Ciao Pietro, il lamento è come la goccia che scava la roccia, identico, quindi è meglio stare alla larga da persone che lo fanno di continuo, xche uno sfogo ci può stare ma quando diventa cronico è peggio
Complimenti per la tua continua curiositá e voglia di cambiare nella vita, i continui nuovi stimoli positivi nella vita, portano un benessere interno importante per affrontare le situazioni giornaliere.
Ciao Pietro , sono una terrona che ti scrive e ti segue ogni tanto , volevo precisare che non tutti i meridionali sono come tu hai apostrofato al guidatore che ti stava pressando per sorpassarti ! Un saluto da una orgogliosa terrona Napoletana .
si sente il tintinnio dei fiaschi di vino che hai in auto 😂 vabbè ma cosa stai andando a fare di notte? noncielohaidetto😁 Vigilanza? Di notte si fanno 3 cose,vabbè 4 con il pane😅,ma escludendo che vai a fare il pane…. Uno che fa la notte da 8 anni. È dura ma è una figata per milanila motivi😉 soprattutto negli ultimi 4 anni
Credo che ci sia una grande differenza tra lo sfogo e il lamento. Il primo dovrebbe servire a scaricare un accumulo di energie, spesso negative, per arrivare a comprendere meglio le situazioni e avere chiaro come reagire. Il lamento, invece, è fine a sé stesso e in genere continuativo. Quello che ho osservato in molte persone che si lamentano e basta è che ciò che crea loro problemi fa proprio parte di loro, è come se anche lamentandosi, non volessero superarli, come se senza questi problemi non fossero in grado di vivere. Si identificano nei loro problemi. Questo fa vivere le persone in un continuo stato di insoddisfazione, di rabbia, di energie negative che trasmettono anche a chi sta loro vicino e si innesca un loop infinito di negatività. Il fatto, però, è che credo che nessuno possa fare qualcosa per loro. Deve partire da loro stessi la comprensione di quello che provano, di come vivono e di come reagiscono agli stimoli e alle situazioni della vita. In genere poi il lamento è fatto nei confronti di qualcosa che si è subìto, di qualcosa che gli altri ci avrebbero fatto, perdendo di vista gli errori che noi stessi invece possiamo aver commesso, come se "la colpa" fosse sempre di qualcun altro e mai nostra. Bisogna arrivare ad essere davvero consapevoli di quello che siamo, di quello che vogliamo e lasciar fluire il nostro essere senza preoccuparci di giudizi esterni, di condizionamenti sociali, senza tensioni, senza voler per forza dimostrare sempre qualcosa a qualcuno, aperti al mondo, senza ipocrisie. Bisogna comprendere noi stessi per assimilare anche i nostri errori, per collegare cause ed effetti di ciò che viviamo. È un processo complesso, ma necessario, per non continuare a subire la vita e smettere di lamentarsi senza prenderla in mano e dirigerla verso ciò che siamo realmente. Bisogna lasciare cadere l'idea immaginaria che si ha di sé stessi, quell'idea falsa che viene ferita ad ogni critica, quando qualcuno ci mette in discussione e ci mettiamo sulla difensiva, quando non ci sentiamo accettati e cerchiamo una giustificazione e partiamo al contrattacco per farla pagare a chi ha osato incrinare quell'immagine (falsa) di noi stessi che caratterizza la nostra (falsa) personalità. Questi sono solo i lamenti del nostro ego, basta comprendere che lui è un castello di carte che con un soffio si può buttare giù. E' difficile ammetterlo perche a sé stessi si mente da anni, si è condizionati fin da piccoli e guardarsi davvero dentro può far paura, ma è l'unico modo per essere sé stessi e vivere collegati al mostro centro. Le nostre vere potenzialità, le qualità non sono nell'ego. Smettere di guardare le vite altrui e iniziare davvero a mettere mano sulla propria vita si può e si deve fare! Non si può continuare a consumare tutte le energie per lamentarsi, perché poi non se ne hanno per risolvere i problemi e guardare il mondo da una prospettiva diversa innesca una serie di reazioni anche in chi ci circonda, che alla fine ci faranno capire che sono più le cose belle da vivere rispetto alle cose brutte di cui lamentarsi!
buongiorno sign. Bisanti ,credo ci sia un problema con l'abbonamento ,se non ricordo male ogni mese dovrebbe il sistema automatico prelevare dalla carta l'importo mensile ,ormai sono due mesi che non e stato prelevato nulla ...
Vorrei di nuovo quei tempi di chiusure e ricatti. Mi sentivo più a mio agio. Avendo l indole dell arrangiarsi, mi veniva più semplice... Per il resto condivido. Molto spesso sono le donne che si lamentano, ad esempio dell uomo che hanno accanto. Nonostante ne siano consapevoli, continuano a starci... Sono loro stesse la rovina di alcune relazioni.
Il fatto di mandare a quel paese ,un lavoro ,se non ti soddisfa pienamente ,è di una tristezza disarmante .Almeno per come l hai esposto .Dietro alle attivita ' ci sono persone ,che spesso ,lavorano il doppio dei dipendenti e spesso portando a casa poco e niente ,con sacrifici enormi .O rimane sempre l idea ,che chi ha una partita iva ,faccia solo la bella vita ?C'è un menefreghismo allucinante sotto questo aspetto .Non mi piaci piu ' ? Ciao ciao e cavoli tuoi se rimani nella cacca .
@@sapochesus No ,lo cambi .Ma con rispetto .Tenendo conto di come lasci in quel momento il datore ,il quale ,ha investito tempo e denaro .Naturalmente ,parlo di un rapporto lavorativo sano da entrambe le parti .
@@gloria1724 Anch'io lavoravo tre anni fa in una ditta di sgomberi, dove non mi piaceva il loro atteggiamento, perchè son stato, pure diffamato e gli ho mandati a quel paese e quindi dov'è il problema. Se un datore di lavoro desidera rispetto, deve anche lui aver rispetto di un suo dipendente, troppo comodo che un dipendente deve calarsi sempre le braghe, per il suo datore di lavoro.
La notte serve per dormire.
Il ritmo circadiano è fondamentale per rimanere in salute.
Infatti se continuativo è considerato un lavoro usurante.
a me,usura la gente di giorno! Molto più deleteria della pineale e del circaqualheccosa
Ciao Pietro, il lamento è come la goccia che scava la roccia, identico, quindi è meglio stare alla larga da persone che lo fanno di continuo, xche uno sfogo ci può stare ma quando diventa cronico è peggio
Complimenti per la tua continua curiositá e voglia di cambiare nella vita, i continui nuovi stimoli positivi nella vita, portano un benessere interno importante per affrontare le situazioni giornaliere.
L ho sentito l altro giorno da Alberto contro , il detto “ se ce la soluzione perché ti lamenti ? E se la soluzione non c’è , perché ti lamenti ? “
Ottima riflessione.
Grande
Sante Parole 😊
Ciao Pietro , sono una terrona che ti scrive e ti segue ogni tanto , volevo precisare che non tutti i meridionali sono come tu hai apostrofato al guidatore che ti stava pressando per sorpassarti ! Un saluto da una orgogliosa terrona Napoletana .
É ce' bisogno di precisarlo 😒
A quelli del northe gli viene automatico dire terrone di merda c'è l'hanno come ciclostilato, devono odiare a caso gli è stato insegnato così....
si sente il tintinnio dei fiaschi di vino che hai in auto 😂
vabbè ma cosa stai andando a fare di notte? noncielohaidetto😁
Vigilanza?
Di notte si fanno 3 cose,vabbè 4 con il pane😅,ma escludendo che vai a fare il pane….
Uno che fa la notte da 8 anni. È dura ma è una figata per milanila motivi😉
soprattutto negli ultimi 4 anni
Se da Carabiniere va a fare il Vigilante non ha capito molto 🙄😂
Condivido tutto👏👏👏👏👏
Sei uno spasso !
Buona notte !
W Edoardo Bennato 🎶
Credo che ci sia una grande differenza tra lo sfogo e il lamento.
Il primo dovrebbe servire a scaricare un accumulo di energie, spesso negative, per arrivare a comprendere meglio le situazioni e avere chiaro come reagire.
Il lamento, invece, è fine a sé stesso e in genere continuativo.
Quello che ho osservato in molte persone che si lamentano e basta è che ciò che crea loro problemi fa proprio parte di loro, è come se anche lamentandosi, non volessero superarli, come se senza questi problemi non fossero in grado di vivere. Si identificano nei loro problemi. Questo fa vivere le persone in un continuo stato di insoddisfazione, di rabbia, di energie negative che trasmettono anche a chi sta loro vicino e si innesca un loop infinito di negatività.
Il fatto, però, è che credo che nessuno possa fare qualcosa per loro. Deve partire da loro stessi la comprensione di quello che provano, di come vivono e di come reagiscono agli stimoli e alle situazioni della vita. In genere poi il lamento è fatto nei confronti di qualcosa che si è subìto, di qualcosa che gli altri ci avrebbero fatto, perdendo di vista gli errori che noi stessi invece possiamo aver commesso, come se "la colpa" fosse sempre di qualcun altro e mai nostra.
Bisogna arrivare ad essere davvero consapevoli di quello che siamo, di quello che vogliamo e lasciar fluire il nostro essere senza preoccuparci di giudizi esterni, di condizionamenti sociali, senza tensioni, senza voler per forza dimostrare sempre qualcosa a qualcuno, aperti al mondo, senza ipocrisie. Bisogna comprendere noi stessi per assimilare anche i nostri errori, per collegare cause ed effetti di ciò che viviamo. È un processo complesso, ma necessario, per non continuare a subire la vita e smettere di lamentarsi senza prenderla in mano e dirigerla verso ciò che siamo realmente.
Bisogna lasciare cadere l'idea immaginaria che si ha di sé stessi, quell'idea falsa che viene ferita ad ogni critica, quando qualcuno ci mette in discussione e ci mettiamo sulla difensiva, quando non ci sentiamo accettati e cerchiamo una giustificazione e partiamo al contrattacco per farla pagare a chi ha osato incrinare quell'immagine (falsa) di noi stessi che caratterizza la nostra (falsa) personalità. Questi sono solo i lamenti del nostro ego, basta comprendere che lui è un castello di carte che con un soffio si può buttare giù. E' difficile ammetterlo perche a sé stessi si mente da anni, si è condizionati fin da piccoli e guardarsi davvero dentro può far paura, ma è l'unico modo per essere sé stessi e vivere collegati al mostro centro. Le nostre vere potenzialità, le qualità non sono nell'ego.
Smettere di guardare le vite altrui e iniziare davvero a mettere mano sulla propria vita si può e si deve fare! Non si può continuare a consumare tutte le energie per lamentarsi, perché poi non se ne hanno per risolvere i problemi e guardare il mondo da una prospettiva diversa innesca una serie di reazioni anche in chi ci circonda, che alla fine ci faranno capire che sono più le cose belle da vivere rispetto alle cose brutte di cui lamentarsi!
Sei proprio una donna da sposare ❤ anzi matrimonio no va'....una donna da amare!! 😅😘🤗
@@Ele-hf9de eh impresa ardua
@@SimoCosa83 perché??❤️
👍👏👏
dal titolo avevo creduto che ti fossi fatto male, hahahahahahaha
Le alternative spesso sono pochissime, parlando di grandi numeri. Altrimenti saremmo tutti calciatori, pornoattori o trader
buongiorno sign. Bisanti ,credo ci sia un problema con l'abbonamento ,se non ricordo male ogni mese dovrebbe il sistema automatico prelevare dalla carta l'importo mensile ,ormai sono due mesi che non e stato prelevato nulla ...
92 minuti di 👏
Vorrei di nuovo quei tempi di chiusure e ricatti. Mi sentivo più a mio agio. Avendo l indole dell arrangiarsi, mi veniva più semplice... Per il resto condivido. Molto spesso sono le donne che si lamentano, ad esempio dell uomo che hanno accanto. Nonostante ne siano consapevoli, continuano a starci... Sono loro stesse la rovina di alcune relazioni.
Che lavoro stai facendo?
Com' e' umano lei 😊 diceva Fantozzi 😅😂😊
😂il titolo
Il fatto di mandare a quel paese ,un lavoro ,se non ti soddisfa pienamente ,è di una tristezza disarmante .Almeno per come l hai esposto .Dietro alle attivita ' ci sono persone ,che spesso ,lavorano il doppio dei dipendenti e spesso portando a casa poco e niente ,con sacrifici enormi .O rimane sempre l idea ,che chi ha una partita iva ,faccia solo la bella vita ?C'è un menefreghismo allucinante sotto questo aspetto .Non mi piaci piu ' ? Ciao ciao e cavoli tuoi se rimani nella cacca .
Quindi non ho capito, se a uno non piace un lavoro, deve comunque rimanere schiavo di esso, per una non meglio decifrata ragione?
@@sapochesus No ,lo cambi .Ma con rispetto .Tenendo conto di come lasci in quel momento il datore ,il quale ,ha investito tempo e denaro .Naturalmente ,parlo di un rapporto lavorativo sano da entrambe le parti .
@@gloria1724 Certo, allora così è un altro conto.
"Non mi piaci piu". Sei maggiorenne?
@@gloria1724 Anch'io lavoravo tre anni fa in una ditta di sgomberi, dove non mi piaceva il loro atteggiamento, perchè son stato, pure diffamato e gli ho mandati a quel paese e quindi dov'è il problema. Se un datore di lavoro desidera rispetto, deve anche lui aver rispetto di un suo dipendente, troppo comodo che un dipendente deve calarsi sempre le braghe, per il suo datore di lavoro.