L’errore da non commettere nel calcolo dei costi dei tuoi prodotti

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  • Опубліковано 10 вер 2024
  • In questo video ti parlerò degli errori che non devi commettere quando calcoli i costi dei tuoi prodotti o clienti.
    Per prima cosa ti spiegherò come si calcola il costo di un prodotto.
    Si attribuiscono semplicemente tutti i costi al prodotto, indipendentemente che siano variabili o fissi.
    Per quelli variabili l’attribuzione è semplice: se un prodotto è costato 50 non ci sono dubbi a riguardo.
    Più complicata è invece la questione dei costi fissi, perché non variano al variare delle singole vendite.
    I costi fissi si suddividono in:
    • Costi diretti, che vengono generalmente attribuiti in base alla quota utilizzata (per esempio il costo del personale che lavora sul prodotto/servizio è un costo fisso diretto per definizione)
    • Costi indiretti e spese generali, che possono essere per esempio i costi di affitto. Questi non sono attribuibili tramite la quota utilizzata (sono più astratti). Ecco perché vengono attribuiti dei criteri indiretti di ripartizione come le quantità prodotte, il valore del prodotto o altri parametri
    Quindi, il costo di un prodotto è dato dalla somma dei costi attribuiti.
    E questo vale per i seguenti casi:
    • Costi variabili
    • Costi fissi diretti
    • Costi fissi generali
    Quali sono però i problemi di questo modo tradizionale di fare i conti?
    1. I criteri di ripartizione sono arbitrati. Significa che facendo questi calcoli due persone diverse arriveranno a due risultati diversi. L’unica eccezione è quella delle aziende mono prodotto (che sono rare)
    2. I costi fissi attribuiti al singolo prodotto dipendono da quanto si vende. In particolare, diminuiscono se le vendite aumentano (gli stessi costi si spalmano su più prodotti) e viceversa aumentano se le vendite diminuiscono (i costi si spalmano su meno prodotti). Come vedi, con questo metodo di calcolo tradizionale è molto difficile stabilire un prezzo di riferimento perché i costi attribuibili a un singolo pezzo continuano a variare a seconda di quanto si vende
    3. Il terzo problema infine è che non si conosce l’impatto della singola vendita sull’utile. Questo avviene perché attribuendo i costi fissi in maniera così spalmata non è possibile capire quanto utile ti procura quella singola vendita. Inoltre, aumenta la possibilità di commettere errori sul fissare i prezzi (specialmente quelli minimi)
    Per quest’ultimo punto in particolare troverai un esempio numerico concreto a partire dal min. 06:58.
    Noterai che questo metodo tradizionale sembra logico, ma in realtà è fuorviante!
    Vedremo come risolvere questo problema nei prossimi video.
    Per ora è tutto.
    Ti ringrazio come sempre per la visione e ti invito a iscriverti al canale UA-cam per essere avvisato ogni volta che uscirà un nuovo video.
    Ti ricordo inoltre che puoi scaricare gratuitamente il primo capitolo del mio libro: “I numeri non mentono” cliccando su questo link:
    www.numerium.i...
    Oppure comprarlo direttamente cliccando su questo link:
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    Buona lettura!
    Claudio Cerutti

КОМЕНТАРІ • 3

  • @Coaban24
    @Coaban24 7 місяців тому

    Non dà la possibilità di accedere al primo capitolo ma solo di acquistare

  • @catella1
    @catella1 4 роки тому

    giusto il ragionamento ma sull'ultimo punto c'è un errore. Un ordine di 1000 pezzi a 170€ l'uno andrebbe preso in tutti e 3 i casi perché aumentando il numero di pezzi venduti aumento i ricavi e diminuisco i costi fissi unitari, aumentando così l'utile.

    • @numerium-claudiocerutti6179
      @numerium-claudiocerutti6179  4 роки тому

      Esatto andrebbe preso in tutti e 3 i casi (se hai capacità produttiva per fare i 1.000 pezzi). Ma in questo video sto facendo vedere il modo SBAGLIATO di ragionare (che però purtroppo è molto diffuso). Il modo corretto di ragionare lo spiego nei video successivi.