Raina Kabaivanska- In quelle trine morbide (Manon)

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  • Опубліковано 3 жов 2024
  • Soprano- Raina Kabaivanska
    Orchestra- Sinfonica di Milano della RAI
    Conductor Maurizio Arena
    Teatro del Giglio, Lucca, 1970

КОМЕНТАРІ • 13

  • @MFuria-os7ln
    @MFuria-os7ln 5 років тому +13

    In ricordo della mia mamma che amava tanto quest'aria.❤️

  • @italyrocks324
    @italyrocks324 2 роки тому +10

    Perfezione purissima! Grazie del post.

  • @sarahaprincesa
    @sarahaprincesa 3 роки тому +9

    Meravigliosa 😍

  • @ciociosan
    @ciociosan 3 роки тому +4

    Auguri!

  • @alwaysnew189
    @alwaysnew189 5 років тому +4

    Brava! Half a century ago *

  • @fabiobevilacqua7842
    @fabiobevilacqua7842 3 роки тому +4

    Grande Raina

  • @giancarloarnaboldi9544
    @giancarloarnaboldi9544 5 років тому +5

    Or ho........tutt'altra cosa. Strepitosa Raina

  • @antoniogiusti9939
    @antoniogiusti9939 3 роки тому +2

    Purtroppo voce monocorde,senza fascino ne calore e soprattutto senza COLORI!!!!!!

  • @bodiloto
    @bodiloto 5 років тому +2

    vocalità stridula .
    vocetta piccolina e poco bella .
    dal vivo era così .

    • @robertocozzarin
      @robertocozzarin 3 роки тому

      Vocetta piccolina dal vivo????

    • @cesariaevora1275
      @cesariaevora1275 3 роки тому

      Confermo

    • @davideferrari5702
      @davideferrari5702 3 роки тому

      @@robertocozzarin l'ho sentita dal vivo al filarmonico di Verona in Adriana effettivamente si sentiva poco...

  • @lorenzob206
    @lorenzob206 3 роки тому +2

    Terribilmente stridula. Vibrato fastidioso, eccessivo e fuori controllo. Appoggio del fiato discutibile e problematico, e quindi pianissimi tutt’altro che belli. Si percepisce solo fatica e stridore. Non c’è nulla di godibile, musicalmente parlando. Mancano per fortuna i grandi gesti da diva del muto di cui era prodiga negli anni 80 e 90. Avrebbe dovuto lasciarli alle vere, grandi dive di inizio 900. Nel suo caso, erano fasulli perché posticci. Per me, è stato il più grande abbaglio della critica (con qualche eccezione) e del pubblico italiani degli ultimi decenni del 900.