Al liceo facevo filosofia ma in maniera lineare, cronologica senza mai veramente capire il pensiero dei filosofi affrontati (ma banalizzandolo a volte). Eppure, pensavo, com'è possibile che questi signori così conosciuti e tanto elogiati non mi abbiano ancora lasciato niente? Ho cercato su UA-cam e ho trovato le live monografiche di un certo Rick du Fer che mi hanno permesso di avere un nuovo sguardo nei confronti sia della filosofia che della letteratura & di avvicinarmi al sapere in modo sempre più autonomo, cosa che si è rivelata più fruttifera (e divertente) di tre anni di filosofia e letteratura. Questo episodio del podcast è stato molto figo sia per l'impostazione "più libera" che per l'argomento affrontato. --> di+ sapere anarchico per tutti!
Non ho tempo per rispondere come vorrei, comunque non riesco a capire il senso della tua critica. Io non ho mai sentito parlare di un sapere lineare e teologico, la scoperta, specie nel campo delle scienze, nasce proprio dal dubbio, dalla critica, dalla curiosità ed ovviamente sì, anche dall'applicazione di conoscenze pregresse. Non capisco quale sia questo "metodo" che bisogna attaccare e criticare. Tra l'altro i fallimenti sono sempre ben evidenziati, basta pensare al modo in cui si affronta la fisica di inizio 900, con lo studio di tutti i modelli atomici che si sono rivelati poi "sbagliati" (thompson rutherford bhor...). Ah, infine per quanto riguarda la filosofia, lo studio cronologico, almeno al liceo, è importante (anzi direi fondamentale) per due ragioni 1) Crea un miglior collegamento con le altre materie, studiare filosofia storia letteratura ed arte seguendo l'ordine cronologico aiuta sicuramente ad una migliore comprensione di quello che è stato il nostro passato. 2) Aiuta a comprendere le critiche e i pensieri dei filosofi, e non perchè Fichte è un'evoluzione di Kant che a sua volte è una evoluzione di Leibnez (chi direbbe mai una cosa simile?) ma perchè Fichte nelle sue opere muove una critica a Kant ed ad altri filosofi a lui precedenti. Non è questione di evoluzione o linearità. p.s. ad essere sinceri io preferivo i vecchi filosofarsogood erano più concentrati e quindi più facili da seguire e comprendere.
Molto bello il nuovo formato! Decisamente meno "tocca e fuggi" e più approfondito e meglio argomentato. Sono decisamente d'accordo con quanto espresso in questo video. La più genuina e vera appropriazione del sapere nasce davvero da Curiosità ed Interesse autonomi! Ciò che bisogna incentivare è un certo "Sapere Aude" che al giorno d'oggi viene invece sistematicamente mortificato in favore di un nozionismo espositivo, cioè è sempre più altamente valutato chi "RIPETE LA LEZIONE MEGLIO" che non chi devia da essa approfondendo o assumendo un atteggiamento critico nei confronti del contenuto studiato. P.S. Bello anche ribadire che la nostra storia è principalmente "Storia del pervenuto, del sopravvissuto, di chi ce l'ha fatta insomma".
Quando hai parlato di non linearità dei saperi e di commistione anarchica della pluralità dei saperi mi hai fatto venire in mente l'utilizzo che molte scienze (come quelle pedagogiche in quando studente di scienze pedagogiche) fanno dell'interdisciplinarietá, cioè di usare i saperi di altre scienze per integrarle e affrontare maggiormente i problemi della propria disciplina. Infatti se queste scienze si sarebbero racchiuse in un sapere lineare della propria disciplina, non avrebbero avuto l'evoluzione che adesso hanno, infatti un pedagogista non si ferma a una conoscenza dettata solo sui suoi saperi ma usa anche i saperi di altre discipline per elaborare teorie educative sempre più al passo con il contesto storico culturale in cui vive e affrontare i problemi educativi della nostra epoca. La formula adottata dal nuovo podcast mi piace e lodo il tuo lavoro con cui fai riscoprire la filosofia più attuale di quanto questo non sembra.
Penso che nessuno degli addetti ai lavori nutra una concezione così semplice del sapere, tuttavia la vulgata proposta agli studenti, per motivi di comodità didattica, ed ai profani, per rassicurare la massa, sia di questo tipo. Provengo da studi storici e trovo normale affrontare le materie in maniera diacronica purchè vi sia la possibilità, qualora sia necessario o preferibile, di affrontare temi ed argomenti in modo sincronico. Ho riscontrato che dopo una certa età, cambia la modalità mnestica: per ex. che senso ha "sciropparsi" tutta la storia della pedagogia imparando una sfilza di nomi? Sarebbe meglio dare fiducia allo studente per quanto riguarda la manualistica e far portare all'esame una specie di corso monografico allargato con tre/quattro figure storiche. Dopo una certa età diventa basilare il senso, il quadro epistemologico di una disciplina, il rapporto del sapere con la propria vita ed i cambiamenti che esso può stimolare. Feyerabend ha traghettato la storia della scienza nell'epistemologia scientifica per scardinare il pensiero della corrente popperiana: la storiografia alla fine è come tutti gli altri campi del sapere, un costrutto mentale da valutare e "maneggiare" con cura.
quando hai detto che l'idraulico utilizza l'idraulica per affrontare i suoi problemi mi è comparsa nella mente l'immagine dell'idraulico che si fà l'idraulica (femmina di idraulico), lo sò, ho problemi XD
Solita visione distorta della filosofia come scienza "umana", da applicare per risolvere problemi pratici e come un sapere in cui attingere arbitrariamente per trovare qualche idea interessante. Ma la filosofia è una disciplina con un oggetto e un metodo di approccio ben codificati. La filosofia non è un " modo di risolvere problemi", perché non si occupa del mondo, o dell'uomo, o tantomeno della mia vita. Kant si occupava di ontologia e gnoseologia, non "dei miei stessi problemi quotidiani". Video aberrante.
Al liceo facevo filosofia ma in maniera lineare, cronologica senza mai veramente capire il pensiero dei filosofi affrontati (ma banalizzandolo a volte).
Eppure, pensavo, com'è possibile che questi signori così conosciuti e tanto elogiati non mi abbiano ancora lasciato niente? Ho cercato su UA-cam e ho trovato le live monografiche di un certo Rick du Fer che mi hanno permesso di avere un nuovo sguardo nei confronti sia della filosofia che della letteratura & di avvicinarmi al sapere in modo sempre più autonomo, cosa che si è rivelata più fruttifera (e divertente) di tre anni di filosofia e letteratura. Questo episodio del podcast è stato molto figo sia per l'impostazione "più libera" che per l'argomento affrontato. --> di+ sapere anarchico per tutti!
È anche grazie alle tue parole che ho trovato la mia strada.Very good!
Non ho tempo per rispondere come vorrei, comunque non riesco a capire il senso della tua critica.
Io non ho mai sentito parlare di un sapere lineare e teologico, la scoperta, specie nel campo delle scienze, nasce proprio dal dubbio, dalla critica, dalla curiosità ed ovviamente sì, anche dall'applicazione di conoscenze pregresse.
Non capisco quale sia questo "metodo" che bisogna attaccare e criticare.
Tra l'altro i fallimenti sono sempre ben evidenziati, basta pensare al modo in cui si affronta la fisica di inizio 900, con lo studio di tutti i modelli atomici che si sono rivelati poi "sbagliati" (thompson rutherford bhor...).
Ah, infine per quanto riguarda la filosofia, lo studio cronologico, almeno al liceo, è importante (anzi direi fondamentale) per due ragioni
1) Crea un miglior collegamento con le altre materie, studiare filosofia storia letteratura ed arte seguendo l'ordine cronologico aiuta sicuramente ad una migliore comprensione di quello che è stato il nostro passato.
2) Aiuta a comprendere le critiche e i pensieri dei filosofi, e non perchè Fichte è un'evoluzione di Kant che a sua volte è una evoluzione di Leibnez (chi direbbe mai una cosa simile?) ma perchè Fichte nelle sue opere muove una critica a Kant ed ad altri filosofi a lui precedenti. Non è questione di evoluzione o linearità.
p.s. ad essere sinceri io preferivo i vecchi filosofarsogood erano più concentrati e quindi più facili da seguire e comprendere.
Molto bello il nuovo formato! Decisamente meno "tocca e fuggi" e più approfondito e meglio argomentato. Sono decisamente d'accordo con quanto espresso in questo video. La più genuina e vera appropriazione del sapere nasce davvero da Curiosità ed Interesse autonomi! Ciò che bisogna incentivare è un certo "Sapere Aude" che al giorno d'oggi viene invece sistematicamente mortificato in favore di un nozionismo espositivo, cioè è sempre più altamente valutato chi "RIPETE LA LEZIONE MEGLIO" che non chi devia da essa approfondendo o assumendo un atteggiamento critico nei confronti del contenuto studiato.
P.S. Bello anche ribadire che la nostra storia è principalmente "Storia del pervenuto, del sopravvissuto, di chi ce l'ha fatta insomma".
Quando hai parlato di non linearità dei saperi e di commistione anarchica della pluralità dei saperi mi hai fatto venire in mente l'utilizzo che molte scienze (come quelle pedagogiche in quando studente di scienze pedagogiche) fanno dell'interdisciplinarietá, cioè di usare i saperi di altre scienze per integrarle e affrontare maggiormente i problemi della propria disciplina. Infatti se queste scienze si sarebbero racchiuse in un sapere lineare della propria disciplina, non avrebbero avuto l'evoluzione che adesso hanno, infatti un pedagogista non si ferma a una conoscenza dettata solo sui suoi saperi ma usa anche i saperi di altre discipline per elaborare teorie educative sempre più al passo con il contesto storico culturale in cui vive e affrontare i problemi educativi della nostra epoca. La formula adottata dal nuovo podcast mi piace e lodo il tuo lavoro con cui fai riscoprire la filosofia più attuale di quanto questo non sembra.
Complimenti per il podcast; analisi profonda e molto fine.
31:23 "leggere Socrate" 🤣
parola del mese: teleologico
Penso che nessuno degli addetti ai lavori nutra una concezione così semplice del sapere, tuttavia la vulgata proposta agli studenti, per motivi di comodità didattica, ed ai profani, per rassicurare la massa, sia di questo tipo. Provengo da studi storici e trovo normale affrontare le materie in maniera diacronica purchè vi sia la possibilità, qualora sia necessario o preferibile, di affrontare temi ed argomenti in modo sincronico. Ho riscontrato che dopo una certa età, cambia la modalità mnestica: per ex. che senso ha "sciropparsi" tutta la storia della pedagogia imparando una sfilza di nomi? Sarebbe meglio dare fiducia allo studente per quanto riguarda la manualistica e far portare all'esame una specie di corso monografico allargato con tre/quattro figure storiche. Dopo una certa età diventa basilare il senso, il quadro epistemologico di una disciplina, il rapporto del sapere con la propria vita ed i cambiamenti che esso può stimolare. Feyerabend ha traghettato la storia della scienza nell'epistemologia scientifica per scardinare il pensiero della corrente popperiana: la storiografia alla fine è come tutti gli altri campi del sapere, un costrutto mentale da valutare e "maneggiare" con cura.
quando hai detto che l'idraulico utilizza l'idraulica per affrontare i suoi problemi mi è comparsa nella mente l'immagine dell'idraulico che si fà l'idraulica (femmina di idraulico), lo sò, ho problemi XD
Giopizzi? Sei tu?
Io non voto. Ma ti esprimo la mia approvazione della vittoria della filisifia
Dal ferro la tua solita invidia dell'accademico...
Mado', sì, ho una profonda invidia in effetti XD
Solita visione distorta della filosofia come scienza "umana", da applicare per risolvere problemi pratici e come un sapere in cui attingere arbitrariamente per trovare qualche idea interessante.
Ma la filosofia è una disciplina con un oggetto e un metodo di approccio ben codificati. La filosofia non è un " modo di risolvere problemi", perché non si occupa del mondo, o dell'uomo, o tantomeno della mia vita. Kant si occupava di ontologia e gnoseologia, non "dei miei stessi problemi quotidiani". Video aberrante.