La STORIA della MADONNA NERA di VIGGIANO ♥

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  • Опубліковано 3 вер 2018
  • La Madonna Nera di Viggiano, regina e patrona della Lucania, è uno dei culti più importanti del mondo che richiama ogni anno milioni di fedeli. Interamente dorata eccetto nel volto dolce e comprensivo di una madre, tiene amorevolmente sulle ginocchia il figlio, Gesù Bambino. Una particolarità è costituita dal fatto che sia la Madonna sia il Bambino hanno entrambi in mano un globo, la Madre nella mano destra e il figlio nell'altra. L’origine della statua della Madonna è ancora oggi un mistero nonostante il forte richiamo alle icone bizantine, mentre è prodigioso il suo rinvenimento. In tempi di atroci persecuzioni anticristiane i fedeli, per preservare da ingiurie e profanazioni immagini e reliquie di santi, le occultarono in luoghi inaccessibili. Uguale sorte ebbe la statua della madonna nera di Viggiano. La tradizione vuole che fosse già venerata nell’antica città di Grumentum sin dagli albori del Cristianesimo. Durante le invasioni saracene per paura che fosse distrutta fu nascosta nel monte dai monaci basiliani in una buca ancora oggi visibile alle spalle dell’altare maggiore. Si racconta che la statua della Madonna Nera fu ritrovata in una notte del 304 d.C. da un pastorello Caggianese. Mentre pascolava il suo gregge in una calda notte di luglio, vide sulla cima del monte di Viggiano, una fiamma talmente intensa che illuminava l’intera vallata. Incuriosito la raggiunse e nel terreno trovò una statua lignea ricoperta di oro zecchino. La madonna era stata riportata alla luce. Si racconta che il pastorello la portò a Viggiano, secondo la leggenda la madonna scelse Viggiano, ecco perché ancora oggi vi è un meraviglioso legame religioso d’amore tra Caggiano e Viggiano con i Caggianesi che sono gli unici, oltre i Viggianesi a poter portare la statua per un tratto di strada dal ciglio del Santuario del Monte. Emozionante vedere quando i Viggianesi con la Madonna si fermano dinanzi la casa dei Caggianesi scambiandosi applausi reciproci di amore e amicizia. Il santuario eretto nel XIV secolo, nel luogo dove la leggenda vuole il ritrovamento della madonna, costituisce, oggi, sicuramente uno dei centri di spiritualità e di fede mariana più importanti della Basilicata e dell’intera penisola. Già intorno agli inizi del 1500 è accertato che il culto fosse piuttosto diffuso quando, della chiesa di Santa Maria del Monte di Viggiano, si occupò papa Giulio II, chiesa che si sosteneva con proprie rendite ed elemosine. Ogni anno, la prima domenica di maggio e settembre, esso è meta di migliaia di pellegrini che vi giungono dall’intera Basilicata e da varie province limitrofe. La prima domenica di maggio una processione solenne porta la statua dalla Chiesa di Viggiano al santuario sul sacro Monte - posto a 12 km dal centro abitato ad una altitudine di 1725 metri - poi, la prima domenica di settembre, con un percorso inverso la statua torna dal sacro Monte alla Chiesa Madre di Viggiano. La processione si alterna tra invocazioni e preghiere accompagnate dal canto dei fedeli e dai suoni delle zampogne, ciaramelle e organetti. Non è un caso se Viggiano oltre a essere città di Maria e anche la città dell’arpa con i viggianesi maestri suonatori d’arpa conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Infatti la tradizione musicale viggianese non lasciò indifferente nemmeno Giovanni Pascoli quando venne a Viggiano e la definì l’Antissa della Lucania. La statua della Madonna è collocata in una antica teca che viene issata con due lunghi travi e che i portatori dicono pesare in tutto 12 quintali. I portatori sono organizzati in diverse squadre di 12 uomini per potersi dare il cambio durante il percorso accidentato e fortemente inclinato. Lungo la "strada della Madonna", durante il pellegrinaggio, sono dislocati 8 "poggi" in modo da poter poggiare la Madonna e consentire ai portatori di riprendere le forze con acqua, buon vino e ottimo cibo. Molti fedeli sono scalzi in segno di devozione, tanti altri vengono a piedi percorrendo decine di Km nei giorni precedenti la processione, alcuni portano sul capo complesse e pesanti costruzioni di candele, le cinte. Al fiume Alli la Madonna passa ai portatori dei paesi di "perdonanza". Migliaia sono i fedeli che ogni anno, specialmente a settembre, invadono Viggiano. La festa è imponente, circa 100 mila persone vi accorrono ogni anno, file chilometriche per omaggiare la Madonna, Viggiano è letteralmente trasformata, addobbata di archi di luminarie e piena di bancarelle di ogni tipo per giorni interi. Anche Carlo Levi restò affascinato dalla profonda devozione dei Lucani verso la Madonna e in Cristo si è fermato a Eboli descrisse sia la processione e il pellegrinaggio sia il fatto che in ogni famiglia contadina non mancasse mai l’immagine di Maria. Nel 1890, papa Leone XIII incoronò la Madonna del Monte di Viggiano "Patrona e Regina" della Lucania e delle genti lucane. L'investitura fu ribadita da Papa Paolo VI nel 1965 e poi da Giovanni Paolo II nel 1991.

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