Da persona con esperienza di ripetizioni (fatte, non ricevute) ti posso dire che nella fase di testing per le materie quali matematica, fisica e simili, leggi quindi "esercizi", esiste una specifica unità di misura, con la quale spiegavo ai miei studenti la strada che avremmo percorso. L'unità di misura degli esercizi sono i chili. In sostanza per sapere quanto hai studiato in quella fase, non devi guardare l'orologio, o il capitolo, ma pesare la carta su cui hai fatto gli esercizi. Più ce n'è, più hai studiato... e anche se scrivi grande, ci si sbaglia di poco!
Forse uno dei video migliori che tu abbia mai fatto insieme a quello sulle fonti, sulle parole chiave e alcuno altri. Non che fossero peggio gli altri, ma questo secondo me è perfetto. È tipo la quinta volta che lo riguardo perché è fatto troppo bene
Commento: Bel parlato,bel canale e buoni argomenti trattati. L'omonimía ci unisce e ne vado fiero📉🤙🏻. PostCommento: Io:“quando andrò a scaricare il manuale online,Alessa mi raccomando ARGOMENTO×ARGOMENTO.
Ciao Alessandro, da un po' di tempo sto utilizzando le mappe mentali, ma dalle singole parole chiave non riesco a ricostruire il discorso e a ricordarmi tutti i dettagli: cosa posso fare?
Ciao Eleonora, probabilmente le tue mappe a questo punto sono incomplete oppure c'è un problema nella tua Individuazione delle parole chiave... Applichi la lettura efficace? Se non lo fai scarica il mio manuale gratuito di lettura efficace "Leggere per sapere" che ti aiuterà un sacco!
Faccio una considerazione: spesso per assimilare meglio i concetti che studio cerco di collegarli tra di loro, quindi nel caso di questo video sarebbe proficuo collegare i diversi argomenti studiati, per esempio un argomento è origine di un altro, spesso ne è la conseguenza, altre volte invece sono solamente correlati... perciò seguendo il tuo metodo pacrar si può per esempio nella lettura ricordarsi di un argomento simile a quello che si legge, nello schema riportare il “rimando” allo schema di un altro argomento correlato, nel testing ricordarsi di fare collegamenti e non lasciare il singolo argomento isolato. Secondo me può aiutare
L Nasmil si si l’obiettivo del video è chiarire ogni quanto applicare le varie fasi, ovvero andando argomento per argomento. Il mio era un passo in più che amplia e favorisce l’apprendimento. Con la tua metafora dell’atomo mi dai l’opportunità di dire anche che similitudini e metafore sono altri strumenti da avere nella cassetta di uno studente efficace, paragonare un nuovo concetto a uno che già si conosce bene ne aumenta la comprensione. Per concludere W L’APPRENDIMENTO
Grazie 😇✳️ora, sembra impossibile e assurdo rendersi conto che il metodo di studio applicato x anni e anni durante l università è stato quasi un flop. 😩 Ecco perché alla fine di ogni esame ne uscivo distrutta.
In questo modo non si rischia di rallentare troppo lo studio? Non sarebbe meglio leggere in modo attivo e comprendere l'intero testo a disposizione (manuale ad es.), per poi schematizzarlo e passare alla fase di testing/ripasso seguendo l'ordine degli argomenti?
In realtà no, perché se aspetti la fine del testo hai un problema di memoria e sovrapposizione delle informazioni. In altre parole, ti tocca rileggere perché non riesci immediatamente a riprendere le informazioni e disporle nello schema con semplicità.
@@alessandrodeconcini-adc a distanza di 5 giorni in cui ho provato volontariamente a non seguire il tuo consiglio 🤣, ti dico che avevi ragione. Più che altro per un aspetto che avevo sottovalutato: la lettura attiva ed il richiamo attivo vengono totalmente dimenticati studiando come avevo proposto. Grazie mille per i tuoi preziosi consigli
Ciao Ale il problema maggiore che ho e su cui vorrei un consiglio illuminante è saper ESPRIMERE il concetto. Mi blocco in un modo assurdo anche se capisco davvero esprimere in modo chiaro e conciso mi porta a leggere e cercare altre mille fonti per poterlo esprimere come l'ho capito io
Da insegnante di Scienze posso assicurare che almeno i testi di Chimica, Biologia e Scienze della Terra per la scuola superiore sono assolutamente organizzati per argomenti (coincidenti con i capitoli o unità) e sottoargomenti (coincidenti con i paragrafi o concetti o temi). Spesso gli argomenti sono parte di "macroargomenti" che corrispondono ai moduli o parti o sezioni del libro. Dovendo programmare il corso di un anno in moduli, unità e singole lezioni, i professori hanno abbastanza presenti le "unità minime" di quello che insegnano, quindi, se posso permettermi di consigliare, conviene appunto seguire la scansione delle singole lezioni anche per lo studio. Raramente un argomento singolo (unità minima) viene trattato in due lezioni, praticamente mai di più. Basatevi su questa scansione e andate quasi sempre sul sicuro. Certo, se poi studiate un esame che non richiede la frequenza delle lezioni, il lavoraccio di identificare le unità minime dovete farlo voi...
Quello che dici è giustissimo Claudia, grazie del contributo! I testi didattici tra l'altro, specialmente quelli per le scuole, sono migliorati tantissimo negli ultimi 20 anni, e c'è una sempre maggiore attenzione, per fortuna, sia degli insegnanti che degli autori, al funzionamento cognitivo della lettura e dell'apprendimento. Purtroppo, questo progresso va a velocità diverse in materie e contesti diversi. Dispiace molto riscontrare che i testi delle materie scientifiche sono in media molto, molto, molto meglio organizzati di quelli delle materie umanistiche, che risultano più dispersivi, meno chiari, spesso se ne saltano capitoli o sezioni intere ecc. E poi il mondo universitario, che talvolta propone un disinteresse totale verso lo studente e delle fonti di studio del tutto inadeguate, obsolete, disorganizzate, eccessivamente lunghe, complesse o costose. Da lì il fiorire dei fenomeni delle sbobine per esempio 😓
Quindi ha senso gestire il testing per sotto argomenti? Io di solito mi muovo cosi: dopo lo schema redaggo una breve lista di possibili domande, una per ogni "unità minima". Nel caso del diabete epr esempio: - Come si definisce il diabete? - Qual è la sua epidemiologia? - Quali le cause eziologiche? - In cosa consiste la patogenesi? - Quali sono le principali manifestazioni cliniche? - Come si fa diagnosi? E via dicendo. Poi cerco di rispondere seguendo le domande nelle successive ripetizioni. È corretto? Grazie!
@@antonio237 vado di carta e penna; il mio problema è la costanza nel rispettarle. Soprattutto per esami enormi dove si mischia tutto. Insomma programmo bene ma razzolo male. 👌
Ciao Ale, non hai mai parlato di stili cognitivi? Non mi riferisco a quelli della pnl ovvero visuale,auditivo e cinestestico. Ti lascio una descrizione: Il termine stile cognitivo (o stile di pensiero - thinking styles) è utilizzato in psicologia per descrivere il modo in cui gli individui assimilano, rielaborano e ricordano le informazioni. I più recenti studi su questo tema sono stati condotti dal Professore Richard J. Riding, che agli inizi degli anni ’90 ha sviluppato il modello W-A-V-I . Secondo questo modello esistono 4 principali stili cognitivi, che derivano dall’incrocio di due dimensioni: Wholist-Analytic (W-A) e Verbal-Imagery (V-I). • Wholistic-Analytic (Olistico-Analitico). La dimensione W-A riflette il modo in cui gli individui organizzano e strutturano le informazioni in fase di apprendimento. Gli olistici hanno bisogno di avere una visione d’insieme per apprendere bene un argomento. Gli analitici invece devono potersi focalizzare sulle singole parti di un tema per assimilarlo in maniera efficace. • Verbal-Imagery (Verbale-Visuale). La dimensione V-I descrive invece il modo in cui le informazioni vengono rappresentate nella mente degli individui, quando ricordano ciò che hanno appreso. I verbali utilizzano singole parole o associazioni di parole per ricordare. I visuali invece impiegano immagini mentali per stimolare la propria memoria.
Ne ho parlato una volta riferendomi a un bel testo di Cornoldi che consigliavo... Non è un campo su cui sono esperto ma certamente in futuro potrò farci degli approfondimenti!
🏰 SCOPRI IL VIDEOCORSO COMPLETO SUL METODO DI STUDIO
► Sistema ADC: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/metodo-di-studio/studenti-universita
Da persona con esperienza di ripetizioni (fatte, non ricevute) ti posso dire che nella fase di testing per le materie quali matematica, fisica e simili, leggi quindi "esercizi", esiste una specifica unità di misura, con la quale spiegavo ai miei studenti la strada che avremmo percorso. L'unità di misura degli esercizi sono i chili. In sostanza per sapere quanto hai studiato in quella fase, non devi guardare l'orologio, o il capitolo, ma pesare la carta su cui hai fatto gli esercizi. Più ce n'è, più hai studiato... e anche se scrivi grande, ci si sbaglia di poco!
Sottoscrivo 🤣💪
Alla domanda "quanti esercizi di matematica devo fare?" la risposta è sempre e solo una:
DI PIÙ
Video eccellente, uno dei migliori del canale . Al pari solo di quello sul chunking.
Forse uno dei video migliori che tu abbia mai fatto insieme a quello sulle fonti, sulle parole chiave e alcuno altri.
Non che fossero peggio gli altri, ma questo secondo me è perfetto.
È tipo la quinta volta che lo riguardo perché è fatto troppo bene
Eppure nessuno se lo caga questo ☹️
@@alessandrodeconcini-adc per questo si condivide 🤣
Ogni volta che decido di guardare un tuo video ne guardo almeno 5! Grazie per i tuoi video
😍💪Grazie mille!
Video chiarissimo, efficace e particolarmente istruttivo. Grazie Alessandro.
Ale sei stato fantastico soprattutto per la sinteticità, molto molto apprezzata, grazie
Sei una fonte di ispirazione Ale
Fantastico Ale. Utilissimo.
Video utilissimo, anzi, essenziale!! Grazie mille per quello che fai
Uno dei video migliori, grazie💯✨
Argomento per argomento!
Oh yeah 💪🔥
Commento:
Bel parlato,bel canale e buoni argomenti trattati.
L'omonimía ci unisce e ne vado fiero📉🤙🏻.
PostCommento:
Io:“quando andrò a scaricare il manuale online,Alessa mi raccomando ARGOMENTO×ARGOMENTO.
Non vado a scuola da ormai 5 anni ma anche io suddividevo il mio studio in macro e micro argomenti a seconda di quanto erano lunghi ed approfonditi
Alessandro Il Grande
Credo sia il video definitivo, almeno per quanto mi riguarda, only love reaction e condivisioni a ruota
😍😍😍
Sei un grande
chiarissimo!
Gli assiri spaccano ma anche te non scherzi!
Un bell' ARGOMENTO per un video.
Ciao Alessandro, da un po' di tempo sto utilizzando le mappe mentali, ma dalle singole parole chiave non riesco a ricostruire il discorso e a ricordarmi tutti i dettagli: cosa posso fare?
Ciao Eleonora, probabilmente le tue mappe a questo punto sono incomplete oppure c'è un problema nella tua Individuazione delle parole chiave... Applichi la lettura efficace?
Se non lo fai scarica il mio manuale gratuito di lettura efficace "Leggere per sapere" che ti aiuterà un sacco!
Faccio una considerazione: spesso per assimilare meglio i concetti che studio cerco di collegarli tra di loro, quindi nel caso di questo video sarebbe proficuo collegare i diversi argomenti studiati, per esempio un argomento è origine di un altro, spesso ne è la conseguenza, altre volte invece sono solamente correlati...
perciò seguendo il tuo metodo pacrar si può per esempio nella lettura ricordarsi di un argomento simile a quello che si legge, nello schema riportare il “rimando” allo schema di un altro argomento correlato, nel testing ricordarsi di fare collegamenti e non lasciare il singolo argomento isolato. Secondo me può aiutare
L Nasmil si si l’obiettivo del video è chiarire ogni quanto applicare le varie fasi, ovvero andando argomento per argomento.
Il mio era un passo in più che amplia e favorisce l’apprendimento.
Con la tua metafora dell’atomo mi dai l’opportunità di dire anche che similitudini e metafore sono altri strumenti da avere nella cassetta di uno studente efficace, paragonare un nuovo concetto a uno che già si conosce bene ne aumenta la comprensione.
Per concludere W L’APPRENDIMENTO
Grazie 😇✳️ora, sembra impossibile e assurdo rendersi conto che il metodo di studio applicato x anni e anni durante l università è stato quasi un flop. 😩 Ecco perché alla fine di ogni esame ne uscivo distrutta.
Ottimo
ciao Alessandro! gli schemi dove li fai ? all'interno del libro o su di un quaderno a parte?
Fogli a parte o digitale!
@@alessandrodeconcini-adc molto gentile 👋
Bravo come sempre ma io ho letto due volte lettura efficace non farmi cadere un mito 😁un abbraccio 🤗
In questo modo non si rischia di rallentare troppo lo studio? Non sarebbe meglio leggere in modo attivo e comprendere l'intero testo a disposizione (manuale ad es.), per poi schematizzarlo e passare alla fase di testing/ripasso seguendo l'ordine degli argomenti?
In realtà no, perché se aspetti la fine del testo hai un problema di memoria e sovrapposizione delle informazioni.
In altre parole, ti tocca rileggere perché non riesci immediatamente a riprendere le informazioni e disporle nello schema con semplicità.
@@alessandrodeconcini-adc a distanza di 5 giorni in cui ho provato volontariamente a non seguire il tuo consiglio 🤣, ti dico che avevi ragione. Più che altro per un aspetto che avevo sottovalutato: la lettura attiva ed il richiamo attivo vengono totalmente dimenticati studiando come avevo proposto. Grazie mille per i tuoi preziosi consigli
Ciao Ale il problema maggiore che ho e su cui vorrei un consiglio illuminante è saper ESPRIMERE il concetto. Mi blocco in un modo assurdo anche se capisco davvero esprimere in modo chiaro e conciso mi porta a leggere e cercare altre mille fonti per poterlo esprimere come l'ho capito io
lo chiamavano Alessandro de Assiri
Ebbene sì.
Utile
Da insegnante di Scienze posso assicurare che almeno i testi di Chimica, Biologia e Scienze della Terra per la scuola superiore sono assolutamente organizzati per argomenti (coincidenti con i capitoli o unità) e sottoargomenti (coincidenti con i paragrafi o concetti o temi). Spesso gli argomenti sono parte di "macroargomenti" che corrispondono ai moduli o parti o sezioni del libro.
Dovendo programmare il corso di un anno in moduli, unità e singole lezioni, i professori hanno abbastanza presenti le "unità minime" di quello che insegnano, quindi, se posso permettermi di consigliare, conviene appunto seguire la scansione delle singole lezioni anche per lo studio. Raramente un argomento singolo (unità minima) viene trattato in due lezioni, praticamente mai di più. Basatevi su questa scansione e andate quasi sempre sul sicuro.
Certo, se poi studiate un esame che non richiede la frequenza delle lezioni, il lavoraccio di identificare le unità minime dovete farlo voi...
Quello che dici è giustissimo Claudia, grazie del contributo! I testi didattici tra l'altro, specialmente quelli per le scuole, sono migliorati tantissimo negli ultimi 20 anni, e c'è una sempre maggiore attenzione, per fortuna, sia degli insegnanti che degli autori, al funzionamento cognitivo della lettura e dell'apprendimento.
Purtroppo, questo progresso va a velocità diverse in materie e contesti diversi. Dispiace molto riscontrare che i testi delle materie scientifiche sono in media molto, molto, molto meglio organizzati di quelli delle materie umanistiche, che risultano più dispersivi, meno chiari, spesso se ne saltano capitoli o sezioni intere ecc.
E poi il mondo universitario, che talvolta propone un disinteresse totale verso lo studente e delle fonti di studio del tutto inadeguate, obsolete, disorganizzate, eccessivamente lunghe, complesse o costose. Da lì il fiorire dei fenomeni delle sbobine per esempio 😓
Quindi ha senso gestire il testing per sotto argomenti? Io di solito mi muovo cosi: dopo lo schema redaggo una breve lista di possibili domande, una per ogni "unità minima". Nel caso del diabete epr esempio:
- Come si definisce il diabete?
- Qual è la sua epidemiologia?
- Quali le cause eziologiche?
- In cosa consiste la patogenesi?
- Quali sono le principali manifestazioni cliniche?
- Come si fa diagnosi?
E via dicendo. Poi cerco di rispondere seguendo le domande nelle successive ripetizioni.
È corretto?
Grazie!
Secondo me ci sta. Usi qualche software per le ripetizioni dilazionate o vai di carta e penna?
@@antonio237 vado di carta e penna; il mio problema è la costanza nel rispettarle. Soprattutto per esami enormi dove si mischia tutto. Insomma programmo bene ma razzolo male. 👌
Ciao Ale, non hai mai parlato di stili cognitivi? Non mi riferisco a quelli della pnl ovvero visuale,auditivo e cinestestico. Ti lascio una descrizione:
Il termine stile cognitivo (o stile di pensiero - thinking styles) è utilizzato in psicologia per descrivere il modo in cui gli individui assimilano, rielaborano e
ricordano le informazioni.
I più recenti studi su questo tema sono stati condotti dal Professore Richard J.
Riding, che agli inizi degli anni ’90 ha sviluppato il modello W-A-V-I .
Secondo questo modello esistono 4 principali stili cognitivi, che derivano
dall’incrocio di due dimensioni: Wholist-Analytic (W-A) e Verbal-Imagery (V-I).
• Wholistic-Analytic (Olistico-Analitico). La dimensione W-A riflette il modo in cui gli individui organizzano e strutturano le informazioni in fase di
apprendimento. Gli olistici hanno bisogno di avere una visione d’insieme per
apprendere bene un argomento. Gli analitici invece devono potersi focalizzare
sulle singole parti di un tema per assimilarlo in maniera efficace.
• Verbal-Imagery (Verbale-Visuale). La dimensione V-I descrive invece il modo in
cui le informazioni vengono rappresentate nella mente degli individui, quando
ricordano ciò che hanno appreso. I verbali utilizzano singole parole o
associazioni di parole per ricordare. I visuali invece impiegano immagini
mentali per stimolare la propria memoria.
Ne ho parlato una volta riferendomi a un bel testo di Cornoldi che consigliavo... Non è un campo su cui sono esperto ma certamente in futuro potrò farci degli approfondimenti!
mi sei stato di un'aiuto immane ti ringrazio molto.
Se avrai una figlia la chiamerai Ninive?
Ahahah “ma il diabete con la cirrosi epatica..”? Mind reader..comunque bel video
Utilissimo, grazie.