DAHMER: UNA SERIE CHE FA MALE
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- Опубліковано 4 жов 2022
- ▆ ▇ █NON FARE IL PIGRO E APRIMI█ ▇ ▆
Una serie che ho trovato davvero bella, anche se c'è un problema etico-morale di fondo che è bene considerare. Evan Peters però è stato gigantesco.
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Secondo me il far iniziare la serie dalla fine più che una scelta originale è una scelta necessaria per evitare che lo spettatore empatizzi con la difficile infanzia di Dahmer e si immedesimi in lui. Tant'è vero che nella prima scena vediamo la vicina, e non Dahmer. L'obiettivo dello sceneggiatore era di far vivere allo spettatore la vicenda dall'esterno, senza entrare nella storia, se non dalla parte delle vittime.
Ho pensato la stessa identica cosa
L’idea è presa da “assasination of gianni versace”
Anche il film del 2002 inizia dalla fine ci sono flashback continui...
Ho simpatizzato lo stesso
@@eddiemontana5893 che è sempre loro la serie lol
Non credo di essermi mai sentito così a disagio come quando ho visto questa miniserie. La storia di Dahmer ormai la si conosce più meno, e si è sempre rimasti inorriditi dal leggere o sentire quello che faceva, e come si sentiva attraverso le verie interviste e dichiarazioni. Ma vedere la messa in scena di una personalità simile, di quello che pensava o come interagiva col mondo ancor prima di mostrare quello che ha fatto, è stato un pugno nello stomaco fortissimo. Ci si sente bloccati tra il vedere una persona disgustosa, instabile ma persa, quasi bambinesca in un certo senso. L'attore è stato veramente bravo, lavoro ineccepibile con il volto e l'intonazione di quando parla.
L’attore e stato incredibile cioè era proprio pazzo sembrava troppo pazzo
Comunque Dahmer fa paura,pena,tristezza etc … I poliziotti avrei voluto vederli soffrire giuro! Mi hanno fatto una rabbia unica. E nella vita vera e’ stato così e uno dei due e’ diventato anche capo del dipartimento
Sono super d’accordo con te. Dhamer fa paura e soprattutto pena… I poliziotti una rabbia incredibile
A me è successa la stessa scena dei poliziotti.. purtroppo. E so quanta rabbia possono suscitare.
ho letto che il true crime interessa particolarmente persone in condizioni di ansia/depressione e in generale salute mentale precaria per due motivi: il primo è che la forte emozione anche di shock è un modo di sentire qualcosa, e il secondo è che la risoluzione della vicenda provoca un sollievo inconscio lievemente terapeutico in una situazione di cui non si vede la fine. lo trovo interessante perchè credo che il motivo per cui ora il true crime va di moda sia che soprattutto dalla pandemia è iper diffuso uno stress mentale severo soprattutto in noi under 40 che siamo i principali consumatori dell'internet
Tu stai bene? Comunque sei stupenda
@@coverlanddarkness4730 squallido
Non avevo mai pensato a questa cosa e ti ringrazio per la prospettiva. Potrebbe benissimo diventare lo spunto per uno studio nuovo, spero lo facciano!
Interessante
Ma io invece ho letto che chi guarda film horror ed è appassionato di True Crime, è perché è sano di mente e riesce a guardare queste cose con un "distacco" , che riesce insomma ad affrontare l'argomento perché non ha niente che lo turba. Invece chi ha il terrore o non ha passione per queste cose, è perché rivedrebbe in sé dei punti di sé stesso che non vorrebbe affrontare.
Forse è per questo che considero Zodiac il miglior film su un serial killer esistito veramente: David Fincher ha basato la sua storia su tutto quel che si sapeva realmente (almeno al tempo della scrittura della sceneggiatura) sul "Zodiac Killer". Certo, a volte romanzava la vita degli investigatori protagonisti, ma mai quella dell'assassino.
Secondo me si tende a empatizzare con Dahmer perchè l'interpretazione di Peters è così meravigliosa che l'apprezzamento per l'attore si mescola inconsciamente con quello per il personaggio, dimenticando forse che si tratta di uomo reale. Comparato con altri serial killer poi, si possono anche notare in Dahmer delle differenze notevoli che lo rendono meno sgradevole agli occhi dello spettatore: Dahmer drogava le sue vittime evitando loro la sofferenza fisica, è stato 9 anni senza uccidere cercando degli strumenti per evitarlo (la scena del manichino è molto importante ed è vera), quando è stato catturato non ha mai negato nè mentito, anzi, ha aiutato la polizia ad identificare ogni vittima; ha chiesto la pena di morte e non ha cercato di passare per una persona malata di mente, cosa che sicuramente era, per evitare di essere chiuso in un ospedale psichiatrico e di poter quindi essere riconsegnato alla società. Non giustifico assolutamente le sue gesta, ma secondo me si riesce ad empatizzare con lui per questi motivi. Se la serie fosse stata fatta su John Wayne Gacy nessuno ci sarebbe mai riuscito.
Concordo a pieno
vero,rispetto agli altri è stato piu "onesto"
Ma in generale non c'é nulla di male nell'Empatizzare, diventi una merda se giustifichi la persona o la romanticizzi. L'empatia é ciò che ci differenzia da queste persone e, se usata bene, é anche un'arma molto potente contro di loro, credo che soffocarla sarebbe da stupidi. Per capire il perché certe tragedie siano avvenute bisogna analizzare e capire i carnefici e il contesto (familiare del killer, storico del periodo, ecc.) che le ha rese possibili, e senza pensiero empatico questo é impossibile
Capire queste tragedie, é fondamentale per evitarle o per catturare queste persone
@@BlueHairedKaren 👍👍👍
Sono "affascinata" da queste storie, o meglio affascinata dalla mente umana e da cosa può arrivare a fare. Onestamente ho amato l'interpretazione di Evan Peters e onestamente l'unica scena che mi ha fatto piangere è quando il padre piange sul suo corpo , ho pianto perchè mi ha fatto capire quanto un genitore può amare suo figlio nonostante tutto il male , nonostante condanni quegl'atti così brutali, quello è suo figlio e come dice lo amava. Infatti a differenza del fratello che ha cambiato cognome il padre non ha voluto . Jeffrey Dahmer è imperfonabile per ciò che ha fatto ma allo stesso modo anche la società , in varie occasioni poteva essere fermato già dal primo omicidio ma purtroppo non è stato fatto. Secondo me è giusto raccontare queste storie per non dimenticare gli orrori che la gente può commettere ma devono essere raccontati nel modo più veritiero possibile.
Ho pianto esattamente nello stesso punto. Ho empatizzato molto col padre, con Dahmer assolutamente no
È stato un assassino, cannibale, necrofilo... empatizzare con uno che ha ucciso 17 persone e violentato e mangiato cadaveri penso sia una cosa di cui bisognerebbe preoccuparsi.
penso che il pianto del padre fosse dovuto ai sensi di colpa ,ho odiato più lui e la moglie in questa seria che dhamer ,ha cercato di fare di più la nonna per farlo stare bene che loro.
@@Sarah-wo5kj empatizzare con Dahmer é okay, giustificare o romanticizzare assolutamente no
serie della MADONNA. evan peters da premio emmy, è stato pazzesco. che serie.
La realtà supera la fantasia...non è la serie disturbante, ma è il cervello umano a far paura, a spaventare, a sconvolgere, a turbare...il fatto che un mostro del genere sia realmente esistito fa ribrezzo, anche se il peggiore dei mostri noti resta Albert Fish
Ho cercato Albert Fish su wikipedia.
Ho letteralmente letto le prime due frasi, poi ho chiuso tutto.
Subito.
Per sempre.
@@24Lorn Hai fatto benissimo
Non a caso scelgono di non analizzare il suo cervello
@@24Lorn Fish è SPAVENTOSO
Fish è quello dei bambini giusto?
Per me la cosa più raccapricciante è che nelle chiamate non sono mai andati, ma quando la figlia di Glenda rompe la macchina fotografica e quei due bianchi vanno a denunciarla dopo dieci minuti sono lì e l'arrestano subito, roba assurda.
Vedi when they see us
La polizia é una delle cose più inutili della terra
Questa scena non esiste solo nel film
Vero bruttissimo, però questo non è tratto dalla vera storia (ma comunque per enfatizzare com erano trattate le minoranze ai tempi)
se la sono inventata quella scena della macchina fotografica
Il montaggio è come se seguisse lo smembramento dei corpi del serial killer, un continuo sezionare scene e riprenderle in un secondo tempo cambiandogli di posto. L'attore è stato magistrale nel modo di muoversi, sempre rallentato in una freddezza apatica ed inquietante
Eccola finalmente la recensione che tutti noi stavamo aspettando 😁
Evan Peters è stato semplicemente IMMENSO! Mi aveva già conquistata in AHS ma qui ha fatto una delle sue migliori performance! Questa serie è un'opera d'arte e si, fa male. Ti prende, ti tiene fermo e ti massacra senza pietà e lo dico da amante del crime.
Concordo, interpretazione magistrale, spesso neanche lo riconoscevo essendomi ormai abituata a quel suo lato anche un po' fanciullesco presente in American Horror Story
@@reica_aesthetic_98 era Dahmer, fatto e finito
È stata una serie che indubbiamente mi ha lasciato un grosso segno, conoscevo già la storia ma in ogni caso ancora mi gira in testa il nome di Jeffrey Dahmer, a partire dalla prima puntata che è partita col botto e mi ha lasciato stupito perché conoscendo quello che faceva, mai più avrei sperato che quel ragazzo sarebbe sopravvissuto, il momento in cui ascolta il suo cuore e quello che dice dopo è stato agghiacciante.
Evan Peters è stato magistrale, fantastico davvero.
La cosa più pesante per me è stato lo sguardo di Tony quando torna per prendere le chiavi, quel sorriso così sincero, con in mano il foglietto in cui spiegava di aver dimenticato le chiavi, mamma mia mi ha fatto davvero male.
la sesta puntata,quella sul ragazzo sordomuto, mi ha fatto soffrire piu di tutte le altre
Vic, in realtà l'empatia è proprio il processo che consta nel "capire cos'è successo" nella testa di un'altra persona.
Riporto dalla Treccani il significato di "empatizzare": Capacità di porsi nella situazione di un'altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell'altro.
Quando tu empatizzi con una conoscenza reale o un personaggio fittizio stai facendo lo sforzo di metterti nei suoi panni. E' ciò che fanno gli psicologi criminali (... e non, credo, anche se l'empatia è rara pure in quel settore); non a caso, nel primo libro della saga di Hannibal Lecter, Graham è considerato uno straordinario professionista per le sue spiccate doti di empatia; gli è molto facile comprendere il modo di ragionare di un'altra persona. Non per questo è d'accordo con i criminali su cui indaga, non per questo i pensieri dell'altro sono la risonanza dei suoi e viceversa.
Questo è quello che intendevano molte persone nei commenti, e alla fine penso proprio che fosse molto vicino al concetto che hai elaborato tu. Non si tratta di dire "hey, mi ci rispecchio tantissimo", ma "hey, mi fa schifo, ma rimane un essere umano"; con la sua storia, con la sua complessità, con le sue scelte.
Paradossalmente, Vic, l'empatia è PROPRIO quella che mancava a Dahmer. Non so se fosse psicopatico (in tal caso non ne aveva nemmeno un epsilon positivo), sociopatico o quali altre fossero state le diagnosi, ma certamente peccava nella capacità di capire che davanti a sè aveva degli esseri umani. Dei ragazzi. Delle vite. Vedeva solo delle prede per le quali escogitare, affinare strategie di caccia efficaci e altrettanto efficaci processi di smaltimento.
Ho apprezzato moltissimo questa serie proprio perché non è "celebrativa", al contrario delle opere che i fan spediscono a Dahmer. E non è nemmeno morbosa come diversi documentari di internet o pagine/canali di true crime sono diventati; persino la pagina di Wikipedia mi sembra molto più spietata, da questo punto di vista, nelle descrizioni, nell'elenco dettagliato degli atti commessi da questo assassino.
Il discorso delle vittime è molto, molto complesso. Non riesco ad avere un'opinione netta sulla questione.
Se da una parte è orribile vedere una spettacolarizzazione (uso questo termine col suo significato letterale) del proprio atroce dolore, dall'altra mi chiedo cosa avrebbero dovuto concretamente fare...
Sono certa che sarebbe impossibile ricevere un consenso anche solo maggioritario delle famiglie nella rappresentazione cinematica di un'esperienza così abominevole, per quanto possa essere rispettosa, per quanto possa essere tutt'altro che celebrativa nei confronti dell'assassino - come invece sono state tante, TROPPE produzioni. Già ricevere il consenso unanime su un evento non tragico, quando hai a che fare con così tanti nuclei familiari, è impossibile, figuriamoci su un qualcosa di così devastante. Bisognerebbe allora rinunciare in toto al progetto, oppure cambiare nomi, luoghi e riferimenti, e quindi non fare più un biopic, ma una storia "ispirata a"; e in tal caso verrebbe meno la componente oggettiva del documentario. Insomma, non è una questione così semplice. Un comunicato, sì potevano mandarlo. Si chiama "essere civili".
Penso, inoltre, che sia imperdonabile (e molto ipocrita) il non condividere il profitto di questa produzione con i diretti interessati. Questo no, non riesco proprio a perdonarlo né concederlo. Specialmente alla luce delle ultimissime puntate. Proprio quando si tratta delle frasi "it's a statement!" pronunciate dai membri di una delle famiglie colpite dalla tragedia. Peccato, sarebbe bastato molto poco per rendere coerente, e quindi molto più costruttivo l'intero progetto.
Io ho apprezzato comunque la serie. Moltissimo. TUTTI gli attori sono stati assolutamente straordinari. Nessuno escluso. Ma, un po' come ho fatto con un capolavoro come Schindler's List, la apprezzo, la ammiro, ne parlo benissimo, e NON LA RIGUARDERO' MMMMMAI PIU'.
Anch'io ho avuto enormi difficoltà a guardarlo, e mi ha fatto sentire molto a disagio il percepire un vago accostamento di determinati problemi della vita con quelli di un serial killer; nella mia stupida ipersensibilità, non apprezzavo che, ai miei occhi, stesse passando il messaggio che chi soffre di solitudine, ha vissuto eventi tragici e fa fatica a socializzare sia una brutta persona da cui stare alla larga, per di più violenta e pericolosa. Ma vorrei ricordare a chi ha avuto difficoltà nel guardare il biopic per gli stessi motivi, che la serie mostra anche che, se da una parte la società e l'ambiente in cui è cresciuto lo ha certamente spinto verso una distorsione totale dell'esistenza, la mostruosità di Dahmer sta nelle SCELTE che ha fatto e che ha perseguito.
... Sì, un po' come direbbe Silente. Ma ci siamo capiti.
Dahmer era una persona orribile. La sua era una perversione che si basava sulla violenza, ed è sempre stata costellata di decisioni attuate. Dall'inizio alla fine. Dalla prima all'ultima vittima.
Se il prossimo capitolo della saga sarà su Gacy, non lo guarderò. So già che per me sarebbe troppo pesante. L'ho riconosciuto IMMEDIATAMENTE nel cameo, e sono rimasta paralizzata dall'orrore. Lo so che tra serial killer non c'è una gran classifica da fare... Ma Gacy se possibile è un essere umano che, assieme a Robert Berdella, mi fa cento volte più orrore di Dahmer. Non potrei mai vedere niente sul loro conto.
Edit: Riscrivo la risposta a Victor sull'atto di "dispiacersi" anche qui, perché so che la visualizzazione dei commenti su UA-cam è un po' ballerina.
Diciamo così, Vic (ho usato tantissime parole, e poi alla fine questa cosa centrale non l'ho menzionata): quando tu empatizzi, ti stai mettendo nei panni dell'altro; se quindi stai assistendo ad una scena di stress, di maltrattamento, di solitudine, di abbandono, di malessere, per quanto la persona con cui stai empatizzando sia un essere umano esecrabile, tu stai a tutti gli effetti trasferendo il tuo punto di vista nel suo, combinando la razionale conoscenza che hai già di quella persona (in questo caso: sai che parliamo di Dahmer, un assassino seriale che ha scelto di compiere atti atroci) con quella che è la tua personale esperienza di vita, a cui fai riferimento per trarre i sentimenti. E i sentimenti sono qualcosa di molto intimo e personale.
Se Tizio conosce la solitudine, se Tizio ha avuto dei genitori che lo hanno abbandonato più e più volte, se Tizio ha provato sulla sua pelle bullismo, discriminazione, oppure se Tizio ha anche solo una fervida immaginazione combinata alla sensibilità, l'empatia gli fa scattare un moto di compassione. Non perché ammiri il Dhamer della serie, non perché gli stia simpatico, non perché lo apprezzi come persona, ma perché sa che al posto suo, in quel frangente, in quella scena, avrebbe sofferto moltissimo. Non gli vuole bene, non ci si affeziona. Ma in quel frangente ha condiviso un pezzo del suo dolore, dei suoi moti emozionali.
L'"empatia", quindi, non implica necessariamente provare "simpatia", nel senso più profondo e complesso del termine.
E quindi il "mi dispiace per lui" è una frase che si restringe a momenti ben specifici; non è un commento globale, ma è un'affermazione nata da accostamenti di tante piccole considerazioni. Scritta in un commento che parla della serie in generale sembra un moto di vicinanza a Dhamer, ma in realtà è una piccola considerazione proprio sul fatto "era un essere umano, e, per quanto ripugnante, anche lui ha sofferto, ora posso capire certi aspetti della sua persona, pur continuando a condannare quel che ha commesso".
Da quello che ho letto c'erano persone che si dispiacevano per lui
@@victorlaszlo88 fa parte del processo dell’empatizzare, non per questo ci si deve sentire sbagliati. È un altro tipo, forse più profondo, di sensibilità.
Questi mostri non si creano da soli ma siamo noi a crearli solo che non c'è ne accorgiamo...
@@victorlaszlo88 la ragazza ha scritto un commento molto molto approfondito a riguardo che spiega questa forma di “dispiacere” che poi è empatia allo stato puro.
@@victorlaszlo88 Diciamo così, Vic (ho usato tantissime parole, e poi alla fine questa cosa centrale non l'ho menzionata): quando tu empatizzi, ti stai mettendo nei panni dell'altro; se quindi stai assistendo ad una scena di stress, di maltrattamento, di solitudine, di abbandono, di malessere, per quanto la persona con cui stai empatizzando sia un essere umano esecrabile, tu stai a tutti gli effetti trasferendo il tuo punto di vista nel suo, combinando la razionale conoscenza che hai già di quella persona (in questo caso: sai che parliamo di Dahmer, un assassino seriale che ha scelto di compiere atti atroci) con quella che è la tua personale esperienza di vita, a cui fai riferimento per trarre i sentimenti. E i sentimenti sono qualcosa di molto intimo e personale.
Se Tizio conosce la solitudine, se Tizio ha avuto dei genitori che lo hanno abbandonato più e più volte, se Tizio ha provato sulla sua pelle bullismo, discriminazione, oppure se Tizio ha anche solo una fervida immaginazione combinata alla sensibilità, l'empatia gli fa scattare un moto di compassione. Non perché ammiri il Dhamer della serie, non perché gli stia simpatico, non perché lo apprezzi come persona, ma perché sa che al posto suo, in quel frangente, in quella scena, avrebbe sofferto moltissimo. Non gli vuole bene, non ci si affeziona. Ma in quel frangente ha condiviso un pezzo del suo dolore, dei suoi moti emozionali.
L'"empatia", quindi, non implica necessariamente provare "simpatia", nel senso più profondo e complesso del termine.
E quindi il "mi dispiace per lui" è una frase che si restringe a momenti ben specifici; non è un commento globale, ma è un'affermazione nata da accostamenti di tante piccole considerazioni. Scritta in un commento che parla della serie in generale sembra un moto di vicinanza a Dhamer, ma in realtà è una piccola considerazione proprio sul fatto "era un essere umano, e, per quanto ripugnante, anche lui ha sofferto, ora posso capire certi aspetti della sua persona, pur continuando a condannare quel che ha commesso".
Venerdì esce la nuova stagione di "Conversazioni con un killer" su Jeffrey Dahmer, dopo quelle su Ted Bundy e John Wayne Gacy. Ottima docu-serie.
Oh my Gooood non vedo l’ora!!
E penso proprio che dopo la storia di Dahmer potrebbero raccontare la storia di questi altri due con la season 2 e 3 per portare a termine la saga Monster
Grazie Vic per la recensione, ero davvero curiosa di sapere il tuo punto di vista su questa serie. Il titolo che hai messo non poteva essere più azzeccato.
Io inizierei a parlare di Evan Peters, oltre ad essere un fregno supremo (per me) è di una bravura assurda. Ha dimostrato in molte occasioni il suo potenziale e sa essere davvero camaleontico. Convengo con te nel dire che è sottovalutato molto, ero felice della sua vittoria ultima agli Emmy per la serie con la Winslet. Davvero spero di vederlo di più se lo merita e ce lo meritiamo anche noi.
Per la serie, io sono una persona molto sensibile ed empatica, da sempre. Fin da bambina anche con il peggior "cattivo" cercavo di capirlo e anche giusificarlo, in qualche modo. Questa volta no, non ce l'ho fatta. La storia del mostro di Milwaukwee non la conoscevo e sono rimasta davvero scossa. È abominevole e ad un certo punto non mi sono interessata minimamente del perché faceva così, i problemi col padre, la madre, lui da bambino, ero così tanto incazzata a pensare che all'inizio i poliziotti, poi il giudice lo potevano fermare e non hanno fatto niente. Per pregiudizi anzi giustificare un uomo perché bianco e di bell'aspetto, ignorare allarmi perché fatti da persone nere e omosessuali? Assurdo. Ti lascia una rabbia dentro fortissima. Ci sono scene poi davvero disturbanti, da farti sentire male.
Infine Evan, ha detto che per interpretare Dahmer è dovuto passare per luoghi davvero oscuri. È stato aiutato ma spero davvero che non l'abbia toccato troppo questo ruolo.
Io ci ho impiegato una settimana intera a finirla, più di un episodio alla sera non riuscivo, la parte col ragazzo sordo mi ha fatto male.
Idem
Anche a me perché il ragazzo era un buono, pieno di amore in famiglia e fuori, ed è stato ucciso in quel modo. Si prova empatia
E menomale che proviamo empatia ragazzi,vuol dire che siamo ancora degli esseri umani..
@@deboracardinale3988 c’è speranza Debora
Ciao Vic, grande video! Condivido praticamente anche le virgole. Erano anni che non venivo messo così a dura prova psicologicamente ed emotivamente da una storia raccontata. Il dilemma etico ci sta, è inevitabile in questi casi: capisco la tua critica agli autori riguardo al rapporto con le famiglie. Però onestamente ho apprezzato molto lo sforzo di mostrare le vittime per quello che erano, non solo “ povere prede” ma esseri umani con un proprio vissuto, un proprio carattere. Alla fine infatti, come giustamente hai sottolineato, si empatizza proprio con le vittime e non con il killer protagonista che pure viene ampiamente approfondito, umanizzato ma non… giustificato . Piuttosto, lo spettatore è costretto a considerare la possibilità che un mostro del genere abbia potuto provare qualche forma di sentimento e abbia potuto ricevere affetto da parte di altri ( come il padre) sebbene con tutte le problematiche del caso. Secondo me è una serie che si è presa dei rischi per raccontare una storia come questa , quindi errori ce ne sono stati ma anche parecchio coraggio. Ad avercene…
condividi tutto perchè 6 talmente disagiato dall'essere incapace di crearti una tua opinione riguardo qualsiasi cosa. A leggere i tuoi commenti deliranti sotto i post di sto coglione,si evince quanti danni hanno fatto gl'influencers ai poveretti con la mentalità fragile come la tua....non dovresti esserne così felice,fai una gran pietà.
@@HawkGirl90 sarò anche disagiato, ma almeno non insulto le altre persone, soprattutto da dietro una tastiera.
Per chi volesse approfondire il discorso Dahmer domani su Netflix esce la sua docuserie come quella di gacy
Oltre a Gacy nel film viene ritagliato anche un piccolo spazio a Ed Gein facendo vedere la donna da lui uccisa e aperta in due ritrovata nel fienile .L'avvocato infatti mette a paragone i due casi insieme a Jeff e suo padre per fargli capire che potevano puntare all'infermità mentale come nel caso di Gein
Vero, anche quella è stata inaspettata
A me piaciuto un sacco il fatto di aver messo diciamo "Easter Eggs" riguardo Ed Gein e Gacy
@@MrKekko2004 Potrebbero non essere dei semplici easter-eggs in un possibile proseguio della serie .
@@picodelamira può darsi che ci hanno voluto dare qualche indizio su una nuova serie basata su uno dei serial killer apparsi negli episodi
@@picodelamira in quel caso preferirei Ed Gein
Aspettavo questa recensione in maniera ossessiva 😍
Bellissima recensione..... Riesci a trasmettere le sensazioni dei film, delle fiction, ciò che comunicano!
Grazie T.T
Date un Emmy ad Evan Peters
Uno? Un camion!
Avrà fatto due espressioni facciali diverse per tutta la serie, ma quale Emmy
@@scemochilegge7057 esatto. Esattamente come il vero Jeffrey Dahmer.
@@federicamartufi9918 1) se fosse stato così allora chiunque può farlo
2) non era così il vero Jeffrey Dahmer o perlomeno quello della vita di tutti i giorni, Evan Peters si limita a quelle due espressioni facciali che ha fatto in tribunale ed al tono di voce assolutamente monocorde e da rincoglionito che si sono inventati per chissà quale motivo, nella realtà era intelligente ed anche affabile, cosa che non viene resa per niente dalla sua recitazione e dall'impostazione che gli hanno dato, pare gli abbiano detto di sembrare il più disagiato e sfigato possibile
@@scemochilegge7057 invece no. Era una persona estremamente disagiata, completamente incapace di interagire con gli altri. Probabilmente stai scambiando Jeffrey Dahmer con Ted Bundy. Due personalità completamente diverse e opposte. Bundy rientra più nella tua descrizione, Dahmer invece era un sociopatico. La sua camminata è accurata, ricordava quella di un automa. Anzi, paradossalmente il Dahmer di Evan Peters è anche troppo socievole. È innegabile che la recitazione di Peters sia stata accurata in modo quasi inquietante.
Molto interessante che siano andati anche a mettere in scena i rapporti difficoltosi con famigliari e compagni di scuola, oltre che l'impatto devastante che le sue azioni hanno prodotto sulle famiglie delle vittime, l'episodio del ragazzo sordomuto è veramente un capolavoro perché mostra il punto di vista degli altri che subiscono la tragedia, non solo di Dahmer. Hanno anche poi mostrato tutto per come è successo veramente, anche l'involontarietà di certi omicidi come quello del ragazzo nell'hotel, senza ovviamente giustificare Dahmer ma semplicemente cercando di ritrarre il più fedelmente possibile la sua parte psicologica estremamente complessa
Una serie fatta davvero bene. Mi ha tenuto incollato allo schermo. L'attore protagonista poi davvero spettacolare.
dopo il terzo episodio ho spento tutto e sono passata direttamente alla parte finale, più concentrata sul processo. forse un giorno ce la farò a vederla tutta.
bellissima recensione come al solito ❤️
è forte ma se hai una soglia alta di tollerabilità riesci a guardarla “tranquillamente”. Va guardata tutta perchè tutti gli episodi sono importantissimi e incredibili in egual misura
sei molto affascinante. ti seguo da un paio di anni. ti prego, io,te e film scadenti. sei fantastico 💜
Ma grazie ^^
La serie è stupenda e hai spiegato tutto in modo perfetto
Io, appassionata di serial killer, conoscevo molto bene la storia di JD ma non sapevo nulla delle sue vittime che erano di fatto solo foto in bianco e nero … ora, grazie a questa serie so tanto di loro e chi hanno lasciato … e devo dire che ho sofferto per loro come non era accaduto prima. Hanno avuto un volto ed una voce e credo che in un certo senso sia una forma di celebrazione.
come fai a sapere la storia di JD se non conosci le sue vittime? io ho trovato la storia alquanto noiosa in quanto conoscevo tutto su J. viceversa mia madre che non sapeva nulla non ci ha capito nulla ed ho dovuto rispiegargli tutto.
@@pova92 non le
Conoscevo nel senso che non avevano lo spazio che meritavano. Trovi i nomi e le vicende ma sono personaggi bidimensionali … qui invece ho trovato una ottima scrittura dei personaggi che mi ha fatto veramente empatizzare con le
Vittime e le loro famiglie.
sisi, mi rendo conto di essere molto espansivo nella spiegazione. tuttavia io che sapevo troppo l'ho trovata noiosa,i miei che non sapevano nulla non ci hanno capito nulla e gia dal episodio 3 ho dovuto fare loro un riassunto perche ci stanno troppi flashback lunghissimi. questa poi é una mia opinione nulla da ridire sulle ambientazioni o sui costumi creati in maniera certosina.
@@pova92 ci sono flashback che creano confusione ma basta andare avanti per capirli
che discorsi,pure io che pippo cocaina ho apprezzato narcos messico.
Questa video-recensione era praticamente più attesa dell'agognato trailer di Spider-Man: No Way Home 😅!
Aspettavo solo te da giorni! 🤣 Appena libera, la guardo e commento meglio ☺️
Ciao Vic, io non sono ancora riuscita a finirla da tanto è inquietante. Ho visto dei documentari su Dahmer, quindi conoscevo già la storia ma la serie è fatta talmente bene che mi ha sta facendo empatizzare troppo con le vittime, non riesco a guardarla tutta d'un fiato. Concordo con te sulla questione dell'etica, se fossi una parente mi incazzerei anch'io. Però obiettivamente la serie è fatta benissimo e Peters Evan è pazzesco. Probabilmente se ne faranno una anche su gacy non la inizierò neanche, quell'uomo mi terrorizza anche senza costume, figurati vestito da clown! Non dormirei più!
Eravamo più in hype per questa recensione che per la serie 😂
esatto haha
Ma sul serio.. controllavo compulsivamente youtube, nella speranza di leggere "dahmer" e "victorlaszlo88" nella stessa frase 🤣
Sei un grande... Più guardo i tuoi video (soprattutto dopo Spiderman no,W.H)(anche se ti seguo da molti anni)e più mi sento in simbiosi... La serie è stata un pugno allo stomaco,forse giusto non raccontarlo,ma qui si è fatto un capolavoro ("purtroppo"),Peter Evans da Urlo, speriamo si sia scrollato tutto dopo le riprese... Wow... Non ho ricordi di tanto disagio dopo ogni puntata... grande Vik
Incredibile come da qualche anno a questa parte io cerchi sempre prima la recensione di victor del film o della serie che ho intenzione di guardare per poi valutare se effettivamente guardarlo anche in base alla recensione. Sono una persona appassionata di cinema e seguendo queste recensioni così dettagliate e queste spiegazioni così esaustive mi fanno comprendere a pieno di quale esperienza di tratta, se ne può valere la pena guardare un film o meno, se in linea generale un film può essere di un certo spessore, insomma a grandi linee ho sempre davanti a me una persona che mi sà descrivere perfettamente quello per cui ho cliccato il video, le informazioni che cercavo. A mio modesto parere sei il migliore in questo campo, io penso che tu te ne intenda davvero di cinema e che sappia cogliere ogni singola sfumatura senza lasciare NULLA in aria. È una grande passione per te tutto questo e si vede, ma la cosa più bella è che riesci a far appassionare chi condivide con te quello di cui tratti, specialmente quando come nel mio caso una persona la pensa almeno al 98% di come la pensi tu ahahahah I miei più grandi complimenti, hai fatto una strada infinita prima di arrivare dove sei ora e sono sicuro che arriverai molto lontano, quando si parla di cinema puoi contare su Victor 🔥🎥 Numero 1 a mani basse
Ti ringrazio!!
Mentre guardavo gli episodi mi sono arrabbiata, ho commentato a voce alta, ho pianto...sono stata incollata minuto per minuto, scava nel profondo dell'animo umano
Eccezionale Evan Peters a dir poco..e anche l'attore che interpreta il padre
Come fotografia,regia, colonna sonora e ambientazioni devo dire che è un "capolavoro"!
Però giustamente è scandaloso il fatto che non abbiano chiesto alle famiglie delle vittime...
Comunque sono pienamente d'accordo come l'hai descritta!! Serie macabra e disturbante!
Io non riuscirei a guardarla quindi ho visto tutto il tuo video sempre top come sempre
Finalmente!!! Appena avrò un momento di concentrazione la guarderò! 👏👏
Aspettavo da giorni la tua recensione caro Victor... Ma sarei felice se ne facessi una su Dexter che ho amato moltissimo quella ambientata a Miami e non quella nuova che ho stoppato credo dopo due episodi . Ora sto guardando la seconda stagione di the sinner e la trovo molto interessante , non so se hai fatto una puntata in merito ma per mè merita, un abbraccio di ❤️
Ti riscrivo di fare la recensione di mare fuori perchè è davvero una serie che merita tanto secondo me. Aspetto con ansia ,spero ce la farai a vederla.
Una serie meravigliosa e allo stesso tempo angosciante. Ogni episodio ti lascia con un senso di ansia, un forte disagio emotivo. Di film e serie su serial killer ne ho viste a decine, mai nessuna mi ha scatenato queste sensazioni. Il fatto che sia una storia vera ovviamente ha il suo peso ma una buona fetta del "merito" va all'interpretazione di Peters, semplicemente perfetto, guardate le interviste al vero Dahmer, si trovano su UA-cam, e confrontate quello interpretato da Evan, il modo di parlare, lo sguardo, l'atteggiamento, sono identici. Si vede che ha studiato bene il personaggio, immedesimarsi in un mostro simile non deve essere stato facile per l'attore.
Vero l'ha detto in un intervista che è stato molto dura interpretare una persona anzi un mostro che ha commesso questi crimini cose disumane p.s ho 14 anni e questa serie mi ha colpito molto, sono appassionata dalla criminologia,dai serial killer ecc... Questa serie è meravigliosa e Peter è un'attore fantastico
Concordo con molto di quello che hai detto, io ho avuto difficoltà nel guardarlo, spesso AHIMÈ andavo avanti perché anche l’idea degli atti mi terrorizzava.
Tra le scene che più mi hanno terrorizzata è quella dove va a trovare Glenda (?) con il panino di carne.
Il fatto di lasciare all’immaginazione gli eventi l’ha reso ancora più pauroso.
Ma non so per quale motivo (che sia per la storia in se o per altro) alla domanda “ti è piaciuta?” Non saprei rispondere …
Ciao, ti faccio i complimenti per come recensisci i film, sei molto sincero ed obbiettivo e soprattutto non tendi a diventare tu il protagonista, ma parli solo della pellicola, al contrario di come fanno molti...ti volevo chiedere se avevi voglia di recensire due film: Almost Famous del 2000 di Cameron Crowe e Yesterday del 2019 di Danny Boyle, due ottimi film dove la musica è il tema principale... un abbraccio e continuo a seguirti :-)
Paradossalmente i due poliziotti sono personaggi ancora più disturbanti di Dahmer stesso..
Pensa che hanno avuto nessuna conseguenza:sono stati licenziati ma poi riamessi a lavorare da un'altra parte con lo stipendio arretrato e uno a fatto pure carriera.
Sì, quella cosa è riprodotta abbastanza fedelmente
"Prende alcuni periodi di vita, li sviscera [...]" scelta di parole infelice 😂. Ottima recensione come sempre vic
lui è un sadico di merda,ma tu che ci ridi sopra sei persino peggio.
Sono d’accordo con te vic, come quasi ogni volta.. credo che l’obbiettivo della serie sia stato raggiunto, io pensavo solo “che munnezz di uomo” io mi sono fermato dopo il sesto episodio, avevo necessariamente bisogno di guardare altro.. subito pensavo che la prossima miniserie la incentrassero su gacy ma a questo punto suppongo che non sarà così
Non avevo pensato onestamente che ci potesse essere un proseguimento per quanto riguarda altri “mostri”, mi hai aperto un mondo. Io sapevo di questa mini serie da moltissimo tempo, quando ancora era una diceria e non ancora in produzione, perché seguo assiduamente Evan Peters, sono felice che abbia avuto questo clamore gigantesco addirittura oltre le aspettative però contemporaneamente sono abbastanza preoccupata della sua salute mentale. Credo che sia una persona che pur di dimostrare il proprio valore si spingerebbe oltre fino a distruggersi. Se per caso la serie proseguisse mi piacerebbe vedere trattati Ted Bundy (di cui mi affascina il dualismo netto e chirurgico col quale approcciava la sua vita), Richard Ramirez (anche se è già stato trattato da Murphy in AHS 1984, si tratta però di un serial killer con un passato veramente tragico, per cui nel suo caso sarebbe interessante affrontare come svariati traumi che ti costellano la vita possono danneggiarti nel profondo), e Charlie Manson (anche se, nel suo caso, non so se basta una mini serie. Diciamo che già in AHS Cult lo stesso Evan Peters aveva tratteggiato molto bene un leader di culti sociopatico con manie di controllo, il caso di Manson se pur inflazionato rimane particolare perché nella sua mente malvagia e perversa si lavava le mani dai crimini ma addestrava a uccidere.) Mi piacerebbe tantissimo anche Aileen Wuornos, anche se, il film Monster con Charlize Theron ha fatto già un lavoro magistrale e per me è un capolavoro.
D'accordo, come sempre, soprattutto sul fatto che la serie sia CLAMOROSA e che moralmente sia alquanto discutibile... Ma si sa Netflix, ne combina una giusta e mille disastrose.... Vabbè! In riassunto: Regia stupenda, musica sublime, ambientazioni così ben fatte da crearti tutto il disagio possibile e poi lui: Evan Peters STREPITOSO 😍 Dio solo sa come quel ragazzo sia ancora nel pieno delle sue capacità mentali 🤣 chapeau✨
Ps: mi sento proprio di merda quando vedo gente che come te, ha avuto difficoltà nel guardarla(non che io l'abbia fatto senza fatica) e io l'ho vista tutta in una serata/nottata... E poi altre due volte in giorni sparsi 😬 non so sono pazza o masochista... Giuro che sono una brava persona 🤣🤣🤣
ho aspettato più la tua recensione che la serie stessa
Bellissima recensione! ho finito ier la serie e ho pensato subito di ascoltare la tua opinione... mi trovo pienamente daccordo sotto ogni aspetto di ciò che hai recensito...
Mi chiedo come sarebbe stato se fosse stato fatto un film destinato al cinema anzichè una serie televisiva...
Recitata da dio, e regia che mi è piaciuta da pazzi. Promossa a pieni voti 👍
Premetto che la serie mi è piaciuto molto e Evan Peters è superlativo.
sul discorso Glenda Cleveland, è un personaggio che riassume un pò tutte le storie dei vicini, alla fine ci può stare, e la vera vicina, con quel panino, non è finita così realmente.....
La storia di Tony, il ragazzo sordo, ho storto il naso anche io perchè mi sembrava molto forzata, anche se l'amico ha detto che i due si conoscevano bene e si frequentavano da più di un anno, il che non significa sia andata come sulla serie.
Sul discorso etico sono pienamente d'accordo con te, soprattutto perchè è passato troppo poco tempo, considerando che oggi Dahmer avrebbe 62 anni, e le sue vittime in larga parte anche meno!!! Anche se vorrei spezzare una lancia a favore, nel senso che ho visto una volontà di non farti empatizzare con il protagonista.
Inoltre fare focus sul razzismo è sempre un bene, io penso che se la storia fosse successa ai giorni nostri ci sarebbe stata un'altra black lives matter.
Parentesi sul padre, pare che incentivarlo alla tassidermia non sia vero, almeno così viene fuori dalle interviste, anzi ha dichiarato che se avesse visto cosa faceva con gli animali l'avrebbe portato da uno specialista, ma per essere sicuro di questa cosa dovrei leggere il libro prima
Sul fatto che possa essere una serie antologica sono d'accordo. L'episodio in cui compare gacy mi ha fatto propendere per una serie con quegli interpreti.
Inoltre già in ahs c'era la puntata in hotel in cui compaiono Dahmer e gacy
Commento un po' lungo in più parti
Ryen Murphy: sono d'accordo con te che sulle serie lunghe tende a perdersi un po' quindi ogni volta guardo i suoi lavori con un po' di pregiudizio. Questa serie mi è piaciuta tantissimo, la struttura, la messa in scena, il ritmo, la critica sociale. Prima di Damher la mia serie preferita era Feud
Jeffrey Damher: io ho 45 anni, nel 91 avevo 14 anni e lo storia del nostro di Milwaukee mi colpì molto anche perché era uscito da poco Il silenzio degli innocenti e pensare che potevano esistere veramente i serial killer cannibali mi traumatizzó di brutto. Quindi per me è sempre rimasto nella mia testa.
Per quanto mi riguarda le vittime io non trovo che non ci sia rispetto anche se ci sono delle invenzioni narrative, se vogliamo la verità guardiamo la docuserie. In tutto questo secondo me la serie non è incentrata su di lui, io l'ho vista come una grande critica al sistema americano. Ok Damher è un mostro, una persona nata con una tara nel cervello o chissà cosa. Ma lui è lui, è come un elemento distorto dell'universo, quello che mi ha sconvolto è la reazione razzista e omofoba della polizia e della società americana. Jeff sarebbe potuto fermare almeno 3/4 volte e nessuno si è totalmente interessato e questo è quello che mi ha fatto stare peggio.
E comunque dopo le prime tre puntate la notte ho avuto incubo.
Oddio non ci avevo pensato che potrebbero arrivarne altre di true crime story di Murphy😍😍😍😍😍
Sono d’accordissimo con te sull’empatia per jeff, ci sono state serie o film di altri killer per cui ho empatizzato di più ma come dici tu in questa serie non hanno voluto far cercar di empatizzare con lui
A proposito di American Horror Story...farai mai un video con la classifica delle varie stagioni? 🥰
Sono pienamente d'accordo con te... Anche io ho fatto difficoltà a vederla e dovevo interrompere un attimo prima di vedere il successivo episodio...questa pellicola gialla, lui che soffre di quello che fa, la distonia tra i contenuti e alcune musiche... Questo mi ha creato disagio. E si, anche il fatto che sia tutto tristemente vero. Ma soprattutto mi ha ferita la sofferenza di Dahmer
Grazie Victor Super video❤🎉😊. Evan immenso. Ma spesso Sottovalutato 😢. Grande serie tv. Ottimi attori.
Grazie a te!
Ho iniziato a guardare la serie proprio da ieri sera. Sono arrivata alla sesta puntata. Entrando nel merito del contesto empatia di cui parli, posso dire che, in effetti, ho empatizzato con JH, nella scena che ritrae la madre ed il fratello più piccolo mentre stanno andando via x sempre e dove lui, chiede alla madre di restare... Lui doveva diplomarsi ... C'era il ballo della scuola! Ecco, io credo che in quel momento, chiunque potrebbe vivere e sperimentare un senso di rifiuto ed abbandono. Anche xché la madre gli dice di arrangiarsi... Che c'era il padre con lui, portando con sé solo il figlio più piccolo e dunque, il preferito e degno delle attenzioni materne; mentre lui non era nessuno x questa madre, a tal punto da abbandonarlo definitivamente... Tra l'altro, questa madre psichiatrica, cerca anche di far leva sui sensi di colpa del figlio, quando gli rimprovera che lui ha sempre condiviso le sue passioni col padre e mai con lei, facendola sentire esclusa e dove lui si giustifica dicendole che non pensava che tali passioni (sembrare animali ecc), potessero piacerle... Come a dirle, mamma cara, ti risparmio queste scene così forti... Non è il caso. Quindi, quasi a "tutelarla".
Hai preso in pieno ciò che penso io!il fatto che siano accaduti fa tantissimo psicologicamente! A me a colpito molto anche come il padre non lo abbia mai abbandonato con la matrigna!
Ho paura di una serie su Gacy..già solo quello che ho visto nell’ultima puntata mi ha turbata parecchio. Leggendo quel che ha fatto e la completa scissione con il personaggio pubblico sono rimasta di sasso. Ascoltando un’intervista del tempo a Dhamer ho concretizzato che la cosa più sconvolgente è quella parvenza di normalità, anche nei ragionamenti. Mi ha colpita quando, nell’ultima puntata, hanno parlato dell’analisi sul cervello di Gacy e che non era emerso alcunché di patologico .. brividi
Hai ragione, anzi, Pamela la vicina lo ha sempre difeso.. diceva che era stato incastrato anche durante il processo
Finalmente ❤
Peters è un attore bravissimo molto sottovalutato!!! Che poi venerdì scorso è uscito il documento su Netflix che parla di Dahmer e lì si vedono tutte le incongruenze con la serie ma alla fine come dici ti c'era da aspettarselo come tutte le serie del genere.
Mi ha fatto provare emozioni contrastanti ma capisco cosa intendi con "empatizzare è una parola grossa" ma a differenza della storia vera Peters mi ha fatto provare tristezza nei confronti del personaggio nella sua infanzia è nella sua solitudine.. per carità non per quello che ha fatto nella realtà, ha fatto cose orribili, ma la sua interpretazione mi ha scioccata!
Che poi qualche ora fa è uscito un video su Peters che parla di cine è stato difficile e della paura che ha provato nell'interpretare Dahmer!
Victor ascoltarti in una recensione non è bello, è sublime!
La storia di Konerak Sinthasomphone mi ha STRAZIATO, TRAUMATIZZATO. Quando ho visto la foto di sto ragazzino com’era davvero, quegli occhi sorridenti, non ce l’ho fatta. Seriamente è STRAZIANTE. Tutte quelle vittime, ma lui è QUALCOSA DI STRAZIANTE. Continuo a vedermelo davanti. 14 anni spazzati via, poteva salvarsi, è dolorosissima sta cosa. Piango.
Mi scuso in anticipo se ti urterò con il mio commento ma io ho passato la stessa cosa. L’unica differenza è che non mi ha tolto la vita.. però anche a me avevano fermato dei poliziotti mentre ero in sua presenza. Mi hanno lasciato in mani sue, in mano dell’uomo che mi aveva presa in macchina, proprio come nel film. Avevo 13 anni. Potevano salvarmi e non l’hanno fatto. Sono storie vere, e non solo americane. È molto triste.
Serie tv finita oggi. Non c'è stato un solo secondo in ho pensato "poverino". Anzi, già da piccolino mi risultava disturbante. Ottimo il tuo video, grazie per averlo girato. Ciao Simo.
Ciao. A mio (modesto) parere non esiste un influenza degli eventi su di noi (o meglio: non nell' accezione più comune del termine) che appunto ci possano guidare, vittimizzare, e quant'altro; bensi siamo noi che scegliamo (sempre) situazioni/punti su cui focalizzare la nostra attenzione, ed attraverso la loro interpretazione eseguiamo uno (o un ulteriore) step che abbiamo bisogno di compiere per raggiungere un determinato scopo. Detto ciò, concordo sulla questione etica sollevata.
Ciao Vic, grazie per la recensione. Volevo esprimere il mio punto di vista su questa serie e sapere cosa ne pensi. Da ex amante del genere mystery/crime, per anni ho guardato film e serie tv che trattavano l'argomento dei serial killer - spaziando tra prodotti di provenienza diversa e "testando" vari tipi di narrazione. Dopo anni di storie, questa serie mi è sembrata ridondante. Sono d'accordo con te quando dici che Murphy ha deciso - perlomeno - di raccontare la storia di Dahmer partendo dalla fine. E sì, d'accordo, c'è anche un focus sulle comunità afroamericana e lgbtq+... Ma i tratti distintivi della narrazione finiscono qui. Trovo questo prodotto l'ennesimo tentativo di attirare pubblico grazie ad un caso di cronaca nera estremamente violento, che si concentra con un tono moralistico mal celato sul killer e le sue "ragioni", sui suoi "diritti" e sulle sue mancanze. Nel XXI secolo, a distanza di decenni dagli eventi accaduti e senza che questo prodotto abbia neppure come scopo il preservare la memoria delle vittime, mi chiedo: a cosa serve? Questa domanda purtroppo era talmente assillante mentre guardavo gli episodi, che non sono riuscita a finirli. Magari il mio è un caso isolato, immagino che ai fan del genere un prodotto in più faccia solo piacere. Ma io non riesco proprio a non pretendere di più - soprattutto quando si parla di showrunners come Murphy che hanno alle spalle un bagaglio di esperienza invidiabile e Netflix come produttore. Insomma, Evan Peters grandioso come al solito, ma questa serie, a parer mio, manca di significato e scopo. Spero troverai il tempo di farmi sapere cosa ne pensi. :)
L'unica cosa di raccapricciante nella serie è il tempo che ci mette il padre a realizzare che la colpa è sua.
Serie davvero disturbante, quindi riuscita, girata molto bene, la decostruzione funziona tantissimo, è ammaliante come espediente se ben utilizzato. Un sesto episodio che mi ha tolto il sonno. Peters monumentale. Evan Peters ultimamente è stato pure uno stupendo detective in Mare of Eastown in cui rivaleggia per bravura con un'enorme Kate Winslet.
Finalmente una critica onesta e obiettiva sulla serie Sono d'accordo su tutto quello che hai detto. Per quanto riguarda il discorso "empatia", nel documentario su Netflix che prende in esame i colloqui e le relative registrazioni degli avvocati difensori con Dhamer, l'avvocatessa (di cui non ricordo il nome) ha detto che il suo assistito era una persona garbata e gentile, e quasi aveva iniziato a sentirlo come un fratello, o lei come una madre. Ma poi ha visitato la casa nella quale Dhamer ha commesso tutte quelle atrocità e ha compreso non solo che quello che si accingeva a difendere era un mostro, ma che probabilmente con lei fingeva di essere ciò che non era. Un'altra cosa interessante è che ad un certo punto, mentre raccoglieva le testimonianze di Dhamer, ha dovuto farsi assistere da uno psicologo perché psicologicamente provata. Come dicevi giustamente te, una cosa è cercare di comprendere la natura di un essere umano disturbato come è stato questo tizio qui, un'altra è identificarsi in lui. Comunque: ottimo video.
Secondo me la polemica ha in parte senso e in parte no. prendo spunto anche da quel che ha detto victorlaszlo88 nel video, riguardo il ragazzo che Dahmer aveva quasi amato: ok che è un mostro assassino e tutto quel che volete, ma non è inverosimile pensare che avesse anche solo provato affetto per qualcuno. E anche il fatto che spesso vediamo il difficile passato di un mostro, per me è proprio educativo! Insomma, è come se ti dicessero "hei, se tuo figlio usa un trapano in camera e puzza di morto PORTALO DA UN CAZZO DI PSICOLOGO, AL POSTA DI FAR FINTA DI NIENTE"... per quanto ci faccia quasi male ammetterlo, praticamente (quasi) tutti i pazzi psicopatici in giro lo sono perché hanno dei problemi e non sono stati aiutati e son sempre stati circondati da persone che hanno preferito girare la faccia. Sto giustificando chi fa del male? Assolutamente no, ci mancherebbe, e infatti poi sta gente marcisce in galera; ma spesso la responsabilità, smettiamola di prenderci in giro, è di tante persone e non solo del malato assassino in sé! Se io da piccolo ammazzo animali, non socializzo e ho una tanto timido" la colpa è effettivamente solo mia? Purtroppo questo voler vedere una giustificazione in tutto ciò è un po' come girare la faccia dall'altra parte... Lo vediamo nei tizi che vanno a fare le stragi negli asili: vai a esplorare il loro passato e scopri che ha subito il peggio bullismo e nessuno ha fatto niente. È come un tumore che cresce e noi ci facciamo le pernacchie sopra e ce ne freghiamo. In quel caso, effettivamente, non è colpa nostra? "ah Luigi stai giustifican.." no, porco il Clero, non è una giustificazione! Solo un invito a capire che se uno arriva a fare ste cose, dovremmo tutti metterci in discussione. Perché sto fatto che i genitori o chi per loro non hanno mai responsabilità in ciò che crescono è un po' sfuggito di mano... Saluti
Tra l'altro Dahmer non uccideva per vero e proprio sadismo, quanto per una distorta e malata percezione dell'affetto, oltre che per disturbi sessuali molto particolari. Non solo non è difficile immaginare che abbia provato "amore" (le virgolette sono d'obbligo) verso una vittima, ma anzi è probabile che l'abbia provato verso molte più di una, visto il particolare risvolto della sua paura dell'abbandono
@@cnsk8516 ma anche Hitler amava, lo fanno i mafiosi e camorristi. Non è che l'amore ti rende effettivamente buono ahahha sempre una mostruosità sei! Poi a me è sembrato comunque che nella serie lo abbiano messo, com'è giusto che sia, in cattiva luce: credo che nessuno abbia pensato "poverino" o "wow che figo, lo faccio anche io"
@@cnsk8516 quando mostrano quelle polaroid ...non ho dormito per 2 notti .
Pensa che Gesù Cristo si è fatto mettere in croce per questi miseri esseri umani fatti a immagine e somiglianza della SS Trinità...morale: sono diventata atea o anticristiana
Ciao Victor, il discorso sull'empatia, qui come in Gomorra, per me è ancora più sottile. Io riesco a "sentire con" personaggi come Dahmer quando si parla di solitudine, senso d'inadeguatezza, desiderio di tenere legato qualcuno a sé. Allo stesso modo sentivo l'istinto di conservazione di Ciro, il terrore di sopravvivere a tutte le persone care, e ancora di più mi sentivo vicina a Genni per certi versi. Purtroppo mi trovo a riscoprire lati di me in moltissimi personaggi - reali e non - che si guadagnano l'appellativo di mostri. Credo che ci sia umanità in tutti i mostri e che ci sia del mostruoso in tutti gli esseri umani. La componente di orrore, per me, deriva anche da quello: dalla consapevolezza che la linea che mi separa dal mostro è più sottile di quello che penso. Dahmer è una serie sfaccettata e complessa, per questo secondo me è estremamente valida, certo, il senso di colpa del voyer colpisce anche me, soprattutto nei confronti delle famiglie delle vittime, ma non posso negare di aver una sorta di feticismo nei confronti del true crime proprio per le ragioni che esponevo sopra. È la vertigine del guardare l'abisso.
dahmer è la serie più vista nelle prime 24h nella storia di Netflix, alle persone il male piace, la morte, il disagio, il terrore… Siamo tutti un po’ mostri, e come dici te anche i mostri hanno un lato umano
@@kevvv3427 Siamo tutti uomini, nessuno è un mostro, neanche killer come Dahmer o Fish lo sono, per me mostro e solo un insulto, usato da chi non riesce a capire una persona, anche se ha commesso un azione orribile.
@@LaZonaDiRin3743 Fish non è un mostro.
Uno che ammazza i bambini non è un mostro ? Allora cos’è?
Io non empatizzo con questi soggetti. Sono MOSTRI. chi uccide qualunque essere umano e fa scempio di essi anche da morto può solo essere una cosa. UN MOSTRO, UN DEMONE O UNA BELVA
A me è piaciuta molto anche se angosciante. 👍PS :Evan Peters davvero interpretazione top👍
Ho visto il primo episodio ma non credo che andrò avanti… so già della sua storia e non riesco più a mangiare carne! Aiuto
Sto guardando in questi giorni la serie. In alcuni aspetti la vedo ispirata al film del 2002 con Jeremy Renner, nell’aspetto della cronologia destrutturata ad esempio. L’ho trovato un film intrressante. Quindi non troppe novita ma è una serie ben fatta. Sono d’accordo con la tua rece. L’episodio 4 poi girato da Jennifer Lynch... 😃😍 La colonna sonora con quel suono che non spoilero si é ispirata al film documentario The Jeffrey Dahmer Files 2012.
Credo che a parte il dilemma etico da te citato, la serie sia stata molto ben costruita. Ho avuto difficoltà ad andare avanti, a metà.. Non è certo un prodotto facile poiché ricordo ancora il fatto, avevo 10 anni. Tuttavia credo che la questione razziale si capisca già all'inizio, quando un Jeffrey bambino è seduto sull'autobus, e il ragazzino bullizzato è afroamericano, mentre lui nonostante sia già un po' strano, non viene deriso dai compagni.
Appunto. Calcolando che lui è nato nel 1960, il periodo storico in cui cresce è ricco di eventi che hanno come tema la segregazione razziale. Durante la sua infanzia (diciamo fino ai 9 anni circa) vive eventi storici dove succede di tutto e di più, (la marcia di Selma, il discorso i have a dream, le morti di John Kennedy, Medgar Evers, Malcolm X e Martin Luther King) per poi arrivare ai moti di Stonewall (1969).
la serie mi ha lasciata interdetta. da un lato alcune vittime sono state riabilitate e viste oltre le foto identificative, oltre i documentari, oltre la visione omofoba e razzista di quegli anni. La sesta puntata soprattutto è stata veramente triste e ha lasciato un magone incredibile. D'altro canto però ho percepito un certo tentativo di mostrare nella sceneggiatura una ragione medica o neurologica per giustificare la spinta sessuale e omicida. più che sindrome dell'abbandono, io ci vedo un feticismo sublimato al culmine, scevro da qualunque rimorso, a dispetto da quanto dichiarato da lui al battesimo.
Murphy ha fatto anche Pose.
Se puoi/vuoi guardala, secondo me merita. La terza stagione è un pò mehw secondo me, ma in generale l'ho apprezzata
Ciao Vic secondo me potrebbero fare anche la serie su Ed Gein che ne pensi?
Io non ho empatizzato col Dahmer ma con il padre di Dahmer, per quanto abbia sbagliato.
Mi ha veramente commosso più volte e il suo doppiaggio è stato stupendo. Non giustifica la cosa ma il padre aveva perso la custodia dei figli, per quanto ne sapesse Jeff era con la madre e il fratello a casa sua, nei 3 mesi in cui Jeff è rimasto solo. l'ha saputo solo dopo. Parlo prendendo in considerazione solo la serie. Mi è dispiaciuto quando gli hanno tolto anche i soldi delle sigarette e per quanto sia stata una tragedia, le famiglie da quell'accaduto mi è sembra avessero avuto un salto di qualità economico, nonostante le ingiustizie e la discriminazione. Ovviamente non quanto gli spettasse dalla società ma su Dahmer hanno veramente preso tutto. Se vedi Dahmer come un mostro, allora questi eventi li vedi come del tutto naturali e giusti, se invece vedi Dahmer come una persona malata allora vedi una prospettiva diversa. Questo è il pensiero più strano che ho avuto guardando la serie.
ho compreso Dahmer nella serie come una persona malata e mai aiutata, quindi non riesco ad odiarlo o disprezzarlo, anche se è facile parlare in maniera così astratta quando la cosa non mi tocca personalmente, ma è un serial killer e non bisogna dimenticarlo. Comunque dietro quel discorso sul pezzo di pollo immerso nella salsa per quanto macabro, mi ha dato 2 impressioni: la prima è l'idea dell'ingenuità di quella persona, ovvero il fatto di avere ammiratori , lo aveva portato a pensare di essere accettato dalle persone che lo circondavano per le sue gesta. pensieri ambigui di una mente disturbata che gli ha fatto fare quel gesto che avrebbe dovuto essere "solidale" verso gli altri, un modo come un altro per non continuare ad essere solo ma ovviamente è stato solo disagiante per il pubblico. La seconda impressione è che volesse attirare l'attenzione per farsi ammazzare, infatti ripeteva spesso che voleva l'iniezione, prima di comprendere che poteva "liberarsi" dal peccato tramite religione.
Non riesco a capire la logica di dover pagare le famiglie ogni qual volta si parla di Dahmer. Le vittime sono state ricordate e questo che vale davvero. Questo opportunismo nascosto da perbenismo mi infastidisce e basta quindi lascio questa discussione ad altri perchè non voglio entrarci. Per il discorso di chiedere alle famiglie il consenso su alcune vicende, per quanto fosse moralmente corretto, parliamoci chiaramente, avrebbe diminuito la qualità del prodotto. E lo so che è sbagliato ma in fondo egoisticamente sono contento di aver potuto vedere un prodotto con una storia realmente accaduta così raccontata . Dove non ci sono vincoli e dove si è potuto raccontare la storia per quello che è senza fronzoli, senza considerare le scelte fatte per la narrazione. Hanno sicuramente sbagliato a non informare le famiglie sullo star creando questo prodotto. E qua si parlava di educazione per quanto mi riguarda e non di altro.
Sul discorso del ragazzo sordomuto per quanto possa sembrare eticamente sbagliato forse è stato rappresentato nel modo migliore rispetto alle altre vittime:
Ogni vittima è stata adescata da Jeff principalmente in cambio di soldi e di sesso, mentre con il ragazzo sordomuto c'era un rapporto più serio. Viene rappresentato come un gran bravo ragazzo che ha lottato contro le avversità, con una bellissima famiglia e una stupenda madre. Ora perchè dovrebbe essere eticamente sbagliato rappresentare così questo ragazzo e eticamente corretto farlo essere una delle altre vittime adescata per fare sesso? Se si parla soltanto di verità, allora non ti so dire nella serie quando inizia o quando finisce in questo discorso ma che fosse iniziata una storia o che fosse una nottata cosa cambia? il risultato è stato lo stesso purtroppo. Il problema è solo uno per la gente: non possono accettare che a qualcuno possa piacere un uomo che alla fine si dimostra essere un serial killer. Trovano ripugnante l'idea perchè non riescono a vedere la cosa in maniera astratta, ma dovrebbero comprendere che per quelle persone Jeff era solo un bel ragazzo, e quindi probabilmente piaceva davvero a molte delle sue vittime e magari alcune di loro lo avrebbero amato. Per quanto ripugnante ora potrebbe apparire questo pensiero, bisogna accettarlo.
Sto guardando la serie a pezzi perché è psicologicamente cruda. Per la parte etica, da vittima di violenze, i documentari sulle violenze realmente accadute aiutano a togliere l'alone di fascino che alcuni provano su queste persone. I "mostri" nella vita non sono fisicamente degli orchi ma possono essere persone insospettabili. In più, da vittima, uso le serie true crime per elaborare alcuni traumi dalle violenze subite e sono utili per parlarne in terapia, in particolare per alcuni tipi di violenze (credo che si possa intuire anche senza nominarle).
Le famiglie delle vittime andavano avvisate, chiedere il consenso e dare i proventi alle famiglie. Tutte le serie riguardo persone del genere dovrebbero dare i proventi alle famiglie.
In genere le serie tratte da storie vere sono molto romanzate , ho visto sia la serie che i documentari a riguardo , e posso dire che è stata precisa su ogni aspetto . Che Orrore! Non ci ho dormito la notte dal nervoso che mi ha lasciato .
Non proprio tutto: ad esempio la madre nella realtà era ipocondriaca, e passava la maggior parte del tempo a letto, nella serie sembra una psicopatica
Vic porterai la recensione di Cyberpunk edgerunners? sono troppo curioso di sapere la tua opinione
Io non sono troppo d'accordo con questa polemica. Nel senso: okey il rispetto per le famiglie delle vittime (cosa che comunque secondo me la serie fa) però io penso che non sia la soluzione censurare queste storie realmente accadute (come in pratica è stato chiesto dal cugino di una vittima su Twitter). Uno perché comunque da questa storia io credo che ognuno possa trarre degli spunti di riflessione e due perché sennò a questo punto non si possono più fare film/serie su qualsiasi storia reale in cui ci sono state delle vittime.
Ciao Victor, per me Nip/Tuck è stato un capolavoro assoluto se consideriamo che è di quasi 20 anni fa. Era avantissima per l'epoca. Personalmente l'ho adorata, quasi ai livelli di Dexter. Ciau
Concordo, ma sulle ultime stagioni era calata molto
@@victorlaszlo88 Si diciamo che forse meritava un finale più articolato e sviluppato. La sesta stagione aveva totalmente sfasato.
Io verso la fine della serie: "più ansia di così non mi può venire"
L'ultimo episodio: *apre con Gacy*
io: °A°
Se dovessero fare una seconda stagione, spero che sia anzi su Ed Gein (dato che è stato menzionato). Serie magnifica, Evan Peters immenso, ma ora devo trovare qualcosa di allegro per riprendermi dall'angoscia. 🥲
Ottima recensione penso lo guarderò...Una domanda perchè ti metti lo smalto alle unghie?😅
So che non tratti anime e manga ma ti volevo consigliare Monster che è fighissimo
L'ho vista in due giorni, al terzo giorno mangiando della bresaola avevo i conati e non scherzo, Evan Peters assurdo, prova attoriale paurosa in tutti i sensi.
Io che prima di vedere una serie tv o un film, mi guardo prima le tue recensioni per valutare se vale la pena o no guardarla 😎🤣
Victor Comunque Anche In Happy( scritto da Grant Morrison e Diretto Da Brian Taylor) Di Netflix, il Killer Smoothie Come Dahmer Ha iniziato con gli animali, quindi Abbastanza é tipico per i serial killer.
PS (Smoothie é Molto Disturbante,
in una scena si traveste da coniglio in latex, con un arnese toglie la pelle ad un uomo , poi lo mette in un uovo di Pasqua Gigante e lo fa mangiare a dei bambini)
Non vedo dove sia il problema nel riuscire a empatizzare (ovvero riuscire a sentire la sofferenza e l'emozioni altrui)con il Damher bambino che assisteva alle continue liti dei genitori o al Damher sedicenne abbandonato dalla madre e dal padre. io ho empatizzato con il Damher bambino o con il Damher adolescente (almeno per come è rappresentato nella serie)abbandonato per 3 mesi in casa da solo
e questo non significa che poi si arrivi a giustificare gli orribili crimini da lui commessi in età adulta; crimini per oltretutto incomprensibili e aberranti. Forse se non si riesce a empatizzare con il Damher bambino ad esempio è perché quando si guarda la sua rappresentazione infantile, si proietta automaticamente sul bambino la sua versione adulta, ma in quel momento il Damher bambino non è già il Damher adulto, sono due cose distinte; poi certo se uno empatizza con il Damher adulto mentre ammazza la gente, beh li non so cosa dire.
La sofferenza comunque indipendentemente da chi la prova è sempre sofferenza e questo lo ripeto non significa giustificare i crimini atroci che una persona poi arriva a commettere, la distinzione tra vittima e carnefice va sempre fatta e qui il carnefice(un mostruoso carnefice aggiungerei)è Damher e la sofferenza che lui ha arrecato è incalcolabile.
se vogliono fare delle serie antologiche su i "monster" non oso immaginare quella con gary ridgway il green river killer
Non ho visto la serie e non so ancora se la vedrò, ma grazie alle bella spiegazione di Adriano che ringrazio, un po' di più ho capito. Ho una domanda da porre a tutti: a vostro avviso, alla visone di questa serie, come pensate possa reagire una ipotetica personalità labile e un po' borderline, che trascorre l'esistenza trascinando e barcamenando la propria psiche sul crinale esile che separa la follia creativa dalla follia distruttiva ? a seconda delle vostre ponderate e pensate risposte, deciderò se vederla o meno. Quello che a me fa ribrezzo e spaventa non è la serie in se, ma le conseguenze che questa potrebbe avere, non su menti sane, ma su menti che necessiterebbero di aiuto.
Forse la serie più destabilizzante a livello emotivo, che abbia mai visto.