Lavoro a Londra. Le email aziendali hanno cominciato a riferirsi anche alle singole persone con "They". Ed io non so più quando si riferiscano ad una o più persone.
Comunque in ambito formale si sono sempre usate espressioni particolari, ad es. "Abbiamo ricevuto la gradita vs." [cioè "Abbiamo ricevuto la vostra gradita lettera", vedi la scena della posta nel film "I Due Marescialli" con Totò e Vittorio de Sica], anche in questo caso non si sa se il mittente sia una o più persone.
Sono d'accordo, ma in quel caso ci si riferisce ad un'identita' astratta piu' che ad una persona. Immagina un'email aziendale che dica "Stefano ha fatto questo lavoro, loro stanno facendo un ottimo lavoro", e tu pensi "Chi lo sta facendo l'ottimo lavoro, solo Stefano o altre persone?
Io mandai un elaborato ad una docente di un'università britannica. Introducevo un personaggio prima di annunciarne il nome chiamandolo He. Lei mi fece scrivere He or She, pure se poche frasi più avanti si diceva chi era, nome e cognome proprio!!!
Lasciamo perdere, il mese scorso venne in università un certo soggetto esordendo con: "Ciao a tutte e a tutti (e già qua ho capito chi avevo davanti) io sono X e parlerò di me usando il pronome femminile per motivi politici (?) perché come ben sapete la nostra lingua non prevede un neutro essendo indietro di duemila anni (giuro, ha detto duemila)". Arrivati a metà mi sentivo come fossi processato dall'inquisizione spagnola, poi a una certa ha pure attaccato tutto il pippone sui gender studies e di come la gente è brutta, cattiva e inadeguata a priori. Fortuna che avevo la mascherina così ho risparmiato agli altri le mie smorfie.
Quel genio neanche si rende conto di fare discorsi profondamente fascisti (nel senso corrente). Se non si è d'accordo con me è arretrato di duemila anni, quindi, è inferiore
La cosa più scema è che esistono lingue senza genere maschile e femminile e non sono per niente società inclusive (vedi Iran, Cina, le lingue kurde, ecc.. ). Anzi mi chiedo a sto punto come si sentirebbe un non binario in Iran visto che non può distinguersi nella struttura grammaticale della lingua...
@@guerriero_shardana Nel farsi, cinese, nel curdo, giapponese, finlandese. L'unica società "inclusiva" direi che sia la Finlandia tra questi ma ovviamente per ragioni extra linguistiche.
@@guerriero_shardana e questo dimostra che il genere grammaticale non c´entra una beana mazza con il genere sessuale e identitá di genere....la lingua non é sessista, ma eventualmente chi la usa (sempre ovviamente considerando il contesto... questo sconosciuto)
Mi sorbisco sempre con piacere questi pipponi, ma posso dire una cosa molto banale che stranamente non viene mai fuori? Da quando ho iniziato a parlare e a dire, per esempio: "Ciao a tutti", non ho mai avuto intenzione di riferirmi ad un genere specifico. Se ho la necessità di specificare posso aggiungere informazioni come: tutti i maschi, le femmine, i lombrichi ecc... Per scendere più nel dettaglio: la lingua madre (oddio ho scritto madre, è sessista) viene appresa a livello "basso" con l'apprendimento per imitazione. Nessun bambino riceve il suo attestato di C2 dopo ore passate sui libri. E qui lo spoiler: se a 3 anni è ovvio che "tutti" è neutro e generico, com'è possibile che a 20 sorgano improvvisamente dei dubbi? È una domanda retorica ovviamente
Ciao! Io e la mia compagna (io italiano, lei francese) insegniamo in Francia, alle medie e al liceo, da cinque anni. Abbiamo quindi un contatto diretto e continuo coi locutori più giovani e quindi più sensibili, in teoria, a queste dinamiche inclusive. In media abbiamo 180 studenti a testa, per cui in 5 anni abbiamo visto qualche migliaia di ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Non abbiamo tracce di questo pronome inclusivo né delle nuove desinenze. Naturalmente se dovessero esserci evoluzioni lo annoteremo, ma intanto passiamo il tempo a correggere errori di ortografia frutto di una scrittura delirante inventata da una corte del XVImo secolo che si credeva discendere da dio e dai romani. Molto inclusivo.
Il bello è che con trovate inconsistenti come l'utilizzo del/della/dello schwa, di fatto si sottrae credibilità a questioni che invece sarebbero importanti e da affrontare seriamente. Sono qua che aspetto che qualche figura politica, magari donna madre e cristiana, venga a dirmi che vogliono toglierle il linguaggio. Grazie per questi video Yasmina, sono veramente delle ventate di lucidità. (Il canale comunque va alla grandissima così, bello spontaneo!)
@Licia V. sì sì, ovviamente intendevo quello (più il discorso originale che il tormentone, ma ormai le due cose sono inscindibili). Anzi, se proprio vogliamo farci del male, qualche settimana fa ha rifatto lo stesso discorso in spagnolo per un convegno all'estero. E' che mi sono sentito in colpa per averlo fatto tornare in mente a qualcun altro
In Francia purtroppo la scemenza del punto è abbastanza diffusa: tutte le comunicazioni che mi arrivano dall’università lo usano, e anche fra gli studenti, in ambito “non ufficiale” (chat, gruppi whatsapp/fb, ecc) lo vedo spessissimo. Ah, ovviamente nessun riscontro nella lingua parlata.
@@Flegias116 E i comunicati via mail nelle scuole pubbliche. Lavoro in un istituto superiore e vorrei piangere quando mi trovo davanti "Car*, carissim*" e compagnia delirante. Anzi, quando mi rivolgo alle mie classi, specifico sempre che se dico "Ciao a tutti" non è perché sono carogna e voglio escludere le ragazze, ma perché il plurale maschile non marcato include tutti, maschi, femmine ec ec. Mi guardano sempre come a dire "E c'è bisogno di chiarire queste fregnacce??" Forse c'è speranza🤣
Il ministro dell'Istruzione aveva preso posizione in merito, ma naturalmente non è che può multare le università che usano queste aberrazioni (forse non sarebbe male!)
Ah certo, così sai poi che casino trovare un modo per rendere tutti quei termini della modernità che già si vanno a scontrare con l'abuso degli anglismi laddove noi abbiamo tranquillamente tutte le parole necessarie per esprimerli!
Yasmina, il discorso che fai tu lo faccio sempre pure io e non posso che essere d'accordo al 101%. Io sono un'appassionata poliglotta e da qualche anno studio anche il croato, che ha ben 7 casi ognuno con declinazioni diverse a seconda del genere (maschile-femminile-neutro) che a volte si mischiano addirittura tra loro nel numero, cioè tra singolare e plurale. IN PIÙ, pure le declinazioni degli aggettivi spesso sono diverse tra generi e non sempre si accordano esattamente come il nome che segue! Ma veramente io devo mettermi a cambiare le declinazioni di ogni lingua che conosco perché sennò vengo accusata di "sessismo" e "transofobia" ogni volta? Solo perché anch'io ho fatto la mia scelta di non aderire a questa convenzione linguistica? Siamo proprio sicuri che siamo noi che facciamo questi ragionamenti lineari, a essere quelli che criticano e giudicano senza possibilità di creare un discorso pacifico e costruttivo? 🙈
Grazie per questo video. Sempre interessante sapere come vengono vissute queste trasformazioni in Italia. Abito negli Stati Uniti e, per esperienza, posso dire che l'uso del they e` soprattutto fra i giovani. Mia figlia, per esempio, usa il she/they ma non solo nello scritto anche nel parlato ma specialmente con i suoi coetanei. I giovani tra l'altro non si aspettano che gli adulti lo usino. All'universita` dove lavoro non e` obbligatorio dichiarare i pronomi. Io lo faccio per scelta.
Sul serio? Pensavo che in Germania non avessero minimamente considerato la questione... Fammi capire, """""stanno provando""""" a usare "d*" come articolo unico, o qualcuno sta proprio pensando di rivedere l'assegnazione dell'articolo in base al sesso, come nel caso di "das madchen"?
@@riccardoferraro2346 Non così. Credo al sostantivo maschile s'aggiunga l'asterisco e si continui con la declinazione femminile. L'unico esempio che trovo al momento è die Käufer*innen. Che è un plurale e quindi leva il problema dell'articolo. Da capire come si dovrebbero trasportare nel parlato queste parole.
@@mizhard -innen indica il plurale femminile ( Femminile sovraesteso? ) e solo Käufer é maschile singolare.... quindi? sto non binary in tedesco non lo vedo
Ieri ho visto un video di Massimo Polidoro dove tra l'altro mostrava la copertina del suo ultimo libro nel cui titolo utilizzava lo schwa.Resta da capire se anche il testo era scritto utilizzando lo stesso fonema o era una pubblicità arcobaleno 😁
Il bello che Massimo Polidoro è lo stesso che giustamente diceva di dover ascoltare gli esperti e gente competente nel campo scientifico,poi però usa lo schwa che è stato stroncato da tutti i linguisti competenti,quindi per me ora è identico a chi crede alla terra piatta...inutile dire che ho smesso di seguirlo.
Visto e , son sempre più contento di aver troncato con lui ! Lo seguivo dalla fine degli anni 90 , ho letto tutti i libri fino al “ il mondo sottosopra “ , dove invece del divulgatore si é messo a far politica ( area PD/IV circa ) , di sinistra e , negava la presenza delle teorie gender nelle scuole , ha fatto mega spot a libri di leader di sinistra , sottolineava come alla fasta del CICAP , avevano invitato una ministrA di sinistra , super endorsement a Biden e , alla Harris nelle elezioni USA . Ora ha fatto un libro con lo schwa … mi é praticamente diventato una Murgia con la barba !
A quanto pare in Argentina é ormai quasi obbligatorio dire "buenos dias a todos, a todas y a todes" e parlo di ambienti professionali (ci ho a che fare per motivi di lavoro) il motivo principale é che Argentina, Canada, Australia e Nuova Zelanda permettono di specificare il "genere neutro" nei documenti a quelle persone che non si indetificano ne come maschi ne femmine. In epoca greca non si veniva considerati meno virili a seconda dei propri gusti sessuali. Invece di scardinare gli stereotipi li riaffermano in modo feroce attribuendo caratteristiche molto stringenti ai 2 generi classici al punto da far dire a qualcuno che "se non rientri in certi parametri, allora non sei veramente un maschio (o una femmina)" a me tutto questo pare enormemente discriminatorio e violento, perché a molti bambini verrá il dubbio di non essere "veri maschi" se hanno certe abitudini che non sono considerate tipiche del loro "genere".. Oltretutto trovo molto pericoloso questa specie di outing di massa in cui ognuno dichiara i propri gusti sessuali, perché in tempi bui certe liste vengono usate per perseguitare quelle persone
In tedesco viene usato il femminile sovraesteso, ma solo per comunicazioni burocratiche, un po' come in italiano "professori/e", in pratica si usa la desinenza del femminile plurale -innen, ma con la "I" maiuscola, dunque "ProfessorInnen, LehrerInnen, KundInnen, FreundInnen..." La cosa è di una bruttezza ricercata, ma penso che appunto abbia un uso molto limitato.
Il voi era molto usato nell'800, il regime fascista lo voleva riportare in auge nel linguaggio parlato ma non se l'è inventato. Adesso siamo al delirio totale.
piccola postilla su un discorso giustissimo. Il they inglese è stato giustificato mediante un pretesto letterario. C'è infatti qualche poema antico in cui al posto del he o she si utilizza la terza persona plurale. Sarebbe come se io volessi, in italiano, sostituire tutte le s con le f dato che i testi scritti ottocenteschi avevano questo carattere. Tu diventeresti Yafmina ad esempio. Il punto è che per l'inglese il they è stato proposto per quei casi ove noi non conoscessimo il genere della persona di cui si sta parlando. Cioè se incontro un mio vecchio amico e lo invito a cena con il partner (termine neutro) dovrei dire "I can't wait to met them". Ovviamente si tratterebbe di un dialogo al limite dell'impossibile. Per usare il they infatti, il mio amico dovrebbe evitare ogni menzione circa il genere del partner. Ad esempio non dovrebbe utilizzare vocaboli tipo him, her, he, she, boyfriend, girlfriend, wife ecc ma solo termini neutri tipo partner o soul mate. Una persona normale non direbbe mai una frase del tipo "Stasera ti voglio presentare la mia anima gemella, porta il tuo partner" ma andrebbe su un più semplice "Stasera ti presento la mia ragazza, vieni con la tua compagna".
È proprio qui il punto: nello scrivere possiamo essere neutri quanto vogliamo, giusto soprattutto quando non sappiamo di chi stiamo parlando, ma nei dialoghi (anche virtuali) tra persone che si conoscono tutte queste inibizioni non hanno senso di esistere, io lo so se il mio amico ha un partner uomo o donna o altro, e mi comporto di conseguenza.. poi se mi sbaglio e l'amico si offende a morte, beh vuol dire che così tanto amico non era 😊 In conclusione ci si può anche chiedere (magari imporre suona un po' male) quale sia la dicitura migliore negli scritti ufficiali e generici, ma nel parlato difficilmente questa cosa radicherà
sì ma nonostante questo l'inglese funzionerebbe comunque, la parola partner è comune in inglese, è usarla in italiano che è strano. Il fatto è che anche se dovessi parlare inglese inclusivo non sarebbe così difficile fare delle frasi in cui non si specifica il genere, proprio perché il genere non c'è... le espressioni che ne uscirebbero sarebbero comunque coerenti con il resto della lingua, a differenza dell'italiano dove qualunque proposta fatta renderebbe un qualsiasi dialogo impossibile o ridicolo. Se una lingua ha la struttura per poter accettare questo tipo di cambiamento ben venga
@@YasminaPani trattandosi di un sito che "registra" le parole usate nello slang di rete anglosassone (anche se non esattamente politicamente corretto) speravo potesse esserti di spunto utile per imbastirci un video sul tema della modifica spontanea della lingua ad esempio sottolineando differenze e somiglianze tra evoluzione dell'italiano e l'inglese, prendendo i riferimenti da Urban dictionary verrebbero dei contenuti un po' sopra alle righe che danno un po' di pepe.
In svedese, di solito si usa "hen" quando non si vuole svelare o non si sa il sesso biologico di un'altra persona (siccome alcuni nomi sono unisex). Tuttavia, non ho presente l'uso di "hen" per persone non binarie o trans.
Il punto è che l'uso di "hen" in svedese ha molti meno problemi col campo di applicazione del pronome personale perché lo svedese, pur avendo genere grammaticale, ha distinzione tra comune (eredità del maschile e femminile norreni) e neutro e quindi non ha alcun problema di concordanza, visto che tanto "han" (maschile), "hen" (neutro) ed "hon" (femminile) sono comunque di genere comune e quindi concordano tranquillamente con sostantivi, aggettivi e compagnia cantante.
E pensare che tutto sarebbe più semplice e ci sarebbero decisamente meno polemiche inutili se solo tutti si sforzassero di capire che il concetto di genere grammaticale non ha assolutamente nulla a che vedere con quello di sesso biologico o di identità di genere...
Ciao Yasmina, video molto interessante. Voglio fare un paio di considerazioni su inglese e svedese: nel lontano 2017 nell'ambito di un corso universitario in inglese scrissi qualcosa del tipo "someone forgot their bag on the train", ebbene, quel "their" mi venne segnato come errore e mi abbassarono il voto. Oggi invece se non usi they sei stron*o, ok. Per quanto riguarda lo svedese (premetto che abito in Svezia dal 2012, parlo la lingua correntemente, al lavoro, in privato e ho anche studiato all'università, quindi sento e leggo la lingua nei suoi diversi registri), fino a sei sette anni fa l'uso di "hen" era esclusivamente orale, non ve ne era traccia nei manuali e nelle grammatiche, e chi lo utilizzava era esplicitamente orientato a livello politico o ideologico (quindi esa anche una presa di posizione). Oggi invece nei manuali anche accademici di materie diverse dallo studio della lingua è sdoganato, almeno nelle pubblicazioni stampate negli ultimi due anni, per quanto ho notato io, così come nell'uso orale si sta diffondendo a prescindere da ideologie o prese di posizioni (questa è sempre la mia percezione, non solo guardando il linguaggio di internet o dei media ma delle persone in carne e ossa per strada e al lavoro) con esiti a volte sensati a livello pratico e a volte ridicoli. Grazie per i tuoi video!
Io non ho mai sentito qualcuno dire "hen" i det verkliga livet, l'ho solo letto in testi. Più che altro non conosco nessuno che dice di essere non binario o che vuole essere chiamato con "hen". In ogni caso la lingua svedese mi sembra stia diventando in realtà sempre più sessista visto che tutte le parole "femminili" stanno scomparendo (per esempio skådespelare invece di skådespelerska).
Come madrelingua inglese, direi che si può usare “their” tanto quanto “his or her” nella frase, anche se nella lingua parlata si userebbe “their” sicuramente. Allora, come spiega lei, “their” rappresenta un pronome inclusivo, ma è usato quando non conosci il genere della persona di cui parli e questo non è uso recente. Nella scrittura formale, “his or her” era la scelta giusta, ma oggi non importa se scrivi sia “his or her” or “their.” Però, usare “his or her” nella scrittura dà un tono più formale, corretto e sofisticato.
@@erporcoiddio9650 ciao, scusa la risposta tardiva ma mi ero persa le notifiche. A me non risulta che stia scomparendo il femminile; hen lo sento pronunciato non dico quotidianamente ma quasi, ad esempio in discorsi generici oppure quando non si sa il genere della persona oppure per tutelarne la privacy, quindi anziché dire "han eller hon".
@@grymoniaracemosa4062 ciao, è passato un bel po' da quel commento e non so se all'epoca avessi in mente esempi specifici, ma quello che posso dirti adesso su due piedi è che talvolta sento/vedo utilizzare hen anche quando si è a conoscenza del genere della persona a cui ci si riferisce e non ci sono motivi per tutelarne la privacy o altro; altre volte si può utlizzare den/denne oppure una perifrasi.
Mi ripropongo in questo tuo video con una domanda semplice che tutti glissano, compreso il caro Ministro Zan. Ma come mai nessuno parla delle ulteriori difficoltà che dovtebbero affrontare le persone dislessiche o con patologie come una diagnosi borderline che per motivi ben precisi non riconosce etichette o simbologia generica? Per quanto riguarda l'inglese, sono d'accordo con te ma nel mio caso i nuovi anglofoni fanno pessima figura. Io già parlo un cockney che nemmeno Sid Vicious o l'altra buon'anima di Amy Winehouse mi stanno dietro, e come 'rafforzativo' se iniziano a lanciarmi vocaboli in una mezza frase la pretendo tutta in inglese. Evaporano subito sai?
Bellissimo video. Una domanda, anche se in parte parlando della parola corpus forse hai già risposto: se uso curriculum (e non curricula) al plurale commetto un errore? Grazie in anticipo e ancora complimenti per il tuo lavoro su UA-cam sempre eccellente.
No, è giusto curriculum! Nell'ambiente accademico però si tende a declinarlo, anche se a rigore non andrebbe fatto. Sono vezzi dei latinisti (me compresa, ammetto)
Il video non è così male, in fondo è il contenuto che conta non l'apparenza. Detto questo, per ringraziarti di avermi ricordato in quale stato siamo e quanto la società si stia felicemente ed inclusivamente dirigendo verso il collasso, voglio condividere questo geniale pezzo dei Monthy Python ua-cam.com/video/sFBOQzSk14c/v-deo.html
Yasmina, so che non sei femminista, ma... visto che ti occupi di linguistica, ammetto che mi piacerebbe conoscere il tuo parere su quel tipo di linguaggio che tende a sostituire i termini "donna" e "madre" con espressioni quali "corpi con vagina", "persone che partoriscono", "portatori di utero", eccetera. Mi è anche capitato di leggere "allattamento al petto" e "latte umano" al posto di "allattamento al seno" e "latte materno". Sui social è il delirio totale su questi temi, volano accuse da un lato e dall'altro con una facilità disarmante (transfobia, misoginia...). Per parte mia ho notato che, qui in Italia, chi appoggia - o addirittura propugna - l'utilizzo dello schwa e roba del genere tende a non criticare l'altra faccia del cosiddetto "linguaggio inclusivo", quella per cui diventa necessario a tutti i costi ridimensionare, se non addirittura rimuovere, ogni legame fra il termine "donna" e il sesso femminile. Mi sembri una persona che non teme di esprimere le proprie opinioni, quindi mi piacerebbe sapere come la pensi in merito, anche se capisco che l'argomento potrebbe non essere di tuo interesse. Oppure potresti conoscerlo poco, chissà. Per quanto mi riguarda, vedo solo che il dibattito su sesso e genere è diventato una specie di guerra, tanto che farsi un'idea precisa in merito, senza lasciarsi condizionare dall'uno o dall'altro estremismo, è ormai un'impresa...
Come sempre il tema è complesso e ci sarebbero molte considerazioni da fare. Cercando di semplificare, posso dire che dal punto di vista linguistico tutto dipende da quale significato ha la parola "donna": attualmente, nei dizionari, con questa parola si intende l'essere umano di sesso femminile. Il genere non risulta contemplato. Dunque chi ha l'utero sarebbe donna, chi ha i testicoli è uomo, per farla breve. Tuttavia si va aggiungendo a questa anche un'altra accezione della parola, cioè quella relativa al genere: dunque "donna" non sarebbe la persona di sesso femminile, ma di genere femminile, che abbia utero o testicoli. Se accogliamo questa accezione, in campo medico "donna" diventa un problema perché non si sa più se definisca chi ha l'utero o meno, dato che ci sono anche uomini (a livello di genere) che l'utero ce l'hanno (cioè sono di sesso femminile). Per questo quindi si propongono diciture specifiche per distinguere le persone in modo inequivocabile in riferimento a cose come le mestruazioni, la gravidanza, l'allattamento. Non è privo di senso, perché il problema esiste. La mia opinione però è che questo complichi inutilmente le cose e produca anche ostilità verso le persone trans, e direi che non ne abbiamo bisogno perché ce n'è già abbastanza. La lingua funziona necessariamente per approssimazione, dunque la categoria "donna" sarà definita in base alla maggioranza delle persone che vi possono rientrare, che sono quelle con l'utero. A livello di linguaggio medico poi occorre estrema precisione, ma questa non riguarda la psiche, bensì l'anatomia, dunque donna rimane quella con l'utero. In altri contesti la parola si userà anche per denotare persone senza utero eventualmente, quindi solo in base al genere. Non so se mi sono spiegata.
@@YasminaPani sei stata molto chiara, ti ringrazio. Personalmente ritengo un controsenso definirsi femminista e arrivare ad appoggiare, o addirittura a promuovere, l'uso dello schwa sostenendo che bisogna venire incontro alle persone non binarie, quando poi si fa finta di nulla se molte donne manifestano disagio e/o rabbia di fronte a certe espressioni (ogni riferimento a Vera Gheno è puramente voluto). Ma forse di femminismo non capisco abbastanza, che ti devo dire. Con questo non voglio insinuare che le persone non binarie non vadano ascoltate. Il fatto è che la mia impressione, perlomeno al momento, è che ci sia una sorta di pressione su chi non vuole utilizzare il cosiddetto "linguaggio inclusivo". Eppure, sono abbastanza sicura che ci siano persone non binarie e trans che non concordano con questo uso della lingua, tanto meno hanno sempre pronta l'accusa più o meno velata di transfobia: ho visto commenti intelligenti e argomentati qui su UA-cam, come anche su Facebook. Figurati che ci sono perfino donne trans che criticano la nozione di "identità di genere", eppure non vedo il femminismo mainstream (quello liberare intersezionale) dar loro molto spazio, anzi. Concludo dicendo che, a mio avviso questa cosa dello schwa terrà banco ancora per un po'... ma spero che si facciano sentire altre persone come te, che espongono le cose con chiarezza e spiegano il mutamento linguistico senza mettersi a sentenziare su quanto sia sessista l'italiano. Perché una lingua può chiaramente essere usata per offendere e discriminare, ma non credo possa essere di per sé discriminatoria. Inoltre, considero l'italiano talmente bello che preferirei casomai una "sperimentazione linguistica" che ne rispetti le caratteristiche e la struttura, invece di vedere introdotte desinenze a caso che si pontifica siano neutre. Considerando come funziona il mutamento linguistico, a me convince di più un uso consolidato da molti anni nella realtà di ogni giorno ("tutti"), che la sicumera di alcune persone sul web che trattano un segno grafico come una sorta di magia capace di metterci d'accordo e "includerci". Perché no, non c'è nessun accordo su questa cosa. E chi critica non lo fa necessariamente per pregiudizio o transfobia. Scusa il papiro e grazie ancora per i contenuti che porti sul Web!
Io le vedo tutte come espressioni tra il grottesco e il farsesco per il fine che è stato loro assegnato dal "politicamente corretto" (che poi quel "corretto" in che senso? Nel senso di "giusto, equo" o di "corretto a monte DA qualcuno con volontà di manipolazione neurolinguistica e sociale"?). Ed è preoccupante constatare come, coll'avanzar dell'uso spropositato e scriteriato di Internet, molta gente si sia lasciata facilmente plagiare. Non dico che non son tematiche che prima o poi non andassero affrontate in qualche modo... ma non immaginavo 'sto picco delirante di ossessione... di tutto 'sto "politically correct" de 'sta fava che, dietro la sua fracassona e perniciosa facciata, cela invece l'intento di marcarle in modo esasperato le differenze e di fomentare divisione tra la gente. Abominevole e tragicomico, spero che questo fenomeno si plachi e qualcosa dia al tutto una cesura e una svolta decente prima che 'sto mondo finisca nel fondo del fondo del più irreversibile baratro.
ad Alghero diciamo Vusté, o meglio si diceva. Ancora lo usano i "vecchi". Lo si usava anche tra compari e amici. Una traslazione dal voi usato durante il ventennio? Non saprei quale sia l'origine sinceramente. L'
Yasmina hai già guardato il video di Roberto Mercadini sulla tematica, magari perchè non ci fai un video dicendo cosa pensi della sua idea... ua-cam.com/video/0JH5XgqiV20/v-deo.html
Ciao, l'ho visto e sinceramente non mi sembrava carino fare un video di risposta perché sarebbe risultato abbastanza spocchiosetto 😅 nel senso che nel video (ma veramente anche in tutti gli altri sul tema) dice davvero tante scemenze
@@YasminaPani magari potresti farci un video assieme, invece di farci un video contro, mi pare che Roberto stesso ha precisato che è molto aperto a un confronto, magari puoi proporgli una live.
@@ale76es be' ma il confronto lui lo chiedeva con chi è favorevole allo schwa 🤔 poi c'è un altro problema: secondo me il punto è che lui di ste cose non dovrebbe proprio parlarne, perché non gli competono. Ognuno dovrebbe fare il suo mestiere invece di parlare di qualsiasi cosa incasinando il dibattito e confondendo le persone. Dunque anche se la cosa mi converrebbe a livello di visibilità credo che non lo vorrei comunque fare, perché non è giusto che chi è incompetente abbia influenza sulle persone solo perché è famoso!
@@xbertusto7351 non lo sapevo perché non so chi sia 😅 grazie di avermelo detto, sono andata a guardare e vedo che i commenti sono disattivati dunque deduco che uno scambio non gli interessi particolarmente!
@@xbertusto7351 gli ho scritto in privato proponendogli un confronto ma dubito che mi risponderà mai. Non mi è parso che avesse granché da dire nel merito, quindi sulla sua competenza in materia mantengo delle riserve 🙂
Ma non ho capito perché si dice "singular they" e non "singular we", visto che credo venga declinato secondo la persona; in effetti l'unica volta che ho sentito una persona che in italiano, in quanto non binaria parlava di sé al plurale (si trattava di un "irreality", "Primo appuntamento" su Real Team, lo specifico per chiarire che ho riferimenti culturali bassi, e che spero perciò di trovare misericordia, sicché gli errori mi siano perdonati) usando appunto il "Noi". Fino a Giovanni Paolo I, lo facevano i Papi.
@@YasminaPani Appunto (Purgatorio VII 16-17), Perché ti giustifichi per il neutro plurale? Che poi le terminologie giuridica e scientifica ne sono piene ...
Sinceramente dato che son passati anni dal video non mi posso ricordare cosa ho detto, ma suppongo di aver ironizzato sul fatto che faccio la letterata
Se tra chi mi segue ci sono persone omo/transofobe, certamente hanno almeno il buongusto di tenerselo per sé, e dato che continuano a seguirmi, forse non lo sono poi così tanto!
Il "loro" usato al singolare mi ricorda il mio prof di economia aziendale alle superiori, un rinomato fascista. Noto inoltre che stiamo facendo molta fatica ad eliminare le formule di cortesia "lei" e addirittura "voi", per un più democratico "tu", sia in forma scritta che parlata, eppure sono decenni che ci si prova. Per certi cambiamenti la nostra lingua è come il francese, refrattaria 😊
Non vedo perchè eliminare la forma di cortesia del lei o voi per usare solo il tu, mi sembra ben diverso distinguere tra contesti e confidenze e la pretesa di smantellare cose normalissime come la biologia e relativo binarismo. Insomma, se il tuo capo non capisce qualcosa e ti fa "eh? come?" tu gli vuoi rispondere "puppa!" anche se non vi conoscete per niente?!
Salve, vorrei chiederle una cosa. Secondo la linguistica, in base a cosa un essere umano deve essere chiamato col maschile o col femminile? In base al sesso biologico? Perché, se cosí fosse, una ragazza trans dovrebbe essere chiamata col maschile perché il suo sesso biologico è maschile, giusto? Oppure dipende da come si sente? Ad esempio una ragazza trans si sente appunto una donna e quindi viene chiamata col femminile. Però a questo punto sorgerebbe un altro problema, ovvero ci sono persone non binarie che esteticamente sono molto maschili (grossi, pelati, col barbone, ecc.) che però si sentono piú donne e vogliono il femminile! Quindi queste persone come dovrebbero essere chiamate? Insomma, vorrei capire secondo lei e secondo la linguistica, come si debba procedere. Grazie
Da un punto di vista morfologico anche una frase come "idee verdi incolori dormono furiosamente" è corretta (l'esempio non è mio) anche se a malapena riusciamo a immaginarci cosa significa. La morfologia e la semantica sono due campi diversi. Quindi non so come la pensa Yasmina Pani ma personalmente direi che non è compito della linguistica stabilire se bisogna riferirci a una persona trans secondo il sesso biologico o l'identità di genere. È più questione di sensibilità del tempo, di "zeitgeist".
@@En86 Ma scusami, quindi non c'è una regola? Se io mi riferisco a un uomo parlando al femminile, non sto commettendo nessun errore linguistico di alcun tipo? Mi pare strano questo... non penso sia cosí...
@@vincenzocanali471 se tu classifichi una persona come uomo è dici di questa persona "è alta, magra, stanca etc" sì stai facendo un errore. Però non può essere la linguistica a dire se tu devi classificare una persona come maschio o femmina.
@@vincenzocanali471 diciamo così, se io dico che gli asini hanno le ali, sto dicendo una sciocchezza ma non sto commettendo nessun errore linguistico. Invece se dico "gli uccelli ha le ali" sto facendo un errore anche se il contenuto è corretto. Se tu parli di me al femminile, io posso offendermi oppure posso dirti che mi hai attribuito il genere sbagliato ma non stai necessariamente commettendo un errore linguistico.
Ma bastaaa questa è un'ossessione! Ho segnalato più volte il canale a youtube e non solo è ancora online ma continuano ad apparirmi le tue notifiche! Ma è possibile che nessuno faccia nulla?
Curioso che parli di ossessione proprio tu che non fai altro che commentare i miei video, pur dicendo di odiarli... Puoi segnalare quello che ti pare, ma i miei contenuti sono ben fatti, apprezzati da molti e rispettano gli standard della piattaforma, quindi il tuo animo censorio dovrà farsi una ragione del fatto che viviamo in una democrazia, in cui, incredibilmente, le persone sono libere di esprimersi e non possono essere messe a tacere solo perché tu non concordi con loro. Nessuno ti obbliga a guardare i miei video, e ti consiglio vivamente di smettere di commentarli.
È la classica sinistroide moderna radical chic: borghesucci con poca cultura ed imbottiti di queste idee idiote, favorite dai plutocrati, atte solo a creare divisioni e discordie tra noi popolino (che rimaniamo sempre proletariato e sottoproletariato): gente che manco conosce Marx, Hegel, Schopenhauer o eroi/antieroi come Che Guevara che hanno sacrificato la loro vita per la lotta di classe. Da uomo di sinistra, disprezzo profondamente queste dannose ideologie prive di veri contenuti, ed apprezzo Yasmina che molti di voi idioti additano come di destra. Questa ragazza esprime classe e cultura, cosa che a voi incute timore. Sinceramente, non si sente la mancanza dei tuoi commenti: sono inutili sprechi di bit. Ma io credo nella democrazia e lascio gente come te starnazzare: nei fatti, non combinerete nulla di buono.
Lavoro a Londra. Le email aziendali hanno cominciato a riferirsi anche alle singole persone con "They". Ed io non so più quando si riferiscano ad una o più persone.
Comunque in ambito formale si sono sempre usate espressioni particolari, ad es. "Abbiamo ricevuto la gradita vs." [cioè "Abbiamo ricevuto la vostra gradita lettera", vedi la scena della posta nel film "I Due Marescialli" con Totò e Vittorio de Sica], anche in questo caso non si sa se il mittente sia una o più persone.
Sono d'accordo, ma in quel caso ci si riferisce ad un'identita' astratta piu' che ad una persona.
Immagina un'email aziendale che dica "Stefano ha fatto questo lavoro, loro stanno facendo un ottimo lavoro", e tu pensi "Chi lo sta facendo l'ottimo lavoro, solo Stefano o altre persone?
@@Ioria89 In tal caso sono d'accordissimo co te...
Io mandai un elaborato ad una docente di un'università britannica. Introducevo un personaggio prima di annunciarne il nome chiamandolo He. Lei mi fece scrivere He or She, pure se poche frasi più avanti si diceva chi era, nome e cognome proprio!!!
@@Ioria89 infatti è drammatica questa cosa, ed è assurdo che non lo capiscano
Lasciamo perdere, il mese scorso venne in università un certo soggetto esordendo con: "Ciao a tutte e a tutti (e già qua ho capito chi avevo davanti) io sono X e parlerò di me usando il pronome femminile per motivi politici (?) perché come ben sapete la nostra lingua non prevede un neutro essendo indietro di duemila anni (giuro, ha detto duemila)". Arrivati a metà mi sentivo come fossi processato dall'inquisizione spagnola, poi a una certa ha pure attaccato tutto il pippone sui gender studies e di come la gente è brutta, cattiva e inadeguata a priori. Fortuna che avevo la mascherina così ho risparmiato agli altri le mie smorfie.
Che dolore…
Quel genio neanche si rende conto di fare discorsi profondamente fascisti (nel senso corrente). Se non si è d'accordo con me è arretrato di duemila anni, quindi, è inferiore
Ma di chi si tratta?
Questi sono gli stessi che vorrebbero censurare i film
Il guaio è che sia venuto in università. ‘Sta gente dovrebbe stare per strada coi cartelloni deliranti sulle mani.
La cosa più scema è che esistono lingue senza genere maschile e femminile e non sono per niente società inclusive (vedi Iran, Cina, le lingue kurde, ecc.. ). Anzi mi chiedo a sto punto come si sentirebbe un non binario in Iran visto che non può distinguersi nella struttura grammaticale della lingua...
davvero? non esistono i genere? in quale lingue esattamente? Grazie
@@guerriero_shardana cinese ua-cam.com/video/Q0KV9tDqbV8/v-deo.html
@@guerriero_shardana Nel farsi, cinese, nel curdo, giapponese, finlandese. L'unica società "inclusiva" direi che sia la Finlandia tra questi ma ovviamente per ragioni extra linguistiche.
@@guerriero_shardana e certo..... il turco, il giapponese o il tailandese
@@guerriero_shardana e questo dimostra che il genere grammaticale non c´entra una beana mazza con il genere sessuale e identitá di genere....la lingua non é sessista, ma eventualmente chi la usa (sempre ovviamente considerando il contesto... questo sconosciuto)
Spero solo di non sentire mai qualcuno dirmi "rispetta i miei pronomi" perchè potrei reagire molto male.
Una frase che è un classico di Twitter
@@ReddoLeoMeme2401 Twitter sta a me come l’abside di una chiesa sta a Satana
@@enteblu6799 Allora non hai nulla di cui preoccuparti, in certi utenti di quella piattaforma il disagio scorre potente nelle vene
@@enteblu6799 Una proporzione stupenda. Spero di non offenderti se la prendo in prestito 🤣
Il pronome che scelgo di usare per questi idioti è:"vaffanculo!!! Sono inclusivo abbastanza?"
Mi sorbisco sempre con piacere questi pipponi, ma posso dire una cosa molto banale che stranamente non viene mai fuori? Da quando ho iniziato a parlare e a dire, per esempio: "Ciao a tutti", non ho mai avuto intenzione di riferirmi ad un genere specifico. Se ho la necessità di specificare posso aggiungere informazioni come: tutti i maschi, le femmine, i lombrichi ecc...
Per scendere più nel dettaglio: la lingua madre (oddio ho scritto madre, è sessista) viene appresa a livello "basso" con l'apprendimento per imitazione. Nessun bambino riceve il suo attestato di C2 dopo ore passate sui libri. E qui lo spoiler: se a 3 anni è ovvio che "tutti" è neutro e generico, com'è possibile che a 20 sorgano improvvisamente dei dubbi? È una domanda retorica ovviamente
No la domanda va presa sul serio, in questi casi c'è un grave regresso
È infatti un'ottima domanda!
Ciao! Io e la mia compagna (io italiano, lei francese) insegniamo in Francia, alle medie e al liceo, da cinque anni. Abbiamo quindi un contatto diretto e continuo coi locutori più giovani e quindi più sensibili, in teoria, a queste dinamiche inclusive. In media abbiamo 180 studenti a testa, per cui in 5 anni abbiamo visto qualche migliaia di ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Non abbiamo tracce di questo pronome inclusivo né delle nuove desinenze. Naturalmente se dovessero esserci evoluzioni lo annoteremo, ma intanto passiamo il tempo a correggere errori di ortografia frutto di una scrittura delirante inventata da una corte del XVImo secolo che si credeva discendere da dio e dai romani. Molto inclusivo.
Grazie per questa testimonianza!
Il bello è che con trovate inconsistenti come l'utilizzo del/della/dello schwa, di fatto si sottrae credibilità a questioni che invece sarebbero importanti e da affrontare seriamente. Sono qua che aspetto che qualche figura politica, magari donna madre e cristiana, venga a dirmi che vogliono toglierle il linguaggio. Grazie per questi video Yasmina, sono veramente delle ventate di lucidità. (Il canale comunque va alla grandissima così, bello spontaneo!)
@Licia V. non so come scusarmi
@Licia V. sì sì, ovviamente intendevo quello (più il discorso originale che il tormentone, ma ormai le due cose sono inscindibili). Anzi, se proprio vogliamo farci del male, qualche settimana fa ha rifatto lo stesso discorso in spagnolo per un convegno all'estero. E' che mi sono sentito in colpa per averlo fatto tornare in mente a qualcun altro
In Francia purtroppo la scemenza del punto è abbastanza diffusa: tutte le comunicazioni che mi arrivano dall’università lo usano, e anche fra gli studenti, in ambito “non ufficiale” (chat, gruppi whatsapp/fb, ecc) lo vedo spessissimo. Ah, ovviamente nessun riscontro nella lingua parlata.
anche in italia i comunicati dell'università usano l'asterisco, è abbastanza triste
@@Flegias116 E i comunicati via mail nelle scuole pubbliche. Lavoro in un istituto superiore e vorrei piangere quando mi trovo davanti "Car*, carissim*" e compagnia delirante. Anzi, quando mi rivolgo alle mie classi, specifico sempre che se dico "Ciao a tutti" non è perché sono carogna e voglio escludere le ragazze, ma perché il plurale maschile non marcato include tutti, maschi, femmine ec ec. Mi guardano sempre come a dire "E c'è bisogno di chiarire queste fregnacce??" Forse c'è speranza🤣
Il ministro dell'Istruzione aveva preso posizione in merito, ma naturalmente non è che può multare le università che usano queste aberrazioni (forse non sarebbe male!)
In realtà la soluzione ci sarebbe: aboliamo le lingue romanze e riimettiamoci tutti a parlare latino.
Tanto si offenderebbero perché useremmo il neutro per riferirci alle persone e quindi sarebbe una mancanza di rispetto 😂
Ah certo, così sai poi che casino trovare un modo per rendere tutti quei termini della modernità che già si vanno a scontrare con l'abuso degli anglismi laddove noi abbiamo tranquillamente tutte le parole necessarie per esprimerli!
Yasmina, il discorso che fai tu lo faccio sempre pure io e non posso che essere d'accordo al 101%.
Io sono un'appassionata poliglotta e da qualche anno studio anche il croato, che ha ben 7 casi ognuno con declinazioni diverse a seconda del genere (maschile-femminile-neutro) che a volte si mischiano addirittura tra loro nel numero, cioè tra singolare e plurale. IN PIÙ, pure le declinazioni degli aggettivi spesso sono diverse tra generi e non sempre si accordano esattamente come il nome che segue!
Ma veramente io devo mettermi a cambiare le declinazioni di ogni lingua che conosco perché sennò vengo accusata di "sessismo" e "transofobia" ogni volta? Solo perché anch'io ho fatto la mia scelta di non aderire a questa convenzione linguistica?
Siamo proprio sicuri che siamo noi che facciamo questi ragionamenti lineari, a essere quelli che criticano e giudicano senza possibilità di creare un discorso pacifico e costruttivo?
🙈
Eh sì, pensiamo a chi è bi o trilingue e deve rivoluzionare non una ma due o tre morfologie 😂
@@YasminaPani sì ma io, in tutta onestà, non ci penso minimamente… specie col croato!! Insomma, già è una complicazione di vita studiarlo così com'è 😂
Vedere 'sto video dopo aver preso 26 all'esame su Hobbes parlando del linguaggio è un'emozione non da poco❤️❤️
Hobbes❤️
Forse se lo vedevi prima l'esame ti sarebbe andato un po' meglio
Solo su Hobbes o anche su Calvin?
Sono quelli del signore degli anelli?
@@a.b.6233 sì, venerano il Leviatano
Grazie per questo video. Sempre interessante sapere come vengono vissute queste trasformazioni in Italia. Abito negli Stati Uniti e, per esperienza, posso dire che l'uso del they e` soprattutto fra i giovani. Mia figlia, per esempio, usa il she/they ma non solo nello scritto anche nel parlato ma specialmente con i suoi coetanei. I giovani tra l'altro non si aspettano che gli adulti lo usino. All'universita` dove lavoro non e` obbligatorio dichiarare i pronomi. Io lo faccio per scelta.
In Germania mettono l´asterisco e io piango perche´ mi rifiuto di imparare gli articoli con l´asterisco perche´ sono gia´ impossibili di base T.T
Ahahahah vero
Sul serio? Pensavo che in Germania non avessero minimamente considerato la questione... Fammi capire, """""stanno provando""""" a usare "d*" come articolo unico, o qualcuno sta proprio pensando di rivedere l'assegnazione dell'articolo in base al sesso, come nel caso di "das madchen"?
@@riccardoferraro2346 Non così. Credo al sostantivo maschile s'aggiunga l'asterisco e si continui con la declinazione femminile.
L'unico esempio che trovo al momento è die Käufer*innen. Che è un plurale e quindi leva il problema dell'articolo.
Da capire come si dovrebbero trasportare nel parlato queste parole.
davvero? mai visto e ci vivo da 20 anni
@@mizhard -innen indica il plurale femminile ( Femminile sovraesteso? ) e solo Käufer é maschile singolare.... quindi? sto non binary in tedesco non lo vedo
Ieri ho visto un video di Massimo Polidoro dove tra l'altro mostrava la copertina del suo ultimo libro nel cui titolo utilizzava lo schwa.Resta da capire se anche il testo era scritto utilizzando lo stesso fonema o era una pubblicità arcobaleno 😁
Visto anche io. Ho smesso di guardarlo dopo 15 secondi, poi ho cercato schwa e mi sono imbattuto in questo canale.
Il bello che Massimo Polidoro è lo stesso che giustamente diceva di dover ascoltare gli esperti e gente competente nel campo scientifico,poi però usa lo schwa che è stato stroncato da tutti i linguisti competenti,quindi per me ora è identico a chi crede alla terra piatta...inutile dire che ho smesso di seguirlo.
@@xbertusto7351 il fatto è che ci si potrebbe fare l'abitudine anche a sentire "se io avrei". Questo lo renderebbe corretto?
@@xbertusto7351 Spero solo sia una moda passeggera
Visto e , son sempre più contento di aver troncato con lui !
Lo seguivo dalla fine degli anni 90 , ho letto tutti i libri fino al “ il mondo sottosopra “ , dove invece del divulgatore si é messo a far politica ( area PD/IV circa ) , di sinistra e , negava la presenza delle teorie gender nelle scuole , ha fatto mega spot a libri di leader di sinistra , sottolineava come alla fasta del CICAP , avevano invitato una ministrA di sinistra , super endorsement a Biden e , alla Harris nelle elezioni USA . Ora ha fatto un libro con lo schwa … mi é praticamente diventato una Murgia con la barba !
A quanto pare in Argentina é ormai quasi obbligatorio dire "buenos dias a todos, a todas y a todes" e parlo di ambienti professionali (ci ho a che fare per motivi di lavoro) il motivo principale é che Argentina, Canada, Australia e Nuova Zelanda permettono di specificare il "genere neutro" nei documenti a quelle persone che non si indetificano ne come maschi ne femmine. In epoca greca non si veniva considerati meno virili a seconda dei propri gusti sessuali. Invece di scardinare gli stereotipi li riaffermano in modo feroce attribuendo caratteristiche molto stringenti ai 2 generi classici al punto da far dire a qualcuno che "se non rientri in certi parametri, allora non sei veramente un maschio (o una femmina)" a me tutto questo pare enormemente discriminatorio e violento, perché a molti bambini verrá il dubbio di non essere "veri maschi" se hanno certe abitudini che non sono considerate tipiche del loro "genere".. Oltretutto trovo molto pericoloso questa specie di outing di massa in cui ognuno dichiara i propri gusti sessuali, perché in tempi bui certe liste vengono usate per perseguitare quelle persone
Ottimo ragionamento. Ma non dimenticare l'accento grafico su "né" quando è negazione, altrimenti è partitivo. 😃
Video istruttivo e che porta a riflettere. Grazie mille :)
In tedesco viene usato il femminile sovraesteso, ma solo per comunicazioni burocratiche, un po' come in italiano "professori/e", in pratica si usa la desinenza del femminile plurale -innen, ma con la "I" maiuscola, dunque "ProfessorInnen, LehrerInnen, KundInnen, FreundInnen..." La cosa è di una bruttezza ricercata, ma penso che appunto abbia un uso molto limitato.
Davvero terribile.
Goethe non potrebbe che esclamare "Es ist zum kotzen!"
Non hai citato il caso dello spagnolo che ha proposto di inserire la desinenza neutra ‘e’ come in ‘todos todas todes’
Sì, non volevo fare un video troppo lungo, ma appunto essendo una lingua romanza il discorso è uguale a italiano e francese
Quello che succede nell'Inglese con il they singolare mi ricorda il voi di cortesia, che mi sembra fosse caldeggiato dal regime fascista.
e che infatti si usa raramente se non mai....
Quelli erano tempi i cui le persone avevano più rispetto oggi molti giovani non danno nemmeno del Lei ai più grandi.
Il voi era molto usato nell'800, il regime fascista lo voleva riportare in auge nel linguaggio parlato ma non se l'è inventato. Adesso siamo al delirio totale.
Sono due cose molto diverse
@@riccardoserni5697 sei uno spasso, davvero
Chiarissima come sempre 💪
Grazie per questo video ♥️
piccola postilla su un discorso giustissimo. Il they inglese è stato giustificato mediante un pretesto letterario. C'è infatti qualche poema antico in cui al posto del he o she si utilizza la terza persona plurale. Sarebbe come se io volessi, in italiano, sostituire tutte le s con le f dato che i testi scritti ottocenteschi avevano questo carattere. Tu diventeresti Yafmina ad esempio. Il punto è che per l'inglese il they è stato proposto per quei casi ove noi non conoscessimo il genere della persona di cui si sta parlando. Cioè se incontro un mio vecchio amico e lo invito a cena con il partner (termine neutro) dovrei dire "I can't wait to met them". Ovviamente si tratterebbe di un dialogo al limite dell'impossibile. Per usare il they infatti, il mio amico dovrebbe evitare ogni menzione circa il genere del partner. Ad esempio non dovrebbe utilizzare vocaboli tipo him, her, he, she, boyfriend, girlfriend, wife ecc ma solo termini neutri tipo partner o soul mate. Una persona normale non direbbe mai una frase del tipo "Stasera ti voglio presentare la mia anima gemella, porta il tuo partner" ma andrebbe su un più semplice "Stasera ti presento la mia ragazza, vieni con la tua compagna".
È proprio qui il punto: nello scrivere possiamo essere neutri quanto vogliamo, giusto soprattutto quando non sappiamo di chi stiamo parlando, ma nei dialoghi (anche virtuali) tra persone che si conoscono tutte queste inibizioni non hanno senso di esistere, io lo so se il mio amico ha un partner uomo o donna o altro, e mi comporto di conseguenza.. poi se mi sbaglio e l'amico si offende a morte, beh vuol dire che così tanto amico non era 😊
In conclusione ci si può anche chiedere (magari imporre suona un po' male) quale sia la dicitura migliore negli scritti ufficiali e generici, ma nel parlato difficilmente questa cosa radicherà
sì ma nonostante questo l'inglese funzionerebbe comunque, la parola partner è comune in inglese, è usarla in italiano che è strano. Il fatto è che anche se dovessi parlare inglese inclusivo non sarebbe così difficile fare delle frasi in cui non si specifica il genere, proprio perché il genere non c'è... le espressioni che ne uscirebbero sarebbero comunque coerenti con il resto della lingua, a differenza dell'italiano dove qualunque proposta fatta renderebbe un qualsiasi dialogo impossibile o ridicolo. Se una lingua ha la struttura per poter accettare questo tipo di cambiamento ben venga
Grandissima come sempre! Ma a proposito di dizionari online e lingue straniere, un bel video con spunto "Urban dictionary" ?
In che senso?
@@YasminaPani trattandosi di un sito che "registra" le parole usate nello slang di rete anglosassone (anche se non esattamente politicamente corretto) speravo potesse esserti di spunto utile per imbastirci un video sul tema della modifica spontanea della lingua ad esempio sottolineando differenze e somiglianze tra evoluzione dell'italiano e l'inglese, prendendo i riferimenti da Urban dictionary verrebbero dei contenuti un po' sopra alle righe che danno un po' di pepe.
@@spaolo314 ho capito, grazie!
In svedese, di solito si usa "hen" quando non si vuole svelare o non si sa il sesso biologico di un'altra persona (siccome alcuni nomi sono unisex). Tuttavia, non ho presente l'uso di "hen" per persone non binarie o trans.
Che in inglese vuol dire "gallina"...
@@andsalomoni Non capisco la necessità della tua battuta.😂
@@NZND Non c'è alcuna "necessità". E' solo per ridere. Mi immaginavo uno svedese che apostrofava "hen" un tizio vestito da gallina.
Il punto è che l'uso di "hen" in svedese ha molti meno problemi col campo di applicazione del pronome personale perché lo svedese, pur avendo genere grammaticale, ha distinzione tra comune (eredità del maschile e femminile norreni) e neutro e quindi non ha alcun problema di concordanza, visto che tanto "han" (maschile), "hen" (neutro) ed "hon" (femminile) sono comunque di genere comune e quindi concordano tranquillamente con sostantivi, aggettivi e compagnia cantante.
In pratica è la stessa questione del they inglese, infatti
“Linguaggio inclusivo” è un ossimoro. Per quanto cambi il linguaggio ci sarà sempre il rischio che qualcuno si offenda.
E pensare che tutto sarebbe più semplice e ci sarebbero decisamente meno polemiche inutili se solo tutti si sforzassero di capire che il concetto di genere grammaticale non ha assolutamente nulla a che vedere con quello di sesso biologico o di identità di genere...
Ciao Yasmina, video molto interessante. Voglio fare un paio di considerazioni su inglese e svedese: nel lontano 2017 nell'ambito di un corso universitario in inglese scrissi qualcosa del tipo "someone forgot their bag on the train", ebbene, quel "their" mi venne segnato come errore e mi abbassarono il voto. Oggi invece se non usi they sei stron*o, ok.
Per quanto riguarda lo svedese (premetto che abito in Svezia dal 2012, parlo la lingua correntemente, al lavoro, in privato e ho anche studiato all'università, quindi sento e leggo la lingua nei suoi diversi registri), fino a sei sette anni fa l'uso di "hen" era esclusivamente orale, non ve ne era traccia nei manuali e nelle grammatiche, e chi lo utilizzava era esplicitamente orientato a livello politico o ideologico (quindi esa anche una presa di posizione). Oggi invece nei manuali anche accademici di materie diverse dallo studio della lingua è sdoganato, almeno nelle pubblicazioni stampate negli ultimi due anni, per quanto ho notato io, così come nell'uso orale si sta diffondendo a prescindere da ideologie o prese di posizioni (questa è sempre la mia percezione, non solo guardando il linguaggio di internet o dei media ma delle persone in carne e ossa per strada e al lavoro) con esiti a volte sensati a livello pratico e a volte ridicoli.
Grazie per i tuoi video!
Io non ho mai sentito qualcuno dire "hen" i det verkliga livet, l'ho solo letto in testi. Più che altro non conosco nessuno che dice di essere non binario o che vuole essere chiamato con "hen". In ogni caso la lingua svedese mi sembra stia diventando in realtà sempre più sessista visto che tutte le parole "femminili" stanno scomparendo (per esempio skådespelare invece di skådespelerska).
Come madrelingua inglese, direi che si può usare “their” tanto quanto “his or her” nella frase, anche se nella lingua parlata si userebbe “their” sicuramente. Allora, come spiega lei, “their” rappresenta un pronome inclusivo, ma è usato quando non conosci il genere della persona di cui parli e questo non è uso recente. Nella scrittura formale, “his or her” era la scelta giusta, ma oggi non importa se scrivi sia “his or her” or “their.” Però, usare “his or her” nella scrittura dà un tono più formale, corretto e sofisticato.
Potresti farci degli esempi di esiti ridicoli che si si sono avuti con l’uso di hen? Perché ce n’è un gran bisogno
@@erporcoiddio9650 ciao, scusa la risposta tardiva ma mi ero persa le notifiche. A me non risulta che stia scomparendo il femminile; hen lo sento pronunciato non dico quotidianamente ma quasi, ad esempio in discorsi generici oppure quando non si sa il genere della persona oppure per tutelarne la privacy, quindi anziché dire "han eller hon".
@@grymoniaracemosa4062 ciao, è passato un bel po' da quel commento e non so se all'epoca avessi in mente esempi specifici, ma quello che posso dirti adesso su due piedi è che talvolta sento/vedo utilizzare hen anche quando si è a conoscenza del genere della persona a cui ci si riferisce e non ci sono motivi per tutelarne la privacy o altro; altre volte si può utlizzare den/denne oppure una perifrasi.
Mi ripropongo in questo tuo video con una domanda semplice che tutti glissano, compreso il caro Ministro Zan. Ma come mai nessuno parla delle ulteriori difficoltà che dovtebbero affrontare le persone dislessiche o con patologie come una diagnosi borderline che per motivi ben precisi non riconosce etichette o simbologia generica? Per quanto riguarda l'inglese, sono d'accordo con te ma nel mio caso i nuovi anglofoni fanno pessima figura. Io già parlo un cockney che nemmeno Sid Vicious o l'altra buon'anima di Amy Winehouse mi stanno dietro, e come 'rafforzativo' se iniziano a lanciarmi vocaboli in una mezza frase la pretendo tutta in inglese. Evaporano subito sai?
Infatti tutti questi inclusivi non capiscono che farcire un testo di # rende difficile leggere
Bellissimo video. Una domanda, anche se in parte parlando della parola corpus forse hai già risposto: se uso curriculum (e non curricula) al plurale commetto un errore? Grazie in anticipo e ancora complimenti per il tuo lavoro su UA-cam sempre eccellente.
Tecnicamente sarebbe la forma preferibile, sempre per la regola che i prestiti in italiano mantengono la forma singolare originale anche al plurale
No, è giusto curriculum! Nell'ambiente accademico però si tende a declinarlo, anche se a rigore non andrebbe fatto. Sono vezzi dei latinisti (me compresa, ammetto)
Il video non è così male, in fondo è il contenuto che conta non l'apparenza. Detto questo, per ringraziarti di avermi ricordato in quale stato siamo e quanto la società si stia felicemente ed inclusivamente dirigendo verso il collasso, voglio condividere questo geniale pezzo dei Monthy Python ua-cam.com/video/sFBOQzSk14c/v-deo.html
Stupendo
Yasmina, so che non sei femminista, ma... visto che ti occupi di linguistica, ammetto che mi piacerebbe conoscere il tuo parere su quel tipo di linguaggio che tende a sostituire i termini "donna" e "madre" con espressioni quali "corpi con vagina", "persone che partoriscono", "portatori di utero", eccetera. Mi è anche capitato di leggere "allattamento al petto" e "latte umano" al posto di "allattamento al seno" e "latte materno". Sui social è il delirio totale su questi temi, volano accuse da un lato e dall'altro con una facilità disarmante (transfobia, misoginia...). Per parte mia ho notato che, qui in Italia, chi appoggia - o addirittura propugna - l'utilizzo dello schwa e roba del genere tende a non criticare l'altra faccia del cosiddetto "linguaggio inclusivo", quella per cui diventa necessario a tutti i costi ridimensionare, se non addirittura rimuovere, ogni legame fra il termine "donna" e il sesso femminile.
Mi sembri una persona che non teme di esprimere le proprie opinioni, quindi mi piacerebbe sapere come la pensi in merito, anche se capisco che l'argomento potrebbe non essere di tuo interesse. Oppure potresti conoscerlo poco, chissà. Per quanto mi riguarda, vedo solo che il dibattito su sesso e genere è diventato una specie di guerra, tanto che farsi un'idea precisa in merito, senza lasciarsi condizionare dall'uno o dall'altro estremismo, è ormai un'impresa...
Come sempre il tema è complesso e ci sarebbero molte considerazioni da fare. Cercando di semplificare, posso dire che dal punto di vista linguistico tutto dipende da quale significato ha la parola "donna": attualmente, nei dizionari, con questa parola si intende l'essere umano di sesso femminile. Il genere non risulta contemplato. Dunque chi ha l'utero sarebbe donna, chi ha i testicoli è uomo, per farla breve. Tuttavia si va aggiungendo a questa anche un'altra accezione della parola, cioè quella relativa al genere: dunque "donna" non sarebbe la persona di sesso femminile, ma di genere femminile, che abbia utero o testicoli. Se accogliamo questa accezione, in campo medico "donna" diventa un problema perché non si sa più se definisca chi ha l'utero o meno, dato che ci sono anche uomini (a livello di genere) che l'utero ce l'hanno (cioè sono di sesso femminile). Per questo quindi si propongono diciture specifiche per distinguere le persone in modo inequivocabile in riferimento a cose come le mestruazioni, la gravidanza, l'allattamento. Non è privo di senso, perché il problema esiste. La mia opinione però è che questo complichi inutilmente le cose e produca anche ostilità verso le persone trans, e direi che non ne abbiamo bisogno perché ce n'è già abbastanza. La lingua funziona necessariamente per approssimazione, dunque la categoria "donna" sarà definita in base alla maggioranza delle persone che vi possono rientrare, che sono quelle con l'utero. A livello di linguaggio medico poi occorre estrema precisione, ma questa non riguarda la psiche, bensì l'anatomia, dunque donna rimane quella con l'utero. In altri contesti la parola si userà anche per denotare persone senza utero eventualmente, quindi solo in base al genere. Non so se mi sono spiegata.
@@YasminaPani sei stata molto chiara, ti ringrazio.
Personalmente ritengo un controsenso definirsi femminista e arrivare ad appoggiare, o addirittura a promuovere, l'uso dello schwa sostenendo che bisogna venire incontro alle persone non binarie, quando poi si fa finta di nulla se molte donne manifestano disagio e/o rabbia di fronte a certe espressioni (ogni riferimento a Vera Gheno è puramente voluto). Ma forse di femminismo non capisco abbastanza, che ti devo dire.
Con questo non voglio insinuare che le persone non binarie non vadano ascoltate. Il fatto è che la mia impressione, perlomeno al momento, è che ci sia una sorta di pressione su chi non vuole utilizzare il cosiddetto "linguaggio inclusivo". Eppure, sono abbastanza sicura che ci siano persone non binarie e trans che non concordano con questo uso della lingua, tanto meno hanno sempre pronta l'accusa più o meno velata di transfobia: ho visto commenti intelligenti e argomentati qui su UA-cam, come anche su Facebook. Figurati che ci sono perfino donne trans che criticano la nozione di "identità di genere", eppure non vedo il femminismo mainstream (quello liberare intersezionale) dar loro molto spazio, anzi.
Concludo dicendo che, a mio avviso questa cosa dello schwa terrà banco ancora per un po'... ma spero che si facciano sentire altre persone come te, che espongono le cose con chiarezza e spiegano il mutamento linguistico senza mettersi a sentenziare su quanto sia sessista l'italiano. Perché una lingua può chiaramente essere usata per offendere e discriminare, ma non credo possa essere di per sé discriminatoria. Inoltre, considero l'italiano talmente bello che preferirei casomai una "sperimentazione linguistica" che ne rispetti le caratteristiche e la struttura, invece di vedere introdotte desinenze a caso che si pontifica siano neutre. Considerando come funziona il mutamento linguistico, a me convince di più un uso consolidato da molti anni nella realtà di ogni giorno ("tutti"), che la sicumera di alcune persone sul web che trattano un segno grafico come una sorta di magia capace di metterci d'accordo e "includerci". Perché no, non c'è nessun accordo su questa cosa. E chi critica non lo fa necessariamente per pregiudizio o transfobia.
Scusa il papiro e grazie ancora per i contenuti che porti sul Web!
Ma solo a me fa ridere "persone non binarie"? Ma è italiano o sono proprio persone private dei binari per i loro treni?
Io le vedo tutte come espressioni tra il grottesco e il farsesco per il fine che è stato loro assegnato dal "politicamente corretto" (che poi quel "corretto" in che senso? Nel senso di "giusto, equo" o di "corretto a monte DA qualcuno con volontà di manipolazione neurolinguistica e sociale"?). Ed è preoccupante constatare come, coll'avanzar dell'uso spropositato e scriteriato di Internet, molta gente si sia lasciata facilmente plagiare. Non dico che non son tematiche che prima o poi non andassero affrontate in qualche modo... ma non immaginavo 'sto picco delirante di ossessione... di tutto 'sto "politically correct" de 'sta fava che, dietro la sua fracassona e perniciosa facciata, cela invece l'intento di marcarle in modo esasperato le differenze e di fomentare divisione tra la gente. Abominevole e tragicomico, spero che questo fenomeno si plachi e qualcosa dia al tutto una cesura e una svolta decente prima che 'sto mondo finisca nel fondo del fondo del più irreversibile baratro.
Che ne pensi di Jordan Peterson?
Non so chi sia!
ad Alghero diciamo Vusté, o meglio si diceva. Ancora lo usano i "vecchi".
Lo si usava anche tra compari e amici.
Una traslazione dal voi usato durante il ventennio? Non saprei quale sia l'origine sinceramente.
L'
@Licia V. in effetti qui si parla il catalano. ☺️
essendo l'algherese una variante del catalano arcaico, deriva semplicemente dal vosté catalano.
Vieni nei luoghi della comunità lgbt e poi vediamo se il neutro non esiste nella lingua parlata spontanea
Yasmina hai già guardato il video di Roberto Mercadini sulla tematica, magari perchè non ci fai un video dicendo cosa pensi della sua idea...
ua-cam.com/video/0JH5XgqiV20/v-deo.html
Ciao, l'ho visto e sinceramente non mi sembrava carino fare un video di risposta perché sarebbe risultato abbastanza spocchiosetto 😅 nel senso che nel video (ma veramente anche in tutti gli altri sul tema) dice davvero tante scemenze
@@YasminaPani magari potresti farci un video assieme, invece di farci un video contro, mi pare che Roberto stesso ha precisato che è molto aperto a un confronto, magari puoi proporgli una live.
@@ale76es be' ma il confronto lui lo chiedeva con chi è favorevole allo schwa 🤔 poi c'è un altro problema: secondo me il punto è che lui di ste cose non dovrebbe proprio parlarne, perché non gli competono. Ognuno dovrebbe fare il suo mestiere invece di parlare di qualsiasi cosa incasinando il dibattito e confondendo le persone. Dunque anche se la cosa mi converrebbe a livello di visibilità credo che non lo vorrei comunque fare, perché non è giusto che chi è incompetente abbia influenza sulle persone solo perché è famoso!
@@xbertusto7351 non lo sapevo perché non so chi sia 😅 grazie di avermelo detto, sono andata a guardare e vedo che i commenti sono disattivati dunque deduco che uno scambio non gli interessi particolarmente!
@@xbertusto7351 gli ho scritto in privato proponendogli un confronto ma dubito che mi risponderà mai. Non mi è parso che avesse granché da dire nel merito, quindi sulla sua competenza in materia mantengo delle riserve 🙂
Ma non ho capito perché si dice "singular they" e non "singular we", visto che credo venga declinato secondo la persona; in effetti l'unica volta che ho sentito una persona che in italiano, in quanto non binaria parlava di sé al plurale (si trattava di un "irreality", "Primo appuntamento" su Real Team, lo specifico per chiarire che ho riferimenti culturali bassi, e che spero perciò di trovare misericordia, sicché gli errori mi siano perdonati) usando appunto il "Noi".
Fino a Giovanni Paolo I, lo facevano i Papi.
Non ho capito la domanda... they è una terza persona, ovvio che se dobbiamo parlare alla prima plurale usiamo we
@@YasminaPani certo. In realtà non era una domanda ma un cazzeggio.
Bel video ma audio un po' basso.
I prestiti da lingue straniere sono indeclinabili.
Il latino è una lingua straniera?
Sì, ma il latino gode di uno statuto diverso e quindi sono accettate anche le forme declinate
@@YasminaPani
Appunto (Purgatorio VII 16-17),
Perché ti giustifichi per il neutro plurale?
Che poi le terminologie giuridica e scientifica ne sono piene ...
Sinceramente dato che son passati anni dal video non mi posso ricordare cosa ho detto, ma suppongo di aver ironizzato sul fatto che faccio la letterata
Mi piacerebbe sapere quanti dei tuoi followers condividono la tua speranza finale 🥲
Stante che non vedo commenti in cui il discorso linguistico è usato per sminuire le questioni sociali, azzarderei un "probabilmente quasi tutti"
Se tra chi mi segue ci sono persone omo/transofobe, certamente hanno almeno il buongusto di tenerselo per sé, e dato che continuano a seguirmi, forse non lo sono poi così tanto!
Il "loro" usato al singolare mi ricorda il mio prof di economia aziendale alle superiori, un rinomato fascista.
Noto inoltre che stiamo facendo molta fatica ad eliminare le formule di cortesia "lei" e addirittura "voi", per un più democratico "tu", sia in forma scritta che parlata, eppure sono decenni che ci si prova. Per certi cambiamenti la nostra lingua è come il francese, refrattaria 😊
Non vedo perchè eliminare la forma di cortesia del lei o voi per usare solo il tu, mi sembra ben diverso distinguere tra contesti e confidenze e la pretesa di smantellare cose normalissime come la biologia e relativo binarismo.
Insomma, se il tuo capo non capisce qualcosa e ti fa "eh? come?" tu gli vuoi rispondere "puppa!" anche se non vi conoscete per niente?!
Tutte le lingue lo sono
Non trovo nulla di male nell’usare il Lei nel discorso formale anzi rivolgermi col tu ad un Professore proprio mi suonerebbe sgarbato
Salve, vorrei chiederle una cosa.
Secondo la linguistica, in base a cosa un essere umano deve essere chiamato col maschile o col femminile? In base al sesso biologico? Perché, se cosí fosse, una ragazza trans dovrebbe essere chiamata col maschile perché il suo sesso biologico è maschile, giusto?
Oppure dipende da come si sente? Ad esempio una ragazza trans si sente appunto una donna e quindi viene chiamata col femminile. Però a questo punto sorgerebbe un altro problema, ovvero ci sono persone non binarie che esteticamente sono molto maschili (grossi, pelati, col barbone, ecc.) che però si sentono piú donne e vogliono il femminile! Quindi queste persone come dovrebbero essere chiamate?
Insomma, vorrei capire secondo lei e secondo la linguistica, come si debba procedere. Grazie
Da un punto di vista morfologico anche una frase come "idee verdi incolori dormono furiosamente" è corretta (l'esempio non è mio) anche se a malapena riusciamo a immaginarci cosa significa.
La morfologia e la semantica sono due campi diversi.
Quindi non so come la pensa Yasmina Pani ma personalmente direi che non è compito della linguistica stabilire se bisogna riferirci a una persona trans secondo il sesso biologico o l'identità di genere. È più questione di sensibilità del tempo, di "zeitgeist".
@@En86 Ma scusami, quindi non c'è una regola? Se io mi riferisco a un uomo parlando al femminile, non sto commettendo nessun errore linguistico di alcun tipo? Mi pare strano questo... non penso sia cosí...
@@vincenzocanali471 se tu classifichi una persona come uomo è dici di questa persona "è alta, magra, stanca etc" sì stai facendo un errore. Però non può essere la linguistica a dire se tu devi classificare una persona come maschio o femmina.
@@En86 Quindi mi stai dicendo che io posso ad esempio parlarti come se tu fossi una donna, e non commetterei nessun errore. Giusto?
@@vincenzocanali471 diciamo così, se io dico che gli asini hanno le ali, sto dicendo una sciocchezza ma non sto commettendo nessun errore linguistico. Invece se dico "gli uccelli ha le ali" sto facendo un errore anche se il contenuto è corretto.
Se tu parli di me al femminile, io posso offendermi oppure posso dirti che mi hai attribuito il genere sbagliato ma non stai necessariamente commettendo un errore linguistico.
Ma bastaaa questa è un'ossessione! Ho segnalato più volte il canale a youtube e non solo è ancora online ma continuano ad apparirmi le tue notifiche! Ma è possibile che nessuno faccia nulla?
Curioso che parli di ossessione proprio tu che non fai altro che commentare i miei video, pur dicendo di odiarli... Puoi segnalare quello che ti pare, ma i miei contenuti sono ben fatti, apprezzati da molti e rispettano gli standard della piattaforma, quindi il tuo animo censorio dovrà farsi una ragione del fatto che viviamo in una democrazia, in cui, incredibilmente, le persone sono libere di esprimersi e non possono essere messe a tacere solo perché tu non concordi con loro. Nessuno ti obbliga a guardare i miei video, e ti consiglio vivamente di smettere di commentarli.
È la classica sinistroide moderna radical chic: borghesucci con poca cultura ed imbottiti di queste idee idiote, favorite dai plutocrati, atte solo a creare divisioni e discordie tra noi popolino (che rimaniamo sempre proletariato e sottoproletariato): gente che manco conosce Marx, Hegel, Schopenhauer o eroi/antieroi come Che Guevara che hanno sacrificato la loro vita per la lotta di classe.
Da uomo di sinistra, disprezzo profondamente queste dannose ideologie prive di veri contenuti, ed apprezzo Yasmina che molti di voi idioti additano come di destra.
Questa ragazza esprime classe e cultura, cosa che a voi incute timore.
Sinceramente, non si sente la mancanza dei tuoi commenti: sono inutili sprechi di bit. Ma io credo nella democrazia e lascio gente come te starnazzare: nei fatti, non combinerete nulla di buono.