Fabio Mariani - Free Lesson - "Considerazioni sui Modi"

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  • Опубліковано 1 вер 2013
  • Fabio Mariani in questa Free Lesson cerca di fare luce sul tema dei Modi o scale modali.
    Ne spiega le origini e ne mostra i "limiti" chitarristici.

КОМЕНТАРІ • 67

  • @marcadabollo
    @marcadabollo 5 років тому +2

    che lezione!!un passo deciso in più verso la comprensione dei modi! grazie!

  • @Geco-Bro
    @Geco-Bro 10 років тому +11

    Caro Fabio, comprai il tuo libro 30 anni fa e infatti non riuscivo a capire molte cose, il discorso dei modi legati alle diteggiature era fuorviante. Resta il fatto che sei stato tu il primo ad insegnarmi tutte le diteggiature delle scale maggiori, minori, diminuite, pentatoniche ed esatonali coi rispettivi arpeggi...e all'epoca internet non c'era per cui è stata davvero una bella scoperta per me! Grazie e complimenti.

  • @gianpaolomura6956
    @gianpaolomura6956 2 роки тому +1

    Trant'anni fa comprai i due volumi del Trattato di chitarra Jazz e li studia al meglio delle mie possibilità e giunsi alla conclusione che tu chiarisci in questo video. Tuttavia pensando che in realtà non avevo capito bene il testo mi convinsi di non essere in grado di capire i modi (pensavo si ma è sempre la scala maggiore basta suonare sugli accordi). Inoltre con il tempo ho capito che chi suona jazz scrive la musica con dei tempi diversi da come li suona (swing). Quest'ultimo punto è, a quanto ho capito ad oggi, fondamentale per avere un suono con una cadenza jazz. Suonando piatto e rispettando la durata delle note scritte nel testo (esempi) la musica non sembrava jazz. Insomma non avevo swing.
    L'avessi capito prima mi sarei divertito molto di più.

  • @silviozerbon4837
    @silviozerbon4837 10 років тому +2

    Finalmente e dico finalmente una spiegazione chiara, semplice,pragmatica sui modi. Sono un autodidatta, suono per hobby , non ho nessuna pretesa di vendere a qualcuno ciò che eseguo, tuttavia voglio capire. Ho navigato in internet a più non posso per poter afferrare i concetti ( non le diteggiature !) dei modi. Ci sono sicuramente persone competenti che spiegano ma garantisco che ogni volta che chiudevo avevo sempre di più le idee confuse. Grazie Fabio
    Franco

  • @aldochiappini9172
    @aldochiappini9172 8 років тому +1

    Tanti anni fa ho studiato il tuo metodo, molto utile. L'equivoco lo capii poco dopo, ed in effetti da sempre sono più interessato agli intervalli che non ai modo CAGED e compagnia bella. Ottimo esercizio è sempre arpeggiare la sequenza armonica, poi cominciare a capire dove poter uscire, insistere, evidenziare, sfuggire, rincorrere...

  • @mariatore6829
    @mariatore6829 6 років тому +1

    io non conoscevo i modi e le scale a quei tempi, anni 80, e mio fratello fece un seminario assieme a te e mi disse che eri un mostro e come icevo mio fratello mi aviò a leggere i modi con le scale che in italia non si trovava ancora niente e dopo comincia...rimasi chiaramente influenzato però bisognava poi trovare con arpeggi e scale passaggi per la modulazione.Purtroppo però mi iniltrai rifacendo a memoria joe pass su virtuoso.Ma nell'improvvisazione mia mi affidavo a licks di uno o dell'altro.Però devo dire che sei un grande.Quì siamo in iitalia, ma penso che sia stato uno dei primi.Certo oggi si è evoluto e ci sono ragazzi bravissimi....ognuno predilige un certo genere.Io? non avevo sale in zucca e in composizione uno zero.Mi venne una specie di rigetto o rifiuto verso questo genere.....diciamo che bisogna anche saper comporrre...sopratutto e non copiare.

  • @giorgiogastaldello4139
    @giorgiogastaldello4139 5 років тому +1

    Ciao Fabio! Ti ho già scritto ieri riguardo a un altro video però ti ri-scrivo in quanto oltre a rendere facile un tema difficile, sei un grande didatta e un ottimo musicista! Ciao Maestro e grazie di tutte le nozioni che ci hai insegnato. Giorgio

  • @alessioforlani
    @alessioforlani 11 років тому +4

    Concordo. Anzi mi sembra un business pienamente abbracciato dalle scuole per incatenare sempre più a se gli allievi, facendoli perdere in elucubrazioni mentali inutili anzi dannose.l'associazione modi diteggiature è comoda a livello mnemonico all'inizio, è una buona scorciatoia per fare suonare i ragazzi veloci a tre note per corda e male, senza concezione degli appoggi e delle tensioni, allontanandoli dal vero obiettivo di centrare come dici tu le note di un accordo facendole "sentire".

  • @gianniclementejotarantella9779
    @gianniclementejotarantella9779 10 років тому +1

    Assolutamente d'accordo. Ti sono grato per la passione e l'altruismo e colgo l'occasione per ringraziarti della pubblicazione del manuale di chitarra che pubblicasti una trentina di anni fa, il primo, i tuoi insegnamenti sono sempre chiari e preziosi.

  • @noCIPAG
    @noCIPAG 4 роки тому +1

    grande talento e semplicità dell'insegnamento

  • @massimoscodeller
    @massimoscodeller 4 роки тому +1

    Anch'io ho i primissimi tuoi libri...grande!

  • @pierosim6139
    @pierosim6139 6 років тому +1

    Grande, molto esplicito

  • @alfredodimaro2918
    @alfredodimaro2918 9 років тому +1

    IO HO INIZIATO A STUDIARE LA CHITARRA CON IL TUO LIBRO TRATTATO DI MUSICA JAZZ DI FABIO MARIANI...LIBRO PROCURATOMI DA UN TUO VECCHIO ALLIEVO DELL'UNIVERSITà DI MUSICA DI ROMA,CHE è POI STATO NEGL'ANNI IL MIO MAESTRO... MA NON TI AVEVO VISTO MAI VISIVAMENTE... BEI RICORDI... UN GRAZIE VA ANCHE A TE E AL TUO DORICO E LIDIO DIVENUTO PER ME SATRIANEGGIANTE CHE MI PORTO DIETRO A VITA...

  • @Gelsyviolet
    @Gelsyviolet 9 років тому +1

    Grazie per questa bella lezione.

  • @guitarist19611
    @guitarist19611 10 років тому +2

    ho studiato per 5 anni con MARIO PETRACCA di torino grandissimo musicista e grande persona . ho notato con piacere che aveva lo stesso metodo di insegnamento per lo meno da quello che ho visto nel video della master class . devo dire che a mia volta ho insegnato pure io e con ottimi risultati tanto che ho due ex allievi che fanno i professionisti di cui uno che sta avendo parecchio successo avendo partecipazioni con burns varini zapparoli . sulla storia dei modi c'e' davvero una confusione che tanti ragazzi non riescono a capire anche xche forse hanno troppa informazione disponibile da autodidatti e se vedono una cosa tipo I MODI poi da soli non riescono ad elaborarla come dovrebbero . poi vengono gliela spieghi come ha fatto lei e restano anche un po delusi a volte xche pensavano di aver scoperto l'acqua calda ma non era cosi . uno una volta ha pure contestato quello che gli dicevo xche gli sembrava troppo semplice la cosa e dato che lo aveva letto da un metodo di un chitarrista molto conosciuto non poteva essere un concetto cosi semplice e dopo qualche lezione non e piu venuto ..va beh poi ha smesso di suonare quindi ....

  • @albertoparmegiani
    @albertoparmegiani 7 років тому +1

    bravo Fabio gran senso melodico

  • @giotheproducer2476
    @giotheproducer2476 6 років тому +1

    E' tutto vero quello che dici nel video. negli anni ottanta infatti iniziarono a circolare metodi e articoli che parlavano dell'argomento in maniera succinta e "fuorviante"...potrebbe essere stato un approccio derivato da alcuni chitarristi americani e dal tentativo di imitarli, forse. Comunque credo che l'argomento "modi" si possa affrontare in maniera più storica e quindi partire dai modi come fonte di melodie tipiche, soffermandosi molto sulle melodie. Per poi passare alle armonie (non come si fa di solito, all'opposto). Sappiamo tutti qui che il jazz e la fusion sono solo le ultime frontiere del pensiero occidentale (e non) che sintetizzano e modernizzano millenni di storia e di pensiero teorico-pratico, e che c'è voluto un po' per passare dalla melodia all'armonia. Io punterei sugli effetti "modali" dei modi (scusa il gioco di parole)...forse capiranno meglio

  • @Max64guitar
    @Max64guitar 4 роки тому +1

    Veramente un interessante video grazie! Se possibile vorrei sapere se questa Ibanez con un bel sound è un Gb5 o Gb200 grazie!

  • @giovannipisani5765
    @giovannipisani5765 Місяць тому

    In tutta onestà l'ho trovata una spiegazione poco chiara. A mio avviso (ma posso sbagliarmi) il problema nella comprensione dei modi è che il modo (che potremmo stranamente assimilare alla parola inglese "mood" ovvero stato d'animo) assume quel suo SENSO PROPRIO (ovvero la sua caratteristica musicale) se rapportato a una tonalità di riferimento! Io invece da pischello per anni suonavo SEMPRE LA SCALA DI DO su DO Maggiore ma semplicemente partendo da un grado differente e mi chiedevo...."Beh ma cosa cambia? suona tutto uguale".
    Le tue intenzioni sono buone e sei una chitarrista che ammiro da sempre ma spesso ci sono spiegazioni immediate e semplici che ai ragazzi capre come me, possono essere utili. Grazie!

  • @nicobelardo4888
    @nicobelardo4888 5 років тому +1

    anche se è un post un po datato, vorrei fare una domanda.. sono gia diversi anni che suono e mi è sempre stato parlato dei modi in relazione ad un ampliamento delle capacità armoniche relative ad uno o piu accordi,da musicista poco esperto ho sempre adoperato la nota fondamentale di ogni accordo per improvvisarci sopra le scale che conoscevo.in questo periodo avendo molto tempo libero a disposizione ho cercato di approfondire l argomento, mi è capitato fra le mani il metodo Daccò, ma con la lettura mi sono accorto che parlava dei modi applicati al V grado alterato della bachiana, e il suo approccio. in fondo al libro sono invece catalogati tutti i modi della scala maggiore,armonica,bachiana,ma non essendo indicata alcuna diteggiatura,ho trovato non poche difficolta per memorizzarli,quindi mi sono organizzato con le diteggiature dei soliti 5 boxper la maggiore,la bachiana e l armonica,ho contrassegnato ogni segno della diteggiatura con un simbolo e un colore diverso per ogni fondamentale generante un modo,e mi sono accorto che per ogni modo si vanno a formare altre 5 successioni da inizio a fine tastiera, per un totale di 21 modelli da trasporre su le dodici note del sistema temperato,poi , mi sono registrato delle basi molto semplici,con tutti i tipi di accordi generati da ogni grado, per puro scopo di esercizio.ora, visto e considerato che è stata una fase abbastanza impegnativa,a livello di tempo e anche mentale,vorrei sapere da qualcuno che è pio esperto di me in materia,se è corretto considerare un modo ( per esempio) Frigio applicato su un accordo della stessa specie con un altra funzione armonica?poi,è corretto (come molti chitarristi insegnano) considerare un modo superlocrio praticato dalla seconda minore della nota fondamentale dell accordo generato?in sostanza creando il fraseggio dalla seconda minore genero una ipoionica...quindi viene considerato un superlocrio per il contesto armonico formato da accompagnamento piu solistica?.........una piccola considerazione,,tutti i sette modi di ogni scala( da quello che mi è sempre stato insegnato),fanno riferimento ad una determinata armatura, che è diversa da tonalità in senso stretto del termine..

  • @Angius77
    @Angius77 10 років тому +1

    grazie, ottima lezio!

  • @sssalandreasas2073
    @sssalandreasas2073 8 років тому +1

    ciao Fabio, e' chiaro il Concetto. pero' proprio per "centrare" le note di un accordo e' comodo ed efficace usare i Modi. questo torna con la definizione si Schroenberg che l' accodo e' la sintesi del modo. poi sono d' accordo che tanto le note sono sempre quelle di una sola scala

  • @MarcoBaruffetti
    @MarcoBaruffetti 9 років тому +2

    Parole sante!!!

  • @TheMalmic
    @TheMalmic 8 років тому +1

    Pure secondo me è più corretto pensare all'accordo. Io se devo suonare su un Dm7 penso alle note di Dm7 (D-F-A-C) e vedo le possibili estensioni. Ergo se lo voglio suonare dorico ci metto 9 maggiore, 11 giusta 6 maggiore (E G e B), se lo voglio suonare eolio ci metto il Bb.

  • @ilessonsWT
    @ilessonsWT  11 років тому +1

    Non credo che sia un problema di scuole che vogliono incatenare... ma di scuole in cui ci sono insegnanti non preparati, non esperti... che spesso dovrebbero cambiare mestiere...
    Fabio Mariani

  • @cicciociccio5809
    @cicciociccio5809 7 років тому +1

    QUINDI X SINTETIZZARE SI SUONA SULLE NOTE CHE COMPONGONO L'ACCORDO?MA SE X ESEMPIO,IN TONALITA' DI SOL MAGGIORE SUONO SUL 2' GRADO MINORE(LA-)POSSO SUONARE LE NOTE DELL'ACCORDO MINORE AGGIUNGENDOCI X ESEMPIO LA 9' O LA 4' O LA 7' ANCHE SE SOTTO C'E' UN ACCORDO DI 1',3'- E 5' GIUSTA?

  • @marcosciarretta1925
    @marcosciarretta1925 6 років тому +1

    grazie per questi chiarimenti , sei professionalissimo ! ti chiedo a livello generale, se appunto dici che, per esempio, suonando in RE minore...non bisogna in pratica "accavallarci" sopra le note del DO, tanto vale a quel punto utilizzare anche che so...una scala di Re minore naturale o anche una pentatonica di RE minore...anche perchè i MODI hanno note differenti dalle scale diatoniche naturali, per esempio il SOL misolidio che ha la settima minore che non invece il FA diesis che sta nella sua scala naturale, oppure il MI che rispetto al FA diesis (seconda della sua scala maggiore) nel modo frigio ha una seconda minore cioè il FA ecc...

  • @nomoreospf
    @nomoreospf 4 роки тому

    Opinione personale:
    In un contesto di una singola tonalità (es. SOL) è corretto pernsare che le note che si suonano sopra gli accordi di quella tonalità fanno parte della scala di SOL e vederli come modi per ogni accordo che si suona è una fatica inutile. E' pure vero che visivamente vedere e suonare la forma di LA dorico nel caso si avesse sotto l'accordo di LAm (secondo grado di SOL) enfatizza maggiormente le sue caratteristiche di secondo grado senza dover ricorrere alle note dell'accordo (che comunque non darebbero il senso di secondo grado perchè anche il terzo e sesto grado sono minori settima ma associati a modi diversi: frigio e eolio).
    Conoscere le "forme" dei modi è utile se non indispensabile quando si suona in modale appunto per cui è più facile dire suoniamo su tre accordi minori diversi e su ciascuno suoniamo la "forma" dorica, piuttosto che ricavare le tre tonalità maggiori di appartenenza dei tre accordi minori e suonarle con un approccio senza modi.
    Ancora di più quando si rimane con un basso continuo e sotto si cambia scala/tonalità: un esempio interessante è il pezzo di Joe Satriani "Not of this Earth" (ua-cam.com/video/sFy723cr5mA/v-deo.html) dove sotto un basso continuo in MI c'è un cambio di modo (e anche di tonalità) ogni battuta: due volte un accordo di MI7 maggiore con la 6 aggiunta (EMaj13) con sonorità di LIDIA (il primo e terzo), un accordo Mim7(5#) modo EOLIO e come ultimo accordo un Esus4/7 MISOLIDIO. Se uno dovesse quindi improvvisare sugli accordi di questo pezzo improvviserebbe in "modale" cambiando ad ogni battuta scala con la seguente sequenza (cosa che lui fa a partire dal minuto @): MI LIDIO, MI EOLIO, MI LIDIO, MI MISOLIDIO. E' sicuramente più immediato e caratterizzante che improvvisare calcolando la tonalità di appartenenza di ciascuna scala (MI LIDIO quarto grado di SI MAGGIORE etc.)....

  • @yveskyauta5150
    @yveskyauta5150 7 років тому +1

    Ciao Fabio grandissima lezione! Potresti dirmi su cosa hai basato l'improvvisazione all'inizio e quali sono gli accordi? Grazie ancora

  • @piciuzza9896
    @piciuzza9896 5 років тому +1

    bravo

  • @Giunga2174
    @Giunga2174 5 років тому

    credo che il concetto sia di eliminare un automatismo tra accordo e un determinato modo. Teoricamente su re minore si può suonare certamente il modo dorico della scala di do maggiore, ma anche quello frigio della scala di sib maggiore o il modo eolio della scala di fa maggiore. In tutti i casi centrare l'attenzione sulla triade re, fa, la e non sul modo consente di suonare sullo stesso accordo scale e modi differenti, senza che vi sia un automatismo obbligato.

  • @giotheproducer2476
    @giotheproducer2476 6 років тому

    non capisco perchè su Rem non dovrei suonare le note del Do maggiore, e se suono in modale?

  • @jacopov.4975
    @jacopov.4975 5 років тому

    n.1

  • @Bruno-ti3fe
    @Bruno-ti3fe 4 роки тому

    :-O (tradotto: minghia)

  • @giotheproducer2476
    @giotheproducer2476 6 років тому +1

    la scala minore ? Guarda che per arrivarci, alla scala minore,,,bisogna aspettare il 1600...

  • @casatielli
    @casatielli 9 років тому

    Ciao, perchè parli di 5 box e non di sette come sono i modi?? poi dici che in questi box sono contenuti i sette modi, ma dove?..potresti per piacere indicarli con più precisione?..grazie

    • @casatielli
      @casatielli 9 років тому

      Alessio Sfasci grazie

    • @casatielli
      @casatielli 9 років тому

      casatielli lo spiega chiaramente forse per che già sa...ma non per chi deve e vuole imparare...complimenti alessio, complimenti davvero!

    • @AlessioSfasci
      @AlessioSfasci 9 років тому

      casatielli Complimenti per cosa?

    • @casatielli
      @casatielli 9 років тому

      Alessio Sfasci non rispondere ai miei messaggi...le tue parole sono inutili..non servono a niente

    • @MatteoFenzi
      @MatteoFenzi 9 років тому +1

      casatielli Credo che intendesse che, se prendi i 5 box classici di una scala e parti a fare la scala di volta in volta da un grado diverso, ottieni i 7 modi all' interno del box stesso! Esempio: scala di C maggiore: da do a do ho il modo ionico, da re a re ho il modo dorico ecc ecc. Secondo me tra l'altro è un approccio molto utile perchè i modi non sono delle mere diteggiature di box!!!

  • @ilmasticatore999
    @ilmasticatore999 7 років тому

    boh

  • @bruskomatt
    @bruskomatt 2 роки тому

    Dopo che ci hai ammorbato e torturato con le diteggiature dei modi sul tuo trattato adesso vieni finalmente a fare mea culpa …

  • @lottox8807
    @lottox8807 2 роки тому

    Ancora piu' confusione!!

  • @imagomultimedia
    @imagomultimedia 9 років тому +1

    Fortissimo musicista ma mi chiedo. Quando parli dei modi? Per me sono tutt'altra cosa!! Dovresti cambiare il titolo in 'Sviluppo di una tonalità'. Le scale che hai suonato prima io le chiamerei 1 scala tonica di DO, 2 scala sopratonica di DO, 3 scala .... etc. E poi non è assolutamente vero che per suonare bene devi centrare i suoni dell'accordo che ti suona sotto!! Dimentichiamo la base dell'improvvisazione che non è logica e numeri ma cuore e estemporaneità. Se oggi mi viene in mente una melodia che mi rappresenta, fosse anche la frustrazione del giorno, e la eseguo a primo colpo preciso durante un live o a casa... allora si che avrò improvvisato in barba al giro che mi ritrovo sotto, alle triadi e a tante seghe di musicisti che spesso affidano alla geometria l'incapacità di insegnare l'arte del suonare (ARTE). Quando poi ci ritroviamo in ambiente jazz questo confine si assottiglia e molti insegnanti cascano nella banalità. Fabio io ti ascolterò sempre perchè mi piaci tantissimo ma non condivido questo video.

    • @FabioMariani
      @FabioMariani 9 років тому +1

      Francesco Loparco Ciao Francesco... secondo il mio modesto parere l'improvvisazione si studia... i collegamenti tra gli accordi si studiano... e il cuore degli accordi sono le NOTE STESSE DELL'ACCORDO... il che non vuol dire certo che useremo SOLO quelle... Improvvisare una melodia che ti viene in mente è un modo di improvvisare che NON tiene conto eventuali Accordi sottostanti... SE CI SONO DEVI SAPERE QUALI SONO E COME SONO...

    • @imagomultimedia
      @imagomultimedia 9 років тому +1

      Forse mi sono spiegato male e rileggendo quello che ho scritto sembra un messaggio critica rivolto a te. Quello che volevo intendere è solo questo.. Le regole di cui mi parli che servono e si DEVONO studiare devono diventare strumento per poter essere più efficienti al momento dell'improvvisazione in cui una melodia non può prescindere dall'armonia certamente.. Ma i più tendono a non improvvisare, ma a suonare note che solo logicamente possono stare bene, in una esecuzione sterile e priva di cuore (ciò di cui parlavo). Sicuramente non è il tuo caso e per come mi sono espresso ti ringrazio per non avermi mandato a quel paese :) ... dico solo che difficilmente nella mia testa io possa cantarmi un C# lungo su un C Maj e quindi non lo suonerò a meno che il pezzo non lo richieda espressamente!! Ma quando sento certi 'jazzisti' dire ... "qui puoi usare questo o quello" ma non come strumento per capire dove ci si può spingere ma come soluzione al minuto di cui disponi per farti sentire allora mi sembra riduttivo. Quando chiedevo agli improvvisatori di cantarmi prima la melodia jazzistica "overtonale" non lo sapevano fare e parlo di grossi musicisti.. allora vuol dire che quando usano determinate soluzioni geometriche vengono a loro volta sorpresi dal risultato che non avevano pensato di ottenere?? Scusa se posso essere poco chiaro ma spero di aver spiegato meglio il mio concetto e grazie ancora per la musica che ci regali ...

    • @progmind4274
      @progmind4274 4 роки тому

      @@imagomultimedia La tua affermazione sulla capacità di riprodurre melodie "overtonali" è quantomeno pretenziosa.
      Il nostro orecchio è abituato sin dalla nascita all'ascolto di melodie ed armonie "tonali".
      Riuscire a cantare melodie con alterazioni è già di per sé un grosso passo.
      Il nostro cervello connette automaticamente le note ad una tonalità d'impianto, pertanto...
      Credi sia semplice cantare le permutazioni pentatoniche costruite un semitono sotto o sopra alla tonalità di riferimento!?!?
      Od una 5ta bemolle sopra!?
      Chi lo fa, dopo tanto esercizio, conosce e RICONOSCE tali suoni, TE LO GARANTISCO.
      Non so quali GRANDI nomi tu abbia interpellato, spero siano davvero GRANDI...
      Io ho conosciuto GRANDI NOMI (Dario Deidda, Sandro Deidda, Emanuele Basentini, Carlo Atti, Pino Iodice, Max Ionata, Pietro Lussu, Andrea Beneventano...) che codificano Brecker, Bergonzi, Meldhau, Baron, Corea o Grossman alla velocità con la quale tu codificheresti Alba chiara!!!!
      L'allenamento giornaliero, unitamente all'ascolto, aiutano a codificare i suoni, rendendo lo studioso/esecutore CONSAPEVOLE di ciò che ascolta o suona....
      Diverso è credere che sia facile cantare una pentatonica 9b od una pentatonica minore 6 su accordo alterato!!!!!
      Anzi, lo ritengo infantile come concetto!!!!!
      Il nostro cervello non è un computer, i segnali non arrivano pigiando un tasto!!!!
      Credere che il fatto di non riuscire a cantare una melodia out estemporaneamente sia sinonimo di poca consapevolezza è vero solo in minima parte...
      (Dati alla mano: mi indicheresti un cantante, escluso Richard Bona, che è l'unico semidio a farlo, che canti linee out utilizzando varie pentatoniche o side-slip sulle stesse!?)
      Molti imparano meccanicamente determinate regole, ma ci sono tanti musicisti che sono padroni del linguaggio.
      Purtroppo in entrambi i casi il nostro cervello va in tilt se canti una melodia totalmente sganciata dalla tonalità.
      Cantare alterazioni è un discorso, suonare tonalità differenti è altra cosa.
      Dunque ritengo la tua puntualizzazione un mero pregiudizio volto solo a screditare chi con dedizione prova a capire un po' di più del linguaggio musicale, privo di legame logico con la realtà.
      L'esempio che proponi è lapalissiano: suonare un C# sul C maggiore!?!?
      E perché mai!?
      È per caso un obbligo!?
      Trovami un musicista sano di mente che ti consiglierebbe di suonare C# su C per un minuto!!!!
      È assurdo, fuori luogo e privo di senso...
      Le sideslip sulle pentatoniche nascono con l'intento di creare effetti in & out, giochi armonici e melodici...
      Dunque illusioni, effetti....
      Non sono una "imposizione", né un modo per RENDERE CANTABILE un assolo, anzi....
      Il loro utilizzo mira alla realizzazione di melodie che si rincorrono in continui cambi di tonalità, dunque....
      Davvero credi che sia cosa da poco cantare out "da fermo"!?
      Intendo dire a freddo, senza punti di riferimento o un minimo di frasi suonate che offrano direzioni!?!
      Scusa ma, questa è fantascienza non musica....

  • @marcominotto3787
    @marcominotto3787 5 років тому +1

    bravo