Ecco dove puoi trovare tutto quello che ti serve: Catalogo di Antichità Belsito: www.antichitabelsito.it/ Antitarlo Permetar: www.antichitabelsito.it/antitarlo_sinotar.htm Antitarlo Timpest: www.antichitabelsito.it/antitarlo_timpest.html
Ciao Gianni, oltre ad essere bravo sei anche molto simpatico. Questo video mi è stato veramente utile per trattare i piedi di un comodino con qualche buchino e mi è stato estremamente utile il video sul piallaccio. Grazie😊😊😊
Buonasera Gianni . Complimenti per i suoi istruttivi e piacevoli video. Io ho fatto un trattamento antitarlo con TIMPEST ad acqua. L'ho passato a pennello e dopo due giorni ho scartavetrato, manualmente-leggermente con carta 320, senza avere avvolto con plastica il tavolo che sto restaurando, ed ho ripassato, sempre a pennello (alcuni restauratori sostengono di far così, per consentire un maggiore assorbimento del liquido nella fibra del legno), l'intero manufatto con una seconda mano di TIMPEST. La parte telaio del tavolo è in abete e, secondo alcuni falegnami, poichè si è in presenza di legno tenero e dolce, lo stesso non viene mai attaccato dal tarlo. Il piano del tavolo, però, era fatto con diverse essenze ed ho notato dei "buchetti". Quindi ho preferito, comunque dare il TIMPEST. Cosa ne pensi? Mi piacerebbe conoscere suoi argomenti.
Grazie per i complimenti, spero di farne sempre di migliori! In genere si usa antitarlo a base di petrolio bianco, perchè rispetto all'acqua ha una capacità di penetrare di gran lunga superiore. La carteggiatura fra le 2 mani di antitarlo, sinceramente non l'avevo mai sentita dire e non so a cosa possa servire, fra l'altro si rischia di respirare polveri non troppo salutari... In caso di trattamento con un prodotto ad acqua, coprire con un telo di nylon non cambierebbe molto le cose, comunque il trattamento riguarderebbe solo uno o 2 mm superficiali, comunque sufficienti ad evitare che i tarli che vivono al di sotto possano uscire, perchè come dico in questo video quando tenteranno di uscire, dovranno attraversare questo strato per loro letale, e comunque moriranno. Poi che il legno di abete non si tarli, non corrisponde a realtà, la verità, come puoi vedere qui: ua-cam.com/video/iLfyGGYfVqY/v-deo.html è che i tarli non possono mangiare il durame e si limitano all'alburno. Comunque esistono legni meno attaccabili dai tarli, come il ciliegio, raramente attaccati dai tarli come il mogano o mai attaccati dai tarli come il cipresso o il cedro. Anche il periodo in cui l'albero viene abbattuto, incide molto sulla possibilità di vedere o meno tarli: se l'albero viene abbattuto durante l'ultimo quarto di luna, si vedranno molti meno tarli che se venisse abbattuto in altre fasi.
Buonasera Gianni! Grazie di cuore per questi video, super utili per me che ho tanto da imparare ma anche piacevoli da vedere A dimostrazione di quanto ho da imparare...ho sverniciato un tavolino, poi l'ho passato con olio paglierino e infine ho dato l'antitarlo...ho sbagliato, lo so, ma ora cosa posso aspettarmi?! Grazie!
Ciao Alessia. Sono felice che i miei video ti siano utili. Se il tavolo non era attaccato dai tarli, questo non sarà un problema perché un legno antico non attaccato dai tarli difficilmente lo diverrà a meno che non venga spostato in un ambiente umido. Se invece ci sono molti fori di tarlo, puoi rimediare spruzzando abbondantemente le parti grezze (sotto il piano, il lato interno della fascia, gli interni di eventuali cassetti ecc) con antitarlo di buona qualità (non meno di 0,30 g di permetrina ogni 100 di prodotto)
È ecologico e a base di sali potassici. In teoria dobrebbe essere efficace, ma non lo conosco granché e non so quanto dura nel tempo... Olio e cera si possono dare o meno. Dipende dai nostri gusti e dalle necessità
Carissimo Gianni, ho un amico che ha acquistato la permetrina concentrata, che diluisce in petrolio bianco. Potrebbe essere una valida alternativa ai prodotti pronti, magari usando un solvente di ottima qualità che non faccia quell'odore così forte che ha, ad esempio, il timpest. Cosa ne pensi al riguardo? Ne approfitto anche per ringraziarti moltissimo.
Il risultato dovrebbe essere lo stesso, solo che può modulate la potenza del prodotto finale, variando la concentrazione. Il Timpest di oggi noon è più odoroso come quello di un tempo, comunque nel dubbio, potrebbe usare il Permetar, che non solo è quasi privo di odore, ma è anche più potente. Il petrolio bianco è il solvente che meglio penetra nel legno, non so quale possa essere di qualità migliore...
Ciao Gianni. Buona domenica. E ottima spiegazione. Ma quel tarlo che hai schiacciato. Era di gesso. Era un calco? Peccato non sentire sciacc. Ciao Fabrizio
Grazie per condividere la tua esperienza. Ho un paio di domande da porti. Nel video precedente è stata effettuata la stuccatura dei fori dei tarli, non sarebbe stato più efficace prima siringarli con l'antitarlo e poi stuccarli? Seconda domanda. In questo video ho visto che nel fondo dei cassettini i fori dei tarli non sono stuccati li lascerai così ? Grazie ancora.
Ciao Raffaele. Come dico nel video, i tarli da quei fori sono usciti, forse anche da decenni, per cui è inutile tentare di uccidere il tarlo che lo ha fatto. Ha senso fare il trattamento con la siringa in 2 situazioni: quando i fori sono così tanti da permetterci di trattare l'intero volume del legno e quando non è possibile sverniciare perchè il manufatto è dorato, dipinto ecc. per cui dobbiamo accontentarci di trattare il possibile. In questo caso, solo la parte bassa aveva un quantità di fori appena sufficiente a fare un buon trattamento con la siringa, che è un trattamento molto più lento e siccome "il tempo è denaro" avrebbe fatto lievitare il costo senza avere in cambio molta utilità, mentre trattando tutta la superficie, se anche un tarlo non dovesse morire subito perchè l'antitarlo non arrivasse alla profondità a cui è, comunque morirà quando tenterà di uscire ed eventuali uova verrebbero deposte in un legno che contiene moltissima permetrina, che avendo difficoltà a penetrare, sarà rimasta molto concentrata, appena sotto la superficie. Per quanto riguarda gli interni, meno li si tocca meglio è e in questo caso, invece che stuccare carteggiare e lucidare, rovinando definitivamente la patina interna, li rivestirò di velluto, come in questo video con la carta di Varese: ua-cam.com/video/Q1VshxlprWw/v-deo.html Ho in progetto un video in cui spiegherò in maniera più esplicita questi concetti... Buona domenica
Complimenti per i tuoi tutorial tutti spiegati benissimo. Io per alcuni pezzi ho inserito il mobile dentro una cella congelatore a -20 per alcuni gg e mi sembra siano morti tutti i tarli e le uova, anche se poi magari ci torneranno.
Dopo il secondo trattamento con l'antitarlo, quanto tempo deve rimanere il mobile racchiuso dentro la plastica? Grazie per la risposta e grazie anche per le tue utili lezioni!
Grazie Ariele! Se ben fatto, di trattamento ne basta uno, comunque, è bene coprire per una settimana, e poi tenere scoperto per altrettanto tempo, prima di fare la lucidatura
Dopo il trattamento antitarlo, sulle parti grezze del mobile, tipo il retro, il sotto o l'interno non è consigliabile passare un po' di olio paglierino o cera per ravvivarle?
In un mobile antico dovremmo cambiare meno possibile le cose da come le fece chi lo ha costruito. Se ad uno schienale non è stata data la cera 100 o più anni fa, non esiste ragione per farlo ora. Nelle parti lucidate invece il discorso cambia...
Buona sera Gianni.Ancora complimenti per i video,scusami forse ho saltato qualche passaggio,ho notato che la specchiera è stata prima stuccata e poi passato l' anti tarlo ma non e meglio prima passare anti tarlo cosi si infila nei fori e poi stuccarla.grazie
Buonasera a te Guido. L'antitarlo si inietta nei fori solo quando non è possibile trattare la superficie perchè laccata dipinta o dorata, altrimenti è più efficace trattare l'intera superficie in modo che i tarli non abbiano modo di entrare nè uscire (nel caso che qualche tarlo troppo in profondità non fosse morto a causa del trattamento) dal legno. Ed il momento perfetto per fare il trattamento è appena prima della lucidatura, perchè se lo trattiamo prima di fare la stuccatura, poi andiamo a lavorare sul legno appena trattato e quindi intossicato, magari carteggiando e respirando le polveri... Così invece salvaguardiamo al meglio la nostra salute ed al peggio quella dei tarli. Buona serata
Se invece facessimo il trattamento antitarlo con spruzzatura generale dopo la sverniciatura, coi fori aperti quindi, per poi stuccare e ripetere una sverniciatura più blanda, non riusciremmo a penetrare meglio nella cimasa grazie alle vecchie gallerie?
Buona domenica Gianni. Ogni puntata di questo corso di restauro è proprio una miniera di ottimi consigli e soluzioni che vengono fuori dalla tua lunga esperienza nel settore e dalla voglia di "verificare" la fondatezza di cose che molti danno per scontato a priori. In quest'ultimo video ho notato una cosa che mi era sfuggita nella lezione 3, ovvero che hai provveduto alla stuccatura dei soli fori di tarlo presenti sulle superfici esterne, mentre hai lasciato aperti quelli per esempio presenti sul fondo del cassetto. E' corretto? Ho sempre pensato che tappare comunque tutti i fori potesse aiutare nel tempo a capire meglio e più velocemente se avvenivano nuove attività di sfarfallamento. Tu come la pensi? Al tuo prossimo video.
Si, può aiutare in tal senso, però così andiamo a manomettere la patina interna (cosa di cui parlerò in un video in progetto) ed è un danno piuttosto grave, perchè spesso la patina interna viene manomessa per nascondere rifacimenti che sono facili da nascondere all'esterno, nelle parti lucidate, ma è molto più difficile dove il legno è grezzo...
Una domanda sul trattamento antitarlo con Paraloid: in quale fase del restauro è meglio eseguirlo? Ha ripercussioni in fase di tinteggiatura con mordente? Grazie
Il trattamento con Paraloid è la primissima cosa da fare, soprattutto se lo fai a immersione, perchè poi la superficie va sverniciata. Per la tinteggiatura, se il trattamento lo fai per iniezione, senza che il prodotto bagni la superficie (cosa difficilissima) non cambia nulla, ma se lo fai a immersione o se comunque la superficie si bagna di Paraloid, le cose cambiano molto: il mordente non penetrerà più nel legno e resta in superficie, per cui il colore apparirà più chiaro. Se ci fossero problemi a stendere il mordente, ci si può aiutare sfregando la parte bagnata di mordente, con della lana di acciaio o scotch bright e in un attimo lo prenderà alla perfezione.
L'olio paglierino serve per ravvivare il colore. Se ritieni utile ravvivare il colore all'interno, fai pure. Però io nelle parti non visibili non lo darei. Es. Sil dietro o sotto il fondo dei cassetti ecc.
Ciao, ho un quesito.... se dovessi avere tarli su un mobile "nuovo", quindi con finitura trasparente, come posso effettuare il trattamento? Inutile bagnarlo tutto direi; vado con la sola siringa?
Purtoppo è così... Se è un mobile di pregio può valere la pena chiamare una ditta che fa disinfestazioni con lampade a microonde o sistemi anossici. Se non vale molto, l'unica alternativa all'antitarlo e l'unico sistema anossico fai da te che esiste: gli assorbitori di ossigeno. Ci ho fatto un video: "Tarli: tre modi alternativi per liberarsene" all'incirca il titolo è così...
Mi sembra ci sia anche un altro tipo di trattamento: le microonde. Ovviamente, come la camera anossica, non ha effetto preventivo, ma forse per piccoli pezzi si può fare a casa... Che ne pensi?
Si esatto, ci sono anche le microonde, ma sui mobili non mi piace molto, perchè in presenza di parti metalliche, come chiodi, viti, maniglie ecc. può causare piccole bruciature o addirittura carbonizzazioni. Però va benissimo per travi o parquet, quando non ci sia il problema della presenza di metalli. I piccoli pezzi, possono anche essere trattati semplicemente nel freezer, lasciando il pezzo al fresco per alcuni giorni. Però anche in questo caso, l'effetto è curativo ma assolutamente non preventivo...
Buongiorno Gianni ho una casa con i travi infestati dai tarli, l'intervento di una ditta specializzata è troppo onerosa pe me , si possono trattare i travi con antitarlo in commercio tipo timpest oppure è una perdita di tempo?? Grazie
Salve Raffaele. Se le travi non sono state trattate con finiture nè impregnanti, puoi ottenere ottimi risultati anche con l'antitarlo, altrimenti il liquido non sarebbe in grado di penetrare, quindi sarebbero solo tempo e denaro persi...
Maestro Gianni, vorrei farti alcune domande: l'alcol utilizzato per la sverniciatura è il comunissimo alcol rosa denaturato o ha delle caratteristiche particolari? Che tipo di lana d'acciaio occorre usare per la sverniciatura? Dopo aver passato l'alcol e la lana d'acciaio è il caso di passare tutto il mobile con uno straccio per rimuovere i residui o non è necessario? Grazie.
L'alcool rosa da 94° va benissimo, ma ovviamente, si può usare il bioetanolo da riscaldamento o altri alcoli trasparenti. Per sverniciare in genere si usa la lana di acciaio 0 nazionale. Passare uno straccio, magari aiutandosi con dell'aria compressa, è utile ad eliminare la polvere, prima della lucidatura
Si, qualcuno lo fa prima. Però preferisco farlo dopo perché così sono il meno possibile a contatto con il legno trattato e sprcie con le polveri. In questo caso poi ho stuccato prima di sverniciare, per cui il trattamento sarebbe quasi completamente inutile...
Buongiorno. Una domanda!! Se faccio un trattamento antitarlo, su un mobile parzialmente rivestito con carta di Firenze, la carta sicuramente si rovina?? o potrebbe "salvarsi "!!!
Non dovresti avere alcun problema, però è meglio che te ne assicuri facendo un test in un punto poco visibile o meglio ancora su un campione della stessa carta, se lo hai
Permetrina allo stato puro? Per farne cosa? L'insetticida con la concentrazione più alta di principio attivo che conosco ha il 6% di permetrina ed è già una cosa esagerata
scusi nell'altro video, sempre col Permetar, diceva che la seconda mano la dava dopo due ore circa, appena asciutto, qui dice due giorni, dipende dal legno? grazie
In questo caso la penetrazione dell'antitarlo è scarsa, perchè ostacolata dalla presenza della colla e se dopo un paio di giorni ne spruzziamo ancora, si riesce ad andare più in profondità. Nell'altro caso questa difficoltà non c'era, e quindi appena il legno ha assorbito l'antitarlo ne spruzzo ancora e poi posso coprire ed ottenere la massima penetrazione possibile (circa 2/3 cm)
ciao , devo usare il compet antitarlo , aprì la confezione nel 2015 sbito dopo averla acquistata, passati questi anni è ancora buona oppure perdo tempo e devo ricomprarla? grazie mille e complimenti per il canale!!
8 anni sono davvero tanti... Non so se sia ancora efficace. Se riesci a guardare sul fondo della confezione e vedi una sostanza depositata simile a olio, allora ne sono sicuro: la permetrina che è il principio attivo si è separata e depositata sul fondo e il resto è solo petrolio bianco. Di conseguenza l'antitarlo ha perso la sua efficacia... Puoi provare ad agitarlo, ma non so se risolvi nulla...
@@Restaura_con_Gianni grazie prima di tutto per la risposta, ho ricomprato il timpest , sto trattando 6 siede liberty originali, 2 delle quali messe veramente male sulle gambe, per ora ne ho fatte 3 , prima soffiate con compressore in ogni buco , poi siringato l'antitarlo e poi un paio di mani, dopo di che chiuse nella plastica, pensavo di tenerle 5 giorni poi ridare una mano ciascuna, penso non importi siringare nuovamente oppure si? nelle 2 sedie messe male i tarli sono concentrati sulle gambe,sullo schienale e sul lato seduta , una volta trattate nuovamente con l'antitarme volevo passare nei punti più colpiti il consolidante dato a siringa, è giusto oppure solo una perdita di tempo? del fattore estetico non me ne importava , sono state restaurate varie volte e volevo tenerle semplicemente lucidate, mi sto nutrendo dei tuoi video! grazie mille
@@GASSEESSAG considera che una sedia molto tarlata è pericolosa perché si può rompere facilmente sotto il peso di una persona. Quindi usale che so... In camera per appoggiare il cappotto, ma non per gar sedere persone diverse dalla suocera... 😄 Se ho ben capito non sono state sverniciate. Se è così, passare l'antitarlo sopra la finitura non serve a nulla: o le svernici e lo passi su tutta la superficie, oppure devi per forza passare tutti i fori con la siringa... Per il consolidante, suppongo parli del Paraloid B 72, dato con la siringa serve a poco: l'ideale è fare un tubo chiuso da un lato in cui infilare una zampa alla volta e trattare ad immersione. Ridarebbe un po' di resistenza (non aspettarti miracoli) ma soprattutto non vedresti più tarli per l'eternità. Ma dopo questo trattamento non potrai non sverniciare e rilucidare...
@@Restaura_con_Gianni ho passato tutti i fori a siringa e spennellato le parti interne della seduta che erano lasciate a grezzo gambe comprese sia dall alto che dove poggia la zampa,di queste 6 una sicuramente non sarà utilizzabile , spero almeno che le 4 messe meglio possano reggere...il consolidante è delle veleca , leggo che è possibile usarlo a siringa , vorrei provarci e successivamente andare di immersione per le zampe usando un barattolo.. fossero state 2 o 3 le usavo per casa come mi hai indicato ma 6...trall'altro dato che mi sto per trasferire in casa nuova con parquet massello ad olio cera su tutta la superfice il parquettista spalancando gli occhi mi ha esortato ad essere certo che al momento di portarle non abbiano nemmeno un tarlo sennò rischio l'apocalisse...intanto dopo quanto posso ritrattarle? magari nuovamente a siringa per l'ultima chance ... poi avevo idea di metterle via fino autunno prossimo , vedere se spolverano e se nn vedo segni di tarlo allora le porto... se ti va dimmi la tua. grazie !!
@@GASSEESSAG l'ideale è rifare il trattamento ogni 4 anni. Però se il consolidante è a base di paraloid (potrebbero anche chiamarlo "resina acrilica") e se con questo arrivi ovunque, l'antitarlo non servirà più per l'eternità. Il parquettista forse non sa che il tarlo adulto ha le ali e vola dall'albero vicino la casa, al pavimento che è in casa....
Ecco dove puoi trovare tutto quello che ti serve:
Catalogo di Antichità Belsito: www.antichitabelsito.it/
Antitarlo Permetar: www.antichitabelsito.it/antitarlo_sinotar.htm
Antitarlo Timpest: www.antichitabelsito.it/antitarlo_timpest.html
Esecuzione professionale con spiegazioni alto livello
I tuoi tutorial son veramente ben fatti. Complimenti! Non smettere di postare!
Grazie!
E chi si ferma? 😀
Piu ti guardo più mi convinco che sei un mito! Grazie per i tanti consigli
Grazie!
E io più ti guardo più mi convinco che che sei l'unico pescatore a prendere davvero pesci grossi!
🐳🦈
Ciao Gianni, oltre ad essere bravo sei anche molto simpatico. Questo video mi è stato veramente utile per trattare i piedi di un comodino con qualche buchino e mi è stato estremamente utile il video sul piallaccio. Grazie😊😊😊
Ottimo!
Grazie a te
Bravo Gianni, sei un ottimo divulgatore!
Grazie!
Ottimo lavoro , come sempre deciso preciso e conciso grazie
Ottimo video😊
E migliore maestro .....e migliore
Buonasera Gianni . Complimenti per i suoi istruttivi e piacevoli video.
Io ho fatto un trattamento antitarlo con TIMPEST ad acqua. L'ho passato a pennello e dopo due giorni ho scartavetrato, manualmente-leggermente con carta 320, senza avere avvolto con plastica il tavolo che sto restaurando, ed ho ripassato, sempre a pennello (alcuni restauratori sostengono di far così, per consentire un maggiore assorbimento del liquido nella fibra del legno), l'intero manufatto con una seconda mano di TIMPEST.
La parte telaio del tavolo è in abete e, secondo alcuni falegnami, poichè si è in presenza di legno tenero e dolce, lo stesso non viene mai attaccato dal tarlo.
Il piano del tavolo, però, era fatto con diverse essenze ed ho notato dei "buchetti". Quindi ho preferito, comunque dare il TIMPEST.
Cosa ne pensi? Mi piacerebbe conoscere suoi argomenti.
Grazie per i complimenti, spero di farne sempre di migliori!
In genere si usa antitarlo a base di petrolio bianco, perchè rispetto all'acqua ha una capacità di penetrare di gran lunga superiore.
La carteggiatura fra le 2 mani di antitarlo, sinceramente non l'avevo mai sentita dire e non so a cosa possa servire, fra l'altro si rischia di respirare polveri non troppo salutari...
In caso di trattamento con un prodotto ad acqua, coprire con un telo di nylon non cambierebbe molto le cose, comunque il trattamento riguarderebbe solo uno o 2 mm superficiali, comunque sufficienti ad evitare che i tarli che vivono al di sotto possano uscire, perchè come dico in questo video quando tenteranno di uscire, dovranno attraversare questo strato per loro letale, e comunque moriranno.
Poi che il legno di abete non si tarli, non corrisponde a realtà, la verità, come puoi vedere qui:
ua-cam.com/video/iLfyGGYfVqY/v-deo.html
è che i tarli non possono mangiare il durame e si limitano all'alburno. Comunque esistono legni meno attaccabili dai tarli, come il ciliegio, raramente attaccati dai tarli come il mogano o mai attaccati dai tarli come il cipresso o il cedro.
Anche il periodo in cui l'albero viene abbattuto, incide molto sulla possibilità di vedere o meno tarli: se l'albero viene abbattuto durante l'ultimo quarto di luna, si vedranno molti meno tarli che se venisse abbattuto in altre fasi.
Buonasera Gianni! Grazie di cuore per questi video, super utili per me che ho tanto da imparare ma anche piacevoli da vedere
A dimostrazione di quanto ho da imparare...ho sverniciato un tavolino, poi l'ho passato con olio paglierino e infine ho dato l'antitarlo...ho sbagliato, lo so, ma ora cosa posso aspettarmi?! Grazie!
Ciao Alessia. Sono felice che i miei video ti siano utili.
Se il tavolo non era attaccato dai tarli, questo non sarà un problema perché un legno antico non attaccato dai tarli difficilmente lo diverrà a meno che non venga spostato in un ambiente umido.
Se invece ci sono molti fori di tarlo, puoi rimediare spruzzando abbondantemente le parti grezze (sotto il piano, il lato interno della fascia, gli interni di eventuali cassetti ecc) con antitarlo di buona qualità (non meno di 0,30 g di permetrina ogni 100 di prodotto)
Buongiorno sig. Gianni, conosce l'antitarlo MATADOR della durga? Che ne pensa?
È ecologico e a base di sali potassici.
In teoria dobrebbe essere efficace, ma non lo conosco granché e non so quanto dura nel tempo...
Olio e cera si possono dare o meno. Dipende dai nostri gusti e dalle necessità
Carissimo Gianni, ho un amico che ha acquistato la permetrina concentrata, che diluisce in petrolio bianco. Potrebbe essere una valida alternativa ai prodotti pronti, magari usando un solvente di ottima qualità che non faccia quell'odore così forte che ha, ad esempio, il timpest. Cosa ne pensi al riguardo?
Ne approfitto anche per ringraziarti moltissimo.
Il risultato dovrebbe essere lo stesso, solo che può modulate la potenza del prodotto finale, variando la concentrazione.
Il Timpest di oggi noon è più odoroso come quello di un tempo, comunque nel dubbio, potrebbe usare il Permetar, che non solo è quasi privo di odore, ma è anche più potente.
Il petrolio bianco è il solvente che meglio penetra nel legno, non so quale possa essere di qualità migliore...
Ciao Gianni. Buona domenica. E ottima spiegazione. Ma quel tarlo che hai schiacciato. Era di gesso. Era un calco? Peccato non sentire sciacc. Ciao Fabrizio
Buona domenica anche a te Fabrizio!
Il "tarlo" l'ho fatto con lo stucco K2 da muro, e non ha fatto sciacc, è vero, però ha fatto scrocc!
😂😂😂
Grazie per condividere la tua esperienza. Ho un paio di domande da porti. Nel video precedente è stata effettuata la stuccatura dei fori dei tarli, non sarebbe stato più efficace prima siringarli con l'antitarlo e poi stuccarli? Seconda domanda. In questo video ho visto che nel fondo dei cassettini i fori dei tarli non sono stuccati li lascerai così ? Grazie ancora.
Ciao Raffaele.
Come dico nel video, i tarli da quei fori sono usciti, forse anche da decenni, per cui è inutile tentare di uccidere il tarlo che lo ha fatto. Ha senso fare il trattamento con la siringa in 2 situazioni: quando i fori sono così tanti da permetterci di trattare l'intero volume del legno e quando non è possibile sverniciare perchè il manufatto è dorato, dipinto ecc. per cui dobbiamo accontentarci di trattare il possibile. In questo caso, solo la parte bassa aveva un quantità di fori appena sufficiente a fare un buon trattamento con la siringa, che è un trattamento molto più lento e siccome "il tempo è denaro" avrebbe fatto lievitare il costo senza avere in cambio molta utilità, mentre trattando tutta la superficie, se anche un tarlo non dovesse morire subito perchè l'antitarlo non arrivasse alla profondità a cui è, comunque morirà quando tenterà di uscire ed eventuali uova verrebbero deposte in un legno che contiene moltissima permetrina, che avendo difficoltà a penetrare, sarà rimasta molto concentrata, appena sotto la superficie.
Per quanto riguarda gli interni, meno li si tocca meglio è e in questo caso, invece che stuccare carteggiare e lucidare, rovinando definitivamente la patina interna, li rivestirò di velluto, come in questo video con la carta di Varese: ua-cam.com/video/Q1VshxlprWw/v-deo.html
Ho in progetto un video in cui spiegherò in maniera più esplicita questi concetti...
Buona domenica
@@Restaura_con_Gianni grazie Gianni!
Complimenti per i tuoi tutorial tutti spiegati benissimo. Io per alcuni pezzi ho inserito il mobile dentro una cella congelatore a -20 per alcuni gg e mi sembra siano morti tutti i tarli e le uova, anche se poi magari ci torneranno.
Sì, per pezzi piccoli va benissimo anche così. 😀👋
Dopo il secondo trattamento con l'antitarlo, quanto tempo deve rimanere il mobile racchiuso dentro la plastica? Grazie per la risposta e grazie anche per le tue utili lezioni!
Grazie Ariele!
Se ben fatto, di trattamento ne basta uno, comunque, è bene coprire per una settimana, e poi tenere scoperto per altrettanto tempo, prima di fare la lucidatura
Dopo il trattamento antitarlo, sulle parti grezze del mobile, tipo il retro, il sotto o l'interno non è consigliabile passare un po' di olio paglierino o cera per ravvivarle?
In un mobile antico dovremmo cambiare meno possibile le cose da come le fece chi lo ha costruito.
Se ad uno schienale non è stata data la cera 100 o più anni fa, non esiste ragione per farlo ora.
Nelle parti lucidate invece il discorso cambia...
Buona sera Gianni.Ancora complimenti per i video,scusami forse ho saltato qualche passaggio,ho notato che la specchiera è stata prima stuccata e poi passato l' anti tarlo ma non e meglio prima passare anti tarlo cosi si infila nei fori e poi stuccarla.grazie
Buonasera a te Guido.
L'antitarlo si inietta nei fori solo quando non è possibile trattare la superficie perchè laccata dipinta o dorata, altrimenti è più efficace trattare l'intera superficie in modo che i tarli non abbiano modo di entrare nè uscire (nel caso che qualche tarlo troppo in profondità non fosse morto a causa del trattamento) dal legno. Ed il momento perfetto per fare il trattamento è appena prima della lucidatura, perchè se lo trattiamo prima di fare la stuccatura, poi andiamo a lavorare sul legno appena trattato e quindi intossicato, magari carteggiando e respirando le polveri...
Così invece salvaguardiamo al meglio la nostra salute ed al peggio quella dei tarli.
Buona serata
Ciao Gianni, ok grazie della risposta ne farò tesoro.buona giornata
Se invece facessimo il trattamento antitarlo con spruzzatura generale dopo la sverniciatura, coi fori aperti quindi, per poi stuccare e ripetere una sverniciatura più blanda, non riusciremmo a penetrare meglio nella cimasa grazie alle vecchie gallerie?
Buona domenica Gianni. Ogni puntata di questo corso di restauro è proprio una miniera di ottimi consigli e soluzioni che vengono fuori dalla tua lunga esperienza nel settore e dalla voglia di "verificare" la fondatezza di cose che molti danno per scontato a priori. In quest'ultimo video ho notato una cosa che mi era sfuggita nella lezione 3, ovvero che hai provveduto alla stuccatura dei soli fori di tarlo presenti sulle superfici esterne, mentre hai lasciato aperti quelli per esempio presenti sul fondo del cassetto. E' corretto? Ho sempre pensato che tappare comunque tutti i fori potesse aiutare nel tempo a capire meglio e più velocemente se avvenivano nuove attività di sfarfallamento. Tu come la pensi?
Al tuo prossimo video.
Si, può aiutare in tal senso, però così andiamo a manomettere la patina interna (cosa di cui parlerò in un video in progetto) ed è un danno piuttosto grave, perchè spesso la patina interna viene manomessa per nascondere rifacimenti che sono facili da nascondere all'esterno, nelle parti lucidate, ma è molto più difficile dove il legno è grezzo...
@@Restaura_con_Gianni Grazie Gianni. Sono proprio curioso di vedere il video sulla patina interna.
Una domanda sul trattamento antitarlo con Paraloid: in quale fase del restauro è meglio eseguirlo? Ha ripercussioni in fase di tinteggiatura con mordente? Grazie
Il trattamento con Paraloid è la primissima cosa da fare, soprattutto se lo fai a immersione, perchè poi la superficie va sverniciata.
Per la tinteggiatura, se il trattamento lo fai per iniezione, senza che il prodotto bagni la superficie (cosa difficilissima) non cambia nulla, ma se lo fai a immersione o se comunque la superficie si bagna di Paraloid, le cose cambiano molto: il mordente non penetrerà più nel legno e resta in superficie, per cui il colore apparirà più chiaro. Se ci fossero problemi a stendere il mordente, ci si può aiutare sfregando la parte bagnata di mordente, con della lana di acciaio o scotch bright e in un attimo lo prenderà alla perfezione.
😂😂 il tallone da killer, è molto esplicativo!!! 🤣🤣😉😉😉
ecco, attento a non farmi arrabbiare quindi!
🤣🤣🤣
ciao Gianni.io do l'olio paglierino all'interno.va bene?
L'olio paglierino serve per ravvivare il colore.
Se ritieni utile ravvivare il colore all'interno, fai pure. Però io nelle parti non visibili non lo darei. Es. Sil dietro o sotto il fondo dei cassetti ecc.
Ciao, ho un quesito.... se dovessi avere tarli su un mobile "nuovo", quindi con finitura trasparente, come posso effettuare il trattamento? Inutile bagnarlo tutto direi; vado con la sola siringa?
Purtoppo è così...
Se è un mobile di pregio può valere la pena chiamare una ditta che fa disinfestazioni con lampade a microonde o sistemi anossici.
Se non vale molto, l'unica alternativa all'antitarlo e l'unico sistema anossico fai da te che esiste: gli assorbitori di ossigeno.
Ci ho fatto un video: "Tarli: tre modi alternativi per liberarsene" all'incirca il titolo è così...
Mi sembra ci sia anche un altro tipo di trattamento: le microonde.
Ovviamente, come la camera anossica, non ha effetto preventivo, ma forse per piccoli pezzi si può fare a casa... Che ne pensi?
Si esatto, ci sono anche le microonde, ma sui mobili non mi piace molto, perchè in presenza di parti metalliche, come chiodi, viti, maniglie ecc. può causare piccole bruciature o addirittura carbonizzazioni. Però va benissimo per travi o parquet, quando non ci sia il problema della presenza di metalli.
I piccoli pezzi, possono anche essere trattati semplicemente nel freezer, lasciando il pezzo al fresco per alcuni giorni. Però anche in questo caso, l'effetto è curativo ma assolutamente non preventivo...
Buongiorno Gianni ho una casa con i travi infestati dai tarli, l'intervento di una ditta specializzata è troppo onerosa pe me , si possono trattare i travi con antitarlo in commercio tipo timpest oppure è una perdita di tempo?? Grazie
Salve Raffaele.
Se le travi non sono state trattate con finiture nè impregnanti, puoi ottenere ottimi risultati anche con l'antitarlo, altrimenti il liquido non sarebbe in grado di penetrare, quindi sarebbero solo tempo e denaro persi...
🙏🙏🙏
Maestro Gianni, vorrei farti alcune domande: l'alcol utilizzato per la sverniciatura è il comunissimo alcol rosa denaturato o ha delle caratteristiche particolari? Che tipo di lana d'acciaio occorre usare per la sverniciatura? Dopo aver passato l'alcol e la lana d'acciaio è il caso di passare tutto il mobile con uno straccio per rimuovere i residui o non è necessario? Grazie.
L'alcool rosa da 94° va benissimo, ma ovviamente, si può usare il bioetanolo da riscaldamento o altri alcoli trasparenti.
Per sverniciare in genere si usa la lana di acciaio 0 nazionale.
Passare uno straccio, magari aiutandosi con dell'aria compressa, è utile ad eliminare la polvere, prima della lucidatura
@@Restaura_con_Gianni Grazie, Buon Natale
Buon giorno non era meglio fare il trattamento antitarlo prima della stuccatura?
Si, qualcuno lo fa prima. Però preferisco farlo dopo perché così sono il meno possibile a contatto con il legno trattato e sprcie con le polveri.
In questo caso poi ho stuccato prima di sverniciare, per cui il trattamento sarebbe quasi completamente inutile...
Buongiorno. Una domanda!! Se faccio un trattamento antitarlo, su un mobile parzialmente rivestito con carta di Firenze, la carta sicuramente si rovina?? o potrebbe "salvarsi "!!!
Non dovresti avere alcun problema, però è meglio che te ne assicuri facendo un test in un punto poco visibile o meglio ancora su un campione della stessa carta, se lo hai
@@Restaura_con_Gianni Grazie gentilissimo, per risposta è consiglio. Buona giornata e buona vita.
@@pietrofortunato1236 Grazie!
Buona vita anche a te
Ha detto 0.38 g x 100.
Non si trova puro ?
Permetrina allo stato puro? Per farne cosa?
L'insetticida con la concentrazione più alta di principio attivo che conosco ha il 6% di permetrina ed è già una cosa esagerata
Polvere siamo e ......!
Se un animalista vede il video ci giochiamo il restauratore :)😀
hahaha la "larva" era di stucco da muro K2 e la muovevo io con il pollice.
Ecco perchè diventa polvere
🤣🤣🤣
scusi nell'altro video, sempre col Permetar, diceva che la seconda mano la dava dopo due ore circa, appena asciutto, qui dice due giorni, dipende dal legno? grazie
In questo caso la penetrazione dell'antitarlo è scarsa, perchè ostacolata dalla presenza della colla e se dopo un paio di giorni ne spruzziamo ancora, si riesce ad andare più in profondità.
Nell'altro caso questa difficoltà non c'era, e quindi appena il legno ha assorbito l'antitarlo ne spruzzo ancora e poi posso coprire ed ottenere la massima penetrazione possibile (circa 2/3 cm)
ciao , devo usare il compet antitarlo , aprì la confezione nel 2015 sbito dopo averla acquistata, passati questi anni è ancora buona oppure perdo tempo e devo ricomprarla? grazie mille e complimenti per il canale!!
8 anni sono davvero tanti... Non so se sia ancora efficace.
Se riesci a guardare sul fondo della confezione e vedi una sostanza depositata simile a olio, allora ne sono sicuro: la permetrina che è il principio attivo si è separata e depositata sul fondo e il resto è solo petrolio bianco. Di conseguenza l'antitarlo ha perso la sua efficacia...
Puoi provare ad agitarlo, ma non so se risolvi nulla...
@@Restaura_con_Gianni grazie prima di tutto per la risposta, ho ricomprato il timpest , sto trattando 6 siede liberty originali, 2 delle quali messe veramente male sulle gambe, per ora ne ho fatte 3 , prima soffiate con compressore in ogni buco , poi siringato l'antitarlo e poi un paio di mani, dopo di che chiuse nella plastica, pensavo di tenerle 5 giorni poi ridare una mano ciascuna, penso non importi siringare nuovamente oppure si? nelle 2 sedie messe male i tarli sono concentrati sulle gambe,sullo schienale e sul lato seduta , una volta trattate nuovamente con l'antitarme volevo passare nei punti più colpiti il consolidante dato a siringa, è giusto oppure solo una perdita di tempo? del fattore estetico non me ne importava , sono state restaurate varie volte e volevo tenerle semplicemente lucidate, mi sto nutrendo dei tuoi video! grazie mille
@@GASSEESSAG considera che una sedia molto tarlata è pericolosa perché si può rompere facilmente sotto il peso di una persona. Quindi usale che so... In camera per appoggiare il cappotto, ma non per gar sedere persone diverse dalla suocera... 😄
Se ho ben capito non sono state sverniciate. Se è così, passare l'antitarlo sopra la finitura non serve a nulla: o le svernici e lo passi su tutta la superficie, oppure devi per forza passare tutti i fori con la siringa...
Per il consolidante, suppongo parli del Paraloid B 72, dato con la siringa serve a poco: l'ideale è fare un tubo chiuso da un lato in cui infilare una zampa alla volta e trattare ad immersione. Ridarebbe un po' di resistenza (non aspettarti miracoli) ma soprattutto non vedresti più tarli per l'eternità. Ma dopo questo trattamento non potrai non sverniciare e rilucidare...
@@Restaura_con_Gianni ho passato tutti i fori a siringa e spennellato le parti interne della seduta che erano lasciate a grezzo gambe comprese sia dall alto che dove poggia la zampa,di queste 6 una sicuramente non sarà utilizzabile , spero almeno che le 4 messe meglio possano reggere...il consolidante è delle veleca , leggo che è possibile usarlo a siringa , vorrei provarci e successivamente andare di immersione per le zampe usando un barattolo.. fossero state 2 o 3 le usavo per casa come mi hai indicato ma 6...trall'altro dato che mi sto per trasferire in casa nuova con parquet massello ad olio cera su tutta la superfice il parquettista spalancando gli occhi mi ha esortato ad essere certo che al momento di portarle non abbiano nemmeno un tarlo sennò rischio l'apocalisse...intanto dopo quanto posso ritrattarle? magari nuovamente a siringa per l'ultima chance ... poi avevo idea di metterle via fino autunno prossimo , vedere se spolverano e se nn vedo segni di tarlo allora le porto... se ti va dimmi la tua. grazie !!
@@GASSEESSAG l'ideale è rifare il trattamento ogni 4 anni.
Però se il consolidante è a base di paraloid (potrebbero anche chiamarlo "resina acrilica") e se con questo arrivi ovunque, l'antitarlo non servirà più per l'eternità.
Il parquettista forse non sa che il tarlo adulto ha le ali e vola dall'albero vicino la casa, al pavimento che è in casa....