Gipo Farassino - Garino

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  • Опубліковано 10 гру 2021
  • Gipo Farassino (11/03/1934 - 11/12/2013) dallo spettacolo dal vivo "Gipo a so Piemont" svoltosi al Teatro Erba di Torino nel 1971, declama Garino, dedicata al pittore suo amico Piero Garino.
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    Piero Garino (Leinì, 9 dicembre 1922 - Torino, febbraio 2009) è stato un pittore italiano.
    Biografia (Wikipedia)
    Nato a Leinì, in provincia di Torino nel 1922, ha vissuto e lavorato a Torino.
    Ha studiato per qualche tempo in una scuola serale di pittura, ma la sua vera formazione è dovuta al suo lavoro da barman per una decina d'anni; dipingeva e disegnava, riempiendo pezzi di carta di schizzi e di bozzetti, cogliendo attimi di riposo durante le ore di servizio.
    Espose per la prima volta nel 1948 in una mostra dedicata ai giovani pittori piemontesi e nello stesso anno allestì la sua prima mostra personale alla Galleria Il Grifo di Torino.
    Dal 1950 al 1958 è stato invitato alla Biennale di Venezia e ha partecipato alla Quadriennale di Roma.
    Le sue opere sono state esposte a New York, Parigi, Mosca, Praga, Budapest, Monaco di Baviera e Beirut.
    Nel 1951 espose a Nizza in una mostra collettiva, insieme ad un gruppo di quindici pittori piemontesi, intitolata “Les peintres de Turin”; rimase a Nizza nei successivi sei mesi, andando in contatto con molti colleghi pittori e personaggi della letteratura francese.
    La sua carriera esplose negli anni sessanta quando trovò numerosi seguaci alla sua arte. Nei decenni successivi fu un membro di rilievo per la pittura torinese. La sua attività artistica durò circa sessant'anni, fino alla sua morte nel febbraio del 2009.
    Altro su Piero Garino: / 1705042529817153
    GARINO (Versione disco)
    'T ricòrde ancor Pierin
    'd quandi sdrojassà 'nsima jë scalin
    dla cesa dla Gran Madre,
    mi, ti e l'àutr Pierin
    sentìo nen ël frèid, comben fùissa Gené?
    Sarà ch'l'avio bèivù
    o ch'ij ero 't fòj fotù
    ma, mi im sentìa bin
    e ti 'dcò mè bon Pierin.
    Ricòrdo che 't crijave: Ci mancano i Gobetti!
    e noi fasìo 'l còro.
    'N còro ch'as përdìa 'nt ël gris dij Capussin;
    sugnavo na sità ch'a sbandierèissa 'n ciel
    co'l bleu dë Spazzapan
    e nen ël bleu dij tòni dij primi barachin,
    sugnavo na sità
    ch'a esist fòrse mach pì 'nt ël ricòrd ratà
    dle toe prime tèile, e 'n chèiche mia canson.
    GARINO
    Ti ricordi ancora Pierino
    di quando stravaccati sui gradini
    della chiesa della Gran Madre,
    io, tu e l'altro Pierino [Piero Novelli]
    non sentivamo il freddo, benché fosse Gennaio?
    Sarà perché avevamo bevuto
    o che eravamo degli scemi fottuti
    ma, io mi sentivo bene
    e anche tu mio buon Pierino.
    Ricordo che tu gridavi: Ci mancano i Gobetti!
    e noi facevamo coro.
    Un coro che si perdeva nel grigio dei Cappuccini;
    sognavamo una città che sbandierasse un cielo
    con il blu di Spazzapan
    e non il blu delle tute di quelli del primo turno,
    sognavamo una città
    che vive forse solo più nel ricordo consunto
    delle tue prime tele, e in qualche mia canzone.

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