Sempre stato il classico studente con un solo quaderno con la voglia di imparare per voglia di imparare, e non per un numero. arrivato a 90 alla maturità e sono contento così. L'importante è studiare per la propria cultura senza diventare pazzi e senza arrivare alla noia mortale.
Esatto, e poi una volta che te ne liberi ti ritagli le tue 1-2 ore al giorno ( non tutti i giorni sia chiaro ) per dedicarti ad argomenti utili ed interessanti, stavolta davvero rispondendo solamente alla tua voglia di conoscenza e non alle richieste dell’insegnante
Ti ringrazio davvero tanto per aver dedicato un intero video a questo argomento che mi sta molto a cuore, dal momento che è una condizione che mi riguarda direttamente (sembrava mi stessi facendo un ritratto, te lo assicuro). Sono perfezionista da quando sono molto piccola, ma alle scuole elementari chiaramente non era ancora un problema (essendo la quantità dello studio di gran lunga inferiore potevo permettermi di dare il massimo pur ritagliandomi il tempo per giocare con le barbie, leggere, scrivere sul mio diario segreto di Hannah Montana, fare pallavolo...insomma ero ancora in grado di trovare il sano equilibrio tra dovere e piacere (per non parlare del fatto che all elementari la scuola si rivelava anch'essa un piacere). Alle scuole medie, tuttavia, il mio perfezionismo ha iniziato a rivelare i suoi aspetti negativi e logoranti e credo che in parte sia stato dovuto al mio rapporto col gruppo classe. Sappiamo tutti che il periodo delle medie il più delle volte si rivela traumatico: dai gruppi si passa ai branchi, si avverte sin da subito un clima di ipocrisia e ci si ritrova catapultati in un ambiente spietato. Io, che ho sempre avuto un carattere introverso e alquanto sensibile, ho risentito in maniera più accentuata del brusco cambiamento: non riconoscevo più i miei vecchi compagni, mi sentivo costantemente inadeguata e fuori contesto perché non ero in grado di sopraffare gli altri per evitare di farmi sopraffare. L'incapacità di sapermi aprire e integrare (proprio a causa del mio carattere) mi ha portato a ricercare qualcosa che potesse aiutarmi a mantenere intatta l'autostima e non ci ho messo molto a trovarla: indubbiamente nello studio mi ero sempre distinta rispetto ai miei compagni, che spesso mi facevano i complimenti come le insegnanti. Così iniziai a raddoppiare, triplicare i tempi di studio per dimostrare ancora di più che avevo un valore, che potevo distinguermi ed emergere anche senza abbassarmi alla logica del branco: piano piano ho smesso di fare pallavolo fino a ritirarmi (e aggiungo che sono ormai 6 anni che non faccio attività sportiva, se non fosse per il metabolismo rapido a quest ora sarei già in sovrappeso), ho smesso di leggere tranne che in estate, ho smesso di scrivere (accantonando il mio progetto di scrivere storie e il mio obiettivo di migliorare nella scrittura creativa), ho iniziato a trascorrere le mie giornate solo a casa e a scuola (iniziavo a studiare subito dopo aver finito di mangiare per poi chiudere tutto alle 11 di sera senza aver fatto pause decenti). Ma come recita una delle poesie di Emily Dickinson: "per riempire un voto mettici la cosa che lo ha aperto; a otturarlo con altro si spalanca". Magari potrete pensare che fossi una stupida a protrarre una situazione che oggettivamente mi rendeva stressata e agitata. Ma tutto sta nella dipendenza dal voto che si va a creare: per quanto fossi assolutamente distrutta da tutto il travaglio psicofisico a cui stavo sottoponendo me stessa, nulla era paragonabile al senso di orgoglio, potenza e soddisfazione che mi riempiva ogni volta che vedevo tutti dieci nella mia pagella (per me non erano solo numeri ma la prova di essere capace e di poter diventare qualcuno un giorno). In compenso ai brutti voti reagivo in maniera decisamente esagerata sviluppando reazioni psicosomatiche e problemi digestivi. Questa situazione è degenerata in veri e propri attacchi di panico per tutto il secondo quadrimestre del terzo anno alle scuole medie (credo sia stato il mio primo vero burn out e ho avuto bisogno di tutta l estate prima di rilasciare tutto lo stress). Inutile dire che alle scuole superiori ho continuato a seguire sempre lo stesso ritmo, tuttavia data la maggiore quantità di materiale da studiare la situazione è diventata ancora più assurda (tante volte ho chiuso i libri anche all una di notte e questo ha comportato carenza di sonno e insonnia creando un circolo vizioso in cui sono stata intrappolata per tutti e 5 gli anni). Non credo dimenticherò mai questo senso di colpa opprimente che mi colpisce quando chiudo un libro per riposarmi (leggendo o stando un po al telefono) oppure la perenne sensazione in classe di non essere pronta per l interrogazione (perché non mi ricordo cosa c è scritto in una determinata riga di una determinata pagina). Purtroppo questo mio perfezionismo non è mai stato percepito come un problema anzi: spesso gli insegnanti mi hanno fatto gli applausi per la mia costanza e i miei sacrifici (ma sono sicura che lo abbiano fatto in assoluta buonafede)...questa opinione era condivisa anche dai miei genitori e per questo mi sono convinta che non c era alcun problema, semplicemente "Io sono fatta così, sono meticolosa" mi dicevo. Ho cominciato a rimuginare sui miei comportamenti e a rendermi conto di aver trascurato altri aspetti importanti della vita solo quest anno (di questo sono grata soprattutto i miei compagni di classe più stretti che si sono subito accorti che qualcosa non andava e a differenza mia erano capaci di mettere il loro benessere psicofisico prima del voto). Se dal primo burn out (quello avuto alle medie) non avevo imparato nulla, dal secondo (che mi ha rovinato completamente la maturità di quest anno) ho capito che non posso più andare avanti in questo modo: stavolta il burn out non si è manifestato sotto forma di attacchi di panico, bensì attraverso un rigetto totale dello studio che non mi ha permesso di prepararmi per la maturità e di godermi con serenità quel momento importante nella vita di ogni studente. Ora devo iniziare l università e so di non potermi più permettere uno stile di vita del geners: non a caso mi sono imposta di riprendere a fare attività fisica per rilasciare lo stress, concedermi almeno un giorno a settimana di riposo totale e stabilire un orario massimo di studio (ovviamente ricomincerò anche ad uscire di piu). Scrivo questo papiro per far sì che chi sta vivendo questa situazione e ne soffre non si senta solo, chi è in procinto di finirci valuti dal mio messaggio se ne vale davvero la pena e chi c è dentro ma si rifiuta di riconoscere il problema (avvallando la scusa del "bisogna sudare per ottenere grandi risultati e io sto dimostrando grande forza d animo) adotti un punto di vista più oggettivo e si renda conto delle reali conseguenze che il perfezionismo comporta (nel gruppo degli inconsapevoli, ahimè, colloco anche moltissimi insegnanti)
Ciao, ho letto con grande interesse ciò che hai scritto, dalle tue parole traspare la sofferenza che hai vissuto. Tante volte lo studio può diventare motivo di riscatto, questo è umanamente comprensibile! Poi da adulti spesso si desidera avere successo nel lavoro....insomma si vive in preda all'ambizione, trascurando gli affetti, la salute, la vita in generale. Troppo ampio il discorso, in linea di massima si dedicano troppe ore al lavoro e allo studio, se si vogliono raggiungere buoni risultati ci sembra l'unica soluzione 😓😓 invece bisognerebbe trovare il giusto metodo di studio, cercando innanzitutto di non rimanere intrappolati nel metodo stesso. Bisognerebbe trovare il sistema a noi più consono....e non è facile trovarlo. Per fortuna c'è chi in questo ci aiuta, come Alessandro. Non è tempo perso provare e riprovare a cambiare sistema, fino a trovare il metodo più efficace e piacevole per noi. Un abbraccio....
Mi ha stupito l'inizio del video: si può essere perfezionisti anche senza avere tutte le valutazioni al massimo. Sinceramente non mi sono mai categorizzata nel essere perfezionista perché la mia media è sempre stata appunto...nella media. (Sia chiaro non prendo tutti 18 e nemmeno tutti 29). Però spesso mi sento in colpa verso me stessa a ragionare come dici te, ossia personalmente preferisco apprendere nel modo migliore per me e spesso arrivo (e accetto) un 27 e non arrivo alla lode. Solo che c'è sempre quella vocina che mi dice che la gente non saprà quanta qualità ci sia dentro la mia testa ma valuterà a primo acchito solo il numero. Forse complice di questa paranoia è uscire da una facoltà (psicologia) che non ti tira esattamente dietro il lavoro, adesso che ho quasi finito mi chiedo spesso: e se avessi avuto meno socialità/hobby per arrivare a tutti 30 la mia vita (nel futuro) sarebbe cambiata in meglio? Hai qualche consiglio? Spero non sia uno sproloquio senza senso, saluti da una studentessa con la media nella media ✌️
Tranquilla, a nessuno frega nulla dei tuoi voti. Ma proprio a nessuno. Uscita dall'università letteralmente nessuna persona importante per la tua vita o il tuo futuro ti domanderá che voto hai preso in un determinato esame. Persino il voto finale di laurea è importante davvero in pochissimi percorsi e professioni. Lo so che ti sembra impossibile ma fidati di uno che rifiutava i 28 perché gli abbassavano la media: non frega niente a nessuno. La tua vita non verrà minimamente influenzata da questo, né in positivo né in negativo. Liberati di questo peso. Studia per sapere e imparare e goditi tutto il resto della tua vita, punta in alto naturalmente, tieni una buona media, ma non renderla un'ossessione.
Questo video a ridosso del secondo appello della sessione autunnale è vitale, soprattutto se non hai dato esami quest'estate pur avendo studiato..quando l'ossessione di voler fare tutto porta a prenotarti per l'esame a ogni appello per poi chiedere al professore di ritirarsi (idem il 1° appello di questa)
@@alessandrodeconcini-adcho fatto l'esame 2 ore fa: 26. L'esame che mi mancava era in realtà la 2a parte (biochimica)...ho preso 30 senza ansie tipiche da perfezionista quale sono😅😁
Mi hai descritto perfettamente. Soprattutto la parte sul ripetere ossessivamente, se non lo faccio ho il terrore di dimenticare tutto, specialmente quando ci sono di mezzo formule da sapere a memoria (grandissima cazzata secondo me).
Io sono così ed è il motivo per cui ho deciso di smettere di studiare... Il problema è che questo comportamento mi è stato indotto dall'università: molti professori che ho avuto mettevano esami scritto+orale e chiedevano sempre i dettagli più sottili altrimenti tornavi al prossimo appello... più che perfezionismo era ossessione per cercare di passare con la sufficienza
Ok, ho una lunga serie di video che mi devo guardare 🤣 Purtroppo 10/15 anni non ho scoperto queste cose, magari mi sarei appassionato di più allo studio🤣 Ciao Dario, un grande abbraccio 😜
purtroppo mi ritrovo nelle tue parole, mi rispecchio, il me di circa un anno fa si chiede come tu sia entrato in casa mia per scrivere questo video. Ero entrato in questa condizione forse per mancanza di metodo di studio, forse per indole personale. Non ricordo molto di quel periodo, è come se ci fosse una nube ad offuscare i miei ricordi. Perchè infatti era così, il focus non era spassarsela con gli amici, o rilassarsi, il focus era spaccarsi di studio. Una volta salito "in graduatoria" essere il 1 non basta, bisogna distaccare il proprio punteggio da quello degli altri (contava di più un 10 quando tutti erano sotto l'8 che un 10 ma con 9 e 10 un pò in tutta la classe). Ma... perchè lo facevo? cosa mi spingeva avanti? perchè dovevo "sprintare" ad una maratona dal primo minuto? Non lo so. Forse quando sei all'apice non conta nulla dal tuo punto di vista, o lo fai perchè senti un senso dell'obbligo troppo forte. spero di aver aiutato qualcuno con questa testimonianza
Aggiuntino: tra le cause che possono portare avanti questo atteggiamento una di queste è la voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno: a noi stessi, ai nostri genitori (per esempio quando la mia prof. di letteratura ha visto i miei risultati verso meta anno ha detto "io ti promuoverò col massimo anche se da oggi smetti di studiare") (detto questo voglio rettificare che la mia prof. teneva molto alla mia salute e io, non riuscendomi a confidare con nessuno, dicevo sempre di stare alla grande)
Ciao Adc, volevo un consiglio. Se per completare un argomento impiego 2-3 giorni quando devo fare lo schema e il testing ? Se aspetto di completarlo dopo 3 giorni avrò dimenticato quasi tutte le informazioni per via della curva dell'oblio
Cercavo un libro unicamente sul perfezionismo, in quanto volevo approfondire solo quel tema, anche con libri di addetti ai lavori tipo psicoterapeuti o psicologi, ma non fa nulla😔 penso che prima o poi leggerò anche il libro del dottor Bartoletti, lo reputo abbastanza bravo da quel poco che ho visto. Grazie lo stesso Ale!
Ale, cosa consigli di fare quando non capisci ciò che il libro vuole dire a causa del linguaggio molto difficile ma non hai altre opzioni da cui studiare?
È dura, devi necessariamente rallentare e focalizzare tutto sulla puntualizzazione e la.ricerca dei terminj che non conosci. Sul mio sito trovi il mio manuale gratuito di lettura efficace, "Leggere per sapere", parti da lì: Www.alessandrodeconcini.com/leggerepersapere
Alessandro fai anche un video per le persone che fanno le perfezioniste, con tutti i danni sulla propria salute del caso, ma poi prendono 30 ad ogni esame? 😂 mi sento ignorata!
Hahaha ricordati che il voto è solo una (piccola) parte della storia. Il tuo benessere psicofisico e la sostenibilità a lungo termine sono altrettanto importanti. Prenditi cura di te.
A questo proposito io non riesco ad usare nè parole chiave e nè l’approccio del carroarmato perché cado nel perfezionismo. Avevo lasciato un commento sotto l’ultimo video di Andrea con te, lo copio e incollo qua così magari una tua eventuale risposta può aiutare qualcun’altro: “Ma la maggior parte delle materie tecniche all’uni sono tutte così, i concetti non si riescono a comprendere alla prima lettura. Questa critica del carro armato è stata più volte fatta ad Alessandro, ma lui continua ad essere del suo parere. Io mi sono più volte imposto di non procedere con gli argomenti se prima non ho compreso e assimilato quelli precedenti, ma finivo nel perfezionismo e procrastinazione, così rimanendo indietro. Secondo la mia esperienza, anziché il carro armato, è importante prima capire il contesto generale in cui inserire i singoli argomenti, capire come si collegano tra di loro e se non si capisce al primo colpo è bene andare avanti per poi tornare sulle difficoltà, che non significa lasciare buchi nella preparazione come lui dice, ma significa non bloccarsi e continuare a progredire nella materia. Non so se magari ADC vuole intervenire.”
Nel metodo che insegna Alessandro ha una parte importante anche lo skimming, ne parla nel suo ebook gratuito "leggere per sapere". Con questa tecnica di lettura riesci ad avere un'idea di ciò che leggi ed essere più curioso, tutte cose che aumentano la comprensione. Poi comunque il metodo devi adattarlo a te :)
Ogni regola è soggetta ad eccezioni, l'approccio del carroarmato non è un dogma ma una semplice linea guida per impedire uno dei classici errori degli studenti (cioè quello di correre sui testi con superficialità per poi dover tornare indietro. Ovviamente se sei tendente al perfezionismo estremo o se la materia richiede un approccio differente non solo fai bene ma dovresti assolutamente modificare il tuo modo di studiare. Ricordatevi sempre che l'assolutismo è sempre, inevitabilmente sbagliato, l'obiettivo è capire il senso di ogni metodologia e sapere quando e come impiegarla e quali siano i suoi limiti!
I perfezionisti sono come quelli che per giocare un Soul devono studiarsi tutta la lore, fare tutti i segreti e sbloccare anelli, armi e armature: in breve, "buttare" 300 ore.
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Sempre stato il classico studente con un solo quaderno con la voglia di imparare per voglia di imparare, e non per un numero. arrivato a 90 alla maturità e sono contento così. L'importante è studiare per la propria cultura senza diventare pazzi e senza arrivare alla noia mortale.
Esatto, e poi una volta che te ne liberi ti ritagli le tue 1-2 ore al giorno ( non tutti i giorni sia chiaro ) per dedicarti ad argomenti utili ed interessanti, stavolta davvero rispondendo solamente alla tua voglia di conoscenza e non alle richieste dell’insegnante
Giustissimo atteggiamento
Ti ringrazio davvero tanto per aver dedicato un intero video a questo argomento che mi sta molto a cuore, dal momento che è una condizione che mi riguarda direttamente (sembrava mi stessi facendo un ritratto, te lo assicuro). Sono perfezionista da quando sono molto piccola, ma alle scuole elementari chiaramente non era ancora un problema (essendo la quantità dello studio di gran lunga inferiore potevo permettermi di dare il massimo pur ritagliandomi il tempo per giocare con le barbie, leggere, scrivere sul mio diario segreto di Hannah Montana, fare pallavolo...insomma ero ancora in grado di trovare il sano equilibrio tra dovere e piacere (per non parlare del fatto che all elementari la scuola si rivelava anch'essa un piacere). Alle scuole medie, tuttavia, il mio perfezionismo ha iniziato a rivelare i suoi aspetti negativi e logoranti e credo che in parte sia stato dovuto al mio rapporto col gruppo classe. Sappiamo tutti che il periodo delle medie il più delle volte si rivela traumatico: dai gruppi si passa ai branchi, si avverte sin da subito un clima di ipocrisia e ci si ritrova catapultati in un ambiente spietato. Io, che ho sempre avuto un carattere introverso e alquanto sensibile, ho risentito in maniera più accentuata del brusco cambiamento: non riconoscevo più i miei vecchi compagni, mi sentivo costantemente inadeguata e fuori contesto perché non ero in grado di sopraffare gli altri per evitare di farmi sopraffare. L'incapacità di sapermi aprire e integrare (proprio a causa del mio carattere) mi ha portato a ricercare qualcosa che potesse aiutarmi a mantenere intatta l'autostima e non ci ho messo molto a trovarla: indubbiamente nello studio mi ero sempre distinta rispetto ai miei compagni, che spesso mi facevano i complimenti come le insegnanti. Così iniziai a raddoppiare, triplicare i tempi di studio per dimostrare ancora di più che avevo un valore, che potevo distinguermi ed emergere anche senza abbassarmi alla logica del branco: piano piano ho smesso di fare pallavolo fino a ritirarmi (e aggiungo che sono ormai 6 anni che non faccio attività sportiva, se non fosse per il metabolismo rapido a quest ora sarei già in sovrappeso), ho smesso di leggere tranne che in estate, ho smesso di scrivere (accantonando il mio progetto di scrivere storie e il mio obiettivo di migliorare nella scrittura creativa), ho iniziato a trascorrere le mie giornate solo a casa e a scuola (iniziavo a studiare subito dopo aver finito di mangiare per poi chiudere tutto alle 11 di sera senza aver fatto pause decenti). Ma come recita una delle poesie di Emily Dickinson: "per riempire un voto mettici la cosa che lo ha aperto; a otturarlo con altro si spalanca". Magari potrete pensare che fossi una stupida a protrarre una situazione che oggettivamente mi rendeva stressata e agitata. Ma tutto sta nella dipendenza dal voto che si va a creare: per quanto fossi assolutamente distrutta da tutto il travaglio psicofisico a cui stavo sottoponendo me stessa, nulla era paragonabile al senso di orgoglio, potenza e soddisfazione che mi riempiva ogni volta che vedevo tutti dieci nella mia pagella (per me non erano solo numeri ma la prova di essere capace e di poter diventare qualcuno un giorno). In compenso ai brutti voti reagivo in maniera decisamente esagerata sviluppando reazioni psicosomatiche e problemi digestivi. Questa situazione è degenerata in veri e propri attacchi di panico per tutto il secondo quadrimestre del terzo anno alle scuole medie (credo sia stato il mio primo vero burn out e ho avuto bisogno di tutta l estate prima di rilasciare tutto lo stress). Inutile dire che alle scuole superiori ho continuato a seguire sempre lo stesso ritmo, tuttavia data la maggiore quantità di materiale da studiare la situazione è diventata ancora più assurda (tante volte ho chiuso i libri anche all una di notte e questo ha comportato carenza di sonno e insonnia creando un circolo vizioso in cui sono stata intrappolata per tutti e 5 gli anni). Non credo dimenticherò mai questo senso di colpa opprimente che mi colpisce quando chiudo un libro per riposarmi (leggendo o stando un po al telefono) oppure la perenne sensazione in classe di non essere pronta per l interrogazione (perché non mi ricordo cosa c è scritto in una determinata riga di una determinata pagina). Purtroppo questo mio perfezionismo non è mai stato percepito come un problema anzi: spesso gli insegnanti mi hanno fatto gli applausi per la mia costanza e i miei sacrifici (ma sono sicura che lo abbiano fatto in assoluta buonafede)...questa opinione era condivisa anche dai miei genitori e per questo mi sono convinta che non c era alcun problema, semplicemente "Io sono fatta così, sono meticolosa" mi dicevo. Ho cominciato a rimuginare sui miei comportamenti e a rendermi conto di aver trascurato altri aspetti importanti della vita solo quest anno (di questo sono grata soprattutto i miei compagni di classe più stretti che si sono subito accorti che qualcosa non andava e a differenza mia erano capaci di mettere il loro benessere psicofisico prima del voto). Se dal primo burn out (quello avuto alle medie) non avevo imparato nulla, dal secondo (che mi ha rovinato completamente la maturità di quest anno) ho capito che non posso più andare avanti in questo modo: stavolta il burn out non si è manifestato sotto forma di attacchi di panico, bensì attraverso un rigetto totale dello studio che non mi ha permesso di prepararmi per la maturità e di godermi con serenità quel momento importante nella vita di ogni studente. Ora devo iniziare l università e so di non potermi più permettere uno stile di vita del geners: non a caso mi sono imposta di riprendere a fare attività fisica per rilasciare lo stress, concedermi almeno un giorno a settimana di riposo totale e stabilire un orario massimo di studio (ovviamente ricomincerò anche ad uscire di piu). Scrivo questo papiro per far sì che chi sta vivendo questa situazione e ne soffre non si senta solo, chi è in procinto di finirci valuti dal mio messaggio se ne vale davvero la pena e chi c è dentro ma si rifiuta di riconoscere il problema (avvallando la scusa del "bisogna sudare per ottenere grandi risultati e io sto dimostrando grande forza d animo) adotti un punto di vista più oggettivo e si renda conto delle reali conseguenze che il perfezionismo comporta (nel gruppo degli inconsapevoli, ahimè, colloco anche moltissimi insegnanti)
Grazie del tuo contributo Sharon 💪❤️
Ciao, ho letto con grande interesse ciò che hai scritto, dalle tue parole traspare la sofferenza che hai vissuto. Tante volte lo studio può diventare motivo di riscatto, questo è umanamente comprensibile! Poi da adulti spesso si desidera avere successo nel lavoro....insomma si vive in preda all'ambizione, trascurando gli affetti, la salute, la vita in generale. Troppo ampio il discorso, in linea di massima si dedicano troppe ore al lavoro e allo studio, se si vogliono raggiungere buoni risultati ci sembra l'unica soluzione 😓😓 invece bisognerebbe trovare il giusto metodo di studio, cercando innanzitutto di non rimanere intrappolati nel metodo stesso. Bisognerebbe trovare il sistema a noi più consono....e non è facile trovarlo. Per fortuna c'è chi in questo ci aiuta, come Alessandro. Non è tempo perso provare e riprovare a cambiare sistema, fino a trovare il metodo più efficace e piacevole per noi. Un abbraccio....
Mi ha stupito l'inizio del video: si può essere perfezionisti anche senza avere tutte le valutazioni al massimo. Sinceramente non mi sono mai categorizzata nel essere perfezionista perché la mia media è sempre stata appunto...nella media. (Sia chiaro non prendo tutti 18 e nemmeno tutti 29).
Però spesso mi sento in colpa verso me stessa a ragionare come dici te, ossia personalmente preferisco apprendere nel modo migliore per me e spesso arrivo (e accetto) un 27 e non arrivo alla lode. Solo che c'è sempre quella vocina che mi dice che la gente non saprà quanta qualità ci sia dentro la mia testa ma valuterà a primo acchito solo il numero.
Forse complice di questa paranoia è uscire da una facoltà (psicologia) che non ti tira esattamente dietro il lavoro, adesso che ho quasi finito mi chiedo spesso: e se avessi avuto meno socialità/hobby per arrivare a tutti 30 la mia vita (nel futuro) sarebbe cambiata in meglio? Hai qualche consiglio?
Spero non sia uno sproloquio senza senso, saluti da una studentessa con la media nella media ✌️
Tranquilla, a nessuno frega nulla dei tuoi voti. Ma proprio a nessuno.
Uscita dall'università letteralmente nessuna persona importante per la tua vita o il tuo futuro ti domanderá che voto hai preso in un determinato esame. Persino il voto finale di laurea è importante davvero in pochissimi percorsi e professioni.
Lo so che ti sembra impossibile ma fidati di uno che rifiutava i 28 perché gli abbassavano la media: non frega niente a nessuno. La tua vita non verrà minimamente influenzata da questo, né in positivo né in negativo.
Liberati di questo peso. Studia per sapere e imparare e goditi tutto il resto della tua vita, punta in alto naturalmente, tieni una buona media, ma non renderla un'ossessione.
@@alessandrodeconcini-adc ti ringrazio della risposta 💙
Questo video a ridosso del secondo appello della sessione autunnale è vitale, soprattutto se non hai dato esami quest'estate pur avendo studiato..quando l'ossessione di voler fare tutto porta a prenotarti per l'esame a ogni appello per poi chiedere al professore di ritirarsi (idem il 1° appello di questa)
siamo in due amico. non sei solo! facciamoci forza
Siamo in tre
Daje ragazzi 💪🔥
@@alessandrodeconcini-adcho fatto l'esame 2 ore fa: 26. L'esame che mi mancava era in realtà la 2a parte (biochimica)...ho preso 30 senza ansie tipiche da perfezionista quale sono😅😁
Bravo Andre 💪🔥
Mi hai descritto perfettamente. Soprattutto la parte sul ripetere ossessivamente, se non lo faccio ho il terrore di dimenticare tutto, specialmente quando ci sono di mezzo formule da sapere a memoria (grandissima cazzata secondo me).
Si può cambiare, non mollare Alessio 💪
grande ADC sei il numero 1 grazie a te studio meglio
Io sono così ed è il motivo per cui ho deciso di smettere di studiare... Il problema è che questo comportamento mi è stato indotto dall'università: molti professori che ho avuto mettevano esami scritto+orale e chiedevano sempre i dettagli più sottili altrimenti tornavi al prossimo appello... più che perfezionismo era ossessione per cercare di passare con la sufficienza
Sono i peggiori quelli li
Professori imbecilli
Ok, ho una lunga serie di video che mi devo guardare 🤣
Purtroppo 10/15 anni non ho scoperto queste cose, magari mi sarei appassionato di più allo studio🤣
Ciao Dario, un grande abbraccio 😜
In alcuni casi (non nel mio per fortuna) i genitori fanno negativamente la loro parte
Senza dubbio! Bisogna però avere la forza di emanciparsi da questo tipo di influenza, altrimenti si resta schiacciati
Alè...sei fantastico 👍❤️❤️❤️
purtroppo mi ritrovo nelle tue parole, mi rispecchio, il me di circa un anno fa si chiede come tu sia entrato in casa mia per scrivere questo video.
Ero entrato in questa condizione forse per mancanza di metodo di studio, forse per indole personale. Non ricordo molto di quel periodo, è come se ci fosse una nube ad offuscare i miei ricordi. Perchè infatti era così, il focus non era spassarsela con gli amici, o rilassarsi, il focus era spaccarsi di studio.
Una volta salito "in graduatoria" essere il 1 non basta, bisogna distaccare il proprio punteggio da quello degli altri (contava di più un 10 quando tutti erano sotto l'8 che un 10 ma con 9 e 10 un pò in tutta la classe).
Ma... perchè lo facevo? cosa mi spingeva avanti? perchè dovevo "sprintare" ad una maratona dal primo minuto? Non lo so. Forse quando sei all'apice non conta nulla dal tuo punto di vista, o lo fai perchè senti un senso dell'obbligo troppo forte.
spero di aver aiutato qualcuno con questa testimonianza
Aggiuntino: tra le cause che possono portare avanti questo atteggiamento una di queste è la voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno: a noi stessi, ai nostri genitori (per esempio quando la mia prof. di letteratura ha visto i miei risultati verso meta anno ha detto "io ti promuoverò col massimo anche se da oggi smetti di studiare")
(detto questo voglio rettificare che la mia prof. teneva molto alla mia salute e io, non riuscendomi a confidare con nessuno, dicevo sempre di stare alla grande)
È un percorso lungo e complesso per comprendere e superare queste tendenze. Ma si può. Davvero.
Ciao Adc, volevo un consiglio. Se per completare un argomento impiego 2-3 giorni quando devo fare lo schema e il testing ? Se aspetto di completarlo dopo 3 giorni avrò dimenticato quasi tutte le informazioni per via della curva dell'oblio
Argomento interessante. Taac.
Un libro sul perfezionismo ce lo consiglieresti???🥺
Forse servirebbe anche a me ahahahha
Lo studente strategico del dr. Alessandro Bartoletti. Tratta tutte le difficoltà psicologiche ed interiori degli studenti, compreso perfezionismo!
Cercavo un libro unicamente sul perfezionismo, in quanto volevo approfondire solo quel tema, anche con libri di addetti ai lavori tipo psicoterapeuti o psicologi, ma non fa nulla😔 penso che prima o poi leggerò anche il libro del dottor Bartoletti, lo reputo abbastanza bravo da quel poco che ho visto. Grazie lo stesso Ale!
Ale, cosa consigli di fare quando non capisci ciò che il libro vuole dire a causa del linguaggio molto difficile ma non hai altre opzioni da cui studiare?
È dura, devi necessariamente rallentare e focalizzare tutto sulla puntualizzazione e la.ricerca dei terminj che non conosci.
Sul mio sito trovi il mio manuale gratuito di lettura efficace, "Leggere per sapere", parti da lì:
Www.alessandrodeconcini.com/leggerepersapere
Come risolvere questo problema?
Haha birbantello🙃🙃🙃ha ragione
Il perfezionismo è la mia rovina :'(
Puoi uscirne Nicholas, non è una condanna a vita
@@alessandrodeconcini-adc ci sto lavorando: infatti, ho scoperto il tuo stimabile lavoro ;)
Alessandro fai anche un video per le persone che fanno le perfezioniste, con tutti i danni sulla propria salute del caso, ma poi prendono 30 ad ogni esame? 😂 mi sento ignorata!
Hahaha ricordati che il voto è solo una (piccola) parte della storia. Il tuo benessere psicofisico e la sostenibilità a lungo termine sono altrettanto importanti.
Prenditi cura di te.
A questo proposito io non riesco ad usare nè parole chiave e nè l’approccio del carroarmato perché cado nel perfezionismo.
Avevo lasciato un commento sotto l’ultimo video di Andrea con te, lo copio e incollo qua così magari una tua eventuale risposta può aiutare qualcun’altro:
“Ma la maggior parte delle materie tecniche all’uni sono tutte così, i concetti non si riescono a comprendere alla prima lettura.
Questa critica del carro armato è stata più volte fatta ad Alessandro, ma lui continua ad essere del suo parere.
Io mi sono più volte imposto di non procedere con gli argomenti se prima non ho compreso e assimilato quelli precedenti, ma finivo nel perfezionismo e procrastinazione, così rimanendo indietro.
Secondo la mia esperienza, anziché il carro armato, è importante prima capire il contesto generale in cui inserire i singoli argomenti, capire come si collegano tra di loro e se non si capisce al primo colpo è bene andare avanti per poi tornare sulle difficoltà, che non significa lasciare buchi nella preparazione come lui dice, ma significa non bloccarsi e continuare a progredire nella materia.
Non so se magari ADC vuole intervenire.”
Nel metodo che insegna Alessandro ha una parte importante anche lo skimming, ne parla nel suo ebook gratuito "leggere per sapere". Con questa tecnica di lettura riesci ad avere un'idea di ciò che leggi ed essere più curioso, tutte cose che aumentano la comprensione. Poi comunque il metodo devi adattarlo a te :)
Ogni regola è soggetta ad eccezioni, l'approccio del carroarmato non è un dogma ma una semplice linea guida per impedire uno dei classici errori degli studenti (cioè quello di correre sui testi con superficialità per poi dover tornare indietro.
Ovviamente se sei tendente al perfezionismo estremo o se la materia richiede un approccio differente non solo fai bene ma dovresti assolutamente modificare il tuo modo di studiare.
Ricordatevi sempre che l'assolutismo è sempre, inevitabilmente sbagliato, l'obiettivo è capire il senso di ogni metodologia e sapere quando e come impiegarla e quali siano i suoi limiti!
Ecco, mi sono accorto di essere un perfezionista ora che sono in tesi...diamine
😬
I perfezionisti sono come quelli che per giocare un Soul devono studiarsi tutta la lore, fare tutti i segreti e sbloccare anelli, armi e armature: in breve, "buttare" 300 ore.
PS:Lo so per esperienza
Buttare.o... investire 🤣
Meglio non domandarsi quante ore io abbia "investito" nei final fantasy, giochi pokemon o counter strike 1.5 🤣
@@alessandrodeconcini-adc 😂😂👍👍