ISTANBUL 2011 | foto di viaggio

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  • Опубліковано 30 січ 2025
  • Realizzo a distanza di 14 anni una versione più fotografica dopo quella filmata caricata all'epoca in due parti: • Luoghi | ISTANBUL 2011... e • Luoghi | ISTANBUL 2011... Sono trascorsi appena 14 anni da quel breve viaggio nel 2011 eppure Istanbul è cambiata: opere infrastrutturali come nuovo terzo aeroporto (il più grande al mondo), nuova gigante moschea, mega torre radiotelevisione, tunnel sotto al Bosforo e nuova metro per l'aeroporto Sabiha dove atterrai.. E' diventata pure la città più visitata al mondo, superando Parigi e New York, per non parlare del numero abitanti e sua estensione.
    Per la sfacciata fortuna di esser nato e vivere in Italia, il Paese più bello del mondo, l'estero non mi attrae, ma per Istanbul da buon romano feci un'eccezione perché fu anch'essa capitale dell'Impero Romano come "Nuova Roma" o Costantinopoli tra il 330-395; poi dell'Impero Bizantino 395-1204; dell'Impero Latino 1204-1261; di nuovo dell'Impero Bizantino 1261-1453; dell'Impero Ottomano 1453-1922; infine della Repubblica di Turchia dal 1923. Insomma è una delle più vecchie città del Mondo e unica tra due mari (Mar Nero e Mar di Marmara) e due continenti (Europa e Asia) tanto da esser definita la Porta D'Oriente.
    Partito all'avventura, tipo Corto Maltese. Passaporto, andando fuori Ue, in realtà fu per via di biglietti promozionali last minute del volo inaugurale Blu Panorama (ex compagnia aerea, dove lavorò mio fratello ingegnere..). Riporto appunti dal Diario di allora: Atterro all'aeroporto secondario Sabiha Gökçen, versante asiatico. Cambio qualche Euro in Lira Turca (all'epoca senza commissione) che spiccio facendo il biglietto a bordo del bus bianco Hava per il porto di Kadıköy (non c'era ancora la Metro 4 del 2022 e nemmeno il tunnel Eurasia sotto il canale: due opere faraoniche del Presidente Erdoğan in carica dal 2014). Giunto al porto alla biglietteria automatica gialla con meno di mezzo euro mi imbarco sul traghetto, direzione Eminönü sponda europea. Come scriverà il giornalista Corrado Augias (in un suo libro anni successivi a questo viaggio) il traghetto resta il modo più suggestivo per arrivare in centro, specie nella luce gialla pre-tramonto. Cullato dallo sciabordio guardo il mare, la gente, i gabbiani e scatto foto! Costeggiamo l'edificio della storica stazione Haydarpasa e la Torre di Leandro: icona di Istanbul. In controluce col tramonto del pomeriggio invernale ammiro l'inconfondibile profilo delle guglie di moschee e palazzi sulla collina: è Sultanahmet, la zona antica dell'acropoli un tempo centro storico di Costantinopoli e dove si trovano oggi la: Moschea Blu, l'ex chiesa (oggi moschea) Santa Sofia, Palazzo Topkapi, mercato coperto Gran Bazar, Cisterna sotterranea antichi romani, oltre al mio hotel Tulip House (cambiato con l'hotel Mina, la seconda notte!).
    Sbarcato a Eminönü, compro dall'ambulante al porto un panino al Kebab (in Turchia è KebaP) sia per procurarmi altre monete sia perché nel cibo, specie street-food, si cela la Cultura di un Popolo! Mi stupisce e colpisce la tanta gente. Troppa gente! Una folla quasi claustrofobica, sui traghetti, sui tram, per strada! Preferisco incamminarmi e dal cavalcavia pedonale (rimosso da anni) salgo lungo V.le Ankara, facendo foto alla stazione di Sirkeci un tempo l'arrivo del mitico Orient Express. Alla pasticceria d'angolo Mustafà1864 compro i dolcetti Baklava. Proseguo in salita e svolto per Nuru Osmaniye, eleganti negozi. Mi inoltro nella losca viuzza Bab Alì, una sorta di San Gregorio Armeno; sbuco sul vivace V.le Divan Yolu, altezza McDonald's, ma per un tè entro al Türk Ocağı Cafè all'interno di un cimitero! ..piacerebbe a Dylan Dog.
    I trasporti moderni integrati sono ottimi, ma preferisco camminare per immergermi nei quartieri Sultanahmet e poi Beyoğlu e Karaköy al di là del ponte Galata, attraversato a piedi. Sopra il ponte i pescatori, sotto locali di pesce grigliato da street-food: Balık(pesce)-Ekmek (pane) che mangio proseguendo fino alla circolare torre di Galata, costruita in pietra dai Genovesi nel 1348. Da lì arrivo a P.zza Taksim: l'odierno centro.
    Ovunque risuona il tintinnare dei cucchiaini per mescolare zollette di zucchero nel tè (in turco: çay) servito in tipici bicchierini, che bevono a tutte le ore, pure sui traghetti. Altro suono di sottofondo 24/24 sono le sirene dei traghetti, le urla di gabbiani e cinque volte al giorno la voce del Muezzin dall'alto dei minareti (oggi megafoni in strada) richiama i fedeli alle preghiere. Tutti questi suoni (diciamo rumori, non essendoci abituato) mi hanno "spronato" a cambiar hotel: dall'economico Tulip House, con vecchie finestre, a quelle insonorizzate del Mina scovato cercando una terrazza panoramica: • ISTANBUL 2011 | vista ... .
    Infine Lunedì pome rieccomi andare all'aeroporto: traghetto per Kadıköy e da lì bus, ma quello pubblico, linea 10, per vedere altra parte asiatica. Oggi in alternativa si può optare per Metro 4 o il treno Marmaray nel tunnel.
    Istanbul, 5/7 Febbraio 2011

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