interessante, di cui spesso si discute poco
Una domanda: la figura del counseling (che si sta affermando in alcune aziende negli ultimi anni) e lo psicologo del lavoro svolgono le stesse attività o si differenziano? Se sì, perché? Grazie
Domanda interessante e controversa ne farò un video.
E si è vittima di prese in giro da parte di alcuni colleghi ❓
" tre arie indipendenti". Forse volevi dire aree
Dopo la laurea e il tirocinio si può lavorare? É richiesta come figura nel mondo del lavoro?
Beh dovrebbe essere la naturale evoluzione
Ho 30 anni.vorrei iscrivermi...ma vista l'età nn vorrei perdere tempo prezioso
Io mi sono iscritta in regola, ma per motivi lavorativi ho ripreso a 36 anni è laureata a 37. Oggi lavoro nell’ambito della formazione alle aziende e non farei questo lavoro senza laurea. Non mi avrebbero presa in considerazione
@@mariella7398 Forse sarebbe stato meglio, un lavoro selettivo che si basa sul pregiudizio a primo impatto, tralasciando il resto deve fare proprio schifo, gli psicologi del lavoro mi hanno sempre scartato e dato ancora più insicurezza nel cercare altri lavori solo per il fatto di essere un pò timidi a primo impatto.