Ho scoperto ora il tuo canale Mi piace molto come esponi le tue opinioni ( molto condivisibili a mio giudizio) e le varie questioni e le vicissitudini che ne conseguono. Piacere di averti scoperto e di seguirti d'ora in poi
Grande KIRIO che commenti un argomento saggio,non solo chi ha la terza media può insegnare qualcosa a qualcuno...la cultura e personale,viaggiare , scoprire , avere quasi una curiosità esoterica , ovvero anche una cultura fai da te...:sono dell'opinione che tutti avrebbero da apprendere e imparare da tutti..forse tutto il suo odio nei tuoi confronti,è proprio la tua terza media a darle fastidio..che con quella ti rende una persona colta che sa sia l'italiano l'inglese...non l'avessi detto che il tuo titolo di studio fosse sta quello parli bene,e sei una persona colta in molti campi..(io anche ho la terza media)ma non ne voglio fare un poema ,ho conusciuto laureati veramente limitati.grande KIRIO si sempre te stesso che è la miglior parte di ognuno che meno male ci differenzia...;)
se ho capito bene il pensiero di Ocelot, le recensioni e/o presentazioni di nuove uscite in ambito fumettistico devono essere affidate dalle case editrici a persone qualificate, che ne sappiano illustrare e decantare le qualità al consumatore, perchè questi faccia un acquisto consapevole, non date in mano al primo scappato di casa con milioni di follower che non ha studiato niente e non sa azzeccare due parole in croce. Tutto bellissimo, però poi dice che chi viene pagato per recensire un prodotto è in conflitto di interessi, perchè ne deve parlare bene per forza sennò non viene pagato/omaggiato/invitato dall'editore di turno. E allora come la mettiamo? Creiamo un ufficio che distribuisce patenti di obiettività? Facciamo fare un esame a chi parla di fumetti? O solo chi è laureato in lettere ne può parlare?
Bro non c'era un vero messaggio. È il classico "ora parlo io" alla cicciogamer dove inventi cose su tutti articolandole. È solo voglia di farsi pubblicità e attirare pubblico.
Sul fatto che non valga la pena di fare contenuti interessanti e strutturati su UA-cam sono d'accordo, me ne sono reso conto io stesso provando. E non solo da un punto di vista pecuniario, che figuriamoci, non me ne frega. Ma anche dal punto di vista della soddisfazione personale. Mesi a scrivere, registrare parlando nel microfono a presa multipla, selezionere video e immagini, taglia e cuci, programmare i movimenti e gli zoom per ogni singolo secondo (perché mica puoi fare la presentazione power point a immagini fissa, le immagini le devi fare muovere costantemente...), la musica di sottofondo, battagliare con l'algoritmo di controllo Copyright per uplodare il video, nel mio caso anche cura nella creazione e ricollocazione dei thumbnails... Stai uno o due mesi per fare un video di 15 minuti. E e alla fine quel video fa 100 visualizzazioni, 10 like, 1 commento. Mo' per carità, io partivo da zero, figuriamoci, non è che mi aspettasi cosa. Però anche se lo fai solo per divertimento e per te stesso, come è (o credevo fosse) il mio caso, dopo quattro o cinque video senza quasi reazione dall'universo mondo ti rompi pure. Non oso immaginare chi spera di camparci co 'ste cose. Meglio andare a cercarsi un lavoro vero. E vabbe'.
Riconosco di essere un poser 😂 Sapresti consigliarmi fonti, online se possibile per saperne di più di come funziona tra le case editrici italiane e giapponesi?
Giornalettame è come Forza Nuova, se il massimo a cui può aspirare un laureato in lettere è quel cesso di gruppo lì mi basta per avere un giudizio su di lui (io sono sempre contrariato quando fai reaction, ma quello che c'è in quel gruppo è peggio), sulla questione del titolo di studi mi hai ricordato quando si scoprì che avresti pubblicato un libro con Mondadori e lessi le peggiori cattiverie contro di te, orde di laureati in scienza delle comunicazione che si sono sentiti scavalcati da un "ignorante con la terza media", penso che ci sia del malcontento perchè loro non riescono a lavorare nel mondo dell'editoria
Ero interessato ai video di Ocelot, ma più li vedevo e più capivo che c'era qualcosa che non andava... Non capisco questa persona: fa video che si lamenta della sua situazione personale e del rapporto con gli youtuber, poi fa video con altezzosità e spocchia. Dopo questo video ho capito che è pieno di contraddizioni, sembra un oppresso che è triste perché non può essere lui il carmefice.
@@geremiagalaxy8182 Ovviamente concordo e ti dirò di più: quando fa i video "Ascesa e Declino" io impazzisco, mi piacciono davvero molto! Peccato che poi si comporti così... Fino a qualche tempo fa provavo a giustificarlo pensavo: "Vabbè, è il personaggio", ma ora sono dell'idea che sia davvero così spocchioso.
Io non penso debba essere la casa editrice a pagare il content creator o qualsiasi altra persona per fare una recensione su opere che loro stesse pubblicano. Semmai potrebbe farlo una testata giornalistica di settore a pagare per scrivere una recensione sul proprio giornale/rivista/sito. E qua voglio toccare un altro punto del video: perché qualcuno dovrebbe pagare te Kirio per fare una recensione che tu stesso dici che fa poche visualizzazioni sul tuo canale e non è remunerativa? Mi sembra un controsenso. Questo per dire che le recensioni, al pari delle opere di cui parlano, sono loro stesse delle opere, hanno un loro pubblico, un loro mercato. Pretendere che siano le case editrici a finanziare recensioni dei loro stessi prodotti mi sembra una cosa assurda, oltre che controproducente. Una critica del genere verrà sempre vista come intellettualmente disonesta e porterebbe sfiducia nell'intero settore.
Nessuna sta pretendendo nulla e credo tu non abbia colto il senso: se ci fosse un compenso la recensione sarebbe cento volte tanto più completa e approfondita di quanto potrebbe essere adesso.
@@kirioarchivio Non uso la parola pretendere ma il senso rimane quello. Questo compenso non te lo puoi aspettare, non te lo puoi auspicare dalla casa editrice che pubblica l'opera da recensire. Del resto mi sembra proprio questo uno dei punti toccati dal video di Ocelot e condivisi pure da te: perché le case editrici per promuovere le loro opere non pagano persone competenti che fanno recensioni e approfondimenti? E io ti rispondo che non spetta alla casa editrice fare questa cosa ma a testate giornalistiche del settore che pagano dei critici per scrivere di fumetti. Perché questo non avviene? Perché non c'è interesse nella critica? Quindi non c'è mercato in tal senso? Queste sono domande complesse e si potrebbero dare tante risposte. E la soluzione non penso sia: eh, dovrebbero essere le case editrici a pagare dei critici per recensire le opere che pubblicano. Su quanto possa essere più completa e approfondita una recensione remunerata sinceramente non è quello che mi interessa del discorso.
Ho scoperto ora il tuo canale
Mi piace molto come esponi le tue opinioni ( molto condivisibili a mio giudizio) e le varie questioni e le vicissitudini che ne conseguono.
Piacere di averti scoperto e di seguirti d'ora in poi
Grande KIRIO che commenti un argomento saggio,non solo chi ha la terza media può insegnare qualcosa a qualcuno...la cultura e personale,viaggiare , scoprire , avere quasi una curiosità esoterica , ovvero anche una cultura fai da te...:sono dell'opinione che tutti avrebbero da apprendere e imparare da tutti..forse tutto il suo odio nei tuoi confronti,è proprio la tua terza media a darle fastidio..che con quella ti rende una persona colta che sa sia l'italiano l'inglese...non l'avessi detto che il tuo titolo di studio fosse sta quello parli bene,e sei una persona colta in molti campi..(io anche ho la terza media)ma non ne voglio fare un poema ,ho conusciuto laureati veramente limitati.grande KIRIO si sempre te stesso che è la miglior parte di ognuno che meno male ci differenzia...;)
"se potresti" no buono
"se potessi" ok
se ho capito bene il pensiero di Ocelot, le recensioni e/o presentazioni di nuove uscite in ambito fumettistico devono essere affidate dalle case editrici a persone qualificate, che ne sappiano illustrare e decantare le qualità al consumatore, perchè questi faccia un acquisto consapevole, non date in mano al primo scappato di casa con milioni di follower che non ha studiato niente e non sa azzeccare due parole in croce. Tutto bellissimo, però poi dice che chi viene pagato per recensire un prodotto è in conflitto di interessi, perchè ne deve parlare bene per forza sennò non viene pagato/omaggiato/invitato dall'editore di turno. E allora come la mettiamo? Creiamo un ufficio che distribuisce patenti di obiettività? Facciamo fare un esame a chi parla di fumetti? O solo chi è laureato in lettere ne può parlare?
È evidente che abbia un bel po’ di conflitti interiori.
Bro non c'era un vero messaggio. È il classico "ora parlo io" alla cicciogamer dove inventi cose su tutti articolandole. È solo voglia di farsi pubblicità e attirare pubblico.
Sul fatto che non valga la pena di fare contenuti interessanti e strutturati su UA-cam sono d'accordo, me ne sono reso conto io stesso provando. E non solo da un punto di vista pecuniario, che figuriamoci, non me ne frega. Ma anche dal punto di vista della soddisfazione personale. Mesi a scrivere, registrare parlando nel microfono a presa multipla, selezionere video e immagini, taglia e cuci, programmare i movimenti e gli zoom per ogni singolo secondo (perché mica puoi fare la presentazione power point a immagini fissa, le immagini le devi fare muovere costantemente...), la musica di sottofondo, battagliare con l'algoritmo di controllo Copyright per uplodare il video, nel mio caso anche cura nella creazione e ricollocazione dei thumbnails... Stai uno o due mesi per fare un video di 15 minuti. E e alla fine quel video fa 100 visualizzazioni, 10 like, 1 commento. Mo' per carità, io partivo da zero, figuriamoci, non è che mi aspettasi cosa. Però anche se lo fai solo per divertimento e per te stesso, come è (o credevo fosse) il mio caso, dopo quattro o cinque video senza quasi reazione dall'universo mondo ti rompi pure. Non oso immaginare chi spera di camparci co 'ste cose. Meglio andare a cercarsi un lavoro vero. E vabbe'.
Esattamente parola per parola
Riconosco di essere un poser 😂
Sapresti consigliarmi fonti, online se possibile per saperne di più di come funziona tra le case editrici italiane e giapponesi?
Fonti on line non saprei dirti, ma cartacee ce ne sono parecchie, a partire dal mio libro 😚
@@kirioarchivio io non ho trovato nulla, attualmente non sono interessato, ma grazie del consiglio
Giornalettame è come Forza Nuova, se il massimo a cui può aspirare un laureato in lettere è quel cesso di gruppo lì mi basta per avere un giudizio su di lui (io sono sempre contrariato quando fai reaction, ma quello che c'è in quel gruppo è peggio), sulla questione del titolo di studi mi hai ricordato quando si scoprì che avresti pubblicato un libro con Mondadori e lessi le peggiori cattiverie contro di te, orde di laureati in scienza delle comunicazione che si sono sentiti scavalcati da un "ignorante con la terza media", penso che ci sia del malcontento perchè loro non riescono a lavorare nel mondo dell'editoria
Disamina impeccabile.
Ero interessato ai video di Ocelot, ma più li vedevo e più capivo che c'era qualcosa che non andava... Non capisco questa persona: fa video che si lamenta della sua situazione personale e del rapporto con gli youtuber, poi fa video con altezzosità e spocchia. Dopo questo video ho capito che è pieno di contraddizioni, sembra un oppresso che è triste perché non può essere lui il carmefice.
Ocelot indubbiamente ha un bel punto di vista quando fa analisi. Ma pecca del complesso del sotuttoio purtroppo e vabeh succede
@@geremiagalaxy8182 Ovviamente concordo e ti dirò di più: quando fa i video "Ascesa e Declino" io impazzisco, mi piacciono davvero molto! Peccato che poi si comporti così... Fino a qualche tempo fa provavo a giustificarlo pensavo: "Vabbè, è il personaggio", ma ora sono dell'idea che sia davvero così spocchioso.
Io non penso debba essere la casa editrice a pagare il content creator o qualsiasi altra persona per fare una recensione su opere che loro stesse pubblicano. Semmai potrebbe farlo una testata giornalistica di settore a pagare per scrivere una recensione sul proprio giornale/rivista/sito. E qua voglio toccare un altro punto del video: perché qualcuno dovrebbe pagare te Kirio per fare una recensione che tu stesso dici che fa poche visualizzazioni sul tuo canale e non è remunerativa? Mi sembra un controsenso.
Questo per dire che le recensioni, al pari delle opere di cui parlano, sono loro stesse delle opere, hanno un loro pubblico, un loro mercato. Pretendere che siano le case editrici a finanziare recensioni dei loro stessi prodotti mi sembra una cosa assurda, oltre che controproducente. Una critica del genere verrà sempre vista come intellettualmente disonesta e porterebbe sfiducia nell'intero settore.
Nessuna sta pretendendo nulla e credo tu non abbia colto il senso: se ci fosse un compenso la recensione sarebbe cento volte tanto più completa e approfondita di quanto potrebbe essere adesso.
@@kirioarchivio Non uso la parola pretendere ma il senso rimane quello. Questo compenso non te lo puoi aspettare, non te lo puoi auspicare dalla casa editrice che pubblica l'opera da recensire. Del resto mi sembra proprio questo uno dei punti toccati dal video di Ocelot e condivisi pure da te: perché le case editrici per promuovere le loro opere non pagano persone competenti che fanno recensioni e approfondimenti? E io ti rispondo che non spetta alla casa editrice fare questa cosa ma a testate giornalistiche del settore che pagano dei critici per scrivere di fumetti. Perché questo non avviene? Perché non c'è interesse nella critica? Quindi non c'è mercato in tal senso? Queste sono domande complesse e si potrebbero dare tante risposte. E la soluzione non penso sia: eh, dovrebbero essere le case editrici a pagare dei critici per recensire le opere che pubblicano.
Su quanto possa essere più completa e approfondita una recensione remunerata sinceramente non è quello che mi interessa del discorso.
Va' che il bullismo è una cosa seria, mica la community Giornalettame che flamma per ridere
Ahhhh ma è solo per ridere che si arriva praticamente alla diffamazione, cavolo bastava saperlo subito.