Nel 1962 abitavo al Quadraro (quartiere popolare romano). Mi ricordo molto di ciò che hai raccontato. Voglio aggiungere che, quando stavi vedendo un programma su uno dei due canali, e sull'altro iniziava qualcosa, appariva una freccia all'angolo dello schermo e mio padre diceva a mamma: " cambia vediamo cosa trasmettono"!
👍💯👋🙏La sede dell'Eiar (antica) era a Torino. Come oggi la Rai radiotelevisione Italiana spa la direzione generale è a Torino e la presidenza a Roma. Le trasmissioni in via sperimentale erano a Torino, Milano e Roma. Successivamente l'Eiar si trasforma nel 1944 in Rai con sede e direzione generale a Torino e successivamente presidenza a Roma. Nel 1963 nasce un nuovo centro di produzione Rai che è quello di Napoli. Oggi i quattro centri di produzione Rai sono a Roma, Torino, Milano e Napoli. 👍💯👋🙏 Saluti da un iscritto. 👍💯👋🙏
19 Dicembre 2023 -- E' una riflessione (anche in segreto non c è problema), chi tiene le redini in mano della situazione sono quste televisioni, che, siccome stanno benissimo così (loro!) non vogliono cambiare (come i politici e i giornalisti...) e ci impongono di, raccontare e criticare quello che succede e basta. Eppure c è chi dice: TUTTE LE RAGIONI TUTTE LE OPINIONI. E il grande Martin Luter King che diceva: se non siete voi i responsabili della situazione esistente, lo diventerete se non fate nulla per cambiarla -- Io capisco che queste cose non le possono dire tutti, ma la metà degli italiani si! Dove? Sui social! Quindi, via gelosie e verità in tasca e partiamo!? Salvo idee migliori! Sempre.
Lascia o Raddoppia nei cinema veniva proiettato su grande schermo utilizzando una serie di specchi, la foto con il TV è stata una realtà molto limitata
sono incappata in questi video perché devo dare un esame sulla storia della tv italiana... sono romana anch'io, me stai a fa taja un botto (e bravo!!!)
Ti ringrazio per il commento, oltretutto il mio primo in assoluto! è bello vedere che il mio progetto è anche utile oltre che di intrattenimento, grazie ancora!
@@tubocatodico84 e di che figurati!! senti ti volevo chiedere una cosa, mo che ho finito di vedere i tuoi video :'D ma sai se la rai o chi per lei ha prodotto dei documentari su sta roba?
@@guantanapera1 io sapevo Rai Storia qualcosa ha trasmesso ma sono difficili da trovare, forse anche Luce ha qualcosa... non è un argomento molto trattato a quanto pare, mi sbrigherò a fare nuove puntate allora :)
Se non vado errato, l'EIAR per le sue trasmissioni sperimentali, utilizzava la banda delle onde corte da 40 a 50 Mhz. Successivamente, sempre per le sperimentazioni la neonata RAI, utilizzò tutti o quasi i canali della banda 1 VHF. Quando iniziò le trasmissioni regolari, impiegò la banda 2 VHF, per poi passare ai canali D ed E della banda 3 VHF.
Diciamo che la banda 2° VHF ovvero sia il canale C a 82,00 MHz venne utilizzato in rari casi, citazione illustre il centro trasmette dell' eremo di Torino ed altri piccoli impianti a Fano Adriano (TE) Stalettì (CZ) S.L.del Mela (ME)
Mia mamma mi ha detto che con i quiz e i programmi RAI gli italiani hanno incominciato a parlare in italiano. Prima della TV tutti parlavano in dialetto strettissimo e si faceva fatica a caprsi di regione in regione. La lingua italiana scritta veniva utilizzata solo per i documenti o le opere letterarie e in strette cerchie di intellettuali ricchi altoborghesi oppure nelle università.
Va bene il pluralismo, benissimo l'offerta variegata. Ma dato che ho abbastanza primavere alle spalle, per ricordare la tv del 1^ e 2^ canale, posso dire con cognizione di causa che baratterei volentieri tutto il carrozzone attuale (Mediaset in testa), per riavere quella tv. Parlo di standard qualitativi: anche se c'erano brutti programmi anche allora, ed anche se era una tv paludata e censoria, lo spessore era di gran lunga superiore. Al limite, aggiungerei Rai 3 ed i quattro canali "esteri" ricevibili negli anni '70: Antenne2 (secondo canale francese pubblico), Tele Montecarlo, Tv Koper-Capodistria e TSI (tv pubblica svizzera in lingua italiana). Sarò un passatista...
Eh questa è una bella domanda, ad analizzare la questione verrebbe da pensare le stesse di Raiuno, è pur vero che la guerra ha fatto sparire documentazioni, materiali, forse qualche rudimentale registrazione cinematografica, è rimasto ben poco e bisognerebbe visitare il museo di Rai per carpire forse qualche informazione in più perchè le poche disponibili sembra tenersele ben strette la tv di stato... Non appena si tenta di scavare troppo nel passato, la storia della tv italiana diventa un terreno colmo di insidie purtroppo
Che io sappia il Programma Nazionale era in VHF (i famosi canali A,B,C etc con selettore nel TV a scatto, mentre invece il Secondo Canale era in UHF con la rotella di sintonia. I televisori di allora avevano un tasto bistabile che consentiva di passare dal Nazionale (VHF) al Secondo (UHF) con un solo movimento. Le successive televisioni (TMC, TSI, Koper) erano invece tutte in UHF per cui una volta premuto il tasto occorra ruotare la manopola di sintonia fino a centrare la frequenza. Avevo un TV Siemens ed un TV Radiomarelli degli anni '60 che funzionavano cosi.
@@AldoBarbieri1961 il secondo canale è nato agli inizi degli anni '60. Le tv montecarlo, svizzera e capodistria in Uhf si ricevevano su quella frequenza attraverso un convertitore di segnale venduto dagli stessi proprietari del ripetitore privato che la ritrasmetteva a meno che non si vivesse nelle vicinanze delle nazioni da dove i segnali partivano e cioè in liguria per telemontecarlo, in Lombardia per la tv svizzera e sulla costa adriatica da trieste ad Ancona per ricevere il segnale in lingua italiana di tv capodistria.
I ripetitori privati sono nati agli inizi degli anni '70 quando il monopolio RAI era scaduto, da li subito le tv via cavo e successivamente via etere ma solo nel '76 la definitiva caduta del monopolio RAI
Mi piacerebbe capire le sperimentazioni degli anni 30 a Roma, chi poteva vederle? C’erano comuni cittadini con televisori sebbene costosi che potevano ricevere il segnale, oppure era una programmazione destinata solo agli addetti ai lavori? Se la risposta è la prima, come mai si ritene il 54 l’anno di lancio della distribuzione della televisione italiana?
C'è anche chi sostiene furono più che sperimentazioni, anche a Milano era possibile ricevere il segnale radiovisivo, credo poi la guerra sia stata complice della sparizione di molti apparecchi e all'istituzione di RAI hanno insabbiato la maggiorparte delle informazioni sul passato, per prendersi forse tutti i meriti. Il radiocorriere sponsorizzava i televisori Safar quindi presumo si potevano acquistare normalmente, magari erano molto costosi ma disponibili, magari la guerra ha distrutto la maggiorparte degli apparecchi, sono dettagli molto difficili da definire coi pochi reperti disponibili
Complimenti per la sintesi e la precisione. Inoltre scopro adesso la TV a gettone, di cui non sapevo.. Grazie!
Nel 1962 abitavo al Quadraro (quartiere popolare romano). Mi ricordo molto di ciò che hai raccontato. Voglio aggiungere che, quando stavi vedendo un programma su uno dei due canali, e sull'altro iniziava qualcosa, appariva una freccia all'angolo dello schermo e mio padre diceva a mamma: " cambia vediamo cosa trasmettono"!
ovvio che sono finita qui anche io per un esame, davvero un bel video, adesso mi guardo anche tutti gli altri (✿◠‿◠)
Complimenti per le notizie in particolare del televisore a gettoni che se non erro appartitene all'epoca preistorica delle telecomunicazioni ....
👍💯👋🙏La sede dell'Eiar (antica) era a Torino. Come oggi la Rai radiotelevisione Italiana spa la direzione generale è a Torino e la presidenza a Roma. Le trasmissioni in via sperimentale erano a Torino, Milano e Roma. Successivamente l'Eiar si trasforma nel 1944 in Rai con sede e direzione generale a Torino e successivamente presidenza a Roma. Nel 1963 nasce un nuovo centro di produzione Rai che è quello di Napoli. Oggi i quattro centri di produzione Rai sono a Roma, Torino, Milano e Napoli. 👍💯👋🙏
Saluti da un iscritto. 👍💯👋🙏
Chissa' se qualcuno si e' accorto che il nome RAI e' la lettura del nome di eiar al contrario, nulla si distrugge nella storia
19 Dicembre 2023 -- E' una riflessione (anche in segreto non c è problema), chi tiene le redini in mano della situazione sono quste televisioni, che, siccome stanno benissimo così (loro!) non vogliono cambiare (come i politici e i giornalisti...) e ci impongono di, raccontare e criticare quello che succede e basta. Eppure c è chi dice: TUTTE LE RAGIONI TUTTE LE OPINIONI. E il grande Martin Luter King che diceva: se non siete voi i responsabili della situazione esistente, lo diventerete se non fate nulla per cambiarla -- Io capisco che queste cose non le possono dire tutti, ma la metà degli italiani si! Dove? Sui social! Quindi, via gelosie e verità in tasca e partiamo!? Salvo idee migliori! Sempre.
Lascia o Raddoppia nei cinema veniva proiettato su grande schermo utilizzando una serie di specchi, la foto con il TV è stata una realtà molto limitata
Ai tempi dell'EIAR già attivo Vittorio Veltroni, fondamentale per il lancio della televisione nei primi anni '50!
Quanti ricordi...nel bar dei miei genitori la saletta con la TV era a "pieno regime" quando c'era il Mike...
Con me in prima fila.
sono incappata in questi video perché devo dare un esame sulla storia della tv italiana... sono romana anch'io, me stai a fa taja un botto (e bravo!!!)
Ti ringrazio per il commento, oltretutto il mio primo in assoluto! è bello vedere che il mio progetto è anche utile oltre che di intrattenimento, grazie ancora!
@@tubocatodico84 e di che figurati!! senti ti volevo chiedere una cosa, mo che ho finito di vedere i tuoi video :'D ma sai se la rai o chi per lei ha prodotto dei documentari su sta roba?
@@guantanapera1 io sapevo Rai Storia qualcosa ha trasmesso ma sono difficili da trovare, forse anche Luce ha qualcosa... non è un argomento molto trattato a quanto pare, mi sbrigherò a fare nuove puntate allora :)
Se non vado errato, l'EIAR per le sue trasmissioni sperimentali, utilizzava la banda delle onde corte da 40 a 50 Mhz. Successivamente, sempre per le sperimentazioni la neonata RAI, utilizzò tutti o quasi i canali della banda 1 VHF. Quando iniziò le trasmissioni regolari, impiegò la banda 2 VHF, per poi passare ai canali D ed E della banda 3 VHF.
Diciamo che la banda 2° VHF ovvero sia il canale C a 82,00 MHz venne utilizzato in rari casi, citazione illustre il centro trasmette dell' eremo di Torino ed altri piccoli impianti a Fano Adriano (TE) Stalettì (CZ) S.L.del Mela (ME)
Mia mamma mi ha detto che con i quiz e i programmi RAI gli italiani hanno incominciato a parlare in italiano.
Prima della TV tutti parlavano in dialetto strettissimo e si faceva fatica a caprsi di regione in regione.
La lingua italiana scritta veniva utilizzata solo per i documenti o le opere letterarie e in strette cerchie di intellettuali ricchi altoborghesi oppure nelle università.
sto studiando per un esame di tv anche io, se passo ti faccio un santino
Interrompevano il film se non era ancora iniziato. Si andava al cinema apposta per vedere lascia e raddoppia e il film con lo stesso biglietto
Scusa "si interrompeva il film" se lascia e raddoppia era iniziato.
benissimo ahahhaa
comunque l'ho passato tutto ok grazie
Va bene il pluralismo, benissimo l'offerta variegata. Ma dato che ho abbastanza primavere alle spalle, per ricordare la tv del 1^ e 2^ canale, posso dire con cognizione di causa che baratterei volentieri tutto il carrozzone attuale (Mediaset in testa), per riavere quella tv. Parlo di standard qualitativi: anche se c'erano brutti programmi anche allora, ed anche se era una tv paludata e censoria, lo spessore era di gran lunga superiore. Al limite, aggiungerei Rai 3 ed i quattro canali "esteri" ricevibili negli anni '70: Antenne2 (secondo canale francese pubblico), Tele Montecarlo, Tv Koper-Capodistria e TSI (tv pubblica svizzera in lingua italiana). Sarò un passatista...
No no, hai proprio ragione!!!!!
Scusa, negli anni 30 su quali frequenze Avvenivano le trasmissioni?
Eh questa è una bella domanda, ad analizzare la questione verrebbe da pensare le stesse di Raiuno, è pur vero che la guerra ha fatto sparire documentazioni, materiali, forse qualche rudimentale registrazione cinematografica, è rimasto ben poco e bisognerebbe visitare il museo di Rai per carpire forse qualche informazione in più perchè le poche disponibili sembra tenersele ben strette la tv di stato... Non appena si tenta di scavare troppo nel passato, la storia della tv italiana diventa un terreno colmo di insidie purtroppo
Che io sappia il Programma Nazionale era in VHF (i famosi canali A,B,C etc con selettore nel TV a scatto, mentre invece il Secondo Canale era in UHF con la rotella di sintonia. I televisori di allora avevano un tasto bistabile che consentiva di passare dal Nazionale (VHF) al Secondo (UHF) con un solo movimento. Le successive televisioni (TMC, TSI, Koper) erano invece tutte in UHF per cui una volta premuto il tasto occorra ruotare la manopola di sintonia fino a centrare la frequenza. Avevo un TV Siemens ed un TV Radiomarelli degli anni '60 che funzionavano cosi.
@@AldoBarbieri1961 il secondo canale è nato agli inizi degli anni '60. Le tv montecarlo, svizzera e capodistria in Uhf si ricevevano su quella frequenza attraverso un convertitore di segnale venduto dagli stessi proprietari del ripetitore privato che la ritrasmetteva a meno che non si vivesse nelle vicinanze delle nazioni da dove i segnali partivano e cioè in liguria per telemontecarlo, in Lombardia per la tv svizzera e sulla costa adriatica da trieste ad Ancona per ricevere il segnale in lingua italiana di tv capodistria.
I ripetitori privati sono nati agli inizi degli anni '70 quando il monopolio RAI era scaduto, da li subito le tv via cavo e successivamente via etere ma solo nel '76 la definitiva caduta del monopolio RAI
@@bazzani1670 Non dimentichiamo il caso di Telebiella!
0:13 è inquietante... forse me lo sogno questa notte
5:42: Ah... 😲😲😄😄😅😅
Mi piacerebbe capire le sperimentazioni degli anni 30 a Roma, chi poteva vederle? C’erano comuni cittadini con televisori sebbene costosi che potevano ricevere il segnale, oppure era una programmazione destinata solo agli addetti ai lavori? Se la risposta è la prima, come mai si ritene il 54 l’anno di lancio della distribuzione della televisione italiana?
C'è anche chi sostiene furono più che sperimentazioni, anche a Milano era possibile ricevere il segnale radiovisivo, credo poi la guerra sia stata complice della sparizione di molti apparecchi e all'istituzione di RAI hanno insabbiato la maggiorparte delle informazioni sul passato, per prendersi forse tutti i meriti. Il radiocorriere sponsorizzava i televisori Safar quindi presumo si potevano acquistare normalmente, magari erano molto costosi ma disponibili, magari la guerra ha distrutto la maggiorparte degli apparecchi, sono dettagli molto difficili da definire coi pochi reperti disponibili
Si chiamavano rete 1 e rete 2.
Io Sono Jamal mi Piave latalavisone italiana graze mille chaiu